Calciomercato presentazione Vlahovic

  1. DV7 E TANTI SALUTI AL CR7

    Manco a farlo apposta oggi ricorre il compleanno del più grande 7 juventino di tutti i tempi. Il Barone!
    Sentir dire che Vlahovic ha scelto la 7 di Ronaldo vuol dire che se la sente…ma la maglia, la 7 più pesante, non è certo quella di uno che ci fa trovare nella posizione in cui siamo.
    Al contrario, se avesse deciso a giugno di lasciare la Juve, questa, avrebbe avuto modo di provvedere prima all’acquisto del vero 9.
    Non è che mette la maglia di CR7, per me mette la 7 e basta…sono bestie i giornalisti che fanno domande alla catzo di cane come ad esempio quella di domandare se andava ad abitare nella villa di Ronaldo.
    Comunque, sono contento più per le uscite che per le entrate anche se queste ultime sono della massima importanza come appunto, l’acquisto di Vlahovic e Zakaria.

    Tanti soldi si risparmieranno sugli stipendi e non si supererà sicuramente la doppia cifra …anche deLigt e il suo Raiola dovranno adeguarsi.
    La Juve è questa: prendere o lasciare.
    Ciao a tutti

    • Ciao Barone,

      in realtà il tuo post lancia parecchi spunti, su come i giornalisti ci raccontano le cose.

      Soprattutto il calcio e la Juventus.

      Partiamo dal punto di vista economico, ad agosto la Juve non aveva liquidità, se non quella necessaria e sufficiente per iscriversi al campionato.

      Per poter fare un minimo di mercato abbiamo dovuto aspettare la ricapitalizzazione che si è finalizzata a dicembre.

      Ronaldo non c’entra nulla.

      Interessante il discorso sul numero.
      Il 7 da noi conta poco in effetti, è una maglia neutra nonostante l’abbiano indossata molti campioni.

      Il mito della 7 nasce in Inghilterra un 7 bianco su una maglia rossa, niente di speciale se non per il fatto che la indossò George Best.
      A cui seguì Cantonà, quindi Beckam ed in ultimo Cristiano Ronaldo.
      Insomma una storia inglese da Red Devils che a noi poco importa.

      Importa l’altra, quella della della 10.
      Leggendaria nel mondo da quando la indossò Pelè e dopo di lui tutti i più grandi Campioni, quelli che hanno saputo accendere i sogni di milioni di appassionati.

      Sulla villa.

      Bisogna sapere che a Torino ci sono delle dimore bellissime, queste vengono date solo in affitto, a prezzi da fantascienza, con annessi servizi di vario tipo come ad esempio il consierge.

      Li gestisce un agenzia, alla quale si rivolgono le società per i professionisti che restano in città per qualche tempo.

      Calciatori ma non solo, manager, politici direttori di banca ecc.

      Ecco, che Vlahovic ha preso una splendida villa che era sul mercato, per altro vicina a quella che fu di Del Piero, ed a quella dove abita Giletti, ma oggi gira così.

      Oggi i giornalisti ci dicono della 7 di Ronaldo ma è la 7 e basta, che prima era di qualcun altro.

      Ci raccontano di DV7, scimiottando CR7, che è poi un marchio commerciale nato dalle iniziali che sempre in UK ricamano sulle tute e sulle maglie di allenamento di giocatori ed allenatori, Mourinho ad esempio usava JM.

      Dusan Vlahovic è Vlahovic punto.

      Insomma come molto spesso succede il racconto di pseudo giornalisti, che conoscono poco le cose di cui parlano ci lasciano perplessi, diciamo così.

