Dimenticare la Lazio

La Juventus mantiene la promessa di dimenticare la Lazio, vincendo a Leverkusen, niente di difficile per i bianconeri, già’ primi nel girone, gli uomini di Sarri, svolgono il compitino per bene e senza rischi.
Un primo tempo da “normale amministrazione”, ai limiti del soporifero da ambo le parti, il minimo indispensabile, per far passare 45 minuti con la speranza di uscirne indenni,
il tempo successivo la squadra ha cercato di velocizzare con l’intento di concludere la gara e regalare la vittoria per dare un po’ di pace ai tifosi.

Maurizio Sarri fa turn over per necessità, una gestione delle forze oculata diventa obbligatoria, il tecnico della Juventus, in campo, decide di sperimentare Ronaldo e Higuain, e Bernardeschi come tre quartista, tridente che non produrrà un gran che, ci vuole magiigiore creatività, quindi Sarri, sostituisce Federico, inserendo Paulo Dybala, e con lui cambia tutto, due assist due gol, Ronaldo e Higuain, e la partita è finita.
Juventus.
L’argentino dimostra di essere l’uomo chiave nella mentalità di Sarri, colui che anticipa i suoi desideri, Paulo ridendo è felice di aver fatto segnare i suoi “fratelli maggiori” un assist per uno, così non litigano, più o meno come accade in famiglia.
Tuttavia la prestazione globale è da ritenersi più che sufficiente, anche Demiral ha svolto un buon lavoro, chi invece ha destato perplessità è Adrien Rabiot, ritenuto da più parti gravemente insufficiente, in funzione di ciò che sa fare.
Non si comprende come mai, il francese fatichi ad emergere, in un ambiente peraltro molto favorevole, come la Juventus.

La prossima sfida è contro l’Udinese, squadra ostica per tradizione, la Juventus. non si può’ permettere di perdere punti, quindi con chi disponibile dovrà vincere.

Si chiude così la prima fase della Champions League, bilancio molto positivo per l’Italia, che annovera altre due presenze, oltre alla Juventus, la fenomenale Atalanta e il Napoli, oggi di Gennaro Gattuso, una grande soddisfazione, anche senza l’Inter, inaspettatamente esclusa.
La Juventus, può essere contenta del suo percorso, lineare e senza errori.

  1. Buongiorno Cinzia,
    A me invece è sembrata una partita viva anche nel primo tempo. C’è stata un po’ di confusione ma entrambe potevano fare gol in più di un’occasione. Il Bayer giocava comunque per vincere, potenzialmente poteva ancora passare il turno.
    Credo che anche la Juve abbia fatto qualcosa in più del compitino. I ragazzi hanno provato costantemente a mettere in pratica i principi di gioco su cui si sta lavorando. Nel secondo tempo abbiamo preso il sopravvento creando due o tre occasioni anche con Berna in campo, poi con l’ingresso di Dybala non c’è stata storia. Loro ci hanno provato, mettendoci anche grinta, noi bravi ad annullarli anche difendendo in avanti come vuole il mister. Abbiamo concesso solo un’occasione su palla persa da Pjanic nel finale.
    Mi è piaciuto l’atteggiamento nell’andare a giocare e vincere una partita in cui il risultato non contava, un bel segnale che in passato non sempre abbiamo dato.

    • Ma da cosa hanno combinato sabato scorso, dovevano riparare subito.

      • Beh, certo con la Lazio era una partita completamente diversa dove comunque si sono viste ottime cose fino all’entrata di Can. Ci era mancato indirizzare l’incontro quando eravamo in dominio, poi sono intervenuti episodi e siamo stati castigati.
        Serve che la nuova Juve acquisisca continuità perché a sprazzi i miglioramenti e le nuove caratteristiche si stanno vedendo in ogni partita, compresa la Lazio. Ieri ho visto una squadra che ha questa voglia di migliorarsi.

  2. L’Atalanta ha tutte le caratteristiche, tecniche e mentali, per imitare in Champions il cammino dell’Ajax dello scorso anno.
    Ora questo ragazzi cavalcano un sogno, e daranno l’anima per non svegliarsi !

    • andrea (the original)

      A meno che il sorteggio non sia amico la vedo dura..mi basterebbe che la derelitta mentalità italianista fosse ispirata da loro e provasse a emularli perché a oggi sono purtroppo una mosca bianca e, come ha detto Gasp, “il nostro modo di giocare doveva acquisire credibilità”..cioè non il carattere, la difesa, Davide vs Golia ma il modo di giocare.

