Archivio Mensile: Aprile 2011 - Pagina 3

Nel segno della continuità.

Nel segno della continuità.

La corsa impossibile della Juve al quarto posto riparte (anzi, continua…) sotto i primi caldi di inizio estate. Piuttosto anticipatari, se vorremmo, vista la primavera appena iniziata. All’ora di pranzo, Juve e Genoa si daranno battaglia sull’erba dell’Olimpico di Torino. L’avversario, il Genoa di Ballardini, è tutto dire: quest’anno la squadra non ha fatto parlare di sé né in bene né in male a dimostrazione dell’annata disputata non sotto i riflettori, senza infamia e senza lode (anche se sono più i rimpianti che i complimenti visto il blasone del Grifone, abituato in altre epoche a lottare sempre con la Juve, sul campo, per qualche obiettivo importante) e con la sola voglia di non sfigurare in quel di Torino al cospetto della Signora. Parola (di retorica?) di Ballardini che in conferenza assicura che la propria squadra non è già in vacanza e darà comunque del filo da torcere ai bianconeri, vogliosi (si spera) di voler continuare in questo filotto di partite vittoriose il più a lungo possibile. Tenendo presente che quest’anno il massimo di vittorie consecutive è stato due, è palese che il passo verso il raggiungimento di questo obiettivo è relativamente breve. Il Genoa è una compagine che contro i bianconeri ha sempre espresso sul campo quella grinta in più tipica di chi porta rancore e rimorso verso Madama. I giocatori bianconeri, visti non solo dal Genoa come degli acerrimi nemici da sconfiggere, non devono assolutamente prendere sotto gamba incontri insidiosi come questo e dimostrare di essere di una caratura tecnica superiore e mentalmente più tranquilli e preparati, privi dell’arroganza e dell’acredine che porta solo annebbiamenti alla vista. Negli ultimi anni, tranne che all’andata nella quale, sempre nel lunch match, abbiamo vinto con due gol di scarto e senza subirne alcuno, a Marassi abbiamo avuto soltanto botte. Nel vero senso della parola e dei dolori. Come dimenticare quel 2-2 che lo scorso anno vide annullati alla Juve ben 3 gol?

In settimana abbiamo continuato a sentire voci di mercato su vari giocatori bianconeri, da Melo ad Amauri, dai 14 ‘epurati’ di Tuttosport sino al ‘solito’ Neymar, da Rolando a Montolivo passando per Rossi e Vucinic. Indubbiamente, in assenza di partite importanti per la classifica e svuotate di tanto significato e fascino, il mercato è un ottimo passatempo. E così, via alle danze dei nomi! Contro qualsiasi legge che impone silenzio e cautela nel trattare prima o oltre l’apertura ufficiale del mercato. Prudenza che servirebbe soprattutto per strappare alla concorrenza qualche buon giocatore. Lo stesso fatto che ad arbitrare domani a Torino sia stato designato un certo Guida dice molto sul valore che assuma questa partita per i risvolti del campionato. Marotta ed Elkann se ne sono accorti e difatti il primo si è lasciato andare domenica scorsa dopo il match contro la Roma, ad una vera e propria supplica nei confronti dei tifosi bianconeri, pregandoli ed incitandoli a sostenere la squadra, in casa ed in trasferta, sino all’ultimo, chiaramente, sperando ancora nel raggiungimento del quarto posto: una pezza a colori più che un obiettivo. Il secondo, invece, ha ribadito la fiducia posta qualche mese fa in Andrea Agnelli nel tentativo di ricompattare l’ambiente, non destabilizzarlo e cavalcando l’onda che ha portato la Juve a vincere contro Brescia e Roma con i gol dei tre  giocatori intorno ai quali verte il destino della Juventus: Matri, Krasic e Del Piero. Contro il 4-4-2 di Ballardini (che dovrebbe poter recuperare Palacio, unico spiraglio di luce in questa squadra) Del Neri dovrebbe tornare al 4-4-1 mascherato con Krasic a supporto di Matri, pronto a diventare un 4-2-3-1 con Melo e Aquilani davanti alla difesa e Pepe e Marchisio a supporto dell’attacco, modulo più difensivo del 4-3-3 che tanto bene ha fatto contro la Roma. Una curiosità direttamente dai campi è che F.Melo si è reso protagonista nella partitella di giovedì di un gran gol ‘alla Del Piero’. Buon per noi. In porta sarà riconfermato Storari, resosi protagonista in questa settimana di avvicinamento al match con alcune dichiarazioni al limite del sopportabile per un campione del mondo come Buffon, il quale ha tentato di recuperare sia dallo stato febbrile nel quale è caduto domenica mattina, sia dal leggero dolore alla schiena che lo ha attanagliato durante la settimana e che ha fatto pensare ad una ricaduta del problema avuto (ed operato) l’anno per erniectomia per ernia discale – lombare, con tanto di conseguenze, parole e smentite anche sul mercato (il riferimento è alla visita che Martina ha fatto a Marotta in settimana). Dopo lo screzio (creato ad arte più dai giornali che dai due portieri, adulti e vaccinati), Buffon e Storari si sono parlati realmente ma alla fine (dell’anno) le conclusioni le tireranno Marotta&Co. Puntare sul nuovo (neanche tanto nuovo) che avanza, ovvero Storari, o sull’usato sicuro che tanto ci ha fatto sognare in questo anni, anche in serie B? Del Neri, in conferenza, è stato chiaro: tutti giustamente si sentono titolari ma giocherà ancora Storari e Buffon non è ancora recuperato. Le gerarchie, comunque, ci sono e restano, quindi vanno rispettate! In attacco giocherà sicuramente, come perno centrale, Alessandro Matri, vero trascinatore della squadra e giocatore che sa fare reparto da solo.

