21 ottobre 2015 Juventus-Borussia M. Gladbach ore 20.45 Juventus Stadium Torino

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Archiviata la prestazione contro l’Inter, la Juventus si ritrova ad affrontare la partita di Champions League, incontrera’ stasera il Borussia M.gladbach allo Stadium qui a Torino. Fino ad ora la Juventus si e’ distinta piu’ che bene, in questo torneo,  e ci auguriamo che  la Juve recuperi se stessa e si impegni a vincere.

La buona notizia e’ che Buffon ci sara’ l’infortunio al polpaccio e’ stato piu  che recuperato, ma si  pretendera’ sicuramente di piu’ da Pogba e Cuadrado sempre che Allegri decida di schierarli,

sembrano 2 percorsi distinti quelli della Juventus tra Champions e Campionato, auguriamoci una partita soprattutto godibile e coinvolgente, che non ci faccia cambiare canale a meno della meta’ del secondo tempo, e  che ai nostri vada piu’ che bene.

 

Non facciamoci male

voti-inter-juventus-gazzetta-dello-sport_350409Scritto da Cinzia Fresia

E’ inutile dire che lo scontro diretto tra Juve e Inter sia stata una delusione.

Non vorrei essere troppo critica o dare l’immagine di quella a cui non va bene niente, ma la partita di ieri sembrava più un aperitivo preso in centro che un super match di quelli che tengono incollati al televisore.

Non si può dire abbiano giocato male, ma non si può pareggiare una partita con una squadra ancora in formazione, fallendo una valanga di occasioni da gol, e  continuare con la solita giustificazione che la squadra non è ben amalgamata, perchè  non è più  una scusa credibile, e considerare il migliore in campo Barzagli, cioè l’uomo chiave della difesa: lunga vita a lui, sia  abbastanza significativo che l’attacco associato al centro campo latita.

Analizzando la tecnica di gioco, si osserva che fanno tutto bene fino alla fase realizzativa dove si puntualmente si perdono,  dal concepimento dell’azione fino ad arrivare in area perdendosi poi  in fase realizzativa,  e lì c’è ben poco da fare se anche i centro campisti non segnano, non possiamo certo sperare che la difesa faccia tutto.

E poi, la smetterei di fare promesse o creare false aspettative come dichiarare traguardi raggiunti in una certa data,  allo stato attuale meglio non esporsi per evitare pessime figure.

Ho anche letto sul web e giornali le immense critiche a Pogba, che il giocatore non sia al top è ormai una certezza, che a volte si perde in campo anche, però, ho notato che i suoi compagni non lo supportano molto, forse il regista non è il suo ruolo, magari non rientra nel suo carattere  o i tempi non sono ancora maturi, sta di fatto che Paul non riesce ad essere di supporto alla squadra.

Comunque anche se si parla di scudetto, o altro del genere, Allegri non sorride, e fa bene perchè non c’è niente da ridere, se non sperare di uscire fuori da questa crisi e tentare di raggiungere almeno la  qualificazione in champions, diversamente se non si svegliano sarà dura ..

Inter-Juve 0-0: una partitaccia

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Articolo di Alessandro Magno

Inter-Juve di Domenica sera: una partitaccia. Non so quanti mila Paesi c’erano collegati nel mondo ma credo alla fine avranno quasi tutti cambiato canale. La partita è stata di una noia mortale senza quasi occasioni da gol. Ci siamo divisi la posta e un tempo per parte. I gialli sono toccati tutti a noi, le proteste, da buoni piagnoni, tutte a loro. In tutto questo, sono emersi in tutta la loro negatività Melo e Pogba. Il nostro in estate ce l’han cambiato non c è altra spiegazione. Il vero Pogba è rinchiuso in una cantina con una maschera di ferro addosso. Felipe Melo è la “demenza” fatta a giocatore. Solo lui graziato per un fallo da secondo giallo può applaudire platealmente l’arbitro che non l’ha espulso. Gli piace interagire con il suo pubblico. Ci divertiremo appena le cose gli gireranno male. Fortuna uno così non è più da noi. Esce dopo non aver combinato nulla di sottolineabile fra una mezza standing ovation dei suoi. Direi l’uomo giusto al posto giusto.

