Top Planet ore 15 con Cinzia e Ben

Alle 15 saremo in collegamento da casa per provare a fare lo stesso Top Planet

  1. Buongiorno Bolg
    leggete qua:

    The Huffington Post
    Politica
    Economia
    Esteri
    Life
    Culture
    Cittadini
    Blog
    Video
    Italia Edition
    Politica
    Economia
    Esteri
    Life
    Culture
    Cittadini
    Blog
    Video

    The Huffington Post

    CULTURE
    13/03/2020 16:08 CET
    Christian Jessen: “Gli italiani usano il coronavirus come scusa per non lavorare e per fare una lunga siesta”
    Il dottor Christian Jessen, star del programma tv inglese “Malattie imbarazzanti”, in diretta radiofonica: “Penso davvero sia solo un brutto raffreddore”

    HuffPost

    Christian Jessen:
    David M. Benett via Getty Images

    “Gli italiani stanno usando l’epidemia di coronavirus come scusa per fare una ‘lunga siesta’”. A dichiararlo è il dottor Christian Jessen, star del programma tv inglese Malattie imbarazzanti (Embarrassing Bodies, trasmesso su Channel 4). Intervistato dall’emittente britannica Fubar Radio’s, Jessen ha detto la sua sull’emergenza coronavirus scatenando polemiche: “Potrebbe essere un pochino razzista da dire, dovete scusarmi, ma non vi sembra una scusa questa?”

    “Gli italiani, per qualsiasi motivazione, sono pronti a spegnere tutto e a smettere di lavorare, così da concedersi una lunga siesta”, ha proseguito il conduttore televisivo. Le sue parole sono state riportate da diversi tabloid britannici.

    Quanto all’attuale emergenza sanitaria, dichiarata pandemia dall’OMS, Jessen ha aggiunto: “Penso veramente sia solo un brutto raffreddore e le persone sono molto più preoccupate di quanto dovrebbero”.

    Poi parliamo pure di anglosassoni,o, di pirla Atlantisti.

  2. Al contrario di Cinzia non sono d’accordo ai Play off per l’assegnazione dello scudetto.

    Credo non sia giusto prendere, solo, le prime 4 in classifica…ciò significa scegliere già la lista Champions…la stessa cosa vale per le retrocessioni…
    Il Napoli, ho sentito Alvino reclamano per un posto in Champions e addirittura parlano di matematica per lo scudetto.

    Il mio pensiero è: o non assegnarlo oppure portarlo a termine coronavirus permettendo.
    Ma mai far disputare i playoff.

    #iostoacasa

    • PS
      E nemmeno come dice Benedetto un triangolare perché solo Juve, Lazio e inter possono vincere il campionato….

  3. alessandro magno

    Bella puntata di Top Planet almeno abbiamo ammazzato un poco lanoia

  4. Ore 16 – Vertice Conte-ministri a Palazzo Chigi
    Il premier Conte ha convocato una riunione sull’emergenza con il capo delegazione Pd Dario Franceschini, la capo delegazione di Iv Teresa Bellanova, con il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e con il titolare degli Esteri Luigi Di Maio. In collegamento video il deputato Luigi Marattin di Iv e Maria Cecilia Guerra di Leu, il viceministro al Mef Antonio Misiani. Presente anche il sottosegretario Fraccaro.

    Ore 15.50 – Voci sul lockdown di Londra a giorni
    Lockdown in arrivo anche per Londra, secondo voci insistenti, sul fronte dell’emergenza coronavirus. Lo anticipano fonti vicino al sindaco laburista Sadiq Khan, citate anche dal Daily Telegraph online, secondo le quali l’annuncio del governo britannico di Johnson dovrebbe arrivare nel weekend. Stando alle indiscrezioni, la capitale del Regno Unito, dove il livello di contagio è più avanti rispetto ad altre zone del Paese, sarà sottoposta a misure di tipo italiano.

    Ore 15.46 – Stasera il messaggio alla nazione di re Felipe VI
    Il re di Spagna Felipe VI parlerà alla nazione, con un messaggio televisivo incentrato sulla crisi generata dal coronavirus. Il discorso è atteso questa sera alle 21, scrive El Pais, ricordando che nel pomeriggio il monarca presiederà una riunione del Comitato di gestione della pandemia che comprende il primo ministro Pedro Sanchez e i ministri di Difesa, Salute, Interno e Sviluppo economico.

    Ore 15.42 -Impennata di casi in Gran Bretagna: 676 in un giorno
    Impennata di casi di contagio da nuovo coronavirus in Gran Bretagna: nelle ultime 24 ore i nuovi positivi sono stati 676, portando il totale a 2.626. L’aumento è stato del 34%. I numeri sui decessi non sono ancora stati resi noti. Intanto, è in quarantena Neil Ferguson, l’epidemiologo che ha fatto cambiare idea a Johnson.

    Ore 15.38 – Honk Kong, braccialetto elettronico per chi arriva dall’estero Braccialetti elettronici vengono usati a Hong Kong per monitorare i viaggiatori rientrati dall’estero e posti in quarantena preventiva, per evitare il rischio di contagio. I dispositivi, hanno dichiarato le autorità locali, sono pensati per le persone che sono messe in isolamento per 14 giorni in casa.

    Ore 15.32 – Salvini: «2020 sia anno bianco fiscale»
    «Il 2020 sia un anno bianco fiscale perché siamo di fronte a un anno drammaticamente straordinario. Lo Stato non può bussare alle porte delle attività chiedendo quello che non c’è. Serve più coraggio». Così il leader della Lega, Matteo Salvini, in diretta Facebook.

    Ore 15.24 – Ryanair: «Stop a quasi tutti voli dal 24 marzo»
    Il vettore irlandese Ryanair — si legge in una nota diffusa su Twitter — sospenderà quasi tutti i suoi voli a partire dal 24 marzo, «tranne un numero molto limitato per mantenere la connettività essenziale, in particolare tra Regno Unito e Irlanda».

    Ore 15.19 – Camera, saltano le comunicazioni di Conte sulla Ue
    Annullate nell’Aula della Camera le comunicazioni del presidente del Consiglio in vista del prossimo Consiglio europeo, previste per il 25 marzo. Le comunicazioni sono saltate, spiega, «dopo l’annullamento del Consiglio europeo del 26-27 marzo». Confermato, invece, il question time con il governo sulle questioni inerenti all’emergenza coronavirus (previsto sempre per il 25 marzo, ndr).

  5. Testimonianza di un’infermiera:

    “Caldo, afa …. sensazione di respiro corto, goccioline di sudore che cadono dal viso, un viso che senti sciogliere sotto la maschera FP3, gli occhiali di plastica, la visiera , la cuffia ; avvolto da un camice impermeabile magari di due taglie in più perché la tua non c’è, sotto questi strati un corpo che deve muoversi, deve essere veloce e scattante, deve compiere manovre in urgenza… “Il paziente va intubato”… “sta desaturando”…. “é ipoteso”… corri, continui a sudare… prepari il farmaco con due paia di guanti che ti limitano i movimenti abitudinari delle mani … sudi ancora e ancora dopo ore passate così non hai respiro ma non puoi bere, non puoi riposare, non puoi fare pipi’ vestito in quel modo …. In tutto ciò l’ansia di poterti contaminare facendo i gesti che per abitudine facevi prima, questa ansia fa da sottofondo ad ogni manovra, ogni pensiero, ogni azione che devi compiere, devi ripeterti costantemente di non poterti più toccare la testa se l’elastico per i capelli ti fa male , se ti prude il naso sopporti , se hai quel rebreathing insopportabile nella tua mascherina ci continui a respirare dentro ancora e ancora e finisci il tuo lavoro…
    “va broncoaspirato” ti avvicini, esegui le manovre per liberare le vie aeree dalle secrezioni, sei molto vicina e l’ansia di quelle goccioline malefiche aumenta quando fai procedure così invasive ma alla fine il paziente respira meglio, ed anche tu inzi a respirare meglio…
    Il sollievo è vedere saturazioni che salgono, pressioni che si stabilizzano, diuresi che riprendono ( le nostre missioni giornaliere)… la fatica di tenere in condizioni stabili chi stabile non è… pazienti che sembrano usciti con lo stampino: insufficienze respiratorie gravi… e tu vai avanti e vai avanti, goccia dopo goccia di sudore, affanno, preoccupazione e qualche battuta con i colleghi per cacciare via la paura … paura che aleggia costantemente ma che non ferma alcuni di noi dal presentarsi a lavoro per far fronte a questa emergenza Covid19….
    Lavorare in una situazione del genere e trovare ancora in rete video e messaggi (di personaggi più o meno noti ma anche di persone con cui ho semplicemente un amicizia su FB ) che sottovalutano il fenomeno, sentire di mercati aperti, di nuovi assalti ai supermercati mi fa porre la domanda “ma per CHI sto rischiando ogni turno che passa, ogni ora della mia vita il contagio?”
    Per chi sottovaluta ancora la cosa, per chi dice “sono giovane e non mi ammalero'” vi dico che non è così, lo tocco con mano ogni giorno e vorrei quasi facessero un bel GF nelle nostre rianimazioni.
    Alla domanda “perché sto andando a lavorare?” rispondo che moralmente lo faccio per tutte le persone che sono diventate “effetti collaterali” dell’irresponsabilita altrui e obbligatoriamente perché il nostro sistema sanitario in questo momento non può fare a meno di NOI (se potessi sarei su un isola tropicale fidatevi) .
    Caldo, afa, sudore…. e’ il momento di svertirsi… e devi essere ancora più meticoloso di quando ti vesti perché adesso sei “sporco” e non devi toccare le parti pulite del tuo corpo…. il collega ti guarda…. all’inizio lo fate in due perché questa pratica non era nella vostra ordinaria routine prima della crisi …. via il camice impermeabile con il primo paio di guanti…. appalottoli il tutto per non toccare il davanti…. non devi e non puoi sporcarti… togli il resto (che ormai è appiccicato al tuo corpo) con altrettanta parsimonia e cura.
    Segui la procedura con la costante ansia di toccare magari quel filo di capelli che è uscito per sbaglio dalla cuffia o gli occhi che bruciano e lacrimano per il caldo … vai avanti e ti svesti, la senzazione di libertà provata è difficile da descrivere… ti lavi quelle mani, ormai lise, dalle tante volte che le hai già passate con i prodotti a base alcolica ….
    Ora sei pulito ma ti senti così stanco e appiccicoso che vorresti entrare subito in doccia…. un bel sogno… ma sai che non puoi perché magari hai altre 6 ore di turno davanti e tra mezz’ora dovrai rivestirti e ricominciare da capo quell’agonia…. ne approfitti per bere(non troppo per non rischiare di dover andare in bagno quando poi sarai vestita) , mangiare uno snack e fare la pipi’ che ti tenevi da un ora … Ti “svaghi mentalmente” nel poco tempo che hai per stare fuori poiché sai che la persona che in piena crisi se ne è andata al carnevale a lanciare i coriandoli é nello stanzone che ti aspetta così come il povero malato cronico che ha sempre rispettato le regole ! Ma noi non facciamo queste distinzioni dentro le mura di un ospedale…. il fine ultimo è sempre la CURA nei limiti del possibile!
    …. Allora fai un bel respiro… cerchi la forza che hai dentro, ti guardi allo specchio e ti ricambia lo sguardo un un viso che non sembra nemmeno il tuo tanto è stanco e segnato… con quel viso dovrai tornare a casa a fine turno dalla tua famiglia , esausto, con il fardello sulle spalle della RESPONSABILITA’, il pensiero di essere a contatto diretto (anche se con i DPI) con il Virus ti ha portato ormai da settimane ad evitare contatti con familiari fragili , amici, conoscenti, bimbi piccoli … con la sensazione perpetua di perdere “pezzi di vita” di chi ti sta intorno, restare in un limbo che ti impone il tuo ruolo in questa crisi con la consapevolezza che il giorno seguente la sveglia suonerà, interrompendo i tuoi sogni agitati per dirti che è il momento di tornare nuovamente sul campo.