  2. Ciao Barò, pienamente in sintonia con te il vero 7 nella Juve è stato Franco Causio, il resto nato nel manchester di Fergusson che fece mettere a Ronaldo per ricordare quel grande gallese che lo aveva messa qualche anno prima, non ci appartiene. E’ solo un caso che Ronaldo sia passato dalla Juve portandosi quel numero che per la Juve era il simbolo di altri campioni.
    Ho sentito la completa intervista aVlahovic in conferenza stampa e mi è sembrato di vedere un ragazzo molto intelligente ( non lo conoscevo prima tranne che i suoi gesti atletici in campo) ed educato. Ha dato il buongiorno a tutti coloro che gli avevano appena fatto la domanda ed ha sempre risposto in modo spontaneo e preciso senza mai scomporsi, veramente un ragazzo in gamba. Il 7 per lui è il numero più vicino al 9 che sarebbe il suo numero di appartenenza, questa è stata la sua risposta e quando qualcuno gli ha chiesto a chi voleva assomigliare dei grandi del passato ha mandato indietro la domanda rispondendo in modo elegante dicendo che lui è solo lui e basta.
    Ho la sensazione che si parlerà molto di lui nei prossimi anni.

  3. Antonio,
    ti rispondo qui.

    Il pippone non è aria fritta, se lo leggi attentamente.

    Non ho parlato della Juve, ho parlato di due juventus, i cui esempi mi servivano per confutare un articolo che non condividevo.

    Gli esempi della Juve del 77 e di quella del 96 mi servivano per far vedere come, con un mercato alla nostra portata, basato sui giovani, fino a 25 anni, presi secondo talento, nelle varie categorie, fu la chiave del successo in Italia ed in Europa.

    Ciò contrapposto alle tesi del “giornalista” che ci racconta una Juve che sostanzialmente non esiste e che fortunatamente non è mai esistita.

    Semplicemente abbiamo vissuto una Juve, quella di Marotta e Paratici che si muoveva secondo logiche da provinciale, non certo da grande club.
    Una Juve che fa plusvalenze, che vive di mercato e player trading, insomma, cose che vanno bene in una Samp o in un Udinese, non certo in club il cui marchio è in grado di arrivare a fatturare 600mln all’anno.

    Sul resto sorvolo, la Juve del Trap accusato di difensivismo giocava con una difesa a 4 dei quali uno faceva l’ala.

    Un mediano a centrocampo ed una mezzala.

    Il resto erano punte e mezze punte.

    Boniek, Platini, Bettega e Rossi!

    Sulla Juve di Lippi, vinse con i giovani, con la squadra che ho mostrato, che era la formazione che vinse la CL.
    Con i Davids e gli Zidane in coppa non vincemmo niente.
    Sfortuna, errori arbitrali, ci sta.

    Ma vincemmo due finali partendo dai ragazzini, questo non va dimenticato.

    Ce ne sono altri di esempi, dal Real che compra addirittura Bale, ma poi vince con Isco, dopo un decennio passato a ricordare la quinta del Buitre, ragazzi della cantera comandati da Butraguenho.
    C’è il Barça dei canterani, che ha cominciato a prendere i vari Vidal e non ha più vinto, anzi è quasi fallito.
    C’è il Manchester degli 8 primavera capitanati da Beckam capaci di vincere tutto.

    Insomma ne ho sentite di ogni, e questo Faziosi lo aggiungo alla collezione.

  4. Luca ha scritto cose che condivido questo Faziosi, perció l’ho riportato. Poi si puó sempre confutare in qualche passo ma guardare il passato per compararlo al presente o al futuro, a mio avviso, non ha molto senso. Sono tante le variabili e tanti fattori che possono contribuire a farti vincere o perdere in un momento.
    Non sappiamo ancora cosa sarà l’effetto Vlaovic ad esempio e proprio adesso mi giunge voce che Bentancur ha segnato e fatto vincere il suo Uruguay ( proprio quando è stato venduto mentre da noi non tirava mai in porta). Ipotecare il futuro rapportandolo a quanto fatto bene nel passato nel calcio non ha molto significato, ogni periodo ha i suoi campioni specifici ed i suoi Inzaghi. Si parlo proprio dei fratelli Inzaghi, a mio modesto parere molto più fortunati nella vita di quanto siano bravi, o no?

