Ieri Empoli domani Benfica

scritto da Cinzia Fresia

Finalmente una goleada. La Juventus scende in campo a Torino e conquista un risultato a suon di gol. L’Empoli tra le meno scarse è posizionato dodicesimo in classifica e va detto che  i bianconeri hanno perso con altre meno pregevoli.

Juventus guarita?

Semmai sia stata malata, una malattia vera non guarisce in due partite, dal rognoso derby all’indisponente Empoli la Juventus dimostra di essere una squadra e di considerarsi come tale. Se alla malattia vogliamo dare un nome potremmo chiamarla “indifferenza”.

Sebbene la fazione toscana abbia rinunciato da subito a combattere, i bianconeri si sono scatenati, nello specifico Rabiot che ha segnato una doppietta. Adrien è in questo momento l’uomo che “attizza” Max Allegri, gli piace  e lo ritiene utile.  Rabiot non è un campione, vive di momenti up and down .. quando down diventa un giocatore  inutile e attualmente sono più i down che gli up.

Ora all’appello mancano le squadre pesanti, perciò è bene cercare di non illuderci ..oggi siamo tristemente ottavi e la risalita resta un fatto condizionato da altri accadimenti.

Domani c’è il Benfica, la Juventus deve vincerle tutte per sperare di passare il turno. Perché la squadra di Allegri si è messa nella posizione della speranza in passi falsi altrui. Improbabile ma non impossibile.
Intanto la sorte non è dalla nostra, anche Leandro Paredes si infortuna.

Una maledizione che non si vuole placare quella degli infortuni agli atleti della Juventus. Se alcuni rientrano altrettanti escono. Lo staff atletico Juventino non è in discussione ma dovrebbe esserlo per la qualità dell’allenamento che propone. Perché dare la colpa alla sfortuna non è corretto e non ci crede più nessuno.

Sebbene la squadra abbia  sprecato troppo .. al superamento del turno deve crederci per forza poiché un’eliminazione risulterebbe una perdita economica immane e profondamente demotivante per ill gruppo.

A questa Juventus mancano tante cose, troppe. Principalmente un senso di appartenenza e giocatori che entrino nel cuore dei tifosi, perché al momento a parte Vlahovic non ce ne sono.

L’unico che si impegna verso questa direzione è Dusan Vlahovic il quale tenta di caricarsi la Juventus sulle spalle.

Un fardello enorme considerata l’età del serbo.

Ci auguriamo di vedere una partita combattuta il  cui desiderio è di non mollare mai.

La squadra si è guardata negli occhi e si è  resa  conto che è giunta l’ora di fare sul serio e di smetterla di litigare per evitare il peggio.

 

 

 

 

 

 

  1. LE BISCUIT

    Vincerne due e sperare che a Parigi non abbiano già preparato il biscotto.

    Uscire dalla Champions e sperare almeno nell’Europa League non sarebbe una vergogna, importante sarebbe giocarsela fino alla fine.
    Alla Juve è da tanto che non si alza un trofeo.

  2. LO DISSE ANCHE ROBERTO MANCINI

    Come Roberto anche Julio Caesar
    nella stagione 2005/06, l’allora portiere dell’inter, nel programma sportivo (Controcampo) si fece “scappare”, tra gli sberleffi e l’ironia degli altri in studio, di credere fortemente nello scudetto…
    Si era in pieno inverno quindi a campionato molto avanzato (girone di ritorno(?) ) e nonostante un distacco di 15 e più punti dalla capolista, Juventus, come era possibile dichiarare in diretta tv una cosa simile?…

    Secondo me tutti già sapevano tutto e che cioè si stava tramando qualcosa contro la Juve.

    Successe come nel 1963/64 ma che allora non gli andò a buon fine quando tentarono di fregare anche il Bologna alterando le provette d’urina (quelle per il doping post partita) dei giocatori felsinei (dichiarazione rilasciata da Giacomo Bulgarelli).

    Nel 2006 ci fu un unico giocatore Cristian Vieri, ceduto al Milan, che ebbe il coraggio di parlare rivelando le pedinazioni e tanto altro ancora.

  3. PENSA TE…

    Gli manca una vittoria e 20 sconfitte per eguagliarlo…

  4. FESTEGGIAMENTI

    Sabato hanno festeggiato i 1000 (mille) giorni senza ricevere un rosso diretto.
    O sono troppo bravi o …

  5. SENZA SOLUZIONE DI CONTINUITÀ

    Non esercito la professione forense e non mi interessa difendere la Juventus per partito preso, qui ci divertiamo semplicemente a parlare in modo rancoroso e dissacrante degli aspetti calcistici che riguardano la nostra squadra, anche se spesso tali aspetti sconfinano nelle volgarità che conosciamo. Ma è solo calcio.
    Da osservatore disinteressato, perché non coinvolto, non posso però non notare la quantità abnorme di tempo, risorse e denaro pubblico spesi per scavare sempre, da decenni, in un’unica direzione, con risultati – ad oggi – talmente scadenti che le punizioni inflitte sono dovute quasi esclusivamente a reati creati per l’occasione (cd. illecito strutturato, come truccare un campionato senza truccare una singola partita ), piuttosto che a fattispecie regolate da norme in vigore all’epoca dei fatti.
    Ci avevano provato anche negli anni ’90, con l’abuso di sostanze lecite che nemmeno sono riusciti a provare. Una mole titanica di faldoni, giorni ed euro investiti per partorire – finora – qualche topolino.
    La Juventus è praticamente sempre sotto indagine e sotto intercettazione, senza soluzione di continuità.