Sulla partita c’è veramente poco da dire. L’Inter è una squadra pessima che neppure quest’anno andrà in Champions. Si trovano in quella posizione per un caso fortuito. Un armata Brancaleone di mediocri randellatori. Se viene un mal di pancia a Icardi e Jovetic (e a questo gliene vengono) questi non fanno gol neppure al Caltagirone. Non so come Mancini, che è stato giocatore di classe e talento, alleni tutti questi zappatori messi insieme. La Juventus invece mi è sembrata ancora convalescente. Detto che si gioca ormai sempre in 10 per l’assenza di Pogba, sembra sempre che manchi qualcosa. A volte ci si smarrisce come nel primo tempo e riusciamo a far sentire tutti forti come è capitato con Udinese e Chievo, altre volte invece la squadra è tanto bella quanto inconcludente. Si fanno azioni tanto pregevoli quanto estemporanee che puntualmente si risolvono con un nulla di fatto. Davanti si sbagliano gol a secchi e questo non è mai un bene. Tuttavia si intuisce che ci sono delle grosse potenzialità inespresse nei singoli e nell’intera rosa. Allegri non osa. Per lui basta che giochi Evra e tutto è al suo posto. Allegri pazienta. Se non avessimo perso 7 punti in casa da fessi lo capirei. Così lo capisco un po’ meno. Siamo nella parte destra della classifica. Ad un punto alla volta campa cavallo… Si potrebbe pure morire di pazienza.

Pagelle Inter – Juventus.

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Di Alessandro Magno.

Buffon 6,5 Una piccola indecisione su un’uscita, una bella parata su Jovetic forse tocca anche la palla che va sulla traversa. Non troppo impegnato ma sempre attento.

Barzagli 7 Insuperabile. Una roccia. E ancora si fa piu’ di qualche sgroppata.

Bonucci 6,5 Partita ordinata e intelligente. Gli fischiano alla fine un fallo che non c’è per una simulazione di Icardi degna dell’Oscar.

Chiellini 6,5 Positivo anche se un poco troppo falloso ma è nel suo DNA . Anche a lui negli ultimi minuti un’altra bella simulazione di Brozovic con annessa punizione fischiata dal limite.

Cuadrado 8 Migliore in campo da ambo le parti. Sempre imprendibile e qui ormai ci ripetiamo. Se fosse anche piu’ incisivo sarebbe il massimo.

Marchisio 6 Un pessimo primo tempo e un buon secondo tempo. Comunque non si tira indietro e chiede spesso la palla.

Khedira 7,5 Finchè ha benzina è una costante per la squadra. Giocatore in ogni dove. La volta prima lo battezzai ”sua semplicità” credo gli stia meglio ”sua preziosità”.

Pogba 4 Nota dolente della squadra . Il primo tempo è da prendere a badilate. Il voto è la media fra lo 0 del primo tempo e il 4 (almeno era vivo) del secondo. Se fossi uno che fa panchina a uno così mi incazzerei.

Evra 6 Giocatore che non si sottrae all’impegno ma che non va aldilà del compitino. Dal suo lato credo zero cross. Allegri è follemente innamorato di questo giocatore. Io francamente lo trovo piu’ che normale e non capisco come mai abbiamo preso un terzino sinistro a detta di tutti fra i migliori in circolazione, togliendolo a suon di bigliettoni alla concorrenza, per poi farlo marcire dietro un terzino normale.

Morata 6 Tanto impegno ma non riesce quasi mai a smarcarsi per il tiro. Gioca poco e niente con Zaza.

Zaza 6,5 Qualcosa piu’ di Morata ma tutti tiri sulla luna o quando ha l’opportunità perde l’attimo in un dribbling di troppo. Anche lui non la passa mai al suo compagno di reparto.

Dybala, Mandzukic sv Entrano troppo tardi Allegri forse temeva di perdere.

Allegri 6 La formazione iniziale ci potrebbe anche stare dato il momento non felicissimo della squadra poi specie nel secondo tempo quando la Juve pare avere in pugno la partita ritarda troppo le sostituzioni e non dimostra grande voglia di vincerla. Forse ha ragione lui visto che altre volte poi per osare si è perso. Non lo sapremo mai. L’impressione è che con questa non trascendentale Inter si potesse vincere.