  5. alessandro magno

    Emiliano Faziosi non è un giornalista lo conosco è un amico che scrive au Twitter. Tutto qua. Però da persona intelligente quale è scrive spesso cose interessanti e condivisbili

  6. Antonio, Ben.
    Non voglio, non mi permetto di giudicare Faziosi, come personaggio, tantomeno come persona, non lo conosco, ed in ogni caso certi giudizi me li terrei per me.
    Voglio giudicare l’articolo, soprattutto una parte di esso, che esprime un concetto che non solo non condivido ma che non ha alcun riscontro con la realtà, anzi proprio la realtà ci dice il contrario.
    “Abbandonate definitivamente le velleità belgiuochiste degli ultimi anni, si ricostruisce alternando colpi pazzeschi alla Vlahovic con giocatori ancora giovani ma già pronti (senza illudersi che ragazzini che faticano in C possano essere titolari in Champions, dai, su).”
    La realtà storica della Champions League ci dice esattamente il contrario si ricostruisce puntando su una base di giocatori giovani e di talento, che vengono fatti crescere in seno alla società, sulla quale poi nel caso inserire il campione di turno od il giocatore di sicuro affidamento, si costruisce con il lavoro sui giovani, nel tempo, non con il mercato.
    E’ la storia di tutte le grandi squadre del passato, dall’Ajax al Real, dal Barça al Manchester fino al Bayern Monaco.

    “E se questo dovesse significare il cedere giocatori anche giovani ma sui quali non si è convinti (vedi Kulu e Bentancur), lo si fa, come era solito fare Moggi, che vendeva il mostro Zidane per prendersi Nedved, Buffon e Thuram.
    Il tutto, liberandosi di ingaggi folli per giocatori che non sono che buone riserve. Non a caso, Zakaria pare abbia un ingaggio di 3 milioni, del tutto sostenibile.”
    Anche questa è slegata dalla realtà, Zidane voleva andarsene attirato dal Real. Moggi non vendette nessuno, sfruttò l’occasione . Sugli ingaggi, non direi che Kuluseski e Bentancur abbiano ingaggi insostenibili o folli, stiamo parlando di 2.5mln a testa.

    “Quindi, chi sogna una Juve che torna a dominare in Italia e a competere dove può, sarà presto soddisfatto.”
    Questa è la peggiore di tutte ed è un concetto che riappare da più fonti. No signori la Juve non è questo, la Juve ha bisogno di riorganizzarsi dopo i disastri dell’era Marotta e Paratici, profeti di un modo di fare calcio che semplicemente non funziona sia dal punto di vista economico, sia dalp unto di vista sportivo. La Juve è uno dei primi 10 club al mondo finanziariamente ed ha il dovere ed il diritto di competere per tutto. E lo può fare deve solo tornare ad agire ed a pensare come un club di calcio che lavora per il raggiungimento degli obbiettivi sportivi.

    “Invece chi sogna rivoluzioni di gioco in chiave adanista, chi sogna una squadra di soli giocatori giovani e di fantasia, chi sogna una Juve che cerca di competere con City e PSG sul loro stesso piano, ne rimarrà deluso.
    Ma loro sono delusi sempre, sono i “mai cuntent”, tendenzialmente ragazzini che hanno visto il calcio sulla playstation e si nutrono delle stupidaggini di Adani.
    Per loro, ci sarà sempre e solo sofferenza.
    Dispiace…”
    Ecco la chiosa finale, di un ragazzino che abbraccia le tesi dei “più grandi” ma che restano tesi discutibili, anzi tesi slegate totalmente dalla storia del calcio e dalla realtà attuale.
    Ernest Happel, chi era costui? Era uno di quelli che anno segnato nella storia del calcio un prima ed un dopo. Era l’allenatore preferito del Trap, era l’allenatore che insegnò un calcio mai visto prima in Olanda e che creò i presupposti per la nascita di squadre leggendarie come l’Ajax di Cruijff ed il Barça d Guardiola.
    E tra le grandi squadre ci sono anche due Juventus, la prima, la Juve del ’77 la seconda la Juve del ’96 meglio conosciuta come la prima Juve di Lippi. Due squadre che nascono sui giovani e su un gioco più tradizionale la prima, più innovativo la seconda, ma due squadre costruite con i giovani e con una buona dose di fantasia e di talento, come quello di Causio e come quello di Del Piero ad esempio.
    Adani merita un discorso a parte.

