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Del Piero-Agnelli. Proviamo a fare ordine!

Sono rimasto molto sorpreso dalle reazioni scaturite alle dichiarazioni del Presidente Andrea Agnelli su Del Piero. Personalmente non ci ho trovato nulla di annormale, ha detto una cosa che tutti sapevamo gia’ da mesi,esattamente da quando insieme a Del Piero avevano messo la firma sul contratto e cioe’ che questo sarebbe stato l’ultimo anno del Capitano.
Non si e’ incavolato nessuno allora (anzi erano tutti contenti) non capisco l’incazzatura di adesso. Forse e’ stato solo un problema di inopportunita’, una gaffe. Forse e’ stato un modo per non iniziare una nuova telennovelas Del Piero-contratto, visto che qualcuno cominciava a vociferare che se andiamo in Champions Del Piero non smette. Forse e’ stato un modo per Andrea Agnelli di riappropriarsi della Juventus perche’, sicuramente questo ragazzo che non amo ancora ma stimo, non avra’ le classe di suo padre e di suo zio ma sicuro ne ha la determinazione. I fratelli Agnelli non han permesso mai a nessuno dei propri giocatori di diventare piu’ importante della Juve, ne a Sivori ne a Platini, Baggio o Zidane, Boniperti, Scirea o Zoff…….e neppure a Del Piero.
Alex e’ gia’ diventato il migliore di tutti e questo gli viene riconosciuto in tutti i frangenti, dall’inaugurazione dello stadio al cda.
Deve bastagli questo ……che non e’ poco.
Lo dico a malincuore perche’ sono il suo primo tifoso ma apriamo gli occhi prima o dopo (quest’anno o fra dieci) Del Piero smettera’ , e la Juve deve continuare ugualmente.
Facciamocene una ragione.
Se Andrea Agnelli ha voluto lanciare un segale nel senso che sta’ gia’ pensando al dopo Del Piero, io dico menomale che qualcuno gia’ ci pensa perche’ non sara’ facile.
Veniamo a Moggi.
Ho tantissima stima e ammirazIone per il Direttore pero’ mi sa’ che quello che l’ha fatta fuori dal vaso e’ proprio lui. Mi riferisco al fatto che ha criticato il Presidente su queste dichiarazioni. Ora Moggi e’ un gran Direttore e quando era alla Juve ha venduto di tutto di piu’, dai Zidane ai Vieri, Inzaghi,Ravanelli,Davids, Peruzzi, DiLivio, Vialli ecc…ecc… (mi fermo se no riempio l’articolo). Anche Buffon al Milan ma salto’ proprio per farsopoli. Ha liquidato Conte e Tacchinardi ritenuti vecchi senza battere cicglio, con una stretta di mano. Il suo motto era ” alla Juve nessuno e’ incedibile”. MAI e sottolineo mai ha sostenuto che alla Juve fossero tutti incedibili tranne Del Piero. Se lui oggi lavorasse per la Juve e gli direbbero che non c’e’ piu’ posto per Del Piero sono sicuro che non avrebbe nessuna difficolta’ a comunicarglielo. Se qualcuno avesse mai offerto per Del Piero quello che hanno offerto a suo tempo per Zidane , Del Piero non sarebbe alla Juve da un pezzo.
Proprio lui che e’ stato un direttore sportivo…. su. Se poi Moggi ha fatto queste dichiarazioni per ingrazziarsi i tifosi, gli mando a dire che non e’ proprio il caso di fare queste azioni di “paraculaggio” siamo gia’ tutti dalla parte sua da 5 anni a questa parte. Eviti.
Ora veniamo a Del Piero.
Alex Del Piero per me e’ il miglior di tutti. Ho solo due maglie della Juve che metto quando gioco a calcetto. Di Del Piero e di Nedved. I miei bambini stravedono per lui. Quando fece quella famosa dichiarazione su Urra’ Juventus , il famoso “restiamo uniti” all’indomani della condanna in B, ho consumato non so quante schede telefoniche per divulgarlo via sms.
Nel 2006 ho preso questo nikname (Alessandro Magno) che non e’ chiaramente il mio vero nome in suo onore e ancora oggi lo uso e continuero’ ad usarlo.
Quando l’ho incontrato di persona gli ho stetto la mano e l’ho ringraziato per quanto fatto per noi. Poi gli ho chiesto se lo potevo abbracciare e l’ho fatto. Credetemi e’ veramente un ragazzo per bene. Un figlio, un fratello che tutti vorremmo avere. Si lo confesso sono Del Pierista. Toccatemi tutto ma non il Capitano.
Fatta questa premessa vengo al dunque.
Alex non farti trascinare in questo casino. Hai avuto una carriera splendida. Piu’ di qualsiasi sogno che tu stesso avresti potuto fare da bambino.
Sei diventato il giocatore piu rappresentativo della squadra piu’ grande d’Italia, Una delle 10 squadre piu’ forti del Mondo. Hai vinto tutto. Non hai vinto il pallone d’oro…….e sai che ce ne frega a noi?……(cit. Vasco Rossi).
Tu vali dieci palloni d’oro Alex, non uno.
Sei per noi tutti il  migliore Capitano che mai avremmo voluto avere.
Te lo dico col cuore che piange.
Smetti quest’anno.
Hai 37 anni e io ne ho 39, ho giocato fino a 32 io Alex, e ho smesso quando non stavo piu’ dietro a quelli di 19-20. So che e’ cosi, e io non ero bravo come te.
Tu oggi sei ancora bravissimo. Non aspettare che i ventenni ti facciano fare figure barbine.
Non fare come Maldini che ha voluto insistere fino a quarant’anni e gli ultini due sembrava un morto in campo. Io non voglio vederti a fare figure cosi.
Oppure come il tuo amico Pippo Inzaghi che oggi gioca cinque minuti ogni sette partite. Che oggi e’ la riserva di El Sharawi e Ganz. Che Allegri manda spesso in tribuna e non ha nemmeno messo nella lista Champions. Ma te lo immagini Alex se non ti mettono nella lista Champions dell’anno prossimo?
Oppure ti ci vedi a fare la riserva di Immobile o Pasquato? (che son bravissimi).
Non andare nemmeno a fare l’accattone in Quatar, come l’altro tuo amico Cannavaro, non ne hai bisogno sei gia’ un uomo ricco.
Il tuo posto e’ alla Juve. Tu devi essere quello che e’ Gigi Riva per la Nazionale.
L’ambasciatore della Juventinita’ nel mondo.
Da qui alla fine del campionato sono sicuro che ci farai ancora vincere delle partite . Non vedo l’ora di abbracciare i miei figli,allo stadio o davanti alla tv , al tuo prossimo gol su punizione, perche’ solo tu le sai battere alla Del Piero. Ti confesso ancora oggi m’incazzo quando sei in campo e le batte Pirlo. Eh eh.
Leggendo questo mio scritto (perche’ te lo inviero’), sorriderei.Penserai “questo mi sta’ dando del vecchio”. Eh eh . Ti sto dicendo quello che penso Alex, come lo direi a mio fratello. Ho pensato meglio che te le dico io queste cose che sono Del Pierista che tutti quei (pochi) stronzi Juventini che son contenti che smetti.
Perche’io non son contento per niente.
Mi fa un male cane.
Solo so che purtroppo e’ cosi.
Alex, hai avuto una carriera da “Del Piero”….. ma ci scherzi?
Portaci in Champions Capitano e finiamo questa storia alla Alex Del Piero.
Con immensa stima e affetto
Alessandro magno.

FISCHI PER (I) “FIASCHI”, E & UNO 0-0 DAI MILLE VOLTI.

FISCHI PER (I) “FIASCHI”, E & UNO 0-0 DAI MILLE VOLTI.

Partiamo dalla fine? No, partiamo dall’inizio… Parliamo di Chievo – Juventus & dintorni.. La partita di domenica, nascondeva molte insidie, alcune certezze, qualche conferma è un pò di interrogativi. Un mix, che negli anni passati, ci ha portato a ripetuti crolli.

Sono anni (nel dopo-farsopoli), che alla ripresa del campionato, che sia una sosta per le nazionali, che sia la sosta delle vacanze di Natale (beati loro che le fanno), che sia pure un semplice picnic, la Juventus, stecca la partita! Antonio (Conte), l’aveva detto… “non sbaglieremo l’approccio”, e così è stato. Però di “chiacchere”, in questi anni, ne abbiamo sentite tante, troppe. Quindi era lecito, avere dubbi.. Molte insidie, appunto.. 14 ragazzi, rientrati dalle proprie Nazionali, potevano essere stanchi e acciaccati. Squadra che vede molti (troppi, a mio avviso) elementi nuovi, pochi allenamenti in vista della trasferta, in quel di Verona, e (finalmente), un modo di stare in campo, fatto di pressing, possesso palla e schemi, tagli e inserimenti, ma che ha bisogno di stare insieme durante la settimana (pensavamo noi).

“Squadra che vince, non si cambia”, e Antonio, rispolvera il 4-2-3-1, o 4-1-4-1, o 4-3-3, o 4-5-1, chiamatelo come meglio credete, ma, rispolvera Bocucci e Barzagli, al centro della difesa, Chiellini (rinato) sulla sinistra, il “motorino svizzero” sulla destra ,il trio Marchisio, Pirlo, Vidal, a centrocampo, Pepe e Krasic, sugli esterni, e Vucinic, terminale offensivo, e (ovviamente) Buffon in porta. L’11 che ha asfaltato due settimane fa i Campioni d’Italia! Questo 11, o meglio, questo “schema”, secondo me è quello che meglio si addice alle caratteristiche della rosa bianconera, e che garantisce più equilibrio in ogni fase di gioco. Questa squadra, sta insieme da soli 3 mesi, eppure, i meccanismi son quasi perfettamente oliati, come giocassero insieme da anni! Insidie, quindi, “soffocate” dalle certezze, di una squadra che ha dato segnali importanti 15 giorni fà.. Oggi, si è vista una squadra autoritaria, in campo, che correva, pressava, e, che ha cercato il gol dal 1° al 94°+1 minuto. Poche sbavature dietro, un po imprecisa davanti, e (molto) arruffata sulla destra, ma sempre quadrata, e senza dar segnali di cedimento.

Arruffata a destra, si, ma ci arrivamo dopo, perchè merita un capitolo a se.

Mettiamo da parte, i “pregi & difetti”, i “si ma”, gli “eh ma”, gli “ecco, te l’avevo detto”.. Che ci piaccia o no (cit.), ricordiamoci bene, da dove veniamo, e quello che abbiamo detto (più o meno, tutti, o al limite, in tanti), fino a qualche mese fa, a “mercato chiuso”. Perchè, questa è la realtà!!

(1)Siamo (2) la (3) Juve, son 3 parole fini a se stesse, in questo momento.

