Conferenza stampa Allegri – Mercato – Top Planet con Ben Croce

  1. L’IMPORTANZA

    La scelta è ricaduta su Massimiliano Allegri perché è l’allenatore più importante per la società.

    Che sia un allenatore di prima fascia non serve lo dica io, la conferma viene anche da Florentino Perez che lo voleva al Real.

    Perché di primissima fascia, a parte i numeri delle vittorie, è un allenatore che sa leggere le partite.

    Cosa intendo saper leggere le partite è che non basta prepararla e fare la formazione in base allo studio dell’avversario…ed è proprio quell’avversario che ti può stravolgere i piani…lui riesce a rimediare in partita in corso.

    Non andavo appresso alle storie montate su CR7, sono contento della conferma …a parte il contratto ancora per un anno.

    Inutile girarci intorno sto parlando di un campione nonostante l’età.

    A mio avviso sette uomini, tutti d’oro, nella parte alta del campo mi sembrano un tantino troppi…è
    anche vero che gli impegni ci sono…

    Forse qualcosa sul mercato bianconero potrebbe accadere. Chissà chi…

    Buona serata

  2. IL “FROCIO” DEI 5 CERCHI

    Il lupo non perde il pelo e manco il vizio…cafone era e tale rimane.
    Fabio Fognini si ripete più volte la parola frocio verso se stesso.

    Sconfitto negli ottavi del torneo olimpico dal russo Medvedev, è stato protagonista di uno dei suoi celebri sfoghi in campo.
    A Tokyo, come era già successo in altre circostanze, il tennista italiano ha però oltrepassato il limite.
    Dopo aver commesso un errore, imprecando a voce alta contro se stesso ha urlato “Sei un frocio, sei un frocio”.
    Parole più che mai inappropriate oggi e in un contesto come le Olimpiadi.

    A distanza di ore sui social le scuse.

    Un talento che non vale un cazzo…e lo dice uno che ha tifato e difeso la “Fogna” tantissime volte.

    Saluti

  3. CALDO AFRICANO IN TUTTA ITALIA

    Bere tanta acqua ed evitare esposizioni al sole…specie per chi usa maschere di cera…

    Saluti

  4. IL RISPETTO DI ANDREA

    “Conquistare le vittorie non è scontato e chi pensa che i trionfi degli ultimi anni non siano stati apprezzati sbaglia. Da quando sono qui non ho mai visto una vittoria che sia stata scontata dall’inizio: e chi pensa questo sarebbe un errore gravissimo.

    Vincere costa fatica e vincere non è per tutti, quindi chi ci riesce merita rispetto”.

    Quindi rispetto anche per Sarri e rispetto per Pirlo…per tutti gli altri vincitori il rispetto era scontato?

    Buongiorno ☕

  5. BIG LUCIANO

    Luciano Moggi è stato uno dei dirigenti sportivi più noti, vincenti e discussi del panorama calcistico italiano. Classe 1937, dopo aver lavorato con Roma, Lazio, Torino, Napoli e Juventus, è oggi uno stimato opinionista, grande conoscitore del tema calcistico.

    Alla domanda se si aspetta qualche grande colpo:
    «Per ora è stato un mercato solo di allenatori, infatti si parla solamente di loro. Allegri, Inzaghi, Sarri, Mourinho, solo allenatori. Credo che la partenza di Hakimi sia da sottolineare. L’inter ha perso il segugio di Lukaku».

    E il Milan?
    «Se ne è andato Donnarumma, non un fatto di poco conto».

    A proposito di Milan, sabato ci sarà il Trofeo Luigi Berlusconi ma con il Monza del duo Berlusconi-Galliani.

    «Ho partecipato a tanti Trofeo Luigi Berlusconi.
    Ai miei tempi era uno scontro che faceva capire chi tra Milan e Juventus aveva più chance di vincere lo Scudetto”.

