Articolo di Juventinologo
Vi piace parlare di calcio e quindi di Juve? Non c’è niente di meglio di una seduta dallo Juventinologo: finalmente un professionista presuntuoso, saccente e per nulla umile disposto a condividere la sua esperienza(?) e la sua competenza (smisurata? Così dicono…), con voi. Non ci saranno lettini su cui stendervi né analisi di alcun genere, solo e soltanto chiacchiere genuine da bar e soprattutto da blog. Perché è anche questo il bello del calcio, è questo il bello del web. Parliamo di calcio, quindi di Juve, e chi meglio dello Juventinologo può farlo? Perché potrete fare il giro del mondo in ottanta giorni, raggiungere il centro della terra o toccare le stelle con un dito e vi assicuro che difficilmente troverete qualcuno che ne capisce di calcio più dello Juventinologo. Bene. Cominciamo. Di questi tempi, lo scorso anno, assistevamo alle cessioni di Vidal, Pirlo e Tevez; tre campioni, tre uomini squadra. Il primo è, ad oggi, ancora uno dei primi tre centrocampisti di rottura al mondo, non è stato sostituito ma ha fruttato alla Juventus un’ottima plusvalenza. La cessione di Pirlo era inevitabile, quella di Tevez frutto dell’ingenuità e dell’eccessivo buonismo di Marotta (non voleva tornare in Argentina per stare con la famiglia? Ah… e adesso?). Abbiamo visto poi partire Llorente, anche lui a zero come Tevez, altra eccesso di generosità del nostro amato dirigente sportivo. Discorso a parte per Coman: più di venti milioni incassati per un giovane dalle belle speranze desideroso di giocare esterno potevano sembrare un grosso affare. Potevano sembrare, appunto. Sono bastati un assist (bello) e un goal (molto bello) per farci tornare con i piedi per terra… e per farci uscire dalla Champions. Ma meglio lasciarci alle spalle il passato e guardare avanti e dunque, vediamo un po’ i soldi incassati come sono stati investiti. Abbiamo visto arrivare Hernanes, Alex Sandro, Lemina, Zaza, Mandzukic, Khedira, Rugani, Neto e Dybala. Ebbene, dei giocatori citati forse solo uno, per continuità e talento, è stato decisivo per i trofei della passata stagione. Sì, parlo di Dybala. Certo, non ha sostituito Tevez completamente (un campione come lui è insostituibile), ma possiamo dire che lo ha fatto al 70%. Gli altri? Hernanes è stato il vero flop della passata stagione, inutile girarci intorno: da trequartista non ha quasi mai giocato, da regista dopo un inizio da panico si è fatto trovare sempre pronto anche con discrete prestazioni ma, bisogna dirlo, non tali da giustificare la cifra pagata. Ma abbiamo fatto fare minusvalenza all’Inter, questo è l’importante… Alex Sandro grande prospetto, grande talento, ma quando si ha davanti uno come Evra che, non si sa ancora per quale motivo, pretende di essere titolare e, soprattutto, riesce ad esserlo non è facile esplodere. Soprattutto quando gli viene rinnovato il contratto anche dopo non aver spazzato quel pallone dalla propria area di rigore al novantesimo contro il Bayern… ma vabbè. Lasciamo perdere. Khedira è un grande giocatore ma ha seri problemi fisici che andrebbero trattati con altrettanta serietà. Zaza ha la dinamite in quel piede sinistro ma quest’anno è stato considerato, ancora non è chiaro per quali motivi, l’ultima ruota del carro. Mandzukic è diventato l’idolo dei tifosi: grande grinta, grande cuore, goal importanti ma pochi. Alla Juventus serviva un campione come lo era lui ai tempi del Bayern e, purtroppo, oggi non lo è più. Lemina sembra un buon prospetto ma quest’anno è stato più in infermeria che in campo. Rugani ha grossi limiti in termini di attenzione e convinzione. Al momento non è pronto per essere titolare alla Juventus. Crescerà? Speriamo. Neto è un discreto portiere ma, per un ovvio motivo di nome Gigi Buffon, il suo contributo quest’anno è stato praticamente nullo. Dimenticavo il mio preferito: Cuadrado. I suoi dribbling sono spettacolari, le sue ripartenze sono state un’arma in più. Bene, tanti saluti. Chiedere un diritto di riscatto a quanto pare era troppo. Orsù, cosa raccogliamo oggi dai semi gettati nella passata sessione? Un piccolo Argentino che è ormai una certezza. Poi? Hernanes andrà in prestito o verrà fatta minusvalenza. Lemina è stato riscattato ma non è indispensabile, non è un titolare, probabilmente se arriverà un’offerta ci lascerà. Zaza è scontento, non ha e non da garanzie, probabilmente ci lascerà anche lui. Rugani non è affidabile, resterà ma farà panchina. Khedira non è affidabile fisicamente, resterà ma starà in infermeria. Alex Sandro? Speriamo giochi di più. Mandzukic picchia, lotta, stringe i denti, recupera tanti palloni, è l’idolo dei tifosi ma in attacco serve un campione. Lui, bisogna ribadirlo, ad oggi non lo è. Su Neto, che per ovvi motivi difficilmente resterà, si spera di riuscire almeno a fare plusvalenza evitando ulteriori eccessi di generosità (ma ne abbiamo già parlato).
