Il sito Superscommesse.it ha intervistato Alessandro Magno

 

 

Buongiorno e grazie per aver accettato l’intervista. Come e quando nasce la realtà di “Il Blog di Alessandro Magno”?

Grazie a voi. Il blog di Alessandro Magno Territorio Juventino libero nasce ufficialmente nel Marzo del 2011, quindi a marzo quest’anno festeggiamo 10 anni, ma veniamo da un’esperienza precedente che si chiamava Juveforum ed era nata nel 2007. Possiamo dire che ad oggi il blog è uno dei più anziani in circolazione riguardanti la Juventus.

Ci presenti il suo team. Da chi è composta la redazione?

La redazione è composta da me e Cinzia Fresia. Abbiamo iniziato questa avvenuta insieme e non ci siamo ancora stancati. Nel corso degli anni abbiamo avuto qualche collaboratore esterno ma fondamentalmente il Blog siamo rimasti io e lei che c’eravamo fin dal primo giorno.

Come nasce, invece, la sua passione per il calcio e la Juventus?

La mia passione per il calcio nasce da bambino che insegue un pallone in mezzo alla strada o su qualche campo polveroso come era in uso ai miei tempi (sono del 1972) il quartiere si chiama ‘’barriera di Milano’’ ed è un quartiere di Torino di case popolari, la mai passione per la Juventus è innata essendo cresciuto in una famiglia di juventini non mi sono mai posto il problema anzi con il tempo la passione per il calcio in generale è un poco scemata invece quella per la Juve si è rafforzata. Diciamo dopo il 2006.

Secondo lei quanto può aver inciso questo periodo caratterizzato dalla pandemia sull’andamento della squadra che sorprendentemente si trova al 4° posto in Classifica, in controtendenza con i precedenti Campionati in cui si trovava in vetta alla Classifica?

Se incide, incide per tutti non certo solo per la Juventus. In generale non è bello il calcio senza pubblico ma non potendo fare altrimenti facciamo come possiamo. La Juventus dopo aver battuto il Milan primo in classifica ha ribadito di esser almeno ancora fra le più forti e sicuramente determinata a non abdicare facilmente. Sul campionato pesa però il macigno del CONI perché dobbiamo sperare che tutte le squadre riescano a giocare le partite perché il CONI ha ribadito che le ASL possono bloccare le partite. In questo guazzabuglio il campionato potrebbe anche non finire.

 

…. il seguito dell’intervista su … https://www.superscommesse.it/notizie/il_blog_di_alessandro_magno_territorio_juventino_libero__dove_i_tifosi_possono_confrontarsi-11704.html

  1. Alessandro Magno

    se volete ascoltare un DJ che parla 45 minuti di fila e non sputa mai per terra ahahahahah https://www.spreaker.com/episode/42901568?utm_source=desktop_app&utm_medium=desktop_app&utm_campaign=desktop_app

  2. Marco Panetta

    Grazie Germano

  3. COPPA ITALIA PIRLO IN CONFERENZA

    “Inizia la Coppa Italia si pensa che sia una competizione che non interessa a nessuno poi quando si arriva alla finale piace a tutti giocarla, quindi dobbiamo cercare di vincere domani. Loro proveranno a difendersi bene con una linea a cinque in fase difensiva per poi provare a ripartire. Abbiamo visto questo nei video e proveremo a prepararci al meglio per essere pronti domani sera.
    Stiamo valutando chi sta bene e gli infortunati che non potranno essere della partita, però rientrerà Chiellini che si sta allenando con noi da un po’ di tempo, Buffon partirà titolare e poi valuteremo domani mattina. La miglior nostra caratteristica è la determinazione, la voglia di portare a casa il risultato in qualsiasi modo, la concentrazione e non aver alti e bassi durante la partita anche se ogni tanto succede e poi ci ricompattiamo e sappiamo che dobbiamo raggiungere il nostro obiettivo finale”.

    Buona serata

    • Ma che fa Pirlo! Va a raccontare in conferenza quello che ha visto nei video?!?
      E se poi quelli gli cambiano il modulo com’è successo a Conte!?😮🤣

    • Ma che fa Pirlo! Va a raccontare in conferenza che ha visto i video?!
      E se poi gli cambiano il modulo com’è successo a Conte?!😮😂

  4. GRANDE BENEDETTO

    Bell’intervista e bravo Ben…
    “…la passione per il calcio in generale è un poco scemata invece quella per la Juve si è rafforzata. Diciamo dopo il 2006”.