    • Esatto Andrea:
      hai estrapolato le parole chiave da Gasperini: “…il nostro modo di giocare …”.
      Perché, diciamolo, è un modo che non si vede raramente nel campionato italiano: un modo europeo per l’appunto. Propositivo sempre. Che non conosce pause o tattiche riflessive !

      Altro che, dare il 200% e altre amenità, che non si riferiscono al “modo” di fare calcio.
      “Il modo di giocare” infatti dice tutto, senza tanti giri di parole.
      Un gioco fatto per la massima platea europea, per l’appunto.

  3. COMPLIMENTI ALLA DEA

    Sono contento per il passaggio del turno dell’Atalanta, una volta tanto un arbitro che favorisce un’italiana in coppa, non era mai successo se non nel lontano 2010…o forse l’arbitro Zwayer credeva che quei colori fossero milanesi…insomma Collina non c’è più.

    Muriel andava espulso molto prima che lo Shakhtar rimanesse in 10.
    Per il tanto bistrattato calcio italiano va più che bene…tre su quattro passano il turno Champions.
    Saluti

  4. Il mantra dell’italianismo comincia a prendere d’aceto. Metter sotto i dominatori del calcio europeo degli ultimi anni non lo si fa senza avere un gioco. Poi va bè ognuno è libero di pensare che il Prado e i giardini all’inglese sono più belli di Villa d’Este.

  5. IL 4-3-1-2 CAMUFFATO

    Ho rivisto la partita questa mattina alle 6,00, sky l’ha riproposta, per rendermi conto meglio.
    Si parla di Berna dietro le punte e Cuadrado centrocampista…ma già come scritto, invece ho notato, oltre ai terzini, due ali larghe una a dx e una a sx scambiandosi di posto in più di una occasione.
    Infatti la catena sulle fasce ha messo in confusione i tedeschi.

    Con Dybala lo possiamo chiamare pure tridente ma anche più partecipazione degli altri due che retrocedono fin dentro la nostra area.
    Dybala devia in fase difensiva un tiro passato poi a filo di palo alla sx di Buffon…era il minuto 88.

    Paratici avendo visto la partita no tornerà più sul mercato…questo è quello che si dice.
    Il primo tempo un po’ sbadati e infreddoliti, nel secondo tempo entrano in campo con un altro spirito…evidentemente Sarri gli ha ricordato che dovevano vincere anche per lui.

    Infatti si accordano tutti per giocare e far vedere che in Italia si gioca a pallone e non certo a ruba bandiera.
    Dei 18 punti a disposizione la Juve di Sarri ne fa 16 come le due più belle Juve di sempre ( e non finisce qui ).

    E non capisco perché bisogna lasciar perdere la Supercoppa (partita inutile dicono ), lasciamo perdere pure la Coppa Italia ? Visto che dobbiamo abbandonare anche il Campionato quando poi la prossima di Champions si giocherà a febbraio.

    Quando invece un Bernardeschi che deve assimilare per intero quello che Sarri vorrebbe da lui e cioè
    sto ragazzo si nasconde quando invece un compagno lo cerca perché lui dovrebbe essere sempre quello smarcato per ricevere il pallone, a volte invece di tirare in porta passa la palla o invece fa viceversa.

    Dybala fa veramente la differenza.

    Secondo il mio modesto parere, da ora a febbraio il campionato serve soprattutto a tutti per rodare i meccanismi di gioco ma di più serve ai Rsbiot e ai Ramsey che ancora non si sono nemmeno scaldati.

    #finoallafine

  6. CASI PRESI PER CASO

    •Market pool: 10 mln €
    •Partecipazione: 15,3 mln €
    •Ranking storico: 29,9 mln €
    •Bonus risultati: 14,4 mln €
    •Bonus ottavi: 9,5 mln €
    •Botteghino: 8,8 mln €

    •Totale: 87,9 mln €

    …e non è finita qui…

  7. Le singole partite non c’entrano niente ovviamente …
    Pure la Roma lo scorso anno buttò fuori il Barca dalla Champions vincendo 3-0 all’Olimpico …
    E allora !?
    Dovremmo concludere che la Roma è più forte del Barcellona per caso !?

    Quelli che noi avremmo messo “sotto”(Barca/Real) hanno vinto 9 Champions negli ultimi anni …
    Cerchiamo di non renderci grotteschi. Grazie.

