La Juventus del futuro

Torino 06/03/2021 – campionato di calcio serie A / Juventus-Lazio / foto Image Sport
nella foto: esultanza gol Alvaro Morata

Scritto da Cinzia Fresia

Bravi!

La Juventus lo sa che della Lazio non bisogna mai fidarsi e che è  tra le squadre più forti del nostro Campionato, i segni li abbiamo ancora sulla pelle, sebbene si fosse messa male da subito i  ragazzi hanno saputo reagire da Campioni.

La rimonta della Juventus ha sorpreso la Lazio, iniziando già dal gol di Rabiot, giocatore che incide poco e spesso passa inosservato, e poi un super Morata – Chiesa show.

Vi confesso che  è stato un piacere guardare i giovani  della nostra squadra, veloci, dinamici e senza pietà.  Per una società come la Juve, dovrebbe essere normale e non un fatto eccezionale, ma se ricordiamo Alvaro lo ha detto ” Non credete in noi? Non guardateci”.

Quest’anno è ufficiale dichiaro guerra alla classe arbitrale, Massa è stato odioso,  non ci ha dato due rigori ed era sempre in mezzo alle azioni. Se avessi dovuto espellere qualcuno sarebbe stato lui.

I nostri giovani lo sanno appena vestono la maglia bianconera  si guadagna un nemico per “la vecchiaia” e questo è l’arbitro, categoria ormai dichiaratamente contro con i fatti e le parole.

Ma la  Juventus anche così  vince gli scudetti .. perciò  niente vittimismi su la testa ed andiamo avanti.

Ma torniamo alla partita: dopo i complimenti  arrivano le tirate d’orecchie: le merita  Kulusevski.

Il macedone si deve svegliare,  non può accampare scuse: non c’era Ronaldo da servire, non aveva ostacoli e nonostante ciò   ha fatto un sacco di errori. E non solo .. alla giustissima sostituzione è filato dentro lo spogliatoio senza quasi dare la mano al suo allenatore.

Questo non va, un Giocatore deve saper fare autocritica, non è perché sei alla Juventus automaticamente diventi un campione non dimentichiamo che da un suo errore è nato il gol. La Juventus è un punto di partenza per crescere ma  la strada è lunga, e Kulusevski  deve ancora dimostrare di valere.

Andrea Pirlo lo giustifica, secondo il tecnico, il giocatore deve imparare cosa significa stare alla Juventus.

A questo punto tutti con Demiral a  spegnere  le sue 23 candeline celebrando una super vittoria ma piano con i festeggiamenti perché martedì ci aspetta una prova storica, la rimonta contro il Porto: se son rose fioriranno.

  1. BUONGIORNO CINZIA

    Ieri mancava anche Ronaldo soprattutto Ronaldo e c’è o non c’è è sempre lui che si prende la scena.
    Non credo sia stato Pirlo a lasciarlo fuori ma, sicuramente, è stata una sua scelta, dello stesso Ronaldo, in vista della partita di martedì.

    Dicevo, infatti,CR7 incide sempre nel gioco, nel bene e nel male.
    Ieri la Juve senza CR7 è sembrata più libera, meno imballata, e priva di ogni minima soggezione verso il migliore giocatore attuale del Mondo.

    Lo stesso Morata era libero di andare e non per forza cercare ogni volta l’assist per Ronaldo quando invece poteva concludere in porta.

    Pirlo dovrebbe, ma non lo farà perché non può farlo, chiedere ancora a Ronaldo di giocare al centro e non andare a occupare e togliere i movimenti in Chiesa ora a dx, ora al centro a Morata e a sx perché gli piace la guida a sx.

    Poi, magari, martedì porta a casa il pallone.

