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Di Enzo Ricchiuti

Borussia Juventus

La Juve è più matura del Dortmund, che ha fatto la figura della vecchia che indossa ancora le minigonne.

Klopp

A molti piace. Dovresti chiedere a loro. Somiglia a Simeone come capacità di costruire il consenso. Se proprio devo guardare bel calcio preferisco Zeman o Wenger.

Monaco

Avevo detto andiamo in Francia. Non capisco chi parla oggi di culo per Allegri o chi vuole andare a vedersela allo stadio. La Juve ad alti livelli in Europa non dovrebbe entusiasmare gli juventini: la nostra storia è fatta da tante cose belle fuori dai confini. Riguardo Allegri, uno che ha preso tante volte il Barca al sorteggio non ha culo.

 

Juventus 3 Borussia 0: cialtroni italiani sotto zero.

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(Nella foto il comunicato sul sito del Borussia Dortmund . Da notare la somiglianza con i comunicati sui siti delle squadre italiane quando perdono contro la Juve)

 

Articolo di Alessandro Magno

 

Borussia – Juventus 0-3. Metà degli italiani dovrebbero andare a scuola da Klopp e dai Tedeschi ma anche buona parte degli Juventini. Loro hanno perso 3-0 e hanno finito sotto la curva fra gli applausi dei tifosi. Klopp a complimentarsi con i nostri e ad ammettere in sala stampa di essere usciti meritatamente. Addirittura la moviola di Cesari, che si affretta a fare notare all’allenatore tedesco che il secondo gol della Juve è regolare, completamente snobbata. In Germania non c’è la cultura dell’alibi. Non gli frega una mazza della moviola. Non sono malati come gli Italiani. Non sono così cialtroni. Perdi solo per due motivi: o perché l’avversario è più forte o perché non sei stato all’altezza. Niente scuse. Niente presidenti che twittano stupidaggini e frustrazioni, niente allenatori che fanno ironie o accusano chi fa loro le domande o peggio non rispondono, niente squadre che si complimentano solo quando vincono e neppure allenatori che si fregiano di titoli a Ottobre senza neppure averli vinti. Niente giocatori che alimentano dubbi e polemiche per coprire le proprie magagne. Neppure amministratori delegati che polemizzano sulle prospettive o siti ufficiali di squadre che taroccano immagini con photoshop o tifosi che per avvalorare tesi sconce sul fuorigioco tracciano righe col righello sulla televisione.

Niente di tutto questo, niente piangine. All’estero non se la prendono con gli arbitri. Gli arbitri italiani poi che quando arbitrano partite di Coppa (ieri Barcellona-City) sono lodati incredibilmente da tutti. Come sarei felice di non giocare nel campionato italiano. Ieri al solito, soli contro tutti, la Juve ha giocato una partita autorevole e perfetta. Nonostante mancasse Pirlo e Pogba esca dopo 25 minuti. Nonostante Barzagli non giochi da una vita. Nonostante 10 minuti di sbandamento nella fase centrale del primo tempo. Nonostante tutto si è vinto alla grande con pieno merito. Alla faccia dei gufi. Alla faccia di quelli che dicono che la Juve ruba. Alla faccia di quelli che dicono che la Juventus in Europa non conta omettendo per ignoranza o per stupidità che abbiamo 11 Coppe Internazionali. Che siamo fra le squadre più titolate del mondo e quindi dell’Europa.

Non ci sono squadre italiane in Champions, sappiatelo. C’è solo la Juventus. E la Juve rappresenta solo se stessa. Fegati marci e spappolati che il giorno dopo fanno gli sportivi non ne vogliamo. Qualcuno dirà che questo Borussia non era poi così forte. Sempre col senno di poi mentre il giorno prima diceva che uscivamo. Chissà quanti soldi hanno perso alle scommesse. Cercate di capirli povera gente. Il treno che gli è entrato nel deretano ieri sera fa male. Ahi se fa male. Cercate di capirli speravano che Tevez fosse un bidone e gli è andata male, speravano che la Juve fosse Conte e gli è andata male. Speravano che senza Pirlo non fosse uguale, che Pogba non valesse poi quello che vale, che Morata fosse un pacco, che Allegri fosse un pacco anche lui. Speravano infine che fossimo appagati e invece non lo siamo. Non vinceremo la Coppa ne siamo consapevoli. Non siamo Garcia noi non parliamo prima. Se dovesse capitare al limite festeggeremo poi. È difficile davvero perché altri oggi sono più forti di noi. Ma comunque vada noi ci stiamo divertendo e voi no. Comunque vada noi siamo la Juve… e voi non siete un caz..

