“Marchisio saluta il calcio: resterà per sempre alla corte di Madama.”


Claudio Marchisio e’ un uomo che ha fatto della semplicità uno stile di vita e l’ha messa tutta in ogni attività intrapresa.Claudio, durante la conferenza stampa di ritiro dal calcio giocato, dialoga con il suo ‘bambino interiore’ ripercorrendo la crescita di un calciatore che realizza quel sogno di vestire una maglia a strisce, sognata e tanto aspettata.

Marchisio è un esempio – oramai raro – di professionista del football anche tifoso: pur dovendo lasciare la Juventus a causa di un brutto infortunio, ha voluto rimanere integro e coerente con le sue idee, rifiutando trasferimenti in squadre rivali e spesso acerrime nemiche. Infatti, terminata la sua esperienza in bianconero accetta una proposta all’estero, allo Zenit in Russia. Un’ avventura totalmente nuova anche sotto il punto di vista culturale: ma durante i suoi soggiorni in Italia, non manca di tornare sempre dalla sua Juventus.

Non e’ una questione di età bensi di funzionalità: Claudio ammette che il suo corpo – dopo vari infortuni e conseguenti riabilitazioni – non e’ più quello di prima e per evitare delusioni, capisce che è giunto il momento di voltare pagina.

Marchisio ringrazia tutti, dalla sua famiglia a chiunque gli sia stato vicino nella vita e sul lavoro, chiunque abbia contribuito a renderlo com’ è oggi.

Claudio è pronto per una nuova vita, non ancora definita ma che accoglie con grande curiosità.

Marchisio è juventino e lo sarà per sempre: nel suo futuro niente è escluso, attualmente l’ex calciatore possiede una catena di ristoranti e una società che si occupa di gestione immagine di professionisti del football.
La storia juventina del Principino finisce bene, anzi: non finisce proprio e probabilmente non finirà mai, nessun addio drammatico e nessuna porta sbattuta. Un rapporto di lavoro e di amicizia che dura da sempre.

Il nostro principe sarà sempre qui e noi speriamo nell’organico della Juventus come l’amico- supporto di Barzagli
Per noi bianconeri perdere pezzetti della nostra bandiera è sempre molto triste e le emozioni non vengono risparmiate… Ma sappiamo che Claudio è qui, come lo storico Capitano Alessandro Del Piero. Sono nella “porta accanto”, sempre con un occhio rivolto ai tifosi che oggi si uniscono in un abbraccio generale al nostro grande Campione.

“Tratto da “gol tacco a spillo”

  1. 27 MARZO 2015 CROCIATO ROTTO ANZI NO

    “L’infortunio è avvenuto in maniera assurda, quasi paradossale”. Così Enrico Castellacci, responsabile dello staff medico della Nazionale, torna sull’infortunio a Claudio Marchisio. Il centrocampista della Juventus si è procurato una lesione al legamento crociato. “La lesione è parziarle e non totale. Se è completa avrà bisogno di operarsi, se è parziale potrebbe tentarsi un potenziamento muscolare per recuperarlo.
    Marchisio era sereno, fa parte del gioco farsi male. Ha sopportato bene tutto ciò”, ha aggiunto il dottor Castellacci in conferenza stampa.

    Lo ricordo bene, ce la mise tutta per giocare quella finale…gli riuscì anche il colpo di tacco nell’azione del goal di Morata.
    Ma non era il Marchisio che conoscevo…quel ginocchio poteva rompersi da un momento all’altro …e così fu…purtroppo.

    Buona fortuna Claudi8

  2. PER FORTUNA CHE SI GIOCA A MILANO

    Se si giocava allo Stadium, forse per Antonio una emozione in più gli sarebbe venuta…perché puoi essere professionista quanto vuoi ma il passato resta.

    A Milano sarà diverso, ci sono i tifosi che sbavano, l’acquolina è tanta e “mangiarsi” la Juve ha un sapore indescrivibile…dicheno.

    Poi c’è la storia da scrivere, una nuova storia…vero Andonio ?
    Aspè, come dicevi ? Ah si ecco: “Chi affronta la Juventus fa sempre la partita della vita. Per noi, è normale amministrazione”.

    Ma quella più bella, più tosta è quest’altra:
    “Chi vince, scrive. Chi arriva secondo, ha fatto un buon campionato, ma non ha fatto la storia”.

    E allora ti dico, professionista o no: ma allo specchio ti ci guardi ?

    Buongiorno bella gente

    • Barone

      Mi pare che disse: “chi vince scrive la storia gli altri possono solo leggerla”, e se domenica sera l’inter dovesse vincere per la Juve sarà “agghiaggiande” 😀 😉

  3. Claudio Marchisio ex sempre nella grandissima e infinita storia della Juventus e lo è da grandissimo protagonista.

  4. NON RICORDO SE ANDAI COME BARONE O FRANCO CAUSIO

    🤔
    Ma un bel giorno…mi girarono⚽️⚽️ e…
    “L’ambiente interista non era proprio adatto a me.
    Io che avevo passato quasi tutta la mia carriera a Torino non riuscivo a concepire certe situazioni.
    Così un giorno durante un allenamento ho sbottato e l’ho detto chiaro: 《Adesso capisco perché qua non vincete mai un cazzo!》” .
    (Franco Causio)

  5. andrea (the original)

    I sentimenti veri si manifestano con discrezione e compostezza.
    Ecco, Marchisio ha nutrito sentimenti veri anche da professionista e lui sì che merita rispetto.

  6. Ottimo pezzo, messo giu’ col cuore, che ogni tanto non guasta di questi tempi.
    Ma la storia in bianconero di Marchisio e’ stata ed e’ una questione di cuore.

    Cose da ” persone un po’ cosi'” quelle che le guardi in faccia e ti viene da sperare un attimo che poi,questo mondo, non e’ poi cosi’ male.
    Se non ci fosse una bricciola di sentimento con la mezza lacrimuccia che arriva,ogni tanto, che mondo sarebbe?
    Si’, ciao principino, e chi ti dimentica?