    Buon pomeriggio

  6. Nuovo rinvio del summit per Locatelli tra il ds Juventino e l’amministratore delegato del Sassuolo Giovanni Carnevali, quest’ultimo, con le richieste, non scende sotto i 40 milioni di euro e rilancia: “Ci aspettiamo un’offerta adeguata entro inizio agosto al valore effettivo del ragazzo”.

    A questo punto credo che il vero affare lo farebbe la Juve se si ritira dalla trattativa, vedremo poi alla fine se l’Arsenal sarà disposto ad offrire -cash- il “valore effettivo” richiesto dagli emiliani.

    • Concordo. Se si impunta poi il giocatore a non volere andare in Inghilterra il Sassuolo potrebbe rimanere con il classico cerino in mano. Credo stiano esagerando con una valutazione troppo oltre l’effettivo valore del calciatore.

  7. AGNELLI PRESENTA ALLEGRI
    di Massimo Zampini

    Troppo facile conquistarmi, se metti davanti a un microfono Andrea Agnelli e un Massimiliano Allegri di ritorno.

    Troppo facile, dai. Magari fai cominciare il presidente, i complimenti all’Italia e gli fai subito dire le cose che mi piacciono di più: il passato non conta, c’è solo il futuro e non è certo perché Allegri ha vinto 5 scudetti di fila che sarà scontato vincere il prossimo titolo. Lo scrivo qui tutte le settimane e la cosa sta diventando un po’ noiosa, ne sono consapevole, ma detta da Agnelli magari fa più breccia, chissà. La Juve sta mandando da tempo un messaggio chiarissimo non solo e non tanto ai nemici, ormai irrecuperabili dopo un decennio devastante, ma a noi tifosi: supportate, anche nelle difficoltà, perché non è perché si è più ricchi o perché si ha Ronaldo e Allegri che le vittorie arrivano così, senza sforzi. La società sente intorno a sé questo senso di appagamento, quasi di noia, di bivio tra minimo sindacale (scudetto) e fallimento, senza mai una gioia profonda a meno che prima non si vinca la Champions (o la Superlega, che sarebbe anche meglio).

    Troppo facile, se si parte così. A quel punto, per farmi sorridere un po’, Agnelli potrebbe ricordare a tutti che si tratta della conferenza di presentazione di Allegri e non sua, qualcuno continuerebbe comunque a fare domande a lui ma poi finalmente prenderebbe la parola Max e sarebbe bello vederlo completamente emozionato, quasi incapace di completare un discorso, più carico e divertito di prima.

    Troppo facile, se gli fate raccontare il suo amore per questo ambiente e questa società, che lo ha indotto a rifiutare il Real Madrid; se chiarisce anche lui che lo scudetto è chiaramente l’obiettivo, oltre ad arrivare a marzo in lizza in ogni competizione, ma che i favoriti sono altri, quelli che hanno vinto meritatamente con 15 punti di vantaggio e quindi ripartono da lì, da una squadra più abituata a non perdere punti quando non si devono perdere. E allora prendiamocelo, per una volta, questo ruolo da sfidanti, perché capire che non si è imbattibili potrebbe avere fatto bene anche alla squadra, scopertasi vulnerabile dopo un’era senza sconfitte. E poi le analisi sui giocatori, Rabiot citato tante volte e torna in mente quanti allenatori di lui dicano sostanzialmente la stessa così: con i mezzi che ha, perché siamo ancora qui a parlarne come di un quasi flop? Se fai il titolare nella super nazionale francese, come mai da noi non riesci a sfondare?

    I gol in più richiesti a McKennie e Kulusevski, l’ostentata fiducia in Paulo Dybala: che sia la sua stagione, perché può e deve esserlo.

