Intervista di Alessandro Magno
1) Salve Mister ci si ritrova a distanza di un anno , sono cambiate alcune cose ma altre invece sono sempre le medesime, come ad esempio la Juventus in testa al campionato.
Direi che non è cambiato nulla, la Juventus continua la sua splendida cavalcata, ci siamo lasciati dall’ultima intervista che la Juventus era prima in classifica ci ritroviamo a distanza di un anno, è la Juventus è sempre prima.
2) Potrebbe esser l’anno del sesto scudetto consecutivo che rappresenterebbe un record assoluto, ti senti di dire che la Juventus è ancora difficilmente raggiungibile per le altre, oppure pensi che Roma e Napoli possano ancora candidarsi alla vittoria finale?
Vincere il sesto scudetto consecutivo credo rappresenti un record difficilmente raggiungibile e a mio modesto parere potrebbe essere ancora migliorato e allungata la serie, anche perché Napoli e Roma sono ancora distanti e non parlo solo dei punti di distacco attuali, ma in senso generale, la Juventus è ancora molte spanne avanti.
3) La Juventus in estate ha ceduto Pogba e preso Higuain, secondo te ci ha rimesso o ci ha guadaganto?
La cessione di Pogba ha sicuramente indebolito un reparto, ma poi l’acquisto di Higuain ha notevolmente rinforzato un reparto che necessita di attaccanti prolifici e con caratteristiche differenti tra loro, quindi credo che a conti fatti la Juventus ci abbia guadagnato.
4) Allegri ci ha messo un poco di tempo a trovare il bandolo della matassa e purtroppo per noi Juventini ha lasciato una Supercoppa per strada , ma ora pare che il modulo funzioni. Da tecnico cosa ne pensi di questo nuovo modulo della Juventus il 4-2-3-1 con Mandzukic, Dybala e Cuadrado alle spalle di Higuain e con Khedira e Pjanic davanti alla difesa? Non è un poco eccessivo?
Sicuramente per un allenatore è sempre abbastanza difficile in poco tempo attuare un modulo differente, ma poi la bravura e la conoscenza calcistica di Allegri gli ha permesso di scegliere il 4-2-3-1 che permette di essere molto offensivo in fase di possesso, ma di essere abbastanza coperto in fase di non possesso, e la dimostrazione ci viene data dall’apporto di Dybala che rientra e altrettanto fanno Mandzukick e Cuadrado sugli esterni in modo da formare un 4-5-1 e compattarti a centrocampo.
5) Hai mai utilizzato questo modulo nelle tue squadre quali pregi e quali difetti comporta?
Si ho praticato questo sistema di gioco in molte squadre, i pregi sicuramente sono derivati dal fatto che hai sempre 2 esterni offensivi e quindi riesci sempre a creare 1 contro 1 sulle fasce, poi avere il Dybala di turno che lievita alle spalle della punta centrale (Higuain) e quindi difficilmente marcabile giocando tra le linee e sicuramente un altro pregio se poi come detto in precedenza tutti rientrano per compattare il reparto di centrocampo non ci sono problemi, i difetti potrebbero essere i ritardi nei rientri dei 3 giocatori sopracitati e quindi non dare copertura e sostegno ad un centrocampo che si troverebbe in inferiorità numerica, e sicuramente avere sempre un ottima preparazione fisica perché sicuramente si avrà un dispendio energetico maggiore. Questo sistema di gioco richiede grande disponibilità e sacrificio da parte degli atleti.
6) Secondo te non è un problema avere tutte e 4 le punte in campo e nessuna vera punta in panchina, non potrebbe rappresentare un problema dover cambiare modulo nel caso in cui qualcuno degli attaccanti fosse costretto a stare fuori per un medio periodo?
