la notte dei lunghi coltelli


Scritto da Cinzia Fresia

Chi pensa che Andrea Agnelli sia l’artefice della pensata della Superlega in realtà si sbaglia. E’ un progetto vecchio, proposto già da Silvio Berlusconi nel lontano 1988 il quale ipotizzava un torneo ad inviti tra i top club d’Europa, lui e Giraudo erano convinti di poterla realizzare.
Perciò non è una novità.
Resto convinta che il Presidente Andrea Agnelli corra come un treno, troppo per il nostro paese dove la politica mette il naso dappertutto e pretende una fetta torta su ogni cosa.

Il progetto Superlega è stato presentato male.
Ma e’ vero che non è stato concesso loro, il tempo per spiegare tanta era la paura di quelli dell’Uefa di perdere i loro salari milionari che sono corsi ai ripari nel peggiore dei modi, scomodando persino i politici i quali hanno lanciato anatemi, minacciato le società e i calciatori di essere inibiti a partecipare ad altre competizioni.

Tant’è che tutti i partecipanti “terrorizzati” da questa tragica eventualità al primo alito di vento se la sono squagliata lasciando il deserto intorno a Florentino Perez e Andrea Agnelli.

Per abbattere (momentaneamente) il progetto, la strategia è stata questa: puntare sul sentimento con slogan semplici e di ottimo impatto.

“il calcio è della gente”

Immediatamente i club minori hanno subito colto la palla al balzo, buttando carne sul fuoco. il Presidente Cairo si è sperticato in insulti ad Andrea che si è sentito dare del “Giuda” del “Traditore” da uno poi che dovrebbe guardarsi allo specchio prima di parlare male di altri ..

La frase fondamentale “è la fine delle squadre più piccole” ha dato il colpo di grazia ai rei insurrezionisti che hanno “osato” andare contro al potere pre-costuito.

Allora .. gli slogan populisti sono quelli che funzionano sempre, perché fanno leva al sentimento nazional popolare e l’Uefa lo sa.

Intanto il calcio della gente dovrebbe spiegarmi dov’è e cos’è: i compensi di certi calciatori, dei signori Klopp, Guardiola, Conte ecc. non sono proprio a buon mercato, in ultimo mi chiedo come mai il pubblico tolleri un mondiale in un paese dove gli stadi e le infrastrutture vengono costruiti da operai immigrati, la maggioranza provenienti dall’India, Bangladesh, Pakistan, Nepal e Sri Lanka, assunti attraverso un esborso notevole da parte del lavoratore e senza diritti. Secondo il “Guardian” sono morte 6500 lavoratori le cui condizioni di lavoro erano penose.

Però all’Uefa questo va bene e alla gente evidentemente anche.

Premetto che non sono né favorevole ma nemmeno contraria alla super lega di cui peraltro non conosco i precetti e che penso andasse esaminata, prima di affossarla.

L’Uefa insegna la morale:

Vorrei capire da che pulpito considerando che:

– I club “ribelli” che poi chi chiede autonomia non è ribellione, sono stati ricattati.
– che ha continuato a giocare con la salute dei calciatori in piena pandemia
– che sebbene depositaria dell’etica ha voluto far giocare ugualmente Juventus – Liverpool tra i morti dell’Heysel
– quella che ha sottratto nel 1955 all’Equipe la Coppa dei Campioni
– L’Uefa di Ceferin ha minacciato di espellere le squadre coinvolte
– Ha promulgato una legge su fair play finanziario che divide in figli e figliastri applicata in forma impropria e solo su chi vogliono loro.

Questi sono solo alcuni elementi, del perché l’Uefa farebbe figura migliore a stare zitta, considerato che gli stipendioni milionari dei dirigenti chi li paga? I club più ricchi.

Detto questo, chiudo facendo un ultima analisi sul “calcio della gente” quello meritocratico intendo:
Chi vince lo scudetto in Italia?
4 squadre .. Juventus, Inter, Milan e Roma a turno con la Lazio, oppure Milan, Inter, Juventus, Roma o Lazio, e tutte le altre? guardano. Le squadre piccole, si mettano il cuore in pace he un caso Leicester in Italia non succederà mai.

Mi spiace per il Presidente e lo dico sul serio, sebbene spesso non sono d’accordo con le sue scelte.
Purtroppo Andrea Agnelli è colpevole di non aver investito sulla squadra quest’anno da risultati modesti, uscita dalla Champions ai quarti e dalla gestione interna discutibile.

E’ responsabile anche di aver assunto un Allenatore impreparato e insicuro.
Il Presidente volendo essere avanti e avendo un amore smisurato verso la leggendaria Società è stato ingenuo e si è fidato di chi appena le cose si sono fatte difficili se l’è data a gambe.

Andrea Agnelli con la super lega ha indirettamente arrecato un danno di immagine alla Società, il cui C.d.A prenderà tempo per valutare il da farsi.
Mi sento però di essere vicino al Presidente mandandogli una carezza virtuale, e di consigliargli di essere cauto nel prossimo futuro, che essere venduti anche per poco è un attimo, anche se si chiama Agnelli.

  1. Buongiorno Cinzia,
    Mi ricollego anche al discorso del topic precedente.
    Quindi se una squadra non “vende” a livello televisivo sarebbe giusto relegarla a competizioni minori. Anche se poi in realtà sul campo dimostra di meritare la massima competizione. Però non vende.
    Mi pare un criterio molto sportivo.
    A questo punto modifichiamo anche il campionato perché chi cavolo la guarda Atalanta-Torino?
    Visto che ai giovani piacciono partite corte tra squadre che vendono molto, la formula ideale per assegnare lo scudetto sarebbe il trofeo Birra Moretti. Partite di 45′ tra club con un bacino d’utenza molto interessante.
    Quindi ci dicono che l’ideale sarebbe fare confluire gli introiti nonché l’interesse generale su un torneo dove giocano una quindicina di club virtuosi che si sono scelti tra loro. L’attuale sistema non va bene, perché la qualificazione te la devi sudare e per quello ci vogliono capacità sportive. E non avendo la qualificazione assicurata non puoi programmare i tuoi investimenti.
    Insomma, se ad un obiettivo non riesci ad arrivarci, se sei ricco te lo puoi sempre comprare o se appartieni ad una casta ti spetta di diritto. Bel messaggio.
    Magari quando i superfantastici avranno fatto il loro torneo privato si potranno mettere anche d’accordo su chi lo vince di anno in anno. Giusto per rientrare un po’tutti dagli investimenti fatti. Tanto è quello l’importante no?

    • Kris ,, hai letto quanto costa Guardiola? Conte? Ronaldo? Zidane ..
      non penso che costoro facciano un passo indietro, gli ingaggi saranno sempre più alti .. e insostenibili.
      E sono quelli che insegnano la morale.

      Se il calcio è della gente .. il pacchetto deve essere completo. Allora a J p Morgan, colei che tira fuori i soldi portata da Andrea Agnelli, non certo da Ferrero o Cairo, non finanzia Juventus- Torino ma Real Madrid – Juve casomai, e non ci vedo niente di strano .. tuttavia vanno motivate le più piccole .. ma anche loro devono adattarsi perché gli ingaggi le escludono.
      Non è Andrea Agnelli che e’ Cattivo ma il sistema ..
      in ultimo non accetto lezioni di morale dalla UEFA.

      • Giusto Cinzia, la morale da chi non ne ha, è come il bue che dà del cornuto all’asino.
        Fossi il loro datore di lavoro, gli direi che non ci sono fondi per pagare il loro contratto, e vorrei vedere come reagirebbero.

