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Intervista a Stefano Bedeschi

Ciao Stefano benvenuto nel nostro Blog.
Stefano Bedeschi scrittore, profondo conoscitore del mondo della Juventus e del Pallone in generale, presente con molti suoi articoli nei più svariati blog e siti Juventini, soprattutto titolare del bellissimo sito il pallone racconta http://ilpalloneracconta.blogspot.it/.


1 – Vuoi aggiungere qualcosa alla presentazione che merita di esser ricordato?

Direi di no, mi sembra molto completa la tua presentazione. Grazie.

2 – Prima cosa , come e perché si diventa Juventini a Reggio Emilia?

A Reggio e nell’Emilia-Romagna in generale ci sono tantissimi juventini e, quindi, sono in buonissima compagnia. Ed io lo sono diventato grazie a mio papà, che è ancora più tifoso di me! Mi ha trasmesso lui l’amore e la passione per la Juve. Crescendo, la mia juventinità è cresciuta in maniera esponenziale. Senza dimenticare, però, la squadra della mia città di cui resto sempre un grande tifoso.

3 – Sei stato a Torino o da qualche altra parte a vedere la Juve in passato? Che ricordi hai?

Sono stato parecchie volte a Torino a vedere la partita. Quella che ricordo con più emozione è sicuramente Juve-Real Madrid, quella del goal di Zalayeta nei supplementari. Ricordo che lo stadio è esploso di felicità, una gioia incontenibile. La rammento bene anche perché sono tornato a casa alle quattro di mattina!
Ho anche seguito la squadra in trasferta. Quest’anno, tanto per fare un esempio, sono stato sia a Verona che a Bologna.

4 – Ho visto che hai prodotto molti libri. Su Cruijff, su Scirea, sul Real Madrid. Ti piace scrivere di calcio, come hai scelto i vari soggetti?

Non ho particolari criteri nel scegliere gli argomenti dei miei libri. Spesso e volentieri sono scelte casuali, magari dettate da qualcosa che ho visto in TV oppure da qualcosa che ho letto su qualche libro.
Comunque, ci tenevo molto a scrivere qualcosa su Johann Cruijff, perché è stato il mio idolo da bambino (non juventino, si intende). Tanto è vero che, nella mia pessima carriera calcistica, ho sempre indossato la maglia nr.14.

5 – Mi incuriosisce un titolo: ‘‘La guerra della pipì’’. Posso immaginare si parli di doping?

Certo. Parla dello scudetto del Bologna del 1963/64, quello appunto del presunto doping dei giocatori felsinei. È un libro che descrive questa misteriosa vicenda e di come la città bolognese ha vissuto quello scudetto, passando dalla disperazione alla gioia in pochi mesi. Modestia a parte, penso che sia un libro molto interessante.

6 – Prossimo libro?

La storia di Cesto Vycpalek. Ho già il titolo: “Da Dachau al tricolore”.

7 – Veniamo ai giorni nostri so che sei stato fra i fondatori di J1897.com che ora si chiama tifosi bianconeri e anche Vecchiasignora.com , è vero innanzitutto questo, e poi; cosa ti ha spinto a creare ben due forum che sono poi diventati i più grandi del web e perché a un certo punto hai deciso di lasciare queste esperienze?

Nel forum “J1897” sono entrato nel 2004, quando era già esistente anche se non ai livelli attuali e con un altro amministratore. Diciamo che sono entrato per gioco e per curiosità, diventando moderatore dopo poco tempo. Poi, dopo un paio di anni, con amici abbiamo deciso di lasciare “J1897” ed abbiamo creato “Vecchiasignora”.
Ho deciso di lasciare, perché non avevo più tempo da dedicare al forum. Essere un moderatore vuol dire essere praticamente sempre presente ed io ero più in grado di farlo.

8 – Come nasce il tuo ultimo sito ‘‘il pallone racconta’’, che fra l’altro come sai è per me un punto di riferimento e una fonte di notizie inestimabile?

