Sarri-Ronaldo: un grosso guaio o .. tanto fumo negli occhi?

Sarri-Ronaldo, un grosso guaio allo Stadium o solo tanto fumo negli occhi?
Come finirà il presunto ‘screzio’ tra Sarri e CR7?

Di Cinzia Fresia -17/11/2019

Di Juventus -Milan, terminata 1-0 per i bianconeri, l’accaduto che ha catturato l’attenzione è stata la sostituzione di Cristiano Ronaldo a favore di Paulo Dybala, che poi ha deciso la partita.

L’attaccante portoghese ha lasciato lo Stadium prima della fine della partita provocando l’indignazione dell’opinione pubblica, rimasta basita da un atto non proprio edificante da parte di un campione come lui, che dovrebbe mantenere sempre il self control e dare il buon esempio.

Ronaldo Juve Milan
Getty
Il tecnico, nella conferenza stampa post partita, ha minimizzato la questione, spiegando i motivi della sostituzione: una “sofferenza” al ginocchio, causata da una botta presa in allenamento. Lo stesso allenatore ha comunque pubblicamente giustificato l’irritazione dell’attaccante per aver lasciato il campo.

È evidente che tra Maurizio Sarri e Cristiano Ronaldo qualcosa non vada: tra l’altro la versione di Sarri è stata smentita dal Commissario Tecnico della Nazionale portoghese Santos, il quale prima di Portogallo-Lituania, ha dichiarato che Cristiano stava benissimo e che avrebbe giocato.

Detto fatto, CR7 è stato autore di una tripletta.

Ronaldo Portogallo
Getty
Le ipotesi di lettura circa questo triste e spiacevole episodio si sprecano e sono tutte negative: c’è chi sostiene che CR7 sia stufo del Campionato italiano, troppo competitivo e impostato eccessivamente sulla difesa, che abbia le valigie pronte e che non sopporta Sarri.

Si rimprovera a Cristiano di non essere un uomo squadra, di pensare solo e esclusivamente a se stesso e nonostante si gridi allo scandalo la Juventus – chiamata in causa da più direzioni – ha adottato la linea morbida decidendo di non sanzionare il giocatore.

Una valanga di congetture che lasciano però il tempo che trovano: la verità su cosa sta succedendo tra Sarri e Ronaldo probabilmente non la sapremo mai ed è strano visto che Cristiano non ha mai detto niente di male sul suo allenatore. Anzi, gli ha fatto persino i complimenti.

È vero che Ronaldo non ha cominciato benissimo la stagione facendo fatica a inserirsi nel contesto della Juventus attuale. C’è da dire anche che Maurizio Sarri appena assunto alla Juventus si è preoccupato di raggiungere il giocatore in vacanza sul suo yacht per poter parlare con lui, mettendolo al corrente dei piani per il futuro.

A questo punto dopo la pausa delle Nazionali si auspica un chiarimento, perché una ripresa di dialogo deve esserci per forza: se Ronaldo decidesse per assurdo di interrompere il rapporto con la Juventus, il danno di immagine lo subirebbe solo la società che ne uscirebbe piuttosto male.

Ronaldo non è un giocatore come gli altri, al di là della sua abilità con il pallone: è un brand, un’azienda.

Ronaldo Juve
Gazzetta
Come tutti i campioni del suo calibro, in certe occasioni presenta esigenze o modalità comportamentali che possono condizionare alcuni aspetti gestionali anche se risulta, come testimoniano i compagni, che sia sempre presente agli allenamenti: il primo ad arrivare e l’ultimo ad uscire. La dirigenza era pienamente consapevole di una personalità che prima o poi si sarebbe fatta sentire.

Perciò è fondamentale per il bene della Juve come club e come squadra, che la diatriba venga sistemata – se necessario mediando tra Ronaldo e il tecnico – senza ‘spargimenti di sangue’ e che il rapporto di lavoro venga recuperato lasciando da parte le scorie di queste ultime settimane.

L’improvvisa uscita di scena del pluripremiato Campione è un fatto che squalificherebbe l’Italia e non solo: priverebbe la Juventus di una risorsa, che potrebbe diventare utile nei prossimi mesi, soprattutto in Champions League.

