Il metodo “Pirlo” continua a non funzionare


Scritto da Cinzia Fresia

La bufera della Superlega si è abbattuta senza pietà sulla Juventus nel momento più difficile della stagione.
Quando era necessario mantenere i nervi saldi e la testa concentrata in un solo obiettivo, è arrivata la scure a dare il colpo finale.

Non parlerò della partita contro la Fiorentina perché non c’è nulla da dire di un gruppo che trascina i piedi, senza idee, senza guida, senza schema, insomma il nulla.
Fa altresì tenerezza vedere Ronaldo in quelle condizioni che vorrebbe fare ma non sa che cosa, Idem Ramsey che sbaglia un gol a porta vuota.

Verrebbe voglia fare loro un “patt patt” sulla spalla e mandarli a casa.
Troppe valige già pronte e lasciate nel corridoio tolgono l’entusiasmo e la voglia di fare, .. qualcuno si chiederà.. chi me lo fa fare? tanto me ne vado.
La personalità e la forza di volontà non si insegnano bisogna averle, e qui non ci sono. La consapevolezza di non vincere nulla ha tolto anche il senso del dovere.

Quest’anno è così a parte qualche eccezione la Juventus è il fantasma di quello che era e la conquista della Champions sta diventando un miraggio.

Allora Morata ha segnato e va bene, ma togliere Dybala così presto mi è sembrato un azzardo, diciamo che non brillava e questo è vero ma si poteva aspettare.
Comunque non è questione del singolo, la squadra non va, le idee e teorie di Pirlo non sono servite a costruire una squadra vincente come richiesto dalla Società.

Ma ciò che è preoccupante è la conferma del tecnico il prossimo anno, parole di Paratici nel pre-partita.

A meno che non sia stata un’affermazione detta per liberarsi della domanda, la Juventus si trova in un punto cruciale dove deve rifare tutto anche la dirigenza.

Purtroppo per la Società è un anno orribilis, e la scelta su Pirlo è stata la più infelice.
Se non si prendono provvedimenti la squadra rischia di perdere Appeal, la Champions League è tra le competizioni maggiormente redditizie.

In questo momento è più facile che un cammello passi dentro la cruna di un ago che la Juventus si piazzi in zona Champions, e senza soldi sarà un’impresa ardua investire in una rosa adeguata.

  1. Cinzia
    Bastava vincere le due partite con la Viola e le due con il Benevento è forse ora non stavamo tutti mosci come siamo per la nostra Juventus.
    E sarebbe stato peggio perché, comunque, i problemi rimanevano.

    I cambi, tu dici di Dybala, qualche altro avrebbe mugugnato per Ramsey, qualche altro per Bonucci, insomma tutti abbiamo un giocatore a cui teniamo di più…

    La mia preoccupazione è per il prossimo anno se non si sistemeranno tante cose sia in seno alla Società che con la uefa.

    #Ceferinout

    • Hai ragione Barone, Bastava vincere .. ma troppe cose sono state barattate per l’utopia della super Lega.

  2. Condivido Cinzia, gli errori sono stati fatti e si pagano.
    Guardiamo avanti, anche se la CL è un miraggio. Ci siamo esclusi da soli, facendo un piacere a coso, lì… Quello che ha il nome come un antibiotico, Ceferin…

  3. Beh, ragazzi, non ho visto la ripresa ma solo adesso gli highlights. A parte lo strabellisdimo (passatemi il termine) gol di Morata, abbiamo avuto 2 grandissime occasioni davanti al portiere (da aggiungere a quella di Ramsey). Loro mi sembra solo tiri da fuori. Poi il gioco non so ma le occasioni le abbiamo avute noi.

  4. Scusa Cinzia, Ramsey va bene ma anche Ronaldo ha sbagliato un gol clamorosissimo. Io credo non ci sia nulla di male a dirlo.

  5. Scusa Kris, ho letto solo ora il tuo “Sul fatto che le altre si siano ritirate, credo dimostri che il progetto non era maturo per essere lanciato nel modo in cui è stato fatto.” E te ne accorgi solo dopo qualche ora? Mah, onestamente mi sembra molto molto strano 🤔

    • Ma è chiaro, ed è anche ufficiale il ringraziamento di Ceferin a Boris Johnson, per le pressioni fatte.