E tra una lamentela e l’altra di Galliani per le esternazioni di favoritismo di Prandelli per il Napoli, il calcio italiano si appresta a vivere un’altra domenica di spettacolo. Restando sempre in “tema-Napoli”, la stoccata di Mazzarri, direttamente dal ‘Chiambretti Night’, a Marotta, potrebbe imbastire trattative e retroscena piccanti. Intanto vinciamo questa ennesima finale.

E’ iniziata l’operazione “terra bruciata intorno a Buffon”

E’ iniziata l’operazione “terra bruciata intorno a Buffon’” il Gigi nazionale si trova accerchiato e assediato come non mai sopratutto da una società che non lo difende ma anzi ci marcia, reo di avere un contratto da giocatore della Juventus e non da Sampdoria e soprattutto reo di stare male; con questo maledetto mal di schiena , come se questa schiena non se la fosse “rotta” per la juve sui campi di serie A e di serie B ma se la fosse rotta in gita turistica.
Il suo secondo si è lasciato andare a dichiarazione a dir poco sconclusionate “è sotto gli occhi di tutti quello che sto facendo” (31 gol subiti in 28 partite capirai) e “solo un cieco non vedrebbe quello che sto facendo” (speriamo Del Neri sia ceco, magari se si toglie gli occhiali lo e’).
Ora nessuno di noi si azzarda a dire che Storari con la Roma non ha disputato una grande partita, ci mancherebbe, ma credo sia pagato per quello. Manninger con Ranieri sostituì molte volte Buffon facendo anche partite interessanti ma sarà che è Austriaco, non si lasciò mai andare a dichiarazioni così contrarie allo stile Juventus e così irriverenti e irriguardose verso un proprio compagno di squadra . Per la cronaca oggi Storari ha ritrattato dicendo che era euforico e ha sbagliato a fare quelle dichiarazioni, chi sa quanto imbeccato dai rumors che si stanno creando su questo caso, sia sui giornali ma soprattutto su internet.
La cosa dolente è che la tifoseria si sta spaccando. Abbiamo già chi butterebbe Buffon nell’immondizia per Storari, chi invece difende a spada tratta Buffon, ne abbiamo pure un’altra frangia, tutta particolare, che per Buffon si ma per Del Piero no, boh valli a capire? ma questa è un’altra storia .
Io ci tengo a precisare 2 cose in particolare e a parlare di numeri perché i numeri non mentono mai . A proposito di numeri, Tuttosport ha pubblicato la media presenze gol subiti dei nostri portieri di quest’anno, ed è la seguente : Buffon 0,91 gol a partita , Storari 1,11 gol a partita . Di conseguenza è evidente che prende meno gol Buffon malato che Storari sano.
L’altra cose che volevo dire è questa: se voi aveste una moto da far partecipare al motomondiale la dareste a Valentino Rossi , cioè il più forte di tutti ma un po acciaccato o la dareste a un Elias o un Aoiama qualunque?


