Cosa ho da chiedervi

 

 

 

Alessandro Magno

 

 

Buona sera ragazzi velocissimamente. Da qualche tempo come avete visto la mia presenza sul blog nei commenti si è  molto diradata , pubblico sempre ogni articolo ( non ho mai saltato una sola partita) ma dopo un poco di commenti lascio campo libero a voi e anche posso dire libero sfogo. Questo è dovuto principalmente a due fattori uno di natura imprescindibile ovvero il mio lavoro e l’altra a un fattore di mia scelta personale. Per quanto riguarda il lavoro in questo ultimo periodo è aumentato di parecchio con relativi guadagni maggiori. Niente di trascendentale ma ho famiglia se lavoro di più e quindi più ore e porto a casa qualche soldino in più ne giova tutta la mia famiglia. Per quanto riguarda la mia scelta personale devo dire che non amo le battaglie muro contro muro non ho nè l’ambizione nè la presunzione di dover per forza convincere gli altri della bontà delle mie idee. Fra l’altro io per primo nutro dei dubbi sulle mie stesse idee di conseguenza dopo che mi sono confrontato va bene cosi.

Vengo al punto; da un poco di tempo ricevo più lamentele del solito tramite la mia mail. A tal proposito ringrazio molto chi invece di far caciara sul blog mi scrive in privato per segnalarmi un problema anche se questo per qualcuno può sembrare fare la spia e non esser figli di Maria. La metto un poco anche sul ridere per non tediarvi troppo ma funziona così se c’è un problema lo si segnala e ci penso io a fare un poco di ordine. D’altronde credo di avere ormai la fiducia di tutti per quanto riguarda il mio modo di comportarmi. Io quello che vi chiedo è di cercare di non esser pesanti e pressanti nei confronti di nessuno. Ribadisco quanto ho sempre sostenuto in questo blog: QUI NON CI SONO MAESTRI Nè PROFESSORI DEL CALCIO ognuno è libero di dire la propria anche se dice una cazzata. Questo ficcatevelo bene in testa perchè ci crediamo tutti professori del calcio ma non è così tutti sbagliamo o abbiamo da imparare.

Detto questo vi dico: io il blog continuo a farlo esistere perchè dopo 9 anni è parte di noi sopratutto di me e Cinzia che ci abbiamo dato l’anima per arrivare qui ma anche un poco di voi che siete arrivati dopo ma ormai siete qui da anni. Fra l’altro credo a questo punto che siamo anche il blog juventino più vecchio del web. Io nel blog continuerò a monitorare le discussioni e cercare di intervenire il meno possibile o comunque solo se lo riterrò necessario. Voi vi prego però di metterci tutti un poco di testa in più perchè ripeto certe discussioni a volte sono andate un poco oltre e anche lo scherzo a volte è diventato sberleffo verso qualcuno e questo non va bene. Dall’ironia alla presa in giro è un attimo.

Vi ho detto tutto , siamo tutti adulti e vaccinati mi raccomando.

  1. Grazie della precisazione Ben.
    Ma stai tranquillo.
    Dando un’occhiata ad altri luoghi, direi che questo -senza offesa per quelli- è uno dei luoghi in cui l’ironia viene fatta al solo scopo di strappare un sorriso …

    Perché, come dici bene, il calcio è una cosa estremamente magmatica. Ciò che è “vero” questa sera viene immediatamente smentito domani.
    Credo quindi che tutti abbiamo la tendenza, visto anche che con alcuni ci conosciamo personalmente, a non prenderci troppo sul serio.

    Mi fa piacere che il tuo lavoro è in aumento.
    Fai bene a dedicarvi più tempo.
    Anche questo è un fatto che fa crescere: il lavoro come presa di coscienza della realtà della propria vita, perché nel cercarne il senso si trova appagamento se non la felicità.

    Buona serata.

  2. andrea (the original)

    Credo che la gente debba rendersi conto che si tratta di pallone, roba stupida, per cui non servono clan né integralismo modello Corea del Nord.
    Si parla, se non si vuol parlare non lo si fa ma la ragion di stato non esiste.
    Ciao Ben

  3. Ben detto il peccato ora ci tiri fuori pure il peccatore. Ti giuro che non lo fustigheremo e non lo metteremo neppure allo gogna. Quassù si cazzeggia amorevolmente ognuno con le proprie idee.

  4. Ciao Ben,
    Fa piacere che l’attività lavorativa vada bene. È importante.
    È sempre gradito l’intervento del padrone di casa nelle conversazioni, non prenderle come battaglie. Alla fine si cazzeggia su un argomento ludico e, nonostante la testardaggine, non si pretende di imporre idee.
    Si discute, anche con opinioni contrarie, per il piacere di farlo. A volte ci si stuzzica ma non preoccuparti, faremo i bravi quando sarai a lavoro!☺️
    Grazie per la pazienza😉

  5. Mauro the Original

    Mi riallaccio a qualche post precedente.
    Dybala è cambiato tantissimo, non saprei dire cosa è successo ma si capisce che il ragazzo è motivato e l’ambiente lo stimola. Basta vedere gli applausi di Buffon.

    Higuain stessa minestra, motivato e soddisfatto sembra rinato.

    Cuadrado idem, De Sciglio tornato in forma, Matuidi molto migliorato, e finalmente De Ligt sta dimostrando il perché ci è costato così tanto portarlo a Torino.
    Il centrocampo non convince nonostante gli arrivi estivi.

    Già avevo premesso che Rabiot era una scelta sbagliata, non ne ho mai capito il senso, come non ho capito perché Emre Can sia stato escluso dalla Champions.