    Ben, soprattutto dopo il 2006, prima si viveva senza tanti rompimento di voglioni.

    Ciao

  5. Eh si, confermo, quel 2006 ci ha fatto tirare fuori gli artigli. Oggi non è solo tifo spassionato ma orecchie ed occhi dappertutto contro usurpatori di qualsiasi tipo. I neroblue poi , che ancora oggi cercano ancora qualche soddisfazione prendendo gli scarti della Juve, non sono più solo dei semplici avversari ma puerile gentaglia.

    • Alessandro Magno

      Non voglio guardare sempre indietro per carità voglio vedere la Juve gioire per i prossimi trionfi e godere delle prossime vittorie tuttavia è una cicatrice. Le ferite si rimarginano ma le cicatrici restano. E le cicatrici sono li a ricordarti cosa è stato per cui direi che passare oltre è doveroso dimenticare è impossibile

      • 👏👏👏👏

      • Dici bene Alessandro, non dimenticare che da febbraio 1995, inizio della presidenza di Moratti, a maggio 2006 l’inter ha complessivamente totalizzato 703 punti contro gli 819 conquistati sul campo dalla Juventus. Un abisso che divide le due squadre di 116 punti, una distanza paragonabile nel calcio a quella fra la Terra e il più lontano dei pianeti del sistema solare, per dire quale fosse la differenza fra Juve e inter prima di farsopoli. Nonostante questo e tutto quel che è venuto fuori dopo il 2006 c’è chi fra loro senza vergogna continua a recitare la parte degli “onesti”, falsi moralisti che affermano dovrebbe essere la Juventus a restituire altri scudetti all’inter piuttosto che chiedere la revoca di quello del 2006, come se sulla regolarità di quello che hanno vinto dopo il 2006 fino al 2010 nessuno ha mai avuto niente da dire.

        • Gioele

          Dell’Inter abbiamo esaurito le considerazioni. Il falso ideologico è la loro specialità unica, ma per questa federazione io non trovo più aggettivi.
          E non è ancora finita.

  6. Ma che fa Pirlo! Va a raccontare in conferenza quello che ha visto nei video?!?
    E se poi quelli gli cambiano il modulo com’è successo a Conte!?😮🤣

  7. GIURO DI DIRE LA VERITÀ …LO GIURO SULLA JUVE

    Quando raccontavo di Sacchi e della sua fortuna tutto questo non lo avevo letto prima…solo ora mi è capitato di leggerlo e lo passo.

    Tutti noi abbiamo sentito parlare di un allenatore di Fusignano che ha cambiato il mondo del calcio issando sul tetto del mondo un Milan appena risorto dalle ceneri.
    Ci hanno detto che era tutto merito suo, che il mondo del calcio con lui cambiò marcia e che tutti prendono appunti dal suo calcio leggendario dove la supremazia sul campo era fuori discussione in ogni partita.

    Stiamo parlando di Arrigo Sacchi, ossia di un venditore di scarpe di Fusignano che nel tempo libero bramava di conquistare il mondo dopo aver fatto scorpacciate del grande Ajax di Rinus Michaels, che copierà in tutto, salvo non riuscire a capire nulla delle tattiche di gioco, come dimostrerà ampiamente più avanti.

    Casualmente approdato sulla panchina del Parma, viene notato da Silvio Berlusconi, allora neo presidente di un Milan in ricostruzione che viene eliminato dai gialloblu nella doppia sfida di Coppa Italia. Il presidente milanista, innamoratosi del calcio parmense, lo ingaggia per l’anno successivo.

    Peccato che Sacchi, al Milan non dà subito prova di bravura: sbattuto fuori ai sedicesimi di Coppa UEFA dall’Espanyol e in Coppa Italia da una squadretta di B, si ritrova a lottare per uno scudetto ormai perso contro un Napoli dai nomi altisonanti: Maradona, Careca, Ferrara e compagni sono ormai ad un passo dalla vittoria. Il Milan dalla sua poteva sfoggiare il neo acquisto Ruud Gullit, un giocatore di un altro pianeta fortemente voluto da Berlusconi e un giovane attaccante olandese che l’Ajax incautamente volle includere nella trattativa per portare il fuoriclasse a Milano: un giovane Marco Van Basten approda tra le fila dei rossoneri e darà prova di essere un grande campione, fino a rubare la scena alla stessa stella internazinale Gullit.