    Ps:Da piccola volevo fare la scrittrice di libri per bambini (forse è meglio che approfitti di questa crisi per cambiare lavoro 🤣) 😊 spero attraverso questo post di avervi trasmesso anche un minimo delle sensazioni che proviamo ogni giorno …
    -Ringrazio chi in questi giorni difficili anche con un semplice messaggio mi sia stato vicino” 🙏

  6. BUONGIORNO

    Covid-19: i casi in Italia alle ore 18 del 18 marzo

    Nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del nuovo Coronavirus sul territorio nazionale i casi totali sono 35713, al momento sono 28710 le persone che risultano positive al virus.

    Le persone guarite sono 4025.

    I pazienti ricoverati con sintomi sono 14363, in terapia intensiva 2257, mentre 12090 si trovano in isolamento domiciliare.

    I deceduti sono 2978, questo numero, però, potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.

    #iostoacasa

  7. Tantissimi auguri a tutti i papà e ai Giuseppe del blog !

  8. PER MEMORIA

    Misure di contenimento in Italia

    Quali sono le misure previste in Italia?
    Il Governo ha emanato con il Dpcm 11 marzo ulteriori misure restrittive su tutto il territorio nazionale per contrastare l’emergenza coronavirus.

    Il provvedimento avrà validità dal 12 al 25 marzo.

    Tra le misure previste sono sospese le attività di bar, pub, ristoranti.
    Chiusura dei parrucchieri e centri estetici.
    Resteranno aperti alimentari, benzinai, edicole e tabacchi oltre a farmacie e parafarmacie, ottici ed altri eservizi commerciali per generi di prima necessità come quelli per la cura degli animali.
    Le industrie resteranno aperte ma con “misure di sicurezza”, cioè purché garantiscano iniziative per evitare il contagio.

    Chiusi invece i reparti aziendali “non indispensabili” per la produzione.
    Si incentiva anche la regolazione di turni di lavoro e le ferie anticipate.

    Restano confermate tutte le misure restrittive del Dpcm del 9 marzo, definito #Iorestoacasa. Il provvedimento limita gli spostamenti delle persone, blocca le manifestazioni sportive, sospende in tutto il Paese l’attività didattica nelle scuole e nelle università fino al 3 aprile.

    #iostoacasa

  9. LE AZIENDE PER LA PRODUZIONE RIMASTE APERTE

    Informazione
    L’azienda, attraverso le modalità più idonee ed efficaci, informa tutti i lavoratori, e chiunque entri in azienda, sulle disposizioni delle Autorità, consegnando e/o affiggendo all’ingresso e nei luoghi maggiormente visibili dei locali aziendali, appositi depliants informativi. Tra le informazioni:

    L’obbligo di restare a casa con febbre oltre 37.5. In presenza di febbre (oltre i 37.5) o altri sintomi influenzali vi è l’obbligo di rimanere al proprio domicilio e di chiamare il proprio medico di famiglia e l’autorità sanitaria.
    L’accettazione di non poter entrare o permanere in azienda, e di doverlo dichiarare tempestivamente laddove, anche successivamente all’ingresso, sussistano le condizioni di pericolo: sintomi di influenza, temperatura, provenienza da zone a rischio o contatto con persone positive al virus nei 14 giorni precedenti, etc.
    L’impegno a rispettare tutte le disposizioni delle Autorità e del datore di lavoro nel fare accesso in azienda. In particolare: mantenere la distanza di sicurezza, osservare le regole di igiene delle mani e tenere comportamenti corretti sul piano dell’igiene.
    Modalità di accesso alla sede di lavoro: controlli all’ingresso dell’azienda
    Il personale, prima di entrare nella sede di lavoro potrà essere sottoposto al controllo della temperatura corporea. Se questa risulterà superiore ai 37,5°, non sarà consentito l’accesso. Le persone in tale condizione saranno momentaneamente isolate e fornite di mascherine. Non dovranno recarsi al Pronto Soccorso e/o nelle infermerie di sede, ma dovranno contattare nel più breve tempo possibile il proprio medico curante e seguire le sue indicazioni.

    Modalità di accesso di fornitori esterni e visitatori
    Al fine di ridurre le possibilità di contatto con il personale, l’accesso di fornitori esterni deve essere regolato attraverso l’individuazione di procedure di ingresso, transito e uscita, mediante modalità, percorsi e tempistiche predefinite. Laddove possibile, gli autisti dei mezzi di trasporto devono rimanere a bordo dei propri mezzi: non è consentito l’accesso agli uffici per nessun motivo. Per le necessarie attività di approntamento delle attività di carico e scarico, il trasportatore dovrà attenersi alla rigorosa distanza di un metro.

    Per fornitori/trasportatori e/o altro personale esterno occorre individuare/installare servizi igienici dedicati, prevedere il divieto di utilizzo di quelli del personale dipendente e garantire una adeguata pulizia giornaliera

    Anche l’accesso ai visitatori deve essere limitato: qualora fosse necessario l’ingresso di visitatori esterni (impresa di pulizie, manutenzione…), gli stessi dovranno sottostare a tutte le regole aziendali.

    Pulizia e sanificazione in azienda
    L’azienda assicura la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago.
    Nel caso di presenza di una persona con COVID-19 all’interno dei locali aziendali, si procede alla pulizia e sanificazione dell’area secondo le disposizioni della circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute, nonché alla ventilazione dei locali.
    Va garantita la pulizia a fine turno e la sanificazione periodica di tastiere, schermi touch, mouse, con adeguati detergenti, sia negli uffici, sia nei reparti produttivi.

    Precauzioni igieniche personali
    E’ obbligatorio che le persone presenti in azienda adottino tutte le precauzioni igieniche, in particolare per le mani. L’azienda mette a disposizione idonei mezzi detergenti per le mani e raccomanda la frequente pulizia delle stesse con acqua e sapone.

    Dispositivi di protezione individuale
    Qualora l’attività lavorativa imponga una distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative è necessario l’uso delle mascherine e di altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici) conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie.
    E’ favorita la preparazione da parte dell’azienda del liquido detergente secondo le indicazioni dell’OMS.

    Gestione di spazi comuni (mensa, spogliatoi, aree fumatori, distributori di bevande e/o snack…)
    L’accesso agli spazi comuni, comprese le mense aziendali, le aree fumatori e gli spogliatoi è contingentato, con la previsione di una ventilazione continua dei locali, di un tempo ridotto di sosta all’interno di tali spazi e con il mantenimento della distanza di sicurezza di 1 metro tra le persone che li occupano.

    Va provveduto all’organizzazione degli spazi e alla sanificazione degli spogliatoi per lasciare nella disponibilità dei lavoratori luoghi per il deposito degli indumenti da lavoro e garantire loro idonee condizioni igieniche sanitarie.

    Occorre garantire la sanificazione periodica e la pulizia giornaliera con appositi detergenti dei locali mensa, delle tastiere dei distributori di bevande e snack.

    Organizzazione aziendale (turnazione, trasferte e smart work, rimodulazione dei livelli produttivi)
    Le imprese, limitatamente al periodo dell’emergenza Covid-19, potranno disporre la chiusura di tutti i reparti diversi dalla produzione o, comunque, di quelli dei quali è possibile il funzionamento mediante il ricorso allo smart working, o comunque a distanza.

    Si potrà procedere ad una rimodulazione dei livelli produttivi. Va assicurato un piano di turnazione dei dipendenti dedicati alla produzione con l’obiettivo di diminuire al massimo i contatti e di creare gruppi autonomi, distinti e riconoscibili.

    Previsto l’utilizzo in via prioritaria degli ammortizzatori sociali o, se non fosse sufficiente, dei periodi di ferie arretrati e non ancora fruiti.

    Sono sospese e annullate tutte le trasferte e i viaggi di lavoro nazionali e internazionali, anche se già concordati o organizzati. Non sono consentite neanche le riunioni in presenza (solo quelle urgenti ma con un numero ridotto di persone e a un metro di distanza interpersonale).

    Gestione dell’ingresso-uscita dei lavoratori
    Si favoriscono orari di ingresso/uscita scaglionati dei lavoratori per evitare il più possibile contatti nelle zone comuni (ingressi, spogliatoi, sala mensa). Dove è possibile, occorre dedicare una porta di entrata e una porta di uscita da questi locali e garantire la presenza di detergenti segnalati da apposite indicazioni.

