Martedì 14 settembre 2021 Malmoe – Juventus -Champions League ore 21 Malmoe Stadion


Scritto da Cinzia Fresia

A pochi giorni dalla sconfitta di Napoli eccoci in Champions league.
In una situazione così complicata che fare un pronostico su come andrà è praticamente impossibile.

Massimiliano Allegri è stato chiaro, i giovani si devono svegliare.
Il tecnico non ritiene responsabile degli ultimi fallimenti il portiere che considera di valore assoluto, bensì la rosa intera la quale commette errori grossolani.

Nel frattempo si guarda a Dybala come al salvatore della patria, atteggiamento pericoloso che danneggia il giocatore chiamato in causa solo quando le cose non vanno bene.

In un contesto dove tutto non funziona, dove i segnali di uno spogliatoio diviso erano evidenti dalla stagione scorsa,
scaricare la responsabilità sull’argentino non è onesto soprattutto nella posizione in cui si trova, cioè con un piede dentro e l’altro fuori.

Ci auguriamo che l’orgoglio Champions faccia scattare qualcosa al gruppo di Allegri e che si giochi la partita.

  1. Non ho grandi aspettative questa sera che la Juve cambi come atteggiamento sul campo e soprattutto come gioco. C’è troppa gente imballata e con le idee confuse su cosa fare in campo.
    Trovare un’amalgama in poche ore dopo lo sfacelo di Napoli non sarà facile.
    Troppe aspettative per Dybala che pur essendo un grande calciatore non può prendersi sulle spalle una squadra che sino all’altro ieri era alle dipendenze totali di Ronaldo. Questo equivoco tecnico tattico deve essere sciolto perchè pur avendo visto grandi Juventus con le “ciliegione” come Platini, Baggio e Zidane, mai ho visto una squadra assoggettata come quest’ultima ad un calciatore, e questo mi ha dato anche fastidio. La Juve non è mai stata ” una provinciale, ma Ronaldo l’ha fatta diventare tale in soli 3 anni. Bisogna uscire subito da questa strana nuova sensazione e spero veramente che Allegri sia la persona giusta per ridare fiducia e responsabilità a tutti, perchè individualmente e tecnicamente questa squadra è formata da calciatori di primissimo livello.

    Discussione a parte, cara Cizia sarebbe il rinnovo di Dybala che come dici ha un piede in una scarpa e l’altro non si sa dove.
    Le cavolate per accontentare Raiola ora ti si ritornano contro e giustamente Dybala, ( tra l’altro nominato salvatore della patria) chiede un trattamento economico almeno pari al ragazzotto arrivato dall’Olanda ancora senza nè arte nè parte.
    E’ una rogna, in questo periodo di recessione dovuto a quanto sta succedendo nel mondo che va sanata, assolutamente.
    Messi, così come lo stesso Ronaldo hanno dovuto riadattare i loro guadagni nonostante siano andati nei regni dei polli, (nel senso che hanno mecenati dietro che hanno pozzi di denaro senza fondo) ed ora anche la Juve deve riuscire a trovare una soluzione, pure in fretta, perchè avere appunto Dybala a mezzo servizio, ( non che prima non lo fosse mai stato, visto che va ad annate )non è certamente produttivo.

  2. Rem17

    Non capisco la tua ricostruzione dei fatti, fra i senatori, Pirlo, Barzagli e Buffon hanno smesso per raggiunti limiti di età mentre gli altri ci sono tutti. Nel momento di rifondare, Sarri ha preferito tenere Kherira (32 anni rotto) e lasciar partire Emre Can (24 anni sano), i giovani affidati a lui (e dopo a Pirlo) c’erano già, Bentancur 2017 (20 anni) Bernardeschi 2017 (23 anni) De Ligt 2019 (20 anni) Demiral 2019 (21 anni) Rabiot 2019 (24 anni). Quanto a Cristiano Ronaldo dici che l’errore è stato non avergli costruito la squadra intorno, ma sai bene che per mille motivi nessuna fra le società storicamente più grandi ha mai costruito una squadra intorno ad un solo giocatore. Se errore c’è stato dopo l’abbandono di Pirlo (2015), le cessioni di Vidal (2015), Pogba (2016) E il grave infortunio di Marchisio (2016), è forse quello di aver adottato strategie di mercato non idonee a restare competitivi ad alti livelli negli anni successivi in Europa. Non credo per concludere che si possa parlare di confusione o spocchia, a certi livelli di organizzazione societaria strategie e progetti sono elaborati in base a piani di sviluppo economici e finanziari pluriennali, non certo frutto di scelte approssimative o incompetenti.

