di eldavidinho
Mantenere l’imbattibilità in una partita palpitante ma poco emozionante come quella di Firenze, in cui non si è mai tirato in porta e si è sofferto per 90’ è sinonimo di forza. La miglior Fiorentina che non vince contro la peggior Juve, fa notizia sia per chi si sarebbe auspicato la nostra prima sconfitta, sia per noi che vediamo in questa squadra una compattezza quasi inattaccabile. Sta di fatto che, senza fregiarsi troppo e dormire sugli allori, è stata una Juve comunque rinunciataria quella di martedì, che non si è spezzata ma che era stanca e appannata. Sul pallone sono arrivati sempre prima loro. La squadra s‘è accontentata del pareggio ad un certo punto della partita, preferendo arenarsi e controllare la situazione, gestire la partita per la paura di perderla, per quanto sia stato possibile farlo, piuttosto che smuovere quegli equilibri che ci vedono imbattuti da ormai 44 turni di fila. I più pessimisti potrebbero dire che si è sprecato un tempo a Genova, una partita a Firenze, ad Udine abbiamo vinto contro 10 uomini. Che può preoccupare la pesantezza mostrata dalla Juve e l’eccessiva differenza di condizione e mentalità tra la partita di sabato e quella di Firenze. Ma non dimentichiamoci che queste partite sono terminate tutti con ritmi disumani da parte nostra. Come sempre, dunque, per me la verità sta nel mezzo. Rispetto allo scorso anno è una Juve più matura, più pacata e meno spregiudicata. Lo dimostra il fatto che l’anno scorso, senza Champions, 13 punti li abbiamo fatti dopo 7 gare.
La Fiorentina ha giocato la partita della vita, col coltello tra i denti e l’ottimo Montella ha impostato una partita molto tattica, battendosi colpo su colpo con un 352 speculare, con marcature a uomo. Di conseguenza la Juve è stata per tutto l’arco del match imprecisa, senza mai giungere al tocco giusto nell’ultimo passaggio Sulla difensiva. Qui si può fare una critica a quel Sebastian Giovinco sempre al centro della nostra attenzione, sì l’unico a fare tre tiri nello specchio della porta avversaria ma mai capace di fungere da appoggio per la manovra di centrocampo e attacco. Sempre anticipato da dietro e con enormi, evidenti limiti fisici di cui abbiamo sempre parlato ma che, in una Juve più scialba del solito, sono emersi con maggior evidenza. Col senno del poi, un’altra critica che si può rivolgere è a quei cambi piuttosto discutibili dato che tutti si sarebbero auspicati l’ingresso di una punta come Matri o Bendtner ad allargare la difesa ospite per favorire i nostri tipici inserimenti da dietro. Altro cambio “imprevisto” ma interessante è stato quello Pirlo-Pogba, col primo. Le interpretazioni sono sostanzialmente tre: Pogba più muscolare e marcatore che entra per lasciare l‘onere d‘impostare a Bonucci vista la marcatura su Pirlo, che entra per “difendere” un Bonucci in precarie condizioni fisiche o che entra semplicemente per la stanchezza del regista italiano? A fine partita, Carrera si è così espresso sul cambio: “Pirlo non va fatto riposare, va fatto lavorare“. Può essere interpretato come una necessità quella di cominciare a renderlo più mobile e meno statico dello scorso anno in un contesto che vede le altre squadre, ormai, prenderci le misure e prendere “spunto” da Genoa e Fiorentina?
Per la prima volta il possesso palla dei bianconeri è stato minore, anche se di poco, di quello degli avversari, 48% a 52%, e anche il numero di palloni giocati, 632 a 654, e la percentuale dei passaggi riusciti 72,5 a 74,6, sono dalla parte della Fiorentina. In effetti i dati evidenziano un sostanziale equilibrio, ma anche una maggiore pericolosità dei viola, al tiro in 12 occasioni, contro le 7 della Juve. E’ vero che i bianconeri hanno centrato una volta in più lo specchio della porta, 3 a 2, ma Jovetic ha colpito in pieno la traversa. Il discorso non cambia guardando la supremazia territoriale, anche questa a favore della Fiorentina, con 13’ 50’’ contro i 9’ 34’’ della squadra di Conte.
Ma sabato sera, allo Juventus Stadium, arriva finalmente la Roma di Zeman con tutti i suoi soliti difetti. Una vittoria a tavolino in quel di Cagliari (a causa della questione stadio e dell’invito rivolto da Cellino ai tifosi di recarsi allo stadio nonostante Cagliari-Roma si dovesse disputare a porte chiuse, che ha portato il prefetto Giovanni Balsamo a rinviare la partita per motivi di ordine pubblico con conseguenti dimissioni del Patron rossoblù, una situazione veramente incresciosa quanto normale in un paese come l’Italia) e uno strambo, come suo solito, pareggio in casa contro l’ottima Samp di Ciro Ferrara, persona dai sani principi morali(reputando d’esser stata lesa la sua immagine e la sua reputazione dal boemo, non gli ha stretto la mano prima della partita). Sino ad ora 6 gol subiti, 2 a partita, 4 tra i primi e gli ultimi 15’. 0 quelle senza subire gol. Una media di possesso palla del 53% ma, nonostante ciò, scarso equilibrio di squadra. Tanti gli errori individuali dei suoi giocatori sino ad oggi, presumibilmente non sicuri dei propri mezzi, in affanno e poco tranquilli. In compenso, la Roma è squadra aggressiva e fallosa(13 gialli sino adora e 1 rosso) e la migliore nei duelli aerei vinti col 62% di essi.