    La battuta su Bonucci e la fascia per chiarire le regole del gruppo e finalmente, inutile far finta di niente, il discorso Ronaldo. Allegri mette uno steccato chiaro e sacrosanto: sei il più forte, i numeri fanno impressione, splendido averti in campo con noi, ma ora ci serve più l’uomo, il veterano, il più esperto e vincente, perché la squadra non ha più i mille Khedira e Matuidi, e anche i Chiellini sono a un passo dall’addio.
    In breve: fai quello che sai fare in campo e aiutaci però anche a gestire anche uno spogliatoio che deve crescere e tornare a vincere.

    Ah, dimenticavo Agnelli in risposta a qualcuno sui trofei che dalle nostre parti si festeggiano sempre, perché ogni trofeo vale oro ed è complicato da raggiungere.
    Ah, dimenticavo Allegri vantarsi di essere aziendalista: certo, se lavoro per la Juventus devo fare due cose, vincere e creare valore.
    Bello, dice, essere aziendalisti, e mentre ascolto questa frase, ripenso agli sguardi, a quanta juventinità c’era in questa conferenza stampa, alla carica con cui paiono cominciare la stagione, mi viene in mente che così, conquistarmi, è davvero troppo facile.

    Buona serata

    • Sempre ottimo Zampini nelle sue analisi.
      Lo guardo spesso su You Tube sa essere ironico, divertente, mai banale.
      Questa volta mi sento toccato in particolar modo perché è come mi trovo io oggi da tifoso della Juve.
      “La Juve sta mandando da tempo un messaggio chiarissimo non solo e non tanto ai nemici, ormai irrecuperabili dopo un decennio devastante, ma a noi tifosi: supportate, anche nelle difficoltà, perché non è perché si è più ricchi o perché si ha Ronaldo e Allegri che le vittorie arrivano così, senza sforzi. La società sente intorno a sé questo senso di appagamento, quasi di noia, di bivio tra minimo sindacale (scudetto) e fallimento, senza mai una gioia profonda a meno che non si vinca la Champions (o la Superlega, che sarebbe anche meglio)”
      E’ vero? Si tratta di un sentimento generalizzato allora, non lo sento solo io.
      Diciamo che dal mio personalissimo punto di vista, al calcio manca un po’ di calcio, manca il senso della sfida, si parla di arbitri, di scandali, di gossip in generale, di mercato e di mercantilismo, di plusvalenze.
      Abbiamo in fondo festeggiato più per la qualificazione in Champions League, per gli introiti ed il mercato, più che per la possibilità di competere al torneo e vincerlo (esiste uno juventino che pensa in cuor suo di poter vincere la Champions League quest’anno?).
      A parte il racconto che è quello che è, mancano le sfide, quelle vere, quelle tra pari.
      Sfide che mancano in campionato da quel lontano 2006, e che, a quanto pare per molti è ormai un torneo di secondo piano. E lo è senza se e senza ma, non è solo la Juve che fa schifo in Europa, l’Inter quest’anno fresca Campione d’Italia, è arrivata ultima nel girone!
      Di secondo piano perché i presidenti ci stanno per guadagno e non per vincere, l’obbiettivo è la qualificazione in CL, per guadagnare, o la salvezza per non rimetterci, il resto conta poco, lo scudetto è affare per chi se lo ritrova in mano senza meriti particolari, così è stato negli ultimi anni. La Juve ha vinto perché sono mancate Inter e Milan, l’Inter perché è mancata la Juve. Ad eccezione di un campionato lottato contro il Napoli di Sarri e quello veramente fantastico vinto contro il Milan di Allegri.
      Sfide che ci sarebbero in Champions League, ed ancor di più in Superleague.
      Ed è qui il punto.
      Non credo che si possa programmare una vittoria in Champions League, anche se analizzando i risultati ci sono dei modelli di squadra che sono più redditizi nel tempo rispetto ad altri, un esempio sia la difesa a tre, assolutamente fallimentare in Coppa.
      Credo però che si possa vivere la Champions come costante miglioramento per raggiungere infine l’agognato traguardo, miglioramento che è alla base della sfida, ma che è venuto a mancare o non è stato raccontato con le dovute maniere.
      Proprio in Coppa si ha perciò il sentimento di non lottare, “ci andiamo per arrivare il più lontano possibile”, tradotto “per prendere i soldi dell’UEFA”. Ecco che viene a mancare il sogno, il coinvolgimento che lasciano spazio alla disillusione, sentimento che anticipa il distacco.
      In fondo il racconto degli ultimi anni di Juve è stato questo, stiamo in Europa per i guadagni e le plusvalenze, come un Udinese qualsiasi in serie A.
      E’ vero o mi sono perso qualcosa?