  6. La società con a capo agnelli hanno dilapidato un vantaggio tecnico ed economico di due anni. Il primo con la scellerata scelta di sarri, prima ingaggiato e poi liquidato frettolosamente, a cui si è aggiunta la scommessa pirlo. Va da solo che questo azzardo è fallito miseramente e la piccola slavina si sta tramutando in una vera valanga.
    La seconda, con la superlega, sembra essere grave quanto la prima. Non abbiamo ancora i sentori di quali e quanti danni farà, ma mi sembra che si stia pian piano organizzando un fronte interno e esterno volto a punire la juve, che continua nel suo atteggiamento testardo nel voler portare avanti un progetto bocciato praticamente da tutti.
    Si vedono fosche nubi all’orizzonte che possono spazzare via completamente la vecchia juve, sperando che si possa ricostruirne una nuova altamente competitiva e performante. C’è rammarico per una gestione così scellerata che con più accortezza e buonsenso avrebbe potuto permettere una transizione più morbida e meno traumatica.

    • In questi 10 anni a fronte di quanto visto abbiamo un evoluzione della squadra incostante, a strappi, ed i due strappi sono stati gli ingressi di due allenatori con le idee chiare ai quali vanno dati tutti i meriti dei risultati avuti in questi anni.
      Conte artefice delle vittorie in Italia, Allegri artefice della costanza in Italia e della crescita in Europa.

      In questo percorso è mancata la crescita costante della rosa, si è visto chiaramente nei risultati europei ottenuti, con due picchi, e continui saliscendi senza una reale crescita ed un consolidamento del livello sportivo raggiunto.
      E’ mancata la crescita della rosa, sono mancati gli inserimenti e la crescita dei giovani giocatori.

      E si che la società nei fatti ha investito su questo punto, vedasi la creazione dell’U23, ma è mancato il supporto tecnico.
      I mercati sono stati fatti seguendo le occasioni non le necessità.

      Pirlo ha mostrato tutti i suoi limiti da allenatore e non credo sia solo inesperienza, ho visto mancanza di idee e cura nel particolare, che è poi quello che identifica un professionista da un appassionato in tutte le professioni che richiedono un minimo di creatività.

      Ma bisogna guardare anche altrove, alla dirigenza sportiva in particolare.

      Oggi ci troviamo con una rosa ai minimi termini, senza futuro. Non solo abbiamo avuto sempre stagioni nelle quali di volta in volta mancava qualcosa, prima l’attacco, poi il centrocampo, poi la difesa.

      In pratica, belle le plusvalenze per far crescere la squadra nonostante gli incassi non ancora sufficienti.
      Questo però è l’origine della situazione attuale.
      Sono rimasti i giocatori senza un reale mercato, sono rimasti quindi quelli anziani che non riesci a cedere, per età e per ingaggio, quelli giovani che non riesci a vendere per qualità e per ingaggio, e quelli che dovresti tenere ma che sono gli unici ad avere mercato.

      Più che altro, hai sprecato gli investimenti veri, su Ronaldo e su De Ligt perché non sei riuscito a creargli un contesto adeguato intorno. Cioè avresti ottenuto gli stessi risultati con due giocatori di livello diverso con esborsi differenti.

      Insomma una Juve incartata sull’orlo del baratro.

      Per la superlega, questa si farà, prima o poi, mascherata da competizione UEFA o indipendente ma si farà perché lo chiede il mercato e nessun investitore accetta di guadagnare meno se può guadagnare di più.
      Se invece la politica si impunta assisteremo ad uno sgonfiarsi di tutto il fenomeno, ma stiamo parlando di un industria che produce il 7% del PIL italiano.
      Cioè il calcio è popolare ed è dei tifosi, nelle dichiarazioni, ma lo sarà anche nelle segrete stanze del potere?

  7. Credo che tutto vada contestualizzato al momento storico, la pandemia oltre alla Juve sta mettendo economicamente in ginocchio molti grandi club e lo strappo con l’Uefa non è avvenuto una settiamana fa ma alla richiesta dell’Eca di poter gestire autonomamente i diritti tv e attraverso quali piattaforme, oltre che sui diritti di sponsorizzazione, un nodo quest’ultimo spesso ricorrente fra le questioni riguardanti il FPF sotto forma di ricapiltalizzaioni mascherate. Che la responsabilita del putsch fosse poi ricaduta interamente su Andrea Agnelli era preventivabile, ma è anche ipotizzabile che siano stati tutti e gli altri 11 club a spingere senza tanti convenevoli verso quella direzione in mancanza di risposte concrete alle loro richieste di Ceferin & Co.

