Il ritorno di Paulo


Scritto da Cinzia Fresia

Dopo la notte dei lunghi coltelli la Juventus torna in campo e accoglie il Parma attualmente in zona retrocessione.
Andrea Pirlo rilancia la coppia più che collaudata Dybala-Ronaldo.
Il match in apparenza facile si complica presto, veniamo colpiti su punizione al 25mo.

Comunque la Juventus è propositiva e l’uomo partita sarà Alex Sandro che firmerà persino una doppietta che spegnerà definitivamente l’avversario. Chiuderà il risultato definitivamente uno scatenato De Ligt.
il difensore brasiliano riscatta una serie di prestazioni brutte ricordando il giocatore degli inizi.

Molto bene Paulo Dybala, anche senza gol l’argentino fa vedere chi è.
La lunga sosta non ha scalfitto il suo talento. Il giocatore si è sacrificato per la squadra creando assist vincenti e precisi.

Molto male invece Cristiano Ronaldo.
Per il portoghese è una pessima annata, è nervoso non tiene palla, non approfitta dei numerosi assist e supporti che gli vengono forniti proprio dall’argentino e sarà ammonito nel finale.

La Juventus vince abbastanza facile ma al solito soffrendo. Paulo Dybala si riconferma una presenza importante quasi necessaria per la gestione del gioco della squadra.

Un po’ di consolazione non guasta dopo 48 ore da incubo.

Si legge negli occhi del Presidente tanta tristezza. Andrea Agnelli decide di fare chiarezza in merito ad un progetto a suo dire mal interpretato e distorto volutamente concedendo un’intervista al fine di chiarire tutti i punti contestati del progetto Superlega.

Il Presidente si è preso del “Giuda” del “traditore” e “serpente” da persone che obiettivamente dovrebbero guardarsi allo specchio prima di parlare.
Tuttavia il Presidente bianconero non si dimette e vuole proseguire nel mandato di guida nella Juventus di cui vuole occuparsi il più possibile.

Il club torinese dovrà nuovamente indossare l’armatura e mettersi a combattere aspettiamoci le vendette peggiori.
Infatti c’è molta preoccupazione intorno al club torinese, poiché l’Uefa minaccia ritorsioni e punizioni.

  1. C’ERANO SOLO ANDREA E FLOTENTINO

    Gli altri erano chi al bar, chi chiuso nel cesso, chi a contare se erano sette o di più Chsmpions vinte, chi per rispetto a vedersi il funerale del principe consorte, e chi invece stava festeggiando ancora il triplete e mai stati in superlega.

    Buongiorno ☕

  2. QUELLO CHE NON TI ASPETTI

    Alex Sandro è ancora nel bagno aspettando di farla per il doping.
    Mai visto un Alex Sandro così.
    Contento per Dybala fino a che ha tenuto…ovviamente sta mettendo minutaggio nelle gambe.

    Come scrive Cinzia la uefa minaccia punizioni e ritorsioni…ma perché giocare su un campo di patate come quello del Galatasaray che cos’era?

    Buona giornata

    • A quanto pare per lavare la vergogna, Agnelli dovrebbe dare le dimissioni, in modo da evitare anche le punizioni della UEFA di Cefferin.

      Elkan deve provvedere! Per salvare così la faccia alla Juventus!

      Ed allora mettiamo Alessandro Nasi.

      Si ma Nasi è il cugino di Elkan, come sottolineano i giornali, che evitano di dire che Nasi è anche cugino degli Agnelli.
      Detto questo invece si viene a sapere, che Nasi è anche il compagno della Seredova!
      Non solo, pare che Ceferin sia il padrino della figlia di Andrea.
      Insomma per chi mi legge sa che sono un libertario di professione, uno che pone la libertà individuale al di sopra di tutto e tutti, nei limiti del personale, ma qui si esagera un pochino.

      Insomma vedo positivo un cambio di Andrea alla presidenza perché c’è troppa “amicizia” nella Juve, una società che deve tornare ad essere un’azienda dove i ruoli non devono essere confusi, dove l’allenatore non deve essere amico del presidente e dove il presidente non deve essere amico dei calciatori e dei dirigenti.
      Tutto molto bello, ma nelle aziende funziona diverso.

      Detto questo credo che Andrea sia uno dei nostri migliori presidenti perché non ha solo vinto, ma ha ridisegnato la società dalle basi, ed alla fine del disegno, siamo di fronte ad una Juve migliore, di un’altra dimensione.

      Purtroppo penso che la faccia in società ce la debba mettere qualcun altro.
      Qualcuno che arrivi dal calcio, meglio se Juventino.

      Lippi? Del Piero?

      Anche per rimettere un po’ d’ordine, non si può sentire che la squadra è inallenabile, non si può vedere Chiellini che si mette da solo in campo o Bonucci che dice al mister con fastidio, ci pensiamo noi.