Perchè quì, la gente, ha memoria corta.

Questa è una squadra, ed anche una società, che si era persa, e che, doveva ritrovarsi in tutto!!

Il cammino è lungo, ma, finalmente, son state messe le basi, per tornare a pensare, quello che la storia ci impone! E questo, lo penso dalla partita-folle di Catania!

Veniamo al dunque, visto che la partita l’abbiamo vista tutti, e poi, “siamo tutti cittì”.

Fischi per (i) “fiaschi”, o meglio per l’arruffato di sinistra. Milos Krasic.

IO, non risparmio mai critiche , chiunque esso sia. Non “ho sentimenti” (cit.), per nessun calciatore, e sono stato “innamorato” per motivi diversi, solo di Zizou, e Montero e Davids, e Pavel, nella mia “carriera di tifoso”.

Scirea, ero troppo piccolo, Platinì pure, Del Piero, è troppo scontato, e Boniek, non lo sopporto (tiè!!!). etc. etc. etc.

Milos, da 10 mesi a questa parte, non ne azzecca una. Fatica a rientrare. Quando deve venire incontro, scatta, e viceversa. Stringe quando dovrebbe fare il contrario e viceversa, tira quando deve passare (vedi Catania), e passa, quando dovrebbe “sfondare” vedi oggi. Insomma, stà sbagliando tutto quello che c’è da sbagliare.

Sono d’accordo, e sono il primo, e ripeto, il primo a dirlo!

Il mio pensiero, è che Milos, (ancora) non si adatti ad un gioco armonico, fatto di passaggi, sovrapposizioni, tagli e movimento senza palla. Però sono fortemente convinto che, Milos ha delle qualità che sono uniche in rosa, e per tanto, dev’essere messo in condizione di…

Milos è un giocatore velocissimo, che nello spazio, diventa devastante, con i suoi pregi e difetti, ma, capace di spaccare una difesa.

Domenica, quando è stato sostituito, ci sono stati molti fischi, da parte di chi dovrebbe sostenerlo (sempre). I fischi, non fanno altro che peggiorare la sua situazione! Non portano a nulla di buono. Il ragazzo, ci mette sempre tutto in campo! Corre e da l’anima! Suda e onora la maglia SEMPRE! e non merita i fischi. Non stiamo parlando ne di un giocatore che se ne frega, ne di uno che va a p*****e la notte, e ne di altro! Stiamo parlando di un ragazzo, che stà vivendo una situazione diversa dal calcio Russo, e diversa dal calcio di Del Neri “palla a Milos e speriamo che…”

Tantè, che la scorsa stagione, proprio in questo periodo, si diceva, che la juve era Krasic dipendente.

Se il ragazzo, continua a scendere in campo, è perchè Antonio ritiene che sia meritevole, per impegno ed anche perchè ha qualità che sono importanti! Se così non fosse, statene certi, con Conte, il campo, lo vedrebbe dalla tribuna!

Ora si parla di “panchina per Milos”… Panchina, che sà di bocciatura! Il mio pensiero, è che Milos, non meriti la “bocciatura”.. Anche se questo “cozza”, con quello che succede in campo.

Facciamo un passo indietro: Bonucci! Bonucci, è stato messo sul mercato l’estate scorsa, messo in panchina da Conte e fischiato (ingiustamente), non appena appoggiava un tacchetto sul campo. Complice l’involuzione (?) di Chiellini centrale, i problemi sulla sinistra difensiva (De Ceglie, Grosso), Leonardo è stato rimesso al centro della difesa titolare, dalla partita col Milan, spostando Chiellini sulla fascia! Risultato? Bonucci e Barzagli, formano una coppia ben assortita, Chiellini si è ritrovato, e la difesa è imbattuta (subiti solo 2 tiri in porta, in 180″).

Conte è stato bravo (e fortunato), Bonucci è tornato al centro del progetto (e personalmente, son convinto che è un’ottimo giocatore), e Chiellini, rinato sulla sinistra, son convinto, tornerà “Il Chiello” che tutti ricordiamo, anche da centrale.

(certo, ne per l’uno, ne per l’altro, stiamo parlando di “un Cannavaro” eh)

Ora per Conte, si alza il livello. Deve ritrovare il Krasic, di 12 mesi fa! Antonio è bravo, ed è anche fortunato. Un po di panchina, senza dar adito a bocciature, qualche situazione favorevole, per mettere Milos in campo e 2/3 spezzoni da 7 in pagella, con qualche assist è qualche gol. Ne son certo, a Bonucci e Chiellini, si aggiungerà presto anche Krasic! Perchè Milos, è un’alternativa importante, in questa squadra.. (e ve lo scrive uno, che non le manda certo a dire, e che s’infuria, davanti alla TV, o seduto (?) in tribuna).

Non difendiamo ad oltranza! Però (io per primo), BASTA FISCHI, perchè non c’è motivo per farlo!

Ora, molto è cambiato.

I mille volti (del titolo).

Quali?

Del Piero in panchina? Nessuno fiata

Unica punta? Nessuno fiata

Chiellini a sinista? Nessuno fiata

Storari 0 minuti? Nessuno fiata

Quagliarella in tribuna? Nessuno fiata

E poi c’è Andrea, che con calciopoli…..

E poi Blanc se n’è andato e non ritorna più…

E poi c’è l’interista chiaccherone, salvo con la prescrizione…

Insomma: se da Torino nessuno fiata, e nessuna polemica, dalle tribune, e dalle tastiere, nessuno fischi! Perchè “nessuno” è il motivo.

Antonio, pensaci tù!

PS. Scusate il ritardo

 

Andrea Zito

L’ingrediente giusto.

“L’anno prossimo ripartiremo pensando a questa stagione, che sarà assolutamente da non ripetere. Gli errori commessi ci torneranno utili. Dovremo metterci più entusiasmo, più cattiveria e più cuore”. Queste parole le ha pronunciate Alessandro Del Piero al termine di Juve-Napoli dello scorso anno, presentandosi ai microfoni nel post partita al posto del mister Delneri, licenziato durante la settimana che avrebbe portato all’ultimo ed insignificante match di campionato proprio contro il Napoli. Ma in quella intervista a colpire furono, più che le parole di circostanza e assolutamente inopportune seppur rituali, lo sguardo afflitto ma consapevole. Consapevole di aver appena concluso un’altra stagione storicamente disastrosa.

Alla fine di quel campionato, erano più fatti gli juventini che la Juve. Quest’ultima, era da rifondare da zero ancora una volta. Gli juventini, invece, si stavano riformando mentalmente (e ciò, non mi scorderò mai di dirlo, anche grazie alla lotta sul web di Calciopoli) e temprando nello spirito. Ma il dubbio che ci si poneva rimase e continuerà a rimanere: bisogna rifare, dopo il 2006, prima la Juve o gli juventini?

E rifondazione, comunque, è stata, in fin dei conti, perché Conte ha preteso, come i suoi predecessori, tanti acquisti, mirati, ma questa volta mirati in maniera diversa, in un altro senso. Ha fatto storie per avere gli esterni che più gli garbassero e non esterni nel solo senso tecnico della parola. I ‘suoi’ esterni avrebbero dovuto avere qualcosa in più degli altri. Compagni di squadra ed esterni altrui.

Vincere subito o costruire una squadra vincente nel futuro? Comprare giovani promesse ora facendone un giusto mix con un piccolo gruppo di senatori oppure acquistare giocatori già affermati ed abituati a vincere? È questo il dilemma che affligge ormai da anni tutto l’ambiente juventino e che lo perseguita come una maledizione, a partire dai tifosi, a finire con gli stessi dirigenti. In questi anni di tentativi se ne sono fatti tanti: Ranieri, Ferrara, Zaccheroni, Delneri sono stati buoni allenatori ma non di altissimo livello, responsabili di squadre costruite con l’intento di vincere (o per lo meno di seguire un progetto vincente) per rivelarsi poi compagini deboli mentalmente, deleterie tecnicamente o inadeguate tatticamente. Basti pensare alla Juve brasiliana che si voleva costuire con Ferrara (disorganizzata e presuntuosa) oppure alla Juve ‘operaia’ che si è voluta affidare a Delneri (troppo al di sotto delle aspettative che ruotano intorno alla Juve). Le colpe vanno spartite come ovvio ma bisogna fare una netta distinzione tra un progetto a breve termine ed uno a medio-lungo termine: in questi anni si è avuta la sensazione che si volesse costruire una squadra per il futuro (dando uno sguardo al bilancio e al fair-play finanziario) ma, con essa, annessi gli stessi obiettivi di tentar di vincere. Subito. Non si è voluto tener conto delle reali potenzialità delle Juve che hanno dovuto sopportare un fardello più grosso di loro. Si è chiesto a giocatori mediocri di vincere con la sola scusa che in squadra ci fossero ancora giocatori abituati a farlo (per poi cedere anche buona parte di loro nella scorsa finestra estiva).

È stato ingaggiato Conte, un allenatore al pari dei suoi predecessori, forse con un pizzico in più di carisma; quel carisma al quale tutti noi ci appelliamo e nel quale riponiamo, oramai, tutte le nostre speranze. Ma bastera? Conte è l’allenatore giusto che porta alla vittoria con il suo carisma giocatori affermati oppure è un allenatore che fa del carisma la sua arma migliore perché i veri allenatori sono quelli tatticamente intelligenti e ‘cattivi’?

Di esempi ne vorrei citare due: Capello ai tempi della Juve e il trio Schuster – Juande Ramos – Pellegrini ai tempi del Real. Il primo era un allenatore affermato con giocatori affermati, acquistati per vincere immediatamente: Vieira, Ibra, Emerson. I tre erano allenatori bravi ma non ancora affermati ad alti livelli che hanno allenato giocatori come Raul, Casillas, C. Ronaldo.

Un altro esempio è quello di Lippi, allenatore che all’epoca della sua Juve non era ancora affermato proprio come la squadra che allenava ma che riuscì a creare un giusto mix.

Serve una bella dose di autostima a questa squadra purchè non diventi arroganza. Non possiamo permettercela in questo momento. Soprattutto, non bisogna fare errori tattici ma avere idee chiare. Delneri ha perso per questo, non proprio per altro. Lo spogliatoio era dalla sua ma ha avuto paura di utilizzare i propri uomini nei momenti decisivi. Si è dimostrato troppo integralista pur tentando di smuovere il suo 4-4-2 nelle ultime uscite. Troppo tardi.

