Ronaldo, Higuain e gli altri espatri .. è giusto interrompere la quarantena?

L’umanità sta vivendo una vera e propria tragedia umana: è bastato un un virus per togliere le nostre certezze e la nostra libertà, non abbiamo difese e l’unica misura preventiva risulta la quarantena domiciliare.

Il Coronavirus ha sconvolto le nostre esistenze, le terapie farmacologiche sono sperimentali e l’elaborazione di un vaccino richiede del tempo. Nel frattempo Il Covid-19 come una saetta è arrivato anche nel mondo del calcio, producendo i primi contagi.

Le società hanno preso immediate misure, e nello specifico la Juventus tramite Andrea Agnelli ha invitato la popolazione a restare in quarantena a casa.

Una presa di posizione più che corretta, peccato che per alcuni giocatori della Juventus non sia stato così.

Ronaldo
Juventus Official FB
La società ha concesso delle deroghe ad alcuni giocatori: primo tra tutti Ronaldo, il quale è volato immediatamente a Madeira per stare con la famiglia.

Higuain Pjanic
Juventus Official FB
A seguire Khedira, Higuain, Pianic, e Douglas Costa.

Sebbene questi siano stati sottoposti al tampone risultato negativo, ciò non li mette al riparo da eventuali contagi: il Covid-19 ha invaso il mondo e non si può escludere che possa colpire ovunque.

Molto strane queste concessioni da parte della Juventus, la quale non sa se questi giocatori potranno ritornare a Torino e qualora il ritorno fosse auspicabile i giocatori dovranno seguire comunque un percorso di quarantena.

Diverso invece l’atteggiamento di Paulo Dybala che ha deciso invece di dare il buon esempio restando a Torino con la sua Oriana. Paulo e la sua fidanzata sono positivi al test ma stanno bene, e continuano all’insegna del buon umore e della fiducia a restare a casa.

Un comportamento poco coerente da parte della Società torinese ad elargire queste deroghe, i motivi per i quali sono andati via non sono chiari e, sebbene Ronaldo e Higuain si siano recati dalle rispettive madri – ammalate per altri motivi – anche nel loro caso il viaggio non sembra la migliore delle decisioni.

Ci chiediamo se sia corretto che la società più importante d’Italia e con un centro medico proprio stia facendo distinzioni tra i giocatori: stare a casa è un sacrificio per tutti, ma è per la nostra stessa vita e quella degli altri. Rompere queste regole significa non uscirne più, oltre a creare malumori e problematiche dentro lo spogliatoio, come se non bastassero quelle già presenti.

Inoltre, proprio chi è ritenuto il più forte giocatore di calcio al mondo dovrebbe dare il buon esempio… Sinceramente non penso che la quarantena di questi personaggi sia da ritenersi una condanna considerate le loro lussuose abitazioni, provviste di aree esterne con piscine, pensiamo a chi sta osservando la quarantena in quattro persone magari in 50 metri quadrati, senza nessun tipo di privilegio, immaginiamo anche a chi ha avuto un parente anche stretto morto in ospedale senza il conforto della famiglia.

Apprezziamo sicuramente l’impegno della Juventus nel contenimento dell’epidemia al suo interno e la sincerità nel pubblicare i nomi dei contagiati, tuttavia la strategia manca di coerenza.

Attualmente si sta polemizzando contro l’ambiente del calcio ritenendolo troppo privilegiato, domandandosi per quale motivo i calciatori hanno effettuato il tampone mentre la gente comune con sintomi sia in attesa.

E’ bene che ogni società ristabilisca ordine e informi meglio i suoi giocatori dei rischi che corrono e che fanno correre a chi gli sta vicino, perché è un dato che magari non è stato recepito nel modo giusto.

Cinzia Fresia

Tratto da gol di tacco a spillo

  1. CHI CEL’HA LO ADOPERA

    Si odono voci fuori controllo sul perché la Juventus si permette di fare i tamponi ai suoi dipendenti e gli altri non possono.
    Forse non sanno che la struttura è privata, quindi, di proprietà della Juve, nessuna sovvenzione dall’esterno.

    Si è concluso con tre calciatori positivi il ciclo di tamponi a cui sono stati sottoposti i calciatori e i professionisti della Juventus.

    Dopo la positività di Paulo Dybala, rivelata ieri dalla società bianconera, la buona notizia trapelata: l’argentino è dunque l’ultimo positivo dopo Rugani, primo calciatore di Serie A, e Matuidi.
    Negativi quindi sia Giorgio Chiellini, che nei giorni scorsi durante un’intervista al canale ufficiale Juventus Tv aveva raccontato di essere in attesa del risultato del tampone, che Cristiano Ronaldo, sottoposto a Madeira all’esame per verificare le condizioni di salute in piena emergenza Coronavirus.

    Difficile immaginare il futuro prossimo per il campionato italiano e per il calcio europeo: quando i calciatori bianconeri, Ronaldo, Pjanic, Douglas Costa, Higuain e Khedira, ritorneranno in Italia, dovranno probabilmente andare nuovamente in isolamento.

