Juventus-Cesena: le impressioni dopo la prima amichevole estiva

  1. FAGIOLI IN PENTOLA

    Durante la partita lo cercavo in campo e poi sulla panchina, niente, di Fagioli nemmeno un chicco…ma che fine ha fatto? Forse si è infortunato mi chiedevo…invece:
    Alla Juve si scherza poco con la disciplina e ieri è arrivata l’ulteriore conferma.

    Fagioli, Frabotta e de Pardo si sono concessi il lusso di arrivare in ritardo all’allenamento.
    Allegri li ha sanzionati mettendoli fuori dall’amichevole col Cesena.

    Buongiorno ☕

  2. PUTTANATE

    “Se vedo un giocatore che corre, per esempio 3km, con un’intensità cardiaca molto alta vuol dire che il calciatore sta male. Se non guardo il giocatore e come si muove, ma guardo solo il dato da un pc, penso che abbia fatto un grande allenamento perché l’intensità cardiaca è alta. Ai miei assistenti dico sempre di guardare come muovono le gambe, non il computer. Io manco ce l’ho a casa.
    Ho sentito dire che in futuro gli allenatori potrebbero sedersi in tribuna. È una cosa che non esiste.
    Devi sentire calpestare il campo, guardare il giocatore in faccia per capire se dirgli una parola di incoraggiamento o spronarlo. Dalla tribuna potresti solo dire “cambio” col telefonino, e allora potremmo andare al cinema.

    Sento anche parlare di virtual coach ma è un’idea assurda. Se si meccanizza tutto non si hanno più calciatori pensanti. Se questi invece sono abituati a pensare, troveranno altre strade se le porte solite sono chiuse. I migliori giocatori decidono loro cosa fare con la palla tra i piedi, trovare la scelta più giusta. Il calcio è arte e gli artisti sono i grandi campioni a cui non devi insegnare niente. Tattica, schemi, in Italia sono tutte p*******e”.

    Massimiliano Allegri
    Corriere dello sport

  3. Il 25 luglio 2006 la Juventus viene frettolosamente condannata alla Serie B. Ma il processo sportivo sentenzia “Campionato regolare, nessuna partita alterata”.

    Di tutte le imputazioni iniziali, sono stati contestati soltanto alcuni reati a consumazione anticipata basati su valutazioni non oggettive, illazioni e convinzioni personali prive di riscontro. Nelle motivazioni delle sentenze non ci sono fatti accertati, ma presunzione di comportamenti non verificati, fatti oggettivamente non veri e soprattutto lettura del pensiero altrui.

    Gli arbitri saranno tutti assolti, tranne uno che non aveva niente a che fare con la Juventus.

    • TUTTI ASSOLTI TRANNE UNO

      De Santis – unico condannato in via definitiva per il caso “Calciopoli” perché ha rinunciato alla prescrizione – ha spiegato che «in quel periodo, tra il 2004 e il 2005, ricevevo telefonate da Facchetti e anche da altri del mondo del calcio, anche perché per l’ordinamento sportivo all’epoca non era vietato».

      Durante la testimonianza, De Santis ha anche fatto alcuni riferimenti alla sua condanna per “Calciopoli”, dicendo: «io sono stato l’unico arbitro su quaranta intercettati e sono stato accusato di aver fatto parte della “combriccola romana” legata a Moggi, anche se c’erano mie telefonate con tutti tranne che con la dirigenza della Juventus».