Sempre nelle ultime interviste concesse, ricorderete che qualche sassolino il tecnico di Aquileia ha tentato di toglierselo: “Rifarei tutto, non ho colpe…Nessuno può insegnarmi calcio…l’organico era quello che era” oppure  “Brutta annata? Forse si pretendeva troppo”. Vado all’Atalanta? No, alle Maldive. È difficile vincere subito e cambiare molto, le due cose non sono abbinabili almeno qui alla Juve» Lo stesso Chiellini ha ammesso che “non siamo mai stati una squadra” nonostante lo spogliatoio fosse sempre stato unito a favore del tecnico. Evidentemente, il gruppo era unito e si piaceva  caratterialmente ma, in campo, i valori non erano gli stessi. Troppo al di sotto della media per incollare pezzi di squadra troppo diversi tra loro.

Non so più come giudicare le conferenze dei neo allenatori della Juve perchè sino ad oggi hanno fallito tutti
pur facendo conferenze decenti. A parte Ranieri. Conte è sembrato visibilmente emozionato nella conferenza di presentazione, è stato pacato e ha giusto “intrattenuto” i giornalisti prendendoli in giro come ormai si usa fare davanti ai microfoni. Dalle sue parole non è trapelato quasi nulla.

Bando alle ciance è inutile chiedere di stare zitti e lavorare, piuttosto chiediamo solo di portarci ad una compattezza di gruppo che il resto poi viene da sè! Che sia subito pronto per vincere o che non lo sia questo non importa, se c’è compattezza, la vittoria arriva sicura sia per il gruppo esperto, sia per quello meno esperto, inaspettatamente invece che abitualmente, ma arriva anche per loro.

Chissà cosa starà pensando Conte in questo momento: hanno chiamato ad allenare me perché ho vinto tutto con questa maglia e devo abituare questi giocatori a farlo oppure, pure io come loro, sono una scommessa come allenatore e insieme a questi giocatori dobbiamo insorgere dall’anonimato?

Di certo Conte non ha atteso per chiarire la situazione, lo ha fatto coi fatti: l’attuale primato in classifica, il gioco attraverso il quale siamo arrivati ai primi ottimi risultati ed il potenziale ancora inespresso di alcuni giocatori che potrebbero tornare utili nel corso della stagione o nei momenti di difficoltà attesta che la squadra è stata costruita ancora una volta in prospettiva futura, ma con una mentalità differente. Più qualità che quantità.

17 tiri a due. Questo il resoconto di Juve-Milan ma la grande squadra non fa tutti quei tiri per segnare. Non voglio guastare la festa ma non siamo ancora belli e cresciuti. Il gol doveva arrivare nel primo tempo a tutti i costi e non è arrivato. Giaccherini che crea, così come Pepe, Vucinic, Pirlo, Vidal, Marchisio… ad un tratto si piacevano contro il Milan, si sentivano belli e hanno preferito non segnare nel primo tempo. Sbagliatissimo. È l’unica critica da fare a questa squadra, per ora.

Marchisio che se la rideva, dopo il secondo gol, sapeva di beffa. Veramente. Ed ha fatto bene a prenderla a ridere, significa che era consapevole di averla fatta grossa. Quando scalfisci per 80 minuti una squadra e segni al 92esimo la definitiva resa, la risata è l’esultanza migliore. È liberatoria, più di quella con rabbia e soddisfazione. Fa bene ridere.

Un altro, invece, ha pianto. Con Ibra, l’ultimo in ordine di tempo ad aver ammesso la nostra superiorità, il quadro è completo. Questa partita ha fatto fare persino una riflessione un po’ malinconica, a Ibra, sul suo futuro. Top. Se la Juve fa questo effetto ora che non è tornata ancora la Juve, chissà in futuro che potere torneremo ad avere. Oltre che sul campo, nella testa dei calciatori avversari.

E ora il Chievo, nella città del pandoro e della squadra simpatica del campionato per i molti anni di militanza ma sempre insidiosa e rognosa d’affrontare nel “campo di patate” del Bentegodi. Lì ci abbiamo lasciato spesso la pelle o qualche punto in classifica pesante come un macigno. Torna Del Piero, sperando che segni ancora di punizione. Come tre anni fa. All’epoca noi eravamo come il campo ma c’era Del Piero che rendeva tutto più bello.

eldavidinho94

 

Meglio guardarsi le spalle che guardare avanti, vero Bergamo?

Ripartiamo da dove ci eravamo lasciati quest’estate: Agnelli convoca una conferenza stampa a sorpresa, piuttosto anonima ma molto attesa da tutti: l’oggetto sono sempre loro, gli scudi vacanti che da qualche anno vagano in acque torpide neroazzurre lontane dalla casa madre. Ricapitolando, al termine della conferenza nella quale Agnelli si è portato appresso una schiera di avvocati e legali pronti a difendere la Juve, ha annunciato ricorso al Tnas (Tribunale nazionale arbitrato per lo sport) per ottenere l’illegittimità delle decisioni del CF e per avere un risarcimento economico, ha inoltrato l’istanza al Procuratore Regionale del Lazio presso la Corte dei Conti per valutare l’illegittimità degli atti della Federazione, sul piano erariale, per un’altra richiesta di danni economici; ha inoltre presentato esposti al Prefetto di Roma, al Ministero dell’Interno, al Delegato sul Controllo per la Gestione presso il Coni e all’Executive Commitee dell’Uefa. Agosto è stato, a scapito delle calde e afose condizioni climatiche, un mese freddo, tipo la guerra: un mese di studio e di riflessione, lontano dall’ospitare udienze in tribunale ma molto vicino a microfoni e strategie degli imputati perché sia la Juve che Moggi hanno elaborato un’ accurata serie di mosse da mettere in atto durante l’inverno. Quelle della Juve le ho già elencate, quelle di Moggi, invece, partono con il solito pallino fisso: la radiazione non avvenuta e chissà se mai avverrà, di Preziosi. Gli avv. Flavia Tortorella e Maurilio Prioreschi hanno inviato un’altra richiesta, nella speranza che sia l’ultima, al tribunale del Tnas per cercare di chiarire una volta per tutte questo giallo meschino. La partita continua con un altro acerrimo rivale di questi anni, autore di mille battaglie, il Tenente coll. Auricchio che vedrà recapitarsi da Moggi una denuncia al termine del Processo di Napoli. Dulcis in fundo, la battaglia di Moggi sarà colmata dal solito sbobinamento d’intercettazioni sino ad oggi ignote.

Torniamo alla Juve e al suo ricorso al Tnas, il primo step di un lungo percorso. Già mesi fa era nell’aria la notizia che l’Inter si sarebbe costituita come parte nell’arbitrato chiesto dalla Juventus e non sarebbe venuta da sole al processo ma in dolce compagnia della Federcalcio, inseparabile coniuge, con la motivazione comune di dichiarare “eccezioni di incompetenza presumibilmente orientate(Inter e Figc) a considerare l’Alta Corte di Giustizia del Coni come l’approdo naturale della controversia in corso.”  Eccezionalità di competenza che ormai va di moda se si pensa che solo pochi mesi fa proprio il CF si dichiarò incompetente sulla richiesta della Juve e incompetenza che, pochi giorni dopo, ha utilizzato anche lo stesso Tnas per respingere le pretese della Juve dopo essersi dichiarato, in un primo momento, tramite il presidente del tribunale De Roberto, favorevole ad accogliere le motivazioni della Juve. Voltagabbana. Questo è stato il pretesto, per Agnelli, di lasciare definitivamente la giustizia sportiva ed accasarsi a quella penale, precisamente all’Alta Corte: passo più volte dichiarato ed ostentato ed ora intrapreso realmente.

Non è stato un bel mese di Settembre per l’Inter che, andata in confusione con Gasperini, è stata chiamata in causa ancora una volta dalla Juve ma questa volta per una denuncia presentata il 2 Settembre all’Uefa di Platini che ha fatto partire un’indagine molto simile a quella scattata in Turchia per il Fenerbache: sotto l’occhio degli investigatori, naturalmente, le ultime intercettazioni della “Calciopoli 2” ed i comportamenti poco limpidi dell’Inter pre e post Farsopoli.

Platini, da quando è presidente dell’Uefa, ha riservato gioie e dolori ai tifosi bianconeri assicurandosi, dalla società, la parola d’onore sull’attuazione del tanto pubblicizzato “fair-play finanziario”, un’arma a doppio taglio se solo alcune società dovessero rispettarlo. La Juve è stata costretta ma si sarebbe aspettata anche più riconoscenza da “Le Roi”. In una delle ultime interviste rilasciate, poteva risparmiarsi la battuta sull’esposto che la Juve ha presentato all’Uefa riguardo alla questione dello scudetto 2006.  “ESPOSTO? Se Andrea (Agnelli, ndr) mi ha mandato un esposto, beh, avrebbe fatto meglio a risparmiare i soldi del francobollo. Mai Fifa e Uefa diranno una parola sulle questioni interne: non abbiamo niente da dire né da fare . Non che scudetto 2006 e Fair Play abbiano qualcosa in comune ma rispetto, discrezione ed un minimo di riconoscenza sarebbero state il minimo sindacale che Platini potesse dimostrare davanti ai microfoni nei confronti di una squadra che l’ha reso IL MIGLIORE AL MONDO e continua a sostenerlo, nel lavoro attuale, come un cane fa adoratamente col suo padrone. In fondo, se la Juve fosse stata ancora quella del pre-Calciopoli dubito che oggi si sarebbe messa a seguire in modo così adulatorio la confusa decisione dell’Uefa, poco credibile e molto nelta nel suo intento di salvare il calcio dal male economico.

Eppure, il sarcasmo delle parole pronunciate da Platini non hanno avuto un effettivo riscontro dal momento che l’Uefa ha mandato comunque una lettera via fax il 30 settembre in cui ufficializza chiede all’Inter con quali modalità si è deciso di arrivare alla non-competenza del 18 Luglio appena trascorso e con che criterio, allora, fu assegnato lo scudetto 2006. Tanto immobile, la Uefa, non è rimasta a quanto pare. Il prossimo 19 ottobre è la fatidica data di consegna delle motivazioni-Inter. Non molti i giorni per spiegare cosa è successo in questi 5 anni e soprattutto in quei 3 mesi Bollenti del 2006.

In questo connubio tra Inter e Figc, naturalmente, a prendere la parola è stato Abete che ha parlato di “atto dovuto” da parte della Uefa cercando di nascondere la preoccupazione per la pressione derivante persino da un organo calcistico di potere non italiano, consapevole che questa vicenda si sta espandendo a macchia d’olio, senza alcun controllo, in zone troppo pericolose. Platini ha comunque dimostrato di essere interessato a questa questione, soprattutto per l’aspetto riguardante la Champions che l’Inter sta disputando e che potrebbe mettere a serio rischio se solo fossero confermati dei comportamenti “poco limpidi” come accaduto per il Fenerbahce.