      • Cinzia,
        Se mi metto sul mercato chiedo 20 milioni anch’io. Ma siccome nessuno me li dará dovró abbassare le mie richieste se voglio lavorare.
        Quindi vogliamo continuare a ruota libera in un sistema in cui gli ingaggi e le commissioni di procuratori duplicano di anno in anno?
        Allora perché ci scandalizziamo quando vediamo certe cifre?
        Dici che vanno motivate le piccole, e come le motivi? Dicendogli che non potranno mai arrivare ad alti livelli perché il loro bacino d’utenza li esclude a priori indipendentemente dai meriti sportivi?
        Prima la champions era sogno ed obiettivo, ci vantavamo di essere arrivati in finale, ora é diventato un torneo gestito da mafiosi che non ci interessa piú. Ma Agnelli ricopriva un ruolo in questo sistema, anche se di nascosto tramava per boicottarlo. Quanti minuti di applausi dovrebbero tributargli gli esclusi dalla Superlega?

        • Nessun Kris e se ne chiedono la testa è più che giusto, e se poi lo fai tramando nell’ombra è ancora peggio. Mi duole fare questa costatazione ma non mi sento di difendere e giustificare chi non ha avuto un comportamento chiaro perché è il presidente della juve. Non che l’uefa e la lega italiana siano migliore, anzi non per questo dobbiamo essere sullo stesso piano loro.

  2. Io sono favorevole alla,Superlega e poco alla demagogia spiccia.se aveva preso Pirlo viene giustificato proprio perché pensava che questo progetto andasse in porto e la scelta di un allenatore da 1 minn e mezzo fosse un passaggio in stand bay per poi giocare la Superlega qualunque fosse stata la dua posizione..#iostoconAgnelli dalla B e 7 posti con Cobollia 9 scudetti con stadio e infrastrutture..spiace ma lui È IL CALCIO ha una visione “oltre” che nesdun parruccone e presidente ha in serie A capaci solo di farsi mantenere tanto che noi stadio da 10 anni altri ancora nella carta.
    Spero che Elkann non si faccia influenzare dal sentimento popolare..abbiamo già visto chi e cosa ha portato!.😈🤬

    • Quindi vuoi dire che ha preso un allenatore a basso costo e incapace di qualificarsi sul campo perché tanto sapeva che in SuperLega ci entrava di diritto?
      Più che un Agnelli direi che è proprio… un bel volpino!😅

    • Concordo pienamente,

      quanto fatto da Andrea Agnelli in questi 10 anni di presidenza è superlativo, ha in pratica cambiato la dimensione del Club.

  3. Franca Lidia, va operato il maggior senso possibile.. purtroppo l’operazione è stata concepita male e finita peggio.
    Comunque Ne’ Florentino, ne’ Elian rimarranno con le mani in mano a farsi prendere a schiaffoni, prevedo vendette.

  4. Dai kris non estrapolare a tuo piacimento certe considerazioni che non hanno senso.
    Piuttosto, pur sapendo che per deontologia professionale devi essere in grado di difendere clienti che hanno “torto” trovandone dei punti a loro favore, cerca di essere serio e di guardare la realtà così com’è.

    Se la devi buttare sul romanticismo, sappi che già essere tifosi significa essere dei grandi romantici.
    La meritocrazia nel professionismo è qualcosa che si acquisisce con il tempo e lo sai anche nel tuo lavoro che esistono gli studi dei “principi del foro” sempre più ricchi e quelli che invece devono chiedere loro di poter entrare a lavorare in quegli studi per magari riuscire a diventare bravi come loro.
    Le società di calcio si dividono da sempre tra le più forti e che hanno guadagnato nel tempo sempre più tifosi e appell in genere e quelle che ci hanno provato. Qui subentrano valori imprenditoriali, non dimentichiamo l’ascesa di Berlusconi e di quel Milan che acquistò per un tozzo di pane dopo che era caduto nel baratro. Non significa niente essere Juventini o tifosi del Psg, bisogna essere obbiettivi, se uno raggiunge dei traguardi ed aumenta il suo capitale (nella fattispecie il fatturato) è perchè vince, conseguentemente riesce ad essere appetibile commercialmente e rispettato da chi si accontenta e gode per quello che ha.
    Non devo farti una lezione di capitalismo o di socialismo, il calcio oggi è professionismo puro perchè lega tra l’altro business di diversi tipi, ed ha dentro di sè delle leggi che piaccia o non piaccia, da cannibali, ergo, ci si deve adattare.
    Se l’Atalanta ( faccio un esempio lì x lì) riesce ad entrare con i propri meriti nel gotha delle migliori, sicuramente vincerà e quindi sarà riconosciuta, ma stai pure tranquillo che se mai arriverà, sarà anche ricca come società e quindi potrà pretendere non solo di poter mangiare con gli altri ma anche di poter pagare loro pure lo stesso pranzo. Per chiarire in modo semplice certi concetti mi fai diventare lungo e poco appassionato il post.
    La super lega avrebbe non solo fatto arricchire ( o tirato fuori dal pantano le società indebitate) ma avrebbe consentito a tutto l’indotto di poter sopravvivere meglio, perchè, e lo sanno bene anche le società che io chiamo ” parassite” sarebbero dei serbatoi di giocatori cui attingere denaro oltre ad aver la possibilità di riempire gli stadi ogni qualvolta Cr7 o Messi gli viene a giocare nella sua casa. Se impoverisci chi è in grado di poterti portare sviluppo,si indebolisce pure la piccola squadra di provincia che non ha le capacità di portare nuovi fondi a casa. Con l’invidia e con il volere di altri imprenditori che vedono nel tuo sviluppo un loro arretramento non si va avanti.
    La politica di faccendieri o burocrati alla Ceferin o Infantino è solo monopolio che in teoria dovrebbe rappresentare e tutelare i piccoli, ma in realtà succhiano dai grandi per potersi a loro volta arricchire come sanguisughe. Altro che solidarietà, quella la vogliono soltanto dai “fessi” che credono politicamente di soggiogare. Io intellettualmente non mi sento tale, non ho interessi come non ne hai tu, parlo da appassionato di sport, quindi mi sento libero di dire la mia senza padri e padroni che mi tirano la giacca.

    • Antony,
      Non mi pare di aver estrapolato. Si è detto che se non vendi non puoi giocare a certi livelli.
      Mi fai l’esempio della professione dove un piccolo studio non può permettersi di competere con i più grandi. Vero, ma al piccolo studio non viene precluso di seguire una causa importante. Quello si che sarebbe contrario alla libera concorrenza.
      Non è che io proponga il socialismo sportivo. Solo dico che lo sport, e sottolineo sport, ha dei principi che finiranno (in realtà lo sono già) per vedersi totalmente annullati dai principi imprenditoriali. E la cosa da appassionato mi amareggia. Mi può amareggiare no? O devo essere comunque contento per il fatto che anche fallendo il progetto sportivo ed arrivando settimi avremo sempre l’accesso garantito alla competizione dei più forti?

    • Antony

      ho risposto a Kris in modo completamente diverso, ma il concetto è lo stesso.

      PS anche il mio post è lunghetto… 😉

  5. Luigis

    topic precedente,
    non hai tutti i torti quando parli dei giovani, basti pensare che ci sono in Italia 7000 scuole calcio contro 8000 scuole medie per 300.000 giocatorini sparsi per la nazione.
    Quindi il movimento c’è, ma il punto è un altro.

