Articolo di Alessandro Magno
La partita contro l’Inter è stata più facile del previsto. La Juventus nonostante a differenza dei suoi avversari avesse giocato una partita tostissima in settimana, con grande dispendio di energie psicofisiche contro il Bayern Monaco, non ha mostrato alcun segno di cedimento. A parte la solita nota stonata dell’acutizzarsi del solito problema al ginocchio per Chiellini ed è l’ennesimo infortunio quest’anno, è tutto filato assolutamente liscio. La partenza è stata straripante con la Juventus che nel primo quarto d’ora ha rischiato seriamente di chiudere i conti con per lo meno 3-4 azioni limpide, fra cui una traversa di Hernanes. L’Inter ha resistito agli attacchi bianconeri alla bene e meglio e con molti patemi e un po’ di San Kulovic si è tenuta sullo 0-0. Nella prima frazione la Juventus ha chiaramente sprecato troppo sia con Dybala che con Mandzukic. Loro in difesa sono stati un valzer di errori e svarioni quasi comici sin da subito. Infatti poi nel secondo tempo Bonucci segnerà su assist di D’Ambrosio.
Ad un certo punto della partita però non sbloccata da noi, l’Inter ha preso quasi il sopravvento a centrocampo, un po’ complice la vena grigia di Khedira, un po’ perché sappiamo quale è la strategia tanto cara ad Allegri e molto meno cara ai tifosi, stringersi tutti dietro la linea della palla, far sì che gli avversari si scoprano e colpire con fulminee ripartenze. Così è sembrato solo per qualche momento che l’Inter potesse dire la sua e fare un qualche cosa, purtroppo per loro, e con gran demerito di Mancini, giocare con Kondogbia, Melo e Medel è qualcosa che va al di fuori di ogni logica ed è l’apoteosi dell’anticalcio. Infatti i tre, che presi uno per uno e messi in una squadra decente magari a fianco e a protezione di qualcuno dai piedi buoni, potrebbero esser pure degli onesti mestieranti del pallone, tutti insieme non fanno la classe di un Padoin e ho detto tutto. Che poi su questo centrocampo di mazzulatori vorrei spendere ancora due parole. Uno: pagare Kondogbia che seppure pare avere qualcosa rimane un mediano, quanto noi abbiamo pagato Dybala è proprio da Inter. Due: al tanto chiacchierato e chiacchierone Melo ieri non abbiamo consentito di fare neppure quello che gli riesce meglio, ovvero il picchiatore pazzo. Rocchi è stato sì molto permissivo (tantissmi falli negati alla Juventus su Dybala al limite dell’area) ma alla fine la differenza fra le due squadre è stata abbastanza netta. Addirittura Allegri si è preso il lusso di dare un turno di riposo a Cuadrado.
Per concludere devo dire che la Juventus non è che abbia disputato una delle sue più belle partite, ma è bastato che alcuni dei suoi giocatori, Buffon, Lichtsteiner, Alex Sandro Mandzukic e soprattutto Bonucci, fossero sugli scudi per stendere questa Inter i cui nodi sono venuti finalmente al pettine. La verità è che si sono trovati in testa alla classifica più per demeriti degli altri (brutte partenze di Juve, Napoli e Roma) che per grossi meriti propri. E’ vero che c’è sempre un antico dilemma che è quello se sia poi meglio giocare bene e perdere piuttosto che giocare male e vincere, tuttavia se le due cose non si possono avere entrambe subito va da sé che il giocare male prima o dopo non porta frutti e così è stato. Se in più ci mettiamo che la squadra vincente in genere ha un gioco ben definito e una sua identità e questi non ce l’hanno proprio, tutto torna.
Ops… scusate mi sono dilungato a parlare di Inter. Chiedo perdono non capiterà più. In ogni caso è sempre un piacere farvi barba e capelli.
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