    Spostamenti interni, riunioni, eventi interni e formazione
    Gli spostamenti all’interno dell’azienda devono essere limitati al minimo indispensabile e nel rispetto delle indicazioni aziendali. Non sono consentite le riunioni in presenza. Laddove queste fossero necessarie ed urgenti, nell’impossibilità di collegamento a distanza, dovrà essere ridotta al minimo la partecipazione necessaria e, comunque, dovranno essere garantiti il distanziamento interpersonale e una deguata pulizia/areazione dei locali.
    Sono sospesi e annullati tutti gli eventi interni e ogni attività di formazione in modalità in aula, anche obbligatoria, anche se già organizzati. E’comunque possibile, qualora l’organizzazione aziendale lo permetta, effettuare la formazione a distanza, anche per i lavoratori in smart work.

    Gestione di un caso sintomatico
    Nel caso in cui una persona presente in azienda sviluppi febbre e sintomi di infezione respiratoria come la tosse, lo deve dichiarare immediatamente all’ufficio del personale, si dovrà procedere al suo isolamento e a quello degli altri presenti dai locali. L’azienda avverte immediatamente le autorità sanitarie competenti e i numeri di emergenza per il Covid-19 forniti dalla Regione o dal ministero della Salute. L’azienda inoltre collabora per la definizione degli eventuali contatti stretti. È costituito in azienda un Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione con la partecipazione delle rappresentanze sindacali aziendali e del Rls.

    #iostoacasa

  10. Auguri a tutti i papà e ai Giuseppe. È un periodo di guerra batteriologica, teniamo duro.
    Quanto alle invidie ( ti leggo sempre Andrea) , avremmo mille difetti ed anche di più, ma il bel Paese è quello in cui pure tu vivi. Gli altri cercano di fare diventare oro quelle 4 cose ( contate sulle punte delle mani) che hanno ma, ti assicuro, vivono una vita molto più squallida della nostra, ed è forse anche per questo che mettono la vita umana al secondo posto delle priorità. Saremo pure un gregge pigro ignorante e stupido, ma sempre avanti agli altri che dopo averci criticato, ci seguono nelle nostre scelte pedissequamente. C’è un vecchio detto che fa parte della saggezza popolare italiana“ chi disprezza vuol comprare”. Non l’ha detta o scritta Churchill, ma qualche fesso che non aveva niente da invidiargli 😉. W la Juve e w l’Italia, e cerchiamo di essere uniti in questo momento difficile.

    • andrea (the original)

      Abbiamo un DNA marcio, è diverso dai difetti.
      Lo so che ci vivo pure io, purtroppo se lo avessi saputo a 20 non ci avrei vissuto.
      La bella vita di cui parli io la chiamo menefreghista e parassita, come detto a Tino non è che tutti siano così ma purtroppo quelli che non lo sono scontano questo DNA marcio.
      Unita? Per fare cosa Antonio? I flashmob cantando Fratelli D’Italia, O’ Surdato Nnamurat (non so neanche come caxxo si scriva) e renderci ancor più ridicoli?
      L’unità sarebbe un dovere, non una scelta e in Italia il dovere è una costrizione.
      Ricordo a me stesso che dopo quasi 1t giorni di restrizioni ancora devono ripetere ogni 5 minuti #restateacasa, ovviamente senza alcun esito perche in Italia piace lo slogan e quello sopra lo si interpreta come un normale #lavatoconperlana.
      Parliamo dei medici finiti malati? No dai, risparmiamocelo.
      Parliamo di Juve, di quello che vuoi ma per favore, non facciamo i Mario Merola, l’evidenza è sotto gli occhi.

      P.s vedo sui social foto di zeppole a profusione..beni di prima necessità per cui non si poteva certo evitare di uscire.

  11. Sei troppo incazz.to e ti capisco, cosa credi che a me piace l’Italiano medio? Preferisco rivederlo per riderci pure sù nei film di Sordi, dove “guarda caso” c’è pure la figura del medico della mutua”. Ed hai ragione, il dna è questo, ma accanto a questo, c’è pure quello che lo stesso Sordi interpretò insieme ad un grande Gasmann in un film di Monicelli, ” La Grande Guerra”. Riguardalo e se non lo hai mai visto, dato che abbiamo pure del tempo da perdere ( purtroppo) ti invito a guardarlo, riuscirai, da studioso sociologico, a farti un idea ancora più importante di come e cosa sia in grado di essere l’italiano.
    Io sto riscoprendo i lavoretti di casa, e dopo la ringhiera ed i portoni in ferro, sono passato a ridipingere le persiane esterne di legno. Poi, tra una videoconferenza e l’altra ( tra casa, azienda e clienti), sto pure riscoprendo dei valori familiari che avevo messo in soffitta. Tu sei pure fortunato, non hai moglie e ti godi la cucina e le coccole di mamma che ha la fortuna di averti ancora con se. A proposito, salutamela insieme a Gaspare ovviamente. Vediamo di vederci quando finirà questo carcere imposto.

    • andrea (the original)

      Antonio,
      Il punto è che continuiamo a tirar fuori il passato, quando il mondo era diverso.
      È un po’ come i tifosi del Toro che proiettano il Grande Torino ancora oggi come attuale grandezza.
      Giro i saluti quando ci sentiamo.
      Grazie

      P.s non sono incazzato, sono schifato.

  12. @
    Siamo forse pieni di difetti e tu non hai vissuto da raziocinante i tempi piu’ duri dal
    68 al. 79 come me quelli della guerra.
    Abbiamo i nostri difetti ma credo che su molte cose possediamo la marcia in piu’.
    Siamo intelligenti,forse un po’ superficiali ma creativi,artisti,acculturati.abbiamo. Un retaggio colturale invidiabile che altri si sognano. Siamo scaltri e un po’ imbroglioni,non tutti, ma i nostri brand e la nostra produzuione non ha rivali.
    Rilassati e scivola su certe cose,
    Se adesso ai giovani conviene andare all’estero per emergere,non vale per tutti come ce la siamo cavata lo stesso io,tu e altri qui su.magari erano tempi diversi, ma anche che testimoniano le nostre capacita’.
    Che ora in Italia non convenga intraprendere non e’ un fattore di caratteristiche,ma di situazioni di malgoverno.

    Odio i nazionalismi e lo sai,ma parlo di caratteristiche.

    • Ho messo @ senza andrea.
      Ah molti sono rinco come vedi.

    • andrea (the original)

      Tino,
      In misura minore ti rispondo come ho risposto ad Antonio..
      Il mondo è cambiato, l’italiano non si è adeguato e, come conseguenza, il buono che aveva si è sempre più appiattito e il becero potenziato.
      Quelli che tutto sommato hanno espresso qualcosa si son salvati ma se noi provassimo oggi, da zero, con lo stesso talento, non so se riusciremmo

      Abbiamo una situazione di malgoverno, è vero, ma entrambi sappiamo che sono quasi 30 anni di malgoverno e, per quelli ancora antecedenti, menti più illuminate e si spessore ma devastanti per ciò che poi hanno lasciato..
      E, se questo è vero, un governo magari non esprime un popolo ma 30 e più anni credo di si.

      Ciao

  13. Non lo avevo visto ancora…

    Immagini choc che non lasciano indifferenti…il corteo di mezzi militari con le bare dei bergamaschi morti per il coronavirus Covid19 che lascia la città perché i cimiteri sono pieni e i corpi non possono essere cremati.
    Credo che queste immagini rimarranno per sempre nelle menti di tutti noi.

    Questa è l’immagine simbolo della pandemia…camion militari per portare i morti, purtroppo.
    Non credo che si abbia ancora voglia di cantare sui balconi, non credo si abbia ancora voglia di fare battute spiritose su questa tragedia epocale.

    Raccogliamoci a meditare…io per primo…per stemperare ho provato a postare altro, quelle immagini di cui sopra mi hanno scosso e fatto incazzare…chi ha sottovalutato tutto sono stati i nostri governanti e chi ha solo chiamato questa pandemia Coronavirus…solo dopo è stato aggiunto Covid19 che è il nome scientifico di questo disastro mondiale.
    Coronavirus, da solo, potrebbe essere anche il raffreddore…diverso, molto, è il Covid19.

  14. michelleroi

    @Andrea

    Ti dico schiettamente che non condivido il tuo giudizio, ai limiti del catastrofico, sull’Italia e gli italiani.
    Leggo che sei schifato dai tuoi connazionali e rispondo che sarà anche un tuo personale diritto (che non intendo misconoscerti), ma mi permetto di suggerirti una visione diversa.

    Scrivi che per alimentare l’orgoglio di essere italiani “continuiamo a tirar fuori il passato, quando il mondo era diverso”.
    Amico mio, un popolo, un Paese, E’ il portato della sua storia. Noi oggi siamo ciò che siamo (nel bene e nel male, s’intenda) per quanto di specifico abbiamo vissuto da 3 mila anni a questa parte.
    Ricordare le espressioni di civiltà, bellezza, arte, letteratura, scienza che l’Italia ha saputo offrire al mondo intero non significa crogiolarsi sul passato, ma semplicemente capire che larga parte di quei valori fanno parte del nostro dna, anche se i secoli passano ed il mondo cambia.
    Ti faccio un piccolo esempio, spunto di quanto accade all’estero in questi giorni. Per noi italiani vedere masse di persone che, in un momento di emergenza, si precipitano ai supermercati e fanno incetta di carta igienica come non ci fosse un domani, è fonte di ilarità. Ma sai perché noi possiamo permetterci di ridere, di fronte a comportamenti di questo tipo? Perché in Italia il senso di pulizia e di igiene personale è sempre stato così sviluppato da far diventare tradizione nostra l’idea del bidet, che pure era nata in Francia.
    Nella stragrande maggioranza dei Paesi del mondo il bidet non sanno nemmeno cosa sia, noi ce l’abbiamo in ogni casa.
    Ecco a cosa serve la storia… non solo a “pulirsi il culo”.