Arbitro 5,5 Discrezionalità dei cartellini giallli a capocchia e una mancata espulsione per secondo giallo a Melo. Fortunatamente aldilà di questo non fa danni evidenti.

Domenica 18 ottobre 2015 ore 20.45 Inter-Juventus Stadio San Siro Milano

imageScritto da Cinzia Fresia

Derby d’Italia domani sera per la Juventus, a Milano, senza troppi giri di parole e per precauzione Massimiliano Allegri dichiara  l’Inter favorita,  cosi da non creare troppe aspettative. E’ evidente che l’allenatore non si senta troppo sicuro  circa la continuita’ dei risultati della sua squadra ancora in fase evolutiva.

Diciamo  che attualmente si e’ abbattuto un vortice di sfortuna senza requie, considerato il numero degli infortunati, di cui Caceres, riammesso successivamente  nella rosa,  rimasto bloccato da un incidente durante l’allenamento per almeno 4-5 partite.

La Juventus dovra’ evitare di prendere gol mantenendo altissimo il livello di attenzione, e tentare di attaccare, d’altronde l’avversario e’ posizionato molto bene in classifica e determinato a voler mantenere questa posizione per la lotta allo scudetto, comunque vada e’ sempre un grande match, nella speranza di poter assistere una parita divertente.

 

ricchiuti143 SPECIALE FARSOPOLI.

Di Enzo Ricchiuti

 

Sono scaduti i termini per chiedere la revisione del processo. Adesso?

Forse ci si riferisce alla storia del deposito delle motivazioni della Cassazione su Calciopoli. Le motivazioni sono state rese pubbliche a inizio settembre ed essendo trascorsi i 30 giorni da tale data sarebbero scaduti i termini per adire l’art. 39. In teoria sarebbe anche vero. Ma per la revocazione basta un qualsiasi fatto nuovo. Un possibile nuovo fatto nuovo potrebbe essere ad esempio la vittoria della Juve al Tar. Io consiglierei la seconda strada prevista dall’art. 39, ossia la revisione. A differenza della revocazione, la revisione non è soggetta a limiti temporali del fatto nuovo ed è praticamente vittoria certa. Perché è la stessa Corte giudicante, la mitica Corte Federale d’Appello, a chiedere giustizia per te. Chiaro che per vincere in questo modo bisogna entrare nelle istituzioni ma per uno (o i tanti ) come me che credono nelle rivoluzioni solo se fatte col permesso di tutti andare sul sicuro è l’unico motivo e modo per andare in generale.

Il silenzio della Juventus e del Presidente Agnelli in questi giorni.

Non mi sembra che Agnelli in generale taccia. Magari lo facesse, nella mia ottica. In realtà il presidente Juve porta avanti una sua strategia politico-sportiva di alto profilo. Altissimo, da vette mai raggiunte in Italia. Vette siderali, da cartolina. Il suo discorso è: la Juve vuole cambiare il sistema modellandolo non secondo la realtà del paese o il bilanciamento degli interessi collettivi bensì secondo la propria vision. Le seconde squadre delle big, gli stadi etc. Discorso nobile, americano. La realtà è che il calcio in Italia è democratico. Poggia sul pari potere (specie d’interdizione) per tutti dalla grande di Serie A all’ultimo dei dilettanti. La maggioranza dei voti la prendi se rappresenti o dici di rappresentare le esigenze delle realtà locali. Quali sono ? Non avere la rivalità delle Juve 2 o Roma 3. Avere la possibilità che gli imprenditori che possono investire nel calcio italiano, cioè quelli che già lo fanno, possano finanziare anche il calcio locale perennemente fallito o in bolletta. Inutile agitargli lo spauracchio del conflitto d’interessi dovuto alla multiproprietà. Se vai a Salerno la gente è contenta che Lotito gli abbia permesso di andare a vedersi la partita la domenica, non si pone il problema della Salernitana in Cempions Lig. E così via. Se tu vai incontro ai piccoli, garantendogli o con le leggi sportive o con le aperture di credito presso banche o casse federali la mera sopravvivenza economica, avrai il tuo Presidente federale. Il tuo Consiglio Federale, con gli otto rappresentanti tra Pro e Dilettanti sempre vigili e presenti e votanti. La tua Corte Federale d’Appello, nominata direttamente o meno dal Consiglio Federale. Il tuo Presidente di Corte Federale d’Appello che in un collegio a 5 sposta gli esiti. La tua revisione su misura. E col permesso silenzio di tanti. La Juve non presenzia con osservazioni neanche quando il Consiglio approva il bilancio. Quella della Juve è una magnifica solitudine modello Inghilterra. Si sta appartati senza sporcarsi le mani in attesa che tutto crolli. In Italia chiunque crolli non muore nessuno.