    Io posso comprendere la volgare sottomissione di giornalisti e politici o l’arrapamento mai sazio di mezzadri twittatori compulsivi, che per il proprio tornaconto e per il tifo manifestato non esitano ciclicamente ad esporsi a nuove caricature di se stessi, ma devo ammettere che, trattandosi di materia giudiziaria di cui io non capisco un tubo, non più di un cittadino normale, mi viene da pensare che le cose siano due: o siamo in presenza di un Club che, oltre ad essere il primo nel mondo ad aver vinto tutto, è anche coinvolto realmente in una serie di brutte faccende senza precedenti nella storia, oppure siamo di fronte ad un pur vago e impercettibile accanimento, giusto un po’.
    E, nel primo caso, saremmo in presenza della Procura più solerte d’Italia, dato che in tutto il resto dello stivale non esistono iniziative di pari livello.

    Le differenze di trattamento durante Farsopoli e la ghigliottina chiesta per Suarez (mai acquistato) paragonata al buffetto per Recoba (centinaia di partite) mi fanno sospettare che l’opinione pubblica caprina ha scelto da che parte stare, ma relativamente agli atti giudiziari faccio un passo indietro e aspetto con fiducia, presto capiremo di più, anche se per il momento la Società tace e subisce, cosa che fa sempre.

    PS Intendiamoci, il giorno che scoprissero che la Juventus ha truccato i bilanci, sarei il primo a pretendere giustizia, da cittadino, non da tifoso.
    (da: io non compro la gazzetta)

  6. NON SONO JUVENTUS-UNO

    Tanto tempo fa scriveva solo lui…boh!
    Qui se non si litiga non si scrive.
    Saluti!

  7. MASSIMO ZAMPINI

    L’opinionista sportivo e volto noto del canale Juventibus Live, Massimo Zampini, ha rilasciato la seguente intervista a Blasting News dove ha parlato del caso Calciopoli e pure dell’ex dirigente della Juventus, Luciano Moggi. Vi proponiamo un estratto di questa interessante intervista:

    “Calciopoli? Una cosa però è certa, è stato un processo zeppo di stranezze totalmente a senso unico.

    E questo sin dall’inizio, da come è stato portato avanti con la giustizia ordinaria e sia in sede sportiva in un processo che infatti è nato con il nome di Moggiopoli e non di Calciopoli. L’idea era questa, c’era un grande burattinaio dietro il mondo del calcio. Poi c’erano le chiacchiere con i designatori. C’era soprattutto quella intercettazione, cose che abbiamo scoperto dopo venivano fatte anche da altre società.

    Allora, a quel punto dopo hanno detto: ‘Ma la Juventus faceva anche altro’. Fatto sta che la Juventus e Moggi sono stati condannati prima che cominciassero i processi sportivi e quelli ordinari.

    Basta vedere le prime pagine dei giornali, già prima che parlasse la difesa c’era scritto: ‘Serie B, radiazioni’. Personalmente da avvocato e da tifoso juventino è una cosa che mi continua a far rabbrividire, non solo nel calcio.

    Altra cosa su cui si è fatto fin troppo silenzio è lo scudetto a tavolino dato all’inter. Ovviamente non ce l’ho con i miei amici interisti, loro non c’entrano nulla. C’è uno scudetto a tavolino dato come premio a chi era eticamente al di sopra di ogni sospetto ed era terzo in classifica. Col tempo si è scoperto che non lo fossero. Magari erano insieme con le altre, magari un po’ meno, magari un po’ di più. Non è un mio giudizio, non mi interessa, ma sono venute fuori le chiacchierate, le conversazioni che al 100% se fosse emerse nel 2006 non avrebbero portato lo scudetto a tavolino per l’inter.

    Quindi per motivi formali, di prescrizione, non si può cancellare lo scudetto a tavolino. Per me rimane una cosa che i media dovrebbero quantomeno sottolineare, considerando come si scandalizzano sul fatto che nel nostro stadio mettiamo il numero di scudetti che riteniamo giusto. I media invece però non fanno riferimento alla questione principale, cioè lo scudetto a tavolino che nessuno di loro, a partire da tutti, tutti i giornali sportivi, ritiene corretto. Si giudica solo la Juve dicendo che Moggi era peggio degli altri”

  8. DISASTRO ANNUNCIATO

    Per la prima volta nella sua storia in Champions League, la Juventus ha subito tre gol nel corso del primo tempo di una gara.

    Per carità, chi puó cacci quel deficiente in panchina che sta imbrattando la storia della Juve!!!

  9. Peccato xchè personalmente segnato il 2-4 speravo almeno in un pareggio visto che l’inerzia della partita fino al quel momento in mano al Benfica era cambiata. Pazienza. Complimenti a loro e a noi, spero finalmente si parta dai giovani xchè ne abbiamo di veramente forti.

  10. E x noi spero…

  11. GATTI PER DUE TOPOLINI

    Il 19 ( l’ubriaco per la smorfia), l’11 ( i sorci per la smorfia) e l’allenatore Allegro che li ha messi in campo.

    Avanti con i giovani, sbagliano qualcosa (sempre meno dei soliti noti) ma almeno ci mettono l’impegno.

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