Borussia Dortmund – Juventus 0-3 . Sintesi.

http://www.dailymotion.com/video/x2k0nlq

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Di Enzo Ricchiuti

 

Juventus Borussia Dortmund.

La Juve è in ottima salute. Il Borussia francamente sembrava uno di quei tardoni che vanno in discoteca a fare il passo più lungo della gamba. Vorrebbero fare chissà quale coreografia poi gli si strappa il pantalone. Borussia molto insegnante di salsa con cellulite. Juve serena, pacificata con il duro pane dei propri limiti.

Klopp vs Allegri perché il primo passa per un gran figo mentre il secondo no, infondo Klopp ha vinto uno scudetto più di Allegri?

Perché Allegri si vede che è uno che va anche a donne, che non mangia pane e pallone. Klopp è come Mourinho: si spegne la conferenza stampa dopo la partita e non li si vede o immagina più in giro. Li mettono in qualche sgabuzzino lontani dalla corrente per la carnevalata del giorno dopo.

Due giocatori di cui non abbiamo ancora parlato Morata e Marchisio.

Due Lancillotto. Avessimo un Bud Spencer in più, vinceremmo la Cempions.

Juventus-Borussia: bene ma si doveva osare di più.

Articolo di Alessandro Magno

Juventus-Borussia 2-1. Risultato buono. Non buonissimo ma si è vinto. Juventus molto timida, soprattutto nel primo tempo dopo aver preso il gol del pari regalato da noi. Al netto delle occasioni create risultato anche stretto visto che siamo andati più vicini noi al 3 che loro al pari. Non si comprende per quale motivo tutto questo timore reverenziale, pare fossero loro la squadra di casa. Loro tolto Reus che è bravissimo ma non è né Pelè nè Maradona, sono una squadra normale. D’altronde come si può avere timore di Aubameyang scartato dal Milan o di Immobile ritenuto non all’altezza di giocare nella nostra squadra? Sarebbe un controsenso.

Loro sono praticamente Reus e tanta corsa, con un Mkhitaryan abbastaza deludente. Dietro direi che sono palesemente sotto la media. Hanno una difesa aberrante che infatti in Bundesliga ha preso gol da cani e porci. Qualcuno ha detto che sono temibili nelle ripartenze e per questo noi siamo stati dietro. L’impressione mia è che con 4 cross buttati dentro questi andavano nel panico e tornavano a casa con un fardello più pesante sul groppone. Sia chiaro non sto dicendo che sono quattro scarponi, dico solo che la Juve è più forte. D’altronde non può essere altrimenti se noi siamo primi in Italia e loro fra gli ultimi in Germania. Ora va bene che il nostro calcio è indietro ma mica si può sostenere che la Juve in Bundesliga non si salverebbe? Suvvia siamo seri. La differenza ve lo dico io allora dove sta.

È tutto un problema di mentalità europea che alla Juve manca da sempre e che si è avuta solo con Lippi e Trapattoni. A loro è mancata più di qualche volta in finale ma nel mezzo della competizione almeno si bastonava senza ritegno squadre come Barcellona, Real Madrid o Manchester United. Nemmeno Capello, Ancelotti e Conte sono riusciti in questo cambio di testa. E se non fosse così non avremmo fatto figure barbine con squadre mediocri tipo Galatasaray e non avremmo affrontato sempre con patemi Shaktar Donest o Celtic Glasgow o Nodsjelland, arrivando a farci buttare fuori da squadre improbabili come Fulham o Benfica anche nella competizione minore. In Europa occorre coraggio e autostima. A noi la seconda manca completamente. Pensiamo sempre che gli altri sono più qualcosa. Più forti, più esperti, più allenati, col mister più bravo. Poi vai a vedere questo Klopp cosa ha vinto? Ha un palmares come Allegri eccetto una finale di Champions persa. Eppure lo dobbiamo vedere come maestro di chissà cosa.

