La Juventus, Vlahovic, la Ferragni e il nuovo anno.

Scritto da Cinzia Fresia

Sembrava una cosa .. pareggiare a Frosinone in rimonta e a Natale con addirittura tre ex, ma era la serata di Vlahovic e per fortuna non è successo. Una piccola vittoria sotto l’albero che non cambia la classifica ma rasserena gli animi.
Le partite con le piccole squadre hanno il medesimo obiettivo, quello della salvezza e dare fastidio alla vetta della classifica.
Non era scontato vincere. La Juventus fa fatica, non mantiene il vantaggio e si fa rimontare, le vittorie spesso le strappa all’ultimo minuto.

La Juventus allo Stirpe affronta il primo tempo con grinta, al 12mo trova il vantaggio proprio dalla next gen. Ma dopo accade qualcosa: gli uomini di Allegri mollano la presa, forse consapevoli di poter vincere ed è in quel momento che Baez pareggia.
I bianconeri non potevano e non dovevano perdere punti: due gli aspetti positivi della partita, il primo è il gol del 18 enne Yldiz e la seconda la rimonta di Vlahovic andato in gol due volte.(il secondo annullato per fuori gioco)

In definitiva la squadra rende a sprazzi, con i top di gamma (pochi) non al massimo della forma mentale. Dusan Vlahovic alterna a prestazioni buone ad altre di quasi assenza. Le motivazioni del serbo non sono chiare, Dusan alla Juventus non è felice, non riesce ad esprimersi e il rapporto con l’allenatore non è il massimo.
Il centro campo è sofferente, e in vista dei prossimi impegni farebbe comodo un uomo in più.
Si vedrà se la Società ricorrerà a qualche innesto soprattutto a centro campo.

Il Natale è archiviato, il prossimo appuntamento a Torino, il 30 dicembre e sarà Juventus – Roma, con la presenza dolorosa di un ex, Paulo Dybala.

Ma la Juventus con la Ferragni .. cosa c’entra?

In effetti nulla. Ma lo scandalo che ha coinvolto l’imprenditrice digitale sta tenendo banco più delle sorti juventine, le quali devono ancora vedersela con un’altra indagine fiscale.

Posto che i soldi facili piacciono a tutti. quindi anche alla Ferragni. La giovane meneghina si è guadagnata il titolo di “influencer” ed è talmente brava a vendere, che le aziende fanno a gara ad affidare la loro immagine a lei.
Ma chi è Chiara Ferragni? La risposta è una: consideriamo la Ferragni come tutto e niente. Non è una modella, ma indossa abiti e li fa vendere, non è una conduttrice, ma ha condotto San Remo, non è una politica ma ne parla .. lei è l’’influencer .. colei o colui che appunto “influenza” un tot di persone le quali acquistano i prodotti consigliati. Ecco dove arrivano le montagne di soldi che guadagna. E’ la rappresentazione del “puoi farcela anche tu” Siamo stupiti? No. La cosa strana è che ci credono le aziende le quali si fidano alla fine di un’improvvisata .. La Balocco non è nata nè ieri, nè l’altro ieri, quindi sarà l’azienda a dover fare i conti con la propria immagine quando i prodotti resteranno sugli scaffali dei supermarket. Attenzione dipendere esclusivamente dai likes e ai followers in definitiva non paga.
L’episodio della Ferragni riconduce al malessere che stiamo vivendo, non c’è perciò niente da stupirci se atleti di un certo calibro incontrano la noia dei soldi facili e li sperperano in scommesse.

Tornando alla Juventus quali sono i progetti?
Al momento tutto tace ..l’obiettivo è il quarto posto anche se alcuni giocatori accarezzano l’idea dello scudetto, che diciamocela ci piace ma la squadra è quello che è ..manca la panchina, manca il rendimento costante della maggioranza dei giocatori. Alti e bassi troppo frequenti.

Eppure gli “Allegristi” sono convinti del contrario, che alla fine Max ce la farà ..intanto prepariamoci a nuove battaglie .. la super lega ha appena cominciato.

  1. LUNGA VITA ALLE DONNE

    L’inter come ľAlitalia?
    (By Giusy Fiorito)

    Quello che so della storia infinita dei debiti delľinter ľho imparato da Bellinazzo.
    Era lui che ne ricostruiva per IlSole24Ore tutti i magheggi finanziari a partire dai tempi di Moratti, che dopo essersi levato lo sfizio di far retrocedere la Juventus e rubare uno scudetto, era scappato giusto come un ladro lasciando la società nerazzurra sepolta da una caterva di debiti.

    La leggenda raccontava che a proposito del passaporto falso di Recoba fosse stato proprio Carraro, il presidente Figc che aveva già alľattivo il salvataggio della Roma con fideiussioni false, lo stesso che predicava ai designatori che poi impartivano le sue direttive agli arbitri, di non favorire chi stava avanti nel derby ďItalia quando chi stava avanti era la Juve e more solito indietro ci stava ľinter, a dire che non si poteva retrocedere la società di Moratti, che aveva speso 600 milioni senza vincere nulla.