    Su Ronaldo attendo di esprimermi poiché credo ci sia qualche tensione fra lui e allenatore e dirigenza. In ogni caso è di sicuro l’ultimo anno che giocherà alla Juve.

    Tirando le somme considero la stagione molto positiva e la mano di Sarri si vede chiaramente nonostante il gioco in certe occasioni non sia convincente. Si sapeva comunque che aveva bisogno di tempo per sistemare situazioni ereditate non facili.
    In Champions comunque abbiamo sempre giocato bene e questo per me è importante.

    Da notare una cosa: se l’Inter non avesse Conte che riesce a fare miracoli in campionato, a quest’ora lo scudetto sarebbe già vinto.

    • Mauro
      Dicevamo con Max che adesso si rifaranno le liste per la CL.
      Speriamo.
      Conte,non avevo dubbi.
      Simpatico o antipatico e’ testardo e anche bravo.

  6. Buongiorno a tutti
    Ben
    Grazie per l’attenzione che poni al blog.
    Sono certo che miglioreremo,io per primo.
    Oltretutto, a volte,nonostante io creda di capirne un po’ di calcio,mi accorgo che non e’ vero e che le idee,una volta espresse,debbano essere motivo di confronto e non di scontro, nessuno ha la verita’ in mano e soprattutto almeno qui tifiamo tutti una cosa sola.
    Il confronto e non la rivalsa e’ motivo di arricchimento.il giudizio che sfora il personale e’ stupido.’
    Buon Lavoro e buona giornata.

  7. LA LIBBERTÀ

    — Ched’ e la Libbertà? Mó te lo spiego:
    — diceva Menepijo a Menefrego —
    la Libbertà d’un popolo è compagna
    all’acqua che viè giù da la montagna.
    Se la lasci passà dove je pare
    se spreca ne li fiumi fino ar mare:
    ma, se c’è chi la guida e la riduce
    e l’incanala verso l’officina,
    appena ariva smove la turbina,
    diventa forza e se trasforma in luce.

    — Bella scoperta! Grazzie der consijo!
    — rispose Menefrego a Menepijo —
    Ma quanno l’acqua ha smosso ner cammino
    una centrale elettrica o un mulino,
    se canta o se barbetta nun è male
    lasciaje un po’ de sfogo naturale.

    Buon lavoro Ben buongiorno a tutti.

  8. LA MUSAROLA

    Ben, perdonami ma con il tuo editoriale hai scatenato in me tutto il Salustri che conosco.

    — Tu sai ch’io so’ fedele e affezzionato
    — diceva er Cane all’Omo — e sempre pronto
    a zompà addosso a chi te fa un affronto,
    a costo puro de morì ammazzato.

    Tutto questo va be’: ma francamente
    ‘sta musarola nun me piace affatto;
    perché, piuttosto, nu’ la metti ar Gatto,
    che nun t’è amico e nun t’ajuta in gnente? —

    L’Omo rispose: — Ma la legge è legge:
    eppoi ‘sta musarola, a l’occasione,
    dimostra l’esistenza d’un padrone
    che t’assicura un pane e te protegge. —

    — S’è come dichi, basta la parola, —
    je disse er Cane. E infatti, da quer giorno,
    come j’annava quarchiduno intorno
    diceva bene de la musarola.

    Buon pomeriggio

  9. PER RINFRESCARCI UN PO’

    La Cassazione conferma le motivazioni fantasiose della sentenza d’appello dell’abbreviato.
    Confermato il reato di pericolo a consumazione anticipata.
    Sì, avete capito bene: “reato di pericolo a consumazione anticipata”.
    Respinti i ricorsi del Pm e delle difese.
    Il “reato” c’è, ma è tutto prescritto.
    Non è stato alterato nulla, ma forse c’era l’intenzione di provarci… Confermato, senza dimostrarne l’esistenza (se non con illazioni) che c’è un’associazione per delinquere, finalizzata a “nonsisachecosa”. Anzi, si sa: finalizzata a favorire la Juventus.
    Truccavano le griglie (non truccate) per avere nei sorteggi (regolari) più possibilità di avere arbitri amici (assolti) che favorissero la Juventus nelle partite (non taroccate) di quel campionato (non alterato). Associazione per delinquere della quale si sospetta faccia parte Giraudo.

    Perché? Perché non può non farne parte.
    “Non vi sono elementi dai quali evincere l’insussistenza dei reati suddetti né la loro non attribuibilità al Giraudo”. Associazione per delinquere che si concretizza nella partecipazione a cene e incontri vari.
    Cene e incontri vari finalizzati a cosa? Boh… nel dubbio, saranno senz’altro servite a condizionare arbitri, partite e campionati.
    Il ruolo di Giraudo, al quale non è attribuita alcuna sim svizzera, nell’associazione per delinquere consisterebbe nell’aver partecipato ad una cena prima di Juventus-Udinese.
    Cena nella quale si sarebbe tramato per condizionare la formazione della griglia arbitrale della partita. Partita non truccata, con arbitro e assistenti tutti assolti e sorteggio regolare.
    Cena seguita dalla nota telefonata tra Moggi e Bergamo (che Giraudo neppure lo nominano), nella quale Moggi ipotizza una cinquina di nomi della quale non fa parte Rodomonti, che sarà l’arbitro della partita, poi comunque assolto, così come gli assistenti Gemignani e Foschetti.
    Il tutto, dentro una sentenza penale della Corte suprema di Cassazione della Repubblica italiana.
    Ora attendiamo di leggere anche quelle per Moggi e gli altri imputati giudicati con rito ordinario.
    Ma ci pare difficile possano essere molto diverse da queste.