Tornando alla partita mi pare di poter dire che concediamo troppo in difesa. Aldilà dell’infortunio di Chiellini tutti e 4 i difensori non sono impeccabili nella fase difensiva. Ho l’impressione che oggi Barzagli e Caceres sarebbero meglio di altri. Mi sono piaciuti parecchio invece sia Pirlo finché c’era che Tevez. Una menzione particolare però per me la merita Marchisio, sontuoso nel tenere il centrocampo da solo quando Vidal al solito era assente ingiustificato, Pogba perseverava con i suoi balletti e Pereyra faceva vedere che è un giocatorino non ancora pronto per certi palcoscenici. Ancora devo capire cosa spinge a riscattare questo per 15 milioni facendo a meno di Gabbiadini per 6.

Detto di Marchisio che mi è piaciuto veramente tanto per il lavoro sporco fatto e di cui mi pare mi sia accorto solo io, il migliore della partita è stato Morata. Qui Marotta si prende una bella rivincita su chi diceva che il ragazzo era uno scarpone. A parte i due gol, uno fatto e l’altro causato, ha corso come un indemoniato per tutti i 90 minuti andando spesso in soccorso del centrocampo. A conti fatti avremmo meritato il terzo gol e questo ci penalizzerà un poco al ritorno. Comunque si è vinto e questo era importante. Il ritorno sarà una battaglia. Passerà chi avrà più voglia di vincere e/o meno paura di perdere.

Juventus – Borussia Dortmund. Sintesi.

http://www.dailymotion.com/video/x2i2npz

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Lista mondiale considerazioni

Fatica inutile. Tanto il Mondiale lo vince il Brasile.

Immobile al Dortmund ha fatto bene la Juve?

La Juve ha visto i soldi e lo sgradimento di Conte e ha fatto due più due. Il difficile è crearle le situazioni, non l’adeguarsi. Sono stati bravi coloro che hanno reso possibile la cosa, i Moggi sono una garanzia.

Sai che siamo entrambi grandi appassionati di ciclismo. Come è andato il giro d Italia?

Il Giro è diventato una di quelle tavolate che i piccoli comuni organizzano ad Agosto. Quelli che contano o le persone normali le scansano. Chi ci va viene accolto con tutti gli onori e gli danno le salsicce migliori costi quel che costi. Perché se lo merita ? Per ringraziarlo. Quintana è bravo ma è un sorcio che al Tour non arriverebbe al podio. Come ha preso la maglia rosa è da codice penale ma nessuno dirà niente perché quelli che si sono fatti fregare sono anche più bestie inutili di lui.

LA GERMANIA TRA CALCIO E POLITICA.

