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Calciopoli, giustizia e giustizialismo | Enzo Ricchiuti

Presto andrà in ristampa ”Calciopoli farsa di una lunga estate” di Vincenzo Ricchiuti mio grande amico che ha collaborato in passato con questo blog. Fra l’altro in questo libro è presente un capitolo scritto da me.

BEN

 

 

Dario legge Calciopoli Farsa di una lunga estate (1)


 

Intervista a Luciano Moggi sul libro Calciopoli di Enzo Ricchiuti

Calciopoli. Farsa di una lunga estate. Di Vincenzo Ricchiuti.

 

 

Un libro che è uno spaccato su Calciopoli. Non solo su quella lunga estate calda ma sul periodo seguente. Gli umori dei tifosi. Le false verità. Le indagini sui siti web e fra i blogger per ristabilire i fatti. I tifosi che mettono i panni dei detective. I tifosi che difendono la Juventus più della Juventus stessa. E Moggi? Moggi che fino a quel momento è stato amato e odiato da questi stessi tifosi della Juve perchè di questi non si è mai occupato più di tanto, Moggi che diventa improvvisamente umano e solo. Un uomo con tutto un sistema contro. Un uomo che nessuno vuole difendere. Un uomo da cui fuggono amici e beneficiari. Un uomo su cui si avventano come sciacalli tutti i nemici. Quelli che non aspettavano altro. Quell’uomo odiato in primis dai suoi vecchi tifosi diventa ora l’uomo a cui stringersi attorno. Perchè difendere Moggi diventa difendere la Juve e le vittorie conquistate sul campo. Le stesse che la Juve rivendica. Perchè difendere Moggi diventa difendere se stessi. Calciopoi è stata tutto questo. Una farsa come dice il Ricchiuti, ma anche un dramma umano non solo di Moggi ma di tanti coimputati che hanno avuto carriere rovinate senza prove. Per il solo fatto di esser amici di Moggi. E soprattutto è il dramma umano di milioni di tifosi che hanno dovuto scavare nel proprio profondo per rimanere aggrappati al bianconero. Nonostante la serie B. Nonostante l’umiliazione di una Juve minore. Questo libro è tutto questo. Questo è il libro di Vincenzo Ricchiuti che da Napoli non si è perso nemmeno un udienza del processo di Calciopoli. Ecco perchè questo libro non può mancare nella libreria di ogni vero Juventino. Perchè se la verità non è stata ancora ristabilita appieno, la forza e il coraggio di quei giorni, vengono conservati con lucidità in questo scritto.

Recensione di Alessandro Magno

 

Il libro è acquistabile on line ma anche presso le librerie https://www.ibs.it/calciopoli-farsa-di-lunga-estate-libro-vincenzo-ricchiuti/e/9788899633301

De Paola direttore di Tuttosport scelta sconsiderata.

tuttosport-logo

 

 

