Pallanuoto: riconoscere i modelli da utilizzare nelle scommesse

La pallanuoto è ancora una nicchia inesplorata nel mondo delle scommesse rispetto a discipline come il calcio o il tennis. Eppure, proprio in questa marginalità risiedono opportunità di valore per chi sa leggere il gioco e riconoscere i modelli predittivi utili. Questo articolo si rivolge a chi conosce le dinamiche tecniche della pallanuoto e vuole applicare un approccio metodico, avanzato e orientato all’edge betting, anche attraverso i canali alternativi offerti dalle scommesse non AAMS, in particolare tramite bookmakers esteri non AAMS affidabili.

La struttura predittiva della pallanuoto

La pallanuoto è uno sport ad alto punteggio medio, ma con dinamiche diverse rispetto ad altri sport di squadra acquatici. Nella LEN Champions League 2023/24, la media gol a partita è stata di 21,3 reti, con punte che superano i 30 gol in sfide ad alta intensità come Pro Recco – Ferencváros 14-11 (semifinale del 6 giugno 2024). Questi numeri indicano un’alta varianza, ma anche schemi ricorrenti che si possono modellizzare.

Tre variabili risultano fondamentali per l’analisi quantitativa:

  1. Indice di conversione uomo in più (PPG – Power Play Goals): squadre come il Novi Beograd hanno superato il 50% di realizzazione in superiorità nel corso della stagione, mentre altre (es. Vouliagmeni) si sono fermate sotto il 30%.

  2. Parametri difensivi e portiere (Save %): nel 2024, l’italiano Marco Del Lungo ha chiuso la Final Eight con il 61,4% di parate, contro il 48,2% della media dei portieri presenti.

  3. Possesso medio per fase di gioco: modelli basati su Markov Chains possono aiutare a identificare sequenze di gioco che tendono più facilmente alla realizzazione o alla palla persa.

Quali sono modelli più efficaci per il betting sulla pallanuoto?

Nel betting non AAMS, dove i limiti sono più elastici e l’offerta di mercati è più varia, possiamo individuare 4 modelli matematici-statistici che trovano riscontro anche nella realtà delle partite:

Poisson bivariato con correzione dinamica

Il modello di Poisson bivariato è utile per stimare il numero di gol attesi (Expected Goals) per ciascuna squadra. Tuttavia, va corretto con un coefficiente temporale che tenga conto dei parziali: le squadre variano molto il rendimento tra primi e ultimi quarti. Ad esempio, nel 2024 il Barceloneta ha segnato il 36% dei propri gol nell’ultimo tempo, dato da ponderare nei live betting.

Utilizzo consigliato: mercati Over/Under, handicap asiatici e Correct Score.
Dove applicarlo: siti scommesse non AAMS che offrono quote aggiornate per quarti e totali multipli.

Modello ELO adattato alla pallanuoto

A differenza del classico ELO calcistico, quello applicato alla pallanuoto deve considerare il Goal Difference Weighted (GDW) e la qualità dell’opposizione (ad esempio, le squadre croate in coppa hanno un coefficiente 1.12 rispetto alla media). Le simulazioni su base ELO possono produrre probabilità implicite più accurate di quelle dei bookmaker non AAMS, soprattutto nei tornei internazionali con scarsa copertura mediatica e tenendo conto anche di aspetti pratici come i tempi di prelievo e assistenza su Winnita.

Utilizzo consigliato: mercato vincente partita, vincente primo tempo, vincente torneo.
Dove applicarlo: utile su scommesse non AAMS con liquidità alta in antepost.

Modello di regressione logistica per espulsioni

Il fattore espulsioni è spesso trascurato, ma incide in maniera significativa nel rendimento in power play. Un modello di regressione logistica multivariata può predire il numero di espulsioni per squadra, sulla base di precedenti scontri diretti, stile arbitrale (analizzabile tramite dataset LEN), e comportamento tattico (es. pressing alto = più falli commessi).

Nel match Jug Dubrovnik – Olympiacos 12-13 del 5 maggio 2024, ben 9 dei 13 gol greci sono arrivati da situazioni di uomo in più, a seguito di 14 espulsioni fischiate contro il Jug.