      Buona serata

      • Da Megliodiniente.com (12.1.2019)

        “Le perle di calciopoli che nessuno ricorda. In questi giorni è andata in giudicato, presso il tribunale di Milano, la sentenza che assolve il sottoscritto e condanna Gianfelice Facchetti , che mi avevava querelato per diffamazione, rendendo un servizio a chi è tuttora alla ricerca di una verità palese ma tenuta volutamente nascosta. La sentenza della Corte di Appello di Milano (2166) conferma che il presidente dell’Inter (faceva lobbing con gli arbitri) mentre il Procuratore Figc, dr.Palazzi, attesta che l’Inter, per il comportamento illegale del suo presidente, era passibile di art.6, cioè di illecito. Con questa sentenza il Tribunale di Milano ha dimostrato una diversità di giudizio rispetto a Napoli dove si è andati contro la Juve a prescindere, escludendo tutte le altre società, con lo scopo di dimostrare che qualsiasi cosa la faceva solo la Juve. Ancorché non facesse nulla di illecito e la sentenza del Processo Sportivo lo dimostrò “campionato regolare, nessuna partita alterata “. Una sentenza questa di cui hanno dovuto prendere atto tutti, Cassazione compresa. La via di uscita più normale era di spostare allora l’attenzione sul (condizionamento del campionato) considerato il potere di cui era accreditato lo scrivente, che portò ad ipotizzare il reato a (consumazione anticipata), come dire che è comunque passibile di reato chiunque possa pensare una cosa…anche senza metterla in atto, tanto da sembrare quasi una condanna del pensiero. Magari poteva essere usata la parola “competenza”, al posto del ”potere”, ma non avrebbe reso allo scopo. Nonostante che, proprio quella competenza, avesse giovato al movimento calcistico nazionale, visto che l’Italia proprio in quel periodo si è laureò campione del Mondo e nella finale, sia nell’una che nell’altra squadra, giocavano molti giocatori bianconeri. Per far capire la valenza della mossa di escludere le altre società dal processo, basta, ad esempio, citare la norma dello statuto federale che prevedeva la possibilità di colloquiare con i designatori, naturalmente non come fece il presidente dell’Inter quando chiese a Bergamo di intervenire sull’arbitro Bertini perchè si adoperasse per far vincere la sua squadra nella partita di semifinale di Coppa Italia contro il Cagliari. Queste cose chi vi scrive non le ha neppure mai pensate, perchè la sua squadra non aveva bisogno di aiuto. Questa intercettazione sta agli atti nella sentenza di Milano, mentre a Napoli il Pm Narducci per molto tempo aveva addiritturasostenuto che non esistessero telefonate dei nerazzurri, venute poi fuori soloperchèquei dirigenti colloquiavano con gli indagati. Dal canto suoil maggiore Auricchio, l’investigatore, aveva provveduto a respingere il guardalinee Coppolache voleva andare a denunciare il condizionamento dell’Inter per la squalifica di Cordobain occasione della gara Inter-Venezia. La risposta di Auricchio: “A NOI L’INTER NON INTERESSA”

        Mentre al sottoscritto, per un colloquio con Bergamo, per lamentarmi dell’arbitraggio di De Santis a Palermo, tirarono fuori la famosa”grigliata”, perchè, nell’occasione, il designatore mi fece presente le difficoltà e mi chiese un parere. Io gli parlai degli arbitri più in forma e lui fece tra l’altro diversamente. Ciò nonostante fu coniato il termine di colore “la GRIGLIATA”. Nella stessamaniera in cui venne reclamizzato il sequestro Paparesta, poi smentito dal tribunale di Reggio Calabria e dall’arbitro stesso.