      • Luca ce so quelli messi peggio…

        Ho letto Mario Sconcerti da qualche parte…: …”se l’inter chiudesse qui la sua campagna estiva e avesse recuperato sul debito, sarebbe una notizia molto importante, ma vedo che si continua a parlare solo di notizie di mercato, senza capire che per chi ha vinto il mercato è sempre una perdita: va via chiunque? ​È uno in meno rispetto a chi ha vinto. Capisco però che si pensava molto peggio: l’uscita di Antonio Conte aveva fatto credere a qualcosa di più drastico rispetto a quanto successo finora.
        Secondo me sarebbe stato importante capire, in sostanza, la convenienza reale dell’inter.
        Deve per forza essere condizionata dai problemi di Zhang? Può camminare sulle proprie gambe verso qualche altra destinazione? O può Zhang portare capitali nell’inter dal suo portafoglio cinese? Perché se non può è inutile insistere, non c’è via d’uscita.
        Senza aumenti di capitale si sfascia la società.
        Ricordo che l’inter è ipotecata.
        Non è vita questa, è sopravvivenza.
        Chiedetelo a Carlo Cottarelli. Oppure spiegatemi perché ho torto”.

  8. Ragà, è da almeno un anno che si parla di Locatelli alla Juve. Se andiamo ad affondare il colpo col giocatore fresco campione d’Europa è ovvio che il Sassuolo faccia i suoi interessi e cerchi di monetizzare il più possibile.
    Magari a questo punto la Juve dovrebbe avere, o avrebbe dovuto avere, almeno una o due alternative credibili.
    E se le ha forse sarebbe il momento di giocarsi le carte.

  9. Adani su Allegri

    “avrà ampliato la sua visione di gioco”

    Intanto lui, ex giocatore di fascia medio bassa va a commentare il calcio su Fifa 22, un video gioco.

    Ada’ te lo dico gentilmente, mavaffanc.. .

    Naturalmente in linea con il mio sentimento italiota di bassa levatura.Anche se concettualmente sono un cittadino del mondo.

    Il bello di essere italiota è che puoi mandare a stendere mezze tacche e pseudo snob circoscritti nella loro cuccia.

    • Volevo scrivere internazionalita invece che cittadino del mondo, ma non sono riuscito a digitare il prefisso “inter”.

    • Lo stesso Adani dopo aver criticato il gioco espresso dalla Juve di Allegri, quest’anno enuncia un elogio al gioco di Conte mostrato quest’anno con l’Inter!!!!

      Qui siamo alla disonestà intellettuale più becera.

      L’Allegri del dopo Cardiff non ha entusiasmato, anzi.

      Ma il Conte dell’Inter ha fatto proprio schifo, come gioco soprattutto.

      Ed allora non posso che unirmi con gioia al tuo.

      Adà, mavaffanc…

  10. Che poi Allegri dica di aver rifiutato il real e a molti poco indaffarati non quadri, lo trovo un discorso ozioso da pettegolezzo. Mi ricordano le brave comari di Arsenico e vecchi merletti, tutte scodinzolanti e con la mente da reincollare.

  11. IL BUIANTE NON RILANCIA

    Brutte notizie per Sky Sport.

    La nota emittente televisiva dovrà, infatti, rinunciare agli highlights delle gare del week end.