Utilizzo consigliato: Player to score, Over team, live betting su uomo in più.
Dove applicarlo: solo su scommesse non AAMS, perché i mercati standard AAMS non offrono queste granularità.

Modello machine learning su dati play-by-play

Alcuni bookmaker non AAMS offrono feed dati play-by-play (eventi singoli in tempo reale), che possono essere analizzati tramite modelli supervised (Random Forest, XGBoost) per costruire indicatori predittivi live. Feature utili includono: tempo medio di possesso, tipologia di tiro (collo, palo, skip), tempo rimanente all’azione e stato mentale (falli consecutivi subiti).

Utilizzo consigliato: betting live, cashout, betting exchange.
Dove applicarlo: su siti scommesse non AAMS con API accessibili o integrazioni statistiche esterne.

L’importanza del contesto tattico

Modelli matematici e machine learning vanno sempre validati con l’analisi tattica. La Pro Recco, ad esempio, usa un sistema di pressing altissimo nei primi due tempi per forzare errori, e poi si affida alla zona M (3-3) nelle fasi finali. Questo significa che il rendimento difensivo peggiora volutamente nel quarto tempo: chi lo sa, può sfruttare Over 3.5 Gol ultimo quarto su bookmaker che offrono micro-mercati.

Inoltre, squadre come l’OSC Budapest alternano marcature a uomo a zona 2-4 in base al punteggio: anche questo è un segnale che può alterare il numero di gol attesi in pochi minuti.

Conclusioni

La pallanuoto offre margini di valore significativi per chi sa analizzarla con strumenti avanzati. I modelli descritti, Poisson bivariato, ELO, regressione espulsioni, machine learning, permettono di sfruttare i gap informativi dei bookmaker non AAMS e dei siti scommesse non AAMS. Tuttavia, è fondamentale coniugare la matematica con la conoscenza tattica e contestuale del gioco. Solo così si può davvero capitalizzare su un mercato ancora acerbo ma potenzialmente molto profittevole, soprattutto nel mondo delle scommesse non AAMS.

  1. Tutti gli uomini del presidente (degli onesti)

    “Un altro contatto in prossimità di una partita viene registrato alle 10.25 del 2 febbraio 2005, giornata nella quale si gioca un turno infrasettimanale (inter-Atalanta 1-0).
    Facchetti chiama Bergamo e si lamenta della designazione di Racalbuto: “Adesso viene Racalbuto col quale, col quale…”; Bergamo tranquillizza il suo interlocutore ammettendo di essere già intervenuto con la terna: “No, ma digli al mister di star tranquillo, perché lui ha un carattere che se potessi me lo toglierei di torno ma se lo lasciano tranquillo vedrai che fa la sua partita, credimi. Io ci ho già parlato, ho parlato con gli assistenti, e ora nel pomeriggio ci siamo dati di nuovo un appuntamento telefonico per tenerlo tranquillo”. Facchetti precisa al suo interlocutore che “Con Racalbuto ho litigato io, con Racalbuto”, Bergamo ribadisce di aver parlato con l’arbitro e che lo farà nuovamente: “Ci ho già parlato e ci riparlo nel pomeriggio, stai tranquillo, lo so, mi ricordo tutto, so dei precedenti quando sei andato nello spogliatoio, eccetera. Vedrai che lo trovi rasserenato”.

    Lo scontro tra Facchetti e Racalbuto, visita nello spogliatoio durante l’intervallo di Chievo-inter del 2003…
    Tra il primo e il secondo tempo, poi, il vicepresidente Giacinto Facchetti è sceso negli spogliatori per protestare con l’arbitro e soprattutto con il guardalinee Claudio Puglisi… Questo, in sostanza, ha detto Facchetti al guardalinee, salutandolo così: “Mi devi spiegare che cura hai fatto per passare dalle sviste di due mesi fa a quell’occhio che hai dimostrato questa sera”.
    […] poi, uscendo dallo spogliatoio, pronunciava in tono polemico le parole: “adesso capisco tutto, ci penso io” così realizzando, complessivamente, una condotta di oggettivo disturbo nei confronti degli ufficiali di gara, prima della conclusione della medesima”.