    • Beh in effetti lo stesso Barcellona senza i big fa fuori l’attuale capolista del campionato italiano. Allora, visto che il calcio non è matematica e, se a Roma fa 3 goal al Barça e la elimina, niente vieta che la Dea possa giocarsela contro tutte. Dopotutto mi sembra che sia già riuscita a pareggiare contro il Manchester di Guardiola. Tutte possono sognare. Spesso la sudditanza fa solo guai. Giocarsi la partita serenamente essendo coscienti delle proprie caratteristiche è sempre la soluzione migliore. Io tifo Gasperini più che Atalanta, un altro bravo ITALIANO come tecnico che sa trasformare l’acqua in vino è sempre un piacere poterlo menzionare. Lasciamo ai provinciali, amico Gioele i Pradi spagnoli ed i green inglesi.

    • Ma proprio questo ci sta dicendo Gasperini, quando parla del “nostro modo di giocare”. Giocarsela contro tutti senza abiurare le proprie caratteristiche.

      Lui comunque come “gioco” è forse il meno italiano di tutti.
      Se non mettiamo a tema questo concetto, non ci capiamo caro Antonio.

      • Gasperini è italiano come lo è Sarri, Capello Ancelotti, Conte e tutti quelli ( guarda ti metto dentro pure Ranieri) che hanno vinto in tutti i campionati in cui si sono cimentati, Luigi. Sacchi era un italiano che il buon Barone ha pure scritto delle sue fortune nell’arrivare al suo primo panettone, che qualche ventina di anni fa ha fatto vedere alle figurine di Spagna come si gioca a pallone. Gli inglesi hanno gran soldi e si possono permettere ( in questo periodo storico) il meglio sia come allenatori che come calciatori al mondo, ma la Juve( squadra italiana) non è mai stata eliminata da una squadra inglese in Champions ( sempre in questo periodo) e con un allenatore e quindi un gioco che per i tempi attuali sarebbe inadeguato. La Juve sta cercando un passo di qualità ulteriore con Sarri e, su questo siamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda, perché ha potenzialità tecniche per poter dominare in tutte le partite. Per questo continuo a ribadire che Sarri ha il tempo contato, se non riuscirà a far fare questo salto di qualità rischia grosso, e potrebbe fare la fine di Maifredi. Non gli saranno concesse ulteriori repliche, questo è un anno da dentro o fuori e con una spada di damocle sulla testa, non si puó permettere di fare peggio di Allegri.
        Non te ne curate del calcio italiano, come in tutte le cose della vita, quando gli italiani sono con l’acqua alla gola ne escono sempre vincenti, non ti ha insegnato niente il 1978 ed il 1982?

        • andrea (the original)

          Beh sai però ricordare imprese italiane solo perche’ con l’acqua alla gola, in qualche modo certifica un deficit di mentalità che è storico e non solo attuale.
          Io volevo lasciar fuori il passato per salvare almeno quello e tenendo conto del fatto che il calcio non fosse quello di oggi ma in effetti il tuo commento è vero e non possiamo salvare nemmeno il passato.
          😉

      • Metti troppa carne al fuoco, andando fra poco a ritroso fino alla campagna italiana di Annibale🤣. Sacchi e compagnia cantante sono tutti italiani. Ma forse solo Sacchi ha segnato un’epoca. Ti pare niente ?

        Restiamo a cose attuali.
        Parliamo di una cosa per volta.
        Si parlava di Gasperini e del fatto che forse è il meno italiano dei nostri allenatori.
        Cosa significa ?
        Che attua un gioco veloce e intenso, verticale come raramente si vede in media nel nostro campionato.
        E questo, solo questo che la fortuna lo ha premiato, nonostante abbia avuto un approccio disastroso alla Champions con tre sconfitte consecutive.

        La lezione per la Juve qual è ?
        Che con un tasso tecnico superiore può e deve giocare con quella intensità e quella stessa sicurezza.
        Sarri sta lavorando alacremente in quella direzione.
        Alla fine di quest’anno vedremo i risultati.
        Soprattutto in tema di crescita di una squadra che spesso ha lasciato a desiderare negli anni scorsi in termini di “gioco”.

        • PS Noi certe caratteristiche “italiane” di inventiva e di verticalità, non le dobbiamo perdere.
          Dobbiamo lasciar perdere, invece, l’attendismo e le speculazioni su risultati striminziti, che in Europa vengono regolarmente sconfitti.

          • Esatto…. esempio lampante la finale tra Liverpool e Tottenham… speculazioni a tutto spiano…. non oso pensare se una finale così l’avesse giocata la Juve…

            • Vabbè, se per te Liverpool e Tottenham hanno speculato, allora si può dire tutto e il suo contrario …

              Certo, non è stata la migliore delle finali possibili, ma non è che tutte le partite possono uscire spettacolari.