    La Lega Serie A ha deciso di non mettere all’asta i diritti per mostrare tali highlights, e Sky dovrà quindi accontentarsi di mostrare le azioni salienti soltanto delle 3 partite di cui detiene i diritti in co-esclusiva.

    Parola all’apertura. Cip!

    Buon pomeriggio

  12. Kris

    Locatelli è una scelta di Allegri che lo ha lanciato al Milan, il fatto che la trattativa stia tirando per le lunghe da diversi mesi lascia intendere che fra un contatto e l’altro per il ritorno del tecnico livornese, probabilmente ne hanno già parlato da tempo. Da osservatore esterno ritengo che la valutazione di Locatelli sia eccessiva e questo al di là del fatto che abbia disputato un buon europeo. Non mi convince neppure l’eventuale piano B (Pjanic) e anzi ti dico anche che, nonostante le smentite, non vorrei che Allegri stia già in qualche modo condizionando le scelte di mercato pur di avere uno o entrambi i giocatori a lui graditi. Tornando al piano A, se il Sassuolo dovessero insistere con le sue pretese personalmente punterei su Paredes, più giovane e fresco di Pjanic e più esperto di Locatelli, con una valutazione di mercato che credo si aggira intorno ai 30 milioni, certamente con un ingaggio superiore, ma se riescono a tagliare Ramsey questo non dovrebbe essere un problema per i conti, considerato anche che con Locatelli a quel prezzo e il ritorno di Pjanic, parere ovviamente del tutto personale, la Juve non alzerebbe il livello di qualità del centrocampo sopratutto in ottica Champions.

    • dovesse insistere

    • D’accordissimo su Paredes👍🏼

      • Comunque, se non ricordo male, mi pare che anche Pirlo avesse chiesto Locatelli ad inizio della scorsa stagione.
        Visto che il giocatore a quanto pare piaceva forse bisognava essere un po’più rapidi a trovare la formula giusta. Ormai sono mesi che lo sanno anche le pietre che la Juve vuole Locatelli, e non è una buona cosa dal punto di vista delle strategie di mercato.

        • Si Pirlo già all’inizio della scorsa stagione avrebbe chiesto Locatelli, ma probabilmente non è stato altrettanto convicente come forse lo è stato Allegri quando è stato ri-contattato da Andrea Agnelli.

  13. Barone,

    ho letto anch’io l’articolo di Sconcerti.

    E quando tutti si straciavano le vesti dando dei ricchi scemi a quelli della Superlega, permettimi, già sapevo dove saremo andati a finire.

    Non sarà la Juve a patire, saranno altri.

    Intanto il Chievo è saltato per aria, mentre Adl e Gravina chiedono l’intervento del Recovery Fund per salvare la serieA.

    Non se te, ma questo lo trovo veramente immorale.
    Mai ho polemizzato sugli stipendi dei calciatori, ma utilizzare il denaro destinato alle famiglie ed allo sviluppo del paese, per salvaguardare gli stipendi dei calciatori, dei dirigenti di serie A lo trovo eccessivo.
    Ma è il calcio popolare che impone queste scelte?

    Torniamo a bomba.

    L’Inter.

    Suning in China è tecnicamente fallito, non riesce a pagare i debiti fatti.
    Alibaba ed un’altra impresa lo stavano fagocitando, ma lo Stato cinese, molto attento agli equilibri di mercato, ha impedito tutto ciò. Ha permesso l’acquisizione di una parte di quote, ha sospeso il presidente, è intervenuto direttamente nella società, ed ha messo il figlio Zang a capo della nuova struttura.

    Detto questo, che ne sarà dell’Inter?

    intanto con circa 800mln di debiti, la società ha ottenuto un prestito da 250mln.
    Questi soldi non potranno essere utilizzati per ripianare i debiti ma dovranno servire per far nascere un modello di società virtuoso, stadio, espansione in mercati emergenti, marketing, in modo da erodere il passivo ed arrivare al guadagno.