    Pressioni durante le partite.

    Che il presidente dell’inter non fosse nuovo a far visita agli arbitri durante l’intervallo, evento che poteva procurare un condizionamento della prestazione arbitrale nel secondo tempo, trova riscontro anche nel passato, come emerge da alcuni report giornalistici, tra i quali estrapoliamo, dall’articolo pubblicato sul Corriere della Sera del 29 settembre 2003 a firma Paolo Casarin sulla partita Udinese-inter:
    “Che la partita fosse diventata speciale viene confermato dalla visita collegiale, nel corso dell’ intervallo, dei dirigenti delle due squadre con il responsabile dell’Ufficio Indagini nello spogliatoio degli ufficiali di gara. Viene riferito che il colloquio doveva permettere al vice-presidente dell’inter Giacinto Facchetti di manifestare una sorta di protesta ufficiale nei confronti dell’arbitro. Scelta come minimo inopportuna.”

    Altro riscontro delle visite nell’intervallo lo voleva fornire l’ex assistente Coppola nella sua deposizione spontanea del 20 maggio 2006, quando voleva riferire che durante la partita inter-Venezia del 2001: “Sulla stessa partita, per esempio, nell’intervallo io ho avuto la visita del presidente Facchetti negli spogliatoi, sempre sullo stesso argomento. Cosa che si parla di altre persone ma non si parla di…”.”

    Violazione dell’art. 1 causa rapporto dirigente-arbitro e violazione dell’art. 6 comma 7 (obbligo di denuncia) del Codice di Giustizia Sportiva. Ma agli inquirenti “L’INTER NON INTERESSA”.

  2. I sassolini di Chiesa a Sky Sport:
    “Alla Juve non mi hanno fatto allenare con la squadra per un mese, ha penalizzato il mio percorso.”

    Così scriveva la GdS un anno fa:
    Giovanni Albanese
    15 agosto 2024

    “Juve, rottura totale con Chiesa: è fuori rosa, si allenerà con gli esuberi.

    Il giocatore potrebbe già avere un accordo per trasferirsi a giugno 2025 in un’altra società a lui gradita: alla Continassa non incasserebbero un euro.

    Qui Continassa: la Juve cambia registro con Federico Chiesa, la rottura è totale. Fino a questo momento l’attaccante ha goduto di un trattamento esclusivo, cioè quello di allenarsi col gruppo di Thiago Motta pur non rientrando nei piani del club. D’ora in poi va fuori rosa: si terrà in forma insieme agli esuberi; come gli altri, in orari diversi rispetto alla prima squadra. Fino a una soluzione.

    Le parole del tecnico bianconero
    Thiago Motta: “Con Chiesa siamo stati chiari”
    Chiesa continua a puntare i piedi e a far leva sul contratto in scadenza al 2025, intenzionato a liberarsi a zero. Il timore è che il giocatore abbia già un accordo per trasferirsi a giugno 2025 in una società a lui gradita, senza che la Juve incassi un euro. Alla Continassa, invece, lo spingono alla cessione immediata, così da monetizzare un minimo la sua cessione, dopo averci investito tanti soldi in questi anni tra trasferimento e stipendi. Thiago Motta non lo vede dentro al suo progetto: questioni tattiche e di disponibilità del calciatore a un certo tipo di lavoro difensivo. La questione contrattuale appesantisce la vicenda e rischia – dopo l’ultima decisione del club – d’inasprirla ulteriormente. Non sembrano esserci più neanche i margini minimi per tentare la riconciliazione tra le parti: forse, anche per questo alla Continassa hanno deciso di utilizzare il pugno duro sulla questione, a soli quindici giorni dalla chiusura del mercato.”