      E’ quindi ora di guidare il club da dietro le quinte con modo di fare gattopardesco e, Andrea, con il ruolo di vicepresidente dell’Exor può fare molto di più che guidare un club di calcio.

      In fondo la Superleague è e resta secondo me un capolavoro, demolito dalla difesa della mediocrità dei molti contro la bravura dei pochi.
      E dal governo inglese naturalmente, perché i soldi, restano nell’isola.
      Che poi il merito lo prendano i tifosi della Cop rientra nella realtà di molte leggende celtiche britanniche.

      • Rispondo che sono d’accordo con entrambe i post, tutte cose vere. Solo che quando, perdonate i termini scurrili, la stai prendendo in quel posto, dicono, più ti muovi e più fa male. Per questo io credo e chiedo se AA ama veramente la juve deve dimettersi, per salvare salvabile. Altrimenti rischi di intraprendere una guerra da solo contro tutti e stavolta i nemici non ce li hai solo in Italia.

        • Certo perchè infatti dopo calciopoli la Juve non ebbe contro anche l’Uefa, che si dichiarò incompetente ad esaminare l’esposto col quale la Juventus chiedeva di verificare se i comportamenti tenuti dalla Figc fra il 2006 e il 2011 fossero conformi ai principi dell’Uefa stessa e se la Federazione non avesse peccato di inerzia nell’indagare e di conseguenza di verificare se fosse il caso di escludere dalla Champions League l’inter, che nella relazione di Palazzi era stata accusata di aver violato l’art. 6 del CGS, quello relativo all’illecito sportivo. Il Disciplinary Board dell’Uefa aveva chiesto alla Figc chiarimenti in merito alle azioni intraprese, la risposta all’esposto della Juventus fu archiviato per non competenza dall’Uefa, incompetenza guarda caso dissoltasi nel caso del Milan, riammesso alla Champions League, che poi i rossoneri avrebbero addirittura vinto, nonostante la giustizia sportiva avesse condannato anche loro, con una penalizzazione ridotta per consentirgli di partecipare alla competizione europea.

  3. Ed alla fine daranno la colpa ad Agnelli.

    Che poi che colpe ha? Cos’anno attaccato i club della Superlega?
    Sono degli imprenditori che hanno colto un occasione di guadagno e volevano sfruttarla.
    Io non vedo l’illecito, e neanche l’attacco ai valori dello sport.

    Nella serie A italiana, ci sono i club di media classifica, che non investono in infrastrutture, che non producono calciatori di un certo valore dai vivai, che non investo neppure in prima squadra, se non il necessario giusto per non retrocedere.

    Che non partecipano al Ranking UEFA perché nelle competizioni europee schierano le riserve.

    Questi club, hanno invece ottenuto,
    l’aumento delle squadre in serie A, per garantirsi una zona di sicurezza dal pericolo di retrocessione,
    un paracadute (soldi) in caso di retrocessione in modo da poter risalire subito,
    la legge Melandri che distribuisce i diritti tv senza condizioni di merito.

    Ecco chi sono i nemici del calcio e della partecipazione, che si è costruito una reale confort zone, alla faccia del merito e che soffoca proprio le neopromosse che devono superare oltre il salto di categoria anche i privilegi offerti a dei club mediocri.

    A me piacerebbe un calcio più libero, libero intanto dagli antijuventini di professione.
    Un calcio libero nel quale il tifoso possa pagare solo le partite che guarda non tutte le partite.
    Pay per Wiev, popolare come richiesto e ribadito dalle istituzioni del calcio.
    Voglio vedere la partita, 5 euro!
    2 Euro alle squadre partecipanti all’evento scelto ed 1 Euro alla Figc, da girare in percentuale alle squadre che producono talenti, un tanto per ogni giocatore del vivaio che ottiene un contratto in serie A.
    E poi, togliere il paracadute per la retrocessione, ma via al premio qualificazione per premiare chi ha meritato e garantire maggiori possibilità di successo nella serie appena raggiunta.
    Questo è il calcio libero, popolare, il calcio dei tifosi, il calcio che premia il merito!

    Invece si premia il calcio dei parassiti che pretendono sicurezze nella loro mediocrità.

    Vero Cairo?

    Ma ce ne sono molti.

  4. Bruttissimo primo tempo quasi indecente, con una squadra ormai retrocessa abbiamo sofferto tantissimo. Abbiamo preso un gol su punizione perché qualcuno ha paura di scapigliarsi. Bene nel secondo tempo anche se il salvataggio di arthur sulla linea e i due colpi di testa dei parmensi che saltano com ple ta men te soli potevano compromettere i tre punti.
    Non vedo miglioramenti e non vedo la mano di pirlo su questa squadra: è quasi un mese che ha la settimana per lavorare ma non trovo tracce delle sue idee e di che cosa voglia. Sarà dura arrivare quarti se non cambiamo approccio.

