Benedetto Croce, Gobbo Vero – Grandi Interviste

  1. UN GESTO DA GRANDI

    Dopo aver dedicato la vittoria agli italiani, la nostra nazionale ha deciso di donare per intero il premio ricevuto, ben 250.000 euro a testa, ad alcune associazioni onlus.

    Il capitano Chiellini ha precisato che quei soldi non passeranno nemmeno sul loro conto corrente e che invece andranno direttamente ad aiutare centinaia di persone bisognose.

    L’ho solo letto ma ci credo.

    Siete Grandi!

  2. Ben
    Di la verità anche tu sei ossessionato dalla Champions…l’ho capito dell’intervista.

    Se la vinciamo ne famo 3 de fila.

  3. L’ultimo capitolo di Calciopoli

    “Poco più di un anno fa Antonio Giraudo si è appellato per alcune violazioni alla corte europea dei diritti dell’uomo.
    E’ una storia infinita quella che nel 2006 portò a fondo la Juventus, un capitolo nero nella storia bianconera intitolato ‘Calciopoli’. E ancora colpi di scena: dopo 14 anni come riporta Lapresse, l’ex dirigente Antonio Giraudo si è rivolto al Cedu, la Corte europea per i diritti dell’uomo, per lui si è violato l’articolo 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
    Ci sarebbe un vizio di forma nel processo che ha subito: la sua difesa ha avuto troppo poco tempo a disposizione. Solo 7 giorni per predisporre le difese, un lasso di tempo talmente breve da non essere sufficiente nemmeno alla semplice lettura del fascicolo composta da 7000 pagine.
    L’ultima parola spetterà comunque al Cedu, che se dovesse accogliere il ricorso di Giraudo, è chiaro che accerterebbe che il processo di Calciopoli è stato un processo che non ha rispettato i diritti fondamentali delle parti coinvolte e che quindi è stato celebrato senza il rispetto dei diritti di difesa. Questo provocherebbe delle conseguenze, alcune delle quali sarebbero imprevedibili, perché se cade quel processo cadono una serie di determinazioni che aveva innescato”.

    70 giorni per decidere la retrocessione della Juventus.

    7 giorni a Giraudo per leggere 7000 pagine.

    250 giorni prima che Palazzi iniziasse gli interrogatori per le inter-cettazioni sugli illeciti degli ex dirigenti dell’inter.

    P.rescritto
    I.pocrita
    D.isonesto
    O.ssessionato
    C.acofonico
    C.ompulsivo
    H.amster
    I.mpunito
    O.mmemerda

  4. BEN-E-MAX

    Benedetto, mi sono risentito la bella intervista che Max ti ha fatto.
    Una intervista dove mette a crudo tutta la tua Grande juventinità, tutte verità, le tue, sulla Juventus, sui tifosi ma non sul essere Gobbi o meno.

    Essere Gobbi vuol dire anche difendere la Juve da quel famoso 2006 e non solo sapere quanti scudetti e coppe ha vinto.

    Ti è capitata l’occasione di parlare del tuo blog, potevi dire di avere nel tuo blog, portandoli come esempio, dei Gobbi veri visto che difendono la Juve dalle vicende di Calciopoli.
    Parlo di Gioele, Entony, Tranfaglia…e mi scuso con gli altri non citati solo perché non esternano tutto come i nomi citati ma che nello stesso tempo tifano Juve anche se nel loro modo snob.

    Comunque, bravo Ben, bella intervista.

    Ora vado a dormire dopo una nottata di pesca.