    Il movimento è indotto, dai genitori, o è spontaneo? Sono le scuole calcio a far nascere un movimento ed un interesse, o è il contrario? Sono cioè le gesta del campione a far nascere la voglia di giocare a calcio?

    Ho paura che la passione per il calcio sia data per scontata, ed invece e ora di studiare il fenomeno per quello che è e mettere ognuno al suo posto.

    Perché la realtà è che qualsiasi cosa, qualsiasi passione non è scontata affatto.

    Detto questo lascerei stare le bandiere e parlerei di fuoriclasse, Platini, non è mai stato una bandiera della Juve, ma tutti volevano essere come lui, la bandiera all’epoca era Furino, poi è stato Zoff con tutta la difesa, Bettega. Tutti però erano Platini, Boniek e Rossi per la Juve, ma erano in buona compagnia, Shumaker, Brigel, Zico, Junior, Kempes, Falcao Maradona Eder ecc… Gente che non giocava nemmeno nel nostro campionato. Oggi sono Messi o Ronaldo, potenza della pubblicità, ma anche dello spettacolo che offrono.

    Certo tutto questo non esiste nel calcio popolare come ci hanno ricordato la Uefa ed il buon Cairo, attraverso i suoi giornali, nel calcio popolare tutti vogliono essere Gaston Brugman, Giacomo Raspadori e Nicolas Viola, altro che storie! (sfida popolare, chi sono costoro, in che squadre militano? In quanti lo sanno in questo che è comunque un blog di appassionati?)

    Sul grande evento, devo riconoscere che la posta in gioco debba avere una tradizione, vale per il trofeo quanto detto per i Brand. Ma costruirne uno e farlo conoscere al mondo è abbastanza facile. E’ nata la Coppa dei Campioni, è nato il Mondiale per Nazioni, per cui.
    D’altro canto un conto è vendere un evento come amichevole di lusso, una conto è vendere un torneo di prestigio della durata di una stagione, con al termine una finale valevole per la Superleague Cup, la chiave del successo sono i brand, cioè la sporca dozzina, ed i calciatori che vi giocano, già si parte da Messi e Ronaldo, ai quali aggiungere gli altri.

    Ma poi, se la Superleague, fosse una cavolata destinata a fallire, perché si sono adirati tutti quanti ed hanno sparato a pallettoni coinvolgendo anche i governi? Perchè Johnson è intervenuto in prima persona?

  6. NE “LA SPORCA DOZZINA” SOLO UNO RIESCE A SALVARSI

    In Italia, dove chi “comanda” il calcio, uno dei tanti moralisti, Gravina, ci sono tre squadre, inter, Juventus e Milan che, mi pare, in 7 anni hanno versato un miliardoemezzo di euro a società più “povere” e mal ridotte e le hanno fatte “vivere”.

    A Roma casa Lazio falsificano i tamponi e gioca con i positivi,
    il Napoli chiama la ASL con due positivi non parte alla volta di Torino per affrontare la Juve.

    La supercoppa italiana invece di giocarla a Torino sarebbe più che giusto in casa della Juventus campione d’Italia, al massimo la si è giocata a Roma, per qualche dollaro in più si è giocata a Shanghai, Doha, Pechino, Gedda e pure a Riad.

    Alcuni club non pagano gli stipendi e le rate dei calciatori la figc non inter-viene e la uefa tace.
    La prossima stagione che verrà per vedere le partite ci vorranno tre abbonamenti più quello che si ritirano obbligatoriamente sulla bolletta della luce.

    All’estero, dove i moralisti abbondano, ad esempio Klopp guadagna dai 25 ai 27 milioni a stagione, Guardiola altrettanti e ne vuole ora 30 milioni, il Tottenham da il benservito a Mourinho pagando una clausola di 40 milioni…moralisti inglisc.

    PSG è City violano le norme del Fair Play Finanziario con la complicità della uefa, la stessa
    uefa e fifa assegnano i mondiali del 2022 in Qatar in cambio di tangenti, Ceferin, il presidente della uefa, si aumenta lo stipendio di 500.000 euri…

    E in tutto sto bordello il problema è la Superlega che almeno avrebbe dato più soldi ai “morti di fame”…moralisti pure loro, anzi de più.

    Buona giornata

  7. GLI ESEMPI TERRA TERRA

    Scusi lei per chi tifa?
    Beh io tifo perciò Toro.
    Quindi anche lei come il suo presidente è contro alla superlega.
    Si in effetti tutte le squadre dovrebbero essere trattate allo stesso modo.

    Bene, quando paghi una curva per un Torino-Spezia?
    Trenta euro.

    Azz, e quando paghi una curva Toro-Juve?

    Ciao Ciccio, salutami a Cairo!

  8. Portavoce JP Morgan: “Abbiamo chiaramente valutato male come questa operazione sarebbe stata percepita dal mondo del calcio in generale e l’impatto che avrebbe avuto in futuro. Impareremo da ciò”.

    Pare che per il momento Agnelli dovrá spremersi le meningi per costruire un progetto sportivo valido senza regali da parte di nessuno. Qualche anno fa si era riusciti con mosse azzaccate ad ottenere risultati sportivi e crescita economica. Quindi si puó riprovare. Consiglio al nostro di dedicarsi a quello.

    Per quanto riguarda il futuro spero si trovi una via che permetta di aumentare l’appetibilitá e la redditivitá del prodotto calcio senza peró dover prescindere dai principi sportivi basici.

  9. Kris
    Nella mia vita, di corbellerie ne ho sentite moltissime, mai come in questi giorni, ti devo confessare che non mi era mai successo.

    Le tre migliori:
    Il calcio è dei tifosi!
    Il calcio è popolare!
    Il merito sportivo!

    Fantastico, bellissimo, all’inizio mi è venuto l’acido allo stomaco, poi mi sono arreso e certe affermazioni provocano in me solo più qualcosa di faceto.

    Il calcio è un sistema aperto ed assolutamente meritocratico, dove ognuno può raggiungere i propri sogni se ne ha le capacità ed il talento, basta vedere le carriere di Messi, Ronaldo, Moggi e Marotta, Sarri e Mourinho, ma anche, Raiola e Mendes.
    Detto questo mi chiedo perché nella Super League le cose dovrebbero essere diverse?

    I due calciatori ci sarebbero lo stesso, i due dirigenti pure, i due allenatori anche ed anche i due procuratori.
    Ed allora di cosa stiamo parlando?

    Forse del fatto che intere fette di popolazione resterebbero escluse dalla superlega? O del fatto che nessun ricco potrebbe investire tanto da poterci in qualche modo entrare?

    La realtà ci insegna che l’esclusività è un falso problema perché l’esperienza americana ci dice una cosa diversa.
    L’NBA è passata da 16 a 30 squadre, l’ingresso è ad iscrizione, con la sola garanzia di avere un progetto economico all’altezza, cioè alla fine creare un organismo che tende a bloccare i club di un certo tipo, quindi a questo punto avere i soldi non basta più, ed è questo un discorso di merito.

    Ma allora perché bloccare la Super League?

    E’ questo il punto, finale.

    L’esistenza reale di un gruppo di potere, UEFA e Federazioni, che comandano e gestiscono denaro di altri, garantendo mance ad altre società parassite, che niente fanno per la crescita del sistema. Siamo chiari, il Toro, investe da serie B e guadagna da serie A. E questo per dare il voto ed appoggiare le politiche della federazione gioco calcio.
    Favori che non si riducono a quello, ma anche al paracadute in caso di retrocessine, questo si contro il merito sportivo e vera procedura che produce vantaggio e che quindi falsa i campionati.

