di eldavidinho
4 punti nelle ultime 4 partite di campionato, le sconfitte con le milanesi e la mediocrità(non la malafede) di questa classe arbitrale, in confusione totale: l’esperimento degli arbitri di porta è miseramente fallito. è quanto emerge e quanto rimane del secondo KO subito in campionato. Prima sconfitta esterna dopo 28 gare utili consecutive. Una Juve non pimpante come al solito, è vero, ma comunque volenterosa e, soprattutto nel secondo tempo, ben più attiva di un Milan impegnato solo a difendere il vantaggio. Alla fine, si può dire tranquillamente che è stata la peggior prestazione degli ultimi due anni. Irriconoscibili. Dei mal di pancia presunti di Quagliarella ancora non voglio parlare. Di certo nessuno deve permettersi di andare a ruota libera in una formazione in cui tutti sono importanti e nessuno indispensabile. Soprattutto in attacco. Si può imputare alla Juve un approccio molle e presuntuoso, dopo il mercoledì di Champions, in cui comunque si sono fatte sentire le fatiche fisiche e mentali che continueranno a caratterizzarci in alcuni momenti della stagione. Inevitabile. Bagno d’umiltà? Forse. Ma emerge un dato, quello della sicurezza che mostriamo con le piccole e degli scontri diretti a sfavore con le pretendenti al titolo: Milan, Inter, Lazio, Fiorentina. Solo col Napoli abbiamo vinto. A differenza dello scorso anno, in cui perdevamo per strada punti con le piccole ma non fallivamo un big-match. Sarà importante mantenere comunque un minimo di vantaggio. Ci siamo piegati ad un avversario più umile e agguerrito, a tratti tanto provinciale da ordinare a Pazzini di temporeggiare col pallone tra i piedi e di scaldare gli animi con qualche scaramuccia. Ne è venuta fuori una partita orrenda. Loro hanno vendicato il gol di Muntari anche se sostengo che la grande legge della compensazione, a dirla proprio tutta, non è stata rispettata: il gol regolare di Matri annullato per fuorigioco inesistente noi lo vendichiamo al ritorno? Per dire. Galliani avrà messo “l’ascella di Isla” come sfondo del suo telefonino(faccio ironia, come Tuttosport), forse è mancato Pepe a far cambiare idea all’arbitro(come sostiene Pulvirenti dopo i fatti di Catania). Ma rimane il problema di cosa sarebbe successo a parti invertite. Del condizionamento mediatico, del fatto che i giornali non parleranno per 3 mesi dell’episodio, non s’indigneranno affatto e speculeranno(come su Quagliarella e la multa della società, la presunta crisi, i campanelli d’allarme e la lite Marchisio-Bonucci minimizzata dai due su Twitter). Come sempre. Poi c’è la voce dei protagonisti a fine gara. La nostra linea è stata quella del fair play totale. Ma, sempre a parti invertite, Allegri avrebbe speculato per una stagione intera. Per Galliani infatti “non si capisce dove finisca il braccio e inizi l’ascella”, per Allegri “Il rigore, visto in tv, non c’è”, per Berlusconi “Rigore dubbio dà più soddisfazioni”. Nella politica, come nel calcio…
Bisogna voltare pagina e pensare subito al derby della Mole numero 185, che torna a disputarsi dopo 2 anni. 33 vittorie, 18 pareggi e 16 sconfitte: è questo il bilancio degli Juventus-Torino di campionato giocati in casa dei bianconeri. L’ultima volta che i granata si sono aggiudicati il derby risale addirittura al 1995, un 1-2 nella gara di ritorno in un’annata che li vide prevalere in entrambi i confronti, mentre la Juve si aggiudicò il primo scudetto dell’era Lippi. Da allora, nelle 12 stracittadine disputate, sia in casa che in trasferta, sono 8 le vittorie bianconere a fronte di 4 pareggi. Gli ultimi due confronti si sono conclusi con identico risultato: 1-0 a favore dei bianconeri. A decidere le sfide nella stagione 2008/09 furono Amauri e Chiellini. Proprio la vittoria di stretta misura è tipica delle gare in casa contro i cugini: 1-0 e 2-1, sono i risultati più frequenti, verificatisi 8 volte. Non mancano però singoli episodi con goleade: 4-0 nel 1933-34; 5-0 nel 1995-96 con tripletta di uno scatenato Vialli; 6-0 nel 1951-52. Il derby della Mole è una questione di umori, amori, emozioni, vecchia rivalità. Di numeri, specialmente per il Toro, che spera di tornare a sorridere 17 anni proprio dopo l’ultima volta (era appunto il 3 aprile ’95 e finì 2-1). Qualche volta c’è andato vicino, soprattutto grazie a Marco Ferrante. Capitano di mille battaglie e uomo simbolo della fame granata. Quattro in gol in tre derby ravvicinati, fra il 2000 e il 2002, mai portatori di un successo pieno.