Nei 78 precedenti fin qui disputati in campionato in casa bianconera, il bilancio vede la Juve condurre nettamente il computo delle vittorie per 48 a 8, con 21 pareggi a completare lo score; 146 a 56 il bottino dei gol, anche stavolta appannaggio di Madama. La sfida di due anni fa vide le due squadre ottenere un inutile pareggio per 1-1, con Iaquinta e Totti sul tabellino dei marcatori. Della stagione precedente invece l’ultimo successo dei giallorossi, che grazie ad una rete realizzata dal norvegese Riise a tempo abbondantemente scaduto, riuscirono a compiere la definitiva rimonta al gol di Del Piero che era stato intanto impattato da Totti; il risultato finale fu di 2-1. Le ultime volte si completano con la stagione ancora antecedente, ovvero quella targata 2008/2009: nel giorno del suo 111^ compleanno, era il 1 novembre infatti, la Juventus si regalò il successo sui capitolini battendoli per 2-0, grazie ai gol segnati da Del Piero e Marchionni. Lo scorso anno la sfida è terminata 4-0. Una prova straripante da parte della Juve che chiuse la pratica già nel primo tempo con la doppietta di Vidal. Seguirono i gol di Pirlo e Marchisio. In quel’occasione, la Juve registrò il 52% di possesso palla, 556 passaggi utili di cui 507 utili(il 91%) contro i 491 della Roma di cui 435 utili(88%), 17 tiri a 4 di cui 9 verso lo specchio della porta. Era la Juve che si preparava allo sprint finale verso lo Scudetto e che, a parte il pareggio interno contro il Lecce, inanellò una serie di vittorie convincenti, nette e consecutive.
Alessandro Del Piero detiene il record assoluto di presenze, 14 (seppur condiviso con Beppe Furino), e reti, ben 8, nella sfida ai giallorossi. Per la prima volta, sabato non ci sarà. Rammarico espresso anche dal capitano giallorosso Francesco Totti, per la prima volta in campo senza il proprio avversario di sempre.
Tra le gare roventi e ricche di polemiche da ricordare c’è sono sicuramente, al primo posto, quella del campionato 1980-81, gara finita 0-0 e passata agli annali come la partita de “er gò de Turone”, proprio per il gol non convalidato al difensore romanista episodio. Per la cronaca, la Juventus vinse quello scudetto con due lunghezze di vantaggio sulla Roma. Altra sfida ricca di veleni è quella datata 15 gennaio 1995, ed anche in quel caso motivo della discordia fu l’assistente dell’arbitro: con le squadre ferme sullo 0-0 il difensore giallorosso Aldair si appresta a battere una rimessa laterale, quando il guardalinee designato, tale Manfredini, passando alle spalle del giocatore brasiliano lo urtò, e, a dire del brasiliano, gli fece perdere l’equilibrio, mettendolo in condizione di battere male il rinvio. La palla arrivò direttamente a Fabrizio Ravanelli, attaccante juventino, che con un abile pallonetto scavalcò Cervone e portò in vantaggio la Juventus, che a fine gara rifilerà alla Roma un nettissimo 3-0. Per dovere di cronaca va ricordato che la giornata in questione fu caratterizzata del grande freddo. Altra gara sicuramente da ricordare è quella del 6 maggio 2001 a causa dell’episodio che vide Nakata, giocatore della Roma, scendere in campo per una regola introdotta a “campionato in corso”, con bianconeri e giallorossi (oltre alla Lazio di Eriksson, ndr) a contendersi lo scudetto punto su punto. La partita terminò 2-2, reti di Del Piero, Zidane, Nakata e Montella.
Per quanto riguarda le formazioni, la Juve dovrebbe schierare Paul Pogba al posto di Pirlo che riposerà in virtù della prossima sfida del martedì di Champions contro lo Shakhtar. Bonucci dovrebbe recuperare, in avanti forse Matri con Mirko Vucinic. Non sono da escludere un impiego di Lucio e l’ingresso di Bendtner a partita in corso. La Roma, invece, si schiererà col suo solito 4-3-3 con Stekelemburg in porta, da destra a sinistra Taddei(Piris) – Burdisso – Castan – Balzaretti, a centrocampo Florenzi – Bradley – De Rossi, in attacco Lamela – Osvaldo(Destro) – Totti. Forza Juve.
Profilo Twitter: @eldavidinho94
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