SJR stagione 03 episodio 18

Torna ore 22 sesso juve e rock n roll con Ben antonio corsa enzo ricchiuti francesco musina toto e arco lubrano

  1. CHI VUOLE VINCERE È JUVENTINO

    Che cosa è stata l’intervista di Andrea Agnelli a “Tutti convocati”? Una boccata d’aria fresca. Quando parla il Presidente, il suo piglio, il suo rigore, la sua precisione fanno svanire tutto il chiacchiericcio social e fanno tornare la famosa “chiesa al centro del villaggio” come blaterava Rudy Garcia per protestare contro un presunto torto arbitrale.

    Il Presidente sceglie di parlare in maniera un po’ insolita. L’intervista chiaramente preparata e soppesata da tempo da chi si occupa della comunicazione della Juve. Viene in un momento particolare della stagione non solo per motivi sportivi ma per motivi addirittura di protezione civile come sono i giorni che stiamo vivendo sotto l’effetto dello spauracchio del coronavirus. Forse è proprio per questo che Agnelli parla o forse no, forse parla alla squadra e alla Società perché siamo nella settimana decisiva, cioè per sua stessa ammissione in quei giorni in cui inizia la “vera” stagione. Con ottavi di Champions, Juve-Inter e semifinale di Coppa Italia sullo sfondo.

    La buona notizia principale è che non c’è notizia. Cioè che il piano della Juve, anzi meglio: i piani della Juve (cioè sportivo e commerciale) non cambiano. La Juve ha le idee chiare. Siamo in un anno di cambiamento, o per meglio dire, di ripartenza. Con un nuovo tecnico, con un nuovo approccio sul piano del gioco, con giovani giocatori che vanno a svecchiare la rosa, con politiche di marketing e commerciali sempre più rapide ed efficaci, anche nella scoperta di nuovi mondi come l’intrattenimento televisivo e i videogiochi e con un atteggiamento sempre più polemico o forse di sprone nei confronti delle altre realtà importanti del campionato italiano per rendere la Serie A più competitiva all’estero.

    Questo ci rassicura perché vuol dire che la Juve continua anche dopo il maxi aumento di capitale e il bond da 250 milioni emesso mesi fa a crescere, magari rincorrendo i grandi club leader mondiali ma non perdendo neanche un millimetro in questa corsa.
    Una volta rassicurati possiamo scorrere le chicche che il Presidente ci ha voluto offrire in questa ora di un lunedì pre Champions League.

    da Juventibus

  2. LEGGO E APPUNTO

    Ora si travisano anche le parole di Andrea Agnelli…quando le cose non vanno come uno aveva pensato che andassero.

    Il ciclo concluso, tante grazie e buona fortuna come avevo scritto dopo la partita con la Viola a 5 giornate dal termine.

    È stato scelto Sarri prims o seconda scelta, non ha importanza, avevate tanto proclamato il suo bel gioco e così non è stato…l’importante è che non si è finito di distruggere quello che in otto anni è stato costruito.

    Suggerimento di Agnelli, dei sponsor ?
    Non è dato a sapersi…se arriva il bel gioco meglio sarebbe.

    L’importante è vincere, vincere e vincere.

    Lavatevi bene le mani.

  3. FEBBRAIO 2016 E POI MARZO

    Ancora ho le foto ricordo fatte con i tifosi del Bayern prima della partita con bicchieroni di birra fuori dello Stadium.

    Poi un inglese rovinò tutto…ci fosse stato il Var come ora, sicuramente sarebbe stato annullato il goal di Lewandoski in netto fuorigioco…noi in curva lo abbiamo notato in campo no.
    Come pure il fallo su Bonucci a centrocampo non sanzionato dall’arbitro, poi la palla arriva a Robben che infila Buffon…eppure rimontammo quel 0-2 a 2-2.
    Partita ardua al ritorno ?

    Purtroppo, nemmeno al ritorno c’era ancora il Var.

    Al 22′ sul risultato di 0-1 annullato un goal regolare alla Juventus.
    Neuer sbaglia il disimpegno e Khedira dà l’assist a Morata: pallonetto e goal.
    Ma la terna arbitrale annulla per fuorigioco.
    In realtà Kimmich temeva nettamente in posizione regolare l’attaccante bianconero.

