Una notte da …Devils.

Catt

 

Articolo di Silvio Mia.

 

Tre novembre 1976. Sedicesimi di finale di Coppa UEFA. Allo Stadio Comunale di Torino è di scena la partita di ritorno fra Juventus e Manchester United . Gli inglesi scesero in campo forti della vittoria nell’incontro di andata , giocata al mitico Old Trafford di Manchester , che si era conclusa con la vittoria dei Red Devils per 1 a 0 .L’ incontro aveva riservato molte emozioni, per le tante occasioni da rete create dalle due squadre fra cui un palo di Franco Causio nel primo tempo. La partita di ritorno si preannunciava equilibrata e combattuta. La Juventus si presentò in campo con la formazione tipo : Zoff , Cuccureddu ,Gentile , Furino, Morini , che venne sostituito dopo una decina di minuti da Spinosi causa infortunio, Scirea, Causio, Tardelli , Boninsegna , Benetti Bettega. Io, con i miei amici bianconeri , rispondevo presente sugli spalti in Curva Maratona e così sarà in quell’edizione della Coppa in tutte le partite che la Juventus disputerà in casa . La Juventus aveva eliminato nei trentaduesimi di finale , il primo turno, l’altra squadra di Manchester , il City , perdendo 0 a 1 in Inghilterra nella partita di andata e vincendo per 2 a 0 nell’incontro di ritorno a Torino. Mi ricordo un particolare , che si rivelò determinante per il proseguimento della Juventus in Coppa. Nella partita di ritorno sul risultato di 2 a 0 per i bianconeri , risultato all’inglese come si soleva dire, all’ultimo minuto gli inglesi colpirono un palo e se quel pallone fosse finito in rete, l’avventura juventina si sarebbe fermata al primo turno e non avrebbe portato la Juventus alla vittoria finale.

Questo per dire come nel calcio, ma nello sport in generale, un episodio può cambiare radicalmente una situazione da favorevole a sfavorevole e viceversa. Quel palo invece permise alla Juventus di continuare il suo cammino europeo fino alla vittoria della Coppa, ottenuta nella notte di Bilbao in un incontro perso per 2 a 1 . La Juventus portò a casa il Trofeo in virtù della regola dei goal segnati in trasferta che hanno doppia valenza in caso di parità numerica nelle due partite. Così fu perché nell’incontro di andata i bianconeri vinsero grazie ad una rete segnata da Marco Tardelli che con un maldestro colpo di spalla invece che di testa , determinò il risultato di 1 a 0 …La Coppa UEFA fu il primo trofeo internazionale vinto dalla Juventus , che andava ad iniziare ad arricchire la bacheca bianconera fino ad allora scarna di trionfi . Quello che deve ancor di più essere motivo di orgoglio è che questa vittoria fu ottenuta con una rosa interamente composta da giocatori italiani. Dunque alle ore 20:30 , agli ordini del famoso e quotato arbitro ungherese Palotai , le due squadre sotto una pioggia battente iniziarono la contesa. Allora lo Stadio Comunale prevedeva la copertura ed i posti numerati solo per la tribuna centrale, quindi specialmente nelle partite di cartello , in cui il catino torinese si presentava tutto esaurito, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche , bisognava arrivare con largo anticipo per assicurarsi i posti migliori. Inzuppati d’acqua ed infreddoliti dalla serata novembrina , eravamo tutti uniti nel tifo per spingere la Juventus alla difficile rimonta. Ricordo con emozione questa partita , anche se non si trattava di una finale, in quanto secondo il mio parere , quella che vidi fu un prestazione maiuscola, forse la migliore della stagione . La Juventus giocò una gara straordinaria e mise sotto gli inglesi in quella che era la loro migliore caratteristica, la forza fisica. I bianconeri ci misero circa mezz’ora a pareggiare i conti segnando con Boninsegna , che replicò nel secondo tempo prima che Benetti chiudesse definitivamente i conti nella parte finale dell’incontro.

Quella fu la stagione che , non senza destare molte perplessità, Boniperti in sede di campagna acquisti , costruì una squadra molto muscolare rinunciando al regista classico. La fantasia nel gioco della Juventus , era garantita da un funambolo della fascia destra , un vero fuoriclasse , al secolo Franco Causio detto Brazil. Una squadra che verticalizzava molto il gioco e che si esprimeva in velocità, aggredendo le fasce e sfruttando i due terminali offensivi Boninsegna e Bettega. A garantire la solidità difensiva ci pensavano difensori e centrocampisti e basta leggere i loro nomi per averne la conferma. Il primo goal della Juventus realizzato da Boninsegna , nacque da una percussione di Tardelli sulla fascia destra che con un cross basso ,mancato nella deviazione da Bettega , diede al centroavanti mantovano la possibilità di sbloccare il risultato. Nel secondo tempo le reti qualificazione. Prima il raddoppio di Boninsegna , che deviando un tiro di Tardelli , con uno spettacolare colpo di tacco depose in rete il pallone e poi il terzo goal , nato da un’azione di contropiede in cui Benetti con un tiro simile ad un missile terra-aria , fulminò il portiere inglese. Il Prode Romeo , come simpaticamente era chiamato dai tifosi, arrivato appena dentro l’area quasi si fermò dando l’impressione di prendere la mira , prima di sferrare il tiro che chiuse l’incontro ed il discorso qualificazione.

Una squadra fantastica che si rese protagonista giocando 90 minuti ad una grande intensità , mettendo in campo una qualità di gioco di alto livello che permise di ottenere una vittoria che faceva capire le grandi potenzialità di una rosa dove molti giocatori faranno la storia non solo dipinta di bianconero ,ma anche di azzurro. Parte di questi giocatori si renderanno protagonisti del Mundial argentino nel 1978 in cui si vide probabilmente a livello di gioco la miglior Nazionale che io ricordi. Il C.T. Bearzot, il vecio, arrivò a schierare ben 9 giocatori bianconeri nella partita più importante contro i padroni di casa dell’Argentina. La partita venne vinta 1 a 0 con un fantastico goal di Bettega nato da una triangolazione con Paolo Rossi , non ancora Pablito. Nel 1982 i giocatori juventini si resero ancora protagonisti nella notte di Madrid, in cui battendo la Germania 3 a 1 per merito delle reti di Pablito Rossi capocannoniere dell’edizione , di Tardelli e Altobelli, vinsero il titolo laureando gli azzurri Campioni del Mondo per la terza volta.

  1. Alessandro Magno

    ero piccino e non la ricordo la prima juve che ricordo è quella con brady dell’80 anche perchè a differenza di oggi non c’era troppa tecnologia e tante partite si sentivano solo alla radio. pero’ ho sentito molto parlare di questa leggendaria juventus che vince coppa e scudetto. la juve tutta italiana. bravo silvio a ricordarci questo particolare del palo di cui credo nessuno avesse mai raccontato almeno in tempi moderni 😀

  2. Io non ero più piccino….

  3. Alessandro Magno

    :mrgreen:

  4. Io c’ero ed anch’io ero in curva maratona per tutte le partite di quella coppa uefa.
    Che tempi e che JUVE!!!!

  5. Io mi alternavo fra curva e distinti centrali . Quella fu una delle più grandi e belle juventus che io ricordi

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