    Nella speranza che in Italia l’emergenza sia finita.

    La notizia della positività di Paulo Dybala ha attivato la reazione del governo argentino. Secondo la testata Ole, quotidiano sudamericano, la famiglia del calciatore della Juventus è stata messa in isolamento: il motivo è il contatto avuto con la Joya fino al 12 marzo, quando tornarono nel loro paese natale dopo essere stati a casa del calciatore. Che dall’11 marzo è stato messo in isolamento volontario prima di risultare positivo nella giornata di ieri al test per individuare il Coronavirus.

    Un vero e proprio “prelevamento” in casa Dybala compiuto da un’ambulanza inviata dal Ministero della Salute argentino, con la madre, il fratello Gustavo e la sua fidanzata trasportati in isolamento nella struttura Rawson a Cordoba, in attesa dell’esito dei tamponi a cui sono stati sottoposti.

    #iostoacasa

  2. TUTTOSPORT

    TORINO – Antonio Giraudo – sospeso a vita a seguito di ‘Calciopoli’ – ha presentato ricorsoalla CEDU (Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali), chiamata a risolvere questioni giuridiche che riguardano l’essenza dello Stato di diritto: l’Italia ha violato l’art. 6 della Convenzione (che garantisce l’accesso a un tribunale precostituito per legge e il diritto ad un giusto processo) per aver consentito alle federazioni sportive la creazione di giurisdizioni disciplinari non “precostituite per legge”, che hanno lasciato al ricorrente e ai suoi avvocati soltanto 7 giorni per predisporre le difese, lasso di tempo insufficiente anche solo per la semplice lettura di un fascicolo di oltre 7000 pagine.
    E ancora, per aver sottoposto queste giurisdizioni disciplinari alla stessa autorità – il presidente della FIGC – alla quale era sottoposta la procura, ossia l’organo che ha istruito e sostenuto l’accusa.

    Le possibili violazioni

    La CEDU dovrà anche decidere se la “durata ragionevole” sia stata violata, tenuto conto che i procedimenti innanzi alle autorità giudiziarie dello Stato italiano sono durati più di 13 anni, e stabilire se la legge n. 280/2003 costituisca una violazione dell’art. 6 della Convenzione.
    Questa legge prevede che le giurisdizioni dello Stato non abbiano il potere di annullare le decisioni delle giurisdizioni disciplinari sportive, laddove la giurisprudenza della CEDU stabilisce che il cittadino debba sempre poter ricorrere ad un giudice che abbia potere di “piena giurisdizione”.

    Il dottor Giraudo è rappresentato dagli avvocati Jean-Louis Dupont e Amedeo Rosboch.

    #iostoacasa

  3. Luna

    Dici bene, un comune cittadino deve stare in quarantena per 14 giorni semplicemente perché credo che sia praticamente impossibile fare il tampone a tutti. I giocatori della Juventus, così come quelli delle altre squadre, invece, si sono potuti sottoporre ai test anche senza alcun sintomo al termine del periodo d’incubazione, Higuain e gli altri giocatori hanno lasciato la quarantena dopo essere stati sottoposti a tampone, risultatO negativo hanno informato la società sui motivi delle rispettive richieste compilando gli appositi moduli di autocertificazione, società che ha concesso il via libera dopo che le autorità l’hanno contattata per avere conferma sulla veridicità della documentazione presentata dai suoi tesserati.
    Partenze che non stanno risparmiando critiche e polemiche sui media nazionali nei confronti di società e giocatori, nonostante sia avvenuto tutto con i crismi della legalità, poi certo (Higuain a parte) si può discutere dell’opportunità di questi viaggi, anche perchè tutti dovranno osservare un periodo di isolamento nel loro Paese e poi altri 14 giorni al rientro in Italia con tutte le problematiche connesse alla ripresa degli allenamenti, una data al momento solo ipotizzata sui media, non credo invece che quella effettiva possa cogliere impreparata una società come la Juventus.

    • Gioele, una pessima immagine, da parte di tutti. Un paese il nostro che resta quello che è, clientelare che discrimina il povero,

      • Luna
        Ho fatto quel post sopra, dopo che avevo letto qualcuna che aveva postato sul web…
        Lo metto qui sotto…Selvaggia Lucarelli
        Ciao

        Io esigo spiegazioni sul perché in Lombardia non stiano facendo tamponi a gente moribonda a casa e Dybala, fidanzata e “un’altra persona” (sia lui e che i due asintomatici dunque), hanno potuto fare i tamponi. Adesso voglio sapere perché esiste una corsia preferenziale per i vip, che siano calciatori, giornalisti, conduttori e figli di manager (il figlio di Tronchetti Provera che era asintomatico per dirne una)
        La salute non dovrebbe privilegiare nessuno e che questo accada mentre centinaia di persone chiamano disperate chiedendo tamponi per persone che stanno male, mi fa incazzare a livelli inauditi.
        Esiste un modo per fare i tamponi privatamente e a pagamento? Bene, diteci dove comprare i kit o il servizio. O deve saperlo solo Dybala? Non esiste un modo per farlo privatamente e lo fanno in strutture pubbliche? Peggio ancora. Le strutture pubbliche non potrebbero farlo a chi si presenta lì con sintomi lievi, figuriamoci agli asintomatici.
        E se Dybala lo fa in una clinica privata grazie alla Juve, poi ci sono i giornalisti come Porro che l’hanno fatto allo Spallanzani, struttura pubblica.
        Questa storia deve finire.
        Chiarezza, cazzo.
        O tutti o nessuno.