  8. La Champions “grottesca” delle squadre italiane…

    La Juve fa 16 punti nel suo girone, 4 li conquista contro gli spagnoli dell’Atletico Madrid (3 Europa League 3 Supercoppe UEFA e 2 finali di Champions negli ultimi 9 anni) dopo averli messi sotto sia all’andata che al ritorno.

    Il Napoli fa 12 punti di cui 4 contro gli inglesi Campioni d’Europa del Liverpool.

    Dai 2 passi del portiere in avanti, a forza di prendere granchi si finisce col cadere nel ridicolo.

  9. TUTTO FACILE NIENTE DI DIFFICILE

    Solo perché la Juve manda giù l’Aspirina senza fare storie per guarire dalla influenza laziale dovrebbe essere “niente di difficile”…mah e pure boh !!!

    Ieri sera, prima che si iniziasse a giocare, la classifica recitava: Juve 13, Atletico 7, Leverkusen 6 e Lokomotiv 3.
    Quindi, tranne la Juve già qualificata e prima, c’era in palio il secondo e terzo posto.

    Se il Leverkusen avesse battuto la Juve e il Lokomotiv avesse pareggiato con l’Atletico era quest’ultimo ad arrivare terzo e non la squadra tedesca.

    Ed era tutto facile e scontato ?

  10. MICHAEL CRISCI

    “L’ideologia, l’ideologia
    Malgrado tutto credo ancora che ci sia
    È la passione, l’ossessione
    Della tua diversità
    Che al momento dove è andata non si sa
    Dove non si sa, dove non si sa.”

    In fondo non è passato molto tempo da quanto il tifo juventino appariva unito, solido, compatto. Erano i primi tempi di questo ciclo di vittorie, e fu Antonio Conte, idolo di allora e nemico ferale di oggi, a creare un’armonia generale, che portava tutto l’ambiente bianconero a remare nella stessa direzione. Erano tempi di magra, si veniva da anni non esaltanti, c’era bisogno di una scossa positiva e unificatrice.

    Dopo tre anni Conte ha lasciato la Juve, e per come l’ha lasciata, è stato inevitabile che lasciasse dietro delusi e nostalgici. Sebbene la contrapposizione apparisse importante, nei primi 3 anni della gestione Allegri non si avvertivano crepe importanti tra i tifosi della Juventus, anche perchè i risultati continuavano ad arrivare, assieme a imprese europee (purtroppo incomplete).

    Dal dopo Cardiff, però, si sono avvertiti i primi veri scricchiolii. Il logorio di un ciclo e la routine hanno portato parte della tifoseria a sperare in qualcos’altro, a cercare nuovi stimoli, a chiedere di più. Sul campo. E mentre Allegri iniziava ad abbandonare la sua proverbiale nonchalance per cominciare a combattere le sue battaglie filosofiche, tra i tifosi della Juventus ha cominciato a stagliarsi un elemento che ha sconquassato definitivamente le fondamenta del monolite costituitosi nelle annate precedenti: l’ideologia.

    I tifosi della Juve hanno piano piano cominciato a tifare per le proprie idee più che per la squadra. I risultati sono improvvisamente diventati secondari. Ogni vittoria ha cominciato a essere analizzata al microscopio, le modalità con cui si conseguiva una vittoria hanno cominciato a diventare tema di scontro, spesso aspro. E le battaglie si sono spostate anche sui giocatori. Mandzukic, Dybala, Khedira, Douglas Costa, ognuno divenuto vessillo portatore della bandiera di una fazione piuttosto che di un’altra

    L’ideologia non la scopriamo certo oggi, vi sono esempi storici che si discostano totalmente da un argomento futile come il calcio, come la differenza tra prima e seconda guerra mondiale, quando si passò dal patriottismo e la difesa della nazione alla difesa dell’ideale. Quando l’ideologia entra a gamba tesa, non esiste più bandiera differente da essa.

    E dunque anche avvenimenti lontani anni luce dalla Juventus, riguardanti altri campionati, altri mondi, hanno cominciato a essere presi ad esempio dalle varie fazioni del tifo, usate e modellate ad arte per corroborare le proprie convinzioni. Prova ne è la semifinale della scorsa Champions tra Barcellona e Liverpool. Traslare avvenimenti esterni al mondo Juve è diventata lentamente prassi.