  8. Penso che gli argomenti siano due.
    Il primo riguarda la Superlega. Inutile girarci intorno, abbiamo parlato per 10 giorni di quanto è stata bella PSG-Bayern, e sono queste le partite che il grande pubblico vuole vedere, quelle per le quali il pubblico paga il biglietto od i diritti tv. Quindi se il mercato chiede questo, inutile parlare di altro, il futuro è segnato, prima o poi si andrà in questa direzione.
    Per il resto che dire, il resto del calcio va preservato, e valorizzato, ma sono due piani diversi, che è giusto separare.

    Sulla partita.

    Pirlo ha deluso, ci hanno raccontato di un calcio fluido, di un idea nuova.
    Alla fine di un anno siamo di fronte ad un calcio dilettantesco, da oratorio, dove si scende in campo preoccupati per seguire gli schemi, e poi si cerca di recuperare la situazione attraverso le iniziative personali. Squadra da una parte in modo confuso, e non potrebbe essere altrimenti, tecnico dall’altra senza più idee per recuperare la situazione, ma soprattutto per fare gol e vincere le partite.

  9. IL PROBLEMA È LA NOSTRA TESTA

    Ci sono, anche, tifosi(?) che vogliono la testa di Agnelli.
    Il calcio è del popolo, hanno ragione a mettersi tutti contro di lui…
    Qualcuno davanti ai microfoni ha detto anche: Immaginate se a Firenze ci fosse stato il pubblico cosa poteva succedere.

    Ecco, appunto, forse ci si dimentica tutto quello che ci è stato fatto e abbiamo subito dal 2006 in poi.

    Andrea Agnelli ci ha tirato fuori dalle ceneri e ci ha fatto tornare in cima lì dove veramente il calcio conta.
    Sono 10 anni che godiamo grazie a lui.
    Certo, si può criticare, sono stati commessi degli errori fidandosi di alcuni e licenziare chi aveva contribuito a riportare la Juve a giocarsi fino in fondo la competizione più attraente e importante.
    Certo si poteva fare anche di più. Ci stava provando, impostazione sbagliata? Ma ci stava provando e ncredo che in parte ci sia riuscito perché lo scossone c’è stato sia in uefa che in fifa.

    Ora scusatemi ma dal ci mi tolgo perché dal carro non sono mai sceso.
    Salite e scendete a seconda della convenienza.

    La cosa pensata dal presidente Agnelli era importante per risollevare le sorti del calcio e soprattutto quello nostrano che sta affondando sempre di più.

    Tornando alla Juve e pensando solo a noi, mi vengono i brividi pensando nel periodo dei Cobolli e Gigli.

    Buongiorno ☕

  10. FORSE SBAGLIERÒ …

    Ho un brutto presentimento, di voci se ne sentono tante, una da Nyon dice che vogliono farci fuori dalla Champions.

    In Italia stanno confermando quello che da un paio di anni avevano iniziato a costruire…ieri il rigore contro c’era ma allora c’era anche quello su de Ligt…anche perché poi ho visto quello dato in favore della Dea ieri sera.

    A proposito, forse non lo sapete, la Coppa Italia ora vale più di mezza Champions (gasperini dixit).

    Certo, se la dovesse vincere la Dea saràuna Champions, al contrario la dovesse vincere la Juve sarà come quelle 4 vinte consecutivamente e senza valore come i nove scudetti non saranno come quello che si appresta a vincere quelli con la maglia della “settimana enigmistica”.

    Buona giornata

  11. Luca
    sulla superlega ne abbiamo discusso moltissimo. Che un giorno, forse neanche tanto lontano si farà è quasi certo, però agnelli in questo caso ha completamente sbagliato. Ha sbagliato la comunicazione, ha sbagliato il modo, non puoi essere presidente dell’eca e dopo pochi minuti vice presidente della superlega, ha sbagliato la strategia e soprattutto la formula. Fare la superlega con squadre garantite perché sei forte e potente è stato un errore da dilettante: avrebbe voluto dire uccidere il calcio, perché il calcio è passione ed emozione. Se l’atalanta arrivasse seconda sarebbe giusto che andasse lei ha fare la superlega e non noi, insomma è il campo che decide ed in fondo è quello che anche noi juventini abbiamo sempre sostenuto.
    Che poi i tifosi vogliono i grandi incontri è altrettanto vero, ma quegli incontri vogliono che tu te li sia meritati e non per diritto di casta o di sangue.