  3. Era un accoppiata di cog…oni

  4. C’è prescrizione e prescrizione

    “Nello scandalo doping lanciato da Zeman a fine anni ’90 vi fu un’indagine del CONI che giunse alla conclusione che non vi fosse doping nel calcio. Solo Juventus e Torino furono indagate dalla magistratura ordinaria, per mano del procuratore Guariniello che ovviamente indagò solo le squadre di propria competenza per territorio: nessuno si interessò di Milan, Inter, Roma, Lazio, Napoli, Parma, Fiorentina… eppure lo stesso tecnico boemo aveva ammesso che le pratiche sotto accusa erano in uso anche nella Lazio da lui allenata. L’indagine di Guariniello non portò a nulla: non si trovò traccia di sostanze proibite, del loro uso, del loro acquisto, o di flussi di denaro che avrebbero potuto ipoteticamente esservi stati finalizzati.
    Al termine delle indagini Guariniello potè solo chiedere il rinvio a giudizio del medico sociale della Juventus Riccardo Agricola e dell’amministratore delegato Antonio Giraudo per “frode sportiva per abuso di farmaci”.
    L’accusa era traballante nel suo stesso concepimento: non solo il fatto non costituiva reato secondo la legge sulla frode sportiva in vigore, ma l’uso di farmaci per migliorare le prestazioni sportive era già regolato dalla legge antidoping che stabiliva esplicitamente quali farmaci fossero ammessi e quali no. Era un’accusa molto particolare insomma, perché di fatto cercava di far giudicare il doping non tramite la legge preposta, ma tramite un’altra legge, che non stabilisce espressamente quando l’uso di farmaci costituisca doping e quando no. Non si può trascurare il fatto che i farmaci usati dal medico della Juventus erano tutti leciti, erano tutti dichiarati regolarmente, ed erano gli stessi lecitamente usati e dichiarati dalle altre squadre del campionato!

    Lo “scandalo doping” si sarebbe chiuso rapidamente in una bolla di sapone se non si fosse trovato il fantasioso perito Giuseppe D’Onofrio, disposto a produrre una clamorosa perizia sulle analisi del sangue dei giocatori bianconeri in cui concludeva, senza alcuna rigorosa base scientifica, che alcuni giocatori avrebbero fatto uso di epo. La perizia, che portò ad una condanna di primo grado, fu agevolmente smontata nel processo d’Appello, che infatti si concluse con l’assoluzione per la società ed il medico Agricola. La Juventus fu assolta dall’accusa di doping anche dalla Corte di Cassazione, che ratificò la correttezza del processo d’Appello nel sancire che ‘il fatto non sussiste’ (cioè che non è mai avvenuto).

    Il processo d’Appello si pronunciò anche in merito alla frode sportiva, assolvendo gli imputati poiché, non essendo dimostrato che i farmaci utilizzati potessero portare un miglioramento delle prestazioni, non si poteva ravvisare una frode sportiva nel loro uso. Il processo di Cassazione però – che non si occupa di giudicare gli imputati, ma solo la correttezza dei gradi di giudizio già intervenuti – stabilì che questa motivazione non fosse sufficiente. In sostanza la parte di processo riguardante l’abuso di farmaci leciti si sarebbe dovuta rifare da capo per giungere ad una sentenza che avesse motivazioni diverse, ma in pratica non sarebbe stata rifatta per il sopraggiungere dei termini di prescrizione…

    Ricapitolando: la Juventus è stata praticamente l’unica squadra indagata per doping dalla giustizia ordinaria (che ha ben altre possibilità investigative rispetto a quella sportiva), è stata trovata pulita, e tuttavia accusata di frode sportiva per l’uso di farmaci dichiarati leciti e usati da tutte le concorrenti. Fu “salvata” dalla prescrizione? L’accusa era molto debole e forse sarebbe potuta valere la pena di rinunciare alla prescrizione per togliere ogni appiglio anche ai più accaniti contestatori. Però la “frode sportiva per abuso di farmaci leciti” era quasi un reato creato ad hoc, un cambiare le regole del gioco in corsa (vi ricorda niente?), dato che sconfinava dalla regolare applicazione della legge sulla frode sportiva e tentava di squalificare l’uso di farmaci che la legge sul doping invece consentiva. Obiettivamente ci sarebbe potuto essere un rischio, seppur minimo, di diventare la vittima sacrificale di una sentenza clamorosa che avrebbe colpito solo la Juventus: eventualmente dopo una simile sentenza quale altra squadra avrebbe rinunciato alla prescrizione nel caso che le varie Procure avessero seguito l’esempio di Guariniello indagando le altre società? Hai voglia ottenere parità di trattamento!