Altre curiosità. Marchisio ha giocato il suo primo derby a 7 anni e segnò 3 gol e nel 2001 era raccattapalle nel derby finito 3-3 con rigore sbagliato da Salas per colpa del buco scavato da Maspero. Al ritorno dello stesso campionato, Maresca esulterà con il famoso gesto delle corna per il gol del 2-2 fiale da lui realizzato all’89esimo.
Il Torino di mister Ventura è una squadra ordinata, solida, figlia di quel 4-2-4 di matrice Contiana e Venturiana(lasciatemi passare questi due termini). Lontano dall’Olimpico, i granata hanno ottenuto una vittoria(contro l’ Atalanta), cinque pareggi(contro Siena, Sampdoria, Palermo, Lazio, Napoli) e una sconfitta(contro la Roma), raccogliendo gli stessi punti in casa e in trasferta e facendo persino meglio per gol fatti (uno in più) e subiti (due in meno). Il Torino è reduce da un 2-2 con la Fiorentina che l’ha visto andare due volte in vantaggio, senza riuscire però a mantenere il risultato.
Sono due i giocatori che Giampiero Ventura ha utilizzato in tutti i 14 incontri di campionato: il portiere belga Jean-François Gillet, che non ha saltato neanche un minuto, e il centrocampista Alessandro Gazzi, al quale mancano 50 minuti rispetto al collega. Il Torino ha finora maturato un’espulsione con Sansone nella gara contro il Parma, mentre il giocatore più ammonito con cinque gialli è il difensore Matteo Darmian. Il capocannoniere della squadra è il capitano Bianchi, seguito da D’Ambrosio con due e da una folta pattuglia di elementi andati in gol una sola volta: Glik, Basha, Birsa, Brighi, Gazzi, Sansone, Stevanovic, Cerci e Sgrigna.
I bianconeri, nel derby contro il Torino, dovrebbero avere a disposizione Chiellini, in recupero dalla contrattura al polpaccio. Qualche problema invece per Caceres (lieve distrazione del legamento della caviglia sinistra) e Vidal, bloccato da un sovraccarico muscolare a livello degli adduttori: le loro condizioni verranno valutate nei prossimi giorni. Sabato sera possibile qualche novità a centrocampo ed in attacco, con Pogba, Lichtsteiner, Matri e Giovinco in cerca di spazio. Probabile staffetta tra Giaccherini e Asamoah sulla sinistra. Ventura, dopo la sconfitta nella Tim Cup, carica i suoi per il derby. In vista di sabato sera intanto da monitorare le condizioni di Glik dopo lo scontro di gioco con Toni, il polaccio dovrebbe comunque essere disponibile. A centrocampo invece recupera Vives dopo la pesante influenza accusata nelle scorse settimane che affiancherà inmezzo al campo Basha e Gazzi. Il tecnico poi dovrebbe optare per un 4-3-3 con in avanti il possibile tridente Cerci-Bianchi-Santana. Non ci sono squalificati. Nell’elenco dei fermati dal giudice sportivo non compaiono nomi di giocatori bianconeri e granata. In compenso dopo la gara con il Milan si è allungata, e di parecchio, la lista dei nostri diffidati. A Chiellini, assente al Meazza, si sono aggiunti Bonucci (che ha toccato quota sette gialli), Giovinco e Marchisio, entrambi al terzo giallo. Nessun problema per Isla che a Milano ha subito il primo cartellino stagionale.
Arbitra Rocchi della sezione di Firenze. Il fischietto toscano dirigerà i bianconeri per la 20° volta in carriera e il bilancio dei 19 precedenti è nettamente a favore della Juve, con 14 vittorie, 3 pareggi e 2 sole sconfitte. Rocchi ha già arbitrato la squadra di Conte in questa stagione, il 16 settembre scorso, nella trasferta di Marassi contro il Genoa, terminata 3-1 per i bianconeri. Sabato sera allo Juventus Stadium Rocchi sarà coadiuvato dagli assistenti Manganelli e Tonolini e dagli arbitri d’area Romeo e Ciampi. Quarto ufficiale sarà il signor Vuoto. Forza Juve.
“Attimi Di Juve” – Profilo Twitter: @eldavidinho94 / Profilo Facebook: Eldavidinho Juve
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