    • Mamma mia, Luca.
      Perifrasi e controcanto si abbracciano in modo sublime nella tua chiosa.
      Perché -sarebbe inutile sottolinearlo-, non é importante “chi” scrive, ma “cosa” scrive 🧐.
      Soprattutto laddove incidi il bisturi sul “provincialismo” mediocre dell’ultima Juve, risulti incisivo.
      Marotta, pur con tutte le sue qualità, aveva portato in senso alla Juve un modo di pensare mai stato della Juve.

      Più in generale sul dibattito: leggere, rileggere, valutare, ripensare a ciò che si scrive dovrebbe essere un retaggio di tutti noi.
      Solo così il dialogo ci arricchisce. E si cresce.

      Ciao.

    • Alessandro Magno

      non ci trovo nulla che non abbia detto e che non combacia con quello che tu hai detto. non so proprio dove sia lo scontro se non forse su Adani e il bel giochismo in cui ha ragione però Faziosi. Adani non sa come si vince in europa ne in Italia non è mai stato un vincente nè da giocatore in cui era uno scarpone nè da allenatore può fare il teorico come tutti i teorici anche io posso fare il maestro d’arte senza saper dipingere una mazza di niente. sul bel giuoco storicamente vale solo se vinci qualcosa delle squadre che praticavano il bel guiuoco ma non hanno vinto un tubo si ricorda solo l’Olanda di crujiif che però con il suo club guarda caso vinse 3 champions di fila. se non avesse vinto quelle non si ricorderebbe quel bel gioco fra l’altro in Italia non c’è l’onestà intellettuale per parlarne ad esempio si cita a sproposito l’Italia di Mancini. allora se il bel gioco è una cosa soggettiva cerchiamo di non rompere tanto le palle con sta storia

  7. Evita il discorso su Adani puoi anche evitarcelo, Luca. Un idiota tifoso delle m…. rimane tale e può solo essere solo invidioso ed accidioso nei confronti della Juve.
    Guarda che l’ultima squadra ad aver fatto scuola è stata il Barcellona di Messi, Xavi, Piquet Iniesta messa in campo da Guardiola con il tiki taka.
    Così come ai tempi dell’ Ajax e poi Olanda che rivoluzionò il calcio ed il modo di stare in campo, in molti hanno cercato in questi ultimi 10 anni di scimmiottare questa ultima squadra. Un discepolo di Guardiola poi diventato pure campione d’Europa con la Spagna di nome Luis Enrique cercò in una sua esperienza a Roma di portare quel tipo di gioco, pure in Italia. Oggi in molti hanno capito che se non hai i giocatori adatti il tiki taka non te lo puoi permettere, anche perchè le difese non ti permettono di imbucare e sanno bene come sistemarsi in modo che non passi uno spillo d’avanti al proprio portiere. Per poter vincere determinate partite è ritornato di moda il vecchio contropiede fatto bene e poi le squadre con giocatori dal grande fisico che sanno portare la palla avanti facendo grandi sportellate.
    Me lo stai dicendo in tutte le salse che il calcio inglese tira parecchio gli spettatori ed è diventato ricco perchè venduto anche molto bene.
    De gustibus non disput……, e segue le mode ma a me principalmente questo tipo di calcio non piace. In Italia abbiamo delle caratteristiche strutturali e fisiche che non possono supportare quel tipo di gioco, e tanto per cambiare, proprio nel momento in cui sembrerebbe che abbiamo raggiunto il fondo, siamo andati a vincere un campionato europeo, sfruttando le nostre caratteristiche tecniche
    più che fisiche.
    Caro Luca il calcio si fa con quello che si ha a disposizione, quando eravamo ragazzini ci facevamo le squadre per giocare sul campetto improvvisato, e due di noi facevano la conta e si pigliavano gli amici più forti per farsi la squadra. Il gioco che si sviluppava era quello che si riusciva a fare in relazione alle caratteristiche che avevamo. Se avevi il lungarone in attacco cercavi di fare i cross sperando che te le pigliasse di testa perchè era più alto degli altri ( per farti un esempio pratico). In sostanza devi fare di necessità, virtù, se hai gente come Xavi e Iniesta non puoi giocare la palla alta con lanci di 40 metri, mentre lo fai se hai Lukaku o Salah che ti corrono da centrometristi.
    Ecco perchè sono convinto che le grandi squadre ti diventano tali se si incontrano determinate convergenze che ti consentono di vincere anche in modo diverso. Se hai buoni giocatori ( giovani e meno giovani non importa) che si completano tu sei già a metà dell’opera.
    Ricordati pure che in una Juve di Lippi in una finale di coppa campioni vinta, il migliore in campo fu un ex falegname di nome Torricelli che in quella squadra non fu solo determinante accanto a fior di campioni. E’ il buon mix quello che conta, il gioco poi si trova di conseguenza.

