3 punti doverosi gioiamo … ma calmi.

 

 

Articolo di Alessandro Magno

Comprendo quest’anno è un annata atipica per la Juventus. Soprattutto rispetto alle ultime 9. La squadra è altalenante e spesso ha fatto buone cose, mentre molto più spesso ne ha fatte di meno buono. Questo ha generato sofferenza nei tifosi che diciamolo sono stati abituati piuttosto bene. Probabilmente sarà per questo che dopo le a dir poco opache prove contro Benevento e Torino, si erano materializzati all’orizzonte tutti i fantasmi di un tracollo. Ora non voglio essere io quello che limita la gioia di una buona vittoria tuttavia fra i catastrofismi e i facili entusiasmi esiste evidentemente una via di mezzo. Esiste la ragione e il raccontare il più possibile le cose con la mente lucida.

E allora va detto, la vittoria di ieri sera è importantissima. Intanto ai fini della classifica. Abbiamo riallungato proprio sul Napoli e scavalcato nuovamente l’Atalanta, che qualcosa mi dici sarà un avversario temibile da qui alla fine. Abbiamo anche avvicinato il Milan che oggi dista un solo punto. Tutto questo è assolutamente positivo per quanto riguarda la lotta Champions e per la serenità che restituisce all’ambiente. Era probabilmente l’ultima Spiaggia per Pirlo anche se qualcuno non ci crede. Se la Juventus avesse perso forse sarebbe stato per lo meno opportuno valutare un cambio di rotta per dare una scossa. Questo non è avvenuto e francamente ne sono felice. Se Pirlo resta vuol dire che la Juve vince oppure viceversa fate voi a me interessa solo la squadra. Ieri fra l’altro l’allenatore ha apportato alcune modifiche che si sono rivelate illuminanti. Fuori Kulusevski e Szczesny gli ultimi paperopolari (con Arthur anche lui fuori), Danilo riportato a terzino. Dybala impiegato finalmente seppure part time. Si è vinto è stato bello. Era anche fra l’altro giusto e sacrosanto visto che ci siamo andati a riprendere i tre punti che il Coni ci aveva tolto ingiustamente per una partita rinviata ad hoc da De Lurentiis, la ASL di Napoli, l’ex ministro Spadafora e tutta questa marmaglia di figuranti in questa commedia napoletana che, per fortuna come da tradizione, per loro si è conclusa in tragedia. Ovviamente sportiva. Vincere era un dovere morale.

E veniamo alle cose meno buone. A fronte dell’impegno che c’è stato e di alcune correzioni rivelatesi vincenti da parte del mister, la Juve non ha affatto brillato. Il Napoli non è un granchè ed è più altalenante di noi eppure, in alcuni frangenti, ci ha costretto sulla difensiva e anche il finale, a causa dell’arbitro, è stato in sofferenza. Ci sono giocatori che appaiono cotti e in confuzione mentale come Morata, Alex Sandro Cuadrado. Anche se si battono. Ci sono altri, come De Ligt, che mi pare abbiano smarrito le proprie certezze e sembra quasi non vedano l’ora che la partita finisca. Ce ne sono altri, come Ronaldo, che non sembrano più in una grande condizione fisica e probabilmente dovrebbero rifiatare, qualora si potesse, oppure altri come Rabiot e Bentancur che non osano per paura di sbagliare. E come non capirli in questa situazione dove ogni errore si paga a caro prezzo. Lo stesso Dybala, a parte il gol bellissimo, non sembra abbia una forma da poter esser ancora impiegato da titolare (d’altronde è praticamente un anno che non gioca), anche se mentalmente si vede che vuol spaccare la porta. Ho letto voti, anche sui giornali nazionali, di 8 e 7 come se piovesse. Insomma non esageriamo. Non eravamo pippe prima e non siamo dei fenomeni adesso. Insomma ho visto buone cose ma anche altre molto meno buone che mi fanno dire di stare con i piedi per terra, perchè questo finale di stagione sarà al minimo impegnativo. Certo se potessimo schierare in qualche ultima partita di questo fine stagione contemporaneamente Ronaldo Dybala e Chiesa non sarebbe malaccio.