    Buongiorno ☕

    • alessandro magno

      Non mi ha fatto domande su calciopoli e non siamo andati a parare li per cui non ho avuto modo di parlarne come non ho avuto modo di parlare del mio blog anche se hai ragione in presentazione potevo approfittarne per pubblicizzare un po’ di più la cosa e salutarvi. Ma d’altronde era un intervista di mezz’ora. Ribadisco che personalmente non odio nessuno e che l’odio per me è un non godersi la vita sono troppo impegnato a fare cose per fermarmi ad odiare qualcuno. Fra l’altro in questi giorni viene ristampato il libro di Vincenzo ricchiuti “calciopoli farsa di una lunga estate” in cui io ho scritto un capitolo per cui per me il ricordo di calciopoli è sempre vivo anche se ormai non è più di grande attualità. Non credo che difendere la Juve e quegli scudetti sia correlato ad odiare qualcuno comunque. È andata così forse quella partita è persa per sempre Bo bisognerà prenderne atto. È come perdere una guerra se la perdi la perdi. Fra l’altro ribadisco ci sono cose molto più serie del pallone e della Juve ad esempio io nel 2006 ho vissuto calciopoli ma nel 2010 ho perso mio fratello di 46 anni così all’improvviso, oggi ho l’ altro il fratello malato come Vialli cose che sai e sapete quindi credimi ribadisco che seppure calciopoli deve essere difesa e ricordata e sempre combattuta non è il più grande dolore della mia vita e ci sono altre priorità nella vita che i due scudetti persi. Almeno per me. Anche se chiaramente è una ferita aperta che resta. Poi comunque davvero non voglio passare il mio tempo a odiare nessuno. Quando ho perso mio fratello per almeno 2 anni sono diventato molto triste. Poi credimi ho pensato che mia moglie i miei figli non meritassero di avere una persona Triste vicino e ho pensato che seppure mio fratello era andato io dovevo vivere e anche che mio fratello avrebbe voluto che io vivessi quindi davvero non voglio odiare nessuno se riesco. Anche se ci sono persone cose che a volte non piacciono affatto. Cerco di essere migliore. Poi non so magari non sempre ci riesco.

  5. Frase lapidària di Ben: non cambierei la mia storia con quella di un milanista, pur con 7 Champions.
    Non ci piove, parole sante.

    È per questa storia che si è cercato di distruggere la Juventus con una pervicace strategia di sputtanamento, con quanto di più strategicamente perfetto, con tempi e meccanismi studiati vilmente, Calciopoli.

    I risvolti li conoscete tutti, prima la prescrizione per i prescritti, poi le cause intentate da Giraudo che non poteva restare inerte, un grande Manager.

    Tutto bello, peccato che ci hanno fregato due Scudetti e che proprio per questa storia bianconera che non ha eguali, per noi non è sostituibile con altre. E’ scritta sui muri delle epoche, impareggiabile.

    Abbiamo la memoria lunga riguardo alla nefandezza calciopolaro, bisogna ricordarla, anche per quelli che verranno dopo di noi. Questa federazione io non posso perdonarà. Mi ha tolto 10 anni di serenità.

    Sono contento per gli Europei, ma alla fine me ne fotto, perché questi splendidi ragazzi, tutti, meriterebbero una federazione con una storia diversa.
    # fuori di qui.

  6. Ec :perdonarla.

  7. Bella intervista Ben.sulle tre coppe sono d’accordo con te ,un ritorno al passato sarebbe auspicabile,forza Gobbi

  8. Alla fine Allegri è quello che ci voleva in questo momento. Sa allenare, sa vincere le gare e ha polso per la squadra, pur adattandosi alle situazioni contingenti. Strategicamente è quello che ci voleva al momento, la gestione risorse umane era naufragata con Sarri insieme a tante altri aspetti da film horror e inesistente con Pirlo, ma con Max sicuramente si cambierà registro, sa come far girare quello che ha.

    Con buona pace di tanti.

  9. Dopo l’uefa ci mancava la fifa. Già la mia passione comincia a svanire per i vari abbonamenti che si devono fare per vedere la mia squadra del cuore; se a ciò aggiungiamo le modifiche che la fifa vuole proporre (innanzitutto i tempi di gioco che nel torneo sono stati di 30 minuti contro i 45 minuti attuali, ma di tempo effettivo con il cronometro fermato ogni volta che il gioco si interrompeva. Un modo per evitare le perdite di tempo o impedire un’azione avversaria fingendo un problema fisico. Nel torneo sono poi state sperimentate le sostituzioni illimitate, visto che col tempo effettivo queste non causerebbero la perdita di minuti di gioco, e poi una novità sia per quanto riguarda le rimesse laterali sia gli angoli: le prime sono state infatti battute coi piedi, come succede nel calcio a 5, e sia per le prime sia per i secondi è stata data la possibilità che un calciatore possa riprendere il gioco senza dover scambiare palla con un altro compagno.
    L’ultima modifica proposta è relativa al cartellino giallo con l’introduzione dell’espulsione temporanea: chi riceve un’ammonizione infatti dovrà lasciare il campo per 5 minuti, mentre per quanto riguarda il rosso la sanzione resta quella attuale) a non rivederci a mai più.

  10. GLI JUVENTINI RAZAMINCHIONE

    Non lo dico io ma lo hanno scritto in molti che il 24 dicembre 1996 cambia definitivamente l’assegnazione e in un certo senso anche il valore del Pallone d’oro.

    Nella data sopra citata il pallone d’oro viene assegnato a Matthias Sammer con 165 punti davanti a Ronaldo di soli tre punti…Del Piero quarto con molto meno della metà dei punti dati a Sammer (una sessantina).

