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Infiltrazioni mafiose nelle curve di Inter e Milan, 40 sarebbero gli indagati.
Cosa rischia la Juventus?
luca,
c’è poco da scherzare, fra gli arrestati c’è anche un capo ultrà dei Viking e dunque fefè e beppe sono già pronti a provare qualche coinvolgimento anche della Juve, ed evuntualmente incriminarla per partecipazione esterna all’insurrezione armata nelle 5 giornate di Milano avvenuta nel 1848 nell’allora capitale del Regno Lombardo-Veneto.
Capitolo arbitri, ci sarà anche stato un arbitro straniero a cui è stato dato 3 in una partita della Juve ma come si dice, è l’eccezione che conferma la regola, in quella sequenza che ho riportato nel topic precedente invece, 5 arbitri italiani che hanno arbitrato le partite di campionato della Juve a leggere i voti nelle pagelle di Benedetto (per inciso condivisibili) sono stati insufficienti e questa non può essere l’eccezione ma pare che sia diventata una regola, parlare di regole però a chi (come Antani) è rimasto alle sottrazioni (degli scudetti altrui) è del tutto inutile spiegare l’algebra booleana.
😆
TUTTOSPORT
Inzaghi al capo ultras inter: “Parlo con Marotta, vedo cosa mi dice”
Il tecnico nerazzurro e il particolare rapporto con Marco Ferdico, capo ultras interista finito oggi in carcere
30.09.2024
Mattinata molto ‘calda’ a Milano, con decine di misure cautelari e perquisizioni nei confronti di ultras di inter e Milan indagati, a vario titolo, di associazione per delinquere, con l’aggravante del metodo mafioso, estorsione, lesioni ed altri gravi reati connessi anche al giro d’affari legato al contesto calcistico. Tra questi c’è anche Marco Ferdico, il capo ultrà interista finito oggi in carcere, che avrebbe avuto rapporti anche con l’allenatore nerazzurro Simone Inzaghi.
Inzaghi, Ferdico e i biglietti per Istanbul
Ferdico “ha esplicitamente chiesto a Inzaghi”, l’allenatore dell’inter, “di intervenire con la Società, o meglio direttamente con Marotta”, presidente nerazzurro, “al fine di ottenere ulteriori 200 biglietti” per la finale di Champions League di Istanbul dello scorso anno. Lo si legge nell’ordinanza cautelare sul blitz contro gli ultras, che fa riferimento ad intercettazioni del maggio del 2023. Ferdico, si legge ancora negli atti, avrebbe ottenuto “la promessa di Inzaghi di intercedere con i vertici Societari”. “Te la faccio breve Mister… ci hanno dato 1.000 biglietti… noi ci siam fatti due conti… ne abbiam bisogno 200 in più per esser tranquilli…” dice Ferdico al telefono con Inzaghi, che gli avrebbe promesso: “Parlo con Ferri, con Zanetti, con Marotta… parlo con quelli (…) poi ti faccio sapere qualcosa… gli dico… che ho parlato con te e che tanto avevi già parlato con Ferri e Zanetti (…) Marco io mi… mi attivo e ti dico cosa mi dicono”. E, in vista della partita in Turchia, l’obiettivo viene poi raggiunto: la disponibilità dei tagliandi, infatti, è stata poi aumentata.
Inutile dire che vedo in questa ulteriore vicenda un lato del nostro calcio che deve essere chiuso.
Lo hanno fatto in passato in Spagna ed Inghilterra.
Non mi pare che le cose siano andate male, anzi.
Eh ma la Figc corre dietro alla discriminazione territoriale, minacciando di sospendere le partite per i cori, che è come mettere in mano agli ultras un AK47.
e certo!
In realtà il vero discrimine è la presenza nelle istituzioni calcistiche (e non) di
persone dichiaratamente di parte.
Gioele,
Nasco alle Vallette, nuovo quartiere di Torino degli anni ’60 famoso perchè gli indigeni del posto rubavano i tombini e perchè rubavano nelle auto che ci finivano dentro.
Poi ci costruirono il carcere.
Quindi lo Stadium della Juve.
La cosa che ha da sempre caratterizzato il quartiere, oltre ad uno spiccato senso per l’illegalità, per lo spaccio ecc. è sempre stato il nascere da parte degli immigrati soprattutto dal sud ma anche dal veneto e dalla toscana e dalla sardegna, la volontà di creare sport.
Nacquero polisportive, ed interi tornei letteralmente dal nulla.
Proprio vicino al carcere, c’è un complesso di campi sportivi dove da sempre vai la domenica e vedi giocate a calcio.