Avere in campo 4 punte non è un problema nemmeno in caso di infortuni, credo che il problema sia risolvibile perché gli attaccanti hanno grosse qualità e non avrebbero problemi per rimodulare dei movimenti in un sistema di gioco diverso, ma poi non sono 4 punte pure, Dybala credo di aver letto che nasce come trequartista-seconda punta, Cuadrado se non erro nasce come quarto di centrocampo quindi piu’ ala che punta, Mandzukic forse è dei 3 più attaccante ma ormai si è calato in quel ruolo con splendidi risultati, quindi mi pare tutto ok.
7) Sei stato mai allo Juventus Stadium cosa te ne pare? E normale che uno Stadio se costruito bene possa diventare una fortezza o è un caso? Come si spiegano le lunghissime serie di vittorie in casa, Conte ne fece 25 di fila, in un campionato in casa le vinse addirittura tutte, mentre Allegri mi pare sia arrivato a 31 vittorie consecutive fra le mura?
Si e credo possa essere importante e determinante avere uno stadio come lo Juventus Stadium , basti pensare che anche altre società (Roma e Lazio) hanno progetti in tal senso, in pratica è una” fossa dei leoni “come era abitudine dire qualche anno fa, poi chiaramente gli stadi, in passato, sono serviti giustamente anche per altre discipline sportive e furono costruiti impianti con le piste di atletica ecc ecc, quindi con un distacco e lontananza maggiore anche come visuale dal rettangolo di gioco, ma per i calciatori sentire i propri sostenitori vicinissimi sicuramente aiuta in modo maggiore.
8) Sei stato un ottimo portiere di assoluto livello con molte presenze in serie A, due giudizi su due interpreti di questo ruolo, Buffon che ormai dopo venti anni di carriera si appresta a smettere e Donnarumma grande promessa appena diciottenne?
Buffon credo giochi ancora per parecchi anni, sicuramente uno dei portieri più forti al mondo; per fortuna abbiamo trovato il giusto erede, anche se credo debba aspettare ancora tanto (Gigi non molla). Però mi piacerebbe ricordare anche un altro portiere che a mio parere era fortissimo, Angelo Peruzzi, anche lui debuttò giovanissimo e divenne portiere della nostra nazionale, a mio avviso Angelo fu penalizzato dai troppi problemi fisici.
9) Restando sui portieri fra le novità di questo ultimo anno c’è stato il ritorno di tuo figlio Stefano a Chievo dopo una lunga militanza a Palermo. Visto le due situazioni di classifica pare una scelta azzeccata. Oltretutto a Palermo pare che Zamparini lasci.
Il ritorno di Stefano al Chievo è la dimostrazione che la serietà e la professionalità sta sempre davanti a tutto, in primis lasciare Palermo per lui è stato difficilissimo; capitano, idolo dei tifosi, però la scelta è ricaduta principalmente per motivi familiari, essendo separato con 3 bimbe a Torino stava diventando pesante e difficile vivere questa situazione, sia dal punto mentale ma anche dal punto di vista fisico ( senza dimenticarci comunque che andare d’accordo con Zamparini è sempre molto difficile, anche se c’era uno splendido rapporto tra loro), quindi ritornare al Chievo dal Presidente che gli aveva dato la possibilità di ritornare in Italia (Stefano era in Spagna al Welva Ricreativo) penso sia stata fatta una scelta anche di riconoscenza e di stima. Non so se Zamparini lasci, sicuramente gli anni passano per tutti e credo comunque di si con tutte le sue sfuriate e tutti i suoi cambiamenti, però nel calcio mai dire mai.
10) Tuo figlio Ivano invece è rimasto in Svizzera? In quale squadra e serie gioca se non sbaglio è un attaccante?
Ivano è rimasto in Svizzera (chi sta meglio lui), anche lui molto considerato, lo scorso anno 18 goal in 23 gare, quindi bene e inoltre la società lo ha iscritto al corso allenatori in Svizzera, anche perché essendo in possesso di patentino in Italia di Uefa B non permette di allenare in Svizzera, invece conseguendo quello di quel paese non avrebbe problemi, quindi anche per lui si prospetta un futuro da allenatore, la categoria equivale ad una nostra serie C2, sicuramente un buon calcio ma migliorabile tatticamente.