Farsopoli è chiusa definitivamente?

Ci sono il Tar e la battaglia di Moggi per la riabilitazione a Strasburgo. A mio avviso le due corsie, Juve e Moggi, dovevano andare di pari passo. La riabilitazione può darla anche la Corte Federale d’Appello di cui sopra per dire. Si poteva fare come Cavour: da un lato tranquillizzare i preti e i potenti bloccandoli a casa loro, dall’altro usare assassini, mignotte e straccioni per prendersi il dovuto. Moggi poteva essere il Garibaldi della situazione. Tra il 2010 e il 2011 il posto di Palazzi si era reso teoricamente vacante. Per scadenza mandato. E volendo anche per lo scandalo della mancata azione per tempo contro l’Inter. Moggi provò con le sue sole forze a farlo saltare denunciando alcune cose ma la Juve si assentò. Idem per il tavolo di Della Valle. La storia della società è fatta di ritirate strategiche. Ma la strategia in Italia è sopravvalutata. Questo non è un paese dove si fanno i compiti a casa, spesso vince chi si trova fortuitamente al posto giusto.

Ha senso ancora contare 33 scudetti e soprattutto a questo punto è legale?

Penso abbia senso nel senso che non gliene frega niente a nessuno. Salvo che al gestore di Facebook e Twitter. Quello dei veri o illegali scudetti è un hashtag vincente.
Il processo di Moggi che è ancora in corso può riaprire qualche scenario?
Si ma per il Direttore. Il quale potrebbe tornare a lavorare alla luce del sole nel mondo del calcio se volesse. Ultimamente ha preso il tesserino da pubblicista e si diverte di più così. Resta dunque il più intelligente di tutti.

Cosa ne pensi di quella corrente di pensiero per cui Agnelli vorrebbe fare ma ha le mani legate dal cugino John.

Penso che quando Agnelli parla o illustra o progetta o spiega c’è per un Lotito o un Tavecchio sempre il retropensiero che si aveva in passato quando mandavano in avanscoperta i cadetti a parlamentare. Oppure quando riferivano a Stalin della vision del Papa. Parla parla ma quante legioni ha il Papa ?

Riavremo mai gli scudetti indietro e ristabilita la verità?