  1. Più che gioia questa vittoria riporta un minimo di tranquillità. Perché tutto sembrava indicare che la caduta fosse inarrestabile. Quindi almeno abbiamo verificato che almeno con la forza dei nervi possiamo giocarci questa benedetta qualificazione in Champions.
    Ovviamente la vittoria di ieri non può rassicurare del tutto, perché in una stagione mandata a puttane per la caterva di punti persi contro Benevento, Verona, Crotone, Fiorentina ecc…anche il Genoa in casa diventa uno spauracchio.
    Pirlo finalmente ha confessato quanta presunzione ci sia nel gruppo. Non che non si vedesse da fuori, ma almeno pare ne abbia preso coscienza a metà Aprile. Meglio tardi che mai…
    Quindi speriamo riesca almeno a tenerli sul pezzo per queste ultime partite, perché ancora nulla è deciso con tante squadre in pochissimi punti.
    Rabiot si è detto contento per aver battuto una big. Forse ancora non hanno capito che una vera big avrebbe rotto il culo sia alla Juve che al Napoli viste ieri.

  2. Ben giusto il discorso su pirlo se rimane la juve vince e merita anche di disputare queste ultime partite, però se non ci saranno miglioramenti non solo nel gioco ma in tutto nel senso di unità di squadra, di un identità precisa e di idee da mettere in pratica sul campo, di voglia di combattere e soffrire come ieri con il napoli è giusto che si cambi.
    Continuo a ritenere sbagliato il centrocampo a due così come uno spreco chiesa a sinistra pericoloso si, ma un attimo a destra è diventato devastante. Insomma con tutte le attenuanti che possiamo dare al bresciano mi sembra che sia troppo presto attribuirgli una squadra come la juventus poi spero di sbagliarmi.

  3. RICORDATEVI SEMPRE

    La Juventus è quella tipa che ha più talento di tutte, perchè è nata bella…più bella di tutte.

    E’ quella più ingegnosa che si è inventata mille cose, perchè è piena di risorse.
    Sa discutere di storia, di mare, di montagne, sa di cibo, di buon vino di dialetti, di pittori, di scultori, di scrittori di eccellenze calcistiche, non c’è niente che non sa, tattiche antiche, moderne e future, e quando questa tipa, bella e talentuosa inciampa e cade, mediamente ogni 10 anni, la platea delle sfigate esulta.
    È la rabbia delle povere gelose, quelle al buio perchè lei è comunque bella anche quando cade a terra.
    La Juventus è una tipa con stivale del tacco 12 che nessuna sa portare meglio di lei.
    Solo il tempo di rialzarsi. Allenatori, dirigenti, preparatori, loro passano la Juventus no!

    In parole povere: La Juve non muore letteralmente mai.

  4. E POI TUTTI DA McKENNIE

    Tre partite tre rigori in favore del Napoli.
    Ieri ho visto la Juve della Supercoppa, niente di eccezionale ma redditizia.
    Il centrocampo latita come anche i raddoppi in fase realizzativa…iniziando da Cristiano e appresso tutti quelli che provano a indirizzare un tiro nello specchio…vedi Cuadrado.

    Non sono favorevole alla cacciata di Pirlo…il posto in Champions lo possono compromettere solo i designatori arbitrali…ieri l’arbitro di Aprilia non mi è piaciuto…sono loro, gli arbitri che fanno aumentare le incertezze dei giocatori e di conseguenza della squadra.
    Siamo arrivati al punto di gioire sui torti subiti affinché gli avversari non possano lagnarsi.

    A destra con Danilo e Cuadrado ma anche Chiesa siamo messi bene…toccherà un attimino provvedere la parte di Alex Sandro…quella fascia sinistra che tanto di sinistro ha.

    Marzo è il mese della Juventus, la primavera che è anche gioventù, quindi la partita di recupero con il Napoli è capitata a fagiolo…tutto risolto signora la marchesa…affatto, domenica contro il Genoa ci vorrebbe la riconferma per poter poi andare più ferrati a Bergamo.

    Se son rose fioriranno e maggio è il mese, appunto, delle rose.