    Intanto, ringraziamo i giudici per averci fatto ringiovanire di nove anni… ju29ro.com

  10. Parlando di calcio e non di cassate, ho visto l’Inter iei sera e mi sono divertito, anche se gli avversari erano scarsini.
    L’allenatore deve tirare fuori il massimo dalla rosa a disposizione, vanno bene le rinascite e le fioriture… ma se la squadra non trova la giusta quadratura, fare le nozze con i fichi… oppure anche senza, non si va da nessuna parte.
    Lo spettacolo per ora non si è visto, forse dovevo guardare qualche altro circo…
    Un mio caro amico, oggi mi ha detto che il meglio, calcisticamente parlando, verrà in primavera… spero non sia maledetta.

    • Mannaggia.

      Peccato che gli ottavi si giocano un mese prima della primavera l’andata e il ritorno proprio alle idi di marzo.

      Brutto segno per Mauritio…a marzo si muore pugnalati.

    • Si, la difesa dello Slavia ha contribuito abbastanza al divertimento.
      Anche i telecronisti di Sky, che sentivo per la prima volta. Gli mancavano i vuvuzelas 😎

    • Ho visto il primo tempo.
      È evidente nell’Inter una diversità rispetto alla Juve.
      Essi, pur con un centrocampo nella contingenza affatto trascendentale, avevano l’ordine dal tarantolato in panchina di buttare il prima possibile la palla addosso ai due attaccanti.
      Che poi si scambiavano il pallone tra loro: un gioco semplice e redditizio, ovvero all’italiana, che raccoglie frutti soprattutto contro squadre modeste. Sappiamo bene qual è l’altra regola di Conte: i due attaccanti vicini tra loro.
      In breve, di palleggio non si parla proprio, tanto è vero che la percentuale di possesso è stata dello Slavia.

      Tutt’altro discorso cerca di impostare Sarri nella Juve, come ben sappiamo. Riconquista più alta possibile del pallone e poi palleggio con triangolazioni (possibilmente veloci!) di tutta la squadra per liberare l’uomo davanti alla porta.
      Ricordiamoci che lui era partito col 4-3-3, con ottima occupazione del campo, e buone impressioni visive oltre che di risultato. Poi con l’infortunio di Costa le cose sono cambiate. Non nei risultati per fortuna, ma nello sforzo per raggiungerli.

      PS credo che, anche volendo, la Juve non possa applicare il gioco “italiano” di Conte, perché non ha il centravanti fisico che possa ricevere il pallone addosso.

    • PS Chi si diverte con l’Inter si diverte con poco … 🧐

    • Anch’io mi sono divertito con l’Inter quando ci abbiamo giocato noi!

    • PPS Dimenticavo: personalmente mi sono divertito con l’Inter quando ha giocato noi😊

  11. IL QUIZZONE

    Chi è stato il più giovane calciatore italiano a segnare nella Nazionale…
    Aiutino: aveva 18 anni e 258 giorni.

    Buongiorno bella gente

    • Mi sa che uno che giocava nel tuo ruolo…ma dovresti raccontarcene le gesta che personalmente non ho potuto ammirare.

    • Appena deceduto: Bruno Nicole’.
      Anche se non mantenne le mirabolanti promesse dei 18 anni 🙏

      • Bravo Luigi
        Si l’ho messo perché è venuto a mancare proprio l’altro ieri.

        Kris, no non giocava nel mio ruolo, Bruno Nicolè giocava centravanti.
        Racconto come finì alla Juve: Bruno giocava nel Padova allenata da un certo Nereo Rocco.. arrivò la Juve e Stivanello si raccomandò ai nostri di stare attenti a quel numero 9 quel giovincello.

        Quelle raccomandazioni non bastano, Nicolè forse sapendo che era sotto osservazione per approdare alla Juve altro non poteva fare che segnare proprio alla Juve.
        Il goal: lancio di Rosa, Bruno prende palla, salta Nay, supera anche Garzena e segna con un destro tanto potente e tanto preciso infilando G. Viola.
        La Juve perde la partita ma la vince quella di Bruno Nicolè.
        La partita finì 2-1 per il Padova ( Nicolè, Bonistalli, Colombo )era il 2 giugno del 1957.
        In quella stessa estate Nicolè passa alla Juve.
        Aveva 17 anni.

        Una Prece.

        • Ah, pensavo fosse ala!

          • …in effetti appena arrivato alla Juve pare giocasse all’ala ,🤔

            • Una finta ala…non poteva certo giocarci Boniperti (età) oppure Charles con Sivori.
              In effetti lui a dx e Stacchini a sx.
              Poi con l’arrivo di Mora giocò insieme ai due mitici in avanti…ma alla sala non lo era stato mai anche se bravo.

              • Sala della sorella del mio correttore…non era ala ala

              • Grazie Baro’,
                Mi ha confuso un articolo che leggevo ieri e diceva “fortissima ala della Juve della prima stella”.

                • Azzzz …Allora non hai capito la spiegazione del Barone, Kris !
                  Nicole’, soprattutto nel primo anno gioco’ ala destra.
                  Successivamente giocò con Sivori e Charles, ripeto Charles … In quale ruolo poteva giocare Nicole’ secondo te ?🧐😅

                • No hai ragione…e te lo dico perché forse non mi ero spiegato bene, infatti con Boniperti, Charles e Sivori chi di loro poteva giocare all’ala ?
                  Nicolè al Padova era un numero 9.

  12. RICORDI INDELEBILI

    Ho seguito la Juve in giro per l’Italia e per l’Europa, ho sventolato la bandiera bianconera in tutti gli stadi dove sono stato, ho sofferto e gioito per questi colori anche all’inferno quello della serie Cadetta.