Ecco che tra un caffè borghetti, una vecchia od un caffè si parla di calcio.
Ecco che nei discorsi l’arbitro è chiacchierato come se fosse un giocatore.
Ecco che lo sport è sport e diventa arte nobile laddove Dio pare abbia voltato lo sguardo.
Questo per dire che i tifosi non sono come vengono descritti, che gli appassionati non meritano quello che sta succedendo.
E normalmente gli appassionati si allontanano da questa cosa artificiale che vive di polemiche più che di tecnica.
Purtroppo per raccontare calcio bisogna amarlo, oggi i giornalisti sono quello che sono, anche le istituzioni sono quello che sono.
Anche i presidenti e di conseguenza lo spettacolo è quello che è.
Per farti un esempio, il collega che lavora davanti a me è del Toro ed odia più di tutti Cairo.
Questo per dirti che i mercanti dovrebbero essere cacciati dal tempio.
Oggi però gira così, speriamo che questa lega fallisca ed il calcio italiano possa rinascere dalle proprie ceneri.
In caso contrario non resta che l’oblio mentre le squadre a strisce e forse le Romane parteciperanno ad altri tornei.
LA MUNNEZZA DELLO SPORT
Nel 2017 la Juventus si trovò più o meno in questa situazione criminosa apportata da ultras senza pietà.
Gli imbratta carte della rosea la descrisse come la Signora omicidi in seno al calcio italiano.
Il professionismo esiste in tutti i campi voi dovreste essere giornalisti professionisti imparziali.
Voi siete solo dei quaquaraquà.
E’ successo anche a novembre 2021 quando ancora prima della chiusura delle indagini sulle plusvalenze avevano già emesso in prima pagina la sentenza solo contro la Juve.
https://www.calciomercato.it/wp-content/uploads/2021/11/Gazzetta-dello-Sport-1.jpg
Ricordo la figura di m… dell’allora giudice sportivo quando portò Agnelli a deporre all’antimafia.
Ricordo ancora quando uscì che fu la Juve a denunciare la curva e quando scoprirono l’esistenza dell’indagine con tanto di carabiniere infiltrato come impiegato Juve, per capire come finzionavano i cosiddetti ultrà.
Naturalmente ai primi rumors non poteva mancare l’indagine di Report e tutto il circo a seguito.
Cosa vuoi che ti dica, gira così.
Forse nell’Italia post ’68, gli Agnelli, la Fiat e la Juve sono ancora sentiti come i nemici del popolo.
LO SGUARDO DEL BOSS
Il tifoso interista chiede giustizia: se qualcuno della dirigenza dovesse entrare negli intrallazzi con gli ultras è bene che paghi anche la società.
Come dire il pallone è mio e non si gioca più nel senso che il procuratore di Milano con il telefonino con la cover dell’inter risponde a quel koglione di Antani: tu sei pazzo l’inter non si tocca e basta.
Ma proprio seriamente ricordo nel 2018 la mafia in seno alla curva juve nel 2024 la mafia in curva inter.
Cosa strana con sempre lui che guarda storto.
Antony 30 Settembre 2024 @23:56
Allora non hai capito ancora che è la Juve ad essere indagata? Gli ultras di Milano non sono altro che i galoppini di Agnelli e Moggi.
Non vengono fuori per adesso intercettazioni e d il procuratore capo Viola ha già buttato le mani avanti dicendo che la società è parte lesa. Qualcuno sembrerebbe ( perché potrebbe sempre trattarsi di fake) avesse immortalato la cover del telefonino del procuratore di Milano e, per l’amor di Dio, tutti hanno il diritto di tifare anche per lo sterco, ma non è sembrato tanto morale ( visto che parlava da super partes da magistrato della repubblica italiana) vedere che c’era il simbolo di questo su quella cover. Vorrei capire poi quali siano i confini dentro i conflitti di interessi. Io da profano, fossi un magistrato non sarei in grado di essere imparziale se dovessi giudicare la Juventus ed i suoi rappresentanti della società stessa. Per una questione di correttezza mi defilerei ma forse la mia etica professionale non coincide con quella del capo della procura di Milano. Certamente questa inchiesta sarà assegnata a qualche sostituto procuratore che lo stesso Viola indicherà ma già ( senza sapere nè leggere nè scrivere) si sa già che la società in questa faccenda è appunto parte lesa e quindi non perseguibile.. Sembrerebbe, (io leggo e magari sono sempre fake) che ci sarebbero delle intercettazioni tra i delinquenti ultras arrestati ed addirittura l’allenatore ed altri personaggi della benemerita. E leggo che addirittura un giornalista abbia chiesto se la società abbia mai denunciato i ricatti di questi “bravi “ ( a Milano li chiamava così anche Manzoni) ultras e Viola abbia risposto di no. All’’incalzare poi dei giornalisti, visto che Agnelli aveva invece denunciato, nel caso analogo di qualche mese addietro e nonostante ciò era risultato inquisito e compiacente, sembrerebbe che Viola avesse girato topic .