Di Alessandro Magno

E’ di pochi giorni fà la notizia che l’ex direttore del Corriere dello Sport Paolo De Paola è tornato a dirigere il Tuttosport. Subito si è sollevata un’ondata di indignazione generale fra i lettori di questo giornale che in larga parte sono Juventini. Molti lo hanno attaccato e pochi ne han preso le difese. Questo sito si unisce a quelli che considerano il ritorno di De Paola al Tuttosport un insulto a tutto il popolo bianconero. Siamo abbastanza adulti dal riconoscere che è normale che un direttore strizzi l’occhio al suo pubblico. Quello che non accettiamo invece è che un direttore di giornale si trasformi in un becero ultrà da stadio e fomenti gli animi con campagne di odio e di violenza verbale. Questo è quello che ha fatto secondo noi De Paola al Corriere dello Sport. Invece di fare il giornalista si è trasformato in un ultrà romanista-napolista sciorinando tutto il repertorio completo dell’antijuventino medio italiano. La sua giustificazione di avere a cuore ogni giornale che dirige e di averci ricordato di quanto sia stato filo-juventino ai tempi di farsopoli non solo ai nostri occhi non lo giustifica ma francamente ne aggrava la posizione. Noi NON vogliamo un Direttore Juventino. Men che meno FINTO Juventino o Juventino PER L’OCCASIONE. Vogliamo un direttore obiettivo e deontologicamente professionale. Vogliamo un direttore che sappia cosa sia l’onestà intellettuale. Il fatto di esser stato Juventino a Tuttosport e romanista-napolista al Corriere ci fa presupporre che di Farsopoli non gli freghi nulla e nemmeno creda in quelle posizioni espresse a suo tempo. E’ evidente che erano posizioni di comodo volte ad assecondare quel tipo di pubblico e a vendere il proprio giornale. Altresì pensiamo che se in quel momento De Paola fosse stato alla Gazzetta dello Sport sicuramente sarebbe stato pro-Inter e contro la Juve. Questi Direttori secondo noi rovinano il calcio e lo sport; di conseguenza noi di questo Blog sicuramente non compreremo piu’ il Tuttosport e ci uniamo a tutti coloro che hanno espresso questo desiderio. Sotto pubblichiamo una delle tante mail di tifosi inviata alla redazione di Tuttosport. Chiudendo per sorridere perchè il calcio è anche gioia vogliamo ricordare che De Paola detiene il record mondiale di Juventini bloccati su Twitter e Facebook. Metterlo a capo del giornale sportivo torinese è un po come mettere Dracula a dirigere l’Avis.

MAIL DEL NOSTRO LETTORE RICCARDO RIC

Vi scrivo a seguito del ritorno di De Paola alla direzione di Tuttosport. Sarebbe semplice minacciare di non acquistare più il giornale, né cartaceo né online o di non cliccare il sito. Che lo faccia oppure no so che non è questo che vi infastidisce. No, quello che sicuramente farò è parlare del rispetto che un giornale deve ai propri lettori di riferimento e della fiducia che una testata ed i giornalisti che vi scrivono dovrebbero sapersi conquistare. E voi avete mancato sia di rispetto ai vostri lettori, sia è irrimediabilmente venuta meno la fiducia nella vostra professionalità ed in voi come persone. E questo lo sbandiererò in ogni forum, social, bar, strada, piazza, stadio ed ogniqualvolta ne avrò occasione. E forse questo un briciolo di fastidio ve lo crea. I motivi credo siano intuibili, spero ci arriviate, almeno a quello, da soli. Ma nel dubbio credo che due parole siano sufficienti. (campionato falsato).
Con totale disistima, auguri di un pessimo lavoro come siete capacissimi di fare.
..
Mail firmata appena inviata a Tuttosport

ricchiuti143 SPECIALE FARSOPOLI.

Di Enzo Ricchiuti

 

Sono scaduti i termini per chiedere la revisione del processo. Adesso?

Forse ci si riferisce alla storia del deposito delle motivazioni della Cassazione su Calciopoli. Le motivazioni sono state rese pubbliche a inizio settembre ed essendo trascorsi i 30 giorni da tale data sarebbero scaduti i termini per adire l’art. 39. In teoria sarebbe anche vero. Ma per la revocazione basta un qualsiasi fatto nuovo. Un possibile nuovo fatto nuovo potrebbe essere ad esempio la vittoria della Juve al Tar. Io consiglierei la seconda strada prevista dall’art. 39, ossia la revisione. A differenza della revocazione, la revisione non è soggetta a limiti temporali del fatto nuovo ed è praticamente vittoria certa. Perché è la stessa Corte giudicante, la mitica Corte Federale d’Appello, a chiedere giustizia per te. Chiaro che per vincere in questo modo bisogna entrare nelle istituzioni ma per uno (o i tanti ) come me che credono nelle rivoluzioni solo se fatte col permesso di tutti andare sul sicuro è l’unico motivo e modo per andare in generale.

Il silenzio della Juventus e del Presidente Agnelli in questi giorni.