Campione che comunque non ha esitato a fare il suo, chiarendo – dopo alcune frasi provocatorie dal ritiro della Nazionale – la sua posizione:

Ovviamente non mi piace essere sostituito, ma nelle ultime tre settimane sono stato limitato fisicamente. Sono nate delle polemiche, ma non sono stato io a farle. Capisco la sostituzione contro il Milan perché non stavo bene. Ho cercato di aiutare la Juve giocando anche infortunato.

Cinzia Fresia

Tratto da Gol di tacco a spillo

  1. Gentilissima Cinzia.
    Ora che dobbiamo fare, riprendere tutti i post sulla questione Ronaldo-Sarri nel link precedente ?

    Ok, vuol dire che si va ai supplementari.
    😎😜
    Un abbraccio.

  2. Tutto è bene quel che finisce bene, cara Cinzia, anche se il pregresso del tuo topic mi è sembrato un tantino anacronistico, dopo la dichiarazione di Ronaldo di questa sera, e che anche tu riporti.

    Ronaldo si è semplicemente reso conto che si era infilato in un cul de sac, e ha pensato bene di mettere le mani avanti prima di rientrare alla Continassa 🥴.
    Tutto è bene quel che finisce bene.
    Buona serata.

    • Non è finito un bel niente! Vediamo quando si torna a casa cosa succede..

    • E cosa dovrebbe succedere, Cinzia ?
      Invece io sono convinto che è finita. Bene.
      Visto anche che Ronaldo si era sentito via telefono con Sarri nei giorni scorsi.

      Notte.

  3. TIRIAMO UN SOSPIRO DI SOLLIEVO

    Nessuna lesione solo affaticamento per Pjanic.
    Buonanotte

  4. Stufo del campionato italiano xché troppo competitivo? Cinziaaaaa😁😊😉😜

  5. Off-topic. Abidal dice che De (Zaytsev) Ligt non è andato al Barcellona xché vuole giocare sempre e lì nessuno ha il posto assicurato (neppure Messi?). Invece alla Juve…e come no?

    • Infatti lo sanno pure le pietre che se non fosse stato per l’infortunio di Chiellini avrebbe fatto panca almeno per un po’…

      • Appunto Kris. X come ha parlato sembra che x Abidal De Ligt ha scelto noi xché sicuro del posto. Alla Juve…mah!

        • Secondo me, a parte Piqué, con lenglet, umtiti e Todibo aveva più possibilità di titolarità al Barcelona. Al netto, ovviamente, dell’infortunio del Chiello.
          Piuttosto Abidal non ha detto che al Barça hanno certa difficoltà a trattare con Raiola.

  6. STORIE

    “Vengo da un paesino di 3000 anime dimenticato da Dio chiamato la Plota. Circa il 90% della popolazione lavora infatti come manodopera nello stabilimento che produce acqua Lleida. Negli anni ’80 le massime aspirazioni per un giovane poblatano erano quelle di diventare capo reparto o contabile presso il reparto amministrivo della fabbrica. La Domenica invece era il giorno in cui tutti si rilassavano. La mattina chiesa, e il pomeriggio Fultol Club Barcelona. È stato in uno di quei pomeriggi che mi innamorai di quella squadra.
    Ero sul divano con mio padre, e il Barcelona stava perdendo a Valencia per 2-1. Mi girai verso di lui e gli dissi: “Papà, da grande sarò un giocatore del Barcelona.”
    Lui mi disse: “È bello sognare, ma continua a studiare.” Da quel giorno presi le parole di mio padre come una sfida.
    Provini su provini… dicevano che non ero bravo, infatti mi misero in porta. Poi un giorno grazie ad una botta presa alla spalla, finii in mezzo al campo. Da lì non sono più uscito. Feci il provino per il Barca per 6 anni consecutivi. Dicevano sempre che non potevo giocare, e che non valevo molto.
    Non ero bravo tecnicamente, e se volevo far colpo su qualche club, dovevo crescere in muscolatura. Ero troppo sottile, e avevo poca forza nelle gambe.
    Dopo quelle parole tornavo a casa ogni volta distrutto… Un giorno cambiai radicalmente il mio modo di pensare. Lasciai la scuola calcio, e cominciai a correre tutti i pomeriggi sulle colline della mia città, per far crescere la muscolatura nelle gambe. Mi ponevo degli obbiettivi. La prima volta 2 km, la settimana dopo 4 km, e così via, fino ad arrivare in cima.
    L’estate dopo ci riprovai… Avevo 16 anni. Mi presero. Telefonai a casa, e rispose mio padre. È stata l’unica volta che l’ho sentito piangere. Ho cominciato a giocare per il Barcelona C, vedevo gente più brava di me, dei fenomeni, che però si allenavano saltuariamente. Io in tutta la mia vita non ho mai saltato un solo giorno di lavoro, perché sapevo che per arrivare dovevo allenarmi più degli altri.
    Ho sempre avuto fame di vittorie, ma non fraintendetemi. Vivo per l’agonismo, non per la vittoria in sé. Per l’emozione della battaglia.
    Ancora oggi vado a correre su quelle colline, e ricordo i miei inizi. Cominciò tutto lì.
    In molti mi dicono, ma come fai!? Come puoi continuare ad allenarti ancora oggi!?
    Io gli rispondo sempre: “Io continuerò ad allenarmi anche a 70 anni. Non so stare senza… fermarmi a riflettere su un divano, equivale a morire piano piano. Ed io non voglio ridurmi in quello stato. Voglio continuare a competere. Non posso più farlo confrontandomi con gli altri, ma lo faccio confrontandomi con me stesso.”
    [Carles Puyol]