  7. Bell’articolo Cinzia. Marchisio rappresenta la bandiera di un club e per come si è sempre comportato sia da da uomo che da professionista, una gran bella bandiera. Non sarebbe male poterlo rivedere nei ranghi dirigenziali di questa Juventus

  8. Marchisio, un uomo vero.
    Resta con noi campione !

  9. Io nel salutare Claudio mi chiedo invece dove siano i nuovi Marchisio. Capiscoche i tempi cambiano, che non ci sono piú le bandiere ecc, ma credo che sia sempre positivo che in squadra si crei un piccolo nucleo di giocatori cresciuti nel club, con maggiore attaccamento alla maglia e meno propensione ad ascoltare sirene di mercato ad ogni sessione. Gente italiana che abbia la Juve come sogno come ce l’aveva Marchisio e che la consideri non un traguardo ma “il traguardo”.
    Dicevo ieri che a livello di vivaio siamo nulli. Tra l’esordio di Claudio ed il suo addio al calcio giocato lo zero assoluto.
    Saranno anche cambiati i tempi ma in Spagna, per esempio, ci lavorano molto su quest’aspetto.
    Non sono informato sulla Juve ma spero si stiano dando una mossa perché crescere nuovi campioni non puó portare altro che benefici.

    • Tocchi un “mio” nervo scoperto caro Chris…
      Hai ragione, in Spagna tengono sul serio al vivaio, non in funzione delle famigerate plusvalenze, ma proprio come serbatoio della prima squadra…

      Questione di mentalità mi diresti… Questione di filosofia ti risponderei…
      La filosofia di chi prova gioia pura nel veder crescere dentro il proprio “orticello” i campioni di domani…
      Tu ricordi che Marchisio è stato l’ultimo di questi…
      E proprio questo dimostra la miopia delle dirigenze…

      Non c’è scusa che tenga, il vivaio è qualcosa da rifondare, perché è lì e solo lì che cresce il cuore e la storia dei ragazzi: Marchisio con parole semplici e vere, nel giorno del suo addio ce lo ha ricordato !!

      • Ma, caro Luigi, sará filosofia del club. Perché i tifosi tanto in Spagna come in Italia sono sempre contenti di veder sbocciare talenti dal vivaio delle proprie squadre.
        Non capisco perché non ci si rimbocchi le maniche in questo senso. Perché alla fine, oltre che la soddisfazione ne consegue anche un’utilitá diretta per lo stesso club.
        Il Barça per esempio ha vinto tutto ed ha lasciato un’impronta nella storia del calcio con una squadra formata per 8/11 di prodotti della cantera. Senza il vivaio pensa quanto le sarebbe costato comprare quella gente lí!

        • andrea (the original)

          È vero Kris, soprattutto è il modo di crescere i ragazzi che va cambiato; da noi insegnano la tattica (difensiva peraltro) mentre fuori insegnano a giocare la tecnica.
          Va però anche detto che quel Barca ha avuto una generazione irripetibile, tra i ragazzi usciti dopo nessuno ha fatto carriera nei blaugrana.

          • Si certo, ogni tanto beccano una generazione fantastica, ma il flusso è costante. Nel barça ci sono ancora giocatori fatti in casa, altri che non hanno trovato spazio in questi anni sono finiti a giocare fuori come Bartra, Bellerin, Grimaldo, Thiago Alcantara, lo stesso Icardi, Keita ecc…
            Ora stanno venendo fuori due giovanissimi come Juan Miranda, molto seguito da Paratici e Ansu Fati, già piccolo idolo del Campo Nou.

    • Dal 2008 in 10 anni altrettanti allenatori della primavera Juve e una lunga fila di giovani promesse mancate, da Chiarenza a Pasquato, da Ariaudo a Daud, da Luca Marrone a Fausto Rossi, fino a Rugani, Immobile, Spinazzola, unici ad aver lasciato finora le loro tracce in serie A, tutti gli altri dispersi nell’anonimato dei campionati minori di mezza Europa, con Kean che dopo un ottimo esordio in una Juve di campioni è destinato forse a trovare miglior fortuna in Premier. Fra le tante, nel 2008-09 ci fu la grande delusione di Andrea De Paola centrale difensivo potenzialmente dai grandi mezzi, nipote dell’allora Direttore di Tuttosport che come alcuni qui forse ricorderanno, dalle colonne del quotidiano torinese ingaggiò un’aspra battaglia mediatica per la cacciata dell’allora allenatore della Juventus Claudio Ranieri, avvenuta poi a 2 giornate dalla fine di quel campionato.

      • Bravo Gioele a ricordare tanti nomi di quelli che dovevano essere i futuri campioni della Juve, e ce ne sarebbero tanti altri…
        Pasquato addirittura era il nuovo Del Piero.
        c’erano anche tanti stranieri come i fratelli Appelt, o quell’altro di cui non ricordo il nome che ci diedero in cambio di Tevez.
        Mamma mia, da mettersi le mani nei capelli!
        In Spagna usano le squadre B anche per formare gli allenatori, tra i piú recenti Guardiola, Zidane e Luis Enrique.

        • Vero Kris, si chiama Vadalà e arrivò in prestito oneroso con diritto di riscatto a 9,4 mln, rispedito l’anno successivo credo al Boca con Marotta che se non ricordo male lo scambiò per la stessa cifra con Bentancur sul quale la Juve aveva un diritto di prelazione legata all’affare Tevez.

  10. Sono d’accordo sui vivai, e la Juve ha sempre seguito questa pratica con pochi risultati.

    Strutture protette per quelli che venivano da fuori, minorenni, ecc ecc.
    Adesso con le strutture di proprieta’ sarebbe addirittura piu’ facile.

    Marchisio, giovinco e altri che anche Gioele citava ,ma veramente mosche bianche.
    Direi inspiegabile. All’estero li mettono in prima squadra, qui si perdono in tribuna,quei pochi.
    Azzardo un’ipotesi: se fosse obbligatorio per tutti schierare almeno due giovani a gara?

    Del resto la Juve ha una squadra la B che gioca in serie C. E’ gia’ un inizio.

    • Beh se ci pensate Kan e’ uscito dalle giovanili…

    • Si Tino, di quell’ultima mini-nidiata uno é scomparso, De Ceglie, l’altro si é prepensionato a 27 anni, Giovinco. Il solo Claudio si é rivelato all’altezza. Ma a volte penso che senza Calciopoli neanche sti tre sarebbero arrivati in prima squadra…

      • Mah.. kris Marchisio forse era sicuro.
        De Ceglie lo dimenticavo, ma non e’ stato forse all’altezza.
        Giovinco: hai tratto tu le conclusioni e’ volato in America. Oltretutto,forse sbagliandomi, ho sempre pensato che il fisico era un problema,di messi ne escono pochi.
        Ariaudo,non dispiaceva,aveva movenze giuste,ma poi sparito.
        Su calciopoli comunque non ti sbagli.ha dato delle opportunita’, pur se effimere in certi casi.
        Vediamo che succede con le squadre in serie C ma siamo una mosca bianca col Piacenza.