    Paradigmi di questo tipo, sulle abitudini, sulle usanze, sui costumi.. ce ne sono a centinaia. E sono le ragioni per le quali moltissimi stranieri (e non parlo dei disperati che fuggono dai loro Paesi, ma di persone di qualunque classe sociale che provengono da Nazioni che probabilmente tu ammiri) desidererebbero vivere stabilmente in Italia.
    Nonostante le difficoltà del mondo del lavoro, nonostante un settore statale e parastatale da rivedere, nonostante una macchina burocratica lenta come poche altre. Chi ha rapporti con l’Italia conosce queste cose. Eppure, sarebbe felice di vivere qui. Sai perché? Perché l’italiano, anche quello di oggi, sa come vivere. La qualità della vita non è solo l’attitudine a produrre reddito (fosse soltanto questo, molti Paesi stanno meglio di noi), ma anche e soprattutto la possibilità di godere ciò che si ha, di quello che ci circonda. Noi abbiamo bellezza praticamente dappertutto. E per questa ragione sappiamo apprezzarla, sappiamo goderne e sappiamo anche dare il giusto peso alle cose.
    E chi si stabilisce qui parla dell’italiano come di una persona accogliente, generosa, sensibile. Opinioni molto diverse da quella che hai tu, credimi.

    Critichi l’atteggiamento che stanno tenendo molti italiani durante questa emergenza.
    Lasciamo perdere però gli idioti che si mettono a viaggiare in treno per scappare dalla Lombardia o quelli che vanno a fare il weekend in montagna. Persone così ne trovi dappertutto. Hai visto cosa è successo a Parigi ad inizio settimana, ma in rete trovi esempi analoghi dalla Gran Bretagna, dagli Stati Uniti, dalla Spagna, dalla Germania. Non è certo un tratto distintivo nostro. Paura e stupidità mescolate insieme.
    Personalmente, non giudico in modo negativo i flashmob od i moti patriottici che vediamo. Vero, c’è una parte del Paese che è in grave emergenza ed il momento è difficile. Ma ai milioni di persone che stanno obbligatoriamente a casa, che oltre alla paura del contagio hanno anche le preoccupazioni del lavoro, della famiglia da mantenere, di un futuro complicato… cosa dobbiamo chiedere? pure di flagellarsi ripetendosi “moriremo tutti”?
    Semplicemente, sono modi di cercare e ricreare la socialità che ci viene inibita… sono tentativi di esorcizzare collettivamente l’ansia, di mantenere uno stato d’animo comunque positivo. Perché giudicarli negativamente, mi domando?

    Ho tenuto da ultimo le considerazioni sulla politica, perché qui, francamente, è facile come sparare sulla croce rossa. Da Boris Johnson a Macron, da Trump alla Merkel, sino a Sanchez in Spagna abbiamo esempi di approccio all’emergenza assai peggiori rispetto al nostro. E se reputi i governanti lo specchio di ciascun Paese, allora riconosci che inglesi, francesi, americani, tedeschi e spagnoli non sono certo messi meglio di noi, anzi…

    Un abbraccio fraterno.

    • Mauro the Original

      Michelleroi

      Giusto quanto dici, però consentimi di dire che purtroppo vige in Italia la brutta abitudine di voler sempre approfittare da parte di alcuni, di qualsiasi situazione si presenti, senza guardare in faccia nessuno.

      E manca quello che non dovrebbe assolutamente mancare, l’orgoglio di essere italiano e che dovrebbe accomunare tutti da Lampedusa a Trieste.

      All’estero quando suona il loro inno nazionale tutti si fermano e portano la mano al cuore, qui l’inno non frega a nessuno se non alle partite di calcio.

      Non sto a fare distinzioni fra regioni ma il furbo predomina sull’onesto e questo è un dato di fatto, chi non si fa scrupoli va avanti a discapito di chi è corretto e osserva scrupolosamente tutte le regole, magari poi andando a fare anche volontariato.

      Qui in Friuli il fenomeno si nota poco, non voglio fare classifiche onde evitare di passare per razzista.

      Però qui la gente è molto altruista sincera ed ha un modo di vivere che mi piace.

      Se hai bisogno di qualcosa basta chiedere, chiaramente senza approfittarne.

      E si è visto cosa hanno fatto negli anni passati in occasione di terremoti alluvioni e altro, andando sempre ad aiutare gli altri pur avendo il problema anche in casa.

      Questa è l’Italia che mi piace.

      • michelleroi

        @Mauro

        Non ho scritto che quello italiano è il popolo perfetto. Né lo penso. Ho sottolineato la necessità di leggere la storia per capire i pregi ed anche i difetti di una Nazione.
        Siamo il Paese dei mille Comuni, delle dominazioni inflitte ma anche di quelle ricevute. Portiamo le stimmate di tutto questo… possiamo essere individualisti, sospettosi del vicino, talvolta vili e meschini, approfittatori, con poco senso civico ed affetto nei confronti della Nazione.
        Ma questo non cancella i nostri lati positivi di cui ho parlato nel primo intervento per Andrea. Ed aggiungo: se c’è una cosa che caratterizza l’italiano in modo quasi unico è la capacità di essere enormemente generoso nei momenti più difficili.
        Guardare costantemente gli altri popoli come se potessero insegnarci qualcosa sempre, in qualunque campo ed in ogni situazione è, banalmente, una sciocchezza.

    • andrea (the original)

      Pier
      Tu conosci l’apprezzamento per il tuo spessore umano e culturale che esula dall’amicizia nata virtualmente e poi cresciuta di persona.
      Dunque comprendo la tua ottica sulla storia, sull’importanza della storia e sul collegamento continuativo con la progressione dell’essere umano.
      Non voglio rinnegare tutto ciò ma mettiamola così: i tempi moderni forse l’hanno fatta dimenticare, aldilà di qualche tradizione ancora in piedi.
      Io tendo a essere estremamente pragmatico nell’osservazione dei comportamenti e non riesco a trovare nulla oggi di ciò che forse l’italiano è stato.
      Si va bene sorridere ma poi bisogna vedere cosa all’atto pratico, stanno facendo gli altri e con quali risultati.
      Proprio ieri ho sentito che l’Italia ha una percentuale di decessi doppia rispetto agli altri paesi, che pure hanno iniziato dopo.
      Siamo in isolamento da due settimane e ancora si va con pilloline di ulteriore restrizione paventate.
      Perché? Forse perché i nostri governanti sono inetti? O forse perché oltre a essere inetti conoscono la mentalità degli italiani e sanno che una vera restrizione sin da subito incontrerebbe tante violazioni e quindi, anche a costo di perdere del tempo vitale, sono costretti a farli abituare? La zona di confort, qui si vive in funzione di quella.
      Allora ecco che poco senso ha il flashmob non in sé, ma quando è incoerente.
      Ecco, la capacità di fare sacrifici che viene dalla nostra storia forse si è persa
      Sui governanti degli altri che dire? Illuminati non ce ne sono più purtroppo ma i dati ci dicono che negli ultimi 30 anni noi siamo arretrati e che la vocazione assistenzialista ha determinato i governanti che si sono succeduti.
      Un grande abbraccio a te

      P.s. dappertutto troviamo chi magari è scappato, chi ha intasato i market ecc…però sai qui da noi le casistiche sono coperte tutte ed è un po’ come parlare di un rigore contro dimenticando tutti quelli a favore.

      • michelleroi

        @Andrea

        Non siamo la provincia dell’Hubei. Anche se l’Italia conta gli stessi abitanti. In Cina hanno potuto chiudere quella zona militarmente (contenendo l’espansione del virus) perché il resto del Paese andava avanti.
        Chiudere e fermare l’Italia per 30/40 giorni non è possibile. Ci sono comparti produttivi e filiere che devono proseguire la loro attività per permetterci almeno i generi di prima necessità. E per mantenere l’economia.
        Si è cercato di restringere a blocchi, in modo sempre più severo perché purtroppo le prime misure non hanno avuto l’effetto sperato.
        Abbiamo tanti decessi perché purtroppo abbiamo tanti anziani, ed una sanità che grazie al cielo cura e mantiene in vita molti nonni e bisnonni con patologie anche gravi. Sono quelli che di fronte al contagio non ce l’hanno fatta, purtroppo. Ma i conti sui numeri, e così i raffronti con gli altri Paesi, li faremo alla fine del disastro. Oggi ha poco senso.

  15. Scusate ragazzi se approfitto ultimamente di questo blog x diffondere notizie che (a torto? a ragione?) reputo importante. Questa mi è stata inoltrata e credo che sia vera.

    CONDIVIDETE

    Ricevuto dal Prof.Walter Pascale del IRCS ospedale Galeazzi di Milano.

    Il virus ha appena mostrato di entrare nella cellula alveolare polmonare attraverso il recettore ECAII. Quando si lega ad esso, lo sovraesprime e uccide la cellula alveolare. Da qui tutto ciò che produce. Gli uomini hanno più recettori delle donne, gli asiatici più dei caucasici e le persone che assumono farmaci antiipertensivi come gli antiECA e in particolare gli anti-ECAII hanno una sovraespressione brutale del recettore e quindi sono più sensibili alle infezioni e l’infezione è più grave.
    I casi gravi di giovani sono pazienti che hanno assunto farmaci antinfiammatori all’inizio della malattia. Dovresti evitare l’aspirina, l’ibuprofene, il naprossene, il voltarene (diclofenac), ecc., Perché favoriscono le forme gravi. * Dovresti assumere solo paracetamolo *
    Non assumere ibuprofene o antinfiammatori se sospetti di Covid
    In Francia 4 casi gravi di giovani senza patologia precedente hanno in comune l’assunzione di ibuprofene
    È un annuncio del ministero della salute
    Apparentemente rende l’infezione molto più rapida.

    Condividete a più contatti possibili. Siate responsabili e rispettate le regole e ne usciremo vincitori

  16. ILLUSTRISSIMO POF WALTER PASCALE

    Lei mi consiglierebbe, allora, di non prendere la pasticca per la pressione, la cardioaspirina…e quando ti vengono i dolori al piede per la Gotta di non prendere l’antinfiammatori.

    Grazie per il consiglio…lascio colori per prendere primiera…
    Sigh !

