Lecce Juventus – Nord chiama Sud

 

LA PUNTATA

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  1. Volevano uccidere la Juventus, alla fine hanno ammazzato il calcio italiano e ora fingono vada tutto bene.
    di VINCENZO MARANGIO

    L’intento era chiaro e qualche presidente lo aveva anche detto in tempi non sospetti: “bisogna trovare il modo di fermare la Juventus altrimenti si combatterà sempre e solo dal secondo posto in giù”. Non ci hanno messo molto a costruire, con ogni piccolo dettaglio, un attacco su larga scala: una Procura di Torino imbottita di magistrati anti-juventini pronti a mettere in piedi inchieste anche sul nulla, segreti istruttori spifferati ad arte ad organi di informazione che avevano il compito di diffondere tutto prima che il processo iniziasse, in modo da costruire subito il mostro, una “giustizia” sportiva veloce all’inverosimile approfittando della lentezza cosmica di quella ordinaria. Il resto della storia la conoscete molto bene e ha portato la Juventus a vivere una stagione da incubo, attacchi da tutte le parti e su tutti i fronti un modo per farla esplodere ed implodere cementificando le leggende metropolitane nell’immaginario collettivo. La narrazione.

    Il piano era quasi riuscito, avevano trascurato un piccolo dettaglio: la Juventus esiste da 126 anni, cento dei quali sempre nelle mani della stessa Famiglia, un club dall’identità forte sorretta da una storia ineguagliabile. Un dna unico, granitico, capace, ad ogni caduta, di rialzarsi sempre più forte sempre più organizzato. La storia lo insegna e “Calciopoli” ne è l’esempio lampante: anche lì pensarono di averla uccisa, la resero soltanto più forte al punto da vederla trionfare in vetta alla classifica per nove anni di fila. E la storia si ripeterà anche adesso, quasi con la stessa modalità di quel dopo Calciopoli quando, dopo una fase di transizione dalla B alla A fino al ritorno di un Agnelli alla presidenza, la Juventus fu la prima a costruirsi lo stadio e farlo diventare fortino e simbolo di una continuità di vittorie impressionante.

    La storia si sta ripetendo, questa volta l’arma in più non è lo stadio (nel frattempo tutti gli altri top club ancora non sono riusciti a costruirsene uno di proprietà), questa volta il punto di forza è proprio quello con cui hanno attaccato il club bianconero: la cantera, o, per dirla all’italiana, il vivaio addestrato al calcio che conta grazie alla nascita della squadra B, quella successivamente denomintata Next Gen. La prossima generazione che è già realtà presente. Quella che gli altri club faticano a costruire, faticano persino a pensare e che non hanno la forza e la capacità di mettere in piedi. Quei giovani che un processo, prima mediatico e poi “sportivo”, ha usato contro la stessa Juventus mettendo in dubbio il valore di tanti di quei giovani, per poi allargare il tema delle plusvalenze a quelle a specchio fatte con altri club europei. Quei giovani che ora, ad un anno di distanza da uno degli attacchi più ingnobili e senza senso andati in scena nel nostro campionato, rappresentano la prima pietra della nuova ricostruzione e rinascita bianconera. Dallo stadio ai giovani, un grido di appartenenza con il petto in fuori perché quando credono di averla ammazzata, poi, si rendono conto che hanno solo reso più forte questa Juventus. E mentre i bianconeri sono tornati molto prima del previsto in vetta alla classifica, il calcio italiano fa i conti con un degrado nato anche dall’aver penalizzato il club che per seguito e, soprattutto, blasone sorregge il famoso Made in Italy, il nostro campionato che senza Juventus perde tanto del proprio valore. Chiedere agli arabi che ancora si stanno domandando dove fosse la squadra che loro aspettavano di più per le final four della Supercoppa Italiana.

    Mettetevi comodi, la Juventus ha appena cominciato. E non ci saranno iene o altri animali viscidi capaci di scalfire una corazza, quella bianconera, diventata sempre più solida.

  2. Purtroppo per colpa sempre di qualche tifoso sempre della “stessa specie “ che programmi come quello delle jene” nata per scoprire e magari denunciare il malaffare, diventa poi una trasmissione non più credibile.
    Chi ha potuto seguire il servizio di ieri sul problema arbitrale e del var , avrà capito che quella inchiesta è stata mutilata volutamente onde proteggere chi ha veramente usufruito dei determinati errori, e che volutamente non è stato mai nominato nè tantomeno preso in considerazione. Bravi davvero a fare contro informazione.

  3. Andrea (the original)

    E dopo il calendario falsato dalla Supercoppetta d’Arabia ecco le Iene..ma perché voi dei media vi agitate tanto? La Juve non è prima in classifica, capisco che deve essere stato un incubo vedere Juventus in cima ma vi assicuro che non lo è perché ha una partita in più e comunque lotta per il quarto posto.
    Credetemi, è come quando la Juve ha giocato il Sabato e l’Inter la Domenica, torna tutto a posto subito come desiderate voi. Un po’ di pazienza, tenetevi queste boiate qualora la Juve dovesse tornare a dominare tra una decina di anni. Tanto pure se domina voi dite le vostre boiate lo stesso.
    Ma non oggi, anche perché la Juve corre per il quarto posto..o non volete neanche questo?🤦
    P.s. comunque l’arbitro mascherato è davvero comico. Io non ho visto ma son riusciti a coprirgli pure le corna? No perché a me pare Ziliani con la storia del frame. Azz, ora il frame è diventato soggettivo, prima no? Scambierei subito un gol annullato a Rabiot con quelli di Kean, CR7 e Morata (che per questioni di frame avrebbe quasi vinto la classifica marcatori)😁

    • Non sarei meravigliato se fosse veramente lui anche xchè dimostra di non conoscere i regolamento del fuorigioco. Casomai il frame sbagliato è quello dove annullano il primo gol di Kean col Verona. E poi xchè non hanno preso come esempio il fallaccio di Malinovski su Yildiz? La misura è piena Andrea e temo che prima o poi qualcuno si faccia male veramente xchè di gente un po’ agitata (x così dire) che si è rotta i cojoni comincia a starcene troppa e come ho scritto più volte non tutti sono come noi che ci limitiamo a scrivere su un blog.

      • Andrea (the original)

        Non si fa male nessuno, altrimenti con queste cose che dicono da 40 anni era un genocidio.
        Ripeto, anche se fosse stato un frame sbagliato non ci vuole Ziliani (che deve pur dire qualcosa per giustificare l’elemosina chiesta) perché pure uno scemo come me lo afferma da quando è stato introdotto il VAR, cambio il gol di Rabiot con tutti quelli annullati.

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