Nel segno della continuità.
La corsa impossibile della Juve al quarto posto riparte (anzi, continua…) sotto i primi caldi di inizio estate. Piuttosto anticipatari, se vorremmo, vista la primavera appena iniziata. All’ora di pranzo, Juve e Genoa si daranno battaglia sull’erba dell’Olimpico di Torino. L’avversario, il Genoa di Ballardini, è tutto dire: quest’anno la squadra non ha fatto parlare di sé né in bene né in male a dimostrazione dell’annata disputata non sotto i riflettori, senza infamia e senza lode (anche se sono più i rimpianti che i complimenti visto il blasone del Grifone, abituato in altre epoche a lottare sempre con la Juve, sul campo, per qualche obiettivo importante) e con la sola voglia di non sfigurare in quel di Torino al cospetto della Signora. Parola (di retorica?) di Ballardini che in conferenza assicura che la propria squadra non è già in vacanza e darà comunque del filo da torcere ai bianconeri, vogliosi (si spera) di voler continuare in questo filotto di partite vittoriose il più a lungo possibile. Tenendo presente che quest’anno il massimo di vittorie consecutive è stato due, è palese che il passo verso il raggiungimento di questo obiettivo è relativamente breve. Il Genoa è una compagine che contro i bianconeri ha sempre espresso sul campo quella grinta in più tipica di chi porta rancore e rimorso verso Madama. I giocatori bianconeri, visti non solo dal Genoa come degli acerrimi nemici da sconfiggere, non devono assolutamente prendere sotto gamba incontri insidiosi come questo e dimostrare di essere di una caratura tecnica superiore e mentalmente più tranquilli e preparati, privi dell’arroganza e dell’acredine che porta solo annebbiamenti alla vista. Negli ultimi anni, tranne che all’andata nella quale, sempre nel lunch match, abbiamo vinto con due gol di scarto e senza subirne alcuno, a Marassi abbiamo avuto soltanto botte. Nel vero senso della parola e dei dolori. Come dimenticare quel 2-2 che lo scorso anno vide annullati alla Juve ben 3 gol?
In settimana abbiamo continuato a sentire voci di mercato su vari giocatori bianconeri, da Melo ad Amauri, dai 14 ‘epurati’ di Tuttosport sino al ‘solito’ Neymar, da Rolando a Montolivo passando per Rossi e Vucinic. Indubbiamente, in assenza di partite importanti per la classifica e svuotate di tanto significato e fascino, il mercato è un ottimo passatempo. E così, via alle danze dei nomi! Contro qualsiasi legge che impone silenzio e cautela nel trattare prima o oltre l’apertura ufficiale del mercato. Prudenza che servirebbe soprattutto per strappare alla concorrenza qualche buon giocatore. Lo stesso fatto che ad arbitrare domani a Torino sia stato designato un certo Guida dice molto sul valore che assuma questa partita per i risvolti del campionato. Marotta ed Elkann se ne sono accorti e difatti il primo si è lasciato andare domenica scorsa dopo il match contro la Roma, ad una vera e propria supplica nei confronti dei tifosi bianconeri, pregandoli ed incitandoli a sostenere la squadra, in casa ed in trasferta, sino all’ultimo, chiaramente, sperando ancora nel raggiungimento del quarto posto: una pezza a colori più che un obiettivo. Il secondo, invece, ha ribadito la fiducia posta qualche mese fa in Andrea Agnelli nel tentativo di ricompattare l’ambiente, non destabilizzarlo e cavalcando l’onda che ha portato la Juve a vincere contro Brescia e Roma con i gol dei tre giocatori intorno ai quali verte il destino della Juventus: Matri, Krasic e Del Piero. Contro il 4-4-2 di Ballardini (che dovrebbe poter recuperare Palacio, unico spiraglio di luce in questa squadra) Del Neri dovrebbe tornare al 4-4-1 mascherato con Krasic a supporto di Matri, pronto a diventare un 4-2-3-1 con Melo e Aquilani davanti alla difesa e Pepe e Marchisio a supporto dell’attacco, modulo più difensivo del 4-3-3 che tanto bene ha fatto contro la Roma. Una curiosità direttamente dai campi è che F.Melo si è reso protagonista nella partitella di giovedì di un gran gol ‘alla Del Piero’. Buon per noi. In porta sarà riconfermato Storari, resosi protagonista in questa settimana di avvicinamento al match con alcune dichiarazioni al limite del sopportabile per un campione del mondo come Buffon, il quale ha tentato di recuperare sia dallo stato febbrile nel quale è caduto domenica mattina, sia dal leggero dolore alla schiena che lo ha attanagliato durante la settimana e che ha fatto pensare ad una ricaduta del problema avuto (ed operato) l’anno per erniectomia per ernia discale – lombare, con tanto di conseguenze, parole e smentite anche sul mercato (il riferimento è alla visita che Martina ha fatto a Marotta in settimana). Dopo lo screzio (creato ad arte più dai giornali che dai due portieri, adulti e vaccinati), Buffon e Storari si sono parlati realmente ma alla fine (dell’anno) le conclusioni le tireranno Marotta&Co. Puntare sul nuovo (neanche tanto nuovo) che avanza, ovvero Storari, o sull’usato sicuro che tanto ci ha fatto sognare in questo anni, anche in serie B? Del Neri, in conferenza, è stato chiaro: tutti giustamente si sentono titolari ma giocherà ancora Storari e Buffon non è ancora recuperato. Le gerarchie, comunque, ci sono e restano, quindi vanno rispettate! In attacco giocherà sicuramente, come perno centrale, Alessandro Matri, vero trascinatore della squadra e giocatore che sa fare reparto da solo.
E tra una lamentela e l’altra di Galliani per le esternazioni di favoritismo di Prandelli per il Napoli, il calcio italiano si appresta a vivere un’altra domenica di spettacolo. Restando sempre in “tema-Napoli”, la stoccata di Mazzarri, direttamente dal ‘Chiambretti Night’, a Marotta, potrebbe imbastire trattative e retroscena piccanti. Intanto vinciamo questa ennesima finale.
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