11) Torniamo per un momento alla Juventus , nella scorsa intervista abbiamo parlato tanto del tuo passato in Serie A soprattutto a Catania e di moltissimi tuoi compagni di squadra e avversari in una serie A stellare, Platini, Falcao, Maradona , Zico, Van Basten e chi piu’ ne ha piu’ ne metta, ora vorrei parlare della tua esperienza di allenatore della Juventus prima dei portieri e poi vice di Trapattoni nell’arco temporale se non ricordo male dal 1990 al 1994, chiedendoti intanto come è capitata e poi continuata questa opportunità e in primis di Trapattoni?
A quei tempi lavorare con un personaggio come il Trap non può che non inorgoglire chiunque, quindi anche me, ho appreso e imparato tantissime cose e se adesso sono un allenatore di Uefa Pro devo ringraziare lui, fu lui che mi impose di iscrivermi al corso di seconda categoria e poi a quello di prima categoria, mentre io volevo solo tenere quello di terza categoria, perché mi sarebbe piaciuto fare il DS, invece ancora una volta il Trap aveva visto giusto e così sono arrivate piccole soddisfazioni, in primis quello di aver avuto la possibilità di allenare in Albania in serie A e di andare in Ukraina per una squadra di serie B, purtoppo con un annullamento di contratto per motivi di guerra. Proprio in settimana ci siamo risentiti telefonicamente e pare che ci potrebbe essere la possibilità di poter ricomporre il tandem. ( Chiaramente non chiedermi, dove e quale squadra).
12) Questa è lunga: aneddoti e tuoi ricordi e giudizi su alcuni che hai allenato in quegli anni sperando di non dimenticarmene nessuno di troppo importante.
Tacconi
Peruzzi
Andrea Fortunato
Conte
Vialli
Baggio
Del Piero
Qualcun’altro che merita di esser ricordato da te?
La lista è molto lunga e di aneddoti c’e ne sono tantissimi, da Tacconi che quando mi presentai al campo con racchetta e palline da tennis per delle esercitazioni che Persico, allenatore dei portieri del Bologna mi faceva eseguire, le trasportai nel mio bagaglio personale e convinsi Tacconi per queste esercitazioni, il giorno dopo Stefano si presentò al campo e mi regalò un completo da tennista e davanti a tutti disse che si sarebbe allenato solo se mi presentavo in campo vestito così, Peruzzi come detto in precedenza tanta roba, anche con lui tante cose da raccontare, chiaramente le risate più belle si facevano a tavola, una buona forchetta, Andrea Fortunato, oltre ad essere un ottimo giocatore anche un ragazzo splendido, non so forse perchè ero stato tante volte a visionarlo, subito si creò un rapporto che andava oltre a quello di allenatore e giocatore, i miei figli erano legatissimi a lui hanno ognuno la sua MAGLIA sul bordo del letto, Conte arrivò al mercato di riparazione e se non ricordo male disputò pochissime apparizioni, il perché è molto semplice, a fine allenamento il mister Trapattoni lo affidava a me e a Sergio Brio e dovevamo (speriamo di esserci riusciti) fargli fare tecnica individuale a coppie e a terne, finchè non arrivava il buio, devo dire che è rimasto ancora oggi un ottimo rapporto ci sentiamo spesso e il rammarico c’è perché quando ci fu la possibilità di poter far parte del suo staff, mi pare a Siena io ero da 20 giorni accasato in una società di C2 e quindi persi un treno importante, Vialli invece mi chiedeva sempre di arrivare prima agli allenamenti perché dovevo seguirlo in un lavoro di potenziamento con macchinari particolari, e poi anche con lui tante volte proporgli esercitazioni per il tiro in porta aumentando sempre le difficoltà, Baggio al ritorno dalla nazionale mi donava le sue maglie per i miei figli Stefano e Ivano, d’estate in Versilia spesso ci si incontrava e si cenava insieme, in campo tante volte a fine allenamento lo dovevo prendere di peso e portarlo