La tegola Ronaldo

Juventus’ Moise Kean jubilates after scoring the 1-0 goal during the italian Serie A soccer match Juventus FC vs Empoli FC at the Allianz stadium in Turin, Italy, 30 march 2019 ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

scritto da Cinzia Fresia

Abbiamo una certezza, che la presenza di Ronaldo, si sente eccome, una quasi una “vittoria” all’ ultimo minuto per la Juventus orfana di Ronaldo, contro un modesto ma dotato atleticamente e pieno di buona volontà Empoli.

Primo tempo imbarazzante, dove la mancanza di Cristiano Ronaldo si è fatta notare subito, ma soprattutto quella di Paulo Dybala, non presente per un dolore alla coscia accusato durante il riscaldamento.
La soluzione obbligata per il tecnico e’ stata quella di schierare in attacco Mandzukic e Bernardeschi, i quali hanno dimostrato di non essere affatto compatibili.
Se qualcuno dice che la Juventus con Dybala gioca male, senza, gioca peggio.
Tant’e’ che l’Empoli si e’ portato avanti piu’ di una volta, fallendo per fortuna in fase realizzativa.

Il risultato pareva avviarsi sullo 0-0, ma poi finalmente una buona idea, l’entrata di Kean ha cambiato tutto, autore dell’unico gol, che ha restituito dignità alla partita, fino a quel momento al limite del soporifero.
Il giovane desideroso di emergere, ha siglato un importantissimo risultato che consente alla squadra di non perdere ulteriormente punti, l’attaccante juventino sta vivendo un momento d’oro in campionato e in Nazionale.

Eppure Massimiliano Allegri, forse per un eccesso di zelo pareva non volerlo inserire gia’ in conferenza stampa, il tecnico di Livorno, non aveva mostrato
entusiasmo a rispondere alle domande circa il suo impiego da titolare in questa partita, l’idea di gestire il ragazzo per evitare comparazioni infelici e’ per certi versi condivisibile, e’ ancora molto giovane, e tutto puo’ ancora cambiare, lui si ispira a Ronaldo e Messi, com’è normale, ma succede che, nonostante fior di campioni come Mandzukic e lo stesso Bernardeschi, esca fuori a sancire la vittoria, un giovane determinato, pieno di energia e talento, il cui unico scopo è solo segnare.
In definitiva, la partita, si conclude senza grosse emozioni, ma ne usciamo con una certezza che Paulo e Cristiano, mancano come l’aria, anche contro una squadra di bassa classifica come l’Empoli, il che è grave in vista del proseguo in Champions League.

Vedremo percio’ come si evolverà la problematica di Ronaldo, Massimiliano Allegri desidera recuperare al 100 per 100 il portoghese per evitare ricadute, accadimento per la Juventus rovinosissimo.

  1. L’unica pensata giusta di Allegri è quella di voler recuperare Cristiano al meglio per evitare ricadute.

    Il resto non ne ha imbroccata una.

    Si è andato a complicare la vita mischiando giocatori e posizioni come mai.
    Vero è il suo credo calcistico.
    Normalmente lui mette i giocatori per mandare l’avversario in difficoltà.
    Mancato Cristiano, punto fermo, tutto la juve è andata in difficoltà.
    Ho avuto la netta sensazione che chi aveva la palla non sapesse dove e come giocarla.
    Non solo, squadra troppo bassa Mandzukic isolato e berna che cercava di fare da raccordo.
    Nel secondo tempo tutti intorno a Pjanic e qualcosa si è visto. Finalmente entrato Kean, Matuidì ha smesso di fare la punta, e oltre il gol abbiamo visto una juve che in avanti con la palla sapeva cosa fare.

    Mi pare di aver visto un Allegri prigioniero di se stesso. Autolimitato.
    Non puoi allenare la Juve e disporre un centrocampo a 4 per limitare quello a 5 dell’Empoli, che ieri sembrava un piccolo Barça.
    I nostri rincorrevano letteralmente gli avversari. Normalmente accade il contrario. Il più forte fa girare la palla e gli altri corrono, ma tant’è.

    Intanto si sono levate da più parti le solite critiche all’allenatore, ormai incapace di trovare la quadratura del cerchio.

    Speriamo, di rivedere la Juve di Ronaldo in coppa.

    Ed un allenatore diverso il prossimo anno.