    Il Napoli inspiegabilmente inizia a perdere una serie di partite fino allo scontro diretto con i milanisti, perso anche questo, tra gli applausi scrosciosi del San Paolo e l’ombra della camorra che consegnano al Milan uno scudetto insperato …

    L’anno successivo il Milan approda in Coppa dei Campioni e passano agevolmente il primo turno, ma in campionato le cose vanno male. Sacchi è ormai a pochi passi dall’esonero quando, sempre nella massima competizione, i rossoneri incappano contro una outsider ai tempi temibile: a Belgrado va in scena Stella Rossa – Milan, valida per gli ottavi di Coppa e i rossoneri sono con un piede fuori dal torneo. 1-0 con goal di Stojkovic e Milan in 10 uomini a ormai venti minuti dal termine. Gli slavi, forti dell’1-1 dell’andata e di un gioco che ha letteralmente annientato il Milan sacchiano (un netto dominio sia all’andata che al ritorno) si apprestava a salutare la coppa quando accade l’incredibile: a Belgrado cadde la nebbia.

    L’arbitro dapprima sospese l’incontro aspettando lo schiarirsi sul campo da gioco … Ma inspiegabilmente, forse su pressione di Galliani, poi sospese la partita. All’epoca questo significava rigiocare la partita per intero, dal primo minuto e sul punteggio di 0-0. Per il Milan si trattò di un miracolo … Per gli slavi, invece, la tensione si fece sentire oltre alla fatica. La ripetizione della partita, cosa ingiustissima e gravemente antisportiva, si concluse ai calci di rigore dove il Milan sarà ancora una volta baciato dalla dea bendata della lotteria dei rigori.

    Come è facile capire, se la Nebbia di Belgrado non avesse provvidenzialmente salvato il Milan, oggi molto probabilmente nessuno di noi conoscerebbe Sacchi. Nessuna coppa campioni vinta dal Milan nel 89 e nel 90 (non avendo vinto lo scudetto del 1989, non avrebbe avuto il diritto di disputarla).

    Andando avanti ci rendiamo conto di altre prestazioni opache: rigore dubbiosissimo col Werder Brema segnato da Van Basten e dunque passaggio del turno con il minimo punteggio possibile, sporcato da un errore arbitrale e con una prestazione complessiva contro i tedeschi non da incorniciare.

    Il 5-0 al Real Madrid è quello che ci ricordiamo tutti, invece. Partita memorabile … Ma viziata da un rigore nettissimo non dato ai madrileni sull’1-0 …

    Intanto il Milan perde la coppa italia, perde lo scudetto ma in finale riesce a dar prova di forza con la Steaua Bucarest, ossia una squadra dell’est dove i giocatori non erano neanche tutti professionisti … 4-0 e coppa campioni al Milan. Sì, senza dubbio. La Nebbia di Belgrado ha dato i suoi frutti e tutti osannano Sacchi …

    L’anno dopo si ripete lo stesso copione. In coppa non convince, sebbene passa i turni. Per oltre 200 minuti non riesce a far goal ad una squadretta come il Malines … partita risolta ai supplementari quando, con un Milan stellare, probabilmente tutti avrebbero chiuso la pratica qualificazione già all’andata. Sacchi intanto perde terreno in campionato ma giunge in finale di coppa italia: verrà fatto fuori dalla Juventus più scarsa degli ultimi trent’anni. In Coppa Campioni, invece, riesce ad avere la meglio su un Benfica mediocre, in una delle finali più noiose di sempre.

    Ma è un tripudio per lui. Osannato dalla folla, viene celebrato come un genio innovatore.
    L’anno dopo invece non riesce a combinare nulla … Eliminato in tutte le competizioni, in preda al delirio, chiede alla dirigenza rossonera di vendere Marco Van Basten. Berlusconi, non certo uno scemo, invece manda via lui.