    • Curiosità:
      Era belgiuochismo quello con cui abbiamo vinto l’europeo?
      Chiedo per un amico fazioso.😅

      • Alessandro Magno

        no per nulla

        • Giusto Ben,
          No, lo chiedevo perche quando prova ad averle la Juve certe caratteristiche alcuni parlano di “velleitá belgiuochiste”. Incluso alcuni allenatori esperti dicono che in quel modo non si vince.

          • Alessandro Magno

            in italia questa cosa è una cosa che viene molto usata a pretesto. come ricorda sopra Luca Lippi soprattutto nel suo primo ciclio quando giocavano vialli ravanelli padovano poi boksic vieri ha giocato stra bene e stra agressivo. io non me li ricordo i complimenti al gioco di lippi. MAI. ma proprio mai mai mai mai . anzi ricordo che ci han detto che siccome correvamo troppo ci doppavamo. quindi in italia chi usa questi argomenti spesso troppo spesso lo fa a prestesto.

          • Alessandro Magno

            sia conte che allegri hanno avuto dei grandi momenti di bel gioco. tu ricordi complimenti da parte della stampa? Allegri quando gioca 4231 e si arriva a cardiff o quando fa una rimonta pazzesca in campionato sulla roma vincendo tipo 20 partite di fila tu ricordi la stampa e gli opinionisti parlare di bel gioco? quando il terzo anno con conte e tevez facciamo 102 punti tu ricordi palrare di bel gioco? o l’anno dopo smepre con tevez e con morata quando a sorpresa andiamo in finale di champions tu ricordi parlare di bel gioco? io ricordo questo argomento solo usato contro la Juve quando o la Juve non gioca bene oppure la Juve gioca e vince senza giocare prticolsrmente bene. Se qualcuno di voi si aspetta i complimenti di mediaset rai e sky al gioco della juve io penso che voi siate fuori strada e questo indipendentemente se la juve gioca bene o gioca male

            • Verissimo, la Juve di Lippi non fu mai presa ad esempio di bel gioco, ma al contrario l’attuale Atalanta di Gasperini che in un certo modo ne ricorda i meccanismi è una squadra europea addirittura meritevole di vincere lo scudetto a tavolino nel caso di sospensione del campionato per Covid! (si ho sentito pure questa)
              Verissimo perché pur di dare addosso alla Juve si sono inventati il sarrismo, in un annata, quella di Cardiff, nella quale la Juve di Allegri, dopo un avvio da incubo, stava letteralmente dando spettacolo, su tutte la partita contro il Barça a Torino.
              Verissimo perché io da quella sera non ho fatto più l’amore… ops, quella è la canzone, volevo dire perché io da quella sera ho letteralmente smesso di vedere i commenti su Rai e Mediaset e tuttora non ascolto neanche più Sky.

          • Ma no, figurati se mi aspetto i complimenti dagli avversari o dalla stampa.
            Quella di Lippi è una delle Juventus più esaltanti che io ricordi, e credo che per tanti juventini sia così. Indipendentemente da cosa dicano gli altri.
            Comunque al di là delle accuse degli stupidi, a livello generale quella Juve riscuoteva grandi consensi, basta ricordare l’ammirazione di Ferguson che la prendeva da modello per il suo MU.
            Anche Conte, soprattutto il primo anno, ricevette molti complimenti per il gioco della Juve (perfino da Sacchi che non è mai contento). Così come Allegri nelle sue migliori annate.
            Poche critiche si possono muovere a queste squadre.