Quindi questi che non hanno mai denunciato i delinquenti ultras sono parte lesa, mentre Agnelli che lo aveva fatto era un delinquente par loro, questa è l’interpretazione della giustizia in Italia.
Considerazioni sul “sentito dire “che mi fanno ragionare e rabbrividire. Mi auguro solo che quanto ho sentito sin ora siano solo fake così potró arrabbiarmi contro questi schifosi personaggi che buttano sui media inesattezze e falsità .
Sembra proprio che non siano fake e sono curioso di capire cosa accadrà, ora.
TELELOMBARDIA
(Fabio Ravezzani)
“Ne avevo viste tante nella vita, mi mancava un procuratore generale che si presenta in conferenza stampa con la cover al telefonino di una società coinvolta (seppur senza ipotesi di reato) in un’inchiesta”.
luca967
Un calcio in cui da un lato (quello penale) è il denunciante (come fece la Juve di A.Agnelli) ad essere indagato e dall’altro (quello sportivo) addirittura condannato perchè “non poteva non sapere”, non è certo quello che chiamano “calcio del popolo”, quello dalla parte sana dei tifosi per un’unica grande passione.
A proposito di Fiat, viste le tue origini torinesi, conoscerai sicuramente l’evoluzione storica dell’azienda, dal periodo post ’68 quando l’Italia non era più quella del boom degli anni ’50 e ’60, con l’industria trainante del Paese che cominciò a fare i conti con la crisi economica degli anni ’70 finendo nel tritacarne delle rivendicazioni sindacali e delle politiche assistenziali di quel decennio e oltre.
Chi ha studiato un po’ di storia del ‘900 però sa anche che durante il ventennio i rapporti tra l’azienda torinese e il regime furono molto stretti, la politica autarchica di Mussolini aiutò la Fiat (mi pare d’aver letto che un Agnelli fu anche senatore nel suo governo) ad espandersi enormemente sul mercato interno, ma se prima della 2° guerra mondiale la Fiat era quella con minor capitalizzazione tra le industrie italiane, dopo occupava stabilmente il terzo posto.
E’ successo poi che in un’Italia distrutta dalla guerra e con la produzione interna ferma agli anni ’30, prima Valletta poi Gianni Agnelli risollevarono l’industria italiana, con centinaia di migliaia di occupati (sopratutto del sud) che il disastro della guerra aveva ridotto in povertà e miseria. L’impulso dato dal volano dell’economia nazionale portò al “miracolo italiano” degli anni ’50 e ’60, fino alla crisi dell’auto del decennio successivo, con gli aiuti di stato e la cassa integrazione per mantenere i livelli occupazionali.
Il resto è storia recente, quella a partire dagli anni 2000 con Sergio Marchionne che rilevò la Chrysler e la successiva trasformazione in FCA, anni che segnarono la nascita di una nuova era industriale per l’Italia, senza più gli Agnelli a tenerla per mano come vorrebbero continuassero a fare i nipoti simpatizzanti dell’Ancien Régime.
Più o meno è andata cosi, interessante, l’epilogo delle lotte sindacali con la marcia dei 40 mila e con la “resa” del PCI.
Oggi la situazione è tragica seppur estremamente interessante.
Questa volta il PCI non c’entra, siamo di fronte ad un altro tsunami, il green deal.
Nasce l’euro 7, con traguardi di emissioni praticamente irraggiungibili se non a costi esagerati.
Arrivano le multe sulle emissioni teoriche dei modelli in vendita.
Le case automobilistiche si adattano, alzano i prezzi, producono meno, questo da una parte aiuta a pagare le multe, dall’altra riduce il personale ed il tutto si traduce in un guadagno.
Producendo meno però perdi in tecnologia, le linee infatti richiedono un automazione più bassa.
Ma non inporta.
Si procede con la decarbonizzazione, motori elettrici.
Tutto bello, tutto facile, purtroppo però, la mancanza di colonnine e punti di rifornimento, penalizza tantissimo il prodotto.
Aggiungici dei prezzi da capogiro, ed il risultato è che la gente non compra le auto elettriche se non con incentivi intorno al 40%.
Ma attenzione, nonostante le fusioni, le nostre aziende, parlo di Europa, sono troppo piccole, quindi non riescono a sviluppare modelli a basso costo, cosa che invece riesce molto bene ai competitors internazionali.