  5. CAMPIONATO FALSATO SCUDETTO TAMPONATO

    La giustizia ci ha regalato la partita più lunga della storia. Non dopo giorni o una-due settimane ma dopo mesi di attesa, rinvii, il 3-0 a tavolino ribaltato dal Collegio del Coni, Asl in contraddizione l’una con l’altra, ragionamenti controversi sul rispetto delle regole e dei protocolli con quella sensazione che il campionato sia stato “falsato” dall’assenza di chiarezza, la vittoria della Juventus contro il Napoli, nel recupero della terza giornata, è un atto di giustizia che chiude il cerchio su una vicenda sgradevole a più livelli.

    Questa volta i furbetti del “chiagnie e fotti” non vengono premiati magari con una beffa al novantesimo.

    Quindi, nessun premio al calcio dei “furbi”, quello di chi ha sostenuto di tenere più alla salute che al gioco, ma solo a giorni alterni e a seconda di situazioni, vantaggi ed evidenti opportunismi.

    Insisto nel dire che i mali della Juve sono iniziati da quel lontano 4 ottobre…giocatori scesi in campo per rispettare un regolamento poi falsato dalle istituzioni stesse.
    Infatti, la Juve vince sul campo una partita che avrebbe dovuto vincere d’ufficio sei mesi fa e che è stata la madre di tutte le anomalie di un torneo allo sbando dove ancora oggi, a distanza di quella gara fantasma (in cui per molti avversari, tra l’altro, il problema era la presenza dei giocatori bianconeri e non l’assenza dei partenopei), vige la regola dell’ognuno fa per sé e si continuano a registrare disparità clamorose.
    I goal di Ronaldo e Dybala che hanno ristabilito il senso di giustizia dentro il campionato, senza però restituirgli piena credibilità.

    La stagione della Juventus, da quel 4 Ottobre poteva essere differente, la Juve che ha battuto il Napoli è parsa una squadra più vogliosa, più logica nello schieramento, più compatta rispetto a quella discontinua e piena di amnesie vista nelle ultime settimane.
    Un atteggiamento che dimostra come la Juve, quando vuole, sa essere se stessa e che, allo stesso tempo, aumenta i rimpianti per una stagione che poteva (e doveva) affrontarsi in maniera differente.

    La partita contro il Napoli è l’attestazione, l’ennesima, dopo le vittorie contro Barcellona, Roma, inter in Coppa Italia, Milan a San Siro, che il gruppo non è un ritrovo di brocchi come, invece, è aleggiato nei discorsi di molti tifosi.
    La base è la stessa che solo dieci mesi fa, tra difficoltà varie, si è aggiudicata lo scudetto, investendo nel ringiovanimento di alcuni elementi della rosa.

    Il peso di infortuni e assenze, ha fatto perdere per lunghi tratti della stagione lo “spirito” e l’anima che l’hanno sempre contraddistinta per lottare fino all’ultimo per i propri obiettivi…perché?

    Semplicemente la ultima dimostrazione la danno le due partite di recupero…inter-Sassuolo e Juve-Napoli…Ennesimo pro e contro, contro sempre ai bianconeri e a favore(rigore non dato al Sassuolo con ribaltamento dell’azione e goal del raddoppio interista, insomma da un eventuale 1-1 al 2-0) all’inter.

    Ovvio che giocatori non sono dei robot, e se il var è stato messo per non far ripetere i goal di Mountari non visto o i fuorigioco di Miajtivic e che invece viene adoperato come un disegno criminoso, a volte viene la voglia di mollare tutto.

    Mi auguro, visto ormai lo scudetto assegnato all’inter facendola arrivare prima come
    successe vergognosamente nel 2006, che alla Juve le penalità siano finite e che possa raggiungere tranquillamente il posto in Champions.

    O manca ancora la matematica per lo scudetto?

  6. A Genova non è mai una passeggiata, ma credo che la Juve porterà i 3 punti a casa. Certo servirà una gara al minimo come quella col Napoli, se non altro per dimostrare un minimo di cambio di rotta. Sicuramente non sarà agevole ma dobbiamo rientrare in zona CL definitivamente.
    Campionato falsato. Come non dare ragione a Barone, certo noi abbiamo contribuito alla riuscita del programma, purtroppo.
    Troppe leggerezze fuori e dentro dal campo.

  7. La Juve ci ha messo del suo e non ci piove, ma questo campionato è più falsato di quello del 2006 dove hanno fatti il repulisti Juve.