    Ma non posso dire Moggi boia tutto per colpa tua, ora no, ora che è stato scoperto l’inganno…ero titubante all’inizio quando i giornali iniziarono a scrivere qualcosa, soprattutto la rosea…poi no, poi molti Amici, anche se pochi ora, quassù mi hanno iniziato a farmi capire.

    Impazzisco per questo gruppo di Amici, molto più informati di me, molto dotti in tutto…il blog il nostro posto per dialogare e parlare di Juventus, di quello che stava succedendo alla nostra Juve…il blog il nostro punto di riferimento.

    Iniziarono a farmi capire quello che avevano tramato contro la nostra Amata prendendo spunti dal promotore principale di tutto, sia nel bene che nel male…Luciano Moggi.
    Il grande insieme ai suoi avvocati fecero sapere la realtà che è quella che tutti portiamo avanti.

    Che potevo fare io povero culturalmente ma con uno spirito di Amicizia senza confini se non quello di decidere e di programmare un incontro.
    Tutti o in parte chi poteva venire libero da impegni acconsentì.

    Ragazzi vogliamo conoscerci non solo virtualmente ma di persona ?

    È fatta.
    Budrio, vicino Bologna, è il luogo dell’incontro.
    Quasi tutte le Regioni italiane si riunirono in quel ristorante: dal Nord al Sud, dal Veneto alla Lombardia, dalla Liguria alle Marche, dall’Abruzzo al Lazio e alla Puglia insieme all’Emilia.

    Persone stupende, tutte pazze per la Juve con uno ancora più pazzo…quello che decise di regalarci una sciarpa ad ognuno con scritto il proprio nickname e con una scritta indelebile per tutti: “INDOMITI”.

    Altri incontri si sono susseguiti al primo con tutti ma proprio tutti gli Indomiti.

    Mancava uno, quello che ci ha fatto diventare tali: LUCIANO MOGGI.

    #finoallafine

    • Tu, caro, ti sei fatto un lesing di taxi.
      Ti ho aspettato per mangiare insieme.
      Una giornata particolare.
      Ascoltate quello che scrive Barone,dico ascoltare non leggere.E’ diverso.

      • Ciao Tino, si va bè ma volete mettere a posto i viadotti? 🙂 ultimo passaggio sicuro a nord-ovest a capodanno 1999-2000, destinazione Nizza-Montecarlo-Costa Azzurra.

      • @Tino
        Si ricordo, il Frecciarossa bloccato a Prato e io da Prato, pur di incontrarvi, mi son fatto in taxi fino a Bologna, non potevo non abbracciarvi…li mortacci sua…più di 200 euri di taxi…

      • Bei ricordi Baró. Ne sono poi seguiti altri di raduni, uno lo organizzammo da te ed addirittura uno, ci pensó mia moglie a farmi un regalo extra con voialtri al mio cinquantesimo, qui da me. Forza Amici, quest’anno mi auguro di ritrovarci tutto assieme e numerosi per poter festeggiare qualcosa 🤞🤘. Da allora abbiamo qualche amico ed amica in più da conoscere di visu, chiaro Ben e Cinzia?

  13. DOMANI ALLE 14 PARLERÀ SARRI –

    Domani alle 14 Maurizio Sarri parlerà in conferenza stampa alla vigilia della gara contro il Sassuolo. Il tecnico, nella giornata di sabato, scioglierà anche i dubbi di formazione e nell’allenamento che precederà il match di domenica proverà gli undici uomini che schiererà dal primo minuto contro i neroverdi.

    Contro il Sassuolo, fra i titolari dovrebbero rivedersi Higuain, Cuadrado, Khedira e Bernardeschi. 
    (TuttoJuve.com)

    Vabbuò … Iammec’a cucca’ 🤣

  14. LA JOYA RITROVATA
    di Giacomo Nannetti

    Il Paulo Dybala sul mercato, incapace di mostrare le sue qualità e a un passo dall’addio, è ormai solo un lontano ricordo. Il talento di Laguna Larga in questi primi mesi del nuovo corso è tornato a brillare sotto la guida di mister Sarri. Neanche troppo tempo fa la Joya era valutato circa 150 milioni di euro, quarto tra i diamanti più preziosi, ma in estate la Juventus era addirittura pronta a dire sì anche ad offerte poco superiori alla metà di quel valore. Oggi tutto è cambiato; il 10 argentino è tornato ad incantare la platea dello Stadium a suon di colpi di genio e con lui in campo i pericoli per gli avversari sono sempre dietro l’angolo. “Ho sempre sostenuto che Paulo sia un giocatore che deve fare il tuttocampista”, queste sono parole di Allegri di esattamente un anno fa, quando voleva che l’ex Palermo desse una mano soprattutto in fase di costruzione per andare poi a chiudere l’azione.

    Questa intuizione, rivelatasi a dir poco controproducente per Dybala, ha trovato in Sarri un agguerrito oppositore: “Dybala è un attaccante, non un centrocampista”. L’ex tecnico partenopeo ha chiuso così la questione “posizione di Dybala”, che proprio in questo avvio di stagione è risultato essere l’attaccante, sì ATTACCANTE, più pericoloso dell’intera rosa bianconera. A dirlo non sono supposizioni, bensì numeri, che fanno capire benissimo il motivo per il quale la Joya aveva smesso di splendere. Paulo Dybala, considerando sia la Serie A che la Champions League 19-20, nella Juventus è secondo per passaggi in area e per dribbling riusciti a partita, rispettivamente 2.34 e 3.60, mentre è al comando per: xA 0.20; passaggi smarcanti 0.85; passaggi in profondità 2.08; gol 0.66; non-penalty gol 0.57; xG 0.54. Questi dati confermano la tesi di mister Sarri nel voler riavvicinare Dybala a quella porta che l’argentino sa centrare in tantissimi modi, anche quando sembra impossibile come con la fiondata contro l’Atletico.
    In tutta la scorsa stagione “u Picciriddu” ha collezionato 39 presenze tra titolare e subentri in Serie A e Champions siglando 10 reti e 4 assist, decisamente troppo poco per uno dalle sue qualità.