Alessandro Magno

Milos Krasic resisti!

Era dal dopo Nedved che non sentivo trasporto verso un giocatore della Juventus “povera”  di oggi, perché le altre squadre  confesso, non le guardo.

Voglio bene a tutti i nostri juventini  a prescindere ..ma per lui è diverso nutro una vera e propria  ammirazione.

Mi ha colpita da subito ..sarà stato lo sguardo, profondo e disincantato come quello di un bambino o quella vena malinconica tipica della gente di quei paesi  dalle  infanzie dure, alle prese con  guerre che non finiranno  mai,  o sarà il  suo modo di stare in campo, veloce, preciso e determinante:che non mi perdo una partita.

Sebbene  il buio attuale  la presenza di Krasic illumina, nonostante  giochi da due anni ininterrottamente, è stato criticato per la discontinuità dei risultati; ha cambiato squadra e vita, non sono certo giustificazioni, ma si è trovato Krasic,  a confrontarsi con una squadra di livello minore rispetto lui ed è  stato investito di una responsabilità enorme al suo arrivo: quella di salvare la Juve.

Eppure anche non in forma, dà tutto se stesso, ci prova e spesso realizza il gol o fornisce l’assist per farlo fare agli altri, insomma ha tutti i requisiti per diventare una grande star del nostro calcio.

Sperando che ..un allenamento sbagliato non lo “sciupi” o che non si stufi lui a doversi trovare nelle condizioni di  risolvere i problemi causati da altre incompetenze, i tifosi sperano ,  che la dirigenza si metta una mano sulla coscienza e trovi una soluzione corretta per tutta la squadra, e che arrivino dei giocatori oltre alla sua di  altezza, anche a quella di Del Piero e di Matri per proporsi come vincente in campionato e champions.

Krasic dimostra però non solo una certa autonomia in campo, ma anche mentale, le sue iniziative di conquistare la palla, studiare l’azione e realizzare il gol, non piace sempre all’allenatore, ma ogni calciatore ha i suoi pregi e difetti e lui è fatto così ..e vorrei anche dire all’allenatore che spesso Krasic chiede palla e il più delle volte  non gliela danno ..particolare che non avrò notato solo io, e la reazione logica di un giocatore di  questo livello  è di fare tutto da solo ..o di considerare colleghi diversi .. Ultimamente il centro campo è Del Piero, Krasic e Matri ..O Del Piero e Matri,  Krasic ..o Krasic e Matri,  un po’ poco ..come supporto.

Ma la promessa è stata fatta, arriveranno rinforzi adeguati e noi tifosi non vediamo l’ora .. attendendo la prossima stagione calcistica con  trepidazione  e facendo gli scongiuri   che il nostro campione  serbo non cambi idea e se ne vada ..continuerò a seguirlo.

Luna23

Roma – Juve 0-2: tutti a casa!