La prima udienza di Settembre del processo di Napoli è partita con un colpo di scena: Penta, consulente di Moggi, ha rivelato gli strafalcioni del maresciallo Di Laroni ovvero una serie di telefonate ritenute rilevanti ai fini della vicenda, appuntate, a seconda della gravità, con due o tre BAFFI ROSSI e segnalate ai Carabinieri. Alcune partite analizzate sotto la lente da Di Laroni sono state la famosa Inter-Samp 3-2 diretta da Bertini, Messina-Milan 1-4 con ancora Berini arbitro, Reggina-Milan 1-1 arbitro Racalbuto, Parma – Milan 1-1 Pieri. Ecco, ognuna di queste partite presenta delle inesattezze che sarebbero, secondo l’accusa, a favore della Juve e della Cupola ma in tutte queste partite sia Milan che Inter vincono con una grande differenza reti. Tra l’altro, la partita in questione tra Inter-Samp è quella preceduta da una telefonata tra Facchetti e l’arbitro Bertini nella quale Facchetti raccomanda a Bertini di fare 5-4-4, ovvero  di vincere per portare a 5 lo score delle vittorie con l’arbitro designato. Non dimentichiamo un’altra intercettazione uscita negli ultimi giorni con protagonisti gli ex designatori Bergamo e Pairetto che parlano dopo un Juve-Milan del 18/12/2004. L’intercettazione è del 19/12/2004 ore 14:52. È stato appurato che le intercettazioni con i baffi rossi sono centinaia, volendo tutte sbobinabili e nessuna di queste presa in considerazione dai carabinieri. Ma il punto è un altro: queste telefonate segnate come GRAVI con 3 baffi rossi all’epoca erano sparite. E solo ora Moggi le ha ritrovate. La cosa grave è questa, non il resto! A chiarire un po’ la situazione ci ha pensato Narducci, il grande ex del tribunale di Napoli ora assessore sempre della stessa città gestita da De Magistris che, il 13 Settembre scorso, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport ritornando sull’argomento Calciopoli che tanto lo ha tenuto impegnato in questi anni: riguardo alle intercettazioni dell’Inter, mai spuntate fuori nel processo del 2006 ma “rispolverate” dalla difesa di Moggi, Penta&Co., nonostante Penta abbia continuato a sostenere che tutto il materiale in suo possesso fu consegnato alla Figc, Narducci controbatte  sottolineando che la Federcalcio non ha mai ricevuto “quelle altre” telefonate”, che consegnarono tutta la documentazione a Rossi e Borrelli e che tornarono a concentrarsi sulla loro indagine. Quindi, le intercettazioni devono essere state manomesse o selezionate prima: chi può averlo fatto?

In questi giorni, restando sempre in tema di telefonate che paiono non finire mai (ed alcuni tifosi interisti ce ne fanno anche una colpa per il tempismo col quale le presentiamo in tribunale, ovvero durante la fase della “discussione finale” invece che in quella “dibattimentale” –ma io dico, che colpa ne abbiamo se anche Facchetti chiamava così tanto?-) Moggi e il suo legale Penta ne hanno sbobinate altre veramente compromettenti, tutte riguardanti quell’ Inter-Juve 2-2 arbitrata da Rodomonti. Già nei mesi scorsi abbiamo ascoltato varie intercettazioni trattanti tutte questo match come quelle tra Mazzini e un organo della Figc, Facchetti e Mazzei nella quale Facchetti si preoccupa che venga sorteggiato l’arbitro giusto, Collina e Bergamo che parlano della prestazione dell’arbitro e del “rosso” su Toldo che c’era tutto secondo Collina, Facchetti e Bergamo, Carraro e Bergamo con Carraro che spera che non vengano commessi errori a favore della Juve (e qui ci sarebbe da discutere sulle interpretazioni dell’intercettazione in questione che nuovi avvocati neroazzurri stanno divulgando sul web, su un loro personalissimo blog –e questo è un grosso passo avanti- ispirati dalla serietà del lavoro del blog di Antonio Corsa, probabilmente loro mentore)

Le ultime uscite, quelle tra Bergamo-Rodomonti e Bergamo-Fazi, però, hanno qualcosa di speciale. Sono intercettazioni capaci di unire il filo di tutto il discorso che alterò l’esito di quella gara. Parliamo, purtroppo, sempre di Inter-Juve. Vi riassumo in breve ciò che Antonio Corsa è stato capace di spiegare benissimo in un suo articolo sul blog dell’uccellino, giusto per non lasciare niente al caso. Nella chiamata che fa Bergamo a Rodomonti si sente come Bergamo si preoccupi perchè Rodomonti non sbagli in favore della Juve avendo ricevuto pressioni da Facchetti il giovedì precedente, giorno adibito al sorteggio degli arbitri domenicali. Basti ricordare che Facchetti già sapeva, prima del sorteggio, i guardalinee della partita e gli arbitri presenti in griglia da sorteggiare in sede. Bergamo subì pressioni anche dallo stesso Carraro che, per non scatenare le ire di Moratti e Facchetti, cercò di rassicurarsi dal designatore che l’arbitro non sbagliasse, o almeno non facesse errori, contro L’inter. E che nel dubbio, avrebbe dovuto favorire l’Inter, la squadra più dietro di 15 punti. Ecco, per mettere in chiaro che significato avesse  questo scambio di battute:

Carraro: “(Incomprensibile) deve fare la partita correttamente, ma che non faccia errori per carità a favore della Juventus perchè sennò sarebbe un disastro”.
Bergamo: “Sì”.

Bisogna tornare indietro all’intercettazione tra Facchetti e Bergamo, di soli pochi giorni prima appunto, e non lasciarsi andare a facili conclusioni come quelle tratte dagli esperti avvocati-web interisti:

Facchetti: “Senti, per domenica allora?”.                                                                                                                     Bergamo: “Ma tutti internazionali, Giacinto, così perlomeno non c’è discussione…perché c’è dentro…Collina, Paparesta, Bertini e c’è dentro Rodomonti”.                                                                                  Facchetti: “Con Bertini abbiamo avuto qualche problemino anche l’anno scorso là a Torino. Anche altre partite abbiamo avuto qualche problema con Bertini…”.                                                                                                             Bergamo: “Semmai, sfortunatamente fosse così (dovesse essere sorteggiato Bertini, ndr), ci parlo, perché anzi, semmai è meglio, ti devo dire, capito?…”.

Non ci sono telefonate in cui i designatori facciano o provino a fare pressione su un arbitro per favorire la Juve, questo dimostra come la cupola sia stata interpretata in modo scorretto, anzi “contrario” visto che se un arbitro avesse sfavorito la Juve sarebbe stato lontano da molto tempo dai campi e invece Rodomonti è l’esempio palese di come molti arbitri abbiano continuano a rimanere in orbita internazionale arbitrando molti big math: una cerchia ristretta di “favoriti” e “corrotti”, o meglio, addestrati a dovere.

È evidente che l’avv. ssa Elena Nittoli sia l’ultimo monito vivente al quale aggrapparsi per gli interisti. è giusto che sia così, che anche loro tentino di difendersi dagli attacchi che stiamo sferrando ora noi a loro. In guerra non interessa chi ha ragione e chi ha torto, chi lotta per e chi lotta contro… Si combatte alla pari. Adesso, sul web, con gli avvocati e le an. tattiche ma con l’unica differenza che noi, la nostra battaglia, l’abbiamo cominciata molto prima di loro e non a priori contro di loro. I diversamente onesti, prescritti e tarchiati a vita con questo nomignolo. Per cosa poi?

Un’ultima postilla: Il serio lavoro di tante persone che ci mettono tutta la loro professionalità per riportare a galla la verità viene bistrattato e calpestato dall’indifferenza di certa gente che della verità non se ne fa proprio nulla e non rispetta la volontà degli altri di volerla a tutti i costi. In realtà la verità non dovrebbe essere un optional ma un serio dovere del cittadino di pretenderla. Solo a volte le bugie fanno bene ma non in questi caso. Se l’incolumità di questo paese è in mano a gente come Rossi, Montezemolo, Nicoletti, Auricchio, Gualtieri, Pandolfi, Narducci, Moratti , Nicolai, Platini, Abete il futuro è già presente perchè non c’è. I tribunali, poi, ci mettono sempre il loro con questi rinvii ed attese snervanti e incomprensibili: se anche il presidente del collegio del Tnas la lasciato l’incarico, ufficialmente per motivi personali, significa che il senso di responsabilità di questo paese è pari allo zero, come i punti in classifica dell’Inter qualche settimana fa. L’unico dialogo che si può impostare con loro è quello da stadio, fatto d’insulti e urla. Lo stadio nuovo aiuta tanto in questo senso.

eldavidinho94

Pubblicità Trofeo Berlusconi.

Amici bianconeri, sto inviando questo messaggio a tutti coloro che seguono le vicende calcistiche della Juventus ma soprattutto quelle extracalcistiche riguardanti il tema scottante di Farsopoli. In tutti questi anni ci siamo persino documentati in ambito giuridico delle “regole” che hanno punito ingiustamente la nostra squadra del cuore e siamo abbastanza preparati per poter seguire e studiare le carte dei processi di cui puntualmente ci forniamo.

Avrete sicuramente visto in tv la pubblicità del trofeo Berlusconi che riporta 27 scudetti per la Juventus invece di 29. Francamente qualcosa di assurdo, pubblicità giusta sulla carta ma errata nella sostanza. Mi chiedevo, allora: non si potrebbe scrivere una lettera a Mediaset o fare una querela? Oppure non c’è una legge o qualcosa del genere che recita che, processi e procedimenti in corso, non è possibile trasmettere in tv pubblicità così dettagliate e nello specifico? La pubblicità è stata impostata male, non avrebbero dovuto presentare tutti i trofei se non c’è la certezza della verità effettiva su di essi!!!

Grazie per l’attenzione. Peschechera Davide.

Eldavidinho94

Un grazie al Presidente Agnelli,firmate con noi.