Non mi sembra che Agnelli in generale taccia. Magari lo facesse, nella mia ottica. In realtà il presidente Juve porta avanti una sua strategia politico-sportiva di alto profilo. Altissimo, da vette mai raggiunte in Italia. Vette siderali, da cartolina. Il suo discorso è: la Juve vuole cambiare il sistema modellandolo non secondo la realtà del paese o il bilanciamento degli interessi collettivi bensì secondo la propria vision. Le seconde squadre delle big, gli stadi etc. Discorso nobile, americano. La realtà è che il calcio in Italia è democratico. Poggia sul pari potere (specie d’interdizione) per tutti dalla grande di Serie A all’ultimo dei dilettanti. La maggioranza dei voti la prendi se rappresenti o dici di rappresentare le esigenze delle realtà locali. Quali sono ? Non avere la rivalità delle Juve 2 o Roma 3. Avere la possibilità che gli imprenditori che possono investire nel calcio italiano, cioè quelli che già lo fanno, possano finanziare anche il calcio locale perennemente fallito o in bolletta. Inutile agitargli lo spauracchio del conflitto d’interessi dovuto alla multiproprietà. Se vai a Salerno la gente è contenta che Lotito gli abbia permesso di andare a vedersi la partita la domenica, non si pone il problema della Salernitana in Cempions Lig. E così via. Se tu vai incontro ai piccoli, garantendogli o con le leggi sportive o con le aperture di credito presso banche o casse federali la mera sopravvivenza economica, avrai il tuo Presidente federale. Il tuo Consiglio Federale, con gli otto rappresentanti tra Pro e Dilettanti sempre vigili e presenti e votanti. La tua Corte Federale d’Appello, nominata direttamente o meno dal Consiglio Federale. Il tuo Presidente di Corte Federale d’Appello che in un collegio a 5 sposta gli esiti. La tua revisione su misura. E col permesso silenzio di tanti. La Juve non presenzia con osservazioni neanche quando il Consiglio approva il bilancio. Quella della Juve è una magnifica solitudine modello Inghilterra. Si sta appartati senza sporcarsi le mani in attesa che tutto crolli. In Italia chiunque crolli non muore nessuno.

Farsopoli è chiusa definitivamente?

Ci sono il Tar e la battaglia di Moggi per la riabilitazione a Strasburgo. A mio avviso le due corsie, Juve e Moggi, dovevano andare di pari passo. La riabilitazione può darla anche la Corte Federale d’Appello di cui sopra per dire. Si poteva fare come Cavour: da un lato tranquillizzare i preti e i potenti bloccandoli a casa loro, dall’altro usare assassini, mignotte e straccioni per prendersi il dovuto. Moggi poteva essere il Garibaldi della situazione. Tra il 2010 e il 2011 il posto di Palazzi si era reso teoricamente vacante. Per scadenza mandato. E volendo anche per lo scandalo della mancata azione per tempo contro l’Inter. Moggi provò con le sue sole forze a farlo saltare denunciando alcune cose ma la Juve si assentò. Idem per il tavolo di Della Valle. La storia della società è fatta di ritirate strategiche. Ma la strategia in Italia è sopravvalutata. Questo non è un paese dove si fanno i compiti a casa, spesso vince chi si trova fortuitamente al posto giusto.

Ha senso ancora contare 33 scudetti e soprattutto a questo punto è legale?

Penso abbia senso nel senso che non gliene frega niente a nessuno. Salvo che al gestore di Facebook e Twitter. Quello dei veri o illegali scudetti è un hashtag vincente.
Il processo di Moggi che è ancora in corso può riaprire qualche scenario?
Si ma per il Direttore. Il quale potrebbe tornare a lavorare alla luce del sole nel mondo del calcio se volesse. Ultimamente ha preso il tesserino da pubblicista e si diverte di più così. Resta dunque il più intelligente di tutti.

Cosa ne pensi di quella corrente di pensiero per cui Agnelli vorrebbe fare ma ha le mani legate dal cugino John.

Penso che quando Agnelli parla o illustra o progetta o spiega c’è per un Lotito o un Tavecchio sempre il retropensiero che si aveva in passato quando mandavano in avanscoperta i cadetti a parlamentare. Oppure quando riferivano a Stalin della vision del Papa. Parla parla ma quante legioni ha il Papa ?