Una rondine non fa una primavera ma dopo la vittoria ottenuta contro il Brescia domenica scorsa ne è arrivata un’altra, a catena (WOW!), all’Olimpico di Roma contro la squadra locale. La sensazione non è sicuramente quella di aver dominato ma, perlomeno, quella di esser riusciti a portare a casa il risultato dopo aver disputato una partita tutto sommato tranquilla. Nel primo tempo la Juve è partita con il piglio giusto ma, essendo l’intento quello di difendersi ordinati e poi ripartire, la partita l’ha fatta la Roma con il suo solito possesso palla molto continuato, imperterrito e quasi privo di affondi. Nostante le intenzioni iniziali, però, la Roma non ha disdetto alcuni tiri in porta molto molto pericolosi durante i primi 45 minuti. Gli affondi di (in ordine) Vucinic, Totti e De Rossi sono stati tutti sventati, con prontezza, da uno svelto e sveglio Storari chiamato a sostituire Buffon febbricitante (chi ci crede?) a poche ore dall’inizio del match. Una Juve che non ti aspetti applica una buona transizione offensiva e gioca una bella partita anche in difesa. Delneri accantona il tanto caro 4-4-2, passa al 4-3-3 ma solo a parole. Contro questa Roma, intelligentemente a partita in corso, passa all’albero di Natale, forse un po’ fuori stagione visto che ci avviamo alle feste pasquali ma comunque efficace. Alla sostanza di Pepe, utile anche in posizione centrale a sostegno (per il supporto ci ha pensato Melo) di Aquilani e Marchisio mezzali, le corse di Krasic nelle praterie della Roma sono state il vero toccasana. A dimostrazione della lentezza della squadra di Montella, con la testa rivolta all’americano Di Benedetto, futuro prossimo. E intanto nel presente attuale, più che mai presente, Matri raddoppia in contropiede, servito da Grosso vero assist-man della serata. Infatti in precedenza è stato proprio l’ex campione del mondo a servire a Krasic sul piatto d’argento l’assist per il gol del vantaggio, nato da una bella azione corale, costruita nella nostra area su riconquista della palla e portata sino in area avversaria con giusto criterio ed equilibrio. La differenza, da questa Juve che non ti aspetti, l’hanno fatta proprio l’equilibrio tattico, spesso cercato e mai trovato in questa stagione ed il criterio con il quale si è deciso di attaccare la Roma (senza affanno ma con la consapevolezza che, se si gioca bene e concentrati, il gol arriva). L’impronta di Delneri al match è stata quella giusta.

È stata la vittoria dei ragazzi che, privi di capitan Delpiero, leader Giorgio Chiellini e bandiera Gigi Buffon hanno tirato fuori la grinta necessaria per aggirare l’ostacolo e dimostrare che si può e si deve anche senza di loro. Sarebbe riduttivo dire che l’atteggiamento è stato propositivo, tipico di chi non ha più nulla da perdere ma solo da dimostrare che la realtà non è quella che è ma quella che sembra e che sarebbe dovuta essere. I ragazzi sono stati pazienti nel cercare il gol e calmi nel gestire la palla. Nei limiti e senza rimurginare già i vecchi tempi, queste parole si possono pronunciare.

È stata la vittoria, in particolar modo, di quel Marco Storari che intende far capire a tutti che non vuole fare il vice di nessuno. Non ha il carattere per farlo. Ed ecco che qui si apre la diatriba dei portieri: da soli non possono sbrigarsela, starà alla società ed ai tifosi decidere chi tra i due deve rimanere. Quando una ex grande squadra si ritrova a dover ricominciare (quasi) da zero, si va incontro anche a queste rivolte, giustissime. I tempi dei ‘titolari indiscutibili’ sono lontani…

È stata anche la vittoria di Delneri, seguito ancora dalla squadra (ed è già un’impresa) che ha saputo cambiare in corsa e sorprendere Montella. L’esperienza paga.

È stata la vittoria dei tifosi che sono accorsi all’Olimpico in grande quantità ed invitano gli avversari ad andare a casa, per la quarta volta di fila dopo lo scandalo di Calciopoli. A Roma i più forti siamo ancora noi e dettiamo legge. Rallegrarsi è lecito e giusto ma esagerare è patetico dal momento che questa squadra è capace, nella prossima gara, di sciupare ancora una volta ciò che di buono si ri-costruisce ad ogni santa ed immacolata partita.