        D’altra parte se fosse stata contestualizzata la telefonata di Bergamo a Galliani, dopo che il Milan fu sconfitto a San Siro dalla Juve che vinse il campionato “DOTTORE A CASA MIA ABBIAMO PIANTO, SIAMO DISPIACIUTI,NON AVREI MAI PENSATO CHE LA JUVE POTESSE VINCERE A MILANO CON COLLINA (quello che disse a Meani.. a mezzanotte dalla porta posteriore..etc). O quella che sempre Galliani, presidente della Lega , fece al suo dirigente addetto agli arbitri, Meani, in occasione della partita da recuperare per la morte di Papa Wojtyla.” Moggi e Capello volevano spostare la partita di un giorno, io l’ho spostata di una settimana così potremo recuperare KAKA, infortunato, per la partita di Siena”. Tutti avrebbero capito che il Presidente di Lega curava i propri interessi essendo V.Presidente Esecutivo del Milan, e non certamente quelli della Juve. E avrebbero anche potuto capire che il designatore Bergamo tutto poteva essere tranne che un nostro sodale. Per lo stesso motivo non si è tenuto conto delle telefonate del Presidente Federale Carraro quando disse a Bergamo in occasione della partita Inter-Juventus del 28 settembre 2004: ”telefona a Rodomonti (era l’arbitro della partita) e digli che non faccia favori alla Juve , magari a chi sta dietro (Inter). Oppure quando, per perorare la causa di Lazio e Fiorentina in lotta per la retrocessione disse a Bergamo :” a te sembra che non diano retta (gli arbitri ?), la prossima volta lo faccio direttamente. Domenica la Lazio va a Milano e non si può far niente, ma dopo deve essereaiutata e neppure la Fiorentina può retrocedere perchè sarebbe un danno per il campionato”. Se fosse stato tenuto conto di queste intercettazioni tutti avrebbero capito chi cercava di condizionare il campionato sia in testa (contro la Juve) che in coda (a favore di Lazio e Fiorentina). Così come non si tenne conto del comportamento di Gianni Petrucci , Commissario della FIGC (Qualche anno prima dg della Roma) quando fece cambiare in corsa le regole degli estracomunitari , addirittura nella settimana che precedeva Juve-Roma, permettendo alla squadra romana di poter utilizzare Nakata che fece un gol e l’assist per il secondo conseguendo un pareggio che portò la Roma a vincere il campionato 2000-2001.

        A voi, amici lettori, le conclusioni, un grazie a Gianfelice Facchetti per averci dato questa opportunità.

        (Luciano Moggi)Sentenza 2166 del Tribunale di Milano”

  4. Sapete come la penso.

    Un dubbio però. Viene citato questo

    “Se fosse stato tenuto conto di queste intercettazioni tutti avrebbero capito chi cercava di condizionare il campionato sia in testa (contro la Juve) che in coda (a favore di Lazio e Fiorentina”

    Io non ho capito a chi si riferisce.

    Se mi spiegate mi fate una cortesia

    • Non c’è niente da spiegare, è tutto scritto nel pezzo riportato sopra, solo chi ha ancora gli scheletri nell’armadio può fingere di non aver capito.

  5. Beh mi sembra lapalissiano che Carraro, Petrucci ed il sommo pelato, geom. Galliani erano quei funzionari più influenti della FGCI. E come potesse essere più potente ed influente Moggi che non si è mai capito, ed è questo il punto principale. Ah già, lui vinceva nonostante i veti di chi comandava e dava direttive.
    A Furì ancora pensi che babbo natale sia solo una pia invenzione? Ci sono riusciti a farlo materializzare sul serio quella banda di malfattori, nel 2006. Perchè pensi che nessuno voglia più aprire il vaso di Pandora e si trincerano in un impossibilità di poter decidere?

    • Antony, scusa. Io prendo per buono quello che mi dici.
      ma chegnienefregava a Carraro della Fiorentina? O a galliano di chi andasse in B?

      Posso capire il condizionare in testa, ma in coda?

      • Scusami Furino ma ci sono momenti in cui non ti capisco io. Da quello che ho percepito sei uno che ha girato il mondo e credo che non sei tanto sprovveduto da non sapere che è l’economia che fa girare tutto. Se mi mandi in serie B Lazio e Fiorentina che hanno ( per quanto piccole) un flusso di tifosi capaci di riempirti gli stadi e ci metti al loro posto 2 di provincia senza alcuna arte e parte chi ci perde non sono solo le due piazze importanti ma anche tutto il resto del carrozzone. Il discorso scudetto è invece qualcosa di più importante che muove qualche milioncino oltre ad un altro tipo di movimento in più. Non fare il finto tonto , dai, non diventare antipatico per forza