bayern borussia

articolo a firma di eldavidinho

Qual è la squadra migliore? Soprattutto, ha vinto la squadra migliore? Ha vinto quella che ha meritato di più? Cominciamo col dire che questo Bayern che pone fine, almeno per ora, all’epoca del Barcellona, ricorda non troppo lontanamente la Juve di Lippi che chiudeva il ciclo Ajax anni ’90. Una squadra fortissima, per carità, ma che nessuno pensava fosse così fenomenale. Forse un po‘ sottovalutata da tutti all‘inizio di questa Champions, anche da noi. Un dominio che sancisce probabilmente la fine del ciclo catalano(anche se non è detto che finisca proprio nell’anno in cui hanno vinto la Liga dominandola con estrema facilità) ma che non apre ancora quello dei nuovi marziani del Bayern, seppur si tratti dell‘ evoluzione naturale e moderna del Barcellona, una macchina perfetta che pare essersi inceppata. Spaesato e surclassato nel doppio confronto, il Bayern ha gestito i ritmi, alternato momenti di possesso ad altri di copertura, controllo ed organizzazione. Ha messo a nudo i difetti di una squadra che, per anni, non ha mai trovato una valida alternativa di gioco al tiki taka, risultando impreparata al cospetto di un Bayern che ha costretto sulla difensiva una squadra che, in passato, non si è mai difesa, ha sempre attaccato. I difensori, infatti, hanno mostrato grandi carenze in marcatura, abituati solo ad impostare, e tutta la squadra ha sofferto il non-atteggiamento-passivo del Bayern, martellante, pressante, asfissiante, aggressivo, propositivo. Quantità e qualità. Consapevolezza dei propri mezzi, atteggiamento giusto nell’essere una squadra. Espressione del nuovo calcio a 360°. Così il Bayern ha sconfitto un Barcellona che, insomma, dopo aver dominato in lungo e in largo, è in fase declinante; il suo gioco da brillante sta diventando monotono e sempre più basato sulla presenza di Messi. L’ascesa del Bayern sta assumendo i “contorni darwiniani dell’evoluzione”. La differenza la farà la continuità negli anni, quella continuità che un Barca comunque grande ha avuto e dato sino ad ieri. Un marchio di fabbrica momentaneamente superato da quello bavarese che deve riuscire a riconfermarsi per essere etichettato come il vero nuovo modo di giocare a calcio. è indubbio che la squadra di Heynckes abbia preso come modello il gioco blaugrana e lo ha fatto proprio con adattamenti precisi, con la grande progettualità della società in sede di mercato, di merchandising e di marketing. Già, perché il segreto sta proprio nelle solide basi finanziarie, per il Bayern così come per il Borussia. Due squadre che hanno anche nel settore giovanile e nello scouting un altro dei loro segreti. Con 368 milioni di € nel 2012, il Bayern è la quarta squadra al mondo per ricavi, con un incremento rispetto all’anno prima di circa 40 milioni. I bavaresi sono una vera e propria macchina da soldi: 85 milioni arrivano dal solo botteghino, sempre sold out anche grazie al congelamento dei prezzi rispetto alla precedente stagione, mentre ben 202 milioni arrivano dalle sole attività commerciali. Nessun club al mondo è mai riuscito a raggiungere un simile bottino, esclusi biglietti e diritti TV. Una potenza finanziaria sproporzionata anche per un campionato fiorente come la Bundesliga, se è vero che il Borussia Dortmund, 11^ al mondo per ricavi, ha raccolto nel 2012 un fatturato di 189 milioni, in crescita del 40% rispetto all’anno precedente, e un utile netto di 34 milioni. Al momento, il club è al nono posto nella classifica dei fatturati. Barcellona e Real Madrid, quindi, hanno perso contro, al confronto, poveretti, nella semifinale di Champions, perché se, come già detto, il Bayern è il quarto club calcistico al mondo per ricavi, il secondo (a quota 483) è proprio il Barcellona. Mentre il primo, cioé il Real con 512, è stato superato da un Borussia Dortmund che nella classifica dei soldi è dietro al Milan (256), poco dietro alla Juventus (195), ma davanti a Inter (185), Napoli (148) e Roma (115). In altre parole, i fatturati non fanno vincere, quelli “degli altri”, poi, non devono neanche essere una scusa in caso non si vinca, ma non devono neanche essere presi sottogamba, perché ti permettono di spendere. E di vincere se spendi bene.
Un fatturato che è, però, quasi la metà di quello del Bayern, quello del Borussia. E stiamo parlando della seconda squadra più ricca di Germania. Capace comunque, grazie al ritorno in Champions League, di aumentare i suoi ricavi quasi del 50% in un anno e di gettare completamente alle spalle il fallimento tecnico di 7 anni fa. Un meraviglioso miracolo imprenditoriale e di competenza calcistica, perché il passivo ammontava a 140 milioni, situazione che li costrinse ad accettare un prestito dai nemici del Bayern per pagare gli stipendi e infine vendere anche lo stadio. Stava annegando, il Borussia, perché i suoi dirigenti avevano esagerato con le spese dopo i fasti degli anni Novanta, quando nel 1997 era arrivata la vittoria in Champions (in finale ai danni della Juventus). Poi, nel 2006, tutto riparte: un prestito provvidenziale della Morgan Stanley consente al club di sopravvivere, e ripartire. Da quel momento si sceglie l’unica strada percorribile, cioè quella che dovrebbero seguire tutti: si lavora sui giovani, mentre sul mercato si cercano talenti a basso costo ma di sicuro avvenire, impresa per la quale bisogna essere attrezzati di competenza e professionalità. Dopo due stagioni difficilissime tra il 2007 e il 2008, in cui il BVB rischia la retrocessione, la risalita inizia con l’ingaggio di Jurgen Klopp come allenatore, il 1° luglio 2008. Il giovane tecnico, che all’epoca ha 41 anni, comincia a plasmare la squadra lavorando sui ragazzi, ricreando il senso di appartenenza che era stato uno dei segreti del Borussia anni Novanta, imponendo un gioco tecnico e velocissimo, spettacolare. il club torna a vincere la Bundesliga due volte, nel 2011 e nel 2012, con una squadra forte e giovanissima, perché l’età media è di appena 24 anni. Capiamo bene, dunque, di che calibro siano i giocatori di Borussia e Bayern, da dove arrivino e con quali modalità siano giunti in queste due squadre. Il Borussia ha trovato nello scouting con acquisti low cost, nelle operazioni condotte con fiuto e lungimiranza e nella coltivazione maniacale del bel gioco e del tasso tecnico dei propri giovani la formula magica per esplodere, arrivando quarto nel girone di Champions dello scorso anno con la stessa squadra di quest’anno. Perchè i progetti vincenti si costruiscono col tempo e con la pazienza. Quando invece hai a disposizione entrate pressoché doppie, come succede al Bayern, il gioco cambia: il club bavarese ogni anno ha un obiettivo chiaro, il miglior giocatore della Bundesliga nel ruolo, da ingaggiare senza badare a spese. Spendendo bene dunque si vince. Non spendendo e basta. Questo ti permette, ogni anno, di migliorare il fatturato attraverso i risultati sportivi, di acquistare giocatori forti con maggiori probabilità ma di permetterti anche un margine di sbaglio, errore, sul mercato, più ampio. Perché i flop li fanno tutti. Può capitare. Ma la bravura sta nel farli influire il meno possibile nei risultati sportivi. Il modello tedesco, insomma, non esiste, se non nelle linee guida di buona organizzazione e buona gestione che caratterizzano quel paese in ogni suo aspetto. Intelligenza, fiuto, lungimiranza, lavoro, programmazione, competenza. Questa è la Germania di oggi, questa è la Bundesliga. Un movimento calcistico che ha fatto passi da gigante, recentemente, nella gestione delle proprie risorse. Due squadre così diverse e due modelli così opposti, per certi versi, eppure molto simili nel gioco che esprimono con equilibrio e movimento. Con qualità, forza, corsa, fantasia, tecnica, determinazione, organizzazione di gioco, collettivo. Il calcio tedesco è l‘evoluzione di quello spagnolo. Il Bayern mette i soldi, ma è in attivo. Il Borussia mette le idee. Vende i migliori e vince. Poi ci sarebbero anche Klopp e Heynckes, due personaggi di sport veramente positivi. Sorridenti, leali, dal volto pulito, sportivi. Heynckes lo conosciamo tutti, eppure sembra più moderno di tanti allenatori giunti alla ribalta, Klopp, invece, primo anno sesto, secondo anno quinto, da noi non sarebbe arrivato a fare neanche due anno sulla stessa panchina. Poi due scudetti e quest’anno la “consolazione” della Champions dopo il -20 in campionato.