    • Siamo tutti bravi a fare i gay con il posteriore altrui. Siamo così super partes per grazia ricevuta che oggi ci dovremmo occupare “delle meteore” così come lo furono il Perugia di Castagner o il Torino di Radice e ci dimentichiamo quanto è accaduto nel 2006 ad esempio, fatto passare pure come “ cosa buona e giusta” o quali siano i trattamenti di favore che da sempre vengono riservati alla squadra che tifiamo. Essere antipatici perché più organizzati e più forti va bene, ma passare pure per idioti, scusatemi, ma io non ci sto. La meritocrazia è di chi sa far coincidere vittorie con virtù economiche, ed adesso per una rondine tipo la Dea, che non farà certamente primavera, riusciamo a mettere dietro come minimo gli ultimi 10 anni della storia juventina, dicendo pure che non meriteremmo di far parte dell’elite del calcio e quindi di non andare in Champions? Se non dovessimo qualificarci ce ne faremo una ragione, ma se dovessero buttarci fuori come vorrebbe il “ potere popolare” che si nasconde nel palazzo, beh, qualche poco illuminato come il sottoscritto reclamerà, questo è certo. Lo sport dice che vince il più forte non chi trucca per batterlo.

      • luigis

        Invece quando l’Italia grazie alla Presidenza Eca di Agnelli dalla stagione 2018-19 rispetto alle 2 squadre delle edizioni precedenti (più l’eventuale terza dai playoff) ha avuto la possibilità di schierare 4 squadre direttamente nei gironi di Champions, quante di quelli che ora lo accusano di ogni nefandezza dissero allora che Andrea Agnelli aveva sbagliato strategia?.. senza dimenticare che negli ultimi 2 anni anche l’Atalanta ha potuto sfruttare il vantaggio di non dover passare attraverso i rischiosi spareggi estivi. A questo punto allora, oltre a condividere la prima frase del post sopra di Antony e con tutto il rispetto per l’Atalanta, permettimi di farti notare un’evidente contraddizione in ciò che dici, finora cono state proprio squadre come l’Atalanta a godere dei vantaggi sportivi ed economici dell’accesso diretto alla Champions per meriti e non certo per meriti propri ma oltre che per quelli della Juventus che in 10 anni ha portato l’Italia al 4° posto del ranking europeo, grazie anche al grande lavoro di Andrea Agnelli alla Presidenza dell’Eca.

  12. Non so quanti di noialtri, pur abbonato, ha visto le altre partite di campionato se non quella della Juve. Io se non è una partita di cartello preferisco una serie televisiva o un buon film ad esempio. Pure il calcio inglese che dovrebbe essere più accattivante mi stanca perché Fulham Chelsea ad esempio, non mi dice niente. Il calcio è di tutti ? Certo chi dice il contrario? Forse tra qualche anno non ci sarà più neppure la Juve se si renderanno conto che non varrà più la pena di poter far business con questa azienda, ed allora il calcio non sarà più seguito se non per qualche manifestazione tipo i mondiali, dove vincerà finalmente la rappresentanza indiana o cinese. Io mi daró alla vela, visto che anche l’ppica ormai è uno sport che fu.

  13. Gioele,
    Agnelli disse chiaramente che squadre come l’Atalanta non dovrebbero partecipare alla Champions.
    Se si è spinto per ottenere i 4 posti in Champions è stato per garantire l’accesso alle società più investitrici, che non riuscivano ad entrarci, come Inter e Milan degli ultimi anni, e la stessa Juventus di quest’anno che con i due posti sarebbe già esclusa. Tutto ciò secondo il criterio del business.
    Solo che poi sul campo si è dimostrata più forte l’Atalanta e ci è andata lei. Secondo il criterio dello sport.

