📄 NOTA DELLA SOCIETÀ (🔗)
Juventus Football Club e il suo collegio di legali hanno letto con attenzione e analizzeranno a fondo le motivazioni, pubblicate poco fa, della decisione delle Sezioni Unite della Corte Federale d’Appello.
Si tratta di un documento, prevedibile nei contenuti, alla luce della pesante decisione, ma viziato da evidente illogicità, carenze motivazionali e infondatezza in punto di diritto, cui la Società e i singoli si opporranno con ricorso al Collegio di Garanzia presso il CONI nei termini previsti.
La fondatezza delle ragioni della Juventus sarà fatta valere con fermezza, pur nel rispetto dovuto alle istituzioni che lo hanno emesso.
NON SONO ALL’ALTEZZA PER CAPIRE LEGGENDO TUTTE QUELLE PAGINE
Non mi metto certo a perdere tempo a cercare di capire tanto non le capirò mai.
Senza perdere tempo disdiciamo tutto, chi non l’ha fatto lo faccia per il bene della Juve.
Lo ripeto, come scrissi giorni fa, nel 2006 non c’erano questi mezzi per farci sentire, oggi possiamo farlo, continuiamo a disdire.
Nel nostro piccolo cercheremo di farci sentire il più possibile, producendo contenuti e condividendo il nostro pensiero fino alla fine…degli altri.
Dobbiamo colpirli nella parte a cui tengono di più, il portafogli, e se togliamo loro i soldi possono allestire solo un campionato tra scapoli e ammogliati.
Probabilmente anche l’avvocato Afeltra non ha le basi…
https://www.tuttojuve.com/podcast-tj/avv-afeltra-a-rbn-motivazioni-difficili-da-accettare-ecco-i-punti-per-ribaltare-la-sentenza-sulle-plusvalenze-631063
Come immaginavo non sono un cog…e che non capisce niente se è vero che stanno improntando un ricorso fondandolo su un illogicità nelle motivazioni e quindi della stessa sentenza che si appoggia al “niente “ non avendo dei criteri normativi per poter trovare illecito in plus valenze che non possono essere dimostrate.
Mi sembra di vivere nel mondo iperuranico di Platone.
https://www.linkiesta.it/2023/01/juventus-regola-legge-sanzione-motivazione-sentenza/
Mi trovo nuovamente ed assolutamente in linea con questo pezzo. Grazie per metterlo.
Credo che tutti lo siamo, permettimi però di dirti che continuare a rispondere alle repliche di un alienato che attraverso argomentazioni false e tendenziose non si fa scrupolo di esternare la sua viscerale antijuventinità, non rende pieno merito alla tua bravura nell’esporre in punta di diritto tesi e antitesi, per quanto mi riguarda, ampiamente condivise.
Grazie Gioele.
Come ho detto tante volte, non voglio entrare in determinate dinamiche.
Le “repliche” negli scambi di opinioni sono basate su argomenti meritevoli di rispetto e sono esposte con rispetto. Un dialogo che viaggia su questi binari lo considero costruttivo anche nella diversità di vedute.
Anzi, a volte è proprio la diversità di vedute ad arricchirci perché ci permette di mettere in questione le nostre proprie convinzioni.
https://www.tuttojuve.com/altre-notizie/ingroia-la-juve-dovrebbe-andare-in-serie-b-la-penalizzazione-di-15-e-troppo-poco-631056
Eccolo là. E di che squadra poteva essere tifoso…
Finalmente vengono pubblicate le motivazioni della giustizia sportiva.
Ad essere sinceri, non ci trovo assolutamente nulla, se non un mucchio di sciocchezze.
Scopriamo che le plusvalenze sono legali, ma essendo che ne hanno fatte troppe e per tanto tempo, diventano un sistema illegale.
Ma che vuol dire? In tutta sincerità che vuoi prendermi in giro!
Vuoi raccontarmi una verità che esiste solo nella tua testa. Che mi dici un pezzo della realtà che ti fa comodo, ma eviti di dirmi che le plusvalenze della Juve sono assolutamente marginali 3 – 4% rispetto all’intero fatturato. Se invece guardiamo, altrove, in club di metà classifica notiamo che le plusvalenze arrivano tranquillamente al 20 – 30% del fatturato, alla faccia del sistema Juve.
Vogliamo parlare delle prove schiaccianti, come la fattura corretta a penna?
Stiamo di sicuro parlando di una giustizia che vive nel metaverso.
Ma dalle intercettazioni ci accorgiamo anche del modo di lavorare della dirigenza bianconera, e parlo della manovra sugli stipendi, che non riguardano questa sentenza, ma una situazione ben più grave, che potrebbe aprirci le porte della serie B.