Gentilissimo Presidente Andrea, le sue parole in conferenza stampa le aspettavamo da quel lontano 2006 e finalmente, dopo aver atteso lungo la riva del fiume per cinque lunghissimi anni, sono arrivate. Quelle parole avremmo voluto ascoltarle in quell’estate caldissima, quando il gioco del momento era il tiro al piccione nei confronti della società Juventus e tutti si affannavano ad agitare il cappio da stringere al collo della Vecchia Signora, in primis quei pennivendoli che oggi con un’abile esibizione di trasformismo si affrettano ad abbandonare il padrone di turno alla ricerca di nuove scarpe da lustrare. Lei in quella tragica stagione non ricopriva ruoli ufficiali in seno alla società, quindi nessuno può muoverle colpe di immobilismo o di lassismo nel difendere i nostri colori, ma siamo sicuri che in cuor suo avrà sofferto molto per il vile attacco subito dalla creatura messa in piedi da suo Padre Umberto e da suo Zio Gianni. Siamo tutti coscienti del fatto che, se fossero stati in vita i suoi illustri parenti, questa triste vicenda avrebbe assunto una diversa piega, infatti, una convergenza di poteri forti ha subdolamente approfittato del vuoto di potere e carisma lasciati da Umberto e Gianni Agnelli per architettare un piano doloso e fraudolento, al fine di imporre la propria egemonia sul calcio italiano. Con il suo arrivo le cose sono cambiate, lei ha mosso tutti i passi che la legge le consente per ristabilire quella parità di trattamento alla base di qualsiasi competizione sportiva ed ha pungolato e sensibilizzato la componente mediatica, che riveste un ruolo fondamentale nell’indirizzare e creare quei famosi “sentimenti popolari”. Non si può nascondere il fatto che queste battaglie, prima ancora che nelle aule di tribunale, si combattono sulle pagine dei quotidiani, nelle televisioni, sul web e di questo dobbiamo dargliene atto, la sua prima vittoria , quella mediatica, l’ha abbondantemente ottenuta. La lettera scarlatta P (prescrizione) è ormai stata marchiata a fuoco sulle strisce degli ex onesti checchè ne dicano saggi, abeti e palazzi di turno. Tutto ciò che sta venendo fuori dal processo di Napoli, grazie allo splendido lavoro dell’eccellente team di Moggi, richiede delle risposte che attendiamo da anni, e chi ha manipolato dovrà pagare. Siamo sicuri che lei non avrà pace finchè ciò non sarà avvenuto. In lei abbiamo creduto anche quando da altre parti la hanno frettolosamente bollata come attendista senza polso. Mi lasci dire che merita delle scuse dopo le parole pesanti come macigni della conferenza stampa e soprattutto dopo le azioni concrete intraprese ed annunciate nei confronti della Figc. Tutto ciò che era nelle sue possibilità, l’ha fatto e non si preoccupi che continueremo a sostenere la sua battaglia, come abbiamo sempre fatto da cinque anni a questa parte, finalmente il nostro “esercito” ha trovato il suo degno Generale con il quale si potrà combattere fianco a fianco per raggiungere la vittoria costituita dal ristabilimento della verità. Con l’augurio di poter festeggiare a breve nella nostra nuova casa nuovi trionfi, le diciamo un semplice ma sentito “GRAZIE”.

 

Conferenza stampa Andrea Agnelli 10-8-2011

sintesi solo audio

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conferenza stampa integrale

 

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Diciamo proprio tutto come sta?


Agnelli convocherà una conferenza però prima facciamo un passo indietro.

Se anche la posizione della Gazzetta sulla questione dell’esposto della Juve è cambiata (dopo che lo aveva già fatto con Narducci, voltandogli le spalle in seguito alla sua decisione di entrare a far parte della giunta di De Magistris con tanto di dissenso di Palamara, presidente ANM), spostandosi dal giustizialismo sfrenato al garantismo invocato spesso dai tifosi bianconeri, significa che realmente qualcosa è andato storto in quella famosa estate del 2006 oppure non tutto è chiaro e limpido come hanno voluto presentarcelo perché, per ammetterlo la Gazzetta, ce ne vuole. E lo ha fatto con un doppio articolo di Palombo prima e dopo che Palazzi scrivesse e consegnasse ad Abete quella relazione di 3 pagine sulla “parità di trattamento” e la revoca dello scudetto che la Juve attendeva ormai con ansia da 14 mesi e pretendeva di ricevere in tempi brevi. La Gazzetta (ovvero l’opinione pubblica d’informazione dell’accusa) ha tirato i remi in barca e le somme di quanto successo in questi 5 anni “d’informazione deviata” e pronta controinformazione. Eppure, il Consiglio Federale si è espresso negativamente nei confronti dell’esposto juventino, confermando lo scudetto all’Inter attraverso la delibera che ha dichiarato che “non ci sono i presupposti giuridici per la revoca dello Scudetto 2006 all’Inter” provocando un grosso colpo al cuore a tanti tifosi bianconeri e appassionati sostenitori calcistici che ne escono frastornati da questa vicenda, dubbiosi su cosa il calcio sia diventato veramente e cosa offra in cambio della popolarità. Quindi la Gazzetta, questa volta, non ha preso la difesa della parte più potente, quella del Palazzo.

Facciamo un passo indietro. Prima di ascoltare con ansia la conferenza di Andrea Agnelli nella quale svelerà, probabilmente, le prossime azioni giuridiche da intraprendere e tutte le sue motivazioni, torniamo alla relazione di Palazzi e a tutto ciò che è accaduto nei giorni seguenti. Nonostante abbia sentenziato nei provvedimenti che Zamparini e Foschi fossero irrilevanti e Moratti e Facchetti prescritti, suscitando, in un primo momento, l’ira dei tifosi bianconeri, nelle motivazioni ha fatto emergere tutt’altro. Palazzi, con questa nota: “non essendo emerse dalle risultanze istruttorie e dai contatti telefonici in atti fattispecie di rilievo disciplinare procedibili, non coperte da giudicato ovvero non prescritte ai sensi dell’art. 18 del codice di giustizia sportiva vigente all’epoca dei fatti”, parla di fatti non punibili a causa della prescrizione e non parla di lealtà da parte dei soggetti coinvolti nelle sue motivazioni tanto che, soprattutto Moratti e Facchetti, ne sono usciti prescritti e non irrilevanti. Soprattutto Facchetti, ormai defunto, è stato ritenuto “colpevole di illecito sportivo” vigente nell’art. 6 CGS così come la società Internazionale, beneficiaria delle conseguenze di questi illeciti. Insomma, per l’Inter si parla di illecito e non di slealtà (art. 1) per la quale è stata condannata la Juve alla serie B con un illecito strutturato ovvero una somma di tanti articoli 1. Illecito strutturato mai esistito ai fini della legge. Tra le motivazioni, spiccano alcuni passaggi come “i gravi e reiterati comportamenti dell’Inter.” Oppure “le conversazioni citate intervengono spesso in prossimita’ delle gare”… ”In relazione a tali gare “il presidente Facchetti si pone quale interlocutore privilegiato…”. Nonostante ciò, rimane attorno a questa faccenda un alone di mistero perché Palazzi disse a chiare lettere che le indagini partirono oltre un mese prima dell’esposto della Juventus: se le indagini sono partite prima dell’esposto, non c’è prescrizione, i quattro anni sono scaduti nel luglio 2010 e non prima! Altro mistero che attesta la difficoltà nel capire affondo la verità di questa vicenda.

Ormai è uno slogan, come una filastrocca imparata a memoria di quelle che si fanno fare all’asilo: “L’archiviazione per prescrizione non vuol dire assoluzione”. Moratti e Facchetti irrilevanti ma coperti dalla prescrizione, sono direttamente proporzionali al fatto che i “presupposti etici” del 2006 non sono stati rispettati. E comunque, Abete non aveva detto che lo scudetto 2006 non sarebbe mai andato in prescrizione, così come l’etica? Anche Agnelli l’ha ammesso davanti all’intervista offerta alla Gazzetta poche settimane fa: il processo del 2006 si aprì sulla base di quelle intercettazioni coperte da segreto e illegalmente divulgate dai giornali.

Piccola precisazione fuori percorso: le telefonate di cui parliamo sono telefonate che Auricchio aveva manomesso e che hanno portato “alla prescrizione per alcuni soggetti e ad una condanna per altri”.(ci,.) La prescrizione, logicamente, è giunta per i soggetti coinvolti nelle telefonate dell’Inter poiché proprio i fi­le delle telefonate dell’ Inter intercet­tate e ritenute “molto rilevanti”, segnalate dai carabinieri  non sono mai arrivate ai Pm e quindi mai divulgate ai giornali nell’estate del 2006. Sono rimaste nascoste. è notizia di questi giorni che ci siano i file delle telefonate ma che siano rimaste nascoste per tutto questo tempo non è di certo una notizia nuova. Chi le ha potuto occultare? Forse Rossi e Nicoletti che s’incontrarono a Napoli, in Procura, il 18 Maggio 2006, una settimana prima che arrivasse Borrelli per raccogliere il materiale da divulgare ai giornali. Naturalmente materiale manomesso e COPERTO DA SEGRETO. Quello di cui parlava Agnelli. Poco dopo fu la la Gazzetta che rivelò che le intercettazioni trasmesse dalla federazione alla magistratura giacevano da mesi in un cassetto. Federazione parassita e Forza Penta. –

Ergo, Palazzi ha discusso, nel suo esposto, solo delle nuove intercettazioni emerse in questi anni(partenti dal 13 aprile 2010) e dei rapporti intrattenuti dai dirigenti con i designatori. è stato anche detto che l’iniziativa del dottor Palazzi era svincolata dall’esposto juventino e frutto di un “iter autonomo intrapreso dalla procura”  e partito dalla serie d’interrogatori da affiliare all’inchiesta sull’ormai nota Calciopoli 2. Ecco, già il fatto che sia stata rinominata così deve far capire che ci sono altri colpevoli e non può passare tutto inosservato. Questa è una nuova storia che non ha niente a che vedere con quella del 2006. Qui i protagonisti sono completamente cambiati. È una nuova serie che comporta un altro finale. La Juve non perse tempo quando affermò, con una nota, che il palmares non si prescrive proprio come l’etica di Abete.

Persino Pardolesi e Aigner hanno ceduto sotto i colpi ricevuti in questi anni dalla difesa e hanno confidato che fu Rossi a prendere la decisione di assegnare lo scudetto all’Inter, disdicendo il parere ’consultivo’ della commissione che non era al corrente (e in seguito contraria) della sua decisione ammettendo che la proposta era quella di revocare lo scudo alla Juve ma di non assegnarlo all’Inter. A proposito di commissione dei 3 saggi, ritengo che Abete abbia fatto una magra figura nel dire che “non ha bisogno delle stampelle per decidere” visto che nel 2006, queste stampelle si rivelarono fatate nel levare dagli imbrogli della giustizia sportiva molte persone e nel lasciare così tanti dubbi oggi.