    • Un punto di riferimento per compagni e tifosi.
      Giocatore straordinario che ha sopperito col lavoro e la tenacia alle limitate doti tecniche vincendo tutto come capitano di una squadra entrata a fare parte della storia del calcio.
      Chissà che Sarri non ti legga e ne mandi qualcuno a correre sulle colline…

  7. Ciao Cinzia,
    Mi pare che le ultime dichiarazioni di Ronaldo coincidano con quanto detto qualche giorno fa da Sarri quindi il tutto si riduce ad un comportamento inopportuno da parte del portoghese più che ad un problema di rapporti con l’allenatore.
    Non so se Ronaldo sia stanco del campionato italiano, sicuramente è insoddisfatto del suo rendimento e forse ciò lo rende nervoso.
    Ne ha avuti anche in passato di momenti come questi e quando assume certi atteggiamenti scatena polveroni mediatici dando l’impressione di spaccaspogliatoi. È anche vero però che quando le cose girano il portoghese è un collante oltre che uno stimolo straordinario per la squadra.
    L’abbandono anticipato dello stadio lo considero un brutto gesto ma sicuramente le parti hanno le capacità per ricondurre la questione senza ulteriori strascichi graditi unicamente ai giornalisti.
    Detto questo, non credo che si allungherà più di tanto la permanenza di Ronaldo in Italia, ma non per problemi col campionato o con la Juve quanto per una pianificazione del suo finale di carriera. Insomma dubito che voglia chiudere qui.
    In ogni caso ha sicuramente grande voglia di lasciare un segno importante del suo passaggio a Torino, nel suo interesse e in quello della Juve, ed è questo che Sarri dovrà cercare di sfruttare al massimo.

    • Assolutamente no.
      E’ piuttosto evidente che, ci sia stato un suggerimento degli avvocati di tutte le parti chiamate in causa, per chiudere il capitolo, per distogliere dal vero motivo.
      Se fosse stato com detto, non aveva alcun senso lasciare il campo prima di fine partita.

      • Beh, lasciare lo stadio anzitempo, per dirla alla Vasco, un senso non ce l’ha…
        Per me è stata solo una reazione isterica del portoghese che va in crisi appena perde il centro dell’attenzione. È bastata la tripletta contro una squadra di scappati di casa a fargli recuperare il senno.

        • Alessandro Magno

          addirittura gli avvocati? ma dai

          • Caro Benny, l’avvocato per personaggi del genere, sono come la borsa, quando si va a fare la spesa.
            Lo consultano per tutto. Detto ciò .. se il Fernando Santos, non avesse sbugiardato Sarri, non ci sarebbe stato bisogno di fare cene e dichiarazioni che contraddicono ciò che visto. Comunque, va bene così, l’importante è mettere le cose a posto, almeno in apparenza, la cena? una bella occasione per mettere su una bella messa in scena, ripresa in mondo visione!