Gente con stipendi da 6 zeri, che agisce in modo assolutamente dilettantesco, al pari della panchina della Juve con l’infortunio di Milik, uno si stira la coscia, ed il massaggiatore lo benda e lo rimanda in campo?
Da qui si spiegano tante cose, che purtroppo non riguardano solo la Juve, ma anche le altre squadre perché l’agire è di sicuro comune. I dirigenti infatti, i grandi dirigenti, sono sempre i soliti e girano i diversi club della sere A.
Poi a seconda del club dove sono vengono raccontate cose diverse.
Grande Marotta che salva l’Inter con delle plusvalenze mirate, cattiva la Juve che con le plusvalenze fa sistema e ci aggiusta i bilanci!
Il concetto: “nel calcio ci sono i livelli” caro ad un Allegri oggi in difficoltà, è sacrosanto e ci aiuta ad analizzare la realtà.
La realtà è che la serie A è il prodotto dei suoi dirigenti, degli organi federali, e a discendere dei Club che ne fanno parte. Club guidati da manager, nei quali lavorano staff e tecnici.
Tutti professionisti che non sono a livello di quanto presenta oggi la Premier League, e se vogliamo competere con chi oggi fattura 3 volte tanto, abbiamo sicuramente bisogno di manager di un livello differente a cominciare dalla Lega A, che forse dovrebbe staccarsi dalla federazione e presentarsi come soggetto privato ed autonomo.
D’altro canto sembra che il livello, del movimento sia sotto gli occhi di chi conta, gli interventi di De Siervo ed Abodi, devono far riflettere.
Intanto le disdette cominciano forse a farsi sentire, di seguito l’offerta Dazn per gennaio:
“Per chi non è interessato alla Serie A e al calcio in generale è disponibile a partire dal 2 Gennaio 2023 il nuovo abbonamento DAZN START al costo di 12,99€ al mese, che non include la Serie A TIM e il calcio.”
Mi dispiace deluderti, ma l’oferta Dazn Start era uscita be prima dell’inizio delle disdette…
E’ vero, mi era sfuggita la data, in realtà mi sono fidato di una segnalazione radiofonica.
Questa offerta è chiaramente figlia della disdetta del 30% degli abbonamenti rispetto all’anno precedente, dovuta sostanzialmente ai prezzi ed al fatto che gli abbonamenti multipli aumentavano il costo di Dazn.
Mi sono fatto l’idea che questa castrazione che sta effettuando la federazione italiana cercando di estromettere dal calcio che conta la Juventus è una grandissima opportunità per far partire la super lega.
Senza la Juventus la serie A è bruciata e ( viste le difficoltà economiche che hanno le attuali concorrenti)destinata a fallire a breve. Sicuramente le entrate pubblicitarie e delle tv alle varie società si assottiglieranno così tanto che nessuna riuscirà a sopravvivere. I calciatori ( guardate la fine che stanno facendo le squadre di Milano) scappano via in campionati in cui posssono pagarli di più pertanto l’unica opportunità sarebbe quella di far partire una nuova lega che possa garantire la sopravvivenza di queste ultime e che possa dare nuovo entusiasmo allo spettacolo del calcio.
Come la nba del bascket negli anni 80, anche in Italia potrebbe nascere il calcio professionistico vero, non quello che deve finanziare quello dilettanantesco e tutte le altre discipline sportive. Ci stanno offrendo su un piatto d’argento una grande opportunità, bisognerebbe sfruttarla al volo.
Indubbiamente, la nascita di una Serie A privata, indipendente dalla federazione su modello Premier è opportuna ed anche auspicabile.
Non mi sorprenderebbe che Elkann quando parla di Juve come soluzione al problema non intendesse proprio questo.
Comunque bisogna che lo capiscano i padroni del vapore e magari lo capiranno quando leggeranno le offerte delle pay tv.
https://www.tuttosport.com/news/calcio/serie-a/juventus/2023/01/31-102946249/plusvalenze_juventus_santoro_la_revocazione_illegittima_intercettazioni_non_valgono
Il link precedente è dell’ex presidente della corte d’appello. Quello qui di seguito invece di un ex componente sempre della corte d’appello. Ma se non si mettono d’accordo nemmeno tra loro… Incredibile
https://www.tuttojuve.com/altre-notizie/prof-sica-caso-juve-non-c-e-stata-la-sanzione-monstre-il-club-ha-alterato-le-regole-del-gioco-631135
Ah, mi ero dimenticato il saluto che ormai non mancherò piedi fare x chi eventualmente guarderà dal buco della serratura. Buona giornata a voi.
https://www.tuttosport.com/news/calcio/serie-a/juventus/2023/01/31-102956265/plusvalenze_juventus_intrieri_spiega_il_paradosso_invocano_una_legge_ma_hanno_gi_punito
Kris
Nessun dubbio sul fatto che in tutti i casi la diversità di vedute sia il propellente ideale per alimentare un confronto leale e costruttivo, escluso quello in cui l’inter-locutore (come nel caso dell’alienato in questione) insiste con ogni evidenza ad argomentare sulle questioni di merito in modo falso e tendenzioso.