    Quest’anno invece il classe’93 è già a quota 7 gol e 2 assist. Un’ulteriore conferma dell’avanzamento del raggio d’azione di Dybala  è data dai tocchi all’interno dell’area di rigore che sono aumentati di 1,84 passando dai 2.61 di un anno fa fino ai 4.45 attuali. Inoltre anche la voce tiri del 10 albiceleste è lievitata crescendo dai 2.76 del 18-19 ai 4.35 attuali, diventando così il secondo maggior tiratore dietro solo a Ronaldo. “Per me e, forse anche per gli altri attaccanti,è più divertente. Abbiamo più palla e creiamo più occasioni”. In poco tempo tutto è cambiato per Dybala, a partire dalla posizione, fondamentale per ritrovare gioia e sfrontatezza indispensabili per compiere gesti di alto livello all’interno del rettangolo verde. Dybala ha scommesso su di sé, si è tenuto stretto la Juve, Sarri gli ha illuminato la via e adesso è la Vecchia Signora ad aver (ri)trovato la Joya.

  15. FUORI I SECONDI

    Calciomercato Juventus, a gennaio quattro calciatori in partenza!

    Negli ultimi giorni si è parlato parecchio di tensione finanziaria in casa Juve.
    In estate i bianconeri avevano provato a sanare il bilancio, attualmente in perdita, con le cessioni.
    Ma tra chi ha deciso di voler restare, come Higuain, e chi invece non si è accordato con altri club, il mercato in uscita della Juventus è rimasto bloccato.
    A gennaio questa situazione potrebbe cambiare drasticamente, con diversi bianconeri pronti a partire.

    Mercato Juve, la prima cessione
    fuori dalla lista per la Champions League e mai impiegato da Sarri, Mario Mandzukic dovrà trovare una nuova sistemazione a gennaio.
    Seppur non più giovanissimo, il guerriero croato può ancora essere un valore aggiunto per diversi club europei.
    Gli estimatori non mancano e Mandzukic stavolta non dovrebbe rifiutare ogni destinazione, come fatto in occasione dell’ultima sessione di calciomercato.
    Su di lui c’era il Manchester United, che potrebbe aver cambiato idea a causa delle condizioni fisiche non pienamente convincenti del croato.
    Ai Red Devils serve un attaccante più pronto e magari su cui poter puntare per discorsi basati più sul lungo periodo.
    Resta in corsa il Borussia Dortmund, che è alla ricerca di un centravanti che possa dare fiato a Paco Alcacer, oltre che sopperire alla scarsa vena realizzativa dell’attaccante spagnolo.

    Ma altri tre calciatori potrebbero lasciare la Juventus durante il prossimo calciomercato invernale !

    Buonanotte

  16. BENEDETTO ALESSANDRO MAGNO

    L’integrazione del pollaio.
    Tutti dentro e chi sopravvive si è integrato.
    Grazie Ben, quella tua reprimenda, e con ragione non a uno qualsiasi ma in faccia al primo cittadino di Torino mi ha convinto ancor di più che il razzismo non c’entra.

    “La gente è sola nelle strade”.

    Sei un grande perché hai avuto il coraggio di controbattere alla sua risposta che ti aveva dato. Chapeau !

    Buongiorno a tutti e scusate il fuori tema

  17. RICONOSCERE GLI SCRITTI

    Si riconoscono anche quelli di tastiera, il mio è inconfondibile…come quello di un asino…forse qualcuno lo ignora ma tanti in uno è stato scoperto.

    Figuriamoci la calligrafia, ognuno ha la sua.

    Una volta Re Artù venne informato che sulla collina scritto sulla neve compariva questa frase: “Ginevra ama Lancillotto”.

    Merlino prendi i cavalli e andiamo a vedere da vicino esclamò il Re.

    Arrivati sul posto Merlino disse: Sire, è stato scritto con la pipì…
    Rispose Artù: si però la calligrafia è di Ginevra.
    😜
    Dai, oggi è sabato, fatevi una risata.

    PS
    Mi è venuta in mente mentre leggevo che sulle colline senesi c’e una spada conficcata nella roccia simile a quella di Re Artù.

  18. Luigi,
    mi sembra che sino alla data odierna le partite si vincano segnando o cercando di segnare… Poi se palleggi bene, sui blog scrivono che abbiamo ‘giocato’ bene… Ari poi se non hai i giocatori con le caratteristiche per palleggiare, dovresti rendertene conto…
    Come diceva un grande allenatore, le strade per la vittoria sono molteplici, tutte però hanno bisogno di segnare dei goal.
    CR7 è un giocatore da palleggio? Tipo Messi…. Ho ha nettamente caratteristiche diverse…?!
    Ma ad agosto in Grecia, non doveva fare il capocannoniere….. se segna poco uno che ha fatto 700 goal in carriera, la famosa ‘colpa’ è sua…

    • Comincio dalla fine:
      Ronaldo non è un giocatore da palleggio, ma deve sfruttare il palleggio con i tagli in area, con d’altronde faceva al Real.
      Nel Madrid infatti -lo ricordiamo tutti-, CR7 non stava in area, compariva in area solo per mettere il pallone in rete.