      • Scusami Furino ma ci sono momenti in cui non ti capisco io. Da quello che ho percepito sei uno che ha girato il mondo e credo che non sei tanto sprovveduto da non sapere che è l’economia che fa girare tutto. Se mi mandi in serie B Lazio e Fiorentina che hanno ( per quanto piccole) un flusso di tifosi capaci di riempirti gli stadi e ci metti al loro posto 2 di provincia senza alcuna arte e parte chi ci perde non sono solo le due piazze importanti ma anche tutto il resto del carrozzone. Il discorso scudetto è invece qualcosa di più importante che muove qualche milioncino oltre ad un altro tipo di movimento in più. Non fare il finto tonto , dai, non diventare antipatico per forza

        • grazie. In effetti non sbagli ma come mi raccontò il mio capo una volta il momento del cojon arriva per tutti e magari continuo a guardare da una prospettiva limitata.
          Io continuo scusa a non vedere la chiusura del ragionamento. Ti spiego
          se tu mi dici “Lazio e Fiorentina che hanno ( per quanto piccole) un flusso di tifosi capaci di riempirti gli stadi e ci metti al loro posto 2 di provincia senza alcuna arte e parte chi ci perde non sono solo le due piazze importanti ma anche tutto il resto del carrozzone” io capisco e ti dico che il tuo ragionamento ha senso. ma se poi aggiungi
          “discorso scudetto è invece qualcosa di più importante che muove qualche milioncino oltre ad un altro tipo di movimento in più” mi sembra che la cosa vada in contraddizione.

          Magari è un problema mio. E’ vero che ho fatto e disfatto ma non è che sono in cima alla lista dei QI. Ti ripeto ci sono cose semplici per alcuni ma complesse per altri.

          Tutto qui. Diciamo che io non sono tra quei “tutti” che capiscono ( mi riferisco alla frase di Moggi postata)

          • Non so dove vuoi arrivare Furino, ma non allargandomi troppo ho solo accennato che chi vince in campionato non ha solo un trofeo in più da metter in bacheca ma anche un buon ritorno in termini di immagine ed economico. Ti faccio un esempio terra terra. Chi avrebbe mai dato tutto quel pacchetto di soldi all’Inter come sponsor se non avesse vinto il campionato? Poi magari fallirà lo stesso, ma intanto ha avuto un iniezione di liquidità che gli dà ossigeno.
            Ed ora mi fermo perché credo di essermi pure allontanato dal punto iniziale e non vorrei che mi facessi ulteriore filosofia. Io sono pragmatico e la vecchiaia mi rincoglionisce i muscoli e perdo pure memoria ed udito ma cerco di tenere sempre alto quel muro della guardia😉

  6. IL TECNICO DELLA SVOLTA

    Nell’intervista concessa a “Il Corriere della Sera”, Lele Adani ha parlato della nazionale azzurra:

    “Mancini ha salvato il calcio italiano. È l’uomo che ha indirizzato definitivamente il nostro movimento, è il tecnico della svolta. Prima della bacheca, ha riempito il cuore degli italiani. Vi ricordate da dove partivamo? È cambiata tutta la prospettiva. Il mondo si è accorto che anche l’Italia sa vincere giocando bene. Abbiamo nei secoli esportato l’idea di bellezza in tutto il pianeta, non si capisce perché non dovremmo farlo nel calcio… Lasciamoci guidare dalla verità del campo. Verifichiamo la fattibilità delle tante idee che girano e poi appassioniamoci e dibattiamo pure quanto vogliamo. Il calcio italiano può vivere di entusiasmo legato a un’idea, al coraggio, al bello. A Wembley, ho visto Chiellini e Bonucci che si scambiavano la palla al 117’ nella metà campo avversaria, con Kane preso in mezzo. Dopo Mancini, secondo me, non si deve più tornare indietro”.

    Ora cosa si aspetta Adani?