    Quando mai si era visto che una squadra addirittura tiene fuori rosa i suoi 3 migliori elementi prestati alla nazionale precauzionalmente pur essendo questi “negativi ai tamponi “?
    Che stiamo su scherzi a parte? Eppure Lotito ha fatto addirittura carte false per far rientrare i suoi giocatori da positivi a negativi pur di farli giocare. O ci sono criminali da una parte o eccessivo zelo di cortesia dall’altra, vie di mezzo non ne vedo proprio, e questo mi puzza parecchio.
    Squadre con più di 5/6 titolari positivi al covid hanno regolarmente giocato mentre altre e guarda caso sono solo Napoli e Inter fanno intervenire altri organi istituzionali come le asl di riferimento per non giocare quando non conveniva loro. È assurdo che solo con 2 elementi positivi si possa chiedere il rinvio di una partita mentre altre società più inguaiate vadano a giocarsela.
    Lo scorso anno si invocavano poi a gran voce e da diversi personaggi autorevoli i play off, oggi si trova una scusa come i tempi ristretti per non parlarne neppure? Si potrebbero giocare a settembre prima dell’inizio del prossimo campionato e saremo tutti felici e contenti.
    Solo così si potrebbe dare un minimo di credibilità a questo campionato farlocco.

    • 👍

    • Si però come hai ben detto la Juve ci ha messo del suo e da li dobbiamo partire.

      Lo scorso anno alla 29° avevamo 72 punti, l’Inter ne aveva 64.
      Quest’anno alla 29° abbiamo 59 punti, l’Inter ne ha 71.

      Brava Inter, ma il crollo della Juve è evidente, crollo avvenuto contro le piccole, si parla di 12 punti, se poi vedi lo scontro diretto di San Siro, dove lo scorso anno il risultato fu diverso il conto è presto fatto,
      Juve 59+12= 71 se consideriamo Inter Juve, 71+3= 74

      Quindi al netto Juve 74; Inter 68

      Questo per dire che dobbiamo guardare solo in casa nostra, e che purtroppo le rose che ci hanno tolto i punti decisivi, sono nettamente inferiori alla nostra.
      Dobbiamo perciò guardare a certe leggerezze, ed a certe prestazioni che riguardano allenatore e giocatori, il resto sono solo chiacchere. Reali, si, ma che non hanno avuto peso nella storia del campionato.

      Quindi si, se quest’anno ci sarà un eroe a strisce nerazzurre, sarà solo “colpa” di Pirlo e dei giocatori della Juve che hanno staccato la spina quando le cose parevano in discesa, con prestazioni sconcertanti, e questo è agli atti, basta rivedersi le partite.

  8. A proposito di chiagne e fotti

    La monetina di Alemao e gli altri misteri del Campionato 1989-90

    L’8 aprile 1990 durante la partita tra Atalanta e Napoli, il centrocampista brasiliano partenopeo Alemao viene colpito da una monetina che cambia le sorti del campionato. Ma non fu l’unico episodio clamoroso di quella stagione.

    Campionato di calcio 1989/1990. In Italia, alla vigilia dei Mondiali, si gioca il campionato più bello, ricco e importante del mondo. Tutti i protagonisti della Kermesse arricchiscono la serie A. Il Milan ha Rijkaard, Gullit e Van Basten (campioni d’Europa nel 1988). Il Napoli, Maradona e Careca. L’Inter, i tedeschi Klinsmann, Matthaus e Brehme (che vinceranno i mondiali), la Fiorentina Roberto Baggio. La Sampdoria Vialli e Mancini. La Juve è sempre la Juve.

    Salvatore Carmando, l’uomo in più
    Quel campionato fu deciso da un gregario non giocatore. Salvatore Carmando, protagonista di una storia di calcio avvolta nel mistero.

    8 aprile 1990. Trentesima giornata di campionato: ne mancano quattro. Il Milan di Sacchi è in testa con un punto di vantaggio sul Napoli. I rossoneri sono impegnati a Bologna. I partenopei a Bergamo. Entrambe le gare sono incanalate sullo 0-0. In casa dell’Atalanta, però, accade qualcosa di strano. Al 75′ Alemao, grintoso centrocampista azzurro, è colpito da una monetina piovuta dagli spalti. Salvatore Carmando lascia la panchina, attraversa il campo e percepisce il fattore discriminante della stagione. Il regolamento dell’epoca parla chiaro: se un calciatore è costretto a lasciare il campo in seguito ad atti violenti commessi dai tifosi, la squadra che ha subito il danno può ottenere lo 0-2 dal Giudice Sportivo. 0-2 è una vittoria.