Dipende solo da noi. Noi ovviamente nel senso di loro, Juve spa. L’Italia è un paese dove molto è possibile a patto si agisca. Valgono più le azioni delle regole. E la verità non sfugge a questo criterio. La verità non è una cosa astratta, è una azione riuscita. E’ una tragedia vedere Lotito coinvolto per aver aiutato il Bari o Pinco e noi no. Ci siamo ritagliati un ruolo da grillo parlante che tra l’altro nessuno ci riconosce. Noi siamo i ladri. Il capo dei ladri che fa il Dalai Lama è visto come i fasci che portavano il libretto rosso di Mao. E’ visto come una fregatura. Invece di contare i difetti, si cominci a contare i voti. Si smetta di auspicare nuovi stadi mettendo in difficoltà la politica locale che non ha soldi e non vuole dismettere i vecchi impianti per non dover perdere il potere di ricatto e controllo sui club. C’è molto da fare. L’ingresso di stranieri senza soldi e in generale le tante operazioni di maquillage finanziario cui devono ricorrere i club sono tutte occasioni in cui procurarsi amici. Un Milan solido è un vantaggio sia sportivo sia politico. Ti garantisce competizione sul campo e collaborazione fuori, specie in sede di calcio mercato e in trasferta presso le istituzioni internazionali. Ovviamente non gli boicotti i magheggi opinando sul prezzo delle quote come s’è fatto con l’operazione Mister Bee. Specie se c’è una campagna stampa contro in atto con Procura e Guardia di Finanza invocate ad intervenire tutti i giorni, taci o appoggi. Tanto anche se critichi quello, Berlusconi, l’operazione la fa lo stesso. E alla prima te la fa pagare se può. C’è molto da fare. Ad esempio mondarsi dal peccato originale di non aver appoggiato il presidente attuale. Potevamo starci noi al posto di Lotito. Ad esempio cercare uno straniero che da fuori ci faccia da alleato e protettore, secondo la tradizione italiana, con tutta l’incostanza di cui noi italiani siamo capaci. C’è molto da fare, molto da permettere, molto da riscuotere. Per esempio un collegio giusto. I giudici sportivi sono come i giudici di pace. Gente che ha smesso o è stata costretta a smettere. Non sono professionisti di vaglia sennò non accetterebbero di firmare tecnicamente certe porcherie e soprattutto di dedicare tempo gratis. Sono personaggi magari in cerca di vanità senili o condominiali. Fanno tutto via pec prima, riducendo le udienze a una occasione per andare al ristorante fuori porta. Sono giudici trash, locali, alla pec-orara o al pec-orino. A pec-orina mettono gli altri. Ci vorrebbe una infornata di avvocati quarantenni, 2.0. Juve spa dovrebbe avere una lista di professionisti moderni e preparati da inserire tramite le istituzioni federali, senza aspettare concorsi, bandi o nomine dall’alto tra i giudici da Forum disoccupati. Tutte le grandi dovrebbero averne una di lista di giudici per fare giustizia. Nel lobbyng americano s’usa così ma qui d’America si prendono solo certe cose che servono a poco tipo parlare à la John Kennedy nelle sedi qualificate. Ci fosse almeno Jacqueline.

Cosa dovrebbe fare oggi il tifoso della Juve?

Quello che fa sempre. Finanziare il baraccone.

Sei stato tanto impegnato fin da subito con farsopoli andando ai processi scrivendo articoli dando anticipazioni e resoconti legali. Cosa farai ora tu?

Perché, vuoi uscire con me ?

Juliana ed io, insieme a Torino ricordando Scirea e Ferrini

ferrini e scireascritto da Cinzia Fresia

Alcune settimane fa, precisamente il 17 settembre scorso,  ho partecipato alla presentazione della mostra “Capitani coraggiosi” in memoria di Gaetano Scirea e Giorgio Ferrini,  presso la prestigiosa sede della Regione di Torino, Palazzo Lascaris, la mostra organizzata dal Presidente del museo Grande Torino, Domenico Beccaria, in collaborazione con il Consiglio Regionale, sarà visibile fino al 15 di novembre alla sede del museo a Grugliasco in provincia di Torino.

Insieme a Jiuliana Bodnari, invitata e  ufficiale rappresentante del  comitato vittime dell’Heysel,  abbiamo assistito ad un evento di grande bellezza,  di esempio di civilta’ e buona creanza tra  tifoserie avversarie,  la presentazione e quindi commemorazione di due uomini simbolo delle squadre rivali della medesima  città, Torino, vuole essere un  punto  di incontro  tra due realtà calcistiche  quella  del  Toro  e della Juventus.

I due campioni, capitani delle rispettive squadre ed  entrambi esempi di rettitudine in campo e fuori,  con in comune una prematura ed ingiusta scomparsa, vengono raccontati attraverso un percorso fotografico che ne illustra la vita e la carriera.  Ho avuto quindi l’opportunità di conoscere meglio attraverso i racconti le doti di  questo amatissimo giocatore granata, ed è stato altresì  emozionante ricordare lui, Gaetano Scirea, indimenticabile capitano e uomo di calcio,   rimasto  nel cuore non solo degli Juventini.

E’ stato bello poterci essere, ascoltare le testimonianze,  i ricordi di questi uomini , il pomeriggio è veramente volato, perchè abbiamo vissuto un’atmosfera unica, senza odio  e  senza rancori, rilassata,  come dei vecchi amici che si riuniscono raccontandosi un pezzo di vita,   parlando  solo di cose belle. E da queste splendide iniziative che premia chi l’ha pensate e organizzate, ci rendiamo conto  che non odiarsi si può, e che  avere un dialogo e non cadere in una violenza incomprensibile  che non sfocia  da nessuna parte se non in una  sconfitta umana, è possibile.