    • Ma chi ha parlato di Adani!
      Adani caso mai merita un discorso a parte e partirebbe dal mio punto di vista sul fatto che è un gran maleducato!

      Detto questo, ripeto, ho citato due squadre per parlare della presenza dei giovani nelle squadre che vincono le competizioni europee.
      E’ un fatto che la maggior parte delle squadre che vincono le coppe, hanno un età media abbastanza alta, ed una lunga permanenza dei propri giocatori tra le fila della squadra.
      Questo presuppone che per vincere determinate partite, devi tra le varie caratteristiche avere un gioco dove la palla gira in maniera estremamente veloce e per fare questo devi giocare sostanzialmente a memoria.
      Oltre questo e si vede in campo meglio di ogni altra cosa, se i giocatori che formano l’ossatura della squadra crescono insieme negli anni, l’affiatamento diventa tale che il mutuo soccorso tra questi è automatico e per l’avversario affrontare una squadra i cui giocatori sono abituati a coprire gli errori l’un l’altro diventa veramente arduo.
      Ne sono un fulgido esempio Bonucci e Chiellini. Il secondo copre tutti gli svarioni del primo, è già in posizione ancor prima che Bonucci la combini. Questo con De Ligt non capita, ma non perché De Ligt sia più scarso o sia più giovane, ma perché ha giocato poco tempo con Bonucci.

      Non ci sono metodi di gioco più efficaci di altri, non ci sono squadre che devono essere costruite per l’allenatore o giocatori più o meno adatti.

      Certo se punti a vincere spendi più di tutti ingaggi un buon gestore per lo spogliatoio ed il campionato lo vinci, succede, è successo, succederà ancora.

      Ma per vincere la Champions League, superare gli avversari del tuo livello, se non di un livello superiore serve ben altro. Serve occhio per vedere il talento ancor prima che sia manifesto, quindi serve la bravura e la pazienza nel far crescere il talento ed amalgamarlo in un gruppo per fare una squadra. Affinare il tutto, vendendo ed acquistando con il bilancino ed in 4 o 5 anni centrando il colpo del fuoriclasse, si può pensare di vincere la coppa con una buona probabilità di successo.

      Purtroppo è così che funziona almeno in percentuale.

      Ma poi mancano i soldi?

      E’ ovvio che se vuoi sperare di vincere la Champions League devi pensare di poter trattenere i tuoi giocatori il tempo necessario e questo come abbiamo visto, società come l’Ajax attuale non se lo possono permettere.

      Ma nel caso della Juve che è tra il 10° e l’11° posto nelle classifiche di fatturato e valore del club, direi che sia possibile trattenere i giocatori più forti per qualche anno.
      Se compri infatti un giocatore di 20 anni lo puoi tenere fino a 27 per poi rivenderlo senza rimetterci anzi guadagnandoci, la tua squadra in questo modo diventa sostenibile.
      Certo se compri un 28 enne, già pronto, lo sfrutti 2 anni, poi lo tieni altri 2 anni a rimorchio perché chi te lo compra, con quell’ingaggio e tutti quegli anni di gloria sul campo? Poi lo metti fuori rosa per forzare la situazione e tutta una serie di storie ahi noi note, ma che spero di non sentire più.

    • Metterei Arthur con Zakaria e sposterei Locatelli più avanti magari momentaneamente a posto di Morata, ovviamente in posizione centrale e Dybala esterno.

  8. Schezny
    Danilo-DeLight-Bonucci-De Sciglio
    Zakaria-Locatelli
    Cuadrado-Dybala-Morata
    Vlahovic
    Secondo voi con una formazione così quanto siamo lontano dalle squadre europee.
    Possiamo sognare qualcosina in quella maledetta competizione.
    Quanto è inferiore questa formazione a quella di Cardiff.
    Questa rosa è diventata un pochino più allenabile?
    Fino alla fine…..