    E tu mi dirai, ma i tifosi?

    Ma chi sene dei tifosi, l’unico interesse dei tifosi in questa vicenda, non è avere, l’illusione di comandare o di partecipare, ma di avere un prodotto gradevole ed emozionante a prezzi accessibili.
    Spendere i propri soldi con piacere e vivere un’emozione da condividere con altri, parlando di calcio e non di plusvalenze o ranking o arbitri, ma solo di gesti tecnici di mosse degli allenatori e di fuoriclasse.

    In conclusione non ci vedo proprio nulla di sbagliato, semmai l’errore è nel sistema attuale, che va giocoforza ridiscusso.
    Un sistema nel quale ogni squadra riesca ad avere una sua collocazione che le permetta di avere un equilibrio tra investimenti, guadagni ed una reale possibilità di competere per la vittoria nel proprio torneo di appartenenza.

    Ultima barzelletta del giorno, vogliono la Super League perché hanno fatto troppi debiti, e sono in pratica falliti!

    La risposta è esilarante e ce la regala Ulivieri, “Juve Indebitata va esclusa dalla serie A!”

    Questa è sottile, non arriva subito.

    • Luca,
      A me sembra fantastica l’idea di un torneo tra le squadre più forti. Solo una cosa non capisco: perché ti devono regalare l’accesso?
      Perché che siano le più forti si deve dimostrare sul campo.
      Questi top club non credo abbiano problemi ad accedervi per meriti. In serie A la UEFA garantisce ben 4 posti.
      Una volta determinate le più forti sarà bellissimo vederle scontrarsi tra di loro anche in un format con più partite nei gironi.
      Così si garantiscono spettacolo ed introiti rispettando i principi dello sport secondo i quali è il campo a decidere il più forte.

      • L’ho scritto più su.
        Il problema sono i piccoli club incapaci di creare un business plan di un certo tipo.
        Si verrebbero a creare in poco tempo le disparità che affliggono il calcio oggi.

        Ti faccio un esempio, Napoli e Juve entrano in serie A assieme, entrambe le squadre con ricavi attestati a 150 mln.
        La Juve arriva a 600mln il Napoli è ancora a 200mln.
        Il che la fa diventare un peso perchè palesemente non in grado di seguire gli altri club che hanno come obbiettivo il mantenimento di un livello di competitività elevato.

        • Beh, ma intanto ha i conti a posto e se si qualifica per l’Eurolega con i 350milioni di JP te lo inizia a creare il business plan.

      • Comunque credo che un sistema di promozioni e retrocessioni basato sul ranking come calcolato oggi potrebbe in linea teorica nonostante tanti problemi essere un buon compromesso.

  10. @Kris e Luca967

    La realtà è che anche l’attuale Champions League è un oligopolio, quello delle top Leghe europee di Inghilterra, Germania, Spagna, Francia e Italia, a spartirsi ogni anno la grossa torta dei ricavi, per esempio il market pool, una quota di ricavi media che la Uefa destina alle partecipanti alla Champions che viene distribuita in massima parte ai club delle top five con l’Ajax per esempio che arrivato in semifinale ha ricevuto una quota di market pool irrisoria e lo stesso dicasi per lo Shakhtar Donetsk che partecipa da anni alla Champions, 2 squadre che occupano rispettivamente la 17a e 18a posizione del ranking Uefa, mentre l’Atalanta e la Lazio che hanno partecipato quest’anno direttamente alla Champions come 3a e 4a classificate del campionato italiano (che occupano rispettivamente la 27a e 34a posizione del ranking Uefa) hanno portato a casa rispettivamente circa 40 mln l’Atalanta e 45 mln la Lazio (per un miglior ranking storico decennale). Ma non basta, parlando del merito sportivo c’è da rilevare anche la disparità esistente fra partecipanti alla stessa competizione, il Red Bull Salzburg che anche quest’anno è passata dai preliminari per poter accedere ai gironi di Champions nonostatnte occupi la 22a posizione del ranking Uefa, 5 più su dell’Atalanta e 12 della Lazio ammesse direttamente ai gironi. Si tratta dunque di “sperequazioni” che da sole basterebbero a far crollare le mura del castello di sabbia populista eretto a difesa dei valori dello sport, la classica foglia di fico che serve a coprire da decenni le nudità di un’oligarchia di potere decisa a che tutto rimanga come è con la promessa che tutto cambi.

    • Aggiungo che il Red Bull Salzburg ha anche vinto l’anno scorso il campionato austriaco

    • Certo che è così.

      La UEFA è un organismo che trae sussistenza elargendo mance alle varie federazioni.
      Le stesse federazioni campano elargendo mance ai club di media varando norme e regole tali a stabilizzarne la posizione.

      Gli esempi che hai portato sono illuminanti.

    • Gioele,
      Quindi i top club non sono così maltrattati. Allora cosa vogliono col torneo ad inviti, forse il monopolio totale?

      • I ricavi commerciali lordi complessivi della UEFA nel 2019/20 sono stati stimati in 3,25 miliardi di € di cui 2,04 miliardi per i club partecipanti alla UEFA Champions League e alla Supercoppa UEFA.
        Viste le mancate condizioni di salvaguardia dei valori dello sport da parte dell’attuale sistema e considerato il gap commerciale che c’è fra l’ammontare ridistribuito dalla Uefa alle squadre partecipanti alla CL e quello messo in palio da JP Morgan, prova a fare due conti per vedere quant’è la differenza e il resto… mancia. 😛

        • Azz
          Andrei di corsa a fare il cameriere solo per la mancia.

        • Bei ladri.

          Oggi ho sentito Lucianone.
          Oltre a sostenere la sporca dozzina, ha detto che secondo lui hanno fatto un azione di forza per stanare qualcuno.

          Comunque oggi una nota del parlamento britannico, accusa il Manchester Utd di non aver avvisato il governo di quanto stava succedendo!

          Alla faccia del tradimento i club inglesi hanno rischiato di trovarsi le guardie in sede ed i dirigenti rinchiusi nella torre di Londra!

        • Beh, riguarda al rispetto dei valori dello sport non c’é storia, nell’attuale sistema ti qualifichi sul campo. Nell’altro a tavolino.
          Che poi nella superlega guadagnassero di piú mi pare scontato, altrimenti perché l’avrebbero fatta, per farci divertire a noi?
          Ma per il momento JPMorgan si é tirata fuori…

          • Anzi, mi correggo. Pare che JP Morgan sia disposta a finanziare comunque il calcio europeo, anche nel caso di una soluzione concordata con la UEFA, e questa giá mi sembra una buona notizia.

          • E qual è il merito sportivo di Atalanta e Lazio, ripeto 27a e 34a del Ranking Uefa, che entrano direttamente ai gironi e il demerito sportivo del Salzburg Campione d’Austria e 22° nel ranking che deve passare dai preliminari col rischio di non qualificarsi? e chi secondo te e secondo la posizione nel ranking (leggasi punteggio in classifica conquistato sul campo) ha più diritto a partecipare direttamente alla Champions, il Salzburg o l’Atalanta e la Lazio, e perchè ad Atalanta e Lazio che hanno una posizione nel ranking (leggasi punteggio in classifica conquistato sul campo) nettamente inferiore a quello di Ajax e Shakhtar sono stati corrisposti premi in denaro notevolmente superiori?.. secondo te può essere che in questo caso c’è chi s’è messo in saccoccia il -resto- prima di pagare?