Detto questo è importante essere obiettivi e ammetterlo: del mercato della passata stagione non raccogliamo molto. Grazie alla solidità difensiva e grazie alla pochezza delle avversarie abbiamo vinto in Italia. Perché non abbiamo vinto in Europa? Perché in Europa ci sono precise gerarchie e lasciamo perdere la storica eccezione del Chelsea di Di Matteo, in Europa serve qualità, servono i campioni. Serve chi è in grado con un lancio, con un dribbling, con una giocata, con una punizione, con un’azione solitaria o con un tiro da fuori di risolverti la partita. A tal proposito mi piace pensare che Marotta abbia fatto tesoro degli errori commessi lo scorso anno. Il campione è arrivato subito, si chiama Pjanic (e chi dice che non lo è non capisce nulla di calcio), è arrivato Benatia, che ad oggi insieme a Barzagli l’unico difensore in rosa in grado di giocare in una difesa a quattro. Sebbene non sia un amante degli acquisti a parametro zero e a stipendio smisurato, soprattutto se sono sopra i trent’anni, è arrivato il terzino destro con maggior qualità al mondo: Dany Alves. Nei prossimi giorni sarà presentato Pjaca e tra quelli citati è l’acquisto che mi intriga di più: digerito il boccone amaro della maledetta ricompra di Morata è giunto alla Juventus uno dei giovani più interessanti visti all’Europeo e tutti ci auguriamo che possa fare alla Juventus lo stesso percorso di Vidal. Detto questo, manca qualche tassello per l’attacco che, di fatto, è il reparto che l’anno scorso ha deluso di più. E’ in programma una vera e propria rivoluzione dove solo Dybala è sicuro di restare oltre al nuovo arrivato Pjaca. Gli altri? Tutti in discussione. Arriverà il top? Speriamo. Higuain? Se davvero credete che la Juventus spenderà 90 mln per lui allora siete abili sognatori. Tra l’altro, siamo sicuri li valga davvero? Bisogna essere oggettivi e non vi è niente di più oggettivo dei suoi 8 goal in 48 partite in Europa con il Real, senza contare i suoi errori sistematici nei momenti decisivi della sua carriera: palo a porta vuota contro il Lione in Champions nella stagione 2009-2010, goal sbagliato davanti al portiere al mondiale, due finali di coppa America buttate via e errore decisivo contro il Borussia, davanti al portiere, con la maglia del Napoli. Più probabile e sensato Cavani. A centrocampo bisognerà lavorare bene in uscita mandando via alcuni giocatori al momento non utili alla causa come Pereyra ed Hernanes. Forse anche Asamoah anche se tutti ci auguriamo possa tornare lo stesso dell’era Conte. In definitiva un inizio di mercato da urlo: poste le fondamenta per un’altra grande stagione in Italia e, ci auguriamo tutti, in Europa. Marotta, uno dopo l’altro, sta mettendo su i tasselli di una vera e propria fortezza… speriamo solo che con la cessione del francese non si scopra essere soltanto un castello di carta. Ma è presto per parlarne, presto per disperarsi. Per ora, godiamoci questo inizio.
Commenti recenti