  11. Un tasto dolente.
    Lo sport dilettantistico e’ stato fagocitato. Alla mia epoca c’erano una marea di iniziative. Tipo tornei a 16 squadre,provinciali, per le scuole superiori.
    Ne ho fatti tre, immeritatamente giocavo da stopper nella squadra del mio liceo..Era bellissimo e formativo.
    Se penso che non arrivo a 1.80 a quei tempi l’altezza media era diversa.
    Adesso avrei fatto il Giovinco della situazione. Sono cose che mancano per la cultura dello sport,ormai inglobato nel profitto e basta.

  12. Boh…
    Mia idea sulla penuria, che dico, moria in fasce dei primavera della Juve:
    credo sia comunque un problema di manico e di filosofia più che di strutture.
    Mi spiego Chris.
    Cin “filosofia” intendo quella capacità del mentore di fissare l’obiettivo, step by step… Già sui ragazzi di 10 anni.
    Tipo : “Voi siete qui perché la Juve vi sta aspettando, non oer altro. Il vero “divertimento” è arrivare in prima squadra passa dopo passo. Ogni giorno, vii dovete pensare a questo obiettivo e giocare di conseguenza”.

    Mostrare loro che si può attraverso esempi concreti.
    Crederci insomma.
    Ma prima di tutto lo devono fare gli insegnanti !
    Perché, parliamoci chiaro, il talento c’è e c’era, ma è stato finora stupidamente depauperato !

    • Sono d’accordo, anche se bisognerebbe esserci dentro per capire i veri problemi.
      L’impressione è che tutti questi giovani (oltre al vivaio ne controlliamo centinaia) siano solo carne da plusvalenza.
      Una volta, in situazioni di assenza di terzini come contro la Spal, si sarebbe buttato dentro un giovane della primavera. Era una partita ideale per un debutto. Invece cambiamo il ruolo a Matuidi, che ha pure fatto bene ma evidenzia che abbiamo i serbatoi pieni ma di benzina annacquata…

  13. Lorenzo Ariaudo ha avuto la sfortuna di aver trovato sulla sua strada, nei momenti più topici della sua carriera, Ferrara, che lo detestava, magari con un Antonio Conte le cose potevano andare diversamente

    • Nelle apparizioni che ha fatto Ariaudo notavo delle capacita’,con senso della posizione e una certa abilita’ nell’effettuare diagonali in chisura.guardava l’uomo non sempre il pallone. Aveva la postura da centrale. Certamente queste dovevano essere perfezionate con tempo e lavoro, ma mostravano un certo terreno su cui seminare.
      Se mi dici cosi’,ora capisco. Non guasterebbe conoscere i motivi di questa avversione.

      • La storia di Lorenzo, la conosco, sono amica dei suoi genitori.. l’avversione è semplice: un bravo ragazzo, di ottima famiglia d’alta borghesia torinese, un ragazzo umile .. e una storia a “sliding doors”, forse avrebbe dovuto seguire Ranieri.

        • Ciao Luna
          Nella fisionomia lo assomigliavo molto a Scirea e nel gioco giocava a testa alta come Gaetano.
          A me piaceva molto.

          Poi non so a voi ma a me piaceva molto anche Criscito…per uno sbaglio commesso contro Totti che nell’occasione segnò…Criscito non giocò quasi più.

          Buongiorno

        • Luna
          Nella vita e’ questione di poco, basta un soffio per cambiartela. Il significato di quel film. Ma sarebbe bello sapere : se fosse successo,come sarebbe andata? Intrigante.

          Alla Juve, con un Ranieri disprezzato anche dalla stampa ci siamo difesi,da Ferrara in poi un incubo,fino a Conte.
          Non basta essere un grande giocatore per allenare (Ferrara).

    • andrea (the original)

      Però Cinzia anche dopo non è che Ariaudo si sia distinto ad alti livelli.

  14. Le possibilità di arrivare ed affermarti in serie A, passano attraverso tante coincidenze o meglio treni, che se non sai prendere nel momento giusto non passeranno più. Confermarsi alla Juve poi, se non sei già un talento superiore alla media è ancora più difficile.
    Qui sono stati messi in discussione campioni come Baggio, Del Piero, oggi qualcuno si permette di storcere il naso su De Ligt, che oltre ad essere stato il difensore più pagato dalla Juve ha già dimostrato il talento le sue potenzialità tecnico-fisiche . Per affermarti in una squadra top come la Juve, oltre al talento devi avere un carattere ed una fortuna ( giocare e dimostrare in quegli spezzoni che ti fanno fare che sei un fuoriclasse) fuori dalla media . Non dimentico mai un gran bravo giocatore che oggi, fosse rimasto alla Juve avrebbe fatto una carriera “diversa”, l’attuale capitano del Genoa, cui in questo momento mi sfugge il nome. Ebbe la sfiga a soli 18 anni di essere buggerato da Totti in un Juve Roma. Da allora la sua carriera alla Juve si concluse. Una finta che portó in porta il pupone cambió la vita di quel ragazzo, altro che calcio di rigore sbagliato di De Gregori memoria. Alla Juve bisogna saper cogliere l’attimo. Ricordo Peró che ce n’è fu uno che la Juve aspettó e a cui deve un opportunità in più, Giovinco. Lo mandó a Parma per riprendersi caratterialmente e quando lo riportó a casa questo si perse prendendo più pali e traverse delle palle che riusciva a mandare in porta. Certe volte la vita è proprio strana, se poi penso a tipi come Pippo Inzaghi baciati da una dea speciale.

  15. HO LETTO GLI APPUNTI DEL MISTER

    Domani sera si dovrebbe partire con Higuain e Dybala pronto ad entrare.

    L’Inter è l’unica squadra a non aver subito goal nel primo tempo, giocando con veemenza e alti per tutto il primo tempo afflosciandosi un po’ nel secondo.

    Serve uno che faccia a spallate davanti per tenere botta e sotto pressione i nerobleau almeno nella loro trequarti. Appunto serve uno come il Pipita.
    Dybala potrebbe entrare nel secondo tempo trovando la squadra avversaria più vulnerabile perché stanca.