    • Beh allora Kris l’Atalanta era ” niente nel palinsesto calcistico”. Oggi parlavano di 5 inviti che sicuramente sarebbero stati tra quelle che si erano distinte o messe meglio nei vari campionati di eccellenza ( Inghilterra Francia Germania e Italia e penso pure Portogallo o altre).
      Non entriamo in merito a quanto accennato perchè la super lega non è mai partita, ma credo che da quanto si è visto da quando è partita la coppa campioni, non è che in Europa con le debite eccezioni ci siano più 10/15 squadre in Europa che l’abbiano mai vinta, quindi se dobbiamo fare una casististica anche meritocratica, di cosa stiamo parlando? Dello 0,1 % che possa arrivare a vincerla l’Atalanta il prossimo anno?
      Con la formula attuale della champions è ancora possibile constatre delle irregolarità anche meritocratiche visto che non vengono prese in considerazioni le teste di serie già dopo i sedicesimi e ti ritrovi nel tabellone un Bayer- Psg ed invece un Chealsey- Porto da altra parte. Ma se fai fare un campionato europeo vero, queste stranezze è molto difficile che possano accadere, così come vedersi fare fuori da un Porto o da un Lione perchè in quel determinato momento hai magari la squadra con molte defezioni.
      Ieri sentivo al club il perchè sky era contro la super lega. E’ venuto fuori che la stessa emittente non avrebbe più dato un miliardo ad una federazione per la vendita di partite di poco interesse perchè il campionato sarebbe stato, a loro modo di vedere, depauperato da quell’interesse invece che avrebbe avuto un campionato come quello dell’eurolega. Ognuno pensa al proprio interesse, io credo invece che ogni campionato sarebbe più interessante ed avrebbe molta più meritocrazia se invece tutte si impegnassero a diventare delle Atalanta e poter rientrare nel giro delle grandi piuttosto di accontentarsi e di sfruttare l’occasione che ti dà la grande squadra onde riempire il proprio stadio per far vedere anche ai propri tifosi, i Ronaldo.
      Mi sono rotto della dietrologia e dell’ipocrisia, possibile che parlare in modo chiaro sia così difficile? Ho idea che si stia guardando il dito per non vedere la luna che questo indica.

      • Antony,
        L’attuale modello è un “ibrido” organizzato così proprio per permettere ai top club di andare più avanti possibile. Un sistema che cerca di fare combaciare il merito sportivo con il business.
        Il progetto SuperLega com’è stato proposto guarda solo al business.
        Ed a che serve che le piccole cerchino di emulare l’Atalanta se poi verrebbero comunque escluse da questo sistema che si basa solo su introiti,bacino d’utenza ed esposizione con le banche?

        • Probabilmente non riesco a spiegarmi. Il foglietto di 2 pagine con le intenzioni di quella sporca dozzina era solo un sunto molto superficiale di quali potessero essere le intenzioni. Non hanno mai avuto l’opportunità di spiegare come avrebbero organizzato nei particolari il torneo, tant’è che qualche amico mi faceva notare che c’era pure un problema arbitri e tante altre cose pratiche xche non erano state specificate.
          Io come tanti altri non ho mai fatto un processo alle intenzioni proprio perchè volevo capire come avrebbero poi portato avanti il tutto.
          Sulla superficialità con cui hanno presentato il progetto come se fosse pure una bomba venuta fuori da qualche società segreta, sono pienamente in sintonia. C è stato un errore basilare nel non confrontarsi preventivamente con le istituzioni politiche ( quelle fuori dai distretti sportivi, FIFA ) che poi hanno fatto naufragare il progetto stesso e quello di non aver fatto i determinati contratti, oltre che con la J. Morgan, anche con le emittenti Sky dazn amazon e altro non conosco chi potessero essere gli altri) che avrebbero dovuto dare un ulteriore scossa all’ambiente e che non si sarebbero dovute sentite fuori dal progetto stesso. Una rivoluzione così importante va presentata in pompa magna non con un comunicato che sa solo di rivoluzione e ribaltamento del sistema. Ecco l’errore fondamentale. Quanto poi ad accontentare i tifosi ubriachi romantico che hanno protestato in inghilterra (cui si compiaceva pure Paolo di Canio, ieri al club), basta dire loro di bersi una pinta di birra in meno e che non vadano più allo stadio a petto nudo, che a noialtri non ce ne può fregar di meno. 😀
          Dopo quanto accaduto all’Hysel li avevano rimessi dopo qualche anno, a sedere nei loro nuovi stadi, ora sembrerebbe che hanno ripreso ad avere voce in capitolo.

          • Ma infatti noi commentiamo quanto hanno ritenuto opportuno farci sapere con la strepitosa strategia comunicativa scelta dai top manager.
            Se poi dovessero dirci altro o correggere il tiro come fatto da Laporta, che si é detto aperto ad un accesso per meriti, magari qualche opinione cambierá.
            In ogni caso dubito che qualsiasi scelta venga fatta sulla base del parere dei tifosi, sono altri gli interessi che determinano presente e futuro del calcio. L’unica cosa che puó fare il tifoso é dire se la riforma gli piace o non gli piace, nonché decidere se spendere qualche euro sul prodotto che gli verrá propinato o virare su un altro.