    • Con il senno di poi siamo tutti bravi, Giò. A conforto da quanto scrivi a Rem, vorrei ricordare che anche Pirlo fu preso a fine carriera e senza più contratto. Quando le “occasioni” sono produttive nessuno ne parla, quando invece non si rivelano buone parliamo di bidoni ecc. ecc.
      Non credo che alla juve siano sfuggiti troppi giovani di belle speranze, anche Halland era già stato quasi preso. Poi, diciamocela tutta perchè forse Cherubini non è stato tanto chiaro con chi non riesce a capire, chi lo avrebbe messo in prima squadra e titolare con Cr7- Dybala- Higuin e kean ( che dovettero pure cedere) in squadra?
      Forse qualcuno crede che la Juve sia una sorta di Sassuolo o Atalanta che mette in mostra i suoi gioielli sperando che possano esplodere e guadagnarci su. Qualcuno, tipo Del Piero o Marchisio è anche riuscita anche a tirarli fuori, ma gente come ad esempio Immobile che è il capocannoniere della serie A da diversi anni non lo poteva certo aspettare.

      • Il bravo direttore tecnico è sempre quello che ha l’occhio lungo e che sbaglia di meno. Se andiamo a ricordare le miriadi di calciatori che ha trattato Moggi ( considerato uno dei migliori) tiriamo fuori tanti di quei bidoni almeno pari alle buone occasioni. Poi riuscì a prendere e mandare via come inappropriati altri come ad esempio Henry o Vieri ad esempio che avrebbero fatto ancor più la fortuna della Juve.
        Le incognite che si nascondono dietro ai pregi ed i difetti del capitale umano sono infinite.

    • Khedira ovviamente

  3. Prima della partita di Malmoe, partita importante, non in se, ma perché prepara la partita con il Milan, che secondo me sarà lo spartiacque della stagione, per importanza dell’avversario, e perché è la seconda avversaria diretta che la Juve incontra in questo campionato e quindi ci potrà dare una misura di quello che sarà la stagione.
    Ma un po’ di numeri per vedere il livello di tante discussioni dell’estate e dell’attuale possiamo darli.
    Un giocatore, una punta sappiamo come valutarla, partite/gol e più o meno ci arriviamo a meno di sorprese. E singolarità.
    Ed allora abbiamo, una classifica ben precisa.
    Il numero è il numero di partite per segnare un gol nell’intera carriera da professionista
    Si vedono chiaramente le categorie Massi e Ronaldo con Halland davanti a tutti che vanno da 1.16 a 1.39, poi Mbappè al limite tra i super ed i migliori con 1.44, quindi seguono, Ibrahimovic, Kane, Immobile, Icardi nel gruppo da 1.63 a 1.79.
    Segue il gruppo di quelli bravi Lukaku, Lautaro, Morata, e Dybala da 1.99 a 2.80 quindi Chiesa con 4.03.
    Cosa vuol dire? Vuol dire che se la Juve si appoggia su Dybala stiamo freschi e se Chiesa sarà il nostro Krack, non lo sarà anche se potrà dare un ottimo contributo.
    Ora una considerazione, 10 mln a Dybala sono una buona offerta, se Dybala ha fiducia nel progetto li prenda, al contrario si cerchi un’altra sistemazione. Visto il passato non credo che all’arrivo di Allegri l’argentino abbia stappato una bottiglia quindi più libero di così.
    Sempre numeri, ci raccontano realtà diverse, realtà che percepiamo ma che percepiamo in maniera corretta?
    Guardiamo la Juve,
    Gol con 3 gol è al 13 posto in campionato la più brava è l’Inter a pari con la Lazio a 9 l’ultima è il Venezia con 2
    Tiri con 37 tiri totali e 13 tiri in porta è 9 posto in campionato La prima è la Roma con 51 e 25 l’ultima è il Verona con 16 e 5
    Assist siamo a 2 al 12 posto la prima è la Roma con 9 all’ultimo il Venezia con 1
    Come cross siamo al 10 posto, 9 utili, 23 sbagliati, Inter al primo posto con 18 e 11 all’ultimo il Sassuolo con 2 e 13
    Come Parate invece siamo su al 6 posto con un totale di 11, primo il Venezia con 14 ed ultima l’Inter con 4
    Insomma queste medie ci dicono di uno stato della Juve, una squadra che non crea pericoli e che subisce molto, non solo ci dice che Szczesny con 11 parate non è l’anello debole della squadra, è la squadra che non difende.
    Poi c’è un dato, molto interessante, la Juve ha un baricentro sia in possesso che in non possesso a 35 m dalla porta, il Milan lo ha tra i 38 ed i 40. Se facciamo due conti, usando il buon senso scopriamo che la Juve sta esprimendo un calcio non adeguato al costo della rosa a disposizione del tecnico. Un calcio che dal punto di vista numerico ci racconta di una squadra che si difende, ma che espone il portiere agli attacchi avversari. Una squadra che attacca poco e male e quando lo fa non è pericolosa.
    Insomma la frase “ma dove vogliamo andare?” ci sta tutta.
    Poi però si pensa ad un allenatore nuovo, ad un progetto che sta nascendo.
    Ma è proprio vero? Anche qui i nuovi alla fine sono 2, Allegri poteva ripartire da Pirlo che comunque meglio aveva fatto.
    Bon Courage Mister!