    Andare a 5 punti non sarebbe a questo punto del campionato una cosa irreparabile…lo diventa perché sulla panchina interista c’è un allenatore che quei vantaggi li sa sfruttare eccome.
    È vero che deve venire a Torino e non ha incontrato il Nspoli…con 5 punti di vantaggio non farà giocare il Nspoli e noi…gestirà la partita per colpire e le frecce ce le ha tutte.
    Contro il Barça poteva colpire in contropiede almeno in due-tre occasioni.

    Poi l’alibi arbitrale.
    Buongiorno bella gente

    • andrea (the original)

      Credo che l’unico vero problema (a parte che fin quando non rientra Costa scalando Ramsey a centrocampo insieme a Rabiot e Pjanic la Juve di Sarri non di vedrà mai), che si vinca o meno, sia la imminente sosta.

  16. Diede, il correttore è proprio interista. Non posso correggermi sempre 2 volte ( prima me e poi quello che cambia sto correttore)😤😤

  17. Sono passati 13 anni ma questa rimane LA PARTITA.
    L attesa è paragonabile ad un quarto di Champions.
    Due ossessioni
    Champions alla Juve
    Inter in serie B.
    Fino alla fine forza Juventus.

  18. LA JUVE ITALIANA

    “Ogni volta che segnavo all’inter esultavo. Perché non avrei dovuto farlo? Avevo dato tutto per loro per poi essere scaricato.
    Volevo vendicarmi.
    I tre anni passati alla Juventus sono stati fantastici.
    Grande società, grandi ragazzi. Bellissima esperienza.
    Pur rimanendo ancora adesso sostanzialmente interista quando vince la Juve sono contento.
    Anzi credo di essere l’unico interista felice quando vince la Juve.

    D’altronde in soli tre anni a Torino ho vinto più che in sette anni a Milano.”
    (Roberto Boninsegna)

    Buongiorno bella gente

  19. IL RITORNO DI MICHELE

    Ho letto che Platini potrebbe tornare sulla scena…mi sono ricordato di questa frase del Nostro Mitico Avvocato.

    „Un giorno mi dissero che Maradona si allenava cen­trando la porta con un tiro da centrocampo.
    Andai al Comunale e lo dissi alla squadra, Platini non disse nulla ma chiese al magazzi­niere di aprire la porticina dello spogliatoio che stava al di là della pista d’atletica, si fece dare un pallone e da centrocampo lo spedì negli spogliatoi.
    Mi guardò sorri­dendo e se ne andò senza di­re una parola.“

    Grande Le Roi !

  20. Purtroppo Lorenzo, che in quel preciso momento era la Riserva della Riserva di Chiellini, aveva bisogno di un allenatore che ci lavorasse molto su, e forse ci voleva dall’altra parte un carattere piu determinato, troppa umiltà in un mondo così ti tiene da parte, forse pensava che l’occasione sarebbe arrivata .. Ranieri si era difatto accorto di lui ..

  21. LA STORIA NON SI TOCCA

    Merita un caloroso elogio il tempismo di Andrea Agnelli. Alla vigilia della prima sfida di Antonio Conte in campionato, cinque anni dopo la sua traumatica separazione della Juve, il presidente difende la stella collocata allo Stadium per celebrare le imprese dell’ex capitano e ed ex allenatore. Ai deboli di memoria e ai poveri di spirito, il Primo Bianconero ricorda che la storia non si tocca e Conte merita il massimo rispetto. Parafrasando Pascal, il cuore ha le sue ragioni che anche la ragione conosce. Come i meriti di Conte in bianconero. Da giocatore: 419 presenze e 44 gol; 1 Champions League, 1 Coppa Uefa, 1 intertoto, 5 scudetti, 1 Coppa Italia; 4 Supercoppe italiane. Da allenatore: 3 scudetti e 2 Supercoppe italiane. Andrea Agnelli si è insediato alla presidenza della Juve il 19 maggio 2010: un anno più tardi, la sfortunata gestione di Luigi Del Neri culmina nel settimo posto che porta la squadra fuori dall’Europa, gettando milioni di tifosi nello scoramento e in uno stato di profonda frustrazione. E’ allora che Agnelli imprime la svolta: sceglie Conte e la storia cambia.

    Il primo, incontrovertibile merito del tecnico salentino è risvegliare l’orgoglio, il senso di appartenenza, l’attaccamento alla maglia. Dei giocatori e della tifoseria. Poi, arrivano i tre scudetti di fila, scanditi da numeri eclatanti: il tricolore del 2011-2012, vinto da imbattuti (23 vittorie e 15 pareggi), exploit che nella storia del campionato a girone unico ha due precedenti, firmati dal Perugia di Ilario Castagner nel ’79 e dal Milan di Fabio Capello nel ’92; il titolo del 2013-2014, conquistato con i 102 punti che stabiliscono un primato assoluto. Dicono che la memoria sia una virtù poco coltivata, nello sport come nella vita. E’ per questo che la presa di posizione di Agnelli contro il revisionismo anti-contiano assume un significativo valore. Proprio prima di questa inter-Juve. Proprio prima di rivedere negli inusitati panni di rivale interista, l’uomo che ha dato un contributo determinante all’apertura di un ciclo scudettato senza precedenti. Allo Stadium, la stella di Conte rimanga dov’è, com’è giusto che sia. E’ una questione di rispetto, di merito, di storia che non si tocca e non si cancella. Un altro calcio è possibile se si ricomincia a dare valore a chi il valore l’ha mostrato, sul campo e in panchina. Se si riparte da una cultura sportiva che chiami avversario, non nemico né tantomeno traditore, chi un tempo era dalla stessa parte del campo.

    Xavier Jacobelli

    Il presidente Agnelli ha ragione.
    A suo tempo fu fatta una scelta con un accurato sondaggio per mettere le Stelle, qualcuna anche sbagliata ma le Stelle devono rimanere al loro posto.
    Quando si farà il nuovo stadio si potrebbe cambiare.

    Però il Direttore di Tuttosport non può farci “er moccolo” con se chiami nemico e non avversario…chi, che cosa, caro Direttore se lei parla di storia anche il 2006 fa parte della storia calcisticamente parlando.

    Buon pomeriggio

  22. andrea (the original)

    Leggo in giro una polemica da parte di una corrente che vorrebbe togliere la stella dedicata a Conte allo Stadium.
    Premesso che il problema è stato a monte, quando gliel’hanno data, perché non mi pare uno dei giocatori più significativi della storia juventina, mi chiedo: ma si prendono in giro gli isterismi napoletani quando la Juve prende Higuain e Sarri per poi fare peggio di loro?
    Mah

    • Non concordo sul non dare la stella a Conte ma su tutto il resto sì. Non ho mai condiviso nemmeno la polemica sulla stella a Boniek.