    • Hai ragione, purtroppo però ormai dovremo andare avanti così fino a fine stagione, in fondo la squadra è questa, i ritmi ed i tempi non cambiano al cambiare degli allenatori.
      Speriamo che i ragazzi ce la facciano, ancora poche partite e si ripartirà con una squadra diversa e forse con un nuovo allenatore e con una nuova dirigenza.

  5. Però ci ha messo la faccia.
    Tempo di sciacalli contutto il rispetto per li sciacalli, sulla carta straccia in edicola, sempre appostati.

    Agnelli ha provato e solo questo è un punto di merito, aver capito quanto sia piena di statue di cera questa uefa.non è detto che finisca qui. La Juve ha bisogno di programmare il futuro economico, aveva iniziato ante coronavirus, corner in Asia, più di un milione di magliette di Ronaldo vendute, si stima che nel mondo ci siano centinaia di milioni di simpatizzanti oltre ai tifosi. Non buttiamo alle ortiche tutto, programmiamo la squadra, se Paratici resta che venga spedito a fare il talent scout, ma basta colpi di testa. Il biondo non saprei invece dove collocarlo.

    Certo, per il resto ci sono stati errori di mercato e di allenatori, ma troveremo la giusta chiave. Credo che le lezioni servano ad Andrea, che faccia tornare Marotta, e cominceremo ad uscire dallo stallo.facciamo una cazzo di squadra.
    Questa storia della superlega non deve inficiare 9 anni di successo. Ha dimostrato come siamo messi e cosa bisogna fare. La Juve sa cosa fare in campo economico e senza i cinesi di turno, anzi, può insegnarlo a tutti, quindi
    Certamente non finisce qui.
    Forza AA!
    La Juve sarà sempre degli Agnelli.

    • Ben detto Tino,

      via con la rivoluzione, ma calma perché stiamo parlando dopo 9 anni di successi.

      Al di fuori delle sparate populistiche, non ho mai sentito Agnelli e Perez chiedere soldi alla UEFA, ma chiedere quello di cui in fondo hanno bisogno le aziende quando i soldi da gestire diventano molti e quando l’evento sportivo comincia ad incidere troppo sui guadagni futuri.

      Parlo del Tottenham, che fresco di stadio nuovo, 1mld di investimento, dopo due anni di Covid, rischia di restare fuori dalla CL. (!)

      Parlo di soldi dunque? Si ma in modo diverso.

      Una squadra che programma investimenti specifici sulla costruzione di un mercato non può vedere i suoi guadagni dipendere per il 30% o giù di li, dall’evento sportivo, deve poter contare su una certa stabilità economica.
      Questo problema è sentito proprio oltre manica dove le squadre inglesi sono prigioniere di un campionato molto competitivo.

      Per ottenere questo, di modi ce ne sono molti, certo la Superleague taglia la testa al toro, ma anche un sistema basato sul Ranking che presenta un evoluzione più soft permette di modulare gli investimenti con un certo anticipo sui risultati, ed evita il fallimento a seguito di una stagione sbagliata o anche solo sfortunata.
      Un club ha il diritto a fine ciclo di poter programmare sui giovani, di modulare gli stipendi e gli sponsor, di poter rischiare su un giovane senza rischiare la catastrofe.

      Tutte cose ragionevoli che l’UEFA non ha voluto concedere, ma che forse in un futuro nemmeno troppo lontano, dovrà prendere in consdierazione.