Riavremo mai gli scudetti indietro e ristabilita la verità?

Dipende solo da noi. Noi ovviamente nel senso di loro, Juve spa. L’Italia è un paese dove molto è possibile a patto si agisca. Valgono più le azioni delle regole. E la verità non sfugge a questo criterio. La verità non è una cosa astratta, è una azione riuscita. E’ una tragedia vedere Lotito coinvolto per aver aiutato il Bari o Pinco e noi no. Ci siamo ritagliati un ruolo da grillo parlante che tra l’altro nessuno ci riconosce. Noi siamo i ladri. Il capo dei ladri che fa il Dalai Lama è visto come i fasci che portavano il libretto rosso di Mao. E’ visto come una fregatura. Invece di contare i difetti, si cominci a contare i voti. Si smetta di auspicare nuovi stadi mettendo in difficoltà la politica locale che non ha soldi e non vuole dismettere i vecchi impianti per non dover perdere il potere di ricatto e controllo sui club. C’è molto da fare. L’ingresso di stranieri senza soldi e in generale le tante operazioni di maquillage finanziario cui devono ricorrere i club sono tutte occasioni in cui procurarsi amici. Un Milan solido è un vantaggio sia sportivo sia politico. Ti garantisce competizione sul campo e collaborazione fuori, specie in sede di calcio mercato e in trasferta presso le istituzioni internazionali. Ovviamente non gli boicotti i magheggi opinando sul prezzo delle quote come s’è fatto con l’operazione Mister Bee. Specie se c’è una campagna stampa contro in atto con Procura e Guardia di Finanza invocate ad intervenire tutti i giorni, taci o appoggi. Tanto anche se critichi quello, Berlusconi, l’operazione la fa lo stesso. E alla prima te la fa pagare se può. C’è molto da fare. Ad esempio mondarsi dal peccato originale di non aver appoggiato il presidente attuale. Potevamo starci noi al posto di Lotito. Ad esempio cercare uno straniero che da fuori ci faccia da alleato e protettore, secondo la tradizione italiana, con tutta l’incostanza di cui noi italiani siamo capaci. C’è molto da fare, molto da permettere, molto da riscuotere. Per esempio un collegio giusto. I giudici sportivi sono come i giudici di pace. Gente che ha smesso o è stata costretta a smettere. Non sono professionisti di vaglia sennò non accetterebbero di firmare tecnicamente certe porcherie e soprattutto di dedicare tempo gratis. Sono personaggi magari in cerca di vanità senili o condominiali. Fanno tutto via pec prima, riducendo le udienze a una occasione per andare al ristorante fuori porta. Sono giudici trash, locali, alla pec-orara o al pec-orino. A pec-orina mettono gli altri. Ci vorrebbe una infornata di avvocati quarantenni, 2.0. Juve spa dovrebbe avere una lista di professionisti moderni e preparati da inserire tramite le istituzioni federali, senza aspettare concorsi, bandi o nomine dall’alto tra i giudici da Forum disoccupati. Tutte le grandi dovrebbero averne una di lista di giudici per fare giustizia. Nel lobbyng americano s’usa così ma qui d’America si prendono solo certe cose che servono a poco tipo parlare à la John Kennedy nelle sedi qualificate. Ci fosse almeno Jacqueline.

Cosa dovrebbe fare oggi il tifoso della Juve?

Quello che fa sempre. Finanziare il baraccone.

Sei stato tanto impegnato fin da subito con farsopoli andando ai processi scrivendo articoli dando anticipazioni e resoconti legali. Cosa farai ora tu?

Perché, vuoi uscire con me ?

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Di Enzo Ricchiuti

Juventus Siviglia e Khedira.

Gran bell’acquisto. Spero si riconfermi. Col Siviglia ? Come col Frosinone ma con lieto fine e ritmi più bassi.

La lettera di Agnelli ai soci.