La politica della serietà, degli investimenti e della redditività, insomma, funziona. Un trionfo anche in senso più globale, se si pensa che le banche spagnole indebitate con quelle tedesche (come lo sono le nostre) indirettamente indebitano i loro club con quelli di altri paesi. È una chiave di lettura magari un po’ forzata ma interessante, quella di tracciare parallelismi tra calcio e politica. Borussia e Bayern, a livello territoriale, sono espressione di Renania Settentrionale – Vestfalia e Baviera, rispettivamente prima e seconda regione più produttive di quella che è la locomotiva dell’economia europea: la Germania, appunto. Restano fuori, invece, due big del calibro di Real e Barça. Società dai palmares scintillanti, ma dai conti non altrettanto ineccepibili. Due club che, meno di un anno fa, erano stati investiti da uno scandalo clamoroso, la bufera sugli aiuti concessi dall’Unione Europea alle banche spagnole: queste, invece di utilizzarli per rilanciare l’economia iberica, li avrebbero usati con estrema disinvoltura per concedere ingenti prestiti alle due società. Per pagarne i debiti e gli stipendi milionari. Detto questo, non bisogna trarne conclusioni sbrigative e superficiali. Sarebbe eccessivo arrivare a dire che in finale ci sono due tedesche perché la Germania è il traino dell’economia continentale. È però legittimo limitarsi a rilevare che, comunque, mai come oggi gli assetti dell’Europa calcistica sembrano ricalcare quelli dell’Europa politica ed economica. Se non altro, perché ormai è un dato di fatto. Vi starete chiedendo ancora quale sia la squadra migliore e se abbia vinto veramente la squadra migliore. Che importa. è certo, però, che si siano incontrate le due squadre migliori. E che abbia vinto quella che ha sbagliato meno sottoporta, per demeriti propri più che per meriti della difesa avversaria.

Rubrica “Attimi Di Juve” – Profilo Twitter: @eldavidinho94 / Profilo Facebook: Eldavidinho Juve. Profilo Tumblr: http://eldavidinho.tumblr.com/. Profilo WordPress: http://eldavidinho.wordpress.com/

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