  14. Kris

    Della serie come banalizzare da parte di un giornalismo fumettistico concetti ben più articolati espressi da Andrea Agnelli un paio d’anni fa, questi:
    “Stiamo discutendo della polarizzazione dei club e come offrire ad un maggior numero di società la possibilità di crescere e diventare grandi. Oggi ci sono posizioni dominanti, dei grandi mercati e delle grandi leghe. Le leghe minori hanno meno possibilità di lottare. Magari si può mantenere il proprio livello internazionale con una determinata posizione minima in classifica, ci sono molti modi. Si può discutere sul fatto che solo perché sei in un grande paese devi avere accesso automatico alle competizioni. Ho grande rispetto per quello che sta facendo l’Atalanta, ma senza storia internazionale e con una grande prestazione sportiva ha avuto accesso diretto alla massima competizione europea per club. È giusto o no? Poi penso alla Roma, che ha contribuito negli ultimi anni a mantenere il ranking dell’Italia, ha avuto una brutta stagione ed è fuori, con quello che ne consegue a livello economico. Bisogna anche proteggere gli investimenti e i costi. L’Atalanta quindi avrà meno possibilità di giocare ad alti livelli? Non ho la risposta, si tratta di mettere in campo un processo trasparente per questa decisione. Ci sono squadre che hanno fatto la semifinale di Champions League, che hanno vinto il campionato o la coppa e che guadagnano le qualificazioni solo per il ranking del loro paese. Il punto è come bilanciare, quanto pesa il contributo al calcio europeo e quanto pesa la prestazione di un singolo anno. Non ho la risposta. Quello che va capito è come assicurare ai club sani e quelli che sono limitati dalla grandezza del loro mercato che possano lottare e non siano relegati a crescere i giocatori per le grandi società. Gli ottavi di Champions quest’anno ne sono la dimostrazione, anche la Coppa del Mondo 2018 è stata la dimostrazione del dominio dei paesi europei”.

    Tutto questo secondo te solo per dire che volesse escludere l’Atalanta dalla partecipazione alla Champions?.. a me invece è parso di leggere tanto altro, ma evidentemente in questo momento la scelta di Andrea Agnelli come capro espiatorio fa comodo per distogliere l’attenzione dai gravi problemi di un calcio super-professionistico che rischia di naufragare in mezzo ad un oceano di debiti.

    • Chiedo scusa, quelle dichiarazioni Agnelli le ha fatte a marzo dell’anno scorso e non due anni fa.

    • Il concetto sará anche piú articolato, ma é quello. Secondo Agnelli andrebbe tutelata di piú la Roma perché investe piú dell’Atalanta.
      Ma il campo poi ha detto che in champions ci é andata di nuovo l’Atalanta, pur senza spendere i soldi della Roma visto che ha un progetto sportivo piú valido.
      Che poi, sempre restando all’Atalanta, che male c’é se é entrata in champions come terza o quarta grazie al ranking dell’Italia?
      Ha giocato in un campionato dal coefficiente di difficoltá alto e quindi é stata premiata con l’accesso in champions. Fosse arrivata terza in Austria non sarebbe entrata.
      Tra l’altro i fatti confermano che lo meritava visto che c’ha fatto anche una bella figura in coppa.
      A me non sembra nessun mistero. Agnelli, Florentino e compagnia vorrebbero mettere al sicuro i loro investimenti assicurandosi un fiume di soldi ogni anno indipentemente dall’imprevedbilitá dell’evento sportivo. Quindi se un anno fai schifo, tranquillo, i soldi te li diamo comunque per pagare gli stipendi di campioni che non sei riuscito a far rendere e quant’altro affinché possa ottenere comunque utili. Eliminiamo il rischio d’impresa.
      La superlega é geniale, per chi ne fa parte.

      • “Il punto è come bilanciare, quanto pesa il contributo al calcio europeo e quanto pesa la prestazione di un singolo anno.”
        Agnelli ha detto che la risposta non ce l’ha, tu invece si, “tutelare” per 2/3 anni (faccio per dire) l’Atalanta e con tutto il rispetto per loro per un paio d’anni squadre come il Sassuolo o il Verona come terze e quarte e magari (faccio sempre per dire) lasciar fuori squadre che hanno permesso per anni alla giostra di girare che vuoi che sia e fa niente se poi per mancanza di soldi alla fine sparisce anche la giostra, vuoi mettere l’enorme soddisfazione dei tifosi per aver visto brillare nel firmamento del calcio mondiale così tante meteore?