    • Max, non lo so. Ho conferma che sia vero ma come dice Gioele ovviamente prima sentire il proprio dottore, cardiologo ecc di fiducia.

  17. Barone

    E’ il tuo cardiologo lo specialista a cui far riferimento, più in generale questo è quanto dicono sull’argomento:
    “Coronavirus: i pazienti ipertesi non devono sospendere le cure.
    I dubbi dei pazienti nati da un possibile «vantaggio» che gli Ace-inibitori (farmaci per l’ipertensione) garantirebbero al Coronavirus.
    I cardiologi: non modificare le cure
    Coronavirus: i pazienti ipertesi non devono sospendere le cure.
    In Italia, 1 persona su 3 è ipertesa. Ha, cioè, valori di pressione sanguigna troppo alti. E, per questa ragione, assume quotidianamente dei farmaci, con l’obbiettivo di ridurre i rischi per la salute cardiovascolare. Una prassi che non deve cambiare nel corso dell’epidemia di Coronavirus. «Le terapie per l’ipertensione devono essere portate avanti come sempre», dichiara Ciro Indolfi, direttore dell’unità operativa complessa di cardiologia del policlinico di Catanzaro e presidente della Società Italiana di Cardiologia. «Il rispetto degli schemi terapeutici serve a proteggere se stessi e a non rischiare di sovraccaricare gli ospedali in questa fase delicatissima».
    RISPETTARE LA TERAPIA ANTIPERTENSIVA.
    La notizia ha messo in allerta gli oltre 20 milioni di italiani che assumono questi farmaci – non soltanto ipertesi, ma anche gli infartuati, chi ha un’insufficienza cardiaca o soffre di nefropatia diabetica – e ha chiamato i cardiologi a fare chiarezza. Allo stato attuale, la relazione rappresenta un’ipotesi di ricerca che, in assenza di dati raccolti sull’uomo, «non deve indurre a variare il piano terapeutico – precisa Perrone Filardi, presidente eletto della Società Italiana di Cardiologia -. Gestire l’ipertensione permette di proteggere milioni di persone dal rischio di complicanze cardiovascolari quali l’infarto del miocardio, lo scompenso cardiaco, la morte improvvisa e l’insufficienza renale». Indicazione ribadita anche dalla Società Europea di Cardiologia, secondo cui «non c’è alcuna evidenza di un effetto dannoso determinato dall’utilizzo degli Ace-inibitori e dei sartani nell’epidemia di Coronavirus in corso». Più probabile che la maggiore vulnerabilità dei pazienti ipertesi e cardiopatici derivi da una condizione di partenza già non ottimale, oltre che dal «tropismo» del Coronavirus per le cellule polmonari e cardiache.

    Curare la pressione alta vuol dire curare (anche) la mente.

    PIANI TERAPEUTICI: CONFERMA PER 90 GIORNI

    Considerando che ad assumere questi farmaci sono soprattutto i pazienti anziani, i più colpiti dalla malattia determinata dal nuovo Coronavirus, gli specialisti invitano a rispettare le indicazioni diffuse dal Ministero della Salute e a garantirsi la continuità delle cure. Ma come fare se le ricette del proprio medico di base sono in scadenza? Nessun allarme, perché per evitare l’affollamento degli studi medici e ridurre i rischi di contagio, l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha prorogato di tre mesi i piani terapeutici. Un passaggio che ha evitato a molti malati cronici di trovarsi presto senza farmaci salvavita, tra cui per l’appunto gli antipertensivi.”

    Fonti

    Are patients with hypertension and diabetes mellitus at increased risk for COVID-19 infection?, The Lancet

    Clinical characteristics of 140 patients infected with SARS?CoV?2 in Wuhan, China, Allergy

    Position statement on hypertension on Ace-Inhibitors and angiotensin receptor blockers, European Socerty of Cardiology

    COVID-19 and the cardiovascular system, Nature Reviews Cardiology

    SARS-CoV-2 Cell Entry Depends on ACE2 and TMPRSS2 and Is Blocked by a Clinically Proven Protease Inhibitor, Cell

    Clinical course and risk factors for mortality of adult inpatients with COVID-19 in Wuhan, China: a retrospective cohort study, The Lancet

    Guida clinica Covid-19 per cardiologi, Società Italiana di Cardiologia.”

    Ciao.

  18. Mauro the Original

    Oggi secondo me hanno fatto una cazzata mostruosa. Non so chi l’abbia decisa ma significa che non ha ancora capito niente.

    La chiusura prospettata dei supermercati, mi sembra per il momento solo di domenica, ha provocato un caos bestiale davanti ai supermercati.

    Chi si spintonava, distanza di sicurezza non osservata, la gente frenetica e molto nervosa. Non dimentichiamo che non tutti riescono a gestire razionalmente ansia e stress.

    Oltretutto inutile nasconderlo, molta gente ha pure problemi economici e non è quindi molto lucida.

    Avrei voluto tornare a casa ma non ho potuto, in quanto avrei dovuto ripassare per il posto di blocco che mi aveva già fermato all’andata, e senza presentare lo scontrino al ritorno avrei rischiato la denuncia.

    • Mauro the Original

      Cioè,

      Se uno va al supermarket per fare la spesa e mangiare, ma non vuole rischiare di entrare per la troppa ressa che può diventare pericolosa, deve per forza entrare.

      Se decide di stare in auto nel parking attendendo che la folla defluisca, poi ti contestano che sei stato troppo fuori casa.
      Se torni a casa subito, pensando di tornarci più tardi, ti contestano che non hai lo scontrino.

      E si parla di denuncia penale che può pesare successivamente.

      Cioè mettetevi d’accordo e lavorate per il bene degli italiani.

      Se siete incompetenti state a casa voi cari politici e lasciate fare a chi ci capisce qualcosa.

  19. Mauro the Original

    Altra notizia di oggi che mi fa girare i cosiddetti.

    Servono tamponi? Certo che servono.

    Guarda caso un’azienda di Brescia ha venduto ieri mezzo milione di tamponi agli Stati Uniti, partiti con un aereo militare da Aviano.

    Ma di cosa stiamo parlando?

    Adesso vendiamogli pure i letti da terapia intensiva e siamo a posto.

  20. Mauro the Original

    Michelleroi

    Quello che voglio dire è che l’italiano vuol sempre fare il furbo, ci conoscono tutti all’estero per questo nostro atteggiamento che a me dà un fastidio enorme.

    Ovunque vai, Svizzera Germania ecc ecc ti prendono in giro. “Tu italiano? Ah ah ah risata e poi battutina.

    Conosco inglesi che ci prendono ancora in giro dicendo che i nostri carri armati sono gli unici con la retromarcia.

    Diciamolo chiaramente, non abbiamo una bella reputazione e questo non credo sia dovuto solo a pregiudizi.

    A Nova Gorica ho visto un ragazzo sloveno raccogliere un pezzo di carta lasciata cadere da auto italiana. Hanno un’educazione incredibile. Puoi girare tutta la Slovenia, gente educatissima e rispettosa seppur limitata economicamente.

    I nostri bagni negli autogrill fanno schifo, ti prendi la peste se entri.

    A dicembre mentre tornavo da Cesena sull’Adriatica, la vettura davanti ha aperto il finestrino e lanciato un sacchetto pieno di carta lattine vuote ecc ecc. Preso sul parabrezza per poco mi ammazzo. Ho frenato rischiando un mega tamponamento con tutte le auto intorno.

    Questo all’estero non l’ho mai visto.

    • Mi sembri un pò sfigato, Mauro. Ti capitano situazioni che (forse sono più fortunato) non mi sono mai accadute, eppure oltre ai canonici 55-60.000 km all’anno in auto ho almeno 2/3 uscite all’estero per lavoro ( principalmente fiere) quando non esco per piacere con la famiglia. O forse non ci faccio più caso perchè a certe situazioni non ritengo dare la giusta importanza, probabilmente per averle viste molte volte. Ti invito nel mio Salento questa estate ( sperando che questa guerra batteriologica sia stata messa alle spalle) e forse qualche pregiudizio te lo lascerai alle spalle.
      Ti ribadisco quel detto “ chi disprezza vuol comprare” . Ultimamente mi è capitato di poter osservare dei capolavori di città Italiane in Sicilia che non fanno parte dei canonici tour più conosciuti, e sono rimasto affascinato da quanta bellezza abbiamo intorno e noi non la conosciamo.
      Voglio dirne un’altra. Non più tardi di un mese addietro sono stato ad un corso a Bari, città che conosco bene perchè ho pure frequentato nel periodo dell’Università di mia moglie, con cui ero allora fidanzato. Da quei tempi, sono passati più di 25 anni ed è irriconoscibile in meglio. Ho dormito in un bed e breakfast al centro, proprio dietro alla basilica di San Nicola dove negli anni suddetti non potevi neppure avvicinarti per il degrado e la delinquenza dei vari parenti ed amici di Cassano, per darti un idea. Anche la gente sembrava cambiata e sono rimasto allibito pure per aver parcheggiato l’auto incustodita in una zona che, fino a qualche anno addietro non ti avrebbero lasciato neppure i coperchietti delle gomme.
      Un’ altra città non solo da visitare, ma da gustare sia nella cucina che nelle meraviglie ( in senso lato) è Napoli dove lascio il cuore ogni qualvolta ci passo. Se vedono” il pollo da spennare” tranquillo che continuano a farlo, ma è sempre un esperienza di vita per capire quanto noi siamo in grado di poterci adeguare ed imparare a non essere presi in giro.
      Ognuno di noi ha una propria scorza ed una sensibilità che varia in relazione alle esperienze che ha vissuto.
      Io sono un amante della sociologia e sono affascinato nell’osservare i vari comportamenti umani in relazione all’ambiente in cui questi umani vivono.
      Non ti dico cosa penso degli abitanti oltre Alpi, ma i loro scherni nei riguardi dell’uomo italico non lo considero perchè conoscendo il loro” modus vivendi in confort zone, “ non possono e non potranno mai capire cosa significhi doversi impegnare intellettualmente per poter vincere la propria battaglia .