      Ora -bando alle allucinazioni e/o competenze da tastiera-, se certe cose le vediamo noi, vuoi che non le veda Sarri ?
      Personalmente ho la sensazione che Ronaldo, forte del suo ego, non segua i suggerimenti di Sarri circa la migliore posizione che egli -da 34enne- debba assumere in campo.
      Perché se lui prende palla a cavallo del centrocampo, e prima dell’area viene raggiunto da due giocatori dell’Atletico, cosa può farci Sarri ?

      Nella Juve più che il palleggio deve salire il ritmo: con lentezza nessun “gioco” funziona.
      Per l’ennesima volta: da incompetente credo che il modulo più funzionale sia il 4-3-3. Lo dicono le prime partite giocate

  19. Ivano

    La Juve di Sarri è una squadra che vuole (prova) a palleggiare sul corto per risalire il campo in maniera compatta e tende di conseguenza a fare densità in zona palla, a differenza di quella di Allegri che tendeva a cercare spazi sfruttando l’ampiezza con i cambi di campo e i cross. Un’altra differenza rispetto alla passata stagione è la disposizione più alta della linea mediana per il recupero palla aggressivo dopo la perdita del possesso, ma come più volte scritto anche qui, i cali di ritmo e la lentezza del palleggio rendono di frequente questo atteggiamento sterile e sopratutto prevedibile. Il modulo poi, il 4-3-1-2 in cui un centrocampista in più può agevolare le uscite in pressing, a differenza di quelle del 4-3-3 dove i 3 mediani sono costretti ad adattare la propria posizione a quella di Ronaldo a fine azione e l’impressione che Sarri voglia attuare un tipo di gioco non necessariamente legato alla presenza in campo di alcuni giocatori, da l’idea che sia poco probabile un suo ritorno al 4-3-3 della prima parte di stagione.

  20. GIUSEPPE GSRIFFO

    Chi frequenta lo Stadium dalla sua inaugurazione vive con nostalgia il ricordo dell’atmosfera dei primi anni.
    Le gradinate a strapiombo, i 7,5 metri di distanza dal rettangolo di gioco, l’inno cantato a squarciagola.
    Attorno alla bellezza della nuova casa, il tifo bianconero, dal Settembre 2011, si riscoprì popolo.
    Adesso sembra retorica, ma ripensiamoci dopo Calciopoli, la B, gli anni di Cobolli, Secco, Zaccheroni, Del Neri.
    Fu davvero la riconquista di un tratto identitario che si stava smarrendo.

    La prima stagione dello Juventus Stadium rimane quella più densa di emozioni.
    Perfino dal divano si percepivano emozioni e respiro che la tifoseria juventina poteva sperimentare nel nuovo impianto. E alcune immagini di quell’annata, quella degli “invincibili” rimarranno inscritte nella nostra memoria.
    A partire dall’ultima, il giro di campo di Del Piero.
    Passando ovviamente per lo splendido gol di Marchisio al Parma, la doppietta di Vidal in 9′ alla Roma, la sassata di Vucinic al Milan in coppa Italia, la punizione di Del Piero alla Lazio…

    Elettricità sugli spalti.
    La gioia di essere l’unica tifoseria a “possedere” una nuova casa, generava grande partecipazione ed identificazione.
    La curva cantava incessantemente e gli altri settori accompagnavano.
    Bellissime alcune coreografie.
    Ma molto merito andava anche alla squadra.
    Che attaccava in continuazione, a ritmi altissimi, con la grinta di Vidal e Lichtsteiner, la classe di Pirlo e Vucinic, le perle dei gioielli di casa Marchisio e Del Piero, le esultanze di un allenatore che era ancora “il nostro capitano”.

    Lo stesso battito di quell’annata lo abbiamo rivissuto in poche occasioni.
    Sovvengono le sfide contro Real Madrid (2015), Barcellona (2017) e Atletico (2019) in Champions, ma il pathos che per osmosi si spostava dal campo alle tribune (e viceversa) dello Stadium si è lentamente annacquato.

    I motivi sono tanti. Lo sfaldamento dei gruppi della tifoseria organizzata in seguito alle inchieste giudiziarie è certamente il principale.
    Nè va sottovalutato il continuo aumento dei prezzi, che rende oggi meno scontato del passato il sold-out, perfino nelle partite di cartello.

    Ma è altrettando evidente che da un paio d’anni, pur non mancando le vittorie, abbiamo visto raramente una squadra che trascinasse entusiasmo.
    La religione della gestione delle partite, del pallino agli avversari (anche quando modesti) ha abbassato la temperatura sulle Tribune.
    Non sarà un caso se lo Stadium più rumoroso degli ultimi anni sia stato quello che ha sostenuto la Juve nella rimonta di Marzo scorso contro l’Atletico.

    Ed una prova ulteriore l’abbiamo ricevuta martedi scorso, sempre contro i colchoneros. L’aggressione alta, le giocate di Dybala, le triangolazioni veloci, gli anticipi devastanti di De Ligt, hanno ravvivato l’atmosfera. Le standing ovations al ragazzone olandese ed al talento di Laguna Larga potevano essere scontate, ma non sono state l’unico segno. Un paio di volte si sono sollevati cori di incitamento per Cristiano Ronaldo, che sta vivendo un momento di difficoltà.
    Perfino l’ingresso di Bernardeschi, recentemente vittima di mugugni, è stato accolto con scroscianti applausi.

    Da tempo non si vedeva uno Stadium così rumoroso e partecipe.
    Ben lontano dalla bolgia del 2011, ma anche dal silenzio spettrale di alcuni match recenti nei quali risuonavano soltanto cori ospiti.