  6. Luca,
    Non é questione di criminalizzare Agnelli né nessun altro peró é ovvio che se fai una sparata del genere, dal retrogusto golpista per modi e tempi, ottieni anche reazioni forti dall’altra parte.
    L’idea di promuovere piú incontri di cartello é sicuramente affascinante per noi tifosi e redditizia per alcuni club, ma credo ci siano altre vie per andare in quella direzione.
    Critichi giustamente i “paracadute”, ma non é che la superlega fosse ispirata da principi differenti. Un minitorneo ad inviti in cui anche se arrivi ultimo non hai nessuna ripercussione sportiva e vieni in ogni caso premiato (che é quello l’obiettivo) con vagonate di milioni.
    Tutto ció a scapito dell’intero sistema del quale hai sempre fatto parte. Perché é illusorio pensare che un progetto come la superlega non abbia ripercussione negativa sul resto di competizioni e di club.
    Questo per me non é salvare il calcio, ma é un “si salvi chi puó”, e noi che abbiamo i mezzi ci salviamo. Ma non salviamo lo sport e la competizione, fondamentalmente salviamo i conti in rosso proseguendo un cammino diretto a dare sempre piú soldi ai Ronaldo ed ai Raiola di turno.
    Si é detto tante volte che il calcio era ormai uno schifo guardando ai costi ed agli stipendi di calciatori e procuratori. Arriva la pandemia e invece di approfittarne e “normalizzare” le cose ridimensionando certi aspetti esagerati, che facciamo? Lo usiamo come scusa per staccarci dal carrozzone ed esasperare ancora di piú quel sistema che si diceva “non fosse piú sport”. E il diritto di decidere chi sale sulle scialuppe di salvataggio se lo arrogano una decina di tizi dicendo che i soldi delle scialuppe li hanno messi loro.
    Che reazione dovrebbe avere il resto del mondo del calcio? Perché non sono mica tutti Cairo in giro per l’Europa, ci sono tante belle realtá che hanno tutto il diritto di avere le loro aspirazioni.
    Ceferin sará anche un farabutto ed un coglione, le sue dichiarazioni hanno dato fastidio anche a me, ma non ha tutti i torti su alcune cose.
    Immaginiamo la Juve post farsopoli, ai minimi storici a livello sportivo, economico ed anche di appeal. Che avremmo detto se in quel momento un gruppetto di figoni avesse fatto una superlega senza invitarci e lasciandoci, di fatto, definitivamente fuori dai massimi livelli del calcio?
    Non é frustrante pensare che anche crescendo e lavorando bene non saresti comunque mai entrato nel club dei superfantastici, o comunque la decisione sarebbe dipesa dal loro arbitrio?
    Il sistema va riformato da dentro, l’obiettivo di creare competizioni piú appetibili puó essere raggiunto senza per forza doverlo frantumare creando minitornei ad inviti che hanno piú il sapore dell’esibizione che della competizione.
    Questa sporca dozzina o mezza dozzina, che rappresenta una grande fetta dell’intera torta dovrebbe usare il suo peso (e probabilmente é anche quella l’intenzione…) per forzare le riforme dal di dentro. Personalmente credo che la prima cosa da fare sarebbe ridurre i campionati nazionali a 16 squadre e modificare gli impegni delle nazionali, liberando cosi spazio ad una champions che potrebbe avvicinarsi molto all’idea che avevano in testa con la superlega. Una champions alla quale peró si accede per meriti e non per sangue blu. Un concetto che forse a certi ricconi non é familiare, ma che i milioni di appassionati di questo sport conosciamo ancora bene.

    • Ben detto Kris io sono io e voi non siete un cazzo non va bene.

    • Kris
      Ne sono straconvintissimo, se avessero fatto una superlegs nel 2006 la Juve sarebbe stata l’unica squadra a parteciparvi proveniente dalla Serie Cadetta.
      Ciao

      • Puó darsi caro Max, anche se non ne sono cosi convinto. All’estero la percezione di calciopoli non é la stessa dell’Italia. I vari Palazzi, Nucini, Moggi, Facchetti e compagnia bella, la gente non sa neanche chi siano. Se chiedevi ti dicevano che la Juve é stata retrocessa perché ha truccato i campionati.
        Se giá l’annuncio dell’Eurolega di per sé causa un terremoto, figurati lo scalpore che avrebbe fatto l’inclusione di un club punito per comprare gli arbitri, a scapito di altri club. Potrebbero averlo considerato un danno d’immagine.
        Mafgari ci avrebbero detto “se vi comportate bene e aumentate il fatturato fra qualche anno vediamo se vi invitiamo”.
        A parte il fatto che Cobolli si é detto contrario al progetto…
        Ciao

    • Kris

      In realtà, mentre lo scrivevo, mi sono immaginato la possibile critica.

      In realtà il paracadute è antisportivo, perché da un vantaggio diretto alla nuova partecipante alla serie cadetta rispetto ai competitor esistenti, è nei fatti l’origine di un campionato falsato.

      In realtà la Superleague, non è invece antisportiva perché è nei fatti, un torneo ad inviti ed all’interno di questo torneo sono tutti uguali quindi lottano tutti ad armi pari.
      Attenzione il vantaggio economico dato ai club fondatori, non può essere utilizzato per ripianare i debiti o comprare giocatori, ma per costruire la manifestazione. Stadi, centro televisivo che vende le immagini delle partite, arbitri uffici biglietterie ecc.

      Si potrebbe obbiettare a questo punto che nessuno può entrare e quindi resta un torneo elitario.
      Potrebbe essere vero, ma questa cosa, anche se può essere antipatica, non va contro nessuna legge quindi non vedo lo scandalo, questo perché è chiaro l’intento di non avere il carrozzone di società parassite come è oggi nei campionati nazionali e soprattutto in CL.

      Ti dirò di più, la storia della NBA insegna che il numero delle società in realtà all’interno di una lega così costruita aumentano, erano infatti 18 nel 76, mentre oggi sono 30.
      Queste società sono state scelte non su risultati sportivi, ma su parametri di potenziale economico rappresentati dal bacino di utenza, in sostanza la popolazione della città di appartenenza, il piano economico, ecc.

      Paiono cose fuori dal mondo, ma il rischio vero è quello di foraggiare società satellite che non portano alcunché se non perdite di guadagno per il poco interesse che suscitano nel pubblico, visto il basso livello qualitativo prodotto.