    “Che il movimento colga il cambiamento. A cominciare dalle nazionali giovanili, che mi auguro possano finalmente trovare nella Nazionale maggiore il calcio da seguire. E poi sì, la serie A: sarà un campionato interessante. Anche se abbiamo perso De Zerbi, il nostro giovane tecnico più importante. Perlomeno, ritroviamo Sarri e Spalletti”.

    • Comunque Luigi , Adani mi sta sullo stomaco perché un frustrato interista che si permette pure di fare il gay con il posteriore degli altri.
      Non potevo trovare definizione più plastica per identificarlo.
      Quello che mi fa specie è che lo hanno licenziato da sky dopo 3 anni ( e chi sa per quale motivo) da quella diatriba che ebbe con Allegri e già in molti hanno sentenziato che siano stati i tifosi Juventini con le loro proteste, a farlo fuori . Ne verrà fuori un nuovo pistocchi o ziliani a breve, non appena uscirà fuori da ogni radar giornalistico. Come tifoso di calcio in genere preferisco che vada nel dimenticatoio e che ne nessuno se ne ricordi più. Come calciatore era un difensore mediocre non si è è mai palesato per diventare allenatore ma nonostante ció lo hanno preso in considerazione come un esperto di calcio. Saró certamente presuntuoso Luigi, ma se vuoi seguire un parere disinteressato di chi capisce di pallone, leggi me e gli altri amici del blog. Adani puó andare bene per i radical chic non per chi il pallone lo mastica da quando era piccolo😉😂😂😂

      • 🤣🤣🤣

      • Grazie, Anto’: facce ride!🤣

        • Sei più anziano di me Luigi e non hai ancora imparato a pensare con la tua testa? Per avvalorare ció che pensi perdi di credibilità se ti associ a quanto dice un imbecille qualunque come Adani. Seguire uno che ti sta addirittura sulle scatole per quanto abbia detto male della tua squadra per cercare di perorare la tua disapprovazione nei riguardi di Allegri è un gioco che trovo fanciullesco. Che ne sa quello scemotto se non ha mai potuto vedere l’Italia del 70 o del 78 o dell’82? Eppure anche quella di Vicini del 90 o quella di Sacchi che era ancora più bella e convincente di questa. Altro che Mancini, lì esultavamo perché facevamo polpette di squadre molto più forti di noi. Ma che te lo dico a fà? Pure Conte mise in ginocchio la migliore Spagna 4 anni addietro fresca vincitrice di europeo e mondiale e con una squadra di pellegrini.
          Ok viva Mancini e viva l’Italia , meglio finirlo qua.

        • Sto dicendo solo -a prescindere da Adani, che è semplicemente il dito-, di dare a Cesare quello che è di Cesare.
          Ma vedo che ti sta sul gozzo anche il Mancio e butti tra i piedi il solito Conte. Che essendo tuo compaesano è il migliore di tutti! Amen🤣

  7. furino

    La spiegazione la trovi nelle parole con cui Luciano Moggi replicò a Massimo Moratti il quale facendo riferimento alla ex dirigenza juventina parlò di una “banda di truffatori”, queste:

    “Smentito clamorosamente dal Tribunale di Milano, che successivamente addirittura sentenziò che il Presidente dell’Inter di quel tempo faceva “lobbing con gli arbitri”, mentre il Procuratore della Federazione asseriva che “l’Inter era la società che rischiava più di tutte per il comportamento illegale del suo Presidente Facchetti.

    Era quello stesso PM che, assieme a Moratti e Auricchio, era andato alla presentazione del libro da Minà e in precedenza aveva fatto la prefazione ad un libro di Zanetti. Ed è quello che insieme ad Auricchio e Palamara aveva messo in piedi i processi Gea–Calciopoli.

    In aggiunta a quanto sopra potrei chiedere a Moratti di dare risposte anche a quanto gli sottopongo qui di seguito:

    – Come spiega che Auricchio abbia detto “a noi l’Inter non interessa” al giudice di linea (Cammarota) che voleva denunciare il comportamento della società nerazzurra?
    Ai malpensanti potrebbe nascere il dubbio che l’abbia detto in virtù di un’amicizia che portò Lei alla presentazione di un libro assieme al duo Auricchio–#Narducci?