    Buona domenica

  2. Una delle cose più belle le ha dette demiral urlando ai compagni: siamo la juve.
    Cinzia anche tu hai scritto una cosa sacrosanta: “Vi confesso che è stato un piacere guardare i giovani della nostra squadra, veloci, dinamici e senza pietà. Per una società come la Juve, dovrebbe essere normale e non un fatto eccezionale, ma se ricordiamo Alvaro lo ha detto ” Non credete in noi? Non guardateci”.
    Il punto è che questa juve ha finora avuto una sfiga pazzesca. La squadra non è stata mai al completo neanche per un mese, assenze pesanti come quella di dybala (miglior giocatore lo scorso anno), decisioni arbitrali alquanto discutibili, mancanza di una preparazione estiva per assemblare i molti cambiamenti hanno evidenziato maggiormente gli errori di mercato e quelli dovuti all’inesperienza di pirlo. Se a ieri sera aggiungiamo le 3/4 partite in cui abbiamo giocato quasi con tutti gli effettivi disponibili si può intravvedere un percorso virtuoso che con qualche innesto mirato a centrocampo può portarci ad altrettanti anni di successo.

    Ps spero che la partita di ieri sera ci abbia ridato quello spirito mai domo, racchiuso nel nostro moto fino alla fine che è la condizione imprescindibile per poter vincere le partite e la cui perdita imputavo a pirlo.

    • Luigis condivido al 100% il tuo Ps , soprattutto il finale

      Allora anche tu,fino a ieri sera, imputavi a Pirlo la perdita del nostro spirito mai domo che ci ha sempre contraddistinto.

      Bene!

      Pensavo di essere il solo ma noto che piano piano il numero aumenta..

    • Luigi’s in merito alla sfortuna abbiamo avuto momenti terribili anche in passato, quest’anno c’è L’aggravante COVID che amplifica anche nel recupero. Detto ciò prima c’era Allegri che piaccia o non piaccia è un allenatore esperto, mentre oggi Pirlo sta imparando sul campo. Nota bene che la Juve alterna partite fantastiche ad altre sottoterra come fosse una dilettante. Mettiamo tutto in conto Luigi’s, ragioniamo giorno dopo giorno, non possiamo chiedere di più.

  3. Aggiungo che Pirlo sta responsabilizzando i ragazzi .. oltre a giustificarli.

  4. Su DAZN Pierluigi Pardo ha spiegato la decisione del direttore di gara Massa nell’occasione del tocco di mano di Hoedt in area di rigore biancoceleste: “Decisiva nell’interpretazione dell’arbitro la dinamica dell’anticipo di Acerbi su Chiesa, che fa sì che il pallone schizzi in maniera fortuita da sotto a sopra toccando la mano di Hoedt, che è oggettivamente larga ma non è sopra la linea delle spalle. E’ stata valutata come una deviazione casuale sul braccio del giocatore che stava correndo”.

    Per chi come lui può ri-vedere le immagini rallentate da tutte le angolazioni sarebbe bastata questa per capire che definire “casuale” quel tocco intenzionale di polso è come minimo da incompetenti e come massimo da faziosi. Scelga lui a quale categoria preferisce iscriversi, in ogni caso dovrebbe anche scegliersi un altro lavoro perchè quello del telecronista non è per lui.

    https://footballnews24.it/juventus-lazio-mani-di-hoedt-per-massa-niente-rigore-video/

  5. Per tutti i pardi d’Italia e i cronisti stranieri dei quali parla Kris, questa immagine rallentata al minuto 1 e 14 secondi evidenzia la volontarietà del difensore della Lazio nel colpire il pallone con la mano per allontanarlo dalla disponibilità di Chiesa, per la precisione col polso destro.

    https://www.sportmediaset.mediaset.it/video/calcio/serie-a-juventus-lazio-3-1-gli-highlights_29494272-202102k.shtml

    • pardo abbreviativo di gatto-pardo, come quello del famoso romanzo di Giuseppe Tomasi.

      • gatto-pardesco, aggettivo emblema degli opportunisti, equilibristi e doppiogiochisti del giornalismo sportivo itaGliano.