    • michelleroi

      @Mauro

      La nostra immagine all’estero non è solo quella che descrivi, fidati. E se gli stranieri che frequentano stabilmente l’Italia vorrebbero venirci a vivere, abbandonando il loro Paese nativo, significa che sanno che qui si sta bene, nei nostri luoghi e in compagnia degli italiani così deprecati.
      Che evidentemente non sono quel disastro che si crede.

  21. LUCIANO MOGGI

    Siamo italiani e come tali troppo spesso ciarlieri.
    Il Coronavirus ha messo a nudo tutte le nostre amenità che sconfinano in debolezze, paure del presente e del futuro. È questo il momento dei se, forse, probabilmente; tutti danno le loro opinioni in libertà che riguardano il presente e il futuro senza sapere quando avrà fine il presente.
    Si è arrivati persino a chiedere alla gente di cantare l’Inno di Mameli dalle terrazze di casa, chissà se per chiamare a raccolta il popolo italiano, pensando che possa ricacciare questo nemico invisibile oltre i nostri confini.
    La verità è che in questo momento la paura fa 90.
    Adesso siamo tutti affratellati, ma per timore del contagio: c’è da sperare che il Coronavirus abbia almeno insegnato qualcosa. Perché in Italia, fino a poco tempo fa, se qualcuno emergeva al di fuori di una certa cerchia veniva additato al pubblico ludibrio ed esportato nel mondo, a mezzo media.
    Adesso si canta invece Fratelli d’Italia trascurando che in passato, sia in politica come nel calcio, si sono verificati fatti in controtendenza all’ Inno di Mameli.
    In politica si potrebbe evidenziare la diatriba tra Di Maio e Salvini a seguito delle dimissioni di Matteo da ministro, prima grande amore e poi grande guerra: ci voleva il Coronavirus a dar ragione a Salvini perché, come voleva appunto la Lega, si sono dovuti chiudere i porti, gli aereoporti e anche gli interporti.
    Nel calcio sarebbe sufficiente parlare di Calciopoli e le sentenze definitive dei due processi, quello Sportivo e quello Ordinario: la prima «campionato regolare, nessuna partita alterata», la seconda finita «con il reato a consumazione anticipata», che non è altro che il frutto di illazioni personali, non suffragate dai fatti, mancando tra l’ altro gli arbitri, tutti assolti.

    A quei tempi andava di moda parlare di potere nel calcio, che non era un reato ma la stima di chi lavorava nel settore rivolta verso chi sapeva dare a questo sport immagine e carisma fino ad arrivare alla conquista del titolo mondiale.
    Il potere vero, inteso come tale, c’è stato invece dopo il 2006, ma di stampo scarsamente meritorio: con presidenti inadeguati che portarono il nostro calcio ad essere eliminato per due volte al primo turno del Mondiale, fino a non superare il girone di qualificazione nell’ ultima edizione.
    Adesso si naviga addirittura a vista, in tanti parlano ma nessuno decide e se qualcuno propone lo fa solo pro domo sua.
    Intanto l’Uefa annuncia lo spostamento dell’ Europeo al 2021, dando precedenza a Champions ed E-League.
    Ma esiste il problema di finire i campionati nelle varie nazioni per poter dare alla stessa la possibilità di fare i calendari. Ecco allora che in Italia già si ipotizza di ripartire il 3 maggio, senza sapere però se il Coronavirus ne darà la possibilità.
    E, per fronteggiare eventuali ulteriori emergenze, si è anche ipotizzato: la non assegnazione del titolo; playoff e playout; congelamento della graduatoria. Troppe previsioni che finiscono sempre per scontentare tutti.
    Secondo noi invece, considerando la lunga inattività delle squadre e tenendo in conto debito la salute dei giocatori, sarebbe già ora di pensare a sospendere il campionato non assegnando il titolo, mandando alla Champions le prime quattro classificate alla 26esima giornata.
    Stessa cosa per l’ E-League.
    Poi congelamento delle retrocessioni e promozione delle prime due della serie B in A, da fare quindi a 22 nel 2020-21.
    Ci sembra l’ unica soluzione di buonsenso praticabile. Indubbiamente un momento difficile per questo sport.

    Occorrerebbe ovviamente l’uomo forte (che non c’è), che sapesse decidere mettendo tutti a tacere, compresa l’ Assocalciatori, facendo presente a Tommasi che se le tv tacciono perché il pallone non rotola, gli stipendi non corrono.

    #iostoacasa

  22. La sociologia, soprattutto oggi che sono morte 627, è un modo per dimenticare il problema vero ?

    Perché la possiamo girare come vogliamo cari miei … Possiamo dire -ed è vero-, che in Germania i morti ottantenni e novantenni deceduti anche CON Coronavirus non li contano, e questo nei numeri fa tutta la differenza del mondo …

    Ma oggi, o meglio nelle ultime 24 ore, in Italia (a casa o negli ospedali) sono morte 627 persone.
    Oltre 300 di questi solo in Lombardia, una regione letteralmente martoriata da questo flagello.

    I nuovi casi positivi sono oltre 4000, e il famoso “picco”, da tanti evocato sembra di là da venire.

    Questo il quadro: perciò il chiacchiericcio rischia di essere blasfemo, perciò
    una volta tanto, mi trovo d’accordo con te, Germano.

    Buona serata.

    • Siamo in casa ( almeno io) e se pensiamo a quanto stia accadendo in questa guerra fuori dalla nostra porta non puó che sconfortare lo stato d’animo già assillato dai notiziari.
      Per non impazzire sono dell’idea di pensare positivo per cercare la forza interiore onde riuscire a vincere questa battaglia contro…… già, contro un nemico silenzioso e vigliacco. Siamo i primi in Europa ad essere stati attaccati, e potremmo farci pure mille domande, ma è così e non abbiamo altra scelta che prenderne atto.
      Ci siamo ripresi molte volte nella nostra lunga storia, cerchiamo di continuare ad essere ottimisti e auguriamoci un domani migliore.
      L’unica cosa certa è che non possiamo scappare e che non si è ancora raggiunto quel picco di ammalati che gli statistici avevano previsto. Al sud sin ora la situazione è sotto controllo e proprio questa mattina parlando con mio nipote al telefono, un giovane medico di 28 anni, mi diceva che pur essendo in trincea, non aveva paura, “bisogna vincere zio, “mi diceva tranquillizzandomi . Un grande in bocca al lupo a questi “angeli “ che rischiano la loro vita per salvarne quella degli altri.

    • Grazie Luigi, xrò…boh. Avevo da gente fidate la certezza che quello che ho postato era vero e invece ho trovato anche questo e ognuno faccia le proprie valutazioni:

      https://www.google.com/amp/s/www.butac.it/il-professor-pascale-e-gli-antinfiammatori/amp/

      • Germano permetti, ma probabilmente non hai letto per intero il contenuto del medesimo link postato da me qui 5 ore fa, nel quale c’è scritto chiaramente che quella notizia è stata bollata come falsa dallo stesso Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, non capisco perciò cos’altro ci sia da valutare in merito.

        • Ciao Gioele. In merito da valutare che il medico non ha fatto nessuna dichiarazione ma nel link stesso è riportato che cmq in Francia qualche riscontro c’è. Tutto qua. Sì ho letto il tuo link.

          • Qualche riscontro sul fatto che sarebbe meglio non usare determinati farmaci ma come ripeto x me la miglior cosa a questo punto è prima sentire il proprio medico curante o chi x lui.

            • Germano nel mio post che dici di aver letto è riportato anche il parere dello specialista di cardiologia al quale mi sono rivolto che ha confermato che non esistono controindicazioni all’assunzione dei farmaci contro l’ipertensione, ed è credo questo il punto sul quale avresti dovuto invitare tutti a fare le proprie valutazioni piuttosto che disquisire sui contenuti di una notizia rivelatasi fondamentalmente falsa come per altro chiaramente affermato nel successivo comunicato dell’Istituto in questione.

              • Si Gioele, sul quale ti eri rivolto ma ho voluto mettere in risalto anche l’altra cosa xché homla sensazione che ogni cardiologo dica la sua. X ora x me è che è falsa la dichiarazione del medico di Milano nel senso che lui non l’ha mai dichiarato (come può uscire determinate dichiarazioni mai fatte ancora non lo capisco boh) ma che non sia nulla di vero sul fatto che x chi ha certe patologie sia meglio non prendere certi farmaci non ne sono del tutto convinto nonostante ciò che dice il cardiologo da te citato. Tutto qua. Nessun problema.

                • Allora fammi capire, sopra riaffermi che “la miglior cosa a questo punto è prima sentire il proprio medico curante o chi x lui” ora metti addirittura in dubbio il parere del primario di cardiologia che ha stilato il PT di mia madre per le patologie da cui è affetta. Insomma come dire che dopo esserti infilato in un cul de sac non sai più come uscirne, quando basterebbe solo fare ammenda per aver postato una fake new, ribadisco per l’ennesima volta, smentita ufficialmente dalla comunicazione dell’Istituto Ortopedico Galezzi di Milano.

                  • Istituto Ortopedico Galeazzi

                  • Beh, Gioele, dopo aver postato una falsa notizia ho anche postato un link dove appunto si affermava che quella notizia era falsa riguardo alle dichiarazioni fatte. Più ammenda di così. Ho poi scritto che mi aveva messo un dubbio ciò che avevano dedotto in Francia. Non ho messo in dubbio ciò che scrive il tuo medico ma che non tutti la pensano così. Cmq guarda x me finisce qui ho sbagliato e chiedo scusa. La prossima volta starò più attento.

    • Mi riferisco evidentemente -ma forse sono io che sbaglio-, appunto di restare sul pezzo, cioè su un presente lastricato di morti, di poche certezze e tante fobie. Oltre a qualche paranoia.

      Ma ripeto, questi morti che crescono tutti i giorni sono ognuno un lutto di famiglie che -tra l’altro-, non possono neanche espletare la sua pietas …

      Questi sono i fatti, poi ovviamente ognuno si comporti secondo la propria natura.

      • michelleroi

        @Luigi
        Si stava discutendo delle abitudini degli italiani proprio in relazione all’emergenza Covid.. e si facevano raffronti con ciò che succede nel resto del mondo…
        Sei dell’avviso che questo sia indice di insensibilità rispetto a quello che ci circonda?