            • Boh, non ho idea. Ma la questione è che ci sono regole prestabilite che ti permettono l’accesso. Se qualcosa non viene rispettato la squadra danneggiata immagino che abbia modo di fare valere i suoi interessi..

              • Questo è quanto scriveva la GdS nel 2018:

                “SUPERCHAMPIONS — Le 4 grandi nazioni (Inghilterra, Spagna, Germania e Italia) avranno 4 posti sicuri, senza passare dai playoff: sul tavolo c’è la proposta di qualificare non le prime 4 del campionato, ma le prime 3, assegnando poi il quarto posto per meriti storici, attraverso il ranking Uefa rielaborato in base ai risultati con l’obiettivo di garantire un posto alle grandi (cioè Milan, Inter, Liverpool, United, Chelsea, Benfica…). Alle federazioni medie (Francia, Portogallo e Russia) andranno 2 posti sicuri, altri 4/5 per i campioni delle nazioni che seguono nel ranking (oggi sarebbero Ucraina, Belgio, Olanda, Turchia e Svizzera), 5-6 da assegnare attraverso i playoff (ai quali parteciperebbero una cinquantina di club). La trattativa passa per l’elezione del nuovo presidente Uefa che si terrà il 14 settembre. Ma la strada è tracciata.”

                Come puoi leggere si parla di “meriti storici” e ranking rielaborato. Capisci benissimo quale significato ha tutto questo per le italiane, far rientrare dalla finestra Milan e inter uscite dalla porta diversi anni prima. Questi sono i meriti storici e fin qui mi pare che ci sia poco o niente di diverso dall’idea della SL. E quelli sportivi invece quali sarebbero? forse quelli del Chievo e dell’Udinese fuori ai preliminari delle quarte? o forse dell’Atalanta e della Lazio delle quali (a parte l’Atalanta negli ultimi due) non ricordo nessuna presenza nei gironi di Champions negli ultimi 10 anni? a no ecco cosa mi è sfuggito, i punti qualità per avere il regalo li ha conquistati la Juve con i piazzamenti ai quarti e le due finali di Champions. E come ha fatto? ma niente di che, prima ha investito qualche centinaio di mln di € per creare strutture all’avanguardia a tutti i livelli compreso lo stadio di proprietà, poi altrettante centinaia di mln per costruire una squadra che in pochi anni è passata dai settimi posti in campionato al 5° del ranking europeo. Ma questa è tutta un’altra storia, il seguito alle prossime puntate.

                • Gioele,
                  Scusa, mi era sfuggito questo post.
                  Non ci vedo niente di male a riservare piú posti a certe nazioni. Piú giú scrivevo che se fosse il caso se ne potrebbero dare anche 6 alla premier. Non vuol dire violare il criterio meritocratico perché questi campionati hanno un livello di difficoltá indubbiamente superiore a quello di Austria, Ungheria ecc…
                  Dai alte probabilitá di partecipazione a tutti i top club ma senza renderlo un sistema chiuso. Perché effettivamente un Inter o Milan dell’ultimo decennio o la Juve dei settimi posti di Ferrara e Del Neri non c’entrerebbero nulla in una competizione di alto livello europeo.

                  • Kris

                    Non sappiamo quello che accadrà nel futuro prossimo venturo e per tornare alla questione di merito se c’è chi ne possiede di più rispetto ad altri è scontato che gli vada tangibilmente riconosciuto, ma partecipare ad una competizione in cui girano miliardi di euro senza passare dal via non è una questione di merito ma un diritto che va conquistato sul campo e non per “grazia ricevuta”.

                    • P.S.: Scontato aggiungere che il riferimento è all’attuale CL, vedremo poi come evolveranno le cose nel prossimo futuro.

  11. Leggo ora che real e barca avrebbero preso rispetto alle altre un extrabonus dalle tv, insomma anche all’interno delle dodici chi figli e chi figliastri. Meno male che non lo facevano per ripianare i debiti.

    • Allora, si i soldi presi sarebbero stati diversi, mi pare più o meno a seconda del ranking raggiunto.

      Sui debiti.

      Questi club non falliscono, al limite falliscono i proprietari.
      Questi club vogliono solo poter guadagnare di più.
      La situazione finanziaria, pur grave, lo è per il solo Barça, mentre per la Juve non è rosea ma non è certo drammatica, pare infatti che ci siano già degli investitori pronti ad entrare con una quota di circa il 15%.
      La stessa situazione è per gli altri club.

      La situazione invece è drammatica per le piccole, se falliscono infatti non troverebbero nessuno a darle una mano.
      Insomma 100mln per la Juve fanno ridere, 50 mln per il Toro sono un dramma.

  12. “Le nostre competizioni saranno fantastiche anche senza queste quattro squadre” ha continuato il presidente della Uefa che ha anche avvisato chi nel futuro avesse intenzione di emulare il progetto Superlega: “Adesso possiamo dire che se qualcuno vuole essere egoista, può provare a fare di nuovo la Superlega. Ma ci hanno già provato una volta e hanno fallito!”.

    “Sebbene la Superlega sia implosa dopo essere stata rapidamente abbandonata dalla maggior parte dei partecipanti, Real Madrid, Barcellona, Juventus e Milan non hanno lasciato il progetto. I dirigenti potrebbero subire alcune conseguenze”. Queste le parole del presidente dell’Uefa a margine dell’Esecutivo di oggi che ha stabilito definitivamente le sedi dei prossimi Europei. “È chiaro che i club dovranno decidere se sono un club di Superlega o se sono un club europeo – ha detto ancora Ceferin -. Nel primo caso, ovviamente, non giocheranno in Champions League. Se sono pronti a farlo, possono giocare nella loro competizione. Stiamo ancora aspettando la perizia legale e poi diremo, ma tutti dovranno affrontare le conseguenze per le loro decisioni, e lo sanno bene”. “C’è pero’ una situazione molto diversa tra i club che hanno ammesso il proprio errore e hanno abbandonato il progetto – ha concluso il presidente dell’Uefa – e gli altri, che invece non vogliono credere che tutto sia finito nonostante lo sappiano”.

    W LA DEMOCRAZIA.
    W LA UEFA.
    PERCHÉ IL CALCIO È DEL POPOLO

  13. X kris
    Rispondimi con calma perché da quanto sto vedendo ti hanno sfiancato😉
    Lungi da me andare mai allo studio del principe del foro, io ho un pó di amici che sono in gamba come te, pertanto con il mio intervento volevo soltanto specificare come funzionino certe cose anche nel tuo mondo lavorativo. Per dirtene una, proprio il figlio dello studio legale tra i più “ in “della mia zona è il presidente della squadra di calcio della mia città di riferimento ed il famoso principe ( padre) è addirittura il presidente dell’ACI, quello che premiava all’ultimo gran premio di formula 1 il vincitore. Gente in gamba, che apprezzo molto e che mi rende orgoglioso, ma non per questo credo che mai mi rivolgerò a loro se un domani ne dovessi aver bisogno, perché, ripeto ho la fortuna di avere amici bravi, almeno quanto loro, e credo anche tu tra questi.
    Non voglio aggiungere a quanto molto certosinamente ti hanno già scritto Luca e Gioele per chiarire quanto i valori economici nel professionismo anche se sportivo siano al di sopra di qualsiasi ipocrisia perché quel golpe non era indirizzato a distruggere un’altra forza a favore del “proletariato “ ma contro un’altra potenza ancora più sfruttatrice del sistema. Azz Kris non so più come dirtelo, ma se saltano le squadre trainanti o se queste non riescono a fare business, a fallire e ad impoverirsi è tutto il
    sistema a favore di un monopolio “fifa “ costituito da camaleonti lestofanti . Se Agnelli ha fatto a detta di Ceferin, il finto tonto fino alla fine ed ha spento il telefono, un motivo l’avrà avuto, non credo che sia uno stupido di primo pelo.