    – Cosa ci dice dei contatti e delle promesse, tramite Facchetti, di regali (al designatore Bergamo) e lavoro ad arbitri in attività, come Nucini, a cui Facchetti disse che sarebbe stato il suo cavallo di TROIA per scoprire le malefatte altrui?

    – Dello spionaggio industriale?

    – E di Facchetti, quando va nello spogliatoio dell’arbitro #Bertini e gli chiede di fargli vincere la semifinale di Coppa Italia #CagliarInter ?

    Che bello sarebbe avere delle spiegazioni che potessero togliere questi dubbi.

    Come sarebbe bello se potesse indicarmi qualche reato da me commesso… oltre a quelli “a consumazione anticipata”, ovviamente corredando il tutto con i nomi degli arbitri che si sarebbero prestati al mio volere, essendo stati TUTTI ASSOLTI.

    Presidente, un consiglio che mi sento di darle: si tenga pure quello scudetto e non parli più di TRUFFA, perchè la truffa l’ha subita la Juventus.”

  8. ACCORDO PATTEGGIATO E PRESCRIZIONE RAGGIUNTA

    Mentre Mancini si trova con la squadra in ritiro per preparare l’avvio della prossima stagione, arriva la notizia, riportata dalla Gazzetta dello Sport, che l’inter e la Procura federale avrebbero trovato un accordo per il patteggiamento della società nerazzurra in merito alla vicenda delle cosiddette “plusvalenze fittizie”.
    Vale a dire operazioni di mercato che l’inter avrebbe volutamente costruito gonfiando il valore di alcuni giocatori acquistati o ceduti.
    Così facendo avrebbe riportato in bilancio valori non reali ma appunto fittizi delle operazioni che alla società nerazzurra avrebbero consentito di ottenere un vantaggio di natura contabile. Il caso è quello dello scambio avvenuto nel 2011 tra inter e Cesena dei calciatori Garritano e Nagatomo che ha portato il terzino giapponese a vestire la maglia nerazzurra.
    Adesso, per quell’operazione e anche per un’altra che ha riguardato il difensore Luca Caldirola, l’inter sarà costretta a pagare (a fronte del patteggiamento concesso dalla Procura federale) una multa di 90 mila euro.

    E non è la prima volta che la società di corso Vittorio Emanuele riesce in un modo o in un altro a salvarsi dalla giustizia sportiva.

    Nell’inchiesta cosiddetta di “Calciopoli bis” che vide coinvolta anche la società all’epoca di Massimo Moratti, a salvare i nerazzurri fu la prescrizione.
    Dopo che l’inchiesta principale, che vide sul banco degli imputati per illeciti sportivi la dirigenza della Juventus e in particolare l’allora direttore generale Luciano Moggi, portò alla revoca dello scudetto del 2006 che venne di ufficio assegnato all’inter.
    Ma cinque anni più tardi, nel luglio del 2011, al termine dell’inchiesta “bis” nata in seguito alle intercettazioni portate alla luce nel corso del processo penale svoltosi presso il Tribunale di Napoli e conclusosi con una sentenza di assoluzione per prescrizione di tutti gli imputati, il procuratore federale Palazzi dichiarò che l’inter e in particolare l’allora presidente Giacinto Facchetti (poi prematuramente scomparso) violarono comunque l’articolo 6 e perciò erano comunque colpevoli di illeciti sportivi.
    Nonostante appunto, fosse nel frattempo intervenuta la prescrizione ad evitare alla società nerazzurra guai (penali) ben peggiori.
    Al termine di quella inchiesta inoltre non fu revocato lo scudetto del 2006 (che era stato assegnato all’inter, ma d’ufficio) che la Juventus aveva invece richiesto e sul quale Palazzi si espresse dicendo che, proprio a causa della prescrizione, non si poteva più procedere.
    Nelle motivazioni, riportate all’epoca da alcuni importanti organi di informazione come il sito di La Repubblica, il Procuratore Federale scrisse che “erano emerse da parte della dirigenza nerazzurra e in particolare di Facchetti, condotte finalizzate ad assicurare un vantaggio in classifica (all’inter ndr) mediante il condizionamento del regolare funzionamento del sistema arbitrale”.
    Ottenuto grazie “ all’esistenza di una rete consolidata di rapporti di natura non regolamentare instaurati tra i designatori Bergamo e Pairetto e appunto il presidente dell’inter Facchetti”.