Scritta male, pensata peggio. Quell’uomo non vuole vincere l’elezioni. Vuole lasciare un testamento morale.

La revisione del processo Farsopoli.

Fossi il proprietario della Juventus, la chiederei con un mio uomo alla presidenza della Federazione e con tanti amici in Federazione a tifare per me perché soci dell’eventuale guadagno.

Boniperti: cose che nessun Juventino ha osato dire

Juventus+FC+v+FC+Internazionale+Milano+Serie+SQlo4YjoFptx

 

Articolo di Alessandro Magno

 

In questi giorni si è festeggiato il compleanno di un personaggio importantissimo per la storia della Juventus: Giampiero Boniperti. Boniperti è stato prima di tutto un grandissimo giocatore. Forte tecnicamente e vincente. Prima di Del Piero deteneva lui tutti i record di presenza e realizzazioni. E’ stato nazionale e capitano di lungo corso. A fine carriera dopo una piccola esperienza da allenatore è rientrato in società con la qualifica di Presidente ed è stato artefice della realizzazione di una delle Juventus più vincenti della storia, la Juve di Trapattoni che va dalla Juve tutta italiana che vinse coppa Uefa e campionato , fino alla Juve di Platini che vinse tutto arrivando fin sul tetto del mondo con l’Intercontinentale vinta a Tokyo.

Boniperti è stato, oltre che un grande giocatore, un grandissimo Presidente. Lo dicono chiaramente i risultati che sono incontrovertibili. E’ stato anche e senza ombra di dubbio, un grande Juventino avendo dedicato quasi tutta una vita alla Juventus. Tuttavia Boniperti a mio parere non sempre è stato un grande uomo o si è comportato da tale. Ci sono due episodi nella sua storia che non me lo fanno apprezzare e uno di questi mi crea sempre un brivido lungo la schiena ogni qualvolta io lo vedo o lo sento nominare. Il primo di questi episodi è stata la nostra discesa in serie B mandati da una farsa che ormai è nota a tutto il mondo come farsopoli o calciopoli. Ormai per chiunque si volesse un minimo informare appare evidente che questo evento è stato creato ad arte per cercare di rovinare la Juve. Bene in questo frangente non solo Boniperti non ci ha visto lungo andandosi a schierare con l’avvocato Zaccone e con John Elkan andando ad affermare che fosse giusto tutto quello che ci stavano facendo ma ha avuto la cattivissima idea di andare a togliersi qualche sassolino dalle scarpe attaccando pesantemente Moggi definendo la sua gestione un periodo da dimenticare. Un attacco personale e ingiustificato dato che Moggi non aveva mai attaccato Boniperti che in ogni caso quando gli subentrò Moggi nella gestione, aveva già fatto il suo tempo. Ma questa, anche se passa alla storia come una mancata difesa della Juve e per questo non gli rende onore, potrei anche archiviarla come bega personale.

In ogni caso non è questa la cosa più inquietante che ha fatto Boniperti in carriera. Boniperti ha sulla coscienza la cattiva (cattivissima) gestione della questione Heysel. Si badi bene, non ho nulla da rimproverare a giocatori che hanno giocato quella partita, a chi ha festeggiato il rigore assegnato o il gol, o a chi ha sollevato la Coppa. Conosco bene tutta la vicenda e molti nostri nemici ne parlano solo per strumentalizzarla. Quella finale è stata una catastrofe, una tragedia, un cataclisma. E’ stato come trovarsi in mezzo a un terremoto o a un inondazione insomma uno di quegli eventi non previsti e più grandi delle persone che li subiscono. In quei momenti non si può pensare col senno di poi a fare le pulci a chi ha agito in un modo piuttosto che in un altro. In quei momenti c’è chi ha paura giustamente, chi si adopera per gli altri, chi vorrebbe fare ma è inerme, chi ha un potere decisionale e non lo sa adoperare. Non ho nulla da rimproverare ai giocatori della Juve che hanno vissuto in prima persona quella tragedia. Nulla.