    • Antony,
      Stavamo scrivendo contemporaneamente e forse senza volerlo un po’ ti rispondo nel post sotto.😅

  14. Insomma, Perez minaccia azioni contro i “traditori”, la serie A contro Agnelli, Ceferin minaccia tutti…
    Deve essere tutta una sceneggiata organizzata, perché faccio fatica a credere che tanti pezzi grossi stiano facendo una figura di questo tipo.
    Altrimenti veramente dovrebbero dimettersi tutti dal primo all’ultimo compreso Ceferin. Perché della SuperLega si parla da anni ed è assurdo che ancora le posizioni tra le parti siano così distanti.
    Al di là delle questioni di etica, sport o business, un campionato tra le migliori squadre d’Europa è l’evoluzione naturale del nostro calcio in linea con quella che è l’evoluzione della società. Quindi dovrebbero tutti darsi da fare per vedere di come organizzarlo e sarebbe l’occasione per ridisegnare un po’ tutto il calcio.
    Il programma di partite proposto ora con la SuperLega non è niente male, ma andrebbero riformati anche i campionati nazionali.
    Però ci vuole tempo per fare queste cose e soprattutto dialogo, non trame nascoste o sparate improvvise. Devi dare il tempo a tutto il sistema di assorbire il cambio e di riorganizzarsi. Devi trovare il compromesso per rendere le competizioni aperte e ammortizzare l’impatto per il resto del sistema. Non c’è bisogno di club privati o di scissioni. Non sono le istituzioni mafiose ma le persone.
    La SuperLega non è che l’ha inventata Agnelli né Florentino, di che cazzo hanno discusso in tutti questi anni nelle riunioni?

  15. Raga: penso di sapere com’è andata.
    Intanto non credo assolutamente che Ceferin non ne sapesse nulla.
    Se il progetto è iniziato tre anni fa, impossibile tenerlo segreto. Semplicemente non sono arrivati dei bonifici su conti cifrati in qualche paradiso fiscale.

  16. LUCIANO MOGGI

    Puntata epica a casa Juventibus con uno scatenato Luciano Moggi che spara a zero su Uefa e media Italiani.
    Big Luciano profondo conoscitore del mondo del calcio a tutti i livelli focalizza il vero motivo della nascita della Super Lega. Moggi non si sofferma sul formato più o meno criticabile della SuperLega, ma sul messaggio che chi ha lanciato questa provocazione voleva mandare al mondo del calcio.

    Iniziativa da parte di 12 top club.

    Moggi fa una doverosa precisazione, che i media italiani vogliono forzatamente far passare sottotraccia.
    La Superlega è stata voluta da 12 top club a livello europeo.
    Qui sembra che l’idea sia stata unicamente del presidente Andrea Agnelli.
    Poi alcuni errori sono stati fatti, quando presenti un progetto del genere ti devi assicurare che i partecipanti non si possano ritirare come poi è successo.
    In secondo luogo devi procedere a fari spenti finché non è tutto pronto al 100%.
    Il fatto che Laporta si sia fatto sfuggire indiscrezioni prima dell’annuncio ha destabilizzato il progetto.
    Personalmente sono più portato ad elogiare chi magari sbagliando la strada ha poi messo in luce la vera problematica, piuttosto che chi prima si è detto favorevole all’iniziativa e poi per tornaconto si è ritirato.

    Iniziativa necessaria per il calcio

    L’iniziativa può essere stata sbagliata per il modo in cui è stata portata avanti, ma necessaria per il mondo del calcio.
    Questa iniziativa ha stanato chi prende soldi approfittando delle prestazioni delle squadre di calcio, trattenendo la maggior parte dei profitti senza rischi imprenditoriali, dando poi una parte minima di questi guadagni ai veri protagonisti dello spettacolo.

    Ne beneficeranno sia piccoli che grandi Club

    Di questa iniziativa nel lungo periodo ne beneficeranno sia i piccoli che i grandi club.
    Il vaso di Pandora dell’UEFA è stato scoperchiato, e a questo punto non si può più fare finta di niente.
    Gli organismi internazionali saranno costretti a una redistribuzione degli introiti provenienti dal calcio, e questo avvantaggerà tutte le squadre.

    Arroganza delle grandi società

    Hanno fatto passare questa operazione come un atto di arroganza delle grandi squadre. Nella realtà nei campionati ci sono squadre che possono permettersi di vendere i migliori giocatori perché per storia e blasone un quarto posto è considerata una vittoria, e realtà in cui un secondo posto e vissuto da media e tifosi come un fallimento.
    Nessuno lo dice ai tifosi, ma la realtà è che queste squadre forzatamente devono avere bilanci e spese differenti.

    Le scelte del calcio fino ad oggi fatte solo pensando ai soldi.

    Ci hanno raccontato la favoletta del calcio del popolo, che la UEFA e la FIFA volevano tutelare i tifosi.
    Vi faccio una domanda: Come mai le finali di SuperCoppa Italiana vengono giocate negli Emirati arabi? Perché il mondiale di calcio verrà giocato in inverno in Qatar?
    La risposta è semplice, perché in questi posti sono disposti a pagare più soldi per avere l’evento, proventi che UEFA e FIFA incassano lasciando poi una minima parte alle squadre.

    Agnelli dovrebbe dimettersi?

    Assolutamente no. Negli anni ha dimostrato di essere un manager preparato e vincente.
    Le critiche arrivano da chi in questi anni non ha mai vinto nulla.
    Può esserci stato un errore di Ceferin e degli alti organismi del calcio stanno a dimostrare che è stato colpito nel segno, e da qui non si torna indietro.
    Fra qualche tempo i dirigenti di tutti i club dovranno ringraziare Agnelli per questa iniziativa che porterà nelle loro casse molti più soldi.

    Buongiorno ☕
    #Ceferinout

  17. La confusione regna sovrana.
    Comprendo tutte le visioni, viste però le convinzioni ed i ragionamenti, molto probabilmente ci siamo persi qualcosa per strada.

    Dobbiamo infatti considerare gli scenari, in primo luogo, ma anche l’evoluzione se no corriamo il rischio di perderci qualcosa.

    Se vado a buttar giù due numeri, vedo che: Considerando la prima e l’ultima,

    Ascolti Tv: Juve 1.8mln di ascolti, Chievo 0.3 mln di ascolti, differenza 1,5mln

    valore delle rose, Juve 678.1, Chievo 47.95 mln di Euro, differenza 630.15

    ricavi in generale del 2018/19 Juve 494mln, Empoli 44.30, differenza 449.7 (tutto l’Empoli vale Kulusevski!)

    ricavi in generale del 2005/06 Juve 252.7mln, Treviso 20.8, differenza 231.9

    Consideriamo inoltre i ricavi dei club in Europa

    Nel 2018/19 Barcellona 840.8mln, Napoli 207.4 differenza 633.4

    Nel 2005/06 Real 275.7, Lazio 83.1 differenza 192.6

    Cioè cosa possiamo notare
    Nonostante un riequilibrio dovuto alla legge Melandri sui diritti TV, che la situazione non è cambiata, anzi abbiamo avuto un effetto contrario, perché dal 2005 / 06 il divario tra la prima e l’ultima è aumentato.
    Siamo di fronte al fallimento del concetto di solidarietà che invece di ridurre le differenze le amplifica ed invece di aumentare la competitività la riduce, perché spinge i piccoli club a sviluppare modelli di business fondamentalmente parassiti, invece che propositivi, mentre frena la crescita dei club virtuosi che investono di più.