    • Luca, come sempre i tuoi post sono stimolanti, perché cercano col bisturi l’origine della malattia …

      È pur vero che i “numeri” su tre partite dicono abbastanza poco, ma comunque sono un indizio.
      Così come è un fatto che la squadra sia atleticamente sgonfia. Mentre tutte le altre squadre corrono!

      Sento parlare poi di “squadra da assemblare”… Boh, a me i veramente nuovi risultano solo due: Locatelli e l’allenatore.
      Allenatore che si limita a parlare di “errori tecnici” di tizio e di Caio, invece di spiegarsi e spiegarci partite orrende come Juve-Empoli.

      Sono d’accordo che Juve-Milan sarà uno spartiacque, soprattutto per capire se i rossoneri sono una diretta concorrente in questo campionato, oppure dobbiamo accomodarci nelle retrovie.

    • NUMMERI

      Conterò poco, è vero:
      — diceva l’Uno ar Zero —
      ma tu che vali? Gnente: propio gnente.
      Sia ne l’azzione come ner pensiero
      rimani un coso vôto e inconcrudente.
      Io, invece, se me metto a capofila
      de cinque zeri tale e quale a te,
      lo sai quanto divento? Centomila.
      È questione de nummeri. A un dipresso
      è quello che succede ar dittatore
      che cresce de potenza e de valore
      più so’ li zeri che je vanno appresso.

  4. Luna
    Tu sai quanto tengo per la Joya…sarebbe ora di dimostrare il suo vero valore dalla prima all’ultima partita e ripagarci della fiducia riposta in lui.
    27 anni, Ronaldo non c’è più, campare con altre scuse basta pure.

    Ciao

  5. Antony

    Moggi e Giraudo è stata la migliore coppia di dirigenti che abbia avuto la Juventus negli ultimi trentanni. Prima, è vero, c’è stato Boniperti, ma erano tempi in cui la Juve operava prevalentemente sul mercato interno prelevando i giovani più interessanti che fiorivano nei vivai delle società di calcio italiane.
    Quando Moggi decise di cedere Vieri fu una sorpresa anche per lo stesso Gianni Agnelli, mentre lui ripeteva ai giornalisti: “Vieri resta, sono stufo di ripeterlo: Vieri è incedibile”. Gli spagnoli dell’Atleti s’erano mossi per tempo raggiungendo un accordo con la Juve per 24 miliardi delle vecchie lire all’inizio di maggio, il 3 luglio 1997 Vieri fu ceduto dalla Juve all’Atletico Madrid per 34 miliardi. Il direttore, dice Vieri, con i suoi modi tranquilli e gli occhi semichiusi, dice che era pronto ad aumentarmi l’ingaggio ma che non poteva andare oltre i 2 miliardi di lire a stagione mentre l’Atletico Madrid gli offriva 3 miliardi e mezzo a stagione. Moggi però aveva già in corso la trattativa per prelevare Fonseca dalla Roma, di mezzo a far traballare il buon esito dell’ operazione, c’era stato un litigio fra Sensi e i dirigenti bianconeri, ma alla fine Fonseca arrivò a Torino per 9 miliardi e 2 miliardi di ingaggio per lui fino al 2002 con buona pace di tutti. Questo per dire con quale accortezza e professonalità i due ex dirigenti trattavano in quegli anni le operazioni di mercato, in una società che aveva affidato loro l’arduo compito di tornare a vincere lo scudetto dopo 9 anni senza poter contare sul sostegno finanziario della proprietà. Accusati dopo calciopoli anche di falso in bilancio e già assolti nel 2009, ci sono voluti altri 9 anni per chiudere la vicenda processuale (2018) che aveva fatto finire nei guai la “triade” della ex dirigenza bianconera, per Roberto Bettega, Antonio Giraudo e Luciano Moggi si è espressa la Corte d’Appello, confermando la decisione di non condannarli per i reati di cui erano stati ritenuti (ingiustamente) colpevoli. Ne sono passati 15 invece senza che alcun tribunale italiano abbia finora sentenziato che nel 2006 quello sportivo è stato un processo FARSA e forse dovrà pensarci la CEDU a restituire ad entrambi l’immagine e la dignità di persone perbene, per dirla con le parole di Enzo Biagi, sottratte loro da “una sentenza pazzesca perché costruita sul nulla, su intercettazioni difficilmente interpretabili e non proponibili in un procedimento degno di tal nome.”

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