    Proprio ciò che serve al Napoli per raggiungere il Milan in classifica….

    Alemao è a terra, Carmando gli è accanto e parla in modo concitato. Cosa si dicono i due? Non lo sapremo mai. Secondo lo staff medico, il brasiliano non è in grado di proseguire la partita. La ferita alla testa c’è. Leggenda narra di un intervento al volo, “ad hoc”, per aggravare la situazione clinica, la ferita, del calciatore. Alemao raggiunge l’ospedale, dove è trattenuto per verificare eventuali traumi ed è trattenuto per ulteriori accertamenti. La partita finisce 0-0. Come a Bologna. Il Napoli fa ricorso al Giudice Sportivo.

    Prima e dopo la decisione, accade di tutto. Corrado Ferlaino, il presidente del Napoli, raggiunge Alemao all’ospedale e afferma che il giocatore non lo riconosce. Il Milan, convinto di subire un sopruso, ingaggia un esperto di lettura labiale, che sostiene con ragionevole certezza: Carmando dice “stai giù” ad Alemao mentre il calciatore cerca di rialzarsi. In ogni caso la lesione c’è: quanto basta per lasciare inalterato il verdetto, nonostante i ricorsi. Il Giudice Sportivo applica il regolamento: il Napoli vince 0-2. E raggiunge il Milan senza giocare.

    Gli episodi sospetti del Campionato 1989-90
    Al giallo, si aggiunge il mistero. Si sussurra che la decisione del Giudice Sportivo sia figlia di un “risarcimento danni”: al Bologna, infatti, è stato annullato ingiustamente un gol di Marronaro. Il pallone entra di mezzo metro. Baresi copre l’arbitro Lanese, che non può vedere. Il Milan, senza quella svista, avrebbe comunque perso la partita. Ci sono abbastanza indizi per sostenere che la decisione del Giudice sia salomonica: il 2-0 al Napoli restituisce il “maltolto” agli azzurri che avrebbero comunque raggiunto in classifica il Milan, se il gol di Marronaro fosse stato (come era giusto fare) convalidato.

    Alla trentaduesima giornata, Napoli e Milan sono ancora appaiate. Restano 180′. Due giornate. É quasi maggio. E Vicini, CT azzurro, è sull’orlo di una crisi di nervi. Tutti i nazionali sono stracarichi di impegni. Juventus e Fiorentina sono in finale UEFA. La Sampdoria è in finale di Coppa delle Coppe. Il Milan si giocherà la Champions con il Benfica. E c’è da preparare il Mondiale da vincere in casa. Non c’è tempo né voglia, in FIGC, di sopportate anche uno spareggio.

    Puntualmente, accade qualcosa di misterioso. Il 22 aprile 1990 il Milan è in corsa su due fronti: può vincere la Champions e lo Scudetto. Al Napoli, invece, resta solo il campionato. Sarà il caso, ma a Verona, dove è di scena il Milan, succede di tutto: rossoneri in vantaggio. Lo Bello (figlio) nella ripresa, espelle Rijkaard, Van Basten e Costacurta in campo e Sacchi in panchina. Ridotti in otto uomini, i rossoneri sono prima rimontati. Quindi subiscono il gol di Pellegrini che li condanna. -2 dal Napoli (che vince a Bologna) a due giornate dalla fine. Il campionato si chiude, di fatto, così.

  9. Gioiamo si.

    Intanto perché “giustizia è stata fatta”.

    Gioiamo per il risultato che ci tira fuori dalle sabbie mobili, anche se ci siamo ancora vicino.

