Nord chiama Sud : questa sera con il grande Andrea Grelli!

 

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Stasera seguiteci su diretta Stream Yard su Nord chiama Sud insieme al grande Andrea Grelli parleremo di Juve- Inter!

  1. IP spero che con il grande Andrea Grelli parlerete anche e soprattutto di tutte le Bonate che ha scritto la curva nord…poi fatemi sapere xchè non sono nelle condizioni di seguire la trasmissione.

  2. Boiate e non Bonate…

  3. Purtroppo non ho facebook,ergo non potrò seguire la tradmissione.

  4. Condivido il pensiero di Andrea sulla necessità di innovare a tutti i livelli. Cambiamento che deve necessariamente coinvolgere anche l’allenatore.
    Se non altro perché ci troviamo in un momento ideale per un nuovo progetto.
    Già due anni fa si è persa un’occasione. Se a fine stagione non si cambia secondo me se ne perderà
    un’altra.
    Queste stagioni, in cui non c’è la “necessità/obbligo”
    di vincere scudetto o coppa, faciliterebbero l’inserimento di un nuovo allenatore.
    Oggi, per fare un esempio, si è parlato di Motta. Non sarebbe lo stesso chiedergli lo scudetto che il “quarto posto con una squadra sostenibile” . Non è la stessa la pressione.
    Tutto ciò non lo dico per attaccare Allegri, lui ha raggiunto gli obiettivi che gli hanno chiesto al suo ritorno, e in quest’ultima stagione gli vanno riconosciuti diversi meriti. Ma credo sia anche naturale pensare a qualcosa di nuovo dopo tanti anni, approfittando che il ricambio di dirigenza e giocatori dà vita ad un nuovo corso.
    Andrea giustamente dice “o cambia lui o si cambia” ma sa bene che la prima ipotesi è improbabile. Si può ritoccare e migliorare qualcosa ma le idee di base
    sarebbero le stesse. E non sarebbe neanche giusto pretendere che le cambi.
    Quest’anno ci sono stati miglioramenti (almeno finora) rispetto alle ultime due stagioni, si partirebbe da una base positiva con un nuovo progetto. Quindi, indipendentemente dai risultati, anche qualora si vincesse lo scudetto, da tifoso spero si vada su qualcosa di nuovo. In maniera naturale, come succede in tutti i club, senza drammi come l’altra volta.
    Questo, ribadisco, é il mio pensiero da tifoso.
    La realtà credo sarà diversa e allungheranno il contratto ad Allegri per fargli rifare anche la Champions.
    Non perderò per questo la stima per Giuntoli che per ora mi trasmette sensazioni positive. Vediamo, chissà che non stupisca.

    • A detta di Balzarini, Allegri sarebbe al suo ultimo atto.
      Sempre Balzarini parla di contatti tra la Juventus e Motta.

      • Ipotesi interessante ma poco mi fido dei giornalisti. In Italia più che altrove anche la stampa vive sul risultato.
        Fino a tre giorni fa scrivevano della necessità di rinnovare il miglior allegri di sempre, poi dopo un 1-0 a s. Siro leggiamo di tutti i suoi difetti, dell’arrivo di Conte, Morta e compagnia bella.
        Per me il discorso sul cambiamento in questo deve prescindere dai risultati e va fatto con una visione più ampia.

    • Andrea (the original)

      Ti ringrazio.
      Si, quando arriva uno che innova (e non è un discorso circoscritto alla Juventus), è solo una pedina funzionale a una innovazione strutturale.
      Cioè si prende un innovatore per sostenere una scelta di innovazione strutturale.
      Altrimenti è un ritocco.

      • Che poi l’alternativa quale sarebbe, legarsi ad allegri per altri 4 anni? Si vuole continuare questo progetto di squadra contratta che vive nel terrore di prendere ripartenze altrui e nell’incapacita’ di imporre un proprio gioco?
        Nel calcio, come in altri ambiti, è
        necessario cambiare. Senza timori, senza fisime. Cercare nuove strade anche a costo di prendersi qualche rischio. Invece alla Juve si vive nel terrore di fare meno punti senza allegri e si fa fatica ad uscire da questa specie di illusoria
        confort zone. Con questa mentalità non sarebbe mai arrivato Lippi, né Conte e forse manco Trapattoni.

        • Andrea (the original)

          Già, davanti a un cambiamento qualcuno pensa a cosa potrebbe perdere, altri a cosa si potrebbe guadagnare.
          In ogni caso è un dato di fatto che si perdono più soldi per decisioni non prese che per decisioni errate (ammesse lo siano).
          Rischio d’impresa, non lo inventiamo noi ma ribadisco, i cambiamenti non strutturali non sono cambiamenti.

  5. Fuori tema.
    Ho appena visto il servizio sugli arbitri delle Iene. Noto che ad ogni puntata aumentano i presunti favori arbitrali fatti alla Juve (questa sera 4). Oggi hanno tirato fuori Pianic Orsato. Probabilmente al prossimo sarà Iuliano Ronaldo.

  6. Ieri sera, anche se non ho potuto vedere la diretta,fondazione bianconera ha parlato dello squallore della curva nord interista e dei loro striscioni. Mi raccomando, noi continuiamo a (s) parlare di Allegri e Miretti…

  7. Scusate, forse è meglio questo

    https://www.youtube.com/live/BUuedw0mVIQ?si=Wbj8oJsJYwSuLKbW

    E forza Allegri e Miretti finché saranno allenatore e giocatore della Juventus e ovviamente…Fino alla fine Forza Juventus 💪

  8. Andrea, Kris.

    Condivido il pensiero di fondo.

    Tuttavia non penso che alla Juventus attuale serva una riforma.