    Moratti, che secondo Palazzi era “informato” dei rapporti tra Facchetti, Bergamo e Pairetto, riuscì comunque a salvarsi nonostante la sua condotta fosse apparsa “in violazione dell’articolo 1 del CGS (Codice di Giustizia Sportiva)”.
    Sempre nel 2006, avvenne l’altro patteggiamento dell’allora responsabile dell’area tecnica Gabriele Oriali, accusato di falso e ricettazione nell’ambito della vicenda dei passaporti falsi che coinvolse anche l’attaccante uruguaiano Alvaro Recoba.
    Il quale disse, qualche anno più tardi in un’intervista al Corriere dello Sport, proprio a proposito dello scudetto del 2006 che per lui “lo scudetto era della Juve” che l’aveva vinto sul campo.

    Visto come sono andate le cose la domanda sorge legittima: avesse avuto ragione Recoba?

    Buona serata

  9. Ad aprile 2010 escono le intercettazioni degli illeciti dell’inter “sfuggiti” e a giugno dello stesso anno c’è l’incredibile incontro tra Moratti, il responsabile delle indagini colonnello
    Auricchio, e Narducci P.M. dell’accusa al processo di Napoli, un incontro avvenuto nel corso della presentazione di un libro sui Mondiali argentini del 1978 e il regime militare dell’epoca, con prefazione proprio di Narducci. Nel video dell’incontro si vede Moratti confabulare a lungo con Auricchio, mentre nella stessa sala ci sono Narducci e il giornalista della ĠdS Piccioni, tipo i quattro amici al bar di Gino Paoli. La carta igienica rosa nè altri quotidiani riportano la notizia e tantomeno cosa si siano detti il presidente della squadra da tutti riconosciuta come la più grande graziata (nonché beneficiaria) dell’intera vicenda calciopoli e il responsabile di quell’indagine. Da aggiungere che Massimo Moratti non è fra gli invitati ma va comunque a Roma alla presentazione del libro qualche settimana dopo che sono state rese note le intercettazioni suddette a carico dell’inter, ma tant’è, sta di fatto che con i responsabili delle indagini di calciopoli incontrati in un’anonima presentazione romana di
    fine maggio l’inter non ha mai perso, nonostante che quelle telefonate, fino ad allora “sfuggite” agli inquirenti o meglio giudicate irrilevanti, non nascondano affatto nella gravità dei contenuti sportivamente illeciti le responsabilità dei dirigenti interisti dell’epoca. Si va bè Facchetti parlava al telefono con Bergamo invitandolo a fare presente all’arbitro Bertini quanto sarebbe stato determinante» il suo arbitraggio, prima di un Cagliari-Inter di Coppa Italia, dopo che la Juventus era stata eliminata, ma detto con voce e toni suadenti è tutt’altra cosa. Perchè poi l’avrebbe fatto visto che che la Juventus era già stata eliminata, forse per paura del potere dei sardi di Cellino?..
    In qualsiasi caso si trattava comunque di intercettazioni estremamente significative, utili a chiarire il contesto in cui operavano TUTTI, perchè nasconderle allora se, a differenza di quelle telefonate gossippare sul figlio di Moggi, potevano inter-essare in un processo penale e prima ancora sportivo?.. a già dimenticavo, a TUTTI loro “l’inter non inter-essava”.
    Meglio concentrarsi più sulle insistite richieste di ricusazione del giudice Casoria, provenienti non da parte della difesa, come solitamente accade, ma dall’accusa (tòh chi si rivede) che non si sentiva abbastanza tutelata da un giudice che sembrava voler ascoltare con la stessa attenzione tutte le parti in causa, senza troppi preconcetti, tanto che lo stesso procuratore capo dott. Lepore, dopo la sentenza ha chiarito che ci sono volute ben “due istanze di ricusazione per ristabilire la regolarità del processo”.
    Non credo che serva essere TUTTI legali o esperti di legge per capire che qualcosa di poco logico in questo c’è stato, ristabilire la regolarità del processo dopo due istanze di ricusazione del giudice da parte dell’accusa (che non è sacrilego definire immotivate), in un modo o nell’altro, significa aver “condizionato” il regolare andamento del processo, e questo TUTTI dovrebbero averlo capito, o forse sarebbe meglio dire TUTTI meno uno.
    TUTTI dovrebbero

