Prima dicevamo che erano di moda, adesso, i baby allenatori stanno imperversando nel mondo, gli under fifty hanno surclassato gli allenatori più anziani, gli over sixty, che via via sono sempre più esclusi dai giovanissimi trenta-quarantenni, qualcuno talmente giovane, che pare abbia smesso la maglia da giocatore per indossare la giacca e cravatta di ordinanza da poche ore.
La Classe 1970 è così numerosa da far sembrare i colleghi con dieci d’anni di più dei pezzi di antiquariato, per non parlare degli over sixty considerati dei ruderi.
Il potere mediatico dei babies è davvero notevole: E da noi in Juventus lo possiamo proprio dire. Ne vantiamo due, Ciro Ferrara e il nostro attuale e vincente Antonio Conte.
Intervallato da un “old Gigi Del Neri” anziano e sfortunato.
Mi ricordo i sorrisi che suscitò un Franki Rijkard appena trentenne nelle vesti di commissario tecnico della sua nazionale, l’Olanda, sembrava il fratello maggiore dei suoi giocatori, Franki, suscitava curiosità ed un pizzico di ilarità, purtroppo la sua squadra non andò molto bene, ma oggi è diverso. I babies sono bravi e molto preparati.
Tant’è che un “insignificante” sig. di Matteo, arrivato assistente del giovanissimo ma più famoso Villas-Boas, con una squadra non “sua”, e non particolarmente attrezzata ha vinto una champions league. Scusate se è poco!
Nel nostro campionato, ormai ci sono solo loro, dal 43 enne, Antonio Conte, al 36 enne Stramaccioni, scelto per allenare l’Inter ..ma perché questo boom? Sicuramente non c’è una sola ragione e non si tratta solo di bravura tecnica …ci sono altri motivi:
Fa vendere:
Trattandosi una squadra di calcio, di una vera e propria azienda, cerca introito anche nell’immagine del proprio personale, oggi a differenza di ieri, l’allenatore è un personaggio che fa immagine, che calamita su di sé l’attenzione dei media, che litiga,discute, dichiara .. fa “vendere”,
Immagine:
Non lontani come età da alcuni giocatori: non dimentichiamo che, se per gli allenatori l’età media si è drasticamente abbassata, di contro per i giocatori si è allungata, ecco che, le due categorie si avvicinano, e l’immagine del baby allenatore è migliorativa per tutto quanto: più bello, più giovane, più curato, contribuisce al look mediatico della squadra, più fresco, più attuale.
Preparazione:
Sarà che hanno finito di “giocare l’altro ieri”, ma questi “ragazzini ” sono sul serio preparati e non solo in teoria, i fatti d’altronde lo confermano, I risultati dei campionati e Champions league parlano da soli … In ultimo sentendosi più vicini al proprio allenatore c’è una sorta di confidenza che unisce e non divide.
Insomma, oggi il c.t. è giovanissimo, i più vecchi devono resistere per non fare la figura dei tecnici inadeguati, diventati appunto troppo vecchi anche nella comunicazione, per gli oldies però niente paura! C’è sempre il Trap, che con i suoi 73 anni non si arrende e continua ad allenare come se ne avesse 33, non solo! Alle sue “venerande età” ha imparato ben due lingue tedesco ed inglese .. come dire .. “boia chi molla!” insomma un mito! E chi non lo vorrebbe uno così?
Luna23
Commenti recenti