  2. andrea (the original)

    Aggiungiamo anche Douglas Costa e Cuadrado.
    In pratica alla Juventus è purtroppo rimasto il più dannoso, il centravanti-difensore Mandzukic che per carità, in una squadra privata degli elementi di fantasia ci può anche stare per raccogliere qualche cross o per stare nelle mischie ma abbiamo visto che il croato ormai non segna neanche da un metro.
    Allora entra Kean e qui si apre un capitolo: possibile che i giovani siano considerati da gestire con il bilancino solo in Italia? All’estero un ragazzo di prospettiva viene buttato nella mischia e non accade nulla, perchè qui dovrebbe essere diverso? Sarà invece l’ennesimo indicatore di arretratezza dell’italianismo?

    In generale la questione si fa seria, perchè se è vero che l’Ajax insieme al Porto era l’avversario migliore che ci potessero sorteggiare, è anche vero che con tutti questi assenti non si può pensare più a un vantaggio nei valori e anzi, si rischia fortemente.
    E se non è certo da Kean che ci aspettiamo la soluzione del quarto di finale è anche vero che, in queste condizioni, se non lui chi?

    • Kean ha 19 anni.
      Abbiamo solo in Italia esempi nefasti di ragazzi che si sono montati la testa. Nella Juve no ma ci sono molti esempi di talenti rovinati. Cassano, Balotelli e altri che potrete ricordarmi voi.
      Credo che allegri abbia ragione nel tutelare I falsi entusiasmi del giovane talento,tenendolo lontano dai pericoli mentali ed anche mediatici. Questo sempre tenendo d’occhio la resa del giocatore facendogli giocare magari qualche minuto in piu’ ok.

      All’estero non succede e’ vero, ma penso piu’ a un ambiente diverso che ad una mentalita’.

      • andrea (the original)

        Tino,
        Balotelli non era un talento, il suo problema è stato avergli messo in testa che fosse un talento quando si trattava di un giocatore come tanti.
        Cassano ha fatto disastri sempre, non solo da giovane e non per aver esordito presto.
        Ma ripeto, siamo in emergenza e lui è l’unico attaccante rimasto (Mandzukic non lo considero proprio), mi sembra che farlo giocare e crescere sia una necessità.

  3. Buongiorno,
    Ennesima perla inanellata ieri nell’ambito di questo entusiasmante torneo.
    Ad Allegri do un 7, non di più perché era l’Empoli. Il mister l’ha letta, preparata, giocata e vinta come piace a lui. Come l’aveva annunciata in conferenza,partita seria, da vincere. Ha ottenuto il suo risultato favorito e lo ha rimarcato nel dopopartita che era tanto che non si faceva 1-0.
    Unico neo è che lui voleva vincerla su calcio piazzato, risparmiandosi anche l’inutile orpello della giocata da gol. È un calcio d’avanguardia, fatto per chi non ha 90′ da perdere guardando la partita. In un mondo che va veloce e dove gli impegni delle famiglie si sovrappongono anche nel weekend la praticità del mister invita il tifoso a vivere la sua passione nella consultazione del televideo. I ben informati rivelano che in allenamento si stia approntando un sistema che permetterà alla squadra di segnare il gol con la sola forza del pensiero, riducendo al minimo le possibilità di produrre emozioni più consone all’ambito circense.
    Purtroppo un gran numero di tifosi non è ancora preparato a questa concezione futurista e qualche bordata di fischi è partita dai settori occupati da coloro che non si sono ancora accorti di indossare magliette nerazzurre. Il mister che oltre alle partite è bravo anche a leggere le rimostranze sonore dei tifosi, è tornato sui suoi passi ed ha messo in campo un’attaccante. Uno tornato stralunato dalla nazionale, che non ricordava più la strada per la continassa ma fortunatamente ricorda bene dove sta la porta. E così, il giovanotto, troppo immaturo per capire che le emozioni ai tifosi devono essere centellinate con cura, c’ha messo tre minuti a buttarla dentro. E quasi quasi il ragazzino la combina grossa rischiando di segnare il secondo inaccettabile gol in un calcio che va letto con le regole del sistema binario (quello, per intenderci, in cui i numeri vengono rappresentati solo da due cifre 0 ed 1).
    Ma va bene così, il mister sa bene che il cammino del progresso è tortuoso e pieno di ostacoli. Molti tifosi non hanno ancora aperto le loro menti e sentono un retrogusto amarognolo anche dopo queste vittorie. Allegri sa bene che il percorso verso il calcio del futuro deve essere graduale ed appena ce ne sarà l’occasione (ossia quando non ci saranno coppe, nazionali, infortuni, carichi di lavoro, e quando il vantaggio sulla seconda sarà tale da non farci risucchiare) regalerà qualche altra emozione anche a quelli che come me non comprendono ed apprezzano ancora quest’idea di calcio illudendosi di potersi divertire anche durante i 90′.
    Buona giornata!