  23. Mauro the Original

    Ma vi sembra normale?

    Prima dispongono che i supermercati chiudono la domenica, facendo correre i consumatori e creando disagi a tutti. Oltretutto trasmettendo paura e disorientamento a tantissima povera gente che non ci capisce più nulla.

    Adesso contrordine, supermercati aperti di domenica.

    Ma sanno cosa stanno facendo? È in questi momenti che si capisce come ci governa chi è al comando. Il che è molto diverso dal fare promesse ai comizi!

  24. Un consiglio. Stiamo tutti molto attenti alle fake news. Sono proprio questi i tempi in cui se ne producono molte, col rischio che diventino virali.
    Controlliamo ogni notizia da più fonti prima di renderla pubblica.
    Semplice buonsenso nel mondo del social planetari !

  25. Germano, Gioele
    È sempre difficile districarsi in mezzo a tanta informazione. Nello stesso ambito medico su tante questioni ci si imbatte in pareri discordanti che mandano in confusione noi profani.
    Alla fine credo non rimanga che affidarsi al buon senso. Non credo sia il caso per gli ipertensi di sospendere le terapie. Tuttavia nel caso si presentassero sintomi lievi di Covid, nel dubbio, non costerebbe nulla trattarli con paracetamolo invece che con ibuprofene.
    Un saluto

    • @Kris
      Scusami, ma visto che si è aperto un dialogo vorrei togliermi una soddisfazione per vedere se vengo capito o meno…
      Allora: Germano posta una notizia falsa…io, da ignorante quale sono, avendo capito, facendo un mio ragionamento terra terra capisco che non poteva mai essere che un luminare della medicina affermasse che con questo coronavirus gli ipertesi e chi prendono antinfiammatori devono lasciare tale terapia, faccio questo post: ILLUSTRISSIMO POF WALTER PASCALE

      Lei mi consiglierebbe, allora, di non prendere la pasticca per la pressione, la cardioaspirina…e quando ti vengono i dolori al piede per la Gotta di non prendere l’antinfiammatori.

      Grazie per il consiglio…lascio colori per prendere primiera…
      Sigh !

      Kris, che cosa hai dedotto da questo post ?
      È o non è una domanda ironica a chi aveva messo in giro quella bufala (non a Germano che può aver sbagliato non verificando se era vera o meno…difficile intuire) ?

      Mi pare di aver capito che Gioele, prima di rispondere, si sia andato a informare, telefonando al proprio medico, cosa fosse meglio fare in questo specifico caso.
      Io, personalmente, gliene do atto e lo ringrazio per l’informazione.

      #iostoacasa

      • Tranquillo Max, personalmente avevo capito che la risposta ironica (carina tra l’altro) non era x me che come detto ho sbagliato a non verificare. Tutto è valido a cominciare da ciò che ha postato Gioele, anzi soprattutto. Ma anche quello che dice Kris potrebbe essere preso in considerazione xché cmq tutti sappiamo che meno medicine buttiamo dentro e meglio è. Poi è chiaro che ci sono casi e casi. Certo cmq che x i medici in generale credo che questo sia il periodo più difficile che stanno vivendo.

      • Certo Barone,
        Il mio post andava nello stesso senso della tua ironia. Non è che per evitare il covid dobbiamo riempire gli ospedali di ipertesi.
        La valutazione del caso specifico mediante consultazione del medico è la via corretta.
        Buongiorno!

  26. In questo periodo si sentono le varie teorie x evitare di prendere in modo “ cattivo” il virus e le statistiche dicono che chi sta avendo delle conseguenze più brutte sono coloro che sono in cura con determinati medicinali, che tra l’altro sono indispensabili per quei pazienti per la loro sopravvivenza.
    Io ho un padre di 86 anni che vive grazie all’aspirina per via di un forte infarto che ebbe più di 20 anni addietro. Mi sembra ovvio che non potrà mai farne a meno anche se secondo i pareri di questi medici, sarebbe più a rischio se dovesse prendere il covad19. Sono 15 giorni che non passo da casa dei miei e per telefono li invito a non uscire anche se mio padre ha bisogno di andare almeno a fare la spesa per sentirsi vivo e per poter capire meglio la situazione attuale. Questa volta sono d’accordo con Luigi, ci vuole solo buonsenso e non prendere alla lettera quelli che sentiamo dire anche da professionisti autoritari.

  27. PARLIAMONE

    L’Italia è un paese in cui sono accampati gli italiani.

    Ennio Flaiano spiegò in due righe ciò che Gaetano Salvemini e Giustino Fortunato avevano analizzato nei loro libri, ovvero il “carattere” degli italiani.

    Per i quali, a un metro della porta di casa, comincia la res nullius : lo Stato.

  28. Germano,
    quel link sulla fake new in questione l’avevo già postato nella risposta data ieri (che dici di aver letto) a Barone50, molto prima che lo facessi tu ma evidentemente questo particolare ti è sfuggito. Ma il punto è un altro, la scarsa attenzione e la superficialità con le quali si da credito alle notizie lanciate da siti messi on-line unicamente per generare profitti da click-baiting, con l’inevitabile conseguenza di generare un ingiustificato ed ingiustificabile allarmismo sociale in un periodo come questo di gravissima emergenza sanitaria.

    • Sì su questo concordo. X l’altra cosa più che sfuggita mi sono sentito in dovere di postarla anch’io visto che la fake news l’avevo messa io.

  29. Ragà, ieri ho incontrato la Primavera, mi permetto di condividere la mia emozione:

    TU VIENI SILENTE

    Spuntano germogli dai rovi
    con spine che non pungono …
    E anche i bargigli dei cardi
    son grappoli di rose.
    Perfino l’arancio incolto
    brilla al sole co’ suoi doni.

    E tu, tu vieni silente
    colorata Primavera
    anche in questo tempo
    sospeso nel nulla …
    E ti mostri così come sei,
    una Viola mammola
    che offre il suo profumo
    tra le foglie dell’edera
    che serpeggia
    il muretto a secco …
    Vero, il tramonto è lontano
    eppure tu, qui e altrove,
    ti muovi leggera …
    Perché anche nel silenzio
    il tuo sapere vive in te.
    E nel brusìo il tuo sorriso canta
    danzando di ramo in ramo …

    Dondolano i limoni
    senza un perché conosciuto.
    Ma io conosco te,
    il tuo sguardo alla finestra
    attraversato
    da un passero fuggente,
    le tue mani candide
    posate qui, come ora,
    sulle mie ciglia chiuse.

  30. LA DURA PROVA DELLA CIVILTÀ MINOICA…POI SCOMPARSA

    La civiltà minoica si sviluppò dal II millennio al 1400 a.C. circa…
    E poi? Poi quella civiltà scomparve, in poche ore, cancellata dall’eruzione di un vulcano della vicina isola di Santorini che i greci chiamavano Thera, la “bellissima”.

    Prima l’eruzione del vulcano e poi per la quantità di lava buttata in mare provocò uno tsunami che la fecero scomparire.

    Anche la nostra Italia è la bellissima per tutti, non solo per gli italiani…
    Il vulcano (Europa) erutta da una vita…e le onde dello tsunami stanno invadendo le nostre rive…speriamo che i nostri scogli reggano.

    #iostoacasa

    • Ottimo accostamento !
      Il vulcano Europa erutta il suo potere che è un piacere 😓.
      E la Germania si permette pure di sequestrare le mascherine comprata da un’azienda veneta in Cina.
      Cose che neanche quando c’era l’Impero Austro-ungarico !

  31. Mauro the Original

    Ciò che farei io (completamente ignorante in materia).

    Località dove vivo circa 28mila abitanti.
    Nuclei familiari presunti circa 10mila.

    Far uscire per le spese solo 1 persona per nucleo familiare.

    Posizionare ogni tot di persone una postazione mobile per il test.

    Tutti devono dopo il test attendere casa senza uscire fino al responso del test comunicato via sms o telefono o altro.

    Quelli negativi potranno poi uscire per fare spese come prima.

    Per quelli positivi verrà fatto test a tutto il nucleo familiare.
    Chiaro che loro dovranno rimanere in isolamento forzato e le spese verranno portate da volontari e lasciate sulla porta di casa senza entrare.

    Mi sembra sia la cosa più ragionevole.

  32. Kris

    Non sono un medico e non so quale sia la tua professione, ma credo che in questi casi non si possa prescindere dalle conoscenze medico-scientifiche. Nello specifico ho riportato in un post l’indicazione ribadita anche dalla Società Europea di Cardiologia, secondo cui “non c’è alcuna evidenza di un effetto dannoso determinato dall’utilizzo degli Ace-inibitori e dei sartani nell’epidemia di Coronavirus in corso”. Più probabile -prosegue il comunicato- che la maggiore vulnerabilità dei pazienti ipertesi e cardiopatici derivi da una condizione di partenza già non ottimale, oltre che dal ‘tropismo’ del Coronavirus per le cellule polmonari e cardiache.
    Credo di poter dire allora che questa sia la sola base solida da cui partire per sviluppare qualsiasi dibattito che abbia un minimo di credibilità, tenendo presente -come scritto appunto nella nota- che il rischio di contrarre il virus non deriva dall’assunzione di farmaci salvavita ma “dalla maggiore vulnerabilità dei pazienti ipertesi e cardiopatici e da una condizione di partenza già non ottimale”, una conclusione che non lascia adito ad altre interpretazioni e tantomeno avvalora ipotesi di carattere personale e personalistiche senza alcuna certificazione derivante da studi medico-scientifici.

    • Ciao Gioele,
      Sono d’accordo, come dicevo più su a Max, la cosa migliore è consultare il medico per valutare il caso concreto.
      Qualora si contraesse il covid saranno sempre i medici a valutare possibili interazioni tra farmaci ed eventualmente sospendere alcune terapie.
      Se poi ho sintomi lievi come un semplice mal di gola non mi costa nulla evitare ibuprofene e scegliere un altro antinfiammatorio, anche naturale, perché non comprometterei altre dolenze preesistenti.

    • Mauro the Original

      L’Ibuprofene è un Fans ottimo infiammatorio usato da me spesso e volentieri, con però molte controindicazioni.