  6. Massimo si.
    L’allenatore è importante dal punto di vista delle scelte dei giocatori nei giusti ruoli e del modulo, ma diventa fondamentale quando deve entrare nella testa dei giocatori. E’ importante motivarli, farli sentire importanti, fargli capire che un centimetro fatto per il compagno è un metro fatto per raggiungere la vittoria, un km per gli obiettivi, farli bruciare quel fuoco dentro che li rende pronti a fare del tutto. Ecco che li non hanno più importanza schemi, moduli tattici, sbagli di formazione e quant’altro perché quando giocatori hanno un quadro psicologico favorevole le cose sono più facili.
    E’ pur vero che pirlo però è stato ed è anche sfortunato perché le assenze sono molte, importanti e per lungo tempo, soprattutto in un campionato compresso come questo dove un infortunio di 15gg ti porta a saltare diverse partite.
    Secondo me ha molte attenuati e le conclusioni potranno essere tirare solo a fine anno. Sapevamo tutti che era ed è una scommessa e credo che i primi a saperlo siano i dirigenti della juventus.

    • luigis,condivido.

      Anche se il discorso della sfortuna proprio ieri ha dimostrato che conta fino ad un certo punto.

      Contro la Lazio senza mezza dozzina di titolari e Ronaldo che fa un’altra mezza dozzina da solo ,la squadra si è espressa bene reagendo allo svantaggio e ad un arbitro scandaloso.

      Una squadra messa in campo finalmente indipendente
      priva dei dogmi e delle fisime di Pirlo

      Una prototipo di formazione come ha scritto anche Willy Signori su Juventibus ,che non rivedremo mai più.

      Senza regista,senza costruzioni dal basso e altre palle varie addirittura senza Ronaldo i ragazzi in pratica hanno fatto di testa loro e l’hanno fatto benissimo.

      Adesso vediamo di continuare,tra un paio di giorni sapremo tutto.

      Speriamo bene

      Ciao

      • Tranfaglia

        Condividi, scodinzoli, mistifichi.
        Ma piantala un po’dai.

        Se perdiamo è colpa di Pirlo se vinciamo è merito degli altri.

        Fatti un tagliando concettuale, che sarebbe meglio.

  7. Ecco appunto non credo che elkann non sappia e approvi ciò che fa il cugino.
    John Elkann, presidente di Exor, e cugino di Andrea Agnelli, ha parlato anche di Juventus in un’intervista concessa a “La Stampa” per i 100 anni dalla nascita del nonno, Gianni Agnelli: “La Juve è il grande amore di tutta la nostra famiglia. Siamo gli unici, nel mondo, ad aver mantenuto un rapporto così forte e longevo con un club sportivo. Il nonno sarebbe stato fiero e felice di vivere l’ultimo decennio: 9 scudetti consecutivi, quasi il doppio dei 5 che lui visse da bambino negli Anni ’30. Avrebbe sposato la scelta coraggiosa di mio cugino Andrea: dopo un decennio così ricco di grandi successi, puntare su un allenatore e una squadra giovani per costruire il futuro”.

  8. LO METTO ANCHE QUI PER I GATTOPARDI

    “LE PERLE DI CALCIOPOLI CHE NESSUNO RICORDA PIÙ”

    Tornando un attimo a quello di cui accennava ieri Cinzia, appunto, il ritorno di Calciopoli…e ieri sera in effetti quando Massa ha voluto sorvolare sul fallo di mano netto e non utilizzare, almeno, il mezzo a disposizione per regolamento…ho pensato veramente a Calciopoli sommando un pochettino, manco tanto ma solo un poco delle nefandezze e storture contro la Juve quest’anno soprattutto.

    È andata in giudicato la sentenza che assolve Luciano Moggi e condanna Gianfelice Facchetti, che lo aveva querelato per diffamazione, rendendo un servizio a chi è tuttora alla ricerca di una verità palese ma tenuta nascosta.