Raccontavo qualche giorno fa che le ultime spiagge della Juve sono finite e mi domandavo, quindi, questa partita cosa fosse realmente. Beh, io credo che sia stata uno stimolo per concludere decentemente la stagione. Orgoglio e dignità (sì, sempre loro) sono due parole che pesano come un macigno ma sono spesso pronunciate a sproposito da tanti, troppi addetti ai lavori. Non ho la presunzione di dirvi cosa stiano a significare realmente ma so solo che, nelle difficoltà, sono come due leggi: vanno rispettate e difese più che in altre occasioni.

Una Juventus tutta sola..

Del NeriLa sensazione che offre al suo pubblico è di immensa solitudine, lasciata dalla proprietà e anche dal suo allenatore: un uomo abbandonato a se stesso, al suo destino con lo sguardo perso nel vuoto. Non sorride più Del Neri nemmeno quando la squadra segna e non sorridono neanche i giocatori . Il conto da pagare quest’anno è salato, più del solito .. eventuali qualificazioni sono possibili ma la champions è un miraggio, la squadra è praticamente ridotta in ginocchio dagli infortuni e disgrazie varie. Sebbene l’apparenza inganni, i giornali riprendono una proprietà i cui segnali sono di presenza e solidarietà, persino con i titoli sensazionalistici: annunci di arrivi fantastici ma tutti regolarmente smentiti.
Eppure ai giornalisti non sembra vero di non saper più cosa scrivere sulla Juve .. è così strano che occorre inventarsi qualcosa giusto per accontentare il pubblico che ama i gossip veri o presunti. Perchè in fondo la Juve manca, soprattutto agli avversari rimasti orfani del loro capro espiatorio preferito che giustifica le sconfitte.
Mi piacerebbe dirgli “non vi preoccupate che torneremo più forti di prima e vedrete “ ma non lo dirò perchè ho paura non sia vero, e che la mentalità ..come hanno detto la maggior parte degli ex , non sia più quella vincente.
La Juventus di oggi vince per caso ..quando gli astri si allineano e quando l’avversario è particolarmente presuntuoso, è un fatto di orgoglio che non è gioco .. e lo dimostra l’assenza del capitano, che occorre lavorare e sperare che resti il più a lungo possibile.

Al posto del Mister

Al posto del Mister

Diciamocelo subito , non è stata una grande Juve . Lo diciamo per onestà e a scanso di equivoci. La Roma nel primo tempo ha assolutamente dominato e ci ha “tenuto dentro” un grande Storari e un grande culo. Anche nel computo dei tempi , primo per loro e secondo per noi al resoconto delle azioni pericolose forse era più giusto un pari. Tuttavia il calcio non è matematica nel calcio vince chi la butta dentro e noi l’abbiamo buttata dentro due volte e loro no. D’altronde all’andata i Romanisti se ne erano tornati a casa con un punto senza meritarlo e quindi oggi non hanno di che recriminare.Il calcio da il calcio toglie.
La Juventus ha troppi giocatori non da Juventus in squadra e non si può giocare pensando che ognuno di questi deve dare di più di quanto ne ha per vincere una partita, può accadere una volta ma poi se il livello è quello tanto in la non si va, i nodi poi vengono al pettine comunque. Barzagli è un affare per quello che è stato pagato, ma è uno scandalo che uno cosi giochi titolare alla Juve, Juliano a confronto era un extra-terrestre, Bonucci è anche peggio visto quanto è stato pagato, Pepe? Improponibile. Ha praticamente sbagliato tutto quello che c’era da sbagliare, praticamente ha giocato con gli altri. Ora vincere cosi è veramente difficile, mi auguro che la società lo capisca e compri gente all’altezza, non per niente gli ultimi gol li han fatti Krasic e Del Piero o Del Piero e Matri o Matri e Krasic, inutile girarci intorno quelli bravi fan la differenza i mediocri no.
Questa volta Mister Del Neri non ha avuto grosse responsabilità, la formazione era obbligata a causa dei tanti infortuni e quindi la sorte ha scelto per lui, ha sperimentato il 4-3-3 alleluia almeno ci prova, non son convinto che questo abbia dato buoni frutti i gol son nati su due azioni di contropiede che si possono fare pure adottando altri schemi, tuttavia oggi grazie alla fortuna a Storari a Krasic e Matri si è vinto. E’ un po poco per fare la Juve ma almeno godiamoci questa vittoria. Ne avevamo bisogno

Sono troppe le ultime spiagge della Juve: questa partita allora cos’è?