      • andrea (the original)

        Oggettivamente forse a cercare qualcuno migliore di un onesto mediano neanche sempre titolare si trovava ma appunto, ormai la cosa è stata fatta, fare petizioni contrarie non sarebbe coerente (le legnate si danno e si prendono) e rappresentano un modo per ribadire l’importanza di uno non così importante.

        P.s anche a Boniek personalmente non l’avrei data per gli stessi motivi. Bravo ma per 3 anni, un po’ pochino.

        • Andrea, a volte ti affezioni + ad un calciatore che magari milita nella tua squadra del cuore x poco tempo rispetto ad uno che magari ci passa la vita, soprattutto se lo vivi nella pre e adolescenza. Bonifico l’ho vissuto dai 12 ai 15 anni. Le sue sgroppate, soprattutto europee sui lanci di Platini mi sono rimaste dentro.

  23. La differenza tra Sarri e Conte :

    Servirà alla Juve essere coraggiosa, mettere in mostra i muscoli, o la qualità?

    -Noi dobbiamo concentrarci sulla prestazione e ognuno di noi la prestazione la valuta in base al calcio che sa giocare. Noi cercheremo di andare lì a giocare. Si parla sempre di determinazione, fame, voglia, ma io queste le ritengo qualità insite nei professionisti. Quindi alla fine conta la qualità, quindi noi dobbiamo andare lì a imporre il nostro calcio. Poi la partita ci dirà se è possibile o no, e poi se sapremo adattarci ad altre situazioni che a volte si verificano in campo.

    Credo che in queste poche frasi ci sia tutta la filosifia sarriana sul gioco del calcio.
    Cioè, conta si la qualità del singolo, ma non per dargli la palla e… Fai tu!
    Ma la qualità conta molto di più all’interno di un sistema di gioco ben visibile.
    Prosit.

    • andrea (the original)

      Io non direi differenza tra Sarri e Conte ma differenza tra un certo calcio e un altro e, naturalmente, dal livello tecnico disponibile.
      Ricordo ai tempi di Barcellona un aneddoto di Guardiola che, dopo aver ascoltato slogan sul carattere, sulla rabbia, sulla cattiveria da mettere disse: “e se invece provassimo a giocare a pallone?”
      Poi è chiaro, alcune doti caratteriali possono essere utili ma se sai come giocare le utilizzi con ordine e in supporto.

      Purtroppo, come detto altre volte, se non torna Costa facendo scalare Ramsey a centrocampo con Pjanic e Rabiot l’idea di puntare sul gioco sarà comunque piu difficile.

  24. @Andrea e Germano

    Infatti ho aggiunto sotto come la penso…per Conte o per chiunque altro che gli è stata dedicata la stella ed è stata messa. Punto
    È lì che deve rimanere…per quanto riguarda Boniek, appunto, è stata fatta una scelta tra lui e Davids è stato scelto l’olandese.

    Andrea, scusami, ma il paragone da te fatto con Sarri, Higuain, i napoletani e noi non ci azzecca proprio.
    Ciao.

    • andrea (the original)

      Perché non ci sta Max?
      Le dinamiche reattive dei tifosi sono identiche anzi, per loro quei 2 erano gli unici fuoriclasse che avevano, per la Juve era e resta un giocatore comprimario nel periodo di sua militanza.

  25. Mauro the Original

    Per Marchisio avrei il posto adatto.

    Considerato il suo passato e l’attaccamento alla Juve non lo metterei uomo immagine ma ad allenare le giovanili abbastanza avanzate, oltre i 16 anni.

    Per lui sarebbe un bel impegno molto soddisfacente e sicuramente qualche giovane di prospettiva ne uscirebbe.

    Noi siamo proprio carenti in quella fascia, praticamente ci mancano dei giocatori da inserire già in prima squadra per percorrere l’ultimo step.

    Diciamo quello che ha fatto Pogba Coman e lo stesso Marchisio.

    • Mauro
      Qualcosa da fare a Marchisio se vogliono la trovano. Quella che dici potrebbe essere una pista percorribile e anche utile.

  26. Andrea e Germano
    Forse ossessione è un termine esagerato parlando di calcio.
    Ma vi assicuro che dopo il 2006 vederli in B sarebbe na goduria troppo grande e bella da esprimere.

    • Melara, ho sempre detto che x me le società devono essere penalizzate se si certificano (ma con fatti certi al milione x milione eh e non con puttanate…) le responsabilità dei calciatori, a mio modo di pensare (sbagliato o no) gli unici a poter indirizzare a proprio piacimento un risultato. Ai tempi del blog di De Paola scrissi che la società Juve, così come in seguito l’Inter non dovevano essere toccate se non nel caso di cui sopra. Non ho cambiato idea. Resta la grande ingiustizia nei nostri confronti, questo sì è anche il rammarico di tante persone che hanno cavalcato e cavalcano ancora l’onda di questa ingiustizia. Ma da qui ad augurarmi la retrocessione di una squadra, chiunque essa sia, ce ne passa. Parlo x me ovviamente.

    • andrea (the original)

      Più che esagerato obiettavo sulla situazione per cui ormai siamo da qualche anno in una dimensione diversa per guardare ancora le avversarie italiane, Inter compresa, come riferimenti.
      Cioè ormai dovremmo avere una prospettiva più ampia.

      • Certo Andrea ormai nessuna squadra italiana è nella nostra dimensione. I nostri riferimenti sono Real, Barca e qualche inglese.
        Ma la farsa di farsopoli,scusa il gioco di parole rimane. E da allora l’ Inter non è mai più stato un avversario qualsiasi.
        L’ estate del 2006 non la dimentico.

  27. Ancora con sta stella.
    Un discorso da mediocri, con poca memoria che invece di promuovere stronzate dovrebbero andare ai giardinetti con la mamma.
    Dal 1991 al 2004 14 anni con circa 270 presenze. Titolare fisso. . Mi pare 30 goal.
    Giocava sulla fascia.
    3 scudetti come allenatore.
    Io darei a Conte un’altra stella.

    Se abbiamo un ex (spero) antijuventino dichiarato come allenatore possiamo dichiarare la stelladi Conte un discorso ozioso.

  28. Prima fai outing, ti scandalizzi se uno juventino si augura la vittoria della c.l. per la Juve…. e l’ Inter in B ….. e poi definisci Conte che e stato Capitano della Juve almeno 400 partite, innumerevoli titoli vinti….. ‘non significativo’… ‘comprimario’…
    Aspettiamo qualche percentuale.