  8. Mauro the Original

    Come leggevo sopra Puyol è diventato forte correndo su e giù per le colline.
    Stesso allenamento lo facevano in Olanda ai tempi di Cruijff, però con addosso dei sacchetti di sabbia per aumentare il peso.
    E questo permetteva di giocare il cosiddetto calcio totale arrivando a fine partita ancora forma.

    L’uso smodato dei pesi e palestra hanno influito negativamente sulla corsa dei giocatori che dopo un tempo sono già a pezzi.

  9. Bel racconto quello di Puyol, il difensore catalano che insieme a Piquet qualche anno addietro formava la coppia di centrali più forte di sempre e non solo del Barca. Altro che non dotato tecnicamente, era una vera forza della natura.
    Quanto a Cr7, ho idea che nell’intervista del suo ultimo dopo partita abbia chiarito che non ci saranno strascichi per cui è meglio pensare positivo per i prossimi tempi, ogni vittoria scaccia via qualsiasi crisi.

  10. PER NON PARLARE DI RONALDO

    Ha nevicato per tutta la notte.
    Alle 08:00 faccio un uomo di neve.
    Alle 8:10 passa una femminista e mi chiede perché non ho fatto una donna di neve.
    8:15 faccio una donna di neve.
    8:17 la mia vicina femminista si lamenta del seno voluminoso della donna di neve perché dipinge le donne di neve come oggetti.
    8:20 una coppia gay che vive lì vicino mi guarda storto lamentandosi del perché non ci sono due uomini di neve.
    8:22 un transessuale passando mi dice che avrei dovuto fare un uomo di neve con parti rimovibili.
    8:25 dei vegani che abitano in fondo alla via si lamentano della carota usata come naso dicendo che è cibo e non una decorazione per pupazzi.
    8:28 passano delle persone di colore e mi danno del razzista perché la coppia di neve è bianca.
    8:31 dei musulmani sull’altro lato della strada chiedono che la donna di neve indossi un burka.
    8:40 arriva la polizia dicendo che alcune persone si sono offese.
    8:42 la mia vicina femminista si lamenta per la scopa che raffigura la donna umiliata e costretta a svolgere lavori domestici.
    8:43 un funzionario del ministero per le Pari Opportunità arriva e mi minaccia di denuncia.
    8:45 dei reporter del tg si avvicinano chiedendomi che differenza c’è tra l’uomo e la donna di neve. Io rispondo “le palle” e mi accusano di sessismo.
    9:00 appaio al telegiornale come sospetto terrorista, razzista, omofobo e intenzionato a sollevare problemi durante il maltempo.
    9:10 mi chiedono se ho dei complici.
    9:15 arrestano mio figlio

    (Anonimo)

    Buongiorno

  11. ULTIME DALLA “POLVERIERA” JUVE

    Come riportato da La Repubblica, Cristiano Ronaldo chiuderà definitivamente la questione legata alla sua sostituzione in Juventus-Milan portando a cena tutti i suoi compagni bianconeri, in modo da passare un colpo di spugna sui fiumi d’inchiostro versati sull’argomento “sostituzione e fuga dallo stadio” in questi dieci giorni dai giornali sportivi e non.

    Probabilmente non verrà fatto alcun discorso formale, sarà solo un gesto simbolico per rasserenare tutto l’ambiente.
    Infatti dopo essersi sentito con Sarri il “reprobo” ha parlato al cell anche con alcuni sui compagni, tra i quali Bonucci che gli aveva lanciato una cima di salvataggio 😜.

    L’attesa cena dovrebbe arrivare tra mercoledì e giovedì, quindi prima della sfida contro l’Atalanta.

    Chiaramente ha detto ai compagni di essere liberi di scegliere il menù … Tanto lui prenderà solo insalata e pollo 🤣.