IO NON COMPRO LA GAZZETTA
Juve, hai un’occasione d’oro, non sprecarla!
Crisi = opportunità, così dicono i guru del marketing, uno slogan che rimane uno slogan, ma stavolta calza a pennello. Il Club bianconero, da sempre onesto e vincente sul campo, ha l’occasione – dopo 17 anni – di colpire ed affondare definitivamente quel carrozzone marcio che senza il contributo della Juventus oggi sarebbe l’ultima industriola di un paesucolo allo sbando, fondato sulla bava e sul livore motivati da decenni di frustrazione ricevuta sotto forma di randellate nei denti. Sul campo. Sempre sul campo.
Nel 2006 siamo stati troppo passivi e da allora l’errore più grave, reiterato, è stato quello di non difendersi dalle false accuse, concorrendo, in una sorta di equivocata ammissione di colpa, alla trasformazione della cazzata in cazzatona, della cazzatona in cantonata, della cantonata in slealtà, della slealtà in abuso di slealtà, dell’abuso di slealtà in illecito.
Già, perché mentre altrove si sminuivano faccende ben più pregnanti, nei nostri confronti venivano usate lenti di ingrandimento sempre più grandi. 4-4-4. Metti Collina. Tieni un Rolex. Ciao Nakata. Ehi Liguori, ti presento Osimhen. E Recoba. E Motta e Milito.
Stavolta però la Juventus ha l’occasione di rivoltare il tappeto e rinfacciare ai pellai starnazzanti di ogni dove tutte le schifezze subite e quelle altrui perdonate, con quello che rimane per me un sogno: ricordare che senza di noi l’Italia non avrebbe nessun Mondiale e nessun Europeo. Sarebbe il Napoli del mondo, una squadretta ai margini. Almeno l’inter qualche cartone imbevuto di caffè lo ha sgraffignato.
Vi confesso che se io fossi un Legale dei bianconeri cercherei non solo di ribaltare una sentenza patetica, ma mi diletterei anche a prendere in giro chi l’ha scritta: fatture elettroniche corrette a penna, traduzioni sgangherate, aggettivi d’impatto, accrescitivi da bar dello sport, citazione di norme non citate, il tutto intriso di un malcelatissimo livore. Un po’ come quella sentenza nei confronti dei bambini, rafforzata da punti esclamativi. Sigh!
La Juventus non ha più nulla da perdere, non ha rapporti da recuperare o alleanze da rinsaldare, è sola contro tutti, quindi deve difendersi abbandonando, come gli altri hanno fatto da decenni, ogni pur minimo barlume di parvenza di intento collaborativo.
Se Agnelli avesse usato il messaggio di De Laurentiis avremmo facilmente vinto quella battaglia. Non lo fece. De Laurentiis, che lisciava Agnelli per la Superlega, non ha esitato a lanciarsi come un topo su chi era in difficoltà, dimenticando che senza i 100 milioni per Higuain oggi il suo Napoli sarebbe ancora più lontano dalla Pro Vercelli, in quanto a scudetti.
Se invece anche stavolta la Juventus non si difende, beh evidentemente non merita di essere salvata e non merita il nostro amore folle e incondizionato, che ci fa perdere ore e ore ad avvelenarci allo stadio e sui social per un Club che si rivelerebbe senz’anima. Ci dedichiamo gratis ad una causa impossibile, è brutto vedere che chi difendiamo non si difende.
Le parole del comunicato della società non è che mi confortino più di tanto. Abbiamo parlato in questi giorni di logica e di diritto ma è evidente che la giustizia sportiva non viaggi su quegli stessi binari, almeno non su quelli che intendiamo noi.
La stessa Corte in più punti delle motivazioni afferma quasi con orgoglio l’inapplicazione in ambito sportivo delle tutele penalistiche e del giusto processo, scudandosi dietro quella ben conosciuta e riconosciuta autonomia che rende inattaccabili i propri criteri.
C’è un passaggio indicativo in tal senso: “… nell’ordinamento sportivo il fine principale da perseguire, al di là dell’aspetto giustiziale pur fondamentale, è quello di affermare sempre e con forza i principi di lealtà, imparzialità e trasparenza, tipici del movimento sportivo”. É chiaro che l’aspetto giustiziale, che la logica vorrebbe improntato sui principi del giusto processo, non è primario in ambito sportivo e ceda il passo a concetti molto meno definiti in cui non è neanche necessario individuare ed accertare un’infrazione potendosi castigare anche comportamenti non ben delineati nel codice ma che possono ricondursi ai concetti generici di lealtà e trasparenza.