Ma soprattutto è stato bello poter stare un po’ di tempo con Juliana e gli altri  amici Juventini che ci hanno fatto compagnia, durante e dopo l’evento.

Ma il fine settimana non finiva qui, avevo pianificato una visita al monumento delle vittime dell’Heysel il sabato, e così ci andai. Avevo solo visto la fotografia del monumento, e mi ero fatta un’idea, ma viverlo è stato diverso, l’artista è riuscito a trasmettere quell’ansia e senso di solitudine di chi in quel momento stava vivendo questa tragedia, penso che ogni Juventino ma anche appassionato di calcio, debba venire in visita almeno una volta  nella vita,  proprio per comprendere la pena e il lutto di una tragedia che non ha conosciuto giustizia, e comprendere  il significato e le conseguenze della violenza negli stadi.

Ringrazio nuovamente, Domenico Beccaria e Giampaolo Muliari per l’invito e per avere con queste iniziative teso una mano per poter pensare un domani come rivali, di poter camminare insieme.

 

 

 

 

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Di Enzo Ricchiuti

 

Juventus Bologna

Direi un po’ di suspence iniziale. Col Bologna che dicono abbia giocato bene ma che in realtà ha fatto un taglio dentro riuscito e basta, difendendosi senza infamia e senza lode. Coi nostri fantasmi. Poi è andata secondo natura. Khedira che si sgancia è ottima trovata: non importa che sia lento, importa che sappia dove si trova.

La mezza papera di Buffon all’indomani dell’esclusione dalla lista pallone d’oro

Il problema di Buffon è che specie coi nuovi palloni la presa è esclusa dal suo repertorio. Per cui a volte corre rischi inutili. Non credo abbia influito il Pallone d’Oro, penso non ci pensi più da anni.

Tecnici emergenti due parole su Sarri e Paulo Sousa

Continuo a credere che dureranno pochino sulle loro panchine. Emergenti ? Quest’anno emerge di tutto. La vera merda d’artista è quella che poi galleggia.

Juventus-Bologna: una buona vittoria

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Articolo di Alessandro Magno

 

Juventus-Bologna 3-1. È stata una vittoria di carattere e di cuore. Per dovere di cronaca va detto che il Bologna è un avversario alquanto debole. Purtroppo, come solitamente accade quest’anno, siamo riusciti ad andare sotto al loro primo tiro in porta complicando non poco la questione. Non so se c’è una macumba sotto, ma è incomprensibile come questo possa accadere oramai sistematicamente. Fortuna, come dicevo, il Bologna non è avversario da poter sfruttare il ghiotto regalo e quindi la Juventus ben presto prende le redini del gioco e inizia a macinare azioni su azioni.

Dybala e Morata sembrano motivati. Cuadrado dopo un primo momento di smarrimento (o scazzamento) torna il solito funambolo che salta sempre l’uomo e va a crossare sul fondo con enorme facilità. Iniziasse a segnare sarebbe veramente un crack incredibile. Sua ”Semplicità” Khedira (laddove semplicità è un complimento) si prende la squadra sulle spalle e come un diesel piano piano che si scalda inizia a macinare sempre di più. Man mano che passano i minuti tocca sempre più palloni e fa vedere a tutti di che pasta è fatto uno che ha vinto tutto. Mai una giocata sbagliata, mai un passaggio errato, sempre al posto giusto nel momento giusto sia in difesa che in attacco. Prego solo che lo sappiano preservare. Alla fine segnerà anche un gol con tocco lucido e freddo.

In mezzo a tutto questo si scatena Morata. In una partita dove fa tutto lui cose belle e cose meno belle riesce comunque ad essere decisivo nei momenti che contano. Intanto da buon rapace d’area segna il gol fondamentale dell’1-1 poi costringe a un fallo sciocco il suo marcatore. Infine confeziona l’assist per Khedira per il definitivo 3 -1 che chiude l’incontro. Delio Rossi ha protestato nel post partita per il rigore che alla moviola è ancora più evidente. Francamente la sua squadra è stata già fortunata a finire in 11 visto che ci sono stati falli da arancione sia su Dybala che su Cuadrado e l’arbitro ha distribuito i gialli con molta, troppa, accortezza.