    “La sentenza della Corte di Appello di Milano (2166) conferma che l’allora presidente dell’ inter, Giacinto Facchetti, «faceva lobbing con gli arbitri», mentre il Procuratore Figc, Palazzi, attestava che in quel modo l’inter era passibile di art.6, cioè di illecito.
    Si è così dimostrata una diversità di giudizio rispetto a Napoli dove si è andati contro la Juve a prescindere (escludendo le altre squadre), ancorché la sentenza del processo sportivo recitasse: «Campionato regolare, nessuna partita alterata».
    Tutti hanno dovuto prenderne atto, Cassazione compresa.
    Si è spostata allora l’ attenzione sul «condizionamento del campionato», considerato il potere di cui era accreditato lo scrivente (Moggi), che portò ad ipotizzare il reato a «consumazione anticipata». Potevano usare la parola «competenza» al posto di «potere», ma non avrebbe reso. Eppure, grazie a quella competenza, l’Italia zeppa di juventini (come la Francia) in quel 2006 vinse il Mondiale.
    Per far capire la valenza della mossa di escludere le altre società dal processo, basta ricordare che lo statuto federale consentiva di parlare con i designatori.
    Però non come fece Facchetti quando chiese a Bergamo di intervenire sull’ arbitro Bertini perché facesse vincere i suoi in semifinale di Coppa Italia contro il Cagliari.
    L’intercettazione di cui sopra è agli atti a Milano, mentre a Napoli il pm Narducci per molto tempo ha sostenuto che non esistessero telefonate dei nerazzurri.
    Dal canto suo il maggiore Auricchio, l’investigatore, aveva respinto il guardalinee Coppola che voleva denunciare il condizionamento dell’inter per la squalifica di Cordoba (inter-Venezia): «L’ inter non ci interessa».
    Mentre al sottoscritto(Moggi), per un colloquio con Bergamo per lamentarmi dell’ arbitraggio di De Santis a Palermo, coniarono il termine «grigliata»: il designatore mi fece presente le difficoltà e mi chiese un parere, io gli parlai degli arbitri più in forma, lui alla fine fece diversamente.
    D’altra parte, se fosse stata contestualizzata la chiamata di Bergamo a Galliani, numero due del Milan, dopo il ko rossonero con la Juve poi scudettata («A casa mia abbiamo pianto, siamo dispiaciuti, non avrei mai pensato che la Juve potesse vincere a Milano con Collina»), o quella che Galliani, allora presidente di Lega, fece al suo addetto agli arbitri,
    Meani, per la gara da recuperare per la morte di Papa Wojtyla («Moggi e Capello volevano spostarla di un giorno, io l’ho spostata di una settimana così potremo recuperare Kakà, infortunato, per Siena»), tutti avrebbero capito che Bergamo poteva essere tutto tranne che un nostro sodale.
    Queste sono solo alcune “perle”: a voi le conclusioni, grazie a Gianfelice per averci dato questa opportunità”.

    Saluti

  9. Barone50

    Calciopoli riscritta dai saltimbanchi incappucciati come una vicenda iniziata nel 2006 e conclusa nel 2011 con la sentenza finale della Cassazione. Evidente il lapsus freudiano autoreferenziale sull’anno di chiusura, il 2011 è quello della relazione Palazzi in cui la Procura Federale ha scritto sulla pietra del tempo che: “Questo Ufficio ritiene che le condotte in parola siano tali da integrare la violazione, oltre che dei principi di cui all’art. 1, comma 1, CGS (codice di giustizia sportiva, ndr), anche dell’oggetto protetto dalla norma di cui all’art. 6, comma 1, CGS, in quanto certamente dirette ad assicurare un vantaggio in classifica in favore della società Internazionale F.c., mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale e la lesione dei principi di alterità, terzietà, imparzialità ed indipendenza, che devono necessariamente connotare la funzione arbitrale.”

    • Vero Gioele, ma questo bisognerebbe dirlo a chi naviga a vista senza bussola…infatti salta da un porto all’altro fino a che non prende uno scoglio e cade a picco.