    • Così mi piacerebbe vederla. Peccato non poter contare su Chiesa nei tre dietro vlahovic.
      Vediamo comunque come si inseriscono i nuovi, tra qualche settimana potremo rispondere meglio alle domande che proponi.
      Siamo senz’altro inferiori a Cardiff soprattutto in ciò che riguarda il peso specifico dei singoli dato anche dall’esperienza. Insomma, gente come Alves, Barzagli, kedhira, Mandzukic ecc…hanno quel qualcosa che ancora probabilmente manca a questo gruppo e che secondo me farebbe molto comodo anche ad Allegri.
      Però magari l’entusiasmo e la fame di gente che deve ancora affermarsi possono compensare un po’.

    • Ti confesso che è anche la mia formazione

  9. Io non ho preferenze di formazione tipo, ritengo tutti i disponibili, buoni ed arruolabili in quanto professionisti con buone caratteristiche tecniche individuali .
    Per tutti i tifosi faziosi non sono neppure uno di quelli che si fanno prendere dal buongioco secondo determinati canoni.
    La Juve è diventata la squadra per cui tifo perché mi ha sempre appagato a livello di soddisfazioni sportive facendomi gustare negli anni le performance di campioni di calibro superiore a partire da Causio Bettega passando ai Cabrini Scirea Rossi e Platini fino a Baggio Vialli Del Piero e via dicendo.
    Allo Juventus museum mi sono sentito fiero nel mostrare a mio figlio le foto e le immagini di quei grandi campioni.
    Vincere è l’unica cosa che conta, per qualcuno è uno slogan qualunquista o meglio populista, ma poter capire la forza che esprime questo slogan non è da tutti. Ed è un altro privilegio che solo chi tifa Juve può cogliere e capire sul serio. E come dicevano in una canzone “ ci dispiace x gli altri”, anzi ce ne frega degli altri😂😂
    Fino alla fine forza juve,
    soprattutto ora che ha messo in squadra un nuovo atleta cui c’è tanta aspettativa che ha fatto tanto schiattare tanti fegati x invidia.

  10. Volevo tornare un attimino al ragionamento di Luca sulla Juve del 77 e del 96.
    Ragionamento che mi trova molto d’accordo. Secondo me la Juve per l’ estate dovrebbe puntare su uno scheletro importante( De Light,Locatelli, Chiesa, Dybala, se ci crede ancora e Vlahovic) ed a questo aggiungerci i De Winter, Fagioli,Ake, Soule,Miretti,Ranocchia. Basta parametri zero. Facciamoci una canterà stile Barca e apriamo un ciclo. Basta Ramsey,Rabiot e scarti vari.

  11. MERCATO ESTIVO

    -Dybala andrà in Premier League;

    -Anche De Ligt andrà via (contratto troppo oneroso);

    -La Juve punterà tutto su Zaniolo.

    Staremo a vedere 🤔

    • Ramsey ha pure liberato il posto in ortopedia per Zaniolo😅
      Ma se fosse sano sarebbe un gran bell’acquisto.

      • Acquisto rischioso, ma il giocatore c’è, anzi, è proprio forte!

        C’è da pensarci bene, e da fare delle valutazioni con lo staff medico.
        Anche Khedira aveva dei problemi poi…

    • In effetti se ci pensi bene Dybala si ritrova a rinnovare a 28 anni per i 29.
      Contratto troppo lungo arriva a 34, contratto oneroso per un giocatore della sua età.
      Contratto pericoloso per i continui infortuni.
      Se ben guardi, si infortuna ogni volta che entra in forma.

      De Lugt è giovane è forte, sarebbe da fargli un contratto a vita, ma a certe cifre, conviene abbracciarsi e dirsi addio. Il nostro campionato non produce come quello inglese, e tutti quei soldi conviene spenderli su un giocatore in un altro ruolo, penso ad un Baggio o ad un Del Piero.