via, sarebbe stato a calciare punizioni fino al giorno dopo,e io con la scusante che con quel ginocchio swarovsky era meglio smettere per non avere problemi e dolori e mettendogli una mano sulla spalla riuscivo con il sorriso a dirigerlo verso lo spogliatoio, Del Piero, anche lui visionato tantissimi volte e non solo da me, ricordo che una partita a Padova in tribuna ci incontrammo in tre osservatori della Juventus (sicuramente e giustamente per confrontare le valutazioni fatte da ognuno di noi), Alex arrivò alla Juve molto giovane e inizialmente trovò poco spazio e ricordo che di tanto in tanto mi chiamava in disparte e mi chiedeva perché veniva schierato poco, le mie risposte erano che alla Juventus ci si arriva per migliorare e per rimanere a lungo e lui essendo ancora giovane doveva migliorare e sarebbe arrivato il suo momento, la cosa però che ricordo con estremo piacere e quando ci si incontrava a Coverciano, lui con la nazionale ed io a fare i corsi d’allenatore e ( pur non essendo io più nella Juventus) trascorrere tanto tempo insieme e ricordare gli anni trascorsi insieme nella Juventus, e poi l’ultima quando lo scorso anno mio figlio Stefano ha partecipato alla partita del cuore ( cosa che avevo disputata anche io a Torino con la Nazionale allenatori annovero alcuni che c’erano Zoff, Trapattoni, Lippi, Erikson, Mondonico, ecc ecc, contro la nazionale dei cantanti ) e dopo la gara a cena con tutti loro e noi con la nostra famiglia al completo e timidamente ( anche perché sono invecchiato e avrebbe potuto non riconoscermi) mi sono avvicinato al tavolo di Del Piero per salutarlo ma fui subito bloccato dai bodyguard, Alex mi riconobbe e diede l’ok per passare e oltre all’abbraccio facemmo una bella foto, sicuramente bellissimi ricordi e tanta soddisfazione. Ci sarebbero ancora tanti da ricordare ma questa è un intervista mica dobbiamo riscrivere l’enciclopedia? Scherzo credo vadano bene questi.
13) E veniamo al Sorrentino attuale. Si è interrotto a un certo punto il tuo rapporto con la squadra che allenavi il Gassino San Raffaele. Mi ricordo del tuo entusiasmo nell’allenare questa squadra e che un bel momento era una bella favola, nonostante poi tu non sia riuscito nel tuo intento di salvare la squadra dalla retrocessione in promozione. Cosa è successo?
Il Sorrentino attuale, uguale a quello vecchio, il Sorrentino di Gassino ? Una bella avventura con momenti importanti , i rapporti lavorativi si interrompono, ma tra persone serie resta la stima e l’amicizia e con rapporti e con frequentazioni nella vita quotidiana.
14) In ogni caso a Gassino restano molti giocatori che sono stati portati da te e che continuano a impengarsi per il raggiungimento degli obbiettivi prefissi? Inoltre sotto la tua gestione alcuni giovani hanno sostenuto provini importanti Gazzera a Palermo, Croce, Giannini, Teresi, Bellanova e Cotto al Chievo.
Si alcuni giocatori sono stati scelti da me lo scorso anno e quest’anno, sicuramente aver convinto alcuni giocatori che erano lontani dai campi di calcio, fermi da parecchio tempo per motivi lavorativi oppure per infortuni e fargli tornare le motivazioni mi riempie d’orgoglio, stessa cosa quest’anno aver convinto Capitao, Joel (Apezteguia) per citarne alcuni e La Rocca (quest’ultimo poi è andato via), giocatori importanti per qualsiasi squadra e che in una Campionato di Promozione stanno facendo la differenza. Per quel che concerne i giovani a Sorrentino è stato chiesto di avere per loro un occhio di riguardo e io mi sono adoperato perchè alcuni che mi sembravano dotati avessero delle opportunità. Gazzera ha provato anche alla Pro Vercelli, Teresi e Giannini anche all’Ancona, Croce anche al Carpi. Mi auguro per i giovani del Gassino ci sia ancora questa possibilità.