    Del Piero un mese prima dell’assegnazione del pallone d’oro aveva vinto la intercontinentale a Tokio, aveva vinto la Champions e la Supercoppa italiana e arrivto secondo in campionato dietro il Milan.

    Saluti

  11. ONOREFICENZE A CASCATA

    Il Presidente della Repubblica Mattarella ha conferito onorificenze a tutti i componenti della spedizione, vittoriosa, degli azzurri agli Europei: come riportato da “La Gazzetta dello Sport”, tutti i giocatori hanno ricevuto il titolo di Cavaliere dell’Ordine della Repubblica, mentre Gabriele Gravina, Presidente della FIGC, e il ct Roberto Mancini, sono stati nominati Grandi Ufficiali. Oriali e Vialli hanno ricevuto la carica di Commendatore, mentre Chiellini, capitano degli azzurri, è stato nominato Ufficiale.

  12. NOVE CONSECUTIVI PER GLI ITALIOTI

    Appunto, dico io, proprio per questo ci riproveranno di nuovo, forse i tapini non se ne sono accorti ma quest’anno è stata giocata prima la partita del girone di ritorno al posto dell’andata…tre punti dati a tavolino e poi tolti, l’inter che vinceva e poi il 2-0 a favore suo contro la Juve e la classifica andava…ma queste sono storie vecchie…ma visto che è andata bene cosa fanno? Si inventano il girone di ritorno diverso dal primo…sarà il primo campionato con il calendario asimmetrico.

    Qualcuno dirà che tanto prima o poi le si incontrano tutte.

    Buona serata

  13. Mario Sconcerti in un’intervista rilasciata a TmW Radio.

    “Il discorso sull’Inter è complesso e vasto. Si parla sulle poche cose si leggono, che spesso si contraddistinguono. Il piano di ristrutturazione non c’entra niente col debito. Se tagli o spalmi due mesi di stipendio, è una pezza messa sul bilancio. Con i 250 milioni di prestito, il debito arriverà a 900 milioni, superando il debito dell’Inter. Cedendo uno o due giocatori, non risolvi il problema del debito. Queste sono situazioni poco recuperabili, mi sembra che si sia all’anticamera di una cessione. E all’Inter potrebbe convenire essere ceduta.”

    La situazione degli stipendi

    “L’Inter ha vinto un campionato senza aver pagato gli stipendi di novembre e dicembre. È stata fatta una proroga apposita, perché non sarebbe stato possibile. Siamo davanti a situazioni che in molte altre categorie hanno portato a punti di penalizzazione. E qui non sta succedendo niente. Non è normali essere dominati da una società insolvente. Tutti stanno così? Non credo che sia vero. Cominciamo a premiare chi paga, diamogli punti in classifica. Credo che un interista si senta profanato da questa situazione. È innaturale passare dalla felicità assoluta di uno Scudetto alla volgarità di questo momento e all’immagine della società. Questo mi dispiace sinceramente”.

    In un modo o nell’altro, trovano sempre il sistema per non pagare.

  14. Gioele
    Il prestito di circa 250 milioni che il colosso cinese ha richiesto e ottenuto da Oaktree Group presenta infatti tassi di interesse piuttosto alti, con numeri che sfiorano il 10% e con la parola che, se la situazione dovesse divenire ancora più difficile, il gruppo americano potrebbe arrivare a prendersi la maggioranza del club milanese.

    Non c’è la fanno nemmeno con un mercato solo in uscita, ma sicuramente avranno appoggi nelle alte sfere, qualche pastrocchio è assicurato. Conte ha fatto bene ad alzare i tacchi, la situazione era palese.

    • Cinesi, americani, vabbe che sono “internazionale”ma dei mastruzzi…
      Sempre border line, Costituzionalmente.

      • Tranfaglia

        In un modo o nell’altro, hanno sempre trovato il “sistema” per farla franca.

        Quando nel 2006 Borrelli concluse la sua relazione su Calciopoli scrisse:
        “Resta da ripetere che le indagini dovranno proseguire: la vastità del contesto, la unicità di questo che è il più grande scandalo del calcio, il numero davvero ampio di società e di soggetti coinvolti, i plurimi filoni indagativi che sin da ora emergono e che vieppiù emergeranno nel prosieguo, non permettono di ritenere conclusa l’opera di individuazione delle responsabilità”.

        Nel 2010 si apprenderà che non hanno proseguito nelle indagini né Borrelli, all’Ufficio Indagini fino alla primavera 2007, né Palazzi.