      Purtroppo sarebbe bello non fosse così, qualcuno si sforza di spiegare che il bello del calcio è pareggiare contro il più forte, che lo spettacolo è un difensore che stende Ronaldo lanciato a rete, ma non è vero.

      E questo non lo dice l’èlite, perché il pubblico i grandi eventi li guarda, la maggior parte delle partite dei campionati nazionali no.
      Addirittura, se andiamo a guardare il fenomeno, l’aumento delle partite senza pubblico è presente anche nell’attuale Champions League, tale fenomeno è talmente evidente che le reti televisive piuttosto di trasmettere tali eventi lasciano le frequenze libere.

      La bella teoria della sportività in pratica funziona bene se applicata alla partita dei campionati dilettanti della domenica mattina, dove un certo numero, di appassionati si reca al campetto e passa un momento piacevole a guardare le partite della UISP e produce ricchezza al baretto del circolo sportivo.

      Non funziona affatto, invece nel momento in cui pretendi di vendere un prodotto che sostanzialmente è privo di interesse.
      In buona sostanza pochissimi pagherebbero un emittente per veder giocare il toro talmente pochi che nessuna emittente lo trasmetterebbe perché tale trasmissione sarebbe in perdita. Le partite del Toro generano sostanzialmente perdite, ed infatti, vengono utilizzate all’interno di un bouquet e le perdite distribuite sulle altre partite. Ma non basta, la Juve a giocare contro il toro ci rimette, perché, non vende la partita, ed in più potrebbe giocare e guadagnare molto se giocasse contro una pari livello!
      Se a questo punto consideriamo che 3 squadre catalizzano il 70% dell’interesse le perdite generate da tali squadre, perché non c’è solo il toro, è notevole.
      Aggiungiamo la delusione del pubblico, palese nel caso dal fatto che in questi casi il pubblico guarda qualcos’altro

      Un fenomeno da tenere ben presente, è la migrazione del pubblico, soprattutto quello giovane, dalle partite verso gli highligths, ne è la prova il fatto che il pubblico non tradizionale, cioè non legato al campanile, guarda principalmente due squadre, e surfa, sugli eventi di grido della settimana.

      I nuovi tifosi in pratica, richiedono un calcio elitario di livello e, purtroppo per chi crede ad altre storie, la Superleague è il calcio dei tifosi.
      Mentre non lo sono i campionati nazionali, e l’attuale Champions League.

      Questa vuole essere solo la fotografia della realtà da quanto ho appreso leggendo qua e là ed ascoltando le varie voci.

      Queste mi sembrano argomentazioni reali sulle quali si può costruire un discorso, libero dalle iperboli populistiche del caso.

      • Mah, io non sono convinto che i tifosi chiedano un calcio elitario ed esclusivista. Fino ad ieri la champions era la competizione regina in tutto il pianeta, con centinaia di Paesi collegati e stadi pieni finche si é potuto. Ora ci dicono che moriremo tutti e che il calcio non piace piú perché i magnati del pianeta non riescono a rientrare dai loro investimenti.
        Io non sono contrario ad un progetto di torneo pieno di incontri di cartello, solo dico che te lo devi meritare di anno in anno e non dovrebbe essere a numero chiuso, perché la bravura va premiata nello sport. Perché ancora un pochino di sport deve rimanerci. Non trasformiamo sempre tutto solo e soltanto in un prodotto industriale.

  7. Sinceramente non capisco xchè non si possa ripristinare le 3 coppe come un tempo. In fondo anche ora si gioca il martedì, il mercoledì e il giovedì. Dico sicuramente una cavolata xchè non sono competenze xrò… non si potrebbe giocare il martedì la (eventualmente) ripristinata Coppa coppe, il mercoledì la Champions e il giovedì l’El? Chiedo.

    • É un’idea che non verrá mai neanche lontanamente presa in considerazione Germano. Chi glielo dice a questi che se non vincono lo scudetto restano fuori dalla coppa dei campioni?
      Il criterio non é piú sportivo ma lucrativo. L’obiettivo é creare tornei dove anche sei fai schifo non vieni mai eliminato e ricevi comunque un fiume di soldi. Un interesse legittimo da parte di chi lo persegue ma che secondo me si allontana ulteriormente da ció che é reale competizione per trasformarsi sempre di piú in puro intrattenimento. Il bello di misurarti coi piú forti sta anche nel fatto di essertela guadagnata la partecipazione.

      • E aggiungerei la speranza e l’aspettativa di poterla vincere quella coppa. Altrimenti tutti i discorsi che facciamo qui su pirlo, sul migliorare la squadra il prossimo anno etc etc. non hanno nessunissimo senso.