      Insomma, c’è un Joao Felix che non gioca mai, io un pensierino lo farei

  12. Non entro in merito alla prossima campagna acquisti/cessioni. C’è sempre da valutare l’aspetto economico ma anche quello affettivo e di appartenenza che in termini di punti e considerazione tecnico tattica vale molto.
    Ci sono molti tifosi che non capiscono la vera importanza di avere un Chiellini in squadra. pensano alla carta d’identità e non riescono a concepire quanto sia fondamentale avere un uomo che continuamente impartisce un esempio per fare sempre meglio onde rendere grande la società che non solo ti paga, ma che ti fa sentire più grande degli altri.
    L’appartenenza ad una società non significa baciare ipocritamente la maglietta dopo aver segnato un goal, ma farla sentire sudata per aver dato tutto ed anche di più di quello che si aveva da dare.
    Io sono romantico pertanto non faccio testo, ma penserei mille volte prima di allontanare Dybala dalla Juve. Il non più “picciriddu ” ha un valore intrinseco che va oltre certi discorsi commerciali.

  13. Sono veramente indeciso. Nel fine settimana di Febbraio ci sono Empoli- Juventus e Pisa-Parma.
    Il cuore dice di andare ad Empoli dove però si prevedono imboscate da parte dei fiorentini mentre alla Arena Garibaldi arriva il grande Gigi. Non so che fare. Farle tutte e due, se non sono in contemporanea, vorrebbe dire rischiare il divorzio. Non so. Il tempo stringe.
    Voi che mi consigliate.

  14. Grazie Miki e Luca.
    Infatti è la scelta di cuore e che Dio me la mandi buona che qui gli animi sono super riscaldati.

  15. FASE DI ATTACCO ASFITTICA

    L’attacco della Juve, con 34 gol finora, é ampiamente deficitario rispetto alle prime della classifica. Ma anche altre squadre, sulla carta meno attrezzate, hanno segnato incredibilmente più gol di questa stitica Juve.

    Siamo ai livelli di Empoli, Sassuolo e Udinese. Il che é francamente inaccettabile.

    Vlahovic, da solo, potrà risolvere questo problema?
    Tenuto conto che il nostro difetto, ad oggi, é quello di “riempire poco l’area di rigore avversaria”, non credo che un attaccante (pur bravissimo) possa eliminare il problema.

    Rimedio? Sul rettilineo di arrivo
    di questo torneo Allegri deve assolutamente studiare accorgimenti tecnico-tattici che incentivino la fase di attacco, per portarsi almeno sul podio, un traguardo alla portata di questa Juve innervata dal mercato invernale.

    Speriamo in definitiva di non vedere mai più un Milan- Juve in cui la nostra squadra non riesca a centrare, in 90 minuti, lo specchio della porta avversaria!

    Buon weekend.

    • Il discorso è assai complesso.
      Il modo di andare a rete questa squadra lo aveva anche trovato, determinante la presenza di Locatelli e Arthur a centrocampo.
      7 gol fatti in una partita e mezza sono stati un buon segnale.
      Purtroppo l’idea di Allegri è differente.
      Meglio agire sul mercato e trovare i giocatori adatti, piuttosto che lavorare e costruire un gioco basato sui giocatori presenti.

      Ma tant’è.

      A quanto pare abbiamo anticipato il mercato di giugno, per cercare di centrare il 4° posto.

      Speriamo ne sia valsa la pena.

      Nel frattempo spero che i problemi della Juve siano realmente di rosa, perchè se fossero di guida tecnica avremmo buttato via almeno altre due stagioni.

      Ma quello che mi preoccupa di più è il fatto di ritrovarci al 4° anno di Allegri con una squadra capace di lottare dignitosamente in campionato ed anche di vincere uno o più scudetti, ma con gli stessi cronici problemi in Champions League dovuti alla cronica mancanza di un gioco adatto alla vittoria in coppa.

    • Boh, Luca, non saprei che dirti.
      Ma se i problemi -come tu adombri-, fossero anche nella guida tecnica, ci sarebbe veramente da …suicidarsi😥, visto che abbiamo in panca l’allenatore più pagato della serie A.

      Ciao.

      • Anche la rosa più cara, ed il monte stipendi più alto.
        Non solo abbiamo appena speso 100mln in giocatori.
        Eppure fino ad ora abbiamo visto pochino.

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