Grazie dei complimenti! Il mio blog è nato poco dopo la mia entrata nel forum. Infatti, ho cominciato a pubblicare lì le mie schede e qualche amico mi ha suggerito l’idea di aprire un blog per contenerle tutte. Certo, non avrei mai immaginato di riscuotere un successo così grande ed immediato!
Dal blog è nata anche l’idea di scrivere il mio primo libro, che si chiama appunto “Il pallone racconta”.

9 – Visto che hai dedicato un libro a Scirea ti chiedo se è stato lui il tuo Campione preferito del passato o quale altro e perché, e qual’é il giocatore preferito di oggi?

Il mio idolo da bambino era Anastasi ed è facile capire il perché. Era il bomber di quella Juve ed ogni bimbo sogna di essere un grande cannoniere. Tanto è vero che ho pianto quando è passato all’Inter.
Scirea è stato un grandissimo personaggio che ha incarnato in pieno lo stile/spirito Juventus. Come Ale Del Piero che, non a caso, è il giocatore attuale che amo di più.

10 – Sei un 1962 quindi penso che una delle tue prime Juventus sia stata quella mitica tutta italiana che vinse Campionato e coppa Uefa. In quanto è simile a quella questa di Conte e in cosa si differenzia? Fra l’altro non ti pare curioso che questa Juventus possa vincere un Campionato e una Coppa al primo anno come quella?

La mia prima Juventus è stata quella dello scudetto 1971/72, sulla quale ho scritto anche il mio ultimo libro. Era una Juve fantastica, creata quasi dal nulla e piena zeppa di giovani che avrebbero formato l’ossatura della grande Juve degli anni Settanta. Una Juve che giocava a mille all’ora ed attuava già il pressing, cosa che non faceva nessuno in Italia.
Non vedo tante affinità con la Juve del 1976/77. Aveva un gioco e giocatori completamente diversi da quelli attuali. Era molto muscolare e giocava senza un vero e proprio regista. Undici giocatori, undici leader. Un evento quasi raro. Cinquantuno punti su sessanta, una Coppa Uefa vinta contro grandi squadre, non ultime i due Manchester.
Invece, questa Juve la posso paragonare alla prima di Lippi. Anche allora venivamo da tantissimi anni senza successi (ben nove). Anche allora avevamo una dirigenza nuova (la “triade”) ed un allenatore quasi esordiente. Anche allora abbiamo vinto lo scudetto al primo colpo.

11 – Sai che ho rimandato questa intervista per scaramanzia, nella speranza potessimo farla a campionato vinto. Quindi è andata bene. Credo che sia scontato come tutti noi, che tu non ti aspettassi una Juventus così forte. Allora ti chiedo quando hai capito che la Juve faceva sul serio e poteva farcela?

Non mi aspettavo assolutamente che questa Juve potesse vincere il campionato. Credevo che già arrivare nelle prime tre fosse un traguardo difficile da raggiungere. Diciamo che ho cominciato a crederci dopo la vittoria sul Milan in campionato, anche se avevo perso un pochino le speranze quando siamo andati a -4 dai rossoneri.

12 – Come l’hai vissuta la penultima giornata di campionato, quella che ci ha dato lo scudetto, quella di Cagliari-Juventus e Inter-Milan?

Con molta preoccupazione. La partita con il Lecce mi aveva molto amareggiato ed avevo paura che non ce la potessimo fare. Meno male, invece, che è andato tutto bene! Al fischio finale sono rimasto in silenzio, ma con una gioia interiore indescrivibile!

13 – Di chi è il maggiore merito di quest’annata bianconera?

Io credo che il merito sia di tutti. Non si passa da due settimi posti al tricolore senza unire le forze. Certo, Conte ha tantissimi meriti per aver saputo motivare a mille la squadra. Pirlo e Vidal hanno fatto la differenza. Ma tutti hanno dato il 150%, anche noi tifosi!

14 – Cos’ha Conte in più degli altri allenatori e a maggior ragione di quelli che hanno allenato la Juve dopo il 2006?

Conte ha le caratteristiche che aveva da giocatore: una fame tremenda e gli occhi di tigre. Oltre ad una grande preparazione che, però, avevano anche gli allenatori precedenti. Ma è stata la sua determinazione e la sua voglia di vincere a portare la Juve al trionfo. E poi, Conte è juventino fino al midollo e questo fa sicuramente la differenza!