Ed ecco che Palazzi, sbrigata questa faccenda e scritte le sue motivazioni, ha passato la patata bollente al Consiglio Federale della Figc, l’unico vero organo che avrebbe dovuto decidere sulla scottante questione dello scudetto del 2006 sotto l’afa che ha colpito e messo sotto scacco mezza Italia. Il consiglio federale, cavalcando l’onda della radiazione di Moggi per la quale non si era reputato competente per decidere o per arrogarsi il potere di emanare delle norme che non passassero al vaglio della giunta nazionale del Coni, ha cercato di saltare anche quest’altro impegno, definendosi non in grado di poter scucire quello scudo dalle maglie dell’Inter non avendo la veste giuridica per farlo essendo solo un’istituzione politica. Provocatoriamente, l’ avv. Prioreschi ha chiesto la prescrizione per la radiazione di Moggi dal momento che è stato giudicato con la nuova procedura del codice di giustizia ma su fatti vecchi (a “sentenze rese”) e puniti con la vecchia normativa che avrebbe visto già i presunti reati prescritti. Stessa formula, ovvero stessa prescrizione(con de4cadenza quadriennale) che vorrebbero utilizzare per lo scudetto del 2006 in modo da lasciarlo all’Inter.  Ed è qui che casca l’asino: se nel caso di Moggi sarebbe dovuta scattare, per regolamento, la prescrizione(con decadenza di 8 anni secondo l’attuale C.G.S., entrato in vigore nel 2007, all’art. 25 che ha preso il posto dell’ormai vecchio art.18), Abete annunciò che in caso di illeciti(come dice Palazzi) o comportamenti poco limpidi(come dice Agnelli) la questione si sarebbe dovuta riaprire e discutere. E non evitare come un ostacolo difficile e rognoso. Senza dimenticare che, in ogni caso, l’illecito sportivo secondo l’attuale codice è prescritto solo dopo otto anni. Non essendo i consiglieri della Figc dei giudici e non essendo l’ordinamento sportivo un ordinamento giuridico ma “politico-amministrativo costruito su basi-giuridiche”, l’Inter è punibile, in teoria, per aver commesso illecito sportivo senza alcun pericolo nè di prescrizione, nè di archiviazione. Perché anche qui si dovrà discutere un fatto vecchio con il nuovo regolamento, vero? Beh, se la giustizia è uguale per tutti, questa volta il regolamento è a nostro favore e mi dispiace fare ragionamenti qualunquistici e di basso valore culturale…

Lo scudetto puo’  essere comunque revocato qualora intervenga una sanzione (ex art. 13 CGS) della giustizia sportiva. La revoca, infatti, è un atto giudiziario e non amministrativo. Mentre la richiesta di revisione delle sentenze sportive potrebbero essere accolta qualora s’intervenga ex art. 39.  Ed è anche per questo motivo che il presidente Agnelli ha minacciato di portare in tribunale la Federcalcio. A loro spettava solo il compito di “discutere se c’era o meno la competenza del Consiglio Federale a decidere e non a revocare lo scudetto”. Proprio come ha detto l’unico voto contrario della delibera: l’avvocato Dante Cudicio, membro dell’Associazione Allenatori.

Tra l’altro, non essendo stato quel titolo conferito da un atto ufficiale o formale, a loro giudizio, ma solo da un comunicato stampa e da una copia inviata all’Uefa con la nuova classifica ribaltata, per lo stesso motivo non potrebbe essere revocato. Se non c’è l’atto ufficiale allora lo scudetto dell’Inter è taroccato. È come i tanti pezzi di pizza che si comprano senza ricevere lo scontrino, durano il tempo di qualche morso e non per sempre. E bene, adesso è il momento che anche lo scudetto dell’Inter che gli è stato consegnato senza il proprio scontrino fiscale, sia restituito da chi non gli appartiene. È inutile che Abete affermi che “Anche in presenza dell’atto ufficiale o di una titolarità della Figc a decidere la Federcalcio avrebbe espresso comunque parere contrario alla revoca perchè rimane la separazione dei ruoli da parte del Consiglio federale rispetto agli organi di giustizia.” Copia e incolla. Più elementare di così non avrei saputo dirvelo. Significa che la giustizia sportiva è indipendente da quella ordinaria? E perché mai, allora, la giustizia ordinaria si sia permessa di mettere a disposizione di quella sportiva tutto il proprio lavoro nel 2006? Già la giustizia sportiva è di per sé lenta e fannullona, forse è per questo che preferisce non andare incontro ad un confronto con quella penale. Abete in questo è bravo, nelle parole che portano calma momentanea e fuoco per sempre come quando disse che si sarebbe aspettato dall’Inter la rinuncia alla prescrizione. Musica per le nostre orecchie.

Tutti si sarebbero aspettati che il consiglio mandasse l’Inter prescritta per le telefonate di Facchetti, le revocasse solo lo scudo ma senza sanzionarla per i noti fatti prescritti e invece si è deciso di non decidere nulla come aveva denunciato il presidente Agnelli. Niente deferimenti, tutto archiviato. 5 anni buttati nel cesso, 5 anni di presa per i fondelli. Eh sì, perché per 5 anni ci hanno intrattenuto per poi non fare nulla.

Da un lato, la Fiorentina ha preteso, nel proprio comunicato, che si spieghi perché siano state accantonate dagli inquirenti numerose telefonate influenti, in particolare dal colonnello Auricchio, titolare dell’indagine. Ad Auricchio si chiede di spiegare anche «perché vennero prese certe decisioni e chi era al corrente delle decisioni prese». Riguardo alla domanda «se i pm Beatrice e Narducci fossero tenuti all’oscuro delle intercettazioni arbitrariamente considerate irrilevanti», in questi anni si è saputo direttamente da Beatrice che quelle intercettazioni gli erano estranee, il che significa che ha fatto tutto Auricchio. Ma può un investigatore farlo, quando la direzione delle indagini, anche per le intercettazioni, come ha ricordato l’avvocato della Fiorentina nella sua arringa, è sempre dei pm (cit.)? Della Valle avrà forse deciso d’assumere i panni del bambino pentito che ha commesso un danno con quello cattivo ed avendo pagato solo lui lo prega di dire lòa veritaà? Dall’altro, la pretesa della Fiorentina sa tanto di furfanteria in quanto Della Valle intende sedersi ad un tavolo con Moratti e chiedergli una fetta della torta che si è preso tutta Moratti in cambio dell’omertoso e dannoso silenzio.

Sta di fatto che domani Agnelli convocherà una conferenza. Tra le “armi” che impugnerà per combattere questa nuova guerra in tribunale c’è l’acquisizione del verbale della riunione del Consiglio Federale del 18 luglio. Si può dire che, contemporaneamente, Moggi acquisirà un documento detto “Lodo-Preziosi” riguardante la misteriosa squalifica inflitta al presidente Preziosi in seguito ad un Genoa-Venezia e la sospetta radiazionecomminata e poi  tolta per mistero al ds Sabatini.

I metodi per vincere ci sono. Bisogna solo saperli utilizzare.

Ps: Il Garante del Codice di Comportamento Sportivo è l’organo preposto a segnalare ai competenti organi della Federazione Sportiva di appartenenza del tesserato, i casi di sospetta violazione del codice. Si è sparsa sul web la voce che, in caso lo scudetto dovesse rimanere all’Inter, la Juve o i tifosi stessi possano impugnare quest’ altra arma. Staremo a vedere.

eldavidinho94

Intervista ad Enzo Ricchiuti

Salve Enzo, sono sempre io Davide per il Blog di Alessandro Magno. Alessandro dice che siete troppo amici per intervistarti lui. Lo devo considerare un privilegio o una rogna?

Una corvee. Alessandro ed io siamo amici soprattutto perché condividiamo la passione per il ciclismo.

Iniziamo allora- Intervista al Ricchiuti parte seconda. Facciamo un riassunto della prima parte? O un resoconto, forse meglio del solito riassuntivo elementare? Io non vado di fretta questa volta.

L’unico riassunto che si può fare delle mie interviste è che mi piace farmi intervistare. Come tutti.

La prima intervista fu una mia idea, questa però me l’hai chiesta pubblicamente. Ti chiedo il perché anche se credo di sapere già la risposta e vediamo se corrisponde alla mia. Purtroppo devo prendere le parti del pubblico lettore.

Volevo chiarire alcune cose successe di recente.

Lo sai che la scorsa intervista non è piaciuta a tutti? Qualcuno ha insinuato che fosse stata preparata a tavolino, molto amichevolmente: ci eravamo accordati su domande e risposte, bo? Che ne pensi?

Non vado d’accordo col mettersi d’accordo. Però non ho niente contro le insinuazioni.

Non ho la presunzione di dire che, eppure, ho fatto conoscere un po’ di te . Almeno una parte del tuo modo di pensare. Sti lettori..Ora che facciamo? Chiamiamo un pm 🙂 ? Chissà che non ci faccia una requisitoria convincente sugli accordi che abbiamo preso: in fondo, questa intervista è sia voluta che cercata.

Sembri più Ricchiuti tu di me.

Quindi che si fa? Si gioca a fare il Ricchiuti oppure intervista molto accondiscendente?

Le interviste alla fine sono tutte accondiscendenti perché l’ultima parola spetta sempre all’ultima risposta dell’intervistato.

Non riesco a farti delle domande oggettive ed apatiche come dovrebbe essere e come vorrebbero gli altri, anche l’intervistatore a volte è fazioso, non posso farci nulla. Tanto non ci pubblica nessun quotidiano…

Mi dispiace per me.

Beh dai, facciamo così: città per città introduciamo gli argomenti. Andiamo a Napoli. Qui c’è tanto da parlare…

Mica tanto. E’ una città per molti versi scontata, di cui si possono dire quasi sempre le stesse cose.

Napoli è politica e giustizia messi insieme, non c’è distinzione vero?

Non c’è distinzione. E’ un unico teatro.

Ora ne diamo la prova.

De Magistris, chi è. Un adulatore o un persecutore di sogni? Non ha perso tempo per far parlare di sé… (Alessandro non vuole si parli di politica ma questa me la farà passare).

A me ricorda Peron. Evita Peron. E’ sulla buona strada per farsi impersonare da una bionda, da una Madonna.

La “Giunta militare” (come è stata rinominata) composta da Auricchio e Narducci. Il primo ha colpo l’occasione, il secondo si toglie dai casini del processo, che ne pensi?

Penso che evidentemente nell’ambito delle loro reciproche carriere più di tanto non potevano più ottenere.

La monnezza di Napoli, De Magistris ha detto che se ne occuperà subito.

Mi auguro che il neo sindaco non si occupi di nulla. Mi sentirei più al sicuro se si limitasse a fare scena.

Rimaniamo a Napoli. Andiamo al coperto perché fuori non si può stare, l’aria è irrespirabile. Forse questa è la volta buona che più di uno vada ad ascoltare e seguire il Processo di Napoli: sto Nucini cavallo di Troia chi è cosa ha combinato.

Nucini è un personaggio da film dell’orrore. Deve essere vero ciò che raccontano gli amici di Facchetti, quelli che lo difendono dandogli ora dell’ingenuo. Solo un super ingenuo poteva credere a uno come Nucini. D’altronde si vede che fare l’addetto agli arbitri non sia servito molto a Facchetti. Bastava poco, un minimo di competenza sugli arbitri, per rendersi conto di quanto Nucini fosse come arbitro inaffidabile più che perseguitato.

L’intervento dell’avv. Vitiello in difesa della Juve in qualità di parte civile: come ti è sembrato? La Juve vuole realmente interessarsi a questo processo o lo fa solo per i tifosi che tengono alla loro dignità?