    La cosa è evidente in Europa, anzi proprio in ambito UEFA il fenomeno è amplificato.

    Ma è interessante il dato seguente:

    Ricavi UEFA
    2009/10 1304mln ; 2019/20 3250mln; variazione +149.2%

    Premi CL
    2009/10 764mln; 2019/20 2040mln; variazione +166.9%

    Premi E League
    2009/10 147mln; 2019/20 510mln; variazioni +246.9%

    Il dato è clamoroso,
    L’UEFA ha concesso tantissimo ai club in questi anni, che comunque si lamentano perché è evidente come l’aumento delle partite e delle squadre partecipanti vada a diminuire i guadagni sul singolo evento.

    Non solo, l’aumento delle partite richiede l’aumento delle rose e la qualità di quest’ultime. Su un business come il calcio che vede il peso dei costi della rosa a livelli del 60% questo è un elemento di sicuro peso.

    La Juve del Trap, che giocava due competizioni ogni anno ed era capace di fornire 8 giocatori alla nazionale, non superava i 16 elementi, oggi gira sui 25 elementi.

    Oltretutto questo comunque non funziona, perché è il sistema stesso in crisi.
    L’UEFA e le leghe nazionali, si sono limitate a concedere ai club per rintuzzare i problemi, ma senza offrire soluzioni reali, di sistema ed ora i nodi sono venuti al pettine.

    Oggi siamo di fronte ad un mercato nazionale capace di assorbire fondamentalmente 3 club, Juve Inter e Milan, il 70% dei tifosi dell’intera serieA
    Lo stesso ragionamento su scala Europea ci dice che i Club crescono a 12, questi Club infatti rappresentano 1mld di tifosi sicuri.

    L’intera NFL può contare su 0.5mln tifosi. Ma anche su ricavi 5 volte maggiori e la cosa deve far pensare.

    Le polemiche ed i discorsi di questi ultimi giorni, ci hanno raccontato di un calcio sostanzialmente diviso in due.

    Il primo con una clientela a livello mondiale che vuole vivere le grandi sfide con i grandi club ed i grandi campioni, sostanzialmente perché ignaro della storia di un Toro e della gesta di Valentino Mazzola o di un Wolverhampton e della gesta di Billy Wright, e che comunque non può assorbire troppe partite e si concentra sulle migliori.

    Il secondo con una clientela legata alla tradizione, al campanile, allo stadio, alle trasferte, allo scontro “verbale” con i tifosi rivali, un pubblico meravigliosamente capace di mischiare la storia e le antiche rivalità cittadine con lo sport, con il calcio in particolare.

    Un calcio attento dovrebbe adeguarsi a questa realtà differenziando l’offerta.

    Ma devono essere discussi e definiti i modelli economici compatibili alle realtà di mercato per assicurare un livello di competitività reale che permetta ad ogni partecipante di poter vincere il campionato di appartenenza.

    Fatto questo nessuno vieta di istituire un torneo estivo tra le vincitrici dei vari tornei nazionali e della Super League su modello coppa del re, con eliminazioni dirette, in modo da dare a tutti la possibilità di sfidare chiunque.

    • Hai riassunto in alcuni punti cruciali il quadro di una situazione di precarietà che sta diventando insostenibile sopratutto per il calcio italiano, in sofferenza più di tutti gli altri per i motivi che hai dettagliatamente sottolineato. Aggiungo solo una postilla che può sembrare di parte ma che nei fatti rispecchia una realtà a prova di faziosità e populismo spicciolo. Negli ultimi 10 anni la Juventus ha investito centinaia di milioni in strutture ed infrastrutturre d’avanguardia e nel core-business accumulando punti su punti sui campi d’Europa, fino a raggiungere il 5°posto del ranking Uefa con i piazzamenti ai quarti di finale e le 2 finali di CL. Tutto questo è costato enormi sforzi economici e un indebitamento finanziario che al 30 giugno 2020 ha raggiunto quota 385 mln di €, erano oltre 463 l’anno prima parzialmente abbattuti dall’aumento di ca1pitale di 300 mln e tutto questo mentre il resto della serie A affondava nelle sabbie mobili dei propri debiti in crescita esponenziale. Resto della serie A che dopo la cavalcata bianconera in Europa ha avuto in regalo altri 2 accessi diretti in Champions, non certo grazie ai “meriti storici” di società sull’orlo della bancarotta come inter e milan, nè quelli sportivi di chi per anni è stata solo una meteora in una competizione che richiede continui investimenti per continuare a frequentarla. E allora alla fine, come dici giustamente, per sopravvivere il calcio a questi livelli non può restare ancorato agli stereotipi legati al campanile, tantomeno al corporativismo manageriale di megastrutture istituzionali refrattarie alla ridefinizione di modelli economici aderenti alla realtà di un mercato profondamente cambiato.

      • E certo Gioele.

        Ma oltre al debito attuale, spesso si dimentica il debito fatto dalla Juventus per creare la squadra che vinse con Conte ed arrivò in finale con Allegri.
        L’anno dell’addio di Conte, il mercato del club fu avaro, proprio per chiudere il debito contratto precedentemente, per poi ricominciare a crescere cominciando a far entrare in rosa giocatori con valutazioni maggiori.
        Cioè si la Juve è oggi indebitata, ma è anche un club che ha sempre pagato i suoi debiti, e questo non viene raccontato.
        Oggi si la Juve è indebitata, come ben dici, ma il debito bianconero, è ben coperto, praticamente non rischia, sono altri a rischiare.
        Intanto a Napoli, scade il contratto per la fornitura delle magliette, e non è ancora arrivata la proposta di rinnovo da parte della robe di kappa.