    Bellinazzo era il mio eroe.
    Oggi Bellinazzo è opinionista di Sky. Ne ha fatta di strada e sono contenta per lui.
    La sua è una voce autorevole, ma mi risulta ambigua questa discesa in campo di chi conosce assai bene la storia finanziaria delľinter e in un certo senso mi ha insegnato che ľinter ci prende per i fondelli da 20 anni.

    Da 20 anni ľinter ne fa di tutti i colori.
    Si è autoattribuita uno scudetto delľonestá vinto sul campo dalla Juventus per mano di un suo tifoso, nominato commissario Figc alľepoca di calciopoli.
    In calciopoli ľinter ha avuto un ruolo più grave della Juventus. Moggi chiamava i designatori, Facchetti gli arbitri, cosa vietata. Giraudo non chiamava nessuno, e venne radiato.
    Ľinter, per ammissione dello stesso procuratore di calciopoli, Palazzi, si macchiò di illecito, ma Palazzi ce lo fece sapere a prescrizione raggiunta.
    I vertici Figc riuniti per togliere lo scudetto della disparità di trattamento alľInter si dichiararono incompetenti a farlo, nonostante il parere avverso dei tre saggi da loro nominati.

    Moratti ancora oggi rivendica la sua onestà, ma proprio lui approfittó delľamicizia con Tronchetti Provera, che era presidente di Telecom e sedeva nel cda delľinter, per effettuare spionaggi illegali, che tanto spiavano tutta ľItalia, giornali e politici compresi, ai danni di calciatori delľinter e di dirigenti, tra i quali Moggi, di società di calcio che erano pure aziende in competizione con ľInter, e dirigenti figc. Prova provata il processo vinto da Vieri.
    Inutile dire che questo capitolo fu chiuso dalla Figc senza nemmeno pensarci sopra, senza sanzioni per ľinter.
    Fu poi la volta dei processi per falso in bilancio. Grazie al decreto spalmadebiti di uno dei governi Berlusconi, anche lui interessato, inter e Milan la passarono liscia e per quel che concerne la Figc, ecco, la federazione si affrettó a modificare i regolamenti per salvare, non per fregare come aveva fatto con ľillecito strutturato per la Juventus, le milanesi. Eppure il giudice Nocerino, procuratore dei processi della giustizia ordinaria, aveva detto che ľinter aveva barato e non aveva soddisfatto i parametri di iscrizione al campionato 2005/2006, quello rubato alla Juventus nonostante non fosse mai stato sotto indagine.

    Qualcuno vorrebbe che nemmeno quest’anno ľinter abbia rispettato i parametri di iscrizione al campionato e forse nemmeno lo scorso anno. C’è un organismo che non può non sapere. Si chiama Covisoc e ad esso va inoltrata la documentazione per ľiscrizione al campionato. È di sicuro spesso interessato alla Juve e ci raccontano perché è quotata in borsa. No, tutte le società iscritte al campionato devono osservare i parametri e lo devo in fondo a Bellinazzo se ho il sospetto che ľinter in serie A ci stia a sbafo da decenni.

    Per dirne un’altra. La Triade uscì pulita dal processo per doping amministrativo, perché il fatto non sussiste. Moggi e Giraudo avevano conti a posto e dire che il brand non lo avevano impegnato con le banche, né rivalutato artificiosamente.
    La Juve vinceva sul campo ed era una realtà solida. L’inter, Milan, Roma, col brand ci avevano ricavato una liftatina di 100/150 milioni cadauna.

    Oggi sappiamo che la voragine inter si è inghiottita quasi un miliardo di euro, divorandosi se stessa, al punto che il suo patrimonio negativo sfiora i 162 milioni di lire e il suo indice di solvibilità, che dovrebbe attestarsi per mantenerla sul mercato fra 2 e 3, sta a 5,9, che significa che per 2 volte non ci sono le prerogative di ripianare i debiti.

    Ľinter da quando è stata scaricata dal suo mecenate onesto, perché non ve lo dicono, ma è così, non ha fatto altro che risolvere la situazione facendo altri debiti. È passata di mano in mano in maniera poco trasparente, fino a ingolfarsi in una proprietà della quale non si sa più nulla, nemmeno se il delfino è o no dietro le sbarre per debiti.

    C’è chi dice che la Figc ha poteri di discrezionalità. Ľavvocato D’Onofrio mi spiegó in un convegno che pratica una giustizia domestica, la stessa che Antonio Giraudo vuole smantellare con un altro ricorso europeo. Sappiamo, ce lo insegnò Sandulli, che è un club dove ci sono regole strane, del tipo che se ti scordi a casa la cravatta vai in serie B e se fai un miliardo di debiti e il VAR ti regala rigori tutte le maledette domeniche vinci lo scudetto con lo smoking bianco. È discrezionale la scelta di chi può farlo.

    Prendi le plusvalenze. Condanni la Juve senza nemmeno una norma, tanto perché AA si è incapricciato della Superlega. Ieri abbiamo scoperto che c’era la norma antisuperlega, ma Chiné, ben sapendo che il monopolio in Europa avrebbe perso essendo ľEuropa liberale, ha fatto il furbo e si vanta di dare penalizzazioni in base a indagini di procure che non potevano indagare.