    A mio avviso serve un potenziamento dell’area tecnica con l’inserimento di due ex giocatori.

    Uno in panchina come “accompagnatore” che sia espressione della società non dello staff tecnico, ed uno in dirigenza che sia il volto della Juventus verso i tifosi e che sia quella figura competente che rappresenta la proprietà all’interno della Juventus.

    Tali figure sono clamorosamente mancate in Juventus in questi ultimi anni.

    Abbiamo chiaramente visto come un Allegri praticamente solo a gestire un intera rosa non sia sufficiente.

    Abbiamo anche visto come il Milan abbia sofferto la mancanza di Maldini, tanto da decidere di sostituirlo con Ibrahimovic.

    Non credo chiaramente che Giuntoli sia sufficiente, seppur ne ammiri il lavoro fatto fino ad oggi.

    Dico un Del Piero direttore dell’aera tecnica, ed un Treseguet accompagnatore per chiarire il concetto, essendo nomi dettati da simpatie strettamente personali.

    Detto questo chiudo sull’allenatore.

    Mi smarco dal nome di Allegri, e faccio una considerazione di sistema.

    Deve essere espressione della dirigenza, non della proprietà.

    Abbiamo sofferto in questi anni tale difetto.

    Conte con Marotta, Allegri con Nedved, Sarri contro tutti, Pirlo contro Tudor ed in ultimo Allegri da solo (almeno così è sembrato)

    • Luca,
      Ma la riforma è già in atto. Ci sono stati cambiamenti nella dirigenza e nella squadra. Si è passato per necessità dal cercare giocatori affermati e pronti a prospetti giovani. Si è passati dal vedere la Champions come obiettivo e lo scudetto come obbligo ad un quarto posto sostenibile. Una fase di ricostruzione è ideale per completare il rinnovamento. E ciò non esclude la presenza di figure come quelle che proponi.

    • Andrea (the original)

      Credo però che prima di valutare quante figure e di che tipo ogni Organizzazione debba decidere dove si vuole andare e come. Altrimenti non bastano nemmeno 10 figure senza lavorare sul contesto complessivo.
      Per il resto si, se ho dei manager le scelte le domande a loro, altrimenti non ha senso dividere Proprietà e Management.

  9. I’m sorry ma non riesco a vedere per un problema di tempo che non ho il filmato con il dibattito, Andrea. Bravo a prescindere anche nei punti in cui probabilmente non mi sarei trovato in sintonia 😉 😀 😀

  10. Io il buongiorno lo vedo dal mattino. Arrivó negli anni 70/80 un certo Trapattoni e fu subito successo. Sicuramente mi arriverà dietro Barone per ricordarmi che arrivó dopo uno scudetto già vinto grazie a Vickpalek subentrato al povero Picchi, ma per me fu il Trap che fece partite il vero primo ciclo. Poi ci fu un altro buongiorno con l’ innovatore che si chiamava Lippi dopo il periodo del milan di Berlusconi ed infine il buongiorno lo ha dato Antonio Conte nel post farsopoli. Si è ancora provato con Allegri, ma quest’ultimo è più bravo ad utilizzare il pilota automatico piuttosto che riuscire a muovere il motore dalla prima marcia in sù. Non so come avremmo giocato domenica scorsa se avessimo avuto un altro condottiero in panchina ma mi piace immaginare che con l’approccio di un Lippi o di un Conte avrebbe avuto un impulso differente .
    Con ciò non voglio dire che il tasso tecnico dei nostri avversari si sia dimostrato superiore, ma nella vita ho visto troppe volte Davide battere Golia soprattutto se poi Davide è motivato nel verso giusto.
    Per la prima volta in vita mia non ho avuto, alla fine della partita, nessuna sensazione se non apatia assoluta. Generalmente mi arrabbio e cerco di capire cosa sia accaduto e cosa non si sia fatto per non vincere, ma questa volta ero così deluso che ho spento la tv ( visto che anche mio padre si era già addormentato ) e sono rientrato a casa mestamente, senza neppure accendere la radio dell’ auto per sentire i commenti.
    Non ho mai avuto questa sensazione, e non vorrei proprio perdere quella “passione “che ho sempre avuto per la vecchia Signora.

    • Andrea (the original)

      La discriminante non è la partita di domenica, che comunque non cambiava niente, perché non essendo un dentro/fuori non scalzi l’Inter nemmeno battendola.
      E il piano partita aveva anche un senso, il guaio semmai è non cambiarlo nemmeno quando si era sotto.
      La questione è che non si vede la costruzione di qualcosa da cui ripartire
      il prossimo anno.
      Cioè stiamo facendo l’Inter, che campa alla giornata per uno scudettino, senza mano avere giocatori che possono vincere lo scudettino.

      • Il discorso sul cambio, almeno da parte mia, non ha a che vedere con la partita di Milano, né con quella con l’Empoli e neanche con quelle vinte bene.
        Il discorso ha a che vedere col fatto che Allegri va in scadenza e la scadenza coincide con un momento di cambiamenti. Che migliore occasione per un progetto nuovo?

    • Concordo pienamente.

      Dopo la partita non ero neanche arrabbiato.

      Solo deluso.

      Dall’atteggiamento soprattutto, un atteggiamento che nello sport non ha ragion d’essere.

  11. Ha detto bene Alessandro Santarelli di fondazione bianconera: quelli della nord si sono messi davanti ad uno specchio, si sono domandati chi sono e si sono dati la risposta scrivendo tutti quei striscioni che non capisco come siano potuti entrare e rimanere ancora impuniti. Ma tutto questo è colpa di Allegri e Miretti…e non di tutte le ingiustizie subite.

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