    • I numeri sono chiari Luca,
      Non é che la UEFA trattenga per se la maggior parte dei soldi. Della cifra netta di ricavi (2,73 miliardi/2,04 per la champions) il 93% va ai club. La questione é che la cifra é comunque bassa, o la redistribuzione inadatta per permettere ai top club il tipo di gestione che pretendono. Quindi é ovvio che i ricavi devono essere ulteriormemte aumentati rendendo i tornei piú appetibili.
      Nel 2009 Wenger parlando della superlega ipotizzava un camionato sovranazionale tra le piú forti d’Europa. L’idea di base era “meno partite, ma piú qualitá”.
      Ora peró ci dicono, compreso Agnelli, che non si abbandonerebbero i campionati nazionali…e quello sarebbe un punto importante da chiarire.
      Come armonizzare una superlega che ti garantisce minimo una ventina di partite, tutti big match, con l’attuale campionato senza una linea comune? O si rinuncia al torneo nazionale partecipando direttamente ad una specie di campionato europeo che copra buona parte della stagione o c’é bisogno di riforme profonde a tutti i livelli.
      Anche perché il torneo nazionale passerebbe comunque in secondo piano per le partecipanti alla superlega, le quali probabilmente ci giocherebbero con le riserve. Quindi necessitá di rose ulteriormemte allargate e competitive perdendo la premessa di “meno partite e piú qualitá”.
      Per aumentare i ricavi devi offrire un prodotto migliore, le attuali competizioni non sono il massimo. Lo diventano nella fase finale, ma i gironi sono spesso noiosi e ognuno di loro riserva al massimo un paio di scontri di cartello come Juve Barça di quest’anno.
      Sull’EL meglio sorvolare visto che diventa interessante dalla semifinale in poi.
      Alcuni campionati poi, tipo il nostro, risultano in gran parte inguardabili per il grande pubblico che non sia strettamente coinvolto per questioni di tifo.
      Non ho visto il nuovo formato della champions, ma la base di partenza sarebbe garantire piú partite di maggior livello. Se abbiamo una quindicina di top club, che potrebbero anche arrivare a 20, e stabilisci criteri per una scrematura che aggiunga altre 5/6 squadre di buon livello, lasci la competizione aperta ma allo stesso tempo crei un gruppone di squadre da suddividere in gironi tosti, diversi dagli attuali dove spesso trovi le due piú forti che si qualificano con facilitá.
      Senza necessitá di creare circoli privati, la presenza dei top club sarebbe comunque facilmente garantita mediante i criteri d’accesso. E se un torneo come la Premier ti crea 6 top club, gli garantisci sei posti. Il resto d’Europa, con le vincitrici dei campionati improbabili, se la gioca ai preliminari dai quali dovrebbero uscire le poche piú forti da aggiungere ai top club.
      Sto ovviamente solo ipotizzando un pó alla c…di cane, ma se un ipotetico girone da 5 fosse formato da Juventus, Liverpool, Atletico, Borussia e Ajax garantisci 8 partite di livello tra andata e ritorno e puoi farne qualificare 3 che vanno poi a giocarsi gli ottavi.
      Sará un esempio del cavolo, ma credo che ci siano le vie per creare tornei piú competitivi, appetibili e redditizi senza creare necessariamente scissioni. Perché la linea deve essere comune tra tutte le parti in causa per poter armonizzare i campionati e le nazionali col calcio europeo di massimo livello per club.

      • Si è vero,

        alla fine non hanno chiesto chissà che cambiamento.
        La Super League in pratica va a sostituire la Champions League per i top club.
        Per il resto tutto rimarrebbe com’è, forse perché di più non si può e già questo per le istituzioni è troppo, viste le reazioni.
        Molto probabilmente i club ci tengono a rimanere nei campionati per non perdere un identità che le lega ai loro tifosi locali.
        C’è anche da dire che CL a parte, per i club inglesi il campionato nazionale è comunque una miniera d’oro.

        Molto probabilmente il problema Lega è un problema tutto italiano.

        Su quello che dici posso confessarti che in realtà definite le regole si può fare tutto quello che si vuole.
        L’importante è andare incontro al pubblico, che vuol oggi dire, meno partite di maggior livello, per i mercati internazionali.

        Secondo me invece, che ho una mentalità più americana creerei delle leghe diverse con modelli economici diversi, per ottimizzare così l’offerta per i mercati di riferimento ed ottenere una maggiore competitività interna, senza interscambio tra queste.

        Se non un torneo di fine stagione nelle quali si possono sfidare le vincitrici dei singoli tornei con partite ad eliminazione diretta.

        Ma ripeto, tutto si può fare.

  18. La Juve avrebbe pensato a Milik questo inverno, ma non aveva, causa pandemia, gli argomenti giusti per il Napoli. Perciò Milik va al Marsiglia (squadra dal discreto passato storico). Oggi leggo che il Marsiglia non può trattenere Milik (al quale probabilmente il Marsiglia sta stretto), che andrà via per una “manciata” (15?)di milioni. Il Marsiglia (quello dal discreto blasone) si fionda su Raspadori…,la riserva del Sassuolo, la squadra che milita a circa il centro classifica di un mediocre campionato italiano. A questo punto cosa farà il Sassuolo? Probabilmente (è una mia provocazione) andrà dritto dritto su un primavera del Crotone (da “valorizzare”). E il Crotone?
    E tutto questo perché la Juve, o l’Inter e Milan di turno non avevano le risorse per far girare tutto il sistema.
    P.S. con tutto il rispetto per Marsiglia, Sassuolo e Crotone.

  19. Kris, la soluzione delle partite se vogliono la trovano. Intanto diminuire le squadre dei campionati nazionali che soprattutto in Italia si dovrebbe fare a prescindere. Possibilmente tornare a 16: quindi da 38 si passerebbe a 30 partite. Considerando che le squadre che giocano la finale Champions di partite complessive ne giocano 13, ecco che aggiungendo le 8 in meno dei campionati nazionali alle 13 arriviamo a 21. Se le squadre del campionato europeo ne sono 12 le partite sarebbero 3 in più. Non so se potrebbe essere una buona idea. Mi è venuta così.

    • Germano,
      Lo scrivevo l’altro giorno, sarebbe un primo passo imprescindibile ridurre a 16 squadre. Liberi 8 partite da dedicare a scontri europei di alto livello. Se poi fai anche i playoff rendi il torneo nazionale molto piú avvincente, sarebbe un’ulteriore possibilitá.
      Peró poi oggi leggevo che per far fronte alle assenze di Bayern e PSG nell’ipotetica superlega erano pronti inviti per Marsiglia, Lione e Lipsia. Ora, con tutto il rispetto per questi club, ma che cavolo di progetto é? É la conferma che unicamente inseguono finanziamenti, anche a costo di cambiare il nome da superlega a normal-lega….

      • Kris

        Stiamo scoprendo l’acqua calda, non so da quanti anni si parla di riforme nel calcio italiano, dalla riduzione del numero di squadre alla riforma della giustizia sportiva alla ridistribuzione dei diritti tv, ma nessuno vuole abbassare quel numero abnorme di 20 squadre che accontenta troppe bocche da sfamare, con la maggioranza che tiene in scacco qualsiasi riforma nessuno ci riesce e di ridurre la Serie A ad almeno 18 squadre non se ne parla neppure. Ma che campionato è quello in cui fra chi vince lo scudetto e l’ultima classificata che retrocede in Serie B c’è una differenza di oltre 70 punti. E grazie al cà poi che si parli di un campionato con scarso appeal e interesse con conseguente decrescita degli introiti.Per non parlare del potere di un sistema giuridico-sportivo in cui non c’è la certezza della pena, con le regole che per alcuni si interpretano e per altri si applicano e per altri ancora neppure esistono. Ed è così da sempre, Presidenti di Federcalcio e di Lega di A, da Abete a Gravina, da Galliani a Dal Pino, si sono sempre arresi o al massimo dichiarati incompetenti di fronte a veti e alleanze ostruzionistiche. Dopo 16 campionati da quello del terremoto sportivo del 2005-2006, il “format” è sempre lo stesso, l’impossibilità di offrire competitività ed equilibrio alla Serie A e un prodotto migliore al pubblico sugli spalti e delle tv (sopratutto alle nuove generazioni) e non ultimo anche più remunerativo per chi investe centinaia di mln di euro.

  20. Secondo me vi/ci state/stiamo rincorrendo gli uni con gli altri.
    Sono quasi 6 giorni che non facciamo altro che riportare dei numeri…ma gira gira stiamo dicendo tutti o quasi la stessa cosa.
    La uefa ha le tasche a lumaca e tirare i soldi fuori per aiutare qualcuno gli resta difficile.

    Tempo addietro, qualche anno fa parlavo di portare il campionato almeno a 18 squadre, insomma 4 partite in meno è quasi un mese di fatiche risparmiate…più tempo per la nazionale e più riposo per i giocatori.

    L’unica cosa che non condivido è far passare quelli della uefa dei buon samaritani.

    #Ceferinout

  21. Personalmente condivido questo video di Gianni Balzarono e mi riferisco alla parte in cui parla della Super League. https://youtu.be/1k_Vh51bC1A

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