    90 cm solo segnano una grave svista.

    Ma forse anche più grave, visto il punteggio è l’errore che genera il 4-2 del Bayern.

    L’azione nasce da un netto fallo su Pogba da parte di Kimmich (che tra l’altro nel primo tempo aveva tirato una gomitata a palla lontana a Morata: doveva essere espulso) il difensore prima allunga le mani poi colpisce lo juventino da dietro al ginocchio. Eriksson è vicino, ma non fischia: da lì nascerà la rete che ha chiuso i sogni di Champions League dei bianconeri.

    Visto che solo ora, quassù, si parla di Var e arbitraggi ne ho voluto ricordare gli episodi contro in quella MALEDETTA partita, anzi due.
    Si è voluto mettere in risalto, spesso, il cambio Morata (che per me aveva dato tutto) con Mandzukic o il pallone che Evra non spazzò via ma lo adoperò per un dribbling.

    Se ogni volta a subire le conseguenze arbitrali è quasi sempre la Juve ( vedi Real, Barça, Borussia e Bayern tra finali, quarti e semifinali) sarebbe giusto che il Var, finalmente, ci restituisse il maltolto.

    Quante MALEDETTE avremmo vinto se ci fosse stato il Var ?

    Buongiorno al blog

  4. CONFERMATA A PORTE CHIUSE

    Ok, l’allenatore ve lo damo noi, quello che ve trova li giocatori e cià l’occhi storti pure, er campo bello e senza nisuno che ve rompe li cojoni anche, l’arbitro lo portate voi e il pallone pure…in modo che quanno le cose ve se dovessero mette male ve lo ripijate e ve n’annate…li mortacci vostra metteteve la mascherina armeno nun c’infettate.
    😛

  5. Così almeno a Conte non sembrerà disdicevole la casa madre che lo ha reso famoso. Eviteranno di fare qualche multa per “tosse molesta” 😆 😆 😆

  6. Kris ti rispondo qui,

    sulla prima questione concordo con te, però, credo almeno di parlare per questo blog visto che leggo tutti i post, che qui si sono avanzate delle riserve sterili come la questione della tuta e del mozzicone, ma sono stati fatti degli apprezzamenti quando la squadra ha giocato bene e vinto (vedi inter). Il problema si pone quando giochi male o giochi bene ma perdi.
    Sulle big europee che ci insegnano concordo a metà perché qui chi veramente ci insegna è real e barcellona, sono le uniche che riescono a coniugare le due cose e tra l’altro non sempre visto che anche qui i cambi d’allenatore cominciano a diventare frequenti. Sulle inglesi io mi sento di attendere, pur riconoscendo che lo scorso anno hanno fatto benissimo.
    Poi sulla vittoria della champions ormai mi sembra assodato che non la garantisce né il giocatore più forte del mondo, né l’allenatore e penso neanche una filosofia di gioco nuova o vecchia, che, però, negli ultimi 5 anni ci ha fatto disputare due finali. Insomma la champions esce da ogni logica ed è bella e difficile proprio per questo.
    Le parole di agnelli ammettono realisticamente la possibilità di non vincere perché sarebbe da pazzi sostenere il contrario ma lo fa parlando di statistiche appunto non perché c’è stato un cambio sulla panchina o perché si è intrapreso un percorso nuovo. Non ritiene la squadra alla pari delle altre nel campionato italiano per cui si possa ammettere la sconfitta tant’è che aggiunge che bisogna andare al di là delle statistiche ed ammette anche che è paradossale il dualismo bel gioco risultati come non gioco/sconfitte.

    • Ciao Luigis,
      Quello della tuta era solo un esempio per dire che non ha nessun senso parlare di belgiochismo. Sarri fin dal primo giorno si é adattato alla rosa ed alle caratteristiche dei giocatori cercando di portare le sue idee senza smontare le parti ancora valide dell’impianto precedente. La Juve ha scelto un allenatore maturo, con idee valide e capacitá di adattamento ritenendolo capace per continuare a vincere.
      Ci sono stati alti e bassi, le critiche le abbiamo fatte tutti quando le cose sono andate male. Ma le prestazioni negative, questo é ció che voglio dire, non sono venute perché si anteposto il belgioco al risultato. É costruttiva la critica sul perché a volte le cose non funzionano, non quella basata sui pregiudizi. Parlo in generale ovviamente, non mi riferisco a te che sei sempre equilibrato nei commenti.