Insomma non si vendono più auto in Europa.
Anche con l’offerta di incentivi Stellantis emigrerà, perchè nonostante tutto in Italia mancano il mercato ed ora anche la manodopera.
Una situazione giuridica da operetta poi è una mazzata a chiunque voglia fare impresa.
Da qui i problemi dell’oggi.
Siamo in questa situazione, in Europa non si vendono più auto se non super incentivate.
Ma l’Europa a furia di bonus ed incentivi non ha più soldi ed aumentare le tasse con i consumi al palo sarebbe un suicidio.
Le tecnologie sono vecchie rispetto ai competitors.
Gli stipendi sono bassi dato lo scarso valore aggiunto dei lavori, camerieri ed albergatori, o contadini più di tanto non guadagnano ed in Europa si produce poco.
Servirebbe un piano Marshall come negli anni 50 e 60 che hai ben ricordato.
Tesi proposta dallo stesso Draghi.
Ma servirebbero idee ed un arretramento degli stati sulle economie nazionali oltre che un abbandono della transizione verde che andrebbe rivista con criteri di sostenibilità sociale.
Insomma questa volta gli Agnelli e le istituzioni sono personaggi secondari di un gioco ben più ampio.
Però nelle procure ed in altri ambienti l’astio verso la Famiglia ed i suoi eredi permane …
TUTTI AR GABBIO
https://youtu.be/PBi52nZfPQk?si=kof4ZcSLqM5AJtdQ
https://youtu.be/mBA7TrnGQbM?si=-A6SalMR6wfTX3aP
LEGGO E RIPORTO
“Nel 2022 i capi ultrà dell’inter contattano telefonicamente un dirigente per avvisarlo che si recheranno ad Appiano Gentile per parlare con Skriniar.
Il dirigente, dopo aver parlato con i vertici societari, li richiama e dice loro “non venite ad Appiano che ci sono le telecamere, i giornalisti…”;
l’incontro con il giocatore avverrà poi in un bar nel milanese”.
Sostengo questa cosa responsabilità oggettiva.
Quindi per me va punita con squalifica e punti in classifica decurtati.
Per fare le cose bene i punti andrebbero tolti non si sa quando e a ogni venerdì emettere un comunicato di quello che potrebbe essere.
Oppure tutti ar gabbio e nun se ne parla più.
@luca967
Le auto elettriche hanno al momento 3 problemi, il primo come dici è la scarsa diffusione delle colonnine di ricarica, il secondo è che non si ha contezza della durata delle batterie al litio che dopo qualche anno (come quelle dei cellulari) perdono la loro capacità, oltre (così ho letto) a perdere efficienza ad alte (+30) e basse temperature (-10), il terzo, il più grave, è il costo di tali batterie in caso di sostituzione nell’ordine di decine di migliaia di euro a seconda del modello di auto.
A questi che sono problemi ovviamente comuni a tutte le case costruttrici, Stellantis in Italia ha anche quello di produrre e commercializzare auto a prezzi competitivi vista la concorrenza di costruttori stranieri (indovina quali) finanziati dallo Stato. A proposito di riduzione dei costi di assemblaggio ho sentito di un accordo di fusione di Renault con Stellantis spinto da Macron, per creare appunto un colosso della produzione automobilistica, francesi che come sai stanno pressando da tempo la UE per un anti-dumping sui veicoli elettrici cinesi.
LE TRE COLONNINE
Sono tre le colonnine carica “batterie” della seconda squadra di Milano:
Viola: procuratore generale
Pinelli: vice presidente consiglio magistratura
Melillo: procuratore anti mafia
Tutti interisti fino al midollo e dovrebbero giudicare questa sporca vicenda.
Eravamo 4 amici al bar. Manca qualche capitano Oricchio per la partita a tressette. Uno di quelli bravi a sapere quali intercettazioni rendere pubbliche e quali non ritenere importanti .
Barone,
hanno già detto che le società sono parte lesa e per il resto Chi(se)ne’ frega.
MOMBLANO C’È
https://youtu.be/F1hVYilg-OA?si=yzHHxmC_BrrXjREW
Sono parte lesa, certo infatti
i biglietti per la finale del 2023 glieli ha dati compare Turiddu e poi… scompare Turiddu.
Contro la Stella Rossa Inzaghi vara il 4-1-4-1
Lo chiamerà 41 bis 🤣
Cit.
🤣
👏👏👏😂😂😂
Che poi detto tra noi sta partita sarebbe da visionare meglio…a parte il goal su punizione gli altri tre sono da indagine uefa.