        L’inter l’ha fatta franca perché l’intero corpo delle intercettazioni effettuate per Calciopoli la FIGC lo richiede, e lo ottiene, solo ad ottobre 2010, dopo che la difesa di Moggi sveglia tutti dal letargo (aprile 2010) con le intercettazioni “sfuggite”.

        Nel 2006 per giudicare la FIGC non pretese le trascrizioni dei periti di un tribunale ma si fece bastare quelle di Auricchio. Allora dalle prime intercettazioni pubblicate alla sentenza di primo grado bastarono circa 70 giorni, dalle intercettazioni “sfuggite” nel 2010 passarono oltre 250 giorni prima che iniziassero gli interrogatori di Palazzzi.
        Nel 2006 dal primo interrogatorio di Borrelli alla sentenza che affossò la Juventus bastarono 39 giorni.

        • Attenzione, potreste essere definiti squadristi…passibili anche di denuncia.

          Ma dico io, i loro papà quella volta non avrebbero potuto fare un 5 contro 1 invece di quella scopata?

          Chiedo per un amico.

        • Belle come procedure. Il carattere giuridico di una istituzione come la FIGC non esiste, anzi no, è fuori legge.
          Che schifo.

  15. UN’ALTRA COPPA IN ITALIA

    L’inter sotto 2-0 contro il Lugano non solo rimonta e pareggia ma poi vince il trofeo ai rigori. Radu protagonista, ne para due.

    Buongiorno ☕ e buona domenica

  16. Questa ve la ricordate?
    Vi faccio reincazzare.

    2016,redazione di Calciopulito:

    Mentre Mancini si trova con la squadra in ritiro per preparare l’avvio della prossima stagione, arriva la notizia, riportata dalla Gazzetta dello Sport, che l’Inter e la Procura federale avrebbero trovato un accordo per il patteggiamento della società nerazzurra in merito alla vicenda delle cosiddette “plusvalenze fittizie”. Vale a dire operazioni di mercato che l’Inter avrebbe volutamente costruito gonfiando il valore di alcuni giocatori acquistati o ceduti. Così facendo avrebbe riportato in bilancio valori non reali ma appunto fittizi delle operazioni che alla società nerazzurra avrebbero consentito di ottenere un vantaggio di natura contabile. Il caso è quello dello scambio avvenuto nel 2011 tra Inter e Cesena dei calciatori Garritano e Nagatomo che ha portato il terzino giapponese a vestire la maglia nerazzurra. Adesso, per quell’operazione e anche per un’altra che ha riguardato il difensore Luca Caldirola, l’Inter sarà costretta a pagare (a fronte del patteggiamento concesso dalla Procura federale) una multa di 90 mila euro.

    E non è la prima volta che la società di corso Vittorio Emanuele riesce in un modo o in un altro a salvarsi dalla giustizia sportiva. Nell’inchiesta cosiddetta di “Calciopoli bis” che vide coinvolta anche la società all’epoca di Massimo Moratti, a salvare i nerazzurri fu la prescrizione. Dopo che l’inchiesta principale, che vide sul banco degli imputati per illeciti sportivi la dirigenza della Juventus e in particolare l’allora direttore generale Luciano Moggi, portò alla revoca dello scudetto del 2006 che venne di ufficio assegnato all’Inter. Ma cinque anni più tardi, nel luglio del 2011, al termine dell’inchiesta “bis” nata in seguito alle intercettazioni portate alla luce nel corso del processo penale svoltosi presso il Tribunale di Napoli e conclusosi con una sentenza di assoluzione per prescrizione di tutti gli imputati, il procuratore federale Palazzi dichiarò che l’Inter e in particolare l’allora presidente Giacinto Facchetti (poi prematuramente scomparso) violarono comunque l’articolo 6 e perciò erano comunque colpevoli di illeciti sportivi. Nonostante appunto, fosse nel frattempo intervenuta la prescrizione ad evitare alla società nerazzurra guai (penali) ben peggiori. Al termine di quella inchiesta inoltre non fu revocato lo scudetto del 2006 (che era stato assegnato all’Inter, ma d’ufficio) che la Juventus aveva invece richiesto e sul quale Palazzi si espresse dicendo che, proprio a causa della prescrizione, non si poteva più procedere. Nelle motivazioni, riportate all’epoca da alcuni importanti organi di informazione come il sito di La Repubblica, il Procuratore Federale scrisse che “erano emerse da parte della dirigenza nerazzurra e in particolare di Facchetti, condotte finalizzate ad assicurare un vantaggio in classifica (all’Inter ndr) mediante il condizionamento del regolare funzionamento del sistema arbitrale”. Ottenuto grazie “ all’esistenza di una rete consolidata di rapporti di natura non regolamentare instaurati tra i designatori Bergamo e Pairetto e appunto il presidente dell’Inter Facchetti”. Moratti, che secondo Palazzi era “informato” dei rapporti tra Facchetti, Bergamo e Pairetto, riuscì comunque a salvarsi nonostante la sua condotta fosse apparsa “in violazione dell’articolo 1 del CGS (Codice di Giustizia Sportiva)”. Sempre nel 2006, avvenne l’altro patteggiamento dell’allora responsabile dell’area tecnica Gabriele Oriali, accusato di falso e ricettazione nell’ambito della vicenda dei passaporti falsi che coinvolse anche l’attaccante uruguaiano Alvaro Recoba. Il quale disse, qualche anno più tardi in un’intervista al Corriere dello Sport, proprio a proposito dello scudetto del 2006 che per lui “lo scudetto era della Juve” che l’aveva vinto sul campo. Visto come sono andate le cose la domanda sorge legittima: avesse avuto ragione Recoba?