    • Bellissima e verissima psicanalisi allegriana, Kris.
      Infatti io ho riconosciuto appieno il mio pollo, nella Barzagliata degli ultimi 20 minuti: Caceres per Bernardeschi. Che ci ha garantito la sofferenza finale con l’Empoli in casa, che ha preso campo e Caceres che saltava a cavalluccio sugli avversari ihihihihihihihihihih.
      Impagabile il cacciucco.

      Ciao.

    • E comunque, grazie Kris: perché parlare delle ultime due prestazioni di questa Juve, senza pizzicare le corde dell’ironia, vorrebbe dire affidarsi a uno scoglionamento dialettico da frantumio di palle !
      Continua con questa leggerezza amico mio, aiutaci ad arrivare alla fine di questo straziante campionato, un nato morto senza funerale !

  4. Kris

    A 3/4 di campionato la Juve con l’8° scudetto consecutivo praticamente in tasca non credo sia qualcosa su cui ironizzare e sulla quale non rendere (parte) del merito anche ad Allegri. Se poi come si legge in altri post c’è la volontà di indirizzare il confronto sul piano della critica preconcetta, aggiungo che trovo francamente stucchevole continuare a parlare di Juve “solo di Ronaldo”, come lo è stato affermare (parlando di Champions) che contro l’Atletico ci fossero 10 Cristiano Ronaldo e non una squadra ottimamente disposta in campo che ha dato il massimo per mettere il portoghese nelle migliori condizioni per esaltare le sue qualità di fuoriclasse assoluto. Tornando al campionato invece, dopo aver ricordato che squadre come il Napoli ma sopratutto l’inter, indicate ad inizio stagione dagli addetti ai lavori quali possibili candidate ad interrompere l’interminabile sequenza di vittorie della Juve si ritrovano ora a distanze siderali, nonostante sulle rispettive panchine sieda da una parte un allenatore plurivincente come Ancelotti e dall’altra Spalletti, un tecnico quest’ultimo che qui alcuni avrebbero voluto da tempo su quella della Juve, allenatore che all’inter ha nuovamente messo in vetrina (dopo Roma) il suo difetto più grande, un pessimo gestore dello spogliatotio. Detto questo, nella partita di ieri, al di là delle tante assenze per infortuni, credo che Allegri abbia la responsabilità di aver allestito una formazione di fuori ruolo, su tutti Bentancur che non eccelle sicuramente per velocità e dribbling sulla fascia dx e Matuidi che non lo è nel controllo palla come incursore a sx (non è la prima volta), con Spinazzola e Kean fuori e basta, tenuti in panchina per 60/70 minuti.

    • vorrei ricordare che squadre come..

    • Ma infatti il voto ad Allegri non è ironico. Il suo incarico, diretto all’ottenimento del risultato, lo svolge benissimo.
      Questione diversa è l’idea di calcio proposta. Quest’anno l’ottavo è in tasca da tempo, ma l’anno scorso col Napoli alle calcagna era la stessa.

      • Certo infatti, non so tu, c’era chi avrebbe voluto Sarri o Spalletti sulla panchina della Juve, se non che Sarri è 6° a 17 punti dalla prima e Spalletti invece a 25. Anche questa Kris non è ironia ma una realtà conclamata.

        • Ti diró, nessuno dei due mi entusiasma. Ma forse perché nessuno dei due mi sta simpatico. Allegri lo vedo piú adatto ad una panchina come la nostra. Ma si tratta di valutazioni “a pelle” non assolutamente tecniche. Da quel punto di vista é difficile, almeno per me, giudicare chi sia migliore dei tre.

  5. I miti, i talenti li crea la stampa per vendere i giornali. Di talenti alla Ronaldo ne nasce 1 su un milione. Vedere Dybala spacciato per il nuovo Messi.

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