      • Kris,
        perdonami ma sparare nel mucchio lanciando generiche accuse di pregiudizi non alimenta alcun tipo di confronto o critica costruttiva, semmai denota la ferma intenzione di voler difendere le proprie idee se me lo concedi a volte anche in modo irrispettoso nei confronti di chi manifesta opinioni contrarie o diverse dalle tue, ciò detto senza alcun riferimento specifico al sottoscritto.

        • Gioele,
          A parte che non si fa riferimento al blog, ieri parlavo anche di giornalisti, non possiamo negare che fin dall’inizio molte opinioni su Sarri siano state caratterizzate da pregiudizi. Uno di questi è proprio questo cosiddetti “belgiochismo” che metterebbe in secondo piano i risultati.
          Le mie opinioni sono come quelle di qualsiasi altro e, nel caso, le difendo come qualsiasi altro senza maiamcare di rispetto a chi è stato rispettoso nei miei confronti. In caso contrario, basta fare un fischio e mi scuso subito. Si cazzeggia su argomenti ludici.
          Ciao

    • Ricordi giustamente che negli ultimi 5 anni la Juve ha disputato 2 finali aggiungo elminando in semifinale Real e Barcellona che hanno dominato in Champions per un decennio sopratutto in virtù della presenza in squadra di campioni e fuoriclasse assoluti, senza dimenticare alcuni episodi favorevoli come quello della finale di Berlino sull’1 a 1, con la gara in equilibrio (e Tevez che qualche minuto prima aveva calciato alto il pallone del possibile 2 a 1) Pogba e mezza Juve si fermano a protestare con l’arbitro per la mancata concessione di un rigore clamoroso e il Barcellona che in contropiede va a segnare il gol del 2 a 1. In questo caso più che il “gioco” credo sia stato qualcos’altro ad incidere pesantemente sull’esito di quella finale. Le immagini? eccole, lascio a voi il giudizio
      https://youtu.be/0eexZpo3CMY?t=10

      • Gioele giustamente delinei ulteriormente il quadro io mi riferivo a quelle due perché comunque hanno dominato per 10 anni e noi siamo stati in grado di poter provare a detronizzarle e forse con un po’ più di fortuna e attenzione ci saremmo anche riusciti.

  7. TRILUSSA 4EVER

    Anche questa è bbona de sti tempi

    La stretta di mano

    Quela de da’ la mano a chissesia
    nun è certo un’usanza troppo bella:
    te pô succede ch’hai da strigne quella
    d’un ladro, d’un ruffiano o d’una spia.

    Deppiù la mano, asciutta o sudarella,
    quanno ha toccato quarche porcheria,
    contiè er bacillo d’una malatia
    che t’entra in bocca e va ne le budella.

    Invece, a salutà romanamente,
    ce se guadagna un tanto co’ l’iggene
    eppoi nun c’è pericolo de gnente.

    Perché la mossa te viè a di’ in sostanza:
    — Semo amiconi… se volemo bene…
    ma restamo a una debbita distanza. —

    Buon pomeriggio

  8. LUCA MOMBLANO

    Andrea Agnelli non ha mai minimamente cercato Conte nell’ultima sessione di mercato estiva.
    Non è stato mai un suo pensiero. È l’idea di un grande juventinologo come Luca Fausto Momblano.
    Alla luce delle dichiarazioni rilasciate da Andrea Agnelli al programma radiofonico “Tutti convocati”, certe valutazioni tornano a essere attuali.
    E chi più del volto popolare delle reti Mediapason è in grado di parafrasare le parole di Agnelli.
    Per Momblano ad esempio Conte non è mai stato nei pensieri del presidente: “Agnelli – ha spiegato il giornalista – non ha mai aperto all’ipotesi Conte che pure era stata valutata dai dirigenti in modo profondo. Piuttosto di scegliere Conte, Agnelli avrebbe mandato Nedved in panchina”.
    Conte a parte, il presente si chiama Sarri.
    Per Momblano il futuro però non vedrà più Sarri in bianconero. “Se chiudo gli occhi vedo una Juve senza Sarri.
    Non è una questione di risultati. Non è una questione di vincere la Champions o no, magari la vince e decide lui di andarsene da vincitore.
    Credo che sia una questione di legami e di entrare in un costume.
    O si crea questa alchimia oppure ogni partita che la Juve non vincerà da qui alla fine sarà vissuta come una condanna”.