    Oggi scopriamo pure che ľinter ha fatto sistema con ľAtalanta e tante plusvalenze. Che il Napoli ha messo a bilancio plusvalenze fittizie. A discrezione della Figc nessun processo, nessuna penalizzazione.

    La Juventus, a seguito di una penalizzazione voluta da Ceferin e messa in atto da Gravina, ha perso un centinaio di milioni dell’esclusione dalla CL. Soldi che avrebbero quasi messo a posto i suoi conti, nonostante operazioni ritenute avventate, ma che senza il covid potevano dare ben altri riscontri.

    La discrezionalità va messa in mani sicure, di dirigenti oculati, che non fotto.no tutto il sistema calcio italiano solo per levarsi il gusto di fo.ttere la Juve.
    La Juve ha messo sul piatto 1 miliardo di euro per tutti negli ultimi anni, ha ricapitalizzato e ricapitalizzerá fino alľultimo centesimo. Ha comprato giocatori italiani, sostenendo il sistema. Ha lanciato giovani calciatori. Ľinter no. Se ne sta lì a fare mercato come se nulla fosse.

    La discrezionalità sta uccidendo il calcio italiano, che non trova più una nazionale appena degna di quella del 1982, tutta juventina. Che non trova più 3 italiane su 4 nelle semifinali di CL, come quando c’era Moggi.

    Forse se la Figc avesse messo da parte la sua famigerata discrezionalità in favore dei risultati del campo e dei meriti sportivi e dirigenziali, come la capacità della Juve di farsi uno stadio, una squadra di donne, ecc, forse a nessuno sarebbe venuto in mente di inventare una competizione fuori dalľalveo della Uefa. Dove opera un presidente che moltiplica le discrezionalità a livello europeo.

    Oggi la discrezionalità eretta a sistema della Uefa e della Figc ha prodotto campionati truccati, competizioni confezionate ai vertici per offrire agli amici sostegno finanziario e a se stessi, nelle persone di Ceferin e Gravina, benefici economici da cariche usurpate e mazzette.

    Il caso delľinter sopraffatta dai debiti, società in fallimento perpetuo che non si vuol far fallire e si salva a spese della Juventus, sta diventando un caso nazionale, grazie alla spinta di noi tifosi juventini facinorosi, stanchi di vedere mandato in frantumi il frutto delľimpegno bianconero per il calcio.

    A mio avviso il caso inter sta assumendo le sembianze dei casi Telecom, Alitalia, Ilva. Cadaveri che non trovano sepoltura perché il loro funerale assomiglierebbe troppo alle esequie del Belpaese. Bello per i miracolati del sistema clientelare che si identifica nella piovra.

    Ad aggravare la situazione gioca ľorigine meneghina delľinter. Può la Milano da bere, capitale autoreferenziale delľeconomia italiana, della moda, della cultura, subire un tale smacco? Assorbire il fallimento di una sua figlia, per quanto degenere?

    Ma può la Juventus, che non è e mai sarà solo Torino, ma proprio perché lo è, è regina e borghese, operaia e Signora, amata ovunque dalle Alpi alle piramidi, dalle Americhe al Giappone, può la più amata dagli italiani e tutti i suoi tifosi con lei pagare le conseguenze di tanta imbecillità?

  2. NON VEDO NON SENTO NON PARLO

    Ma se t’incontro te meno…

    Chi ricorda la “fine” che hanno fatto quei 4 ragazzi del Napoli dati in cambio al Lille per Osimhen ma che a Lille non sono mai arrivati?

    Più o meno all’inter è successo che dopo l’acquisto di Bastoni dall’Atalanta per 31 milioni la Dea prelevò dai nerobleau per un totale di 19,5 milioni Carraro, Eguelfi e Bettella.
    Carraro gioca in serie C, Eguelfi è disoccupato e Bettella è a Monza prossimo alla cessione.

    Fateme capì, queste che tipo di plusvalenze sono?

  3. È UNA REALTÀ VERGOGNOSA

    https://youtu.be/L2WIftHt3eA?si=57JRJahClBI8coig

    Li mortacci de pippo…

  4. Ed anche questa sera Doveri, quello che sfoggiava uno zaino mer.dazzurro ha fatto il finto duro( si è addirittura preso lo sfizio di ammonire Barella, cose mai viste) ma ha poi ( con il beneplacito del var) non ha fischiato un fallo evidente per annullare il goal delle m…. rde. Subito dopo un altro fallo di mano di un difensore in arra della stessa squadra non è stato neppure guardato dal var ed il telecronista Dazn ( ero a casa da mio padre) ovviamente di parte diceva che il braccio eta attaccato al corpo, mentre le immagini mostravano che era staccata di almeno 15-20 cm. Finché tutto va be tutto va be,” dicevano in una vecchia canzone ma se non si continua a dire che sto schifo fa sempre più schifo e credo di non essere più il solo a denunciarlo .

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