    Se fossi interista non uscirei di casa dalla vergogna. Ci vuole la faccia come il culo.

    • A proposito di vergogna, quella dell’autore di un libro in cui delinea un profilo a 360° del tifoso interista. Non si tratta di uno scrittore qualsiasi ma di chi dice di avere una solida esperienza occupandosi principalmente di Legal Affairs e da tifoso interista che usa lo stesso modus operandi e la stessa litania, in un modo o nell’altro, entra in un ruolo che gli fa perdere il senso della realtà parlando a nome di milioni di tifosi.
      Vengo al punto, quello in cui fa una serie di affermazioni che prive di “ratio legis” sfociano nel ridicolo:”… il redde rationem di quell’associazione a delinquere che era la Juve è arrivata in ritardo. Io come tanti altri interisti ho sempre visto lo scudetto 2006, il 14°, come un segnale da parte del sistema calcio, un modo per dire ‘ah scusate, non avevamo capito un cazzo, ora vediamo di rimediare’ … Come sa chi ha letto il libro, il mio rancore l’ho espresso riscrivendo una manciata di campionati al netto delle famigerate sviste arbitrali. Tutti noi, non rancorosi complottisti, semplicemente tifosi dotati di occhi e intelletto, sappiamo che l’inter avrebbe potuto e dovuto vincere almeno due campionati prima di quello 2005/2006 (parlo del 97/98 e del 01/02, io ci metto anche il 02/03).”

  17. PER CHI HA DIMENTICATO…

    Gli INDOMITI nacquero nel lontano 2008 per contrastare quella che fin da subito fu riconosciuta come la più grande farsa ordita ai danni di un club di calcio: la Juventus.

    Rispetto per chi ha deciso di smettere di parlarne ma pretendo rispetto per me che ne sono fermamente convinto.

    A qualche amico vorrei fargli una raccomandazione: se ti tocchi le palle e ne senti 4, attenzione, quello dietro ti sta troppo vicino…Al Massimo tiello distante qualche metro o al Massimo parlace in videochiamata…e se vedi il suo sidecar parcheggiato nelle vicinanze…scappa, fuggi, dilequati.

    Buona domenica

  18. NEL MODO O NELL’ALTRO L’HANNO SEMPRE SFANGATA

    L’incompetente…
    ”Mi sarei augurato la rinuncia alla prescrizione da parte dell’inter.”
    [Abete, Pres. Figc, 18 luglio 2011]

    Saluti

  19. Ho sentito la tua intervista Ben e mi sei piaciuto, bravo.
    Neanche io odio il prossimo ma quel 2006 mi ha fatto incazzare perché non ritenendomi un componente del famoso gregge beota, vedevo da subito il re nudo e lo gridavo ai 4 venti mentre stavano mettendo in atto una porcheria di commedia per apparecchiare il piatto a dei falliti perdenti come era l’Inter.
    Ancora oggi vedere dei giullari alla Bonolis mi fa venire il voltastomaco, ma non li odio, ci mancherebbe. Diciamo che li compatisco perché come disse Uno più grande di noi “ non sanno quello che dicono” .Nascondersi dietro la prescrizione mi sa già tanto di puerile ma chi non ha mai avuto coraggio non se o puó certo dare.
    Come si potrebbero mai odiare degli avversari che altro non sono che dei poveretti frustrati.
    Ma proprio per questo non meritano neanche quel sano sfottò che è il sale dello sport .

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