15 – Quali e quanti giocatori dovrebbe prendere la Juventus per fare un ulteriore salto di qualità?

Direi quattro: Higuain, Giovinco, Nainggolan ed Ivanovic. Oltre a dare più spazio a Marrone (il nostro vice Pirlo) ed a Giaccherini.

16 – Si parla tanto di terza stella ma io penso in questo momento più a farsopoli, come finirà? Qualcuno inizia a dimenticare?

Si dovrebbe consultare la sfera di cristallo per sapere come andrà a finire. Sicuramente la società non cederà di un millimetro e questa è la cosa più importante. Ma, sinceramente, ho pochissime speranze nella restituzione degli scudetti. Abbiamo una federazione inetta ed incompetente per aver il coraggio di ribaltare le sentenze del 2006.
Dimenticare? Non credo che nessun tifoso juventino vero dimenticherà mai quell’estate del 2006!

17 – Nessuno ha ricordato Moggi in questo scudett
o?

Moggi continua ad essere un personaggio molto controverso. Chi è “moggiano” pensa che questo scudetto sia anche merito suo, gli altri l’hanno rimosso dalla storia juventina. Io penso che questa Juve c’entri poco e niente con quella della “triade”, abbiamo proprio voltato pagina.

18 – E la stella?

La terza stella è assolutamente da mettere sulle maglie ed anche in bella evidenza. Gli scudetti sono trenta, anzi dovrebbero essere trentadue considerato quelli che non ci hanno assegnato all’inizio del secolo scorso.

19 – Il sorteggio delle Champions ci vede in terza fascia con un probabilissimo girone di ferro?

Vero, ma le possibilità di superare il turno ci saranno sicuramente, Napoli docet. Anche se, sinceramente, non credo che siamo ancora attrezzati per vincere la Champions. Le spagnole, le inglesi ed il Bayern sono ancora troppo superiori.

20 – Pensi questa Juve sia abbastanza attrezzata per poter aprire un ciclo?

Credo di sì, anche se ripetersi nel campionato italiano è molto difficile. Le nostre avversarie prenderanno le contromisure al gioco della Juve e si attrezzeranno per batterci. Dovremo essere bravi ad inventarci sempre qualcosa di nuovo e, soprattutto, ad avere nuovi stimoli.

21 – Ti piace Andrea Agnelli?

Abbastanza. È uno juventino vero, anche se questo è anche il suo peggior difetto. A volte si lascia trascinare dalla sua passione e rilascia dichiarazioni da vero tifoso. Cosa che un presidente non dovrebbe mai fare.

22 – Ti convince l’organigramma societario in tutte le sue parti: Nedved, Marotta, Paratici….ecc..ecc..?

Mi convince molto, perché sono persone molto in gamba e molto competenti. Hanno solamente bisogno di fare più esperienza.

23 – Trovi giusto che la carriera di Del Piero alla Juve termini qui e in questa maniera? Non c’era proprio margine per una deroga? Nemmeno per Del Piero?

Io credo che Ale avrebbe potuto giocare un altro anno nella Juve. Soprattutto, pensando a quanto ci possa essere utile in Champions, dove giocatori come lui fanno sempre la differenza. Ma credo anche che lui voglia giocare e nella Juve non poteva più farlo con una certa continuità.

24 – Dove giocherà l’anno prossimo Alex?

Credo negli States.

25 – Sei già stato allo Juventus Stadium? Se si com’è altrimenti perché non ci sei ancora stato? ah ah.

Certo che ci sono stato! Contro la Lazio e contro il Lecce. E conto anche di tornarci il prossimo anno, perché l’atmosfera che si respira nel nostro stadio è meravigliosa. Niente a che vedere con l’Olimpico o con il Delle Alpi.

26 – C’è qualcosa che non ti ho chiesto di cui avresti avuto il piacere parlare?

Direi che va bene così, altrimenti rischio di diventare noioso!

Grazie Stefano e sempre forza Juve.

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