  8. Kris e Luigis, personalmente non ero favorevole alla SuperLega (anche se legale e infatti non capisco chi parla di punire ecc. punire x cosa?) xchè anche a me non piacciono tornei dove non ci sono retrocessioni ecc (ma è un mio gradimento…). Nello stesso tempo xrò spero che tutto questo possa in un qualche modo far rivedere nel mondo calcio tantissime cose che non vanno a cominciare da quelle che hanno detto Agnelli e Marotta. Difficile ma la speranza ce l’ho. Staremo a vedere.

    • Spero che l’uefa abbia quanto meno captato il messaggio di un impellente necessità di riformare il calcio seriamente.

  9. Kris

    Dici bene, il sistema andrebbe riformato ma a partire dalle fondamenta, dalla giustizia sportiva che nell’ultimo ventennio (ma anche prima) è stata più selettiva delle disparità economiche e va detto proprio ricordando quanto è accaduto dopo farsopoli, quando non furono i criteri meritocratici ma ben altro a definire la griglia delle partecipanti alle competizioni europee dopo la porcata del 2006. La Juve che fino ad allora occupava la 3a posizione del ranking europeo ed era la terza anche come ammontare del fatturato (se non ricordo male dietro le 2 corazzate spagnole) fu esclusa dai giochi e vide il suo patrimonio sportivo ed economico liquefatto da un processo farsa, inter e milan per le irregolarità nei bilanci prima e gli illeciti sportivi poi avrebbero dovuto essere escluse non solo dai tornei nazionali ma anche da quelli europei si ritrovarono negli anni successivi con una Champions in più a testa in bacheca. Dubito fortemente che tutto questo equivale al rispetto dell’etica e del merito sportivo, più propenso a credere che anche in quel caso abbiano avuto un peso determinante altre ragioni, quelle di chi disse non poteva mandare in serie b l’inter per il passaporto falso di Recoba perchè “Moratti aveva investito 600 milioni” e di chi per la delizia di tutti gli italiani aveva portato il calcio in tv e diversificato nel 2005 il proprio business alimentando il mercato internazionale delle pay TV. Il resto Kris è solo retorica e populismo spicciolo, come quelli di chi si ispira ad un ambiguo personaggio, tanto ingenuo quanto intelligente e a volte sempliciotto, di uno dei romanzi di Dostoevskij.

    • Mi correggo, nel 2003-04 il Manchester United era primo con 259 milioni di entrate, poi Real 236, Milan 222 e Juve 215.

      • Corretto,

        a guardare bene queste cifre, si vede benissimo che pur essendo 4°, la distanza tra le prime 4 non è abissale come oggi, l’equilibrio è evidente.

        • Infatti, giusta osservazione che fa capire come la farsa del 2006 ha fermato anche e sopratutto la crescita economica con il fatturato che 4 anni dopo è diminuito di circa il 20% e risalito al 30 giugno 2019 a 621 mln con una crescita pari al 183% in 10 anni. Poi dicono che si parla ancora della porcata del 2006 per giustificare gli anni di ritardo rispetto alle concorrenti europee che nel frattempo sono cresciute a ritmo vertiginoso e fa specie che a dire questo siano anche i tifosi juventini, ovviamente mi riferisco solo a quelli di Stoccolma.

    • Ma infatti non è questione di schierarsi da un lato o dall’altro, né uno scontro tra buoni e cattivi. È un ambiente dove il più pulito c’ha la rogna.
      Io da semplice tifoso al quale non viene in tasca nulla, solo spero che il sistema possa essere riformato e migliorato nella giustizia, nel sostegno ai club, nello spettacolo, ma sempre nel rispetto delle caratteristiche proprie di un settore che per cultura e tradizione nei nostri Paesi no ha niente a che vedere con basket o golf.

      • Aggiungo che l’esempio nazionale del 2006 non è fine a se stesso, anche in ambito europeo ci sono numerosi esempi di applicazione parziale ed iniqua della giustizia sportiva, per non parlare di votazioni truccate e palesi ingiustizie sul campo che hanno estromesso alcuni a favore di altri nelle competizioni internazionali. Quando sotto questo aspetto ci sarà più trasparenza e sopratutto rispetto del principio di legalità (nel post di risposta sopra a Francesco si può capire di cosa parlo) sarò il primo a schierarmi per il rispetto dei valori dello sport sotto l’egida delle attuali megastrutture istituzionali.

        • Kris,
          per maggior precisione e comprensione di chi legge i miei post aggiungo anche che il riferimento finale di cui sopra è ai personaggi presenti in 2 romanzi di Dostoevskij, il primo è “L’idiota” e il secondo è in “Delitto e castigo”.

  10. RIMANDATA PER RIGIOCARLA

    Prendo come esempio nun fatto che mi ha raccontato Ferguson quando Ronaldo era allo United.

    Una volta Cristiano stava giocando a ping-pong con il compagno di squadra Rio Ferdinand.
    Dopo una sfida combattuta Rio vince la partita.
    Tutti ad esultare per prendere in giro CR7. E lui che fa?