    Momblano ne era già convinto a giugno, ma le parole di Agnelli di fatto hanno evidenziato che Sarri non fosse proprio la prima scelta per la panchina bianconera: “Non c’è nulla per dire che Sarri fosse stata la prima scelta di Agnelli.
    Trovo tuttavia sia poco giusto attaccare adesso un’etichetta di seconda, terza o quarta scelta visto che siamo ancora nel corso di una stagione nella quale Sarri ha tutto da guadagnare.
    Ha dovuto cogliere consigli e suggerimenti di chi gli sta sopra, ha avuto difficoltà a capire e ad esprimersi da Juventus.
    Sarri può solo sorprendere in positivo.
    I suoi giocatori e la sua società”.

    Per iniziare a sorprendere in positivo c’è il Lione sulla strada verso la Champions.
    “Sono concentrato a immaginare che squadra sarà la Juve di Lione.
    Sarri ha di nuovo parecchio materiale e ora non deve fare pasticci.
    Paradossalmente Sarri, ma lo si imputava anche ad Allegri, fa le scelte migliori con la rosa più ristretta.
    Il Lione secondo me non farà una gara tattica, non è nelle loro corde neppure nelle corde del loro allenatore.
    Il Lione ci aggredira’, ma la Juve deve essere brava a far male ai francesi già a casa a loro.
    È una squadra molto verticale da non sottovalutare, ma se la Juve avrà l’approccio giusto potrà chiudere la questione già all’andata”.

    Buona serata

    • Momblano non ha ancora metabolizzato la topica che prese con Guardiola l’anno scorso.
      Condivido invece l’ultima parte, la sfida coi francesi va affrontata al massimo nonostante la differenza di valori. In coppa ci vuole poco a complicarsi la vita e troppe volte quest’anno siamo scesi in campo convinti di vincerla senza dare il 100%.

      • alessandro magno

        conte non è mai stato nei pensieri del presidente confermo. cio’ che ha fatto conte al presidente non può esser perdonato men che meno da un agnelli.

        confermi che è stato nei pensieri di paratici e nedved invece a cui il presidente ha risposto picche

  9. Conferenza stampa di Sarri pre-partita. Finalmente sento parlare da “uomo “di Juve, oltre che di Italiano al solito giornalista scemo d’oltralpe che faceva la solita domanda sul virus

  10. Luigis,
    Quello che intendo quando dico che cambiare modo di giocare è come ricostruire e comporta delle difficoltà può essere rappresentato con queste parole di Bonucci:
    “Le richieste del mister sono all’opposto rispetto a prima, ora i movimenti sono coordinanti e di reparto, il processo non è ancora completo ma sta continuando. Stiamo migliorando sia nella gestione della palla che nella fase difensiva.
    Abbiamo iniziato questo processo consapevoli delle difficoltà che ci potevano essere ma anche delle cose buone che possono arrivare. Dobbiamo concedere meno in fase di non possesso”.

    • Chiaro il concetto ma a bonucci direi che di tempo non ce n’è più che la fase difensiva continua a fare schifo e che quindi bisogna che si impegnino di più 😀 😀

      • Su questo punto siamo in sintonia!

      • Dovessero uscire contro il Lione per quanto mi riguarda il progetto è concluso. Per l’allenatore e per un buon gruppo di giocatori.

        • Beh, Halma e gesso. Non mi piace il pessimismo cosmico Kriss, forza e coraggio.
          Negli ultimi tempi mi stanno iniziando a piacere le dichiarazioni di Sarri. Sta iniziando ad integrarsi nel mondo Juventino dove tutti ti sono contro e ti danno addosso a prescindere.

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