    L’addio di Allegri e il susseguente arrivo di Maurizio Sarri ha scoperchiato il vaso di Pandora; adesso le fazioni hanno gettato la maschera, e non hanno paura di esporsi, arrivando persino ad alcune contraddizioni: “AntiAllegri” che non sopportavano più il modus operandi del livornese, a prescindere dal risultato, che si crogiolano dei meri risultati dell’ex allenatore del Chelsea, senza minimamente mettere in discussione le prestazioni, siano pur deficitarie come molte di questo inizio di stagione; al contrario, chi l’anno precedente era insofferente a un certo tipo di critiche nei confronti di Allegri, non ha lesinato insofferenza nei confronti di Sarri, mitigata in parte dai risultati, ma poi esplosa in tutta la sua essenza (e follia, bisogna riconoscerlo) dopo la sconfitta (prima in stagione, va ricordato) contro la Lazio.

    Tifare Juventus è diventato noioso, tifare è diventato noioso, non stimola più, se si esulta per un gol di un certo giocatore (es. Dybala), un secondo dopo si pensa al perchè tal giocatore non era sfruttato a dovere dal predecessore, come se all’interno del nostro subconscio l’ideologia si fosse oramai impiantata stile “Inception“. L’obiettivo primario è diventato quello di screditare l’ideologia avversa e rafforzare la propria, e qualsiasi risultato verrà fuori da una partita, un campionato, un tempo, una giocata, si modellerà la realtà a proprio piacimento.

    E’ vero che molto probabilmente i social esasperano alcuni concetti, che mettere d’accordo 14 milioni di persone è praticamente impossibile, ma in definitiva, lo scenario di una tifoseria unita contro il blocco monolitico delle tifoserie avversarie si sgretola, di fronte alla realtà odierna. Perchè al tempo dell’ideologia, tifare Juventus non è più l’unica cosa che conta.

    L’ideologia, l’ideologia
    Malgrado tutto credo ancora che ci sia
    È il continuare ad affermare
    Un pensiero e il suo perché
    Con la scusa di un contrasto che non c’è
    Se c’è chissà dov’è, se c’é chissà dov’é.

    P.S: Il sottoscritto non si sottrae minimamente a quanto scritto sopra.

    • andrea (the original)

      Io però Max fatico ad associare ideologia e calcio.
      Al massimo si fa il tifo, quindi per quanto vi siano alcuni punti di quel pezzo ricostruiti non ad arte, l’ideologia per quanto mi riguarda (e credo di essere in notevole compagnia) mai c’è stata e mai ci sarà.
      Si fa il tifo, si chiede un calcio adeguato, si esulta, si diventa tristi, si loda, si critica ma non sull’onda di una ideologia a cui far riferimento.

      • @Andrea
        Rispondo qui ma vale anche per gli altri due dell’Avemaria…
        La prima e ultima parte di Michael Crisci conobbe parole di una canzone di Giorgio Gaber…destra sinistra…mi pare s’intitolasse.
        Se poi voleva significare altro tutto il suo pezzo non lo so…ma lo escludo.
        Ciao

    • “AntiAllegri” che non sopportavano più il modus operandi del livornese, a prescindere dal risultato, che si crogiolano dei meri risultati dell’ex allenatore del Chelsea, senza minimamente mettere in discussione le prestazioni, siano pur deficitarie come molte di questo inizio di stagione;”

      Caro Crisci, ti informo che -almeno su questo blog-, con questo concetto hai completamente sbagliato indirizzo🤣.

      Qui si comincia già tra il primo ed il secondo tempo delle partite, ad analizzare e giudicare le prestazioni della Juve di Sarri, quindi qui, NESSUNO mi pare si stia “crogiolando sui meri risultati dell’ex allenatore del Chelsea”.

      C’è uno storico di mesi che parla. Per fortuna nostra, una deriva ideologica spero mai ci appartenga.

    • Ma che ideologia, io voglio vedere la Juve giocare da grande squadra e vincere. Non ci sono critiche per partito preso, finché Allegri ha fatto bene l’ho lodato, quando ha iniziato a perdere la testa sulle sue battaglie filosofiche l’ho criticato perché le prestazioni sono peggiorate.
      L’unica ideologia che si è cercato di far passare in questi anni è che “giocando bene non si vince”. L’abbiamo visto anche nell’ultima intervista che non ha ancora recuperato la lucidità che l’ha fatto lavorare benissimo nei primi anni.
      E poi come può dire Crisci che non si analizzano le prestazioni se non fanno altro i tifosi? Addirittura da quest’anno anche i risultatisti lo fanno perché all’improvviso oltre al risultato, chissà perché, vogliono il gioco!
      Comunque vedo che quando non si ha nulla da scrivere fa sempre comodo tirare fuori l’argomento della tifoseria divisa, del gioco ed il risultato, di Sarri e Allegri ecc. Almeno Crisci riconosce di essere totalmente coinvolto dall’argomento.

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