    Manda subito il cugino a comprare un tavolo da ping-pong.
    Si allenatore per due settimane di fila e sfida di nuovo Rio Ferdinand. Risultato?
    Lo batte davanti a tutti i compagni di squadra.

    Attenzione alla Super League.

    • Dovrebbe mandare il cugino a comprargli le sagome per allenarsi alle punizioni…

      Attenzione all’Europa League.

  11. NATA MORTA

    Nel suo editoriale per Calciomercato.com, Mario Sconcerti ha parlato anche della Superlega:

    “Più ci penso, più la storia Superlega è difficile da capire. Sembra fatta apposta. Agnelli ha rilasciato tre interviste in dieci ore ma lo ha fatto dopo il fallimento, non una parola prima. Che senso ha? Un affare da quattro miliardi iniziali viene presentato con un comunicato stampa, in assenza di qualunque rappresentante, come parlassero di un supermercato di periferia. Un affare colossale a cui grandi imprenditori lavoravano da anni bruciato in 18 ore e in mezzo al disdoro. Eppure era chiaro che andavi alla guerra. Hanno invece agito nel silenzio e nel segreto, come fosse un peccato da nascondere, non una grande industria che nasce. Come fanno a dirci adesso che quello resta il futuro? Che credibilità va data a chi vende il futuro così? Agnelli ha alle spalle una multinazionale, centinaia di addetti a comunicazione e marketing. Possibile non sapesse che esiste sempre un pubblico a cui devi piacere perché è il pubblico che compra te, non viceversa? E’ strano, molto strano. E’ come fossero stati sorpresi a metà cena e siano dovuti scappare. Da cosa lo sapremo tra un giorno o mai, come tutte le cose del calcio. Ma quello che sappiamo è un paradosso”.

    Appunto, la cosa più paradossale: come è stata presentata questa cosa. Con un impaccio e una improvvisazione dilettantesca.
    Insomma, talmente pasticciata da non sembrare vera.

    • In effetti il duo Agnelli – Florentino Perez non avevano pesato la consistenza dei loro alleati, veri dilettanti allo sbaraglio. Non puoi presentarti ad una guerra con i carrarmati schierati che poi si ritirano al primo fuoco di mortaretti del nemico . 😀 😀

  12. Nell’ultima parte Kris sono in piena sintonia con te, quando dici che non ci sono buoni e cattivi e dichiari che il più pulito ha almeno la rogna.
    Io il tentativo di golpe con la necessità di far partire la super lega la vedevo in modo positivo, intanto per spodestare quei gattopardi che sotto l’egida Fifa continuano a gestire capitali con gli scandali , vedi Blatter e compagnia in cui è entrato dentro pure Platini, e che non si occupano certo di riformare ma solo di aiutare chi più può fa loro comodo.
    Non mi addentro a parlare di fayrplay finanziario o altro, ma vorrei aggiungere un mio pensiero personale che credo ormai debba essere comune.
    Il professionismo, proprio per chiarire il termine stesso non può essere confuso con lo sport. Il calcio si divide in amatoriale e dilettantesco con quello professionistico, e a quel punto oltre a diventare un mestiere diventa spettacolo, con le regole di etica e correttezza sportiva.
    Se io ho voglia di uno spettacolo vado, a seconda dei miei interessi a vedere al teatro o al cinema ciò che mi piacerebbe . Pago per poter soddisfare le mie esigenze e dall’altra parte c’è un “professionista” che può essere una compagnia teatrale o un cantante, un esibizionista o un gruppo di esibizionisti in genere che è a sua volta viene pagato per darmi soddisfazione .
    Negli USA già da diversi anni ( nfl- nba) hanno trovato un modo per staccarsi “da intermediari ” che se vuoi li possiamo chiamare impresari che organizzano gli eventi per conto delle società comuni, e si sono trovato un modo per autogestirsi.
    L’altro giorno si è scatenato un inferno mediatico invece quando quella dozzina di società hanno dichiarato di voler creare un circolo autonomo per incrementare i propri guadagni.
    Posso capire alcune TV tipo Sky che avevano già il contratto per la Champions e che si sarebbero trovato un pacchetto già pagato ad un’associazione che non avrebbe più potuto dare il servizio, ma tutto il tran tran di quei parassiti che sin ora hanno mangiato a sbafo e a spese delle società che volevano creare il loro circolo era solo da censurare, non da fare diventare ” vittime ” con la scusa che sport deve essere di tutti, meritocrazia e varie.
    Ieri, vari inviati delle TV cercavano i dirigenti di quelle società che avevano poi declinato dall’idea di far partire la Super lega, onde far chiedere scusa a questi nei confronti dei tifosi.
    Un imbecille (chi lo dice che uno bravo a fare il calciatore lo sia anche nella vita? ) come Maldini ha addirittura detto che non ne sapeva niente della super lega, e che quindi era stato messo dalla sua società come testa di legno( visto che non era al corrente per una cosa così importante per la sua società) e si è scusato pure da parte della sua società, prendendosi il plauso del commentatore TV della circostanza.
    Volevano pure da Marotta lo stesso tipo di scuse , ma essendo di altro spessore li ha ha mandati al mittente con le sue giuste ragioni, mentre il cattivo di turno,cioè il ” padrino A. Agnelli” ormai aveva detto come la pensava ed era irrecuperabile .
    A breve e medio termine lo sconfitto Agnelli certamente troverà ostruzionismo e ripercussioni . I suoi nemici saranno sicuramente di più rispetto a ieri, ma la storia ci insegna che una battaglia persa non significa aver perso la guerra. Napoleone devi mandarlo in esilio se lo vuoi tenerlo fuori dai giochi, perchè se rimane nel suo mondo troverà il modo per risalire in sella . Sarà antipatico e commetterà pure degli errori ma ha dimostrato, al contrario di tutti coloro che si sono ritirati da un patto di ferro, di avere gli attributi.