    • andrea (the original)

      Tu hai seri problemi cognitivi che con le transizioni non risolvi.
      Nominami quando scrivi a me, tranquillo non vado a piangere da Ben come te e il tuo amicone che non può più esercitare la sua ossessione

  29. andrea (the original)

    Nel frattempo Conte rispolvera la versione “agghiacciande” per prendersela con Agnelli intervenuto in sua difesa in quanto avrebbe così dato rilevanza a gente becera e ignorante.
    Beh sì in effetti questo cavolo di Agnelli si schiera un po’ troppo spesso dando spazio a beceri e ignoranti, come quando fu al fianco di Conte ai tempi dei vizietti del leccese.
    Forse avrebbe dovuto ignorare anche allora i beceri e gli ignoranti che accusavano Conte…chissà forse era meglio lasciarlo fare e lasciargli prendere un paio di annetti..
    Eh va beh, ormai è andata o meglio, per fortuna Conte è andato per sempre.

    P.s. bisognerebbe dire a Conte che quando lo si prende in un posto ad agitarsi si peggiora…non lo riprendono alla Juve, se ne faccia una ragione altrimenti finisce a ubriacarsi e fare i video come Nainggolan
    😁

  30. Non ritengo la gara di domani determinante per il campionato. Siamo a ottobre…lo stesso allenatore ha detto oggi che se cosi’ fosse avremmo dei problemi mentali. La considero sicuramente una gara ricca di significato per i trascorsi e la forte rivalita’ sempre esistita ed esacerbata con calciopoli. Quindi la seguiro’ con apprensione ed interesse.

    Per tutte le menti pensanti mettersi quello scudo assegnato da G.Rossi (membro del consiglio di amministrazione interista) e’ stata una nefandezza. Come nefanda e’ stata la sua nomina.
    Tutto qui

  31. C’è una petizione per togliere la tua stella dallo Juventus Stadium. Ti senti di ringraziare Agnelli per la sua posizione?
    “A me dispiace che sia intervenuto, perché facendolo ha dato risalto a una proposta volgare. Priva di insegnamento e valori. Ha dato spazio all’ignoranza. Io non lo devo neanche toccare questo argomento perché solo pochi giorni fa ho detto che la colpa è anche vostra, perché date spazio a situazioni volgari. Non devo ringraziare nessuno, avrei preferito che nessuno desse spazio a questi ignoranti e stupidi”.

    • Il signor Antonio Conte si è dimostrato per quello che è nel luglio del 2014.
      Rimane il ringraziamento per il suo contributo alle vittorie sia da giocatore che da allenatore.
      Quindi per me la stella non si tocca.

  32. Mauro
    Ma Rabiot arrivava da un infortunio o era fuori rosa?
    No,dico che per quello che ho visto mi sembra inopportuno schierarlo..almeno ora..

    • Scusa era fuori rosa perche’ non rinnovava.Che si fa con questo?
      So come la pensi,ma credo che ormai c’e’.
      Sarebbe da rimetterlo in carreggiata.

  33. Quello scudo assegnato da Guido Rossi, soprattutto dopo che uscirono le telefonate di Facchetti, sarebbe dovuto essere amabilmente e immediatamente restituito in Federazione.

    Ma vorrebbe dire parlare di un mondo ideale in cui lo Sport abbia dignità d’essere scritto con la lettera maiuscola.
    Invece purtroppo siamo in Italia, il paese di Machiavelli, dei campanili e delle furberie..
    Non basta: siamo alla Pinetina, il luogo del piagnisteo e del retropensiero bacato.

    Buon pomeriggio.

  34. Pubblico questo pezzo perché è il mio sentimento nei confronti di conte.
    Caro Antonio Conte, in tanti tifosi bianconeri hanno appena visto la tua conferenza stampa e sicuramente qualcuno avrà sentito qualcosa dentro. Perchè? Semplice, perchè per i tifosi bianconeri tu non puoi passare indifferente, personalmente,il sentimento è contrastante. Un idolo, perchè hai sempre detto di essere il primo tifoso, da giocatore, da allenatore, un legame quasi simbiotico, come tutte le relazioni, a volte, purtroppo, il grande amore, a volte si trasforma in altro quando le relazioni finiscono. La Juventus non ti sarà mai indifferente, i tifosi bianconeri, pure. Dispiace che tu consideri “becero” un tifoso che vuole toglierit la stella, che tu lo possa considerare ignorante. Personalmente la stella, la tua stella da giocatore, da allenatore, non si tocca perchè tu hai sempre dato tutto per la maglia che i tifosi amano, non ti sei mai risparmiato, ma come tu hai dato tutto per maglia, i tifosi hanno dato tutto per te.

    Ricordati, caro Antonio di quanti ti hanno sempre sostenuto, nei momenti belli e soprattutto nei momenti brutti. Ricordo benissimo la stagione in cui sei stato squalificato e questa redazione, quella di tuttojuve ha ingaggiato una battaglia per difenderti, ricordalo, eravamo in pochi al tuo fianco, la Juventus, i tifosi zebrati e tutti contro, questo non lo dimenticare mai. Noi ricordiamo oggi benissimo, le interviste, gli articoli, le notti insonni a studiare le carte, molti sono diventati esperti giuristi per stare al tuo fianco, non per altro, ma perchè ti consideravamo e ancora consideriamo come uno di famiglia, oltre che un grande bianconero.

    Vatti a leggere cosa ti urlavano e scrivevano, i tifosi che ti sostengono oggi, le stesse cose becere e molto peggio di quello che dicono i tifosi che consideri “beceri ed ignoranti”.

    Per questo, la decisione di andare all’Inter non la consideriamo e personalmente non la considero una scelta ottimale, ovviamente professionalmente tu puoi fare quello che credi, sei un grande allenatore, non si discute, si vede subito, dalle piccole cose, ma fa male, a coloro che ti hanno visto come un compagno di passione e non un semplice giocatore amato o allenatore, vederti passare ad una squadra che da sempre vede la Juventus come qualcosa di negativo, non parliamo di odio, ma di avversario, la più grande avversaria. Tu vedresti bene Javier Zanetti alla Juventus? Non credo, tu per i tifosi eri come lo Zanetti bianconero…

    Dici che il calcio è sportività, verissimo, il calcio lo è e deve esserlo e noi rispetteremo sempre gli avversari e domani rispetteremo anche te, ma molti dei tifosi che ci scrivono e non sono beceri ed ignoranti, avrebbero preferito che tu non avessi scelto l’Inter ed hanno il diritto di dirlo, di pensarlo.