    • “Ma tutto questo Alice non lo sa”. Per “Alice” intendo quella delle meraviglie, parafrasando una delle più belle canzoni di De Gregori.
      Un buon P.M., proprio per il mestiere che fa starebbe molto attento a non farsi trovare con” amici di merende” per non perdere credibilità dopo che li ha aiutati in un processo.
      Ed invece questo elemento si fa addirittura invitare per promuovere un libro di zanetti nel covo degli amici di tifo e di cuore, e dopo solo qualche mese in cui era finito il primo grado di giudizio contro Moggi e la Juventus.
      Anche questa situazione, Furino non ti sembra alquanto inusuale oltre che singolare?
      Io ho una parente molto stretta magistrato che anche quando siamo a cena mi chiede preventivamente se c’è qualche ospite in più e che non conosce.
      Questo Narducci non si preoccupa invece di andare con personaggi che sono parte in causa di un processo appena concluso. Ma certo, a lui non interessava l’Inter, lo disse anche in tribunale, doveva colpire Moggi e magari qualche altro agnello sacrificale come De Santis che è rimasto solo degli arbitri inquisiti con il cerino in mano.

      • Tutto vero Antony, ma come dice furino non si può essere tutti d’accordo, anche fra gli stessi interisti c’è chi si è smarcato dai suoi sodali, questo è lo stralcio della sua lettera aperta inviata allora ad un quotidiano:

        “L’idea che sia legittimo sconfiggere il nemico per via giudiziaria puntando sulla post verità è ormai un dato assodato della nostra vita non solo sportiva. Ed è un dato che prescinde da ogni giudizio di merito. La Juve gioca meglio dell’Inter? La colpa è dell’arbitro che non ha visto un rigore. La Juve vince più scudetti dell’Inter? La colpa è delle sim di Moggi e non dei Buffon, Cannavaro, Zambrotta, Emerson, Del Piero, Camoranesi e Vieira che valevano più dell’Inter degli Zé Maria, Adriano, Burdisso, Favalli e Kily González. Naturalmente, il tifoso medio dell’Inter non è l’unico a cui può essere affibbiata la spilletta del moralista.
        Ma a differenza degli altri, l’interista ha la particolarità unica di essere il punto di intersezione perfetto tra la frustrazione del popolo (la Curva Nord) e l’indignazione della borghesia (la Gazzetta dello Sport). E fino a quando il tifoso interista non avrà uno scatto d’orgoglio – e non organizzerà un bel vDay contro gli ultras frignoni pronti a sventolare allo stadio fazzoletti bianchi sognando di vincere scudetti con Guido Rossi e la moviola – continuerà ad alimentare un sistema perverso in cui sguazzano gli Ingroia e in cui verrà considerato sempre legittimo il tentativo di imporre la propria post verità per via giudiziaria. Vale nel calcio, vale nel resto.”

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