        • No, io non ho detto di tutelare l’Atalanta ma di “lasciarla fare” che è diverso.
          La tutela è quella che vuole agnelli per i top club che falliscono l’annata. O le annate, come capitato a Inter e Milan nell’ultimo decennio, o alla stessa Roma.

          • A me pare che il discorso di Agnelli non sia esclusivo, tutelare gli interessei di società che investono molto come Juve, il Milan, l’inter non significa escludere dalla competizione “club sani e quelli che sono limitati dalla grandezza del loro mercato che possano lottare e non siano relegati a crescere i giocatori per le grandi società”. Ed è questo semmai il nocciolo della questione, trovare un punto di convergenza che tuteli gli interessi degli uni e delle altre.

  15. La FIGC non fa marcia indietro e, anzi, nel corso del Consiglio Federale tenutosi oggi ha approvato la norma cosiddetta “anti-Superlega”. Sostanzialmente nel caso in cui venisse creata una competizione simile a quella che era stata varata da Inter, Milan e Juve (oltre alle altre 9 società fondatrici) le stesse società non potranno partecipare ai campionati nazionali organizzati dalla Federcalcio.

    MODIFICATO L’ARTICOLO 16 – La norma anti Superlega rientra nelle modifiche all’articolo 16 delle Noif (Norme organizzative interne federali): “Ai fini della iscrizione al campionato la società si impegna a non partecipare a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute dalla FIFA, dalla Uefa e dalla FIGC.

    GRAVINA – A margine del Consiglio Federale ha preso parola anche il presidente Figc Gabriele Gravina che a proposito della crisi economica del sistema calcio italiano: “Ho chiesto che per la stagione 2021-2022 le società non superino con le spese l’80% dei ricavi. Chi vorrà spendere di pù dovrà mettere una garanzia fidejussoria. Così eviteremo alternative fantasiose che possano turbare gli equilibri”.

    • 😳😳😳😳😳😳

      • Garanzia a favore di chi?

        80% dei ricavi, che sono decurtati per assenza pubblico.in genere non si può parlare di ricavi come prima.

        • Chi si insedia nella fattispecie Gravina deve aprire bocca non altro per far vedere che respira e per dire che ora c’è. Il solito testa di legno ( eufemismo per non andare oltre).
          “Voleva dire state fermi che è meglio tanto il mondo gira lo stesso”

      • Tino
        Ho letto anche che non si può partecipare nemmeno a tornei.

        Mah! Credo che si debba fare qualcosa.

  16. Luigis, Kris.

    Il calcio è dei tifosi, ma non di quelli urlanti nelle piazze al soldo della UEFA e di Cairo, ma della maggioranza silenziosa, che decide di spendere l’euro per guardarsi una partita o guardarsi un film.

    Ecco, i tifosi ci dicono che la proposta di calcio fornito dalla UEFA e dalle Leghe Nazionali non piace. E piacerà sempre meno. Le nuove generazioni giudicano il calcio noioso.

    Ma c’è voglia di grandi sfide, c’è voglia di campioni, e questo ce lo dicono gli ascolti delle sfide tra top club, che sono ai massimi e garantiscono guadagni elevati, mentre le altre gare si salvano a malapena delle spese.

    Siamo cioè di fronte ad una richiesta di grandi eventi, mentre i campionati passano sostanzialmente in secondo piano.
    Il pubblico surfa tra inter-milan, real-barça, liverpool-city.
    Ma se non c’è la grande sfida, passa a netflix! Non si accontenta di Toro-Genoa.

    Ecco possiamo discutere del merito dell’Atalanta per anni, ma tanto la realtà non cambia, l’Atalanta per tanto che faccia bene per il momento non interessa.

    D’altro canto se la Juve è arrivata a fatturare 600 mln e l’Atalanta 190 mln, il livello di interesse che ha l’Atalanta rispetto alla Juve è evidente.

    E’ un mondo nuovo che nasce dalla trasmissione delle partite in tv.

    Accettarlo andando ad assecondare le richieste del pubblico, sarà un vantaggio per tutti, porre dei paletti politici, ci farà scivolare in quello che potrebbe diventare un calcio della mutua.