Sono troppe le ultime spiagge della Juve: questa partita allora cos’è?

Roma – Juve è arrivata. Dopo due settimane di stop, causa impegni della Nazionale, domenica sera all’Olimpico si affronteranno per la 31esima Giornata del campionato due squadre che si conoscono molto bene e che negli ultimi anni hanno spesso incrociato i loro destini. La Roma, dopo un campionato vissuto al vertice (quello passato) a contendere all’Inter il titolo, non è riuscita a riconfermarsi in questa stagione, ha abbandonato Ranieri per chiamare alla guida della squadra un suo ex giocatore, quel Montella tanto amato dai tifosi, situazione vissuta qualche mese fa anche dalla nostra Signora. Con poco gioco ma con uno spogliatoio almeno apparentemente “unito” e galvanizzata dal cambio di proprietà tutto a targhe statunitensi, cercherà di consolidare il sesto posto a -4 dalla Lazio quinta ed a +5 da noi settimi. Situazione diversa, invece, per la Juve. Con i soliti detti “ultima spiaggia” e “non possiamo più fallire” continuamente aleggianti nella bocca di tutti e con la paura di compiere un altro passo falso ci si appresta ad affrontare questa trasferta senza mezza squadra infortunata ma, soprattutto, senza due colonne fondamentali come Chiellini e Del Piero. È evidente che il problema dei troppi infortuni non si sia risolto neanche con l’uscita anticipata da coppe europee e nazionali dal momento che Chiellini, nell’unico impegno infrasettimanale da due mesi a questa parte, ne avrà per 30 giorni dopo aver preso parte all’amichevole disputata dalla nazionale a Kiev (contro l’Ucraina squadra locale).

Inutile dirlo, conteranno molto le motivazioni sia del tecnico che della squadra. Motivazioni difficili da trovare visto l’obiettvo minimo (direi, ai minimi storici) di cercar di agguantare almeno la Roma e con sé quell’EL ormai abituè degli ultimi due anni. Difficile anche capire se il problema è di testa, di fisico o di quadratura di squadra. Puntualmente ogni anno, dopo la pausa natalizia (o dopo le vittorie contro l’Inter, per dovere di cronaca) si ripresenta questo problema: la squadra brucia tutto ciò che di buono ha fatto nella prima parte di stagione.

Sotto l’aspetto tattico, quest’anno, la Juve ha disputato una buonissima gara all’andata, pareggiando 1-1 a Torino e sperimentando i movimenti senza palla di Quagliarella, Iaquinta e Aquilani (l’ex!) oltre alla sorpresa Sorensen (che, ricorderete, esordì in quella gara). In quel di Torino si riuscì a contenere una Roma che basava il proprio gioco sul possesso di palla e sul palleggio e la squadra capitolina di Ranieri rimase impallata per quasi tutto il match. La seconda gara disputata dalle due squadre è stata quella del turno di Coppa Italia, vinta per 2 reti a 0 dalla squadra gestita ancora da Ranieri, sempre a Torino. La Juve di quella sera fu troppo brutta per esser vera e uscì sconfitta e denigrata da due gol di pregevole fattura di Vucinic e Taddei. Probabilmente, tornando al discorso delle motivazioni, in quella partita mancarono lo stimolo e la grinta per andare avanti in Coppa. Obiettivo dichiarato ad inizio stagione ma mai veramente desiderato. Basta parlare di ultima spiaggia, basta con i proclami, basta con il fare le vittime: inutile cercare il colpevole. Un po’ di dignità. Sperando in un sussulto di Aquilani ed aggrappandoci alla regola che l’ex fa sempre una partita sopra le righe per orgoglio. Quello, almeno, lo abbiamo ancora?

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