      Ciao

  10. IL RITARDO

    La Juve in ritardo sul primo binario…è come un treno che accumula ritardo non sempre dovuti alla linea ma molte volte dovuto alla capacità del macchinista nei recuperi.

    Pirlo ha le sue colpe, sicuramente dovute alla marcia, ma se durante il cammino trova dei sabotaggio lungo la linea ferrata e deve scendere per togliere l’ostacolo non tutto il ritardo accumulato è solo per colpa sua.
    Molte volte pronto a ripartire spedito il capostazione non gli apriva il verde facendo persistere quel segnale rosso per un bel pò.

    Signori in carrozza si riparte.

  11. Tranfaglia

    Mi è piaciuta la squadra ed i meriti sono di tutti, anche dell’allenatore. Non è che se perdiamo è colpa di Pirlo e se vinciamo i meriti sono solo degli altri. Un risultato che fa bene, anche in vista di Martedì,ci voleva per tutto, per dare fiducia, giustificare il lavoro fatto e quello che è da fare ancora. Non siamo arrivati, ma stiamo cercando di farlo, questo importa. Il macedone: qualche cappellata ci sta, basta farne tesoro. Inutile stare col fucile spianato stiamo costruendo, non è facile, ci vuole raziocinio da parte di tutti,aiutiamo la squadra sostenendola con l’allenatore.

    • Ciao Tino,mi sembra che la squadra messa in campo ieri sera abbia spiazzato tutti,Inzaghi compreso,alla lettura della formazione sono rimasto perplesso…ma Andrea si è dimostrato capace…molto capace per essere un novellino

  12. Tranfaglia

    Permettimi di dire che mi sorprende che tu ti sorprenda di chi da tempo distorce e altera il pensiero altrui per poter sdoganare concetti calcisticamente inverosimili. Pirlo ha parlato di “20 minuti iniziali di ritardo” come normale che ci fossero con diversi giocatori al rientro e altri fuori posizione come Danilo e Berna, ma non per questo tutta la squadra non ha seguito le sue direttive, consapevole di dover affrontare una squadra rodata e riposata come la Lazio. Pirlo ha poi ribadito che la presenza di Morata è fondamentale, sperando di poterlo avere al 100% per sfruttare al massimo le sue potenzialità e non è mancato neanche l’accenno alla mancanza di un regista come Arthur che – parole sue – fa uscire bene il gioco ed è sempre lucido sotto pressione, un giocatore che – aggiunge – dà ritmo e fa girare la squadra e che spera di riavere al massimo martedì contro il Porto, così come sarà fondamentale anche la presenza di un Ronaldo riposato in grado di fare la differenza nelle partite da dentro o fuori in Champions. Altro che prototipo di squadra che senza CR7 fa di testa propria, al Massimo un’ingannevole fuffa come specchietto per le allodole.

  13. 🤔🤫🤐

    E continuano 😁😁
    So che non vuoi sapere niente ,ma abboccano che è un piacere e,visto il momento non proprio felice , mi sto divertendo un casino 😁😁😁😁😁
    Mimì e Cocò in prima fila,sono in attesa del terzo …😉
    Ah ,come ti capisco
    ” Ma va beh, purtroppo al tifo non si comanda e a me tocca dividerlo con gentaglia”
    Anche tra i miei ce ne sono di devastati mentalmente simili che non ti dico.Tali e quali, gemelli separati dalla nascita ..

    …,curiosità, non ti abbiamo mai visto qui ,intervieni su un dialogo tra me e x ,chi sei?Scusami ma dato che leggo un y su un altro blog,sento puzza di bruciato.

    Azz, dico io: e se tu senti puzza di bruciato io devo correre a chiamare i pompieri…

    Tana per il coglione

    • Barone

      Dev’esser finito contro uno scoglio, speriamo che non abbia perso la memoria perchè con il trauma che ha subito c’è il rischio di non riconoscersi e non ricordarsi neanche chi sia e che ci fa qui.

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