  13. LE TROPPE “LEGHE” MENTALI DELLA UEFA

    Possibile che la Juve dia così fastidio?
    Nella competizione della Champions ultima di Conte 2014 la Juve cercò con tutte le sue forze di riuscire nell’impresa, quella di superare il turno.
    A Torino cercò prima con Vidal di superare il Real di Cristiano il quale pareggia, poi Bale porta in vantaggio gli spagnoli ed infine Llorente fa 2-2.
    Bisognava vincere in Olanda contro il Copenaghen la sfida successiva e lo si fa dopo aver subito il solito goal…ora non bisogna perdere in Turchia.
    La mia non vuole essere una scusa, quella partita l’avevo anche dimenticata…ma le belle parole di Ceferin riferendosi anche a dove era la Juve nel 2006 mi hanno fatto venire alla mente tanti ricordi dove la uefa il suo dovere uguale per tutti non lo ha fatto.

    Tutti gli arbitri mandati ad arbitrare la Juve, tutti corrotti? Sicuramente no, ma molto probabilmente agli ordini della stessa uefa si.
    Che cosa gli costava all’arbitro rimandare o far disputare una partita del dentro o fuori su un campo di calcio da potersi chiamare tale in quello del Galatasaray?

    Quanto è importato alla uefa di quelle 39 vittime dell’Eysel…quale buon senso è stato adoperato a far disputare quella partita?

    Attento Ceferin che se acceleri forte e lasci di botto la frizione vai a sbattere.

    Buon pomeriggio

  14. Kris
    Dici calciopoli all’estero(…)
    Certo, ma a un certo punto sembri, indirettamente, convenire con me…nel senso che se la uefa non avesse fatto il Ponzio Pilato magari all’esterno ne avrebbero potuto sapere di più di quello che era successo alla squadra che aveva dato più giocatori di tutte le altre alla Nazionale italiana.

    Altra nota, forse ma non credo sia sfuggita alla uefa, la serie B del 2006-07 fu ribattezzata Serie A2, non solo, ma si saranno chiesti perché sky si prese la esclusiva di quel campionato e spostare le gare al sabato per non farle accavallare con la serie A…
    E, aggiungo perché a taluni sfugge, come mai in Rimini-Juventus, la prima partita della B disputata dalla Juve, c’erano a trasmettere quella partita per sky il duo Cip&Ciop alias Fabio Caressa e Beppe Bergomi.

    Per chi non lo ricordava.

    • Nessuno volle “sporcarsi le mani” toccando l’argomento, perció posso pensare che in quel momento potrebbero averci non inclusi in un progetto di questo tipo.
      La UEFA se ne lavó le mani, ma i nostri amici della Superlega vennero a vedere che giocatori si potevano portare via a prezzo di saldo.

  15. LUCIANO MOGGI

    A Ceferin che ricorda ad Agnelli come la sua Juventus sia stata in Serie B 15 anni fa, suggeriamo di rivedere il carrozzone che fino ad oggi ha condotto, facendo anche una certa pulizia di tanta gente inutile.
    Che è stata solo capace di far nascere nel 2006 Calciopoli e condannare senza che in condannati avessero commesso illeciti, lo dice la sentenza del giudice sportivo. “Campionato regolare, nessuna partita alterata”.

    Il professor Serio, membro di quel tribunale, incaricato di leggere la sentenza, ebbe a dire che era stato seguito “il sentimento popolare”.
    Come ai tempi delle streghe bruciate in piazza.
    Chi lo aveva creato quel sentimento? Nell’occasione permettetemi di informare il dr. Ceferin, che il sottoscritto ha mandato una raccomandata all’attuale presidente della Figc, Gabriele Gravina, chiedendo di specificare quali fossero state le incolpazioni.
    Siccome è rimasta inevasa, provvederò ad inviare la stessa alla Sua attenzione.

    Attenzione al fegato.

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