Alla fine di note stonate poche: i gol al primo tiro come s’è detto e un Pogba che pare parente scarso di se stesso. Per il resto tutto abbastanza bene. Ragazzi in campo motivati e responsabilizzati (vedi Dybala che batte il rigore). Allegri questa volta non stravolge la formazione e fa bene anche se a parere mio Alex Sandro è da vedere, perché mi pare uno che ha corsa e soprattutto è bravo a mettere i cross.

Ora abbiamo scavalcato in classifica Udinese, Genoa e Palermo. Abbiamo recuperato punti su Milan, Inter e Torino. Bene così. Viviamo alla giornata e poi a Dicembre facciamo programmi. Alla ripresa del campionato, è chiaro, a Milano con l’Inter, si va per vincere.

Uno spiraglio di luce

KhediraScritto da Cinzia Fresia

Abbiamo detto vittoria, e vittoria è stata.

Un pessimo inizio  non ha offuscato l’obiettivo che la Juventus si era prefissato, quello della vittoria a tutti i costi. La squadra sapeva di non potersi permettere di fallire, e alla fine con la forza di volontà ed una coppia di giovani e splendidi attaccanti è riuscita, con un risultato netto: 3-1, che non fa discutere.

E’ stata una partita che ha impegnato la  Juventus caduta   in errore già al 5 minuto,  Nonostante i numerosi tentativi di pareggio, sempre falliti,  l’occasione si presenterà al 33mo quando Morata lasciato solo, non ha avuto dubbi centrando la porta, e siamo sul 1-1.  Dopo questo gol la squadra ha cominciato a crederci ed è accaduta un’immediata reazione,   a portarci in vantaggio sarà un rigore concesso per un intervento falloso su Morata, realizzato secondo le indicazioni di Allegri da Dybala, il terzo gol arriverà al 63mo da un colpo di testa di Sami Khedira, l’atleta atteso e reduce da un lungo infortunio, non delude.

Possiamo dire che la Juventus nonostante una brutta partenza sia  riuscita a raddrizzare il risultato, che non era facile considerati i trascorsi, molto bene Cuadrado, Hernanes e Khedira, brava la giovanissima coppia in attacco, Dybala e Morata, la quale ha dimostrato maturità e freddezza anche nella fase critica della partita, al contrario una difesa disattenta che con la collaborazione del portiere mette in difficoltà la squadra, praticamente da subito subendo un gol  evitabile.

Partita sostanzialmente finita bene, tenendo presente che il Bologna è stato ben poca cosa. A  parte l’errore al 5, la Juventus ha sempre dominato, martellando gli avversari di azioni e tiri in porta continui, poco ha potuto fare il Bologna dotato di scarsa inventiva e fantasia, che buttandola sulla violenza ha rimediato un rigore a sfavore compromettendo irrimediabilmente la gara.

Ma  la preoccupazione è su Pogba, che non riesce a giocare come gli anni precedenti, questa involuzione prosegue e lascia il pubblico alquanto perplesso,  non tira mai,  spesso non sa che cosa fare, e in ultimo, perde tempo cincischiando con il pallone,  che alla fine glielo portano via. Sicuramente un “fuori programma” che Allegri non si aspettava, in quanto  non si capisce il perchè,  se si tratta di un momento di crisi  o se il giocatore sia stato sopravalutato e la sua efficienza  sia condizionata dalla presenza o meno di altri colleghi di una certa caratura.

Immagino che rientri tra gli obiettivi di Allegri, quello di recuperare le funzioni  di questo giocatore la cui abilità di gioco dimostrata negli anni passati  manca  all’assetto di questa nuova Juventus, inzialmente  costruita intorno a lui.

Al contrario possiamo rilevare quanto Hernanes cominci ad ambientarsi e lo stesso possiamo dire di Khedira, anche se non ancora  al massimo della forma, ha dimostrato tutto il suo valore.

Ora la Juventus deve continuare con questo ritmo anche con le squadre più in forma, e dimostrare di non essere forte solo in Champions, i ragazzi ci credono e la possibilità di un recupero la si vede  possibile.

 

 

 

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