    Il ruolo della squadra sarà decisivo. Un calcio dominante, coraggioso, propositivo, che generi divertimento e passione, è la chiave per restituire allo Stadium i decibel che merita. Verosimilmente non rivedremo più striscioni, ultras e lanciacori nella nostra casa.
    Ci dovrà pensare l’undici di Sarri a contagiare il popolo bianconero, divertendosi e divertendo. E generando un sostegno spontaneo, libero e passionale.

    Buon pranzo

    • Bella análisi che condivido in pieno. La squadra deve dare occasione alla gente di esaltarsi. La partita dell’anno scorso con l’atletico ne è la dimostrazione. I tifosi vogliono godersi i 90′ oltre al risultato finale, altrimenti non ha neanche senso andare allo stadio a urlare e cantare.
      Buongiorno Barone!

    • Gariffo stavolta mi “ingriffa” !

      Ottima e passionale la descrizione del “colore” di un tifo che sembrava imploso nella “religione della gestione delle partite”, prima che nelle inchieste giudiziarie sugli ultras.

      Ora i giovani, con le loro gesta leonine hanno innaffiato di nuovo la pianticella dell’entusiasmo, quello vero, quello spontaneo e non mercenario.
      Quello slegato da miserrimi interessi di bottega, quello delle donne e dei bambini che con la sciarpa al collo della squadra battono entusiasti le mani !

      Grazie Barone per avercelo proposto !

    • andrea (the original)

      Esatto, è un po’ quello che si è vissuto anche da casa e che non si vorrebbe continuare a vivere.
      Un certo calcio, oltre a essere in linea con gli standard europei, alimenta la passione e nessun risultato da solo garantisce passione.
      Quell’anno è stato il più bello già prima del titolo, lo scudetto è stato il giusto premio e la grande festa, non l’emozione di quella stagione.

      • andrea (the original)

        Parlo del primo anno descritto dall’autore intendo.
        Ricordo lo stessi trasporto collettivo solo a Italia 90 (ovviamente in quel casi era allargato a tutti ma la dinamica mi sembra molto simile).

      • Emozioni fantastiche in quell’annata, nonostante i tantissimi pareggi, credo una quindicina, molti dei quali con le piccole.

  21. LA CONFERENZA DI MAURITIO

    ” Cuadrado è fresco, A. Sandro è guarito ma non so se sia pronto per i 9minuti.
    Vediamo la situazione dei centrali..Bernardeschi è utile per la squadra, sta facendo un gran lavoro difensivo, ma per le sue qualità deve incidere di più…Ronaldo è una risorsa immensa…è un qualcosa di diverso, è inutile pensare che tutti i giocatori siano uguali…Emre Can potrebbe avere una chance domani…Barzagli è una risorsa e a livello di fase difensiva individuale puo’ insegnare tantissimo.
    Questo ha influito positivamente su de Ligt, ma non solo: anche lui si è adattato al nostro calcio e al nostro campionato…la partita di domani è pericolosissima, perché proveniamo da gare in cui abbiamo speso più energie nervose che fisiche.
    Non a caso dopo le ultime due sfide di Champions abbiamo sofferto contro Lecce e Milan e De Zerbi è un bravo allenatore, giovane, forte che diventerà un grande tecnico…”

    Non mi ha convinto del tutto…quel Bernardeschibnella fase difensiva…boh !

  22. Berardi ci ricasca

    Nel caso dovesse saltare (com’è probabile) anche la partita con la Juve di domani sarà la settima volta su 13 scontri diretti, i soliti complottisti avranno un motivo in più per prendersela con lo “Scansuolo” per l’ennesima assenza fra squalifiche e infortuni di Berardi. Domani niente partita per me ma pranzo di pesce in famiglia in un ristorante a due passi dall’Adriatico per festeggiare i novantanni della mamma ma a sera leggerò con molto interesse i vostri commenti.

  23. IL CALCIO, GIOCO LIQUIDO

    Allora …
    Molti (anche qui) si stracciarono le vesti all’arrivo del nuovo allenatore, perché invece di chiamarsi Guardiola si chiamava Sarri.

    Ebbene, se dopo 14 giornate il suddetto Guardiola, alla guida della Juve, si fosse trovato a 11 punti dalla vetta della classifica, non credete che quella stessa gente ne avrebbe chiesto l’esonero ?

    Ah, il calcio, gioco senza certezze …

  24. andrea (the original)

    Sorteggio europeo di lusso per l’Italia, che vincendo il girone avrà pure un ottavo facile.
    Bene cosi, giusto così, un premio per aver vinto tutte le partite di qualificazione invece di speculare come da mentalità italiana.

    Portogallo con Germania e Francia..Cristiano, se non si va avanti in Champions, smette di giocare con noi parecchio prima.
    😉

    • In altre circostanze ti avrei detto che saremmo capaci di complicarci la vita anche con questo girone… peró quest’Italia mi da fiducia, ho speranza che possa fare belle cose. Speriamo di divertirci nel prossimo europeo, che nelle competizioni internazionali siamo anonimi da troppo tempo.

      • andrea (the original)

        Si, il lavoro di Mancini ha portato entusiasmo che in Italia per il calcio è sconosciuto a favore dell’ansia.
        Allora dico ben venga l’entusiasmo, nel volare alto che non va spento con le solite frasi “fin qui si è giocato con squadrette, all’Europeo non ci sono chanche”.
        Ok ci son squadre più forti e allora? Non si vince e allora?
        Noi si va per giocare bene e se si gioca bene magari quelle più forti possono essere affrontate comunque.

        • Certo, poi acquisendo una mentalità che ti fa fare goleade alle squadrette magari un paio riesci a farglieli anche a quelle forti.