    Sacchi tornerà ad allenare la nazionale, dove commette una serie di grossolani errori (Signori, capocannoniere di A, messo terzino di fascia, Zola in panchina e Massaro titolare per dirne alcune) e passa il girone solo per miracolo … Arriverà in finale solo grazie al Divin Codino Roberto Baggio per poi perderla contro un modesto Brasile.

    Ad EURO 96 invece riesce in ciò che non era riuscito ad USA 94: viene eliminato ai gironi dopo una sconfitta con la Repubblica Ceca e pareggiando contro la Russia e una Germania di ultratrentenni …

    Non soddisfatto delle figuracce, torna al Milan giusto il tempo di venire sbattuto fuori dalla Champions League da un Rosenborg qualunque e prendere sei pappine dalla Juventus a San Siro, rimediando il passivo più grande subito dal Milan in casa negli ultimi cinquant’anni (1-6).

    Ritenendosi ancora un genio nonostante le prove che non fosse granché, ritorna a Parma, ma colleziona un paio di pareggi e sconfitte tante quante ne bastano per simulare un “esaurimento da stress” e dunque ritirarsi dalla carriera di allenatore.

    Dunque sembra proprio che non ci sia stato nessun grande Milan… nessun grande allenatore … Bensì un mediocre, disonesto dilettante (Sacchi non aveva mai giocato a calcio) che si è trovato per le mani uno squadrone … Con il quale non ha neanche vinto tutto quello che poteva tranquillamente vincere …

    Dal Tirreno Centrale per oggi è
    tutto. Buonanotte

    • Mah … L’avrà scritto magari il cognato di Sacchi🤣. Pare non ci sia mai stato buon sangue tra loro. Questioni di eredità.

      • Forse Luigi, sarà stato il cognato ma condivido perché ho sempre sostenuto che da quella nebbia è arrivato a mangiarsi il panettone in quell’anno…e poi il resto.
        Ciao

  8. PIRLO LO STRATEGA

    Il regolamento prevede che chi in diffida e venisse ammonito nella partita contro l’inter salterebbe la partita di Supercoppa.

    Tra i diffidati quelli che rischiano sono: Danilo, Bentencur, Rabiot e Kulusevski.

    Pirlo deve aggiungere al pericolo diffida anche gli infortunati(McKennie, Dybala e Chiesa) e i positivi al Covid-19 (Cuadrado Alex Sandro e de Ligt).

    Sono prove che mettendo in difficoltà il giovane allenatore lo temprano per la sua professione.

    Buongiorno ☕

  9. “11 GEN 2021 00:49ALTRE NOTIZIE”

    Ai microfoni di Radio Bianconera, nel corso ‘Colpo di tacco’, è intervenuto il giornalista Andrea Bosco per commentare il match vinto dalla Juventus contro il Sassuolo: “A di là del risultato rotondo direi Juve con i soliti pregi e i soliti difetti. Abbiamo preso un gol contro una squadra ridotta in dieci uomini, a mio parere c’è da lavorare ancora tanto. Non voglio occuparmi del mercato e dei nomi che girano, io mi occupo su quelli che ci sono e vedo che ci sono qualità straordinarie nella rosa, grandi giocate da parte dei singoli, ma si vedono solo a tratti. Manca un gioco corale, una Juve che ti impone il proprio gioco. Stasera (ieri sera, ndr) c’è stata la chiusura non felicissima di Bonucci che ha portato al gol di Defrel, non ne faccio una questione del singolo ma di atteggiamento complessivo difensivo. Ci sono problemi che vanno aggiustati, vedo una squadra che fisicamente non sembra avere le qualità per rispondere agli avversari”.

  10. Tranfaglia

    Da Carraro, colui che ‘mi raccomando che non aiuti la Juventus, per carità di Dio’, all’ignavia di Abete che decise di non decidere sulle inter-cettazioni volutamente trascurate, fino ad arrivare alla prescrizione, ai rapporti non puniti dell’inter con arbitri in attività e designatori, alle parole di Gravina, quelle che hai riportato di recente qui, con accluso messaggio subliminale agli addetti ai lavori. Chiamarla “federazione” non è sbagliato, purchè lo si intenda nel senso etimologico del termine, dal latino foedus, ‘patto, alleanza, unione’, è un’associazione di più enti per eseguire scopi comuni e quali siano stati dal 2006 in avanti, non è difficile immaginarlo.
    E non finisce qui.

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