    Lo “scandalo Calciopoli” si muove in modo simile, ma con piccole importanti differenze: questa volta non si esaminano armadietti farmaceutici, conti bancari ed analisi del sangue, ma tabulati telefonici ed intercettazioni. E’ un argomento molto più “fresco” e non serve ripercorrerlo in dettaglio. Anche qui l’oggetto di indagine è la Juventus, con particolare riferimento a Luciano Moggi, mentre LE ALTRE SQUADRE NON INTERESSANO. Anche qui abbiamo un documento determinante redatto in modo quantomeno discutibile, ma al posto della perizia d’Onofrio abbiamo le informative dei carabinieri, in cui le voci di corridoio vengono elette a prove e le chiacchiere telefoniche a fatti incontestabili che non necessitano di riscontro. Anche queste perizie sono state smontate in tribunale e, se il finale non è ancora scritto, non si può negare che la difesa sia fiduciosa. Ma stavolta non c’è rischio di prescrizione: sparati in prima pagina nei giornali, i ritagli delle intercettazioni più suscettibili di malizia hanno fomentato le folle, i titoloni le hanno aizzate a puntino, ed il linciaggio si è consumato. Sull’illecito strutturato e le altre fantasiose innovazioni introdotte negli iter della giustizia sportiva per garantire il risultato non vale la pena spendere qui altre parole.
    Fatto sta che, spulciando nella farmacia della Juventus, questa volta si sono trovate anche le analisi del sangue di altre squadre, inspiegabilmente graziate dal genio investigativo della giustizia ordinaria. E le analisi dicono che, se colpa vi fu, colpevoli furono anche l’INTER e qualche altra, chiedere al dottor Palazzi!”

    Insomma in questa vicenda la Juventus ha già “rinunciato” alla prescrizione ed è stata processata nel 2006 dalla giustizia sportiva! Ora anche l’INTER potrebbe rinunciare alla sua prescrizione: non farebbe altro che sottoporsi allo stesso giudizio che già ha toccato Juventus, Milan ed altre. Ma con quali prospettive? La Juve è stata condannata solo sulla base delle intercettazioni telefoniche, e ce ne sono, a carico dell’Inter, di quelle che Palazzi inquadra nell’ambito di art.1 e art.6… in pratica per non essere troppo diretti diciamo che scommettendo sulla condanna dell’Inter si otterrebbero dai bookmakers quotazioni molto basse.
    Insomma, se tanto mi dà tanto anche stavolta… Hai voglia ottenere parità di trattamento!”

  5. Chiesa era solo da recuperare dopo l’infortunio invece su a comprare i Gonzales e poi dopo Concencao

    • L’agente di Chiesa (fermo da un anno per il gravissimo infortunio) avrebbe chiesto un adeguamento del contratto in scadenza nel 2025 da 5 a 8 mln netti annui e al Liverpool dall’anno scorso a 7,5 mln netti di ingaggio non ha praticamente mai giocato.
      Giuntoli e Motta saranno anche 2 cojoni ma di sicuro alla Juve non sono scemi.

  6. Su quanto successo alla Juve devo dare atto a Andrea di tutto quello che ha scritto contro Giuntoli…aveva e ha ragione ancora da vendere.
    Disastri con chi ha venduto, chi ha fatto modo di rimanere e soprattutto con chi ha comprato che per liberarcene passeranno anni o aspettare la fine dei loro contratti.
    Difendevo Giuntoli pensando positivo invece avevo torto.

  7. Amichevole
    Atalanta – Juve
    0-2…per adesso 🤔

  8. Andrea (the original)

    E anche per Kolo Muani i grandi negoziatori della Juve pare che dopo mesi di trattative pagheranno il prezzo di partenza, se non di più.
    Fenomeni 😂

  9. XXVI TROFEO BORTOLOTTI

    Vince la Juve, una buona Juve con il primo goal di David e quello di Vlahovic.

    Non capisco perché si subiscono goal sempre allo scadere facendo rientrare in partita la squadra avversaria.

    Buona domenica

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