ARTICOLO di eldavidinho
Matati. Con i due giocatori che, evidentemente, sentivano l‘aria di derby più degli altri. Due prodotti della cantera finalmente titolari in prima squadra, dopo anni di prestiti e/o annate opache. Perché di vero e proprio effetto derby non si può parlare. Alla Juve basta un tempo, il secondo, per spazzare via un Toro più violento che aggressivo. Fino alla mezz’ora i bianconeri sono stati un po’ meno aggressivi del solito. Anzi, impacciati, arruffoni e spaesati anche a causa del cambio di modulo. Le due squadre si rispettano e sembrano più attente a non lasciare spazi che ad attaccarli. Il pressing viene portato raramente e mai con troppa convinzione. Si preferisce aspettare la mossa dell’avversario e quello che ne deriva sono ritmi bassi e azioni prevedibili. L’episodio che cambia il volto della partita è l’intervento a gambe unite da codice penale che compie Glik su Giaccherini. Ineccepibile per Alessio e noi tutti, contestato da Ventura che si è ostinato, sia ai microfoni Sky che Rai, nel voler rivedere se l’intervento fosse sulla palla. Pazzesco. La certezza che questi tipi di interventi a prescindere da tutto, vadano condannati, viene dalle parole di Ogbonna: “Glik quelle entrate le fa anche in allenamento”. Ah bè, complimenti. Dal 433 inedito che mettono in campo Conte e Alessio hanno tratto giovamento Giovinco e soprattutto Marchisio. In quel ruolo il principino è il migliore del mondo, Giovinco è un valore aggiunto se ben sfruttato tatticamente. Nel 433 è quasi imprendibile, partendo palla al piede dall’esterno. Il 4-3-3 non è da accantonare. Lo abbiamo detto tante volte. E sono sicuro che Conte lo utilizzerà nel mese in cui dovrà fare a meno di Asamoah. Col Torino, a causa di infortuni e assenze, ha avuto modo di rispolverarlo. Oppure già aveva in mente di riproporlo, contro il 4-2-4 di Ventura. Non lo sapremo mai. Altro episodio della gara è il rigore concesso a Pogba per tocco di mani di Basha. Rigore sacrosanto ma giocatore, già ammonito, non ammonito per la seconda volta. Il Torino sarebbe rimasto in 9. Ventura che dice? Calcio di rigore poi sbagliato da Pirlo a pochi giorni di distanza dal mancato raggiungimento del podio per il pallone d’oro. E molti avranno ripensato alla buca di Maspero e al pallone di Pirlo che avrà incontrato e salutato quello di Salas. Precedentemente, Pogba era stato anche fermato a porta vuota ingiustamente per carica inesistente sul portiere. Poi mi dite che tipo di carica ha fatto Pogba su Gillet. Altra partita, altro episodio. Ci stanno facendo riscrivere il regolamento, partita dopo partita. Fischiato un “fallo di confusione”? Alla fine, però, vinciamo sempre noi. Perché giochiamo e dominiamo. Marchisio, Giovinco, ancora Marchisio. Il 3 a 0 del principino è il 100º gol della Juve di Conte: subìti 30, differenza reti + 70, punti 119, partite 53. Il Torino continua a non vincere un derby da 17 anni e a non segnare in un derby da 10. Dopo 15 partite, nella stagione 2011/2012, la Juventus aveva 33 punti. Oggi, ne ha 2 in più. E gli ottavi di Champions ad un passo. Alessio chiude in A con 5 vittorie, 1 pari(Lazio), 2 sconfitte(Inter e Milan). Al momento è a 2 vittorie(Chelsea e Nordsjaelland) e 1 pari(Nordsjaelland) in Champions League. Dalla prossima giocheremo in superiorità numerica, diranno i sarcastici: torna Antonio Conte. Infine, onore a Bonucci, rimasto in campo per tutta la partita sofferente e piegato sulle ginocchia. Ha diretto la squadra a viso aperto nonostante l‘infortunio. Onore anche al bambino, inquadrato dalle telecamere, che fa la pernacchia ai bovini. Questo è il riassunto del derby. Derby che, invece, non appartiene a quei tifosi resisi protagonisti per aver esposto uno striscione, in CurvaSud, sulla tragedia di Superga. I morti sono tutti uguali, vanno rispettati. Piuttosto, si chiede parità di trattamento nel giudicare cori e striscioni di questo genere. Parità che non c’è né nel multare, né nel portarli all’attenzione dei media. Ci vorrebbe equità nello stigmatizzarli. Quelli di Superga, quelli dell’Heysel, Pessotto(ancora in vita, e mettetevi nei suoi panni) e Scirea. Ma l’attenzione mediatica che si presta a noi è diversa da quella che si presta agli altri. Vedi striscione del Milan a Pessotto. Per Bergomi la Juve ha sofferto e il Toro meritava. Significa che stiamo veramente tornando alla normalità. Non sapevamo neanche “che Glik fosse un difensore così “pulito”, che Basha fosse un portiere e che Ogbonna facesse i falli al suo portiere”, scrivono su Twitter. Noi ironizziamo, loro rosicano. E se questi sono gli avversari che dobbiamo affrontare in campo e fuori…
Adesso sotto con lo Shakhtar, schiacciasassi in campionato e rivelazione di questa Champions. Contro il Kryvbas, venerdì, la squadra di Lucescu ha ottenuto la 17ª vittoria in 18 gare, grazie al 2-0 firmato Mikhitarian e Teixeira. Lo Shakhtar è la squadra solida e pericolosissima con cui abbiamo pareggiato all’andata nel nostro esordio in Champions allo Juventus Stadium.