La Juve s’interessa a questo processo per non interessarsi mai più di Calciopoli in futuro. Usa gli argomenti, le investigazioni, le parcelle ai consulenti pagate da Moggi per prendere le distanze da creditori e Moggi stesso. Al contempo sfrutta questa sua ritrovata vitalità difensiva come campagna abbonamenti per il nuovo stadio. Ha un atteggiamento parassita e paraculo.  Da furbetti. Tipico dei ragazzini di cui la stanza dei giochi Juve è pregna. Il problema è che gli juventini rimasti sono in larga parte delle vecchie signore che non abboccano e per questioni di senescenza non le mandano più a dire.  In tutto questo, Vitiello non c’entra nulla.

Andiamo a Roma. Tu ci sei già stato, vero?

Più di una volta. La città più bella del mondo.

A Roma c’è un nuovo triangolo delle bermuda, sai qual è?

No.

Andiamo per ordine alfabetico dai, tanto o l’uno o l’altro dobbiamo parlare di tutti e tre i lati:

ESPOSTO JUVE: stanno facendo un casino, ormai ne parlano tutti a ruota e a piacere: chi ha rilasciato le dichiarazioni più sensate e come andrà a finire? Agnelli ti è sembrato convincente nel discorso in occasione della presentazione delle maglie? Ha detto di pretendere rispetto dalle istituzioni…

La dichiarazione più sensata è quella di Abete quando dice con rispetto che dell’esposto non gliene frega nulla. Agnelli convincente ? Non deve convincere i tifosi. Il rispetto non lo si pretende. Lo si prende e basta.

RADIAZIONE MOGGI: eh eh, so che è l’argomento che ti sta più a cuore, la Juve avrebbe dovuto prendere le difese di Moggi? Credi nell’assoluzione da parte dell’ Alta Corte? Cosa non ti quadra di questa radiazione “ad personam”?

La Juve avrebbe dovuto e potuto spendere due parole in merito. Avrebbe dovuto e potuto sfiduciare Palazzi mettendogli pressione. Non ora ma in previsione della scadenza del suo mandato, dicendo no a una proroga tacita dell’incarico e sollecitando pubblicamente la procedura pubblica di assegnazione. Ho qualche remoto refolo di fiducia nell’Alta Corte. Della radiazione ad personam non mi quadra l’atteggiamento Juve: sembra un sospiro di sollievo per non dover più fronteggiare campagne mediatiche per il ritorno di Moggi oppure fronteggiare Moggi stesso alla guida di altri club con gli attuali poveri mezzi economici e umani di cui Juve dispone.

RICUSAZIONE CASORIA: ce l’abbiamo fatta, no? 3 su 3. Tutte e 3 vinte.

L’ultima volta per merito di Trofino. E’ stato decisivo. Battendo i pugni sul tavolo, perché così si vince.

Andiamo a Torino, l’intervista rilasciata da Agnelli (al termine del CDA che ha fatto registrare l’aumento di capitale), sul tema Calciopoli che impressione ti ha fatto? Ha parlato di “processo sommario” ed ha incolpato direttamente la Gazzetta per le intercettazioni fatte uscire nel 2006…

Agnelli aveva bisogno di rifare una verginità alla sua società e la Gazza aveva bisogno di sputtanarsi pur di tornare a vendere. Non è vero come dicono alcuni che i giornali per vendere debbono essere credibili, non faziosi e coerenti. I giornali per vendere debbono solo farsi comprare dal compratore di turno. I giornali sono come le belle donne. Più sono chiacchierabili più sono affascinanti. Perché la gente con l’attenuante della curiosità ama vedere come si possa cadere sempre più in basso. L’unico giornale veramente serio è quello che nessuno legge: la Gazzetta Ufficiale.

A proposito di aumento di capitale, è un bluff o è il futuro?

A me sembra che finanziare un aumento di capitale per la gestione ordinaria di debiti e scadenze prestandosi i soldi con gli interessi sia una furbata.

Come si sta muovendo la Juve sul mercato e come potrebbe muovesi?

Non si sta muovendo. Ha preso 3 parametri zero che non voleva nessuno più il terzino della Lazio che invece è buono. Come potrebbe muoversi ? Andando a riaprire la porta a Raiola dopo avergli fatto le scuse. Senza Raiola la Juve non prende top player e non vende bene nessuno dei vari Felipe Melo rimasti sul groppone.

Chi consiglieresti a Marotta? Uno per ruolo.

Thiago Silva, Hamsik. In attacco può riciclare un paio di quelli rimasti contando sul fatto che Conte è bravo specie con gli attaccanti.

Aguero! Arriva? Rossi!Arriva? Vucinic!Arriva?

Non mi piacciono né Aguero né Rossi. Vucinic ? E’ un divora goal da cardiopalma. Non serve. Tutti questi discorsi sulla seconda punta servono invece solo a smontare Quagliarella che fino a prova contraria se sta bene ha colpi da Nazionale.

Ti sarebbe piaciuto Sanchez? È stato solo un sogno o realmente un obiettivo? E Inler?

Tutti i nominativi di gente con quotazioni sopra i venti milioni sono solo utopie. Sanchez lo attendo per la conferma in un grande club in Cempions. Inler non è male ma la Juve che una tantum aveva azzeccato la strategia, parlare prima col calciatore, non aveva evidentemente i soldi per chiudere la trattativa.

Chi si sta muovendo meglio sul mercato? Che colpo metterà a segno quest’anno Raiola, quale sarà la sua prossima furbata?

Raiola non fa furbate. Quelle semmai vorrebbero farle altri. Fa la cosa migliore per tutti: fa girare i quattrini moltiplicando gli ami e moltiplicando così i pani e i pesci. E’ quella la cosa più importante: far girare il grano. Anche più importante del farlo scucire e basta. Leggo di gente contenta che Berluskoni con la multa forse dismetta il Milan. E’ una sciocchezza esserne contenti, non s’è capito niente. Ma torniamo a Raiola. Il calcio d’alto livello alla fine verte sulle giocate dei campioni. Raiola anziché riempirsi la bocca di quest’inglese fescion da Borsa Valori che piace tanto a Marotta si muove in silenzio e cercando di far combaciare tessere disparate, dall’interesse dei club a quello degli allenatori a quello dei giocatori. Marotta invece dice top player, competitors e altro broccolino del genere mandando fax a destra e manca, vantandosi di furbate che manco riesce a fare, dimostrando penuria di idee dal momento che copia il Napoli o idee confuse dal momento che passa da se non prendo Aguero allora tento con Hamsik, risultando alla fine un confuso coniglio bianco su sfondo bianco con problemi di autostima che parla come Alberto Sordi di Un americano a Roma.

GIOCATORE E SQUADRA RIVELATRICI DEL PROSSIMO CAMPIONATO, ALL’IMPRONTA.

Quagliarella, Juventus. Lo scudetto lo rivince il Milan. Tallonato dall’Inter  perché Gasperini è bravo e chi più di noi Juve lo sa per quante volte ci ha fatto penare. Il Napoli s’è rafforzato ma se non vende Hamsik rischia di perdere qualcosa di più importante di un braccio di ferro presidente-procuratore.

Forse il mercato è troppo spicciolo per uno come te, poca cosa… quindi, ti piacerebbe tornar a parlare di Calciopoli?

No. Assolutamente. No.

Due aggettivi per definire Palazzi e Abete.

Come disse Ferrara di Fassino, prendono ordini come soldati e li danno come sergenti. Sono migliori come esecutori cioè che come persone.

Facciamo come le Iene: Ibra o Camoranesi? Raiola o Caliendo? Moggi o Sabatini, De Laurentiis, Pozzo, Galliani, Leonardi messi insieme?

Ibra è un gangster di città che in vita sua ha sempre avuto voglia di alzare la gamba, e la posta in palio, nel suo calcio taeken do. Per questo ha fatto carriera e se la merita tutta. Camo è un gangster da cortile che preferirebbe farsi pagare per infilare da fermo sullo spiedo le galline vive e zampettanti con un calcio piuttosto che alzare tutte le volte quella fottutissima gamba.  Solo il pensiero stanca. Caliendo non m’era simpatico quando gestiva Baggio, figurarsi ora. Leonardi è bravo, Sabatini è sopravvalutato, De Laurentiis col calcio c’entra poco. Tutti questi qui, Galliani e Pozzo compresi, avrebbero bisogno ancora dei consigli di Moggi.

Capitolo Conte anzi, direi quasi libro-Conte: cambiamo completamente pagina… ce la farà?

La Conte-mania è una buona cosa alla fine. Perché dà entusiasmo. Anche posticcio, non importa. L’ambiente Juve è depresso. Ce la farà non lo so. Va protetto.  Magari alla fine toccherà proprio ai tifosi proteggerlo. Sai che strazio.

Questa è una domanda banale quanto retorica: cosa è mancato l’anno scorso alla squadra? Mentalmente e materialmente.

Mentalmente è mancato tutto. Non sapevano gestire nulla, sia nel bene che nel male. Materialmente, sono mancati diversi punti per colpa degli arbitraggi.

E all’allenatore?

A Del Neri non manca niente. Quest’anno che sta a spasso, neanche lo stipendio.

È estate e fa caldo, parliamo di argomenti più leggeri: chi vince la Coppa America? Chi avresti voluto che vincesse?

La Coppa America la vince chi non s’è abbonato a Sky per seguirla. Visti gli orari assurdi. Non ho idea su chi possa vincerla. Ripeto una mia vecchia convinzione: questi sudamericani hanno un senso solo se li si vede in contrapposizione con le squadre europee. Quando giocano tra loro, sembra un film di lesbiche. Dove è notorio che non vince nessuno perché sono così noiose da godere entrambe allo stesso modo e quindi se non vince nessuno non perde nessuno. Il calcio non è e non deve essere democrazia, tutti uguali etc. Ci deve essere il dramma, la diversità, l’ingiustizia. 

La nazionale di Prandelli come sta nascendo e come si comporterà?

Quella se farà bene o farà male non se ne accorgerà nessuno. Prandelli ha questa buonissima stampa in dote per cui al termine del suo mandato potremo semplicemente dire quello che han detto a Firenze o altrove: non ci ho capito un cazzo.

Qual è il tuo piatto preferito?

Non lo so.

Raccontaci un aneddoto della tua vita.

Ho fatto scendere in campo la Marina militare della Repubblica Domenicana per venirmi a recuperare. Avevo valicato il confine di mare con la Colombia in moto d’acqua. La sera a tavola la gente non faceva che raccontare questa storia. Nel frattempo caricata di ogni più sordido particolare. Prima feci lo scettico, non poteva essere vero. Poi finalmente non ce la feci più a mentire o fingere e dissi tutta la verità. Io dissi a tutti che l’italiano era morto finita la benzina dopo aver fatto a pezzi due tiburon imbottiti di coca e feci anche una specie di orazione funebre improvvisata. Uscimmo tutti dal ristorante riconciliati con Dio e le disgrazie e il prezzo del petrolio e carichi di buoni sentimenti. Qualcuno non cantò l’inno. Ma ci andò molto vicino.