Tuttavia a bocce ferme si doveva riflettere e cercare di gestire al meglio la questione. Boniperti avrebbe dovuto adoperarsi per conto della Juve per cercare di lenire o alleviare per quanto possibile, le sofferenze dei tifosi che avevano perso i propri cari in quella maledetta sera. Boniperti invece non solo non ha fatto nulla di tutto questo ma si è messo di traverso creando un muro invalicabile fra quelle famiglie e lui (e la Juventus). Ha preso la coppa l’ha messa in bacheca ma di quelle famiglie non ne ha voluto minimamente sapere. Mi risulta non siano state nemmeno aiutate a rientrare in Italia nè abbiano mai avuto un minimo di solidarietà, nè tanto meno un indennizzo o risarcimento. Quelle persone per Boniperti sono state solo 4 rompicoglioni che era meglio se si stavano zitti, d’altronde mica glieli aveva ammazzati lui i parenti. Questo è stato anche Boniperti, purtroppo.

Ecco perchè non mi sono accodato agli auguri per il suo 87mo compleanno. Nonostante ripeto ne riconosca la Juventinità e l’importanza storica che ha ricoperto e tutto il bene fatto a livello sportivo, quel brivido lungo la schiena ogni volta che lo vedo, non lo posso cancellare. Non è vero presidente Boniperti che ”vincere è l’unica cosa che conta” la vita conta più di ogni vittoria sportiva. La dignità contà di più. La storia insegna ad esempio che i 300 spartani di Re Leonida sono stati trucidati alle termopili dai Persiani. Hanno perso. Si hanno perso. Eppure loro sono ricordati più dei Persiani che hanno vinto. Perchè non è vincere ma lasciare un segno nella storia quello che conta. Ci sono ancora un pò di anni di vita per redimersi e chiedere scusa a tutte quelle persone Juventine come lei e forse più di lei a cui lei ha fatto veramente del male Presidente. Lo faccia perchè la storia non si può cambiare e neppure nascondere.

ricchiuti116

Di Enzo Ricchiuti

Convocazioni nazionale e polemiche oriundi.

Eder è molto migliorato. Merita la nazionale. Non esiste un problema oriundi: esiste un problema di oriundi bravi. Spesso si fa il paragone col passato, quando nonostante in nazionale andassero i Sivori non si combinasse niente. I paragoni li fanno ed i problemi li creano i giornalisti, che quando c’erano i Sivori facevano loro convocazioni e formazione.

Sentenza calciopoli.
Moggi innocente, De Santis come se lo fosse. Il resto è miserie dei giudici e parcelle di avvocati.

Cosa aspettarsi ora dal processo.

Che mi addormenti stamane. Mi ha fatto fare tardi stanotte.

 

ricchiuti80

Fra poco esce il tuo libro quando e perché?

Esce a metà Giugno del 2014. Perché mi hanno fatto una buona offerta.

Lo hai definito un libro punk mi spieghi?

Non ha coerenza stilistica. Soprattutto l’unità spazio temporale è abbastanza maltrattata, peggio del basso di Syd Vicious. Un libro per farsi leggere di solito è piatto così mentalmente non stanca. Oppure puoi fare i flashback ma conservando una certa pulizia espressiva.Il mio libro per farsi leggere è stato fatto a pezzi. Chi vuole solo la parte giudiziaria legge solo quella, chi il 2006 e chi il 2011, chi vuole sentire solo una voce sente solo quella. Tutto sta insieme ma non come una opera lirica bensì come la Legione straniera. Persino di Ricchiuti ce n’è più di uno. Non è un libro, è un treno coi vagoncini. Ognuno si fa il viaggio come gli pare ma non si va da nessuna parte. E questo è punk. Comunque il messaggio positivo c’è: nessuno dovrà leggere prima la fine per paura di morire durante. Si sa già come va a finire.

E magari è trash. Nei libri esiste qualcosa come i bmovie per i film cioè una roba che passa inossrvata per poi divenire pietra miliare nel tempo e se si questo libro potrebbe esserlo?

Nel tempo non so, nel conto corrente spero non passi inosservato.

 

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