    L’Inter rappresenta sempre per loro la società che gli ha portato via uno scudetto vinto sul campo, quella che ogni volte che può tira fuori l’episodio di Ronaldo-Iuliano, basta vedere un’intervista di oggi in quotidiano nazionale…

    Domani non sarà una partita normale, perchè non provare qualcosa per te, sarebbe negare tutte le belle sensazioni che hai fatto passare ai tifosi, che ti vogliono ricordate come la foto che mettiamo in questo pezzo, quella della notte di Trieste, il primo scudetto…o con quella di Udine mentre urli sotto la curva. Puoi anche mettere una maglietta con scritto Inter e sponsor Pirelli, ma per noi rimani bianconero dentro, almeno lo speriamo…

    Non ce ne vorrai, ma francamente speriamo che tu non possa festeggiare nulla con quella maglia, ci sarebbe piaciuto un’altra scelta, per il resto che vinca il migliore, pronti a stringerti la mano come facciamo con tutti a fine gara.

    • andrea (the original)

      Ma uno che dice: “tornato dall’Inghilterra mi chiedo chi me lo ha fatto fare” come fa a contare cosi tanto per voi tifosi? Cioè un ingaggio da 11 milioni non richiede lezioni di civiltà da parte di uno che peraltro ricordo, usci dallo spogliatoio il 5 Maggio 2002 per sbeffeggiare l’avversario sconfitto con il ghigno di uno che non sta facendo sport ma una guerra ed è pure pagato.
      Guarda che il problema vero non è stato andare all’Inter ma aver provato a distruggere la Juve lasciando a ritiro iniziato, dopo aver di fatto sfiduciato una rosa e il lavoro di una dirigenza con la storia dei ristoranti.
      Sono questi episodi a meritare una ferma condanna, perché un tesserato non può permettersi robe del genere..e invece per anni gente lo ha rimpianto per poi incazzarsi ora che è andato all’Inter (l’ultimo dei problemi)
      Perché la realtà è questa: di Conte fatico a ricordare grandi cose come calciatore, ricordo invece molte cose discutibili a livello personale.
      Dunque se la rivale è l’Inter potete solo esser lieti che Conte sia all’Inter perche i danni che può produrre nel medio termine sono superiori ai benefici.
      La Juve da anni è più serena, prima Allegri e poi Sarri già nelle conferenze stampa non trasmettono quella tensione brutta, quel clima tetro.
      Rilassatevi, lo ha detto Sarri che è una partita importante ma che non conta nulla.
      L’ignoranza lasciatela dell’ignorante professionista.

    • Ciao Luigis,
      Le stelle secondo me stanno lì ad indicare ciò che ognuno dei “possessori” ha rappresentato sportivamente per la Juve, non ciò che rappresenti oggi. Quindi mi sembra abbastanza assurdo che per ogni cosa si tiri fuori la questione della stella. Conte si è urtato per l’iniziativa e lo capisco pure, lui ci tiene a quel riconoscimento anche se non è più alla Juve. Credo che al suo posto anch’io la considererei stupida l’iniziativa.
      Quella stella rappresenta anni di lavoro e sacrifici, un riconoscimento che lo innalza al di sopra di tanti altri che sono passati alla Juve, ci mancherebbe che non se la prendesse.
      I tifosi si, l’hanno sempre sostenuto ma, appunto, come tifosi della Juve. Quanti l’avrebbero sostenuto se all’epoca fosse stato sulla panca dell’Inter?
      Conte è stato una bandiera da giocatore e da allenatore, i tifosi nutrono certa gelosia e possessività, ci sta. Ma il professionismo è altro e non sempre può tenere in conto certe cose.
      Conte all’Inter lo vedo come uno stimolo in più, una nota di colore alla sfida del campionato. Voglio che perda, come tifoso della Juve, ma se avrà la capacità di batterci (non domani ma a maggio) non potrò che fargli i complimenti. Come sportivo professionista intendo, poi le cazzate che potrà sparare in conferenza le giudicherò da un diverso punto di vista.
      PS. Io, per quanto fatto anche da allenatore, gli avrei messo anche la seconda stella, come nella guida Michelin…

      • Anch’io avrei messo la seconda.
        Bravo kris,ma non perche’ la pensi come me ,se mai perche’ hai un equilibrio costruttivo e leale,soprattutto leale.
        Ciao

    • Bello
      Senza acredine, tenendo conto del presente e del passato.
      Soprattutto senza acidita’ che infastidisce,perche’ Conte, in ogni caso,e’ stato stimato anche con i suoi difetti,.e non perche’ fa Glamour atteggiarsi a Juventini diversi.

      • andrea (the original)

        È stato stimato da te, da tanti altri no e se questo fa glamour ben venga il glamour.
        A me sembra solo linearità.

  35. Fra le ragioni per non perdere domani sera contro i prescritti c’è anche quella di non ridare fiato alle trombe delle loro stucchevoli e lamentose rivendicazioni di scudetti mai vinti sul campo, uno dei motivi per cui farsopoli non potrà mai finire, perché dopo 13 anni quella è una vicenda che continua a vivere sulle menzogne. Menzogne che loro stessi hanno contribuito a raccontare e amplificare con la grancassa dei media compiacenti, nella speranza che tutte le vittime di “una sentenza pazzesca perché costruita sul nulla, su intercettazioni difficilmente interpretabili e non proponibili in un procedimento degno di tal nome” si rassegnino al loro destino di eterni “bastonati”. Farsopoli non potrà finire finché non verrà riscritta una storia costruita sull’ignoranza, non può finire perchè il tempo non può rimarginare una ferita quasi letale, e allora col permesso degli xavier se ne facciano una ragione tutti coloro che per ignavia o malafede dovrebbero chiedere scusa a chi si è dovuto prendere, da solo, le colpe dell’andazzo di un sistema che era così per tutti e non solo per una.

    • Gioele

      Hai ragione, purtroppo anche oggi a dribbling c’era l’ex presidente dei bastonati il quale ad ogni intervista rivendica il cartone come lo scudo più bello e ritorna sempre sulla “fregatura” del ’98.

      Poi per i media i colpevoli siamo noi tifosi juventini che invece di chiamarli avversari li citiamo come nemici.
      Dimostrassero, loro, il contrario del non odio verso i colori bianconeri.