Una sola domanda di politica: che mi dici di Giuliano Ferrara? Guarda che io ti seguo  in tutto eh?

Giuliano Ferrara ha perso la verginità al momento giusto. Quando faceva il confidente della Cia. Molti lo accusano per questo ed altro, dicono che fosse meglio come comunista duro e puro. Che fosse meglio quando era rispettato e tutto intero. Balle. Non hanno mai letto il Ferrara di quel periodo: un tronco d’albero. Meno male che ha avuto la fortuna di corrompersi.

Come chiameresti il nuovo stadio? Da quelle parti fanno i misteriosi, come per le maglie: sempre all’ultimo punto fanno le cose, poi non danno il tempo a noi di abituarci…

Lo chiamerei Tiramisù. Serve a quello.

Prima di concludere non posso proprio fare a meno di chiederti . La curiosità mi uccide .

‘’Fiorellino’’ ,’’ Fate schifo’’,ma cosa combini?

Scrivo quello che mi passa per la testa. Passati i bei tempi di quando dovevo aggredire la gente su commissione.

Con fiorellino ti sei tolto qualche sassolino dalla scarpa che stava li da un po’ di anni e poi hai detto buonanotte ai sognatori.

Gianfelice Facchetti non m’è simpatico, vero. Perché riconosco il dramma nel suo difendere la memoria del padre e so che essendo giovane non c’è possibilità di dialogo. Bisogna solo finire male. Riguardo l’altro pezzo, “Fate schifo” in fondo è merito di Angelini. L’ha detto lui e io ho ampliato il concetto. Sono pezzi diventati dei samizdat clandestini dopo la censura. Finiranno come i numeri telefonici o le barzellette che si scrivono sui muri dei cessi. Ovunque cioè dove la gente si diverte sul serio.

Non hai paura di querele tu?

No. Però è giusto che la gente ne abbia. Io no perché vengo da una impostazione tipo un giornale senza querele è come un generale senza medaglie. Al di là di queste minchiate però tragicamente vere, è giusto che i blog di persone normali che stanno su rete come hobby non retribuito non debbano condividere le mie rogne. Per questo coi blog ho chiuso. Per le testate on line il discorso è diverso: nell’internèt bianconero ci sono troppi avvocati e troppi dilettanti. Un controsenso per un tipo di giornalismo che vuol fare da grillo parlante. Dovrebbero prendere esempio dalla piccola ma aggressiva  stampa d’opinione: ci sono più ex pregiudicati che incensurati. Chiedere il finanziamento pubblico tramite qualche onorevole, farsi srl e mettere direttore responsabile una cariatide. Così potranno scrivere quello che vogliono, stimolare pagando le migliori nuove leve, liberarsi dal legalese e fregarsene anche delle querele. Che entro certi limiti sono fisiologiche. 

Antonio Corsa ?

Persona profondamente perbene.

E’ giusto paghi Ricchiuti per tutti?

Si, è giusto. Perché la responsabilità di quel che scrivo è solamente mia.

Ti leggeremo ancora e se si quando?

Su un inutile sito mio. Quando, non so.

Grazie per la pazienza e alla prossima. Chissà le nostre interviste potrebbe diventare un appuntamento a scadenza fissa?

Domani, dimmi tu l’ora.

 

Davide Peschechera per  IlBlogdiAlessandroMagno.it

 

(Alcune parole come ‘’cempions’’ e ‘’Berluskoni’’ sono state scritte in questo modo su richiesta di Enzo Ricchiuti, il Ferrara di cui si parla quando si dice di Fassino è il giornalista Giuliano Ferrara. Nota di Alessandro Magno)

Agnelli ci fa o ci sa fare?

Questo articolo avrebbe dovuto essere semplicemente una risposta all’articolo del mio amico AlessandroMagno riguardante Andrea Agnelli ed il punto interrogativo che pone alla fine: Andrea Agnelli è per noi l’interlocutore giusto o no? Ecco il link: http://www.ilblogdialessandromagno.it/?p=761#comments

Per mia incapacità nell’essere laconico ho composto una risposta molto molto prolissa che si è trasformata improvvisamente, in un articolo riassuntivo di ciò che Agnelli ha fatto e detto in questi ultimi giorni tanto da suscitare curiosità o sgomento con tanto di pareri e commenti a caldo in noi tifosi ed irritazione in ‘altri’.

Tanto per cominciare, credo che egli sia il nostro interlocutore giusto e lo ha dimostrato nelle ultime due interviste rilasciate: alla Gazzetta al termine del CDA che ha registrato l’aumento di capitale e alla presentazione delle nuove maglie nel nuovo stadio dove si è anche soffermato sull’esposto di Palazzi.

In entrambe le interviste è stato molto esaustivo e chiaro e non ha gettato al vento le solite frasi di retorica prive di significato e molto spicciole. Forse sul mercato bianconero avrebbe dovuto essere più chiaro ma, in fondo, questo compito spetta a Beppe Marotta. Da lui pretendiamo altro e questo altro si chiama Calciopoli: la lotta per la verità.

Alla Gazzetta ha detto chiaramente, soffermandoci solo ed esclusivamente in ambito Calciopoli, che la Juve si sarebbe mossa per la revoca dello scudetto all’Inter solo al termine del processo penale e dopo che questo avesse emesso le sentenze, chiarendo che vuole aspettare il terzo grado del giudizio penale (praticamente altri 4 o 5 anni) per agire ex articolo 39 in sede Figc. Tutto questo senza però tralasciare l’aspetto più importante: quello di ricevere risposte in tempi brevi dalla Federazione sulla questione in atto nel rispetto della giustizia affinchè essa sia uguale per tutti. Concetto ribadito ancora una volta dopo che lo ha fatto anche nei mesi precedenti, a campionato in corso. Naturalmente i tifosi hanno interpretato queste esternazioni in due modi completamente differenti: o come una perdita di tempo o come una netta presa di posizione. Per accontentare tutti, giustizialisti e garantisti, si sa, servono subito i fatti e secondo me i fatti ci sono: l’esposto inviato alla Figc oltre un anno e mezzo fa e analizzato da Palazzi qualche giorno fa è un fatto acclarato che ha comportato delle conseguenze piuttosto importanti: potremmo vederlo sotto molti aspetti (mediatico, economico, politico, d’immagine) ma le cose sono cambiate. Palazzi nell’esposto (senza soffermarci nei particolari perché per questi potrebbe esserci un altro articolo) ha ritenuto anche l’Inter colpevole di aver commesso illeciti sportivi con le telefonate di Facchetti e le ammissioni di Moratti che ne era al corrente e tutto questo grazie ad un misero esposto che, seppur con 14 mesi di ritardo, ha emesso un parere molto simile ad un verdetto, quasi fosse una pietra tombale.

Inoltre alla Gazzetta è tornato a parlare anche della Calciopoli 2006, definendo il processo “un processo sommario, istituito in tempi brevissimi, in un clima di clamore mediatico che ne condizionò l’esito. Fu proprio la Gazzetta a innescarlo rivelando le intercettazioni. La Procura federale aprì il procedimento sulla scorta di quanto aveva appreso dai giornali”.  Colpo basso, e chi se lo aspettava? Accusa pubblicamente la Gazzetta. Chi altro lo avrebbe fatto volontariamente? La Gazzetta, nella domanda successiva, cerca di rimediare, accusando la Federazione di aver nascosto le intercettazioni alla Magistratura ma Agnelli rincara la dose e incolpa sia la Gazzetta che gli altri giornali di non averle trascritte tutte le intercettazioni sui loro giornali, informando male l’opinione pubblica.

Alla presentazione delle nuove maglie, invece, Agnelli ha aperto il pomeriggio con un discorso di quasi 15 minuti attenendosi ai documenti e leggendo un passo dell’esposto della Juve che si basava, all’epoca, sulla “parità di trattamento” e puntando la mira sui “comportamenti poco limpidi” dell’Inter naturalmente nell’ambito della questione dello scudetto 2006 discussa da Palazzi il giorno precedente. Ha ribadito di volere RISPETTO dalle Istituzioni esprimendo il proprio timore che si decida di non decidere, ovvero che si sorvoli sulla questione per mancanza di volontà nel tornare su un argomento vecchio ma di estrema attualità. Per passare all’azione, anche in questo caso, Agnelli ha ribadito che bisognerà attendere la decisione del Consiglio Federale del 19 Luglio. Prima di allora va solo monitorata la situazione senza emettere sentenze o commettere mosse sbagliate.

Si può continuare ad avere pareri discordanti sul Presidente che tiene sempre una linea di strategia ben precisa ma estremamente criticabile e giudicabile. Prima che s’insediasse lui uno che parlasse così non lo avevamo di certo. Anzi. Reputo Cobolli Gigli una persona a modo che sa il fatto suo e che, se non avesse effettuato  il ritiro del ricorso a Tar, all’epoca, sarebbe rimasto alla Juve per tanti anni. Capacità dirigenziali ne aveva. Purtroppo bruciò, con quella mossa, quanto di buono avrebbe potuto fare. Blanc, invece, l’uno e trino e presidente ad interim è da apprezzare per il lavoro portato avanti sul nuovo stadio e per essere un ottimo contabile ma niente più. Sul piano sportivo si è dimostrato inadeguato. Non voglio giudicarlo né incompetente né incapace ma semplicemente inadeguato per il semplice fatto che il campo nel quale compete è diverso.

Teniamoci Agnelli. Per il nome che dà garanzie. Per ciò che ha detto e smosso in questi mesi. Per ciò che farà. Non abbiamo molte possibilità visto che, dopo di lui, c’è ancora una volta il vuoto. Agnelli è tra due baratri: il primo ha spazzato via i primi 5 anni di Juve post-farsopoli, il secondo potrebbe spazzare il futuro della Vecchia Signora se solo non ci fosse Agnelli che riesce ancora a tenerci a galla con l’argomento Calciopoli in attesa che i risultati sportivi tornino a darci ragione.

Per quanto possa avere le mani legate dal vero proprietario Elkann, Agnelli è libero di parlare e di dire ciò che vuole. Ha il benestare di Elkann e questo è già un passo in avanti rispetto al passato. Sino ad oggi, le parole bastano per alimentare i sogni. Con le sole parole molte persone si sono sentite colpite e tirate in causa. I fatti faranno il resto

In fondo, se in questi giorni Moratti è nervoso è soprattutto ‘colpa’ di Andrea.

Eldavidinho94

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