      Non può essere assunto alla leggera come una caramella ma il consiglio è di utilizzarlo dopo prescrizione medica.

      Oltretutto non so nemmeno se le farmacie lo vendano senza ricetta medica.

  33. Mauro The Original

    Antony

    Leggo attentamente un tuo post a me indirizzato..

    In primis non mi sento assolutamente sfigato, ma sono uno che non sopporta certi atteggiamenti, non da furbi ma da delinquenti, e gettare sacchetti pieni di roba in autostada, e che vanno a finire sul parabrezza di altre auto lo è…

    Oltretutto a certi è successo di ricevere un sasso di qualche chilo sul parabrezza, per cui mi è andata pure bene…

    Poi mi scrivi:

    ” Un’ altra città non solo da visitare, ma da gustare sia nella cucina che nelle meraviglie ( in senso lato) è Napoli dove lascio il cuore ogni qualvolta ci passo. Se vedono” il pollo da spennare” tranquillo che continuano a farlo, ma è sempre un esperienza di vita per capire quanto noi siamo in grado di poterci adeguare ed imparare a non essere presi in giro”.

    Quindi se a Napoli vedono me che sarei “il pollo da spennare” devo pur accettare questa cosa e considerarla esperienza di vita per capire quanto voi siete in grado di adeguarvi e imparare a non essere presi in giro?

    Spiegami cortesemente sta roba scusa?

    Rifiuto cortesemente l’invito di visitare il Sud e mi godo i miei posti che ti assicuro non hanno nulla da invidiare, fatti un giro a Trieste Venezia e limitrofi e vedrai che i bei posti ci sono anche qui…

    Visita le Dolomiti, Cortina D’Ampezzo, il Lago di Garda, di Como, Le Cinque Terre Liguri…poi ne riparliamo…

    • Ti invitavo in modo cortese per farti capire che non solo siamo tutti Italiani ma che certe caratteristiche che tu vedi in un certo modo vanno vivisezionate per poterle capire ed apprezzare.

      I sassi che arrivavano sui parabrezza, era addirittura uno sport pericoloso che ha fatto pure dei morti qualche anno addietro in certe autostrade, e buttare qualsiasi oggetto via dall’auto in movimento è qualcosa di stupido oltre che pericoloso che credo faccia parte del codice penale, tra l’altro. Cosa credi che io approvo questo tipo di maleducazione? Sono il primo ad adirarmi quando vedo questo.

      Trieste e Venezia le adoro, e figurati se non vengo a visitarle quando posso. Qualche anno addietro ho addirittura approfittato dell’ospitalità di Michelleroi che mi ha fatto da Cicerone per poter apprezzare delle bellezze che non sarei mai riuscito a scovare se non ci fosse stato lui a spiegarmele anche se Venezia me l’ero girata già almeno una decina di volte e persino nel periodo di Carnevale.

      Tu vedi nel mio invito una sorta di sfida ed invece ti posso assicurare che è disinteressato, il mio unico invito è invece di cercare di capire senza preconcetti che certe realtà devono essere viste di visu e di persona per poter capire e apprezzarne sia i valori che i disvalori.
      Io ho vissuto 10 anni a Bologna la dotta ed ho fatto alcuni anni di università a Torino, ti posso assicurare che mi sono sempre arricchito culturalmente e come persona apprendendo usi e costumi che non conoscendo prima non avrei potuto mai fare miei.

      Napoli ha una tradizione voluta dal regno dei Borboni tra le più evolute ( la prima università al mondo, la prima tratta ferroviaria) ma allo stesso tempo i quartieri latini ( non so se hai mai visto Eduardo nel “sindaco del quartiere sanità”) che rappresentano uno spaccato di una povertà che ha sempre dovuto arrangiarsi, ed ecco perché ti ho scritto che diventa una sfida riuscire ad integrarsi in quell’ambiente. È attualmente una città militarizzata per riuscire a combattere la microcriminalità, e non voglio fare lodi al Sindaco attuale o a quelli precedenti o a Saviano che con i suoi libri ha scoperchiato certe realtà, ma sta cambiando anche sotto quell’aspetto anche se in modo lento. Puoi oggi camminare più liberamente senza la paura di essere saccheggiato, soprattutto nelle zone del centro dove c’è più folla, ad esempio.
      Certe bellezze come il golfo, unico nel suo genere che ha il Vesuvio di fronte o magari certe meraviglie artistiche ( il Cristo velato, che in pochi conoscono) sono dei capolavori che tutti dovremmo apprezzare. Ed adesso te lo ripropongo in modo ironico con il famoso detto “ vedi Napoli e poi muori”. Ovviamente se non ti va, nessuno ti spinge a farti una passeggiata a Napoli, ma respirare quell’aria diversa a me, di tanto in tanto, affascina, così come mangiare la vera “pizza o il calzone fritto” ed il babà in una delle piazze più belle al mondo in una pasticceria storica.

  34. FUORI TEMA: IL CALCIO E SE VERRÀ

    Mi auguro si possa scendere in campo per la metà di maggio, ma non tanto per il calcio ma perché vorrebbe significare che la pandemia è terminata.

    Annullato l’Europeo la cui data di conclusione era il 12 luglio, quindi da metà maggio e fino a metà luglio ci sarebbe il tempo per terminare i campionati e le coppe.

    #iostoacasa

    • Dai Max, se la prossima settimana la curva dei malati scende così come ci augura ho idea in modo ottimistico che a maggio ritorneremo a parlare di Juve e di pallone.

  35. A PRIMAVERA

    Plumbea cade la sera
    sulle foglie tenere dei pioppi.
    Molle di terra, non più brulla,
    è questo tempo
    segnato dai rigagnoli.
    Una goccia s’infila in uno stelo
    che vacilla e resta in bilico.
    Attende la carezza del vento
    per posarsi nel cavo
    delle tue mani protese.

    Solo allora ti accorgi
    ch’era una lacrima.

    Luigi(SA)

    Oggi troppe lacrime scendono copiose lungo le guance di tutti noi e soprattutto della povera gente che soffre e piange i suoi cari e ti accorgi di loro.

  36. Scusa, non avevo finito a rispondere, sulle Dolomiti ci vado quasi tutti gli anni, mia moglie mi ci porta tutte le volte alle cascate di Nardis e di straforo un giro a Merano alle terme, per non farmi mancare la zona di Bolzano. I due grandi laghi me li sono rigirati dappertutto e se non ci sei mai andato ti proporrei di fermarti ( anche qui ci sono stato almeno tre volte) al Vittoriale a vedere la casa museo di D’Annunzio. Le cinque terre idem con patate e con un giro pure all’isola d’Elba e quella di Montecristo per non farmi mancare il contorno😃😃. Ma sono risalito pure più su sulla Costa Azzurra francese. Io sono un vagabondo. L’Italia è bellissima dappertutto, godiamocela se possiamo . Ciao

  37. Cerchiamo di essere ragionevoli e obiettivi.
    Come sapete non c’e’ mai tutto bianco o tutto nero. Esiste il bianconero e dovremmo saperlo bene proprio noi.
    L’Italia e’ una,con i suoi pregi ed i suoi difetti.
    In questo momento tragico sappiamo solo che solo l’unita’ e la collaborazione ci aiuteranno.
    Ci sarebbe da fare una lenzuolata per le differenze ed i pregi fra nord e sud,ma non mi sembra il momento. Sono preoccupato,questa cosa si e’ rivelata peggiore di tutte quelle passate e superate. Stiamo attenti,stiamo uniti,e vedrete che ce la faremo,ma il pensiero va rivolto a chi non ce l’ha fatta e pensate,ora che stiamo subendo,quanto sia grave anche che, per semplice mancanza di nutrimento,muoiono giornalmente nel mondo un numero molto superiore di persone,e parlo di bambini. Quando spero sta buriana passera’, festeggiamo, ma pensiamo che sulla terra la gravita’ delle emergenze e’ latente. Ce la faremo, ma poi pensiamo che in altri modi, la vita di innocenti e’ sempre in discussione. Persone e animali,territori e flora.Guerre,odio raziale. Siamo una cosaccia da aggiustare.
    Questo pianeta e’ fragile.
    State a casa e rimaniamo uniti.
    Non mi manca neppure il calcio, in questo tragico momento.

  38. BOLLETTINO di GUERRA
    Ogni giorno alle 18, apro sul tg 24 e sento Borrelli con l’aggiornamento odierno. Ad oggi siamo a 4825 morti totali compresi i 793 odierni. Continuano a dare le percentuali molto alte degli under 70 anni con altre patologie che scatenano o meglio che peggiorano la loro salute per cui sembrerebbe che questo virus sia più letale. Intanto la paura dilaga e restiamo a casa per non essere infettati o per non infettare.
    Al supermercato c’è un’atmosfera irreale. Si entra pochi per volta, si indossano guanti e quando si vede in corsia anche l’amico si cerca di stare lontani e si cerca pure di evitare di salutare.
    Auguri a noi tutti.

  39. Il grande dramma è che ormai, soprattutto in Lombardia, si fa una scelta di età.
    I più vecchi vengono rimandati a morire a casa.
    Questo virus si scaglia con virulenza su chi ha poche difese.

    Non siamo più abituati a queste vendemmie della morte che pure nella storia già ci sono state.
    Ma da almeno tre generazioni si era conficcata nella nostra testa -per i benefici del consumismo e della tecnologia-, l’idea di essere invincibili.

    Mai come ci ritorna in mente che la natura umana è esposta suo malgrado a subdoli pericoli che pensavamo debellati …
    Stiamo perdendo i nostri vecchi, stiamo perdendo la nostra storia, stiamo perdendo le nostre radici.

    PS Ormai si ragiona per Regioni, che pure hanno sul tema della salute una certa autonomia.
    Qui da noi De Luca cerca di correre ai ripari prima dell’arrivo del grosso della marea che scende da Nord.
    La sua tenacia e la sua speranza sono le nostre.

Rispondi a Tranfaglia ¬
Cancella risposta


NOTA - Puoi usare questiHTML tag e attributi:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Plugin creado por AcIDc00L: key giveaway
Plugin Modo Mantenimiento patrocinado por: posicionamiento web