        • Qui in Spagna alcuni club della Liga hanno rinunciato ai test “donandoli”.
          Ma in generale tutte le strutture private dovrebbero stare a disposizione del pubblico in questi momenti.
          Ciao

          • Se ti riferisci alla Juve…diamogli tempo di terminare i tamponi ai suoi dipendenti…
            Forse, dopo, penseranno anche agli altri.
            Ciao Kris

        • Mauro the Original

          Credo si arriverà a pagare il tampone.

          Niente di grave per carità, sono anni che mi pago tutte le prestazioni mediche privatamente onde evitare di perdere tempo.

          Giustamente si organizzino e facciano sapere come e a chi rivolgersi per la prestazione.

          A mio avviso il tampone sarà inevitabile per tutti (mia considerazione personale) in quanto vedo necessario identificare gli asintomatici.

  4. Mi risulta che i tamponi la Juve li fa e li faccia a tutti i suoi dipendenti,non solo ai calciatori

    • Ciao Miki
      Lo ha sottolineato Gioele nel suo post.

    • andrea (the original)

      No o almeno non ancora.

      • @Andrea
        Non ancora…è vero sicuramente…ma dimmi: quanti mila dipendenti ha la Juve comprese tutte le rose delle squadre ?
        Diamogli tempo.

        Per quanto riguarda la prima squadra..credo che la dirigenza sa quando tempo ci vorrà prima che finisca il Covid19…più o meno.
        Quindi, dico, ai calciatori gli verrà decurtato lo stipendio, spostati i contratti etcetera, avranno pensato fosse giusto concedere tipo Higuain una visita ai propri cari.
        E secondo te non hanno pensato anche alla quarantena del rientro in sede ?
        Quindi non credo ci siano problemi dal loro prossimo e imminente rientro a passare la quarsntena fino al l’inizio degli allenamenti…sempre che si possa rigiocare.

        Ciao

        • andrea (the original)

          Max, anche i medici che si son chiamati fuori avranno avuto la loro scusa, solo che magari quella dei calciatori è coperta da segreto VIP.
          Il campionato è fermo da un po’ e lo sarà per parecchio, dunque non si vede una necessità diversa per i calciatori rispetto ai cittadini.
          A me lascia tutto pensare che siano loro, i calciatori ad aver preteso di farlo per andarsene tranquilli in ferie nei loro paesi.
          Lo penso ancor più perché, visto che i calciatori tra loro parlano, guarda caso anche l’Inter ha iniziato a far tamponi per farli partire, quindi non per giocare.
          Eppure mio padre era a Modena nel periodo in cui è entrata la restrizione, ha motivi tipo piano terapeutico per rientrare, gradirebbe anche lui rientrare ma il tampone a lui non lo fanno.

          • andrea (the original)

            Mettiamola così: io non sono contrario ai guadagni dei calciatori perché trattasi di libero mercato, anche se poi il paradosso è che questi godano contestualmente pure dei diritti sindacali dell’operaio da 1200 euro.
            Solo che forse, in un momento del genere, far pesare anche un privilegio sanitario per andarsene in vacanza, stride ancora con più con la situazione della gente normale e il livello di tolleranza è più basso

            Ciao

  5. andrea (the original)

    Oltre alla brutta figura nei confronti di chi non gode di tali privilegi, mi sembra anche un chiaro segnale di assenza di identificazione e di giocatori fuori controllo da parte della Juventus.
    Se mai dovesse riprendere la stagione la Juve è praticamente tagliata fuori perche questa gente dovrà fare la quarantena e non potrà rifare la preparazione.
    Se i calciatori continuano a tirare la corda circa i loro privilegi (vedremo come affronteranno la questione compensi) temo che dopo il covid qualcosa in termini di interesse da parte della gente potrebbe cambiare e, allo stesso tempo, l’assenza di un minimo di rapporto con la Juventus forse potrebbe essere il segnale che questa squadra sia da rifare, o perché molti chiederanno la cessione o perché comunque in molti non nutrono il minimo rispetto per il paese che li ospita e per il datore di lavoro che li paga.
    Ancora una volta (e spiace sia la Juve quella in pole) i calciatori dimostrano di vivere in un mondo scollegato e a parte, che rende nauseanti i video sui social a colpi di #restateacasa.

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