    • Luca
      come ci è arrivata la juventus ci potrebbe arrivare l’atalanta di turno se gli tagli le gambe è sicuro che non ci arriverà.
      Se le nuove generazioni si annoiano ce ne faremo una ragione e come tutti i mercati il calcio si vedrà ridimensionato, anche perché i si vedono le grandi sfide in un contesto speciale dato dalla tradizione e dalla storia della manifestazione. Non penso che arsenal-real ripetuta più volte senza quel contesto quanto possa interessare eliminando tra l’altro campanilismo e sfottò vari.

  17. “DEVI MORIRE INSIEME A TUO PADRE”

    Arrivare fino a questo punto è da pazzi…io non ci sto più.

    Quello sopra è uno dei messaggi che ha ricevuto Niccolò Pirlo figlio diciassettenne di Andrea.

    Buona serata

    • Ciao Barone.
      Se questo è il calcio del popolo forse è arrivato il momento di chiudere baracca e burattini.
      Altro che SuperLega.
      Che poi il problema non è il calcio o i tifosi ma la deriva di questa società,amplificata dai social.
      Senza parole.

  18. Scusate 2 domande: mi è stato detto (da verificare se vero) che con la nuova Champions ad es la Juventus parteciperebbe anche da 6° classificata x ranking storico. Ora mi sorgono 2 domande: quale sarebbe la meritocrazia della UEFA se classificandomi 6° partecipo x il ranking storico? Seconda domanda collegata alla prima: ma non di era sempre detto (sì dagli antijuventini ma anche da juventini) che la nostra storia in Europa non vale una cippa xchè non contano quante finali giochi na quante ne vinci? Vabbè… è vero che siamo una delle 4 squadre ad avere tutte le coppe in bacheca e siamo stati anche la prima squadra a raggiungere questo traguardo, nn a sono 25 che in Europa facciamo pena. Da dove uscirebbe questo nostro raking storico?🤷🤔

    • Germano,
      Non so se i criteri siano giá stabiliti. Di fatto non sappiamo neanche se si fará mai la nuova champions. Ma effettivamente si parlava della possibilitá di 5 squadre italiane o di criteri che tenessero conto di una media tra la posizione raggiunta in classifica e questo ranking storico.
      É anche questo uno di quei compromessi per poter rendere piú sicura la partecipazione dei top club. E sinceramente lo preferisco al numero chiuso.
      In ogni caso con 6 finali negli ultimi 25 anni credo che abbiamo sufficiente ranking storico… 😛

      • Mi spingo oltre xchè c’è anche una finale UEFA. Ok, persa pure quella ma c’è stato anche calcio poli. Vedi, ho sempre considerato la Juventus una delle più grandi al mondo anche se di insulti x questo ne ho presi a quintalate na non importa. Rimango della mia idea.

  19. Gioele è inutile che esprimo un concetto che ha espresso egregiamente Kris. Posso aggiungere solo che quel ranking la juventus l’ha guadagnato per se stessa e come sottolinei giustamente tu ne hanno beneficiato anche altri. Se sei testa di serie nei gironi è perché hai ottenuto un buon ranking e in primis lo hai fatto per te stesso.

    Antony la storia non può condizionare la meritocrazia, perché altrimenti barca, real e milan dovrebbero vivere di rendita per sempre visto le coppe che hanno vinto. Devi dare la possibilità a chi se lo merita di crescere e a chi non se lo merita di fare meglio perché il fallimento di quell’anno sia una sgradevole parentesi.

    • luigis non è così, la Juve finora è stata testa di serie nei gironi di CL perchè vince il campionato italiano da 9 anni mentre il 4° posto nel ranking europeo raggiunto nel 2018 sopratutto per merito dei punti conquistati dalla Juventus, ha permesso all’Italia di avere l’accesso diretto di 4 squadre ai gironi di Champions, con più soldi a disposizione delle squadre partecipanti.
      Credo dunque che se parliamo di vantaggi chi ne a beneficiarne sia dal lato sportivo che sopratutto quello economico siano state proprio le terze e quarte classificate delle ultime 3 stagioni.

  20. Barone
    Si nessun torneo.
    Entrate in meno, ma forse una preparazione estiva adeguata senza trasferte in Asia, ma soldi in meno. Rifaranno il Berlusconi? 😄😄😄😄

  21. Germano
    Mi sa che alla uefa CL si sono sentiti preceduti, ma allargare la platea era nei loro programmi.
    Che merde

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