    • Alessandro Magno

      Non va bene neanche questo esigo di sapere chi verrà servito prima a tavola perchè da li si capiscono tante cose 😉

      • Quelli che mangiano pollo e insalata 🙂

      • andrea (the original)

        Più che altro bisogna capire se il ristorante è da 100 euro, perché altrimenti si rischiano incontri.
        😁

      • Sicuramente il cameriere è stato avvisato chi servire per primo…
        Pare che lo Chef sia rinomato per il cacciucco alla livornese.
        Un piatto che piace molto a Sarri.
        😜😎

      • Caro Ben, ci sono degli aggiornamenti: Allegri saputa la cosa, e per mezzo delle sue entrature alla Juve (AA), pare abbia confidato ad Ambra di volersi intrufolare in cucina per mettere del Guttalax nei polli di Sarri, Douglas Costa e Dybala.
        Per antipatia verso il primo e per punizione sui secondi che quest’anno si stanno impegnando mentre lo scorso anno facevano i lavativi ahahahah

    • Azzz, pensa di cavarsela con una semplice cena?
      Higuain ha gia avvisato che se non gli prepara l’asado non sentirá ragioni…

  12. SCAGIONATO DA QUALSIASI ACCUSA

    Diamo a Michele quello che è di Le Roi.

    L’ex numero uno dell’Uefa, torna a parlare dopo l’assoluzione nella vicenda del presunto pagamento illecito ricevuto da Sepp Blatter: “Ho sempre pensato di essere un uomo libero, ma davo fastidio.
    Ero un calciatore che finalmente poteva decidere qualcosa in un mondo gestito da dirigenti”.

    – È un Michel Platini a 360° quello che si racconta alla trasmissione “Che tempo che fa” su Rai 2.
    L’ex presidente dell’Uefa nel 2015 era stato sospeso da tutte le attività legate al calcio per otto anni (poi ridotti a quattro dal Tas di Losanna) per aver violato il codice etico Fifa.
    “Io non ero accusato, ma semplicemente testimone, le accuse erano rivolte a Blatter.
    Ho sempre pensato di essere un uomo libero. Non sono uscito per questo dal calcio.
    Il calcio non appartiene alla Fifa.
    La giustizia sportiva non mi voleva come presidente della Fifa.
    Ad un certo punto era il mio destino cambiare qualcosa nel calcio.
    Un calciatore che finalmente poteva decidere qualcosa in un mondo gestito da dirigenti”.
    “A 64 anni voglio un’ultima avventura”

    Platini era stato indagato per aver ricevuto 2 milioni di franchi svizzeri (circa 1,8 milioni di euro) nel 2011 dall’allora presidente della Fifa Blatter per consulenze del periodo 1998-2002.
    A maggio dello scorso anno il dirigente francese è stato scagionato dalla giustizia svizzera dalle accuse di corruzione. Tuttavia i pm elvetici fecero sapere che il caso Platini non era definitivamente chiuso.
    I quattro anni di sospensione sono terminati a ottobre scorso.
    “Con Blatter non c’è più rapporto – ammette “Le Roi” -.
    Lo stesso con Infantino. Quando sei presidente dell’Uefa e ti fanno fuori è dura. Ho sofferto un mese.
    Tante accuse, poi ho capito da dove venivano e ho iniziato a difendermi.
    Quando sono stato assolto dalla giustizia ordinaria svizzera ho iniziato il mio contropiede.
    Ho 64 anni, vorrei un’ultima avventura, ma non posso sbagliare e ci devo pensare bene”.
    “Var è una bella ca….”

    Platini, che come Blatter, non ha mai visto di buon occhio la tecnologia in campo, ha poi commentato l’introduzione del Var.
    “Il Var non risolve le cose, le sposta – attacca il francese -. Ci vogliono 30 minuti per spiegare, perché non sono d’accordo.
    Penso che non si ritornerà mai indietro, ma penso che è una bella ca….”.

    Buon pomeriggio

  13. … si sono sentiti al telefono e vanno a cena…
    Tuttoapposto!!!
    La personalità si è fatta sentire il secondo anno, il primo quando non venina sostituito, mancava…. o forse no?!…
    Saper gestire dei campioni, non è allenare l’Empoli… la ‘democrazia calcistica’ non esiste, neanche in terza categoria…
    P.S. ma uno che scrive su di un blog : ‘arbitro da radiare’, in quanto, l’arbitro, reo di aver dato un rigore dubbio contro la squadra amata…. è un ‘seminatore d’odio’ o un ‘mangiatore di riso’?!

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