15) Se mi posso permettere ti chiedo come vi siete lasciati? E’ rimasta la stima e l’affetto ti sei sentito tradito o è una scelta che in ogni caso da mister devi accettare e basta? In definitiva i rapporti umani sono migliori o peggiori nel dilettantismo rispetto al professionismo?
Come ci siamo lasciati? In pratica ho risposto in precedenza, ringrazio la società Gassino per la possibilità che mi fu concessa, una società giovane e nuova, mi sembra che sia 2/3 anni che la società ha un direttivo nuovo, la quale tende ad un miglioramento e incremento del proprio settore giovanile, con un occhio particolare al sociale. La mia separazione dal Gassino? Forse non eravamo pronti per lavorare insieme, ma è stata una bellissima esperienza , aggiungo che abbiamo cercato di avviare un programma basato sulla crescita dei giovani del settore giovanile, cercando di fare sociale e calcio, sicuramente cosa non facile ma realizzabile, principalmente per dare giustamente spazio ai giovani del territorio in modo da poterli poi utilizzare in prima squadra oppure dargli la possibilità di poter essere utili in categorie superiori, sicuramente un progetto valido ma che richiede più tempo. I rapporti umani sicuramente sono migliori nei dilettanti, nei professionisti c’é più distacco.
16) Parlami di questa regola tutta italiana per cui a livello giovanile , un allenatore esonerato non puo’ allenare piu’ in nessun altra categoria fino al termine della stagione e che non ti consente di fatto di rientrare fino al prossimo campionato.
La regola credo sia giusta, anche perché fu già cambiata alcuni anni fa e fu un insuccesso, ricordo che alcuni allenatori di serie A e B furono esonerati per risultati scadenti, ritornarono ad allenare in altre squadre in posizioni di classifica deficitarie e quindi questi tecnici in un anno ebbero due insuccessi, inoltre una regola che favorirebbe maggiormente l’allenatore più noto oppure quello con amicizie importanti, e sicuramente ci sarebbero più allenatori a spasso. All’estero la regola invece è differente, se non sbaglio per ben 3 volte si può cambiare società.
17) Programmi tuoi per il futuro hai voglia di tornare in campo? C’è ancora un Roberto Sorrentino allenatore in futuro o insegnante di calcio, come ami definirti, o pensi di cambiare ruolo o magari appendere la lavagna al chiodo?
Credo che sia arrivato il momento di lasciare fischietto, scarpini e tuta appesi nello spogliatoio, dopo 24 anni da calciatore professionista, 24 da allenatore, spero in 24 da dirigente ( difficile, non sono più un ragazzino), pero’ mai dire mai.
18) In Roberto Sorrentino oggi quanto è rimasto del Sorrentino un poco matto che parava i rigori e faceva le uscite spericolate in mezzo ai piedi degli avversari? Il calcio ti diverte ancora?
Sorrentino è lo stesso di sempre, si un tantino matto, ma mi piaccio così, si il calcio mi diverte ancora tantissimo e mi entusiasma, e spero di trasmettere a tanti ragazzi questo mio entusiasmo e questa mia dedizione, tanti ragazzi ancora non hanno capito le opportunità e le possibilità che gli si prospettano, bisogna continuare a inseguire i sogni, perché all’improvviso può capitare il Jolly, la possibilità di poter partecipare a dei provini con società professionistiche importanti. Bisogna farsi trovare pronti.
Grazie Mister è sempre un piacere scambiare quattro chiacchiere con te.
Grazie a a te e ai tuoi lettori.
Intervista a Roberto Sorrentino prima parte http://www.ilblogdialessandromagno.it/?p=8253
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