    Detto questo la liquidità per pagare gli stipendi dello scorso campionato è stata assicurata da Zang.

    La vendita di Akimi per ora ed i ricavi della stagione che sta per cominciare invece, dovranno bastare per quest’anno.

    Insomma, tutti a puntare il dito su Andrea, ma a guardarsi intorno Roma e Milan a parte, forse Lazio e Napoli è una valle di lacrime.

  14. E nel silenzio di un medioevo calcistico annunciato e puntualmente arrivato si odono nuovamente i rumori della European Superleague.

    Si perché dal sito ufficiale della Juventus si apprende che:

    “FC Barcellona, Juventus e Real Madrid CF prendono atto con soddisfazione della decisione del tribunale di Madrid di confermare l’obbligo di UEFA di cessare le azioni intraprese nei confronti dei club fondatori di European Super League, inclusi il procedimento disciplinare nei confronti dei tre club sottoscritti e la rimozione delle penali e delle restrizioni imposte agli altri nove club per evitare il procedimento disciplinare di UEFA.

    Il Tribunale ha accolto la richiesta formulata dai promotori di European Super League, ha respinto il ricorso di Uefa e confermato l’intimazione a UEFA che, qualora quest’ultima non si conformasse alla decisione, ne scaturirebbero ammende e responsabilità penali. Il caso sarà valutato dalla Corte di Giustizia Europea, che analizzerà la posizione monopolistica di UEFA sul calcio europeo. È nostro dovere occuparci dei gravi problemi che affliggono il calcio. UEFA si è accreditata come legislatore, operatore esclusivo e unico titolare riconosciuto dei diritti delle competizioni europee, nonché organizzatore. Questa posizione monopolistica e in conflitto d’interessi danneggia il calcio e il suo equilibrio competitivo. Come dimostrato ampiamente, i controlli finanziari sono inadeguati e sono stati applicati impropriamente. Ai club partecipanti alle competizioni europee dovrebbe essere garantito di governare le competizioni.

    Siamo felici che, da ora in avanti, non saremo più oggetto delle attuali minacce della UEFA. Il nostro obiettivo è di continuare a sviluppare il Progetto di Super League in modo costruttivo e collaborativo, contando sul contributo di tutti gli stakeholders del calcio: tifosi, calciatori, allenatori, club, leghe e federazioni nazionali e internazionali. Siamo consapevoli del fatto che alcuni elementi della nostra proposta potrebbero essere rivisti e, naturalmente, potranno essere implementati attraverso il dialogo e il consenso. Rimaniamo fiduciosi nel successo di questo progetto che sarà sempre rispettoso della normativa dell’Unione Europea.”

    Una bellissima notizia che va nella direzione del pubblico e degli amanti del calcio.

    Alla faccia del calcio popolare, del quale non ce ne frega niente!

    • Luca quassù c’era qualcuno che la pensava come Ceferin…comunque non me ne frega un cà.

      Invece sono d’accordo su questo sotto:
      Comunicato congiunto di Juventus, Real e Barca:”Siamo felici che, da ora in avanti, non saremo più oggetto delle attuali minacce della UEFA. Il nostro obiettivo è di continuare a sviluppare il Progetto di Super League in modo costruttivo e collaborativo”.

      Ciao

    • Se questo sport vuole sopravvivere deve cercare al suo interno le fonti di autofinanziamento per sostenersi, non è pensabile che sia la politica “collettivista” di Uefa e Federazioni nazionali a salvaguardare tramite aiuti di Stato gli interessi economici dei club, grandi o piccoli che siano.

      • È più subdola di così.

        La politica crea dei mercati interni, finanziati dai cittadini, utili solo a se stessa, alla creazione di posti di potere inutili ed alla distribuzione di favori giustificando così la propria presenza.

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