Con 10 punti in classifica, lo Shakhtar Donetsk si presenta all’ultima giornata del girone di Champions League sicuro della qualificazione. Ne basterà uno per assicurarsi il primo posto del Girone così come ne basterà uno alla Juve per qualificarsi. Non credo, comunque, che le squadre si accorderanno per il famoso “biscotto”. Il cammino degli ucraini ha preso avvio in casa, con un 2-0 agevole contro il Nordsjaelland grazie alla doppietta dell’attaccante armeno Mkhitaryan, Nel secondo turno, Allo Juventus Stadium il punteggio di 1-1 è maturato interamente nel primo tempo, con il botta e risposta di Texeira al minuto 23 e di Bonucci 180 secondi dopo. Il girone d’andata si è chiuso registrando già la conquista del primato in classifica. Merito del successo ottenuto in casa contro il Chelsea. Un 2-1 netto firmato Texeira – Fernandinho. Allo Stamford Bridge, invece, partita pirotecnica: Willian riesce a rispondere per ben due volte alla situazione di svantaggio creatasi, ma nulla si può fare con il terzo gol dei Blues, ad opera di Moses, perché arriva all’ultimo secondo e determina il successo per 3-2 del Chelsea. Lo Shakhtar conquista matematicamente la qualificazione alla quinta partita. In Danimarca, il Nordsjaelland passa in vantaggio con Nordstrand e la formazione di Lucescu arriva al pareggio con un gesto antisportivo di Luiz Adriano, che va in gol non restituendo il pallone dopo una sosta (cosa che poi gli è coastata una squalifica che lo costringerà a saltare il match contro di noi). Il primo tempo si chiude sul 2-2, ma nella ripresa Willian e lo stesso Luiz Adriano, autore complessivamente di una tripletta, determineranno il punteggio di 2-5.
L’unico precedente della Juventus sul campo dello Shakhtar risale all’8 dicembre del 1976, in occasione della gara di ritorno degli ottavi di Coppa Uefa. Per i bianconeri, la sconfitta per 1-0 – maturata per un gol di Stahurin al 36’ del primo tempo – non determinò alcun problema perché a Torino la vittoria della squadra di Trapattoni fu netta: 3-0. Una gara, quella di 36 anni fa, da ricordare comunque con piacere. Al termine di quel cammino in Uefa, la Juventus conquistò la sua prima storica coppa europea. Oltre allo Scudetto dei 51 punti.
Lo Shakhtar ha un gruppo unito e consolidato di uomini che Lucescu ha utilizzato in tutti gli incontri di Champions League. Non hanno saltato neanche un minuto il portiere Pyatov, i difensori Kucher, Rakitskiy, Rat e Srna, i centrocampisti Mkhitaryan e Fernandinho. Sempre presenti nelle cinque gare, ma con un minutaggio minore, vi sono anche Ilsinho, Willian, Texeira e Luiz Adriano. Lo Shakhtar ha messo a segno 12 gol, spartiti in questa maniera: quattro Willian, tre Luiz Adriano, due Mkhitaryan e Texeira, uno Fernandinho. Nella classifica delle statistiche di Champions, lo Shakhtar è al primo posto per le occasioni avute e create, motivo in più per rendersi conto della loro pericolosità sotto porta. Designato per questa gara è l’arbitro svedese Jonas Eriksson, alla prima assoluta con i bianconeri. Non convocati Marchisio squalificato, Lucio, Pepe e Bendtner. Ritornano Caceres e Chiellini. Forza Juve
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