  25. Damascelli dice che siamo in braghe di tela col bilancio, ma ci difendiamo.
    Intnto prepariamoci ad una tournee da 50 gradi la prossima estate.
    _______________________
    In occasione del lancio della regional partnership in Malesia, grande Football Experience Centre… a tinte bianconere a Kuala Lumpur!

    Qualche settimana fa avevamo annunciato la regional partnership, sul territorio della Malesia, fra Juventus e Dashing, brand del colosso WIPRO, leader nel settore Men’s Care, appunto in Malesia e Brunei. Si tratta di un accordo pluriennale che, oltre al lancio della linea di prodotti co-branded, in programma nel 2020, ha come obiettivo creare momenti unici e attivazioni speciali per i tifosi bianconeri, tra cui la possibilità di vivere giornate indimenticabili all’Allianz Stadium.

    La partnership è stata presentata ufficialmente con un grande evento, svoltosi poche ore fa a Kuala Lumpur, in una location per l’occasione trasformata in uno specialissimo “Football Experience Centre”.

    Un evento, DASHING x Juventus, durante il quale, per tutto il weekend, i partecipanti hanno potuto e potranno cimentarsi con il pallone, divertendosi con numerose attrazioni, appunto a tema calcio, con la possibilità di vedere da vicino (per la prima volta in Malesia) il Trofeo della Serie A alzato al cielo dai bianconeri.

    «L’annuncio di questa partnership rappresenta per Juventus un altro passo significativo per la sua attività internazionale – le parole di Tomas Aricò, Head of Partnerships di Juventus – E conferma la crescita del Club nella regione APAC, supportata dall’apertura della branch di Hong Kong, rappresentata qui dal Managing Director, Federico Palomba».

    «Sono molto felice di partecipare a questo evento – ha aggiunto proprio Palomba – Ci siamo impegnati attivamente per questa collaborazione e daremo il miglior supporto possibile per attivare partnership strategiche in questa regione, per noi mercato chiave per i nostri grandi successi nel futuro». 

    Presente all’evento malese anche David Trezeguet: «Sono onorato e felice di visitare per la prima volta la Malesia e conoscere I tifosi della Juventus di questa nazione. Mi rendo conto di quanto siano appassionati, e questa credo sia la vera bellezza del calcio, che non è solo uno sport, ma qualcosa che unisce, tutti insieme, ovunque». 

    In questa occasione, è stato annunciato anche il “DASHING x Juventus Buy, Whatsapp & Win Contest”, che continuerà fino a marzo 2020. Un contest, appunto, che permetterà a sei fortunati vincitori di conoscere Torino, incontrare i giocatori bianconeri, e assistere a un match all’Allianz Stadium, nonché di aggiudicarsi merchandising ufficiale Juventus autografato e gift set in edizione limitata DASHING/ELITE x Juventus

    • Damascelli è da diverso tempo che batte su questo tasto e a radio radio il direttore gli dà decisamente tanta corda e spera in un nostro fallimento.

    • Damascelli cerca solo di dimostrare che sperare non costa nulla😅.
      Solo un po’ il fegato alla lunga ne soffre 🤣

    • Ormai non è il solo, Dsmascelli si è accodato hai visto mai, tanto sperare non costa nulla.

    • La squadra bianconera aveva “annunciato sul suo sito il progetto per il lancio di uno “Juventus Official Fan Token”, per incentivare e aumentare la partecipazione della sua enorme platea di tifosi a livello globale: 340 milioni di fan nel mondo, di cui 60 milioni attivi sulle piattaforme social del club torinese”, si leggeva sul Sole24Ore.

  26. Intanto il Leverkusen vince in casa del Bayern per 2-1.

  27. “L’analista di Banca Imi: “Debito Juve sostenibile, spazio per nuovi colpi alla Ronaldo.
    La Juventus ha chiuso il bilancio 2018-19, il primo dell’era Ronaldo, con una perdita di 39,9 milioni, la seconda consecutiva (-19,2 nel 2017-18) dopo il tris di utili. Il fatturato, al netto delle plusvalenze, è schizzato a 494,4 milioni dai 410,7 dell’anno prima, ma sono schizzati anche i costi: +27% per gli stipendi, +38% per gli ammortamenti, con le due voci che ammontano adesso a 477,2 milioni. Le plusvalenze da 127,1 milioni, e in generale il trading (157,2 compresi i prestiti e altri proventi), hanno consentito di ridurre lo sbilancio contabile. L’indebitamento finanziario netto è salito al 30 giugno 2019 a 463,5 milioni, 153,7 in più in dodici mesi. Spiega Alberto Francese: “C’è stata una crescita importante del fatturato caratteristico, trainato dalle due voci – merchandising e sponsorizzazioni – per le quali era funzionale l’acquisto di Ronaldo. Si può dire che il primo anno sia andato oltre le stime, già sfidanti”. I ricavi da sponsor e pubblicità sono passati da 86,9 a 108,8 milioni, quelli da merchandising da 27,8 a 44 milioni; e anche i ricavi da gare, con l’aumento dei prezzi “digeriti” dal richiamo di CR7, sono saliti da 56,4 a 70,7. Insomma, oltre 50 milioni di entrate caratteristiche in un solo anno. “Dal punto di vista industriale l’acquisizione di Ronaldo, che pure ha avuto un costo elevato, ha dato i suoi frutti fornendo uno stimolo decisivo alle voci di entrata. Rispetto alla nostra stima (-68 milioni) il risultato netto è migliore grazie al fatturato più alto, comprese le plusvalenze che fanno parte in qualche modo dell’attività caratteristica, realizzate peraltro senza vendere gioielli della corona ma con la valorizzazione dei giovani”.”

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