    Finito qui. La Juve infatti non ha brillato, a livello d gioco poco si è visto. Un po’ più di concentrazione, una grinta non solo concentrata su Chiesa, ma poco di più.
    La Juve resta una squadra nella quale pochi sanno cosa fare, tanto più con la palla al piede.
    In difesa la situazione è migliorata, ma solo perché Buffon guidava i suoi compagni come fosse alla play station.
    Ed anche perché se ognuno gioca al posto suo e manca il buco di Bonucci le cose si aggiustano.
    A centrocampo i soliti dolori, i due mediani funzionano in fase difensiva, buona la prova di entrambi in fase difensiva, in fase di impostazione non pervenuti, nessuno dei due riesce a giocare tra le linee in impostazione, il tutto si riduce a sterili appoggi sulle ali ed all’indietro dove la regia passa tra i piedoni di Chiellini (!)
    Sulle ali si è visto poco, Cuadrado sempre in posizione si fa notare per alcune iniziative degne di questo nome, anche se oggi sbaglia molto, a sinistra si rimane colpiti dal tremendismo di Chiesa, migliore in campo per volontà ed abnegazione, ma quanti tiracci e quanti gol sprecati! Li avesse sbagliati qualche suo compagno sarebbe stato messo sul mercato dai tifosi, ma oggi per lui è gloria e va bene così. Tremendismo, già, una volta era prerogativa dei giocatori granata, ecco, non porta da nessuna parte, se non ad alzare la sedia in coppa, anche se in maniera eroica.
    In attacco invece non si segna, le palle arrivano con il contagocce, oggi Chiesa indovina il cross dalla destra, e Ronaldo segna il primo, raddoppia Dybala al primo pallone giocato dopo una lunghissima convalescenza. Il resto sono tiracci storti e sbilenchi di Chiesa e poco più anche perché in avanti la Juve non gioca, non ha gioco, e tutto si riduce all’improvvisazione di chi è in campo in quel momento, oggi in contropiede una squadra meglio organizzata ne avrebbe fatti 3!

    Quindi i punti sono arrivati ma i problemi restano.

    Problemi che sono profondi, e che devono essere risolti in società.

    A partire da un direttore tecnico capace, Paratici è forse il miglior talent scout in circolazione, ma serve qualcuno con una visione più strategica, più a lungo raggio, capace di vedere il mondo tra 3 anni.

    Servono infatti due anni per fare una squadra da CL, il primo anno si costruisce, il secondo si aggiusta e si vince.
    Insomma per lo meno, le favole di Champions funzionano così da Ernst Happel a Brian Clough.

    • Per queste ragioni trovo una buona idea inserire la figura del direttore tecnico. Dopo la vittoria col Napoli, non possiamo lasciare punti indietro, dobbiamo garantire la presenza in CL. Spero non sottovalutino il Genoa. Vorrebbe dire che bisogna resettare e ripartire da zero.

      • Si il direttore tecnico è a questo punto fondamentale.

        Lippi?

        Si accettano suggerimenti, anche l’ipotesi Rangnick non sarebbe male, ma nel doppio ruolo, allenatore e manager.

        • Bene Luca
          Concordiamo per un direttore tecnico.
          Però non ho mai creduto nei doppi ruoli. Ne va del confronto fra le due responsabilità che è quasi sempre indispensabile.

  10. LA TUA SODDISFAZIONE

    Come puoi pensare che ci manchi? Non è uno scudetto vinto con l’inter a farci cambiare idea.

    Per essere veramente rimpianto, devi raggiungere almeno i risultati ottenuti dal livornese, quello che ha preso subito il tuo posto.

    Hai ancora molta strada da fare, caro Antonio…e non sono certo io ad augurartela.

    Buon pomeriggio

  11. Caro gonte non riesci proprio a pronunciarla quella parolina che inizia con j… peccato perché di tutte le squadre che potevano vincere lo scudetto l’inter e in particolare tu sei l’ultimo a cui lo avrei fatto vincere e questo mi dà molto ma molto fastidio, sperando che quella di quest’anno sia una parentisi perché tra le tante colpe che addosso a pirlo e alla juventus la più grave è proprio l’avervi fatto trionfare.

  12. Vinci Andonio, vinci.

    Goditela, perché il prossimo anno i tuoi tifosi, oggi adoranti, forse, ti abbandoneranno quando uscirai dalla CL per l’ennesima volta.

    Già oggi il tuo scudetto sta passando abbastanza sottotraccia.

Rispondi a luca967 ¬
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