Finché questa situazione non sarà oggetto di riforma sarà inutile analizzare le sentenze sportive con il filtro dei principi cardine del Diritto. Non ne troveremo mai corrispondenza.
Personalmente, e al di là della sentenza contro la Juve, credo che la realtà del mondo dello sport professionistico con tutto ciò che ci gira intorno meriti mezzi di tutela giuridica più adeguati. Non possono dirimersi determinate questioni solo ed unicamente con i principi decoubertiani e prescindendo dal giusto processo.
Fondamentalmente perché viene a crearsi una situazione assurda nel momento in cui la giustizia sportiva rigetta l’applicazione delle tutele penalistiche ma allo stesso tempo attinge quando le conviene dal processo penale assumendo indizi e prove assunti col rito penalistico e travasandoli in un processo dove però spariscono le tutele.
E nelle motivazioni troviamo situazioni come quella appena descritta. La corte ammette candidamente che le intercettazioni sono prova piena e che l’unico controllo che loro fanno è che provengano da fonti istituzionali. Come se non fosse mai successo che intercettazioni provenienti da fonti istituzionali venissero dichiarate illegittime ed inutilizzabili. Per la corte fanno prova pur non essendo sottoposte a contraddittorio.
Ancora, utilizza la Corte come prova le dichiarazioni rese dagli indagati nel processo penale, senza tenere in conto che quelle dichiarazioni sono sottoposte ad un ben preciso regime di tutele proprie del rito. Per esempio l’indagato ha diritto a mentire, per tanto è libero di prestare dichiarazioni improntate ad una precisa strategia di difesa da usare nel processo penale. Non si può prendere quella deposizione e così com’è travasarla in un altro processo con regole diverse e considerarla prova senza neanche risottoporre ad esame la persona che l’ha resa in altra sede.
Potremmo parlare ancora del famoso libro nero, un foglio redatto a penna da Cherubini con appunti sulle cose da recriminare a Paratici. Tra le varie recriminazioni ce n’è una considerata di un effetto probatorio devastante, una frase generica che senza indicare né quali né quante dice: eccesso di plusvalenze artificiali, beneficio nell’immediato ed ammortamenti ecc.. a lungo termine(vado a memoria…). Questa viene presentata quasi come la prova regina anche se in un processo ordinario non prova una mazza. É una recriminazione generica che dimostra differenza di vedute in ambito interno, una recriminazione che non è assolutamente detto sia certa. Altrimenti se dai piena credibilità a cherubini gliela devi dare sempre, no solo quando ti conviene.
Il libro nero accusa anche paratici di aver “distrutto una generazione” riferendosi a kean, spinazzola ed altri. Immagino che con questo documento tali giocatori potranno fare causa a Paratici per averli distrutti ed ottenere lauti risarcimenti.
E potremmo continuare su tanti aspetti poco convincenti contenuti nelle motivazioni…
Che poi dal contenuto di queste “prove”, anche dándole per buone, traspare un conflitto interno al club. Cherubini recrimina una condotta a paratici, Arriva bene parla di merda, Paratici é convinto che sia tutto legale (mettere 4 o 10 è un lo stesso) ecc.
Insomma traspare che non ci sia un comportamento univoco dei dirigenti. La stessa Corte usa come prove proprio i dissidi tra gli stessi dirigenti. Inoltre traspare una tendenza del club a frenare su determinate prassi piuttosto che brindare alle plusvalenze. Questo secondo me avrebbero dovuto almeno tenerlo in conto prima di andarci con la mano pesante.
Perché alla fine parliamo di materia non regolata in cui tutti i club si sono spinti proprio per la mancanza di criteri per definire l’infrazione. E questo la Corte lo sa benissimo perché l’ha anche scritto in altre sentenze della pratica diffusa in tutti i club e della necessità di regolamentazione.
Insomma, secondo me, o il processo sportivo si dota di strumenti di Diritto adeguati o dovrebbe restare relegato alla comminazione di squalifiche per somma di cartellini, ossia cose puramente di campo. Determinate questioni, che hanno ben altra rilevanza, non possono risolversi solo coi principi decoubertiani.
Per ora è così e la sentenza la dovremo accettare, dubito che il CONI la modifichi. Poi non so che argomenti useranno gli avvocati.
La mia è una speranza per il futuro. Per ora, abbandonate le speranze di Diritto, mi piacerebbe che i giudici federali ben sapendo che celebrano un processo sommario facessero il possibile per evitare di colpire sempre il campo, la credibilità dei tornei e la passione della gente con sanzioni che sembrano ispírate più da una volontà di modificare le classifiche che da un effettiva esigenza di giustizia.