      Ciao.

      • Barone

        Moratti ai microfoni di Rai Sport: “Andrea Agnelli fa spesso dei ricorsi contro l’Inter e non lo riesco a capire.”
        Non ha capito però neanche che le sue inter-minabili rivendicazioni sullo scudetto del ’98 hanno rotto le bolas.

  36. IN QUESTA RISPOSTA C’È TUTTA LA CARICA MA ANCHE L’IMPULSIVITA’ DI CONTE…

    Per te a livello sentimentale è una partita speciale. C’è un messaggio che vuole dare alla parte sana, la grande maggioranza della tifoseria?

    “Quegli altri non sono tifosi, sono ignoranti. Non li coinvolgo nella schiera dei tifosi. Il messaggio per i tifosi l’ho dato dieci giorni fa. Abbiamo la fortuna di fare uno sport amatissimo nel mondo. Dobbiamo essere di esempio, trasmettere valori positivi ed essere entusiasti di giocare a calcio. Che è uno sport, non una guerra.

    A volte ci si dimentica questo. E’ uno sport che deve tramandare valori umani e sportivi positivi, non tramandare odio o violenza. Altrimenti io sono il primo ad alzare la mano e dire basta. Non mi tiene nessuno a fare l’allenatore. Questo dobbiamo fare. Sarà sempre più difficile perché oggi siamo in una società in cui odio e violenza attecchiscono alla grande. Le generazioni stanno venendo su che sono una bellezza, perché c’è un contorno.

    Io sono in difficoltà da quando sono tornato dall’Inghilterra. Vedo situazioni per cui mi chiedo chi me l’ha fatta fare. Fin quando la passione verso questo sport supera questo tipo di situazioni allora ok. Se mi si abbasserà la passione sarò il primo a dire grazie e arrivederci. Non sarà una grande perdita per il calcio ma nemmeno per me”.

    • Ps Il suo Ego impulsivo ed autoreferenziale è ovviamente individuabile nell’ultimo periodo della risposta…

  37. Niente. La Samp proprio non va…😪☹😞

  38. Qui su tutto cio’ che potrebbe essere stato un valore per la Juventus viene dissacrato perche’ forse non ci sono altri motivi per farsi notare. O perche’ fa glamour.

    Non so e non sappiamo,oltre un ragionevole dubbio, cosa e’ successo quell’estate quando Conte se ne ando’

    E’ sciocco nonche’ miope non farsi delle domande e non pensare che il torto e la ragione non stanno mai dalla stessa parte.
    Conte era a casa sua. Qualcosa e’andato storto seriamente,ma cosa?

    Ma poi e’ acqua passata. Spero che sarri faccia un terzo di quello che hanno fatto i due incapaci prima di lui,perche’ vincere e’ l’unica cosa che conta.

    A qualcuno questa frase va storta. Mi scuso..e me ne frego anche.

    • Ciao Tino

      Hai ragione, noi non possiamo saperlo, la verità di quello che è successo la sanno solo loro o i più vicini a loro…aggiungo…come non sappiamo cosa sia successo realmente per il caso Marotta.

      Scusa Tino, ma quando hai scritto “me ne frego” stavi fuori al balcone ?

      😎😜

  39. MASSIMO ZAMPINI

    Non tiriamola per le lunghe: c’è chi avvelena inter-Juventus, da diversi anni a questa parte.

    Il pensiero mi è venuto quando alcuni giorni fa un tifoso nerazzurro mi ha redarguito in privato perché, riassumendo, “hai un seguito e alimenti veleni con questi post”.
    Non è il primo a dirmelo, quindi urge un esame di coscienza.
    Rileggo il mio post, in cui biasimo chi, periodicamente, dopo una sconfitta, riduce tutto il discorso relativo al campo, i meriti, i limiti, i cambi giusti o sbagliati, la condizione atletica, gli errori e le prodezze, riduce tutto questo a un solo episodio, o comunque all’arbitro cornuto (ove non “indirizzato”).

    Lo leggo, lo rileggo, e francamente trovo bizzarro che da noi sia considerato velenoso un tifoso dichiarato che chiede di dare più peso a ciò che combinano i giocatori (mi capitò anche con un piccolo manuale, intitolato #sulcampo, definito “aggressivo sin dal titolo”: da noi è aggressivo chi preferisce confrontarsi, perdere e vincere sul campo) piuttosto che il solito direttore di gara, il rigore negato, il secondo cartellino giallo non dato.

    Poi, però, penso che inter-Juve è avvelenata sul serio, da troppo tempo, anche da molto prima delle guerre calciopolesche.
    E io una mia idea ce l’ho ben chiara, eh, ma ogni volta la metto in discussione per capire chi sia più responsabile per questo clima davvero poco sereno.

    Assolvo, intanto, le due società: stavolta nessuna parola fuori posto, nessun sospetto, nessun rancore espresso pubblicamente, manifesto apprezzamento per la squadra avversaria.

    Se non sono io, se non è la Juve, se non è l’inter, cosa rimane?
    Rimane il tragicomico contorno, come sempre.

    La Gazzetta che chiede a Barella, classe 1997, cosa pensi del mitico “rigoresuRonaldo”, con quello che davvero non sa cosa rispondere e si capisce benissimo.
    La rosea, sempre lei, quella che da vent’anni intervista il buon Gigi Simoni (a proposito, auguri affinché stia sempre meglio!) per ricordare quell’episodio.
    Che oggi mostra, in un servizio apparentemente leggero e divertito, una serie di striscioni nerazzurri con in primo piano la Banda Bassotti, la rivendicazione della presunta onestà, insomma il solito discorso così rasserenante del “buoni contro cattivi”.

    Aspettiamo analogo servizio al ritorno, con i soli striscioni e coreografie bianconere.

    Rimane Bonolis, un tipo intelligente e spiritoso, che quando parla di calcio (problema diffusissimo) si trasforma nel peggiore dei complottisti: stavolta, in una stagione in cui non c’è proprio nulla di cui lamentarsi, ma anzi prevale l’attesa per un grande match, sente il dovere di sottolineare che “inter-Juventus di 2 anni fa è stata una delle cose più grottesche viste mai, superiore anche al rigore non dato a Sensi.
    In questi episodi ti rendi conto che puoi allenarti e costruire quanto vuoi, c’è una variabile indipendente quale una decisione arbitrale capace di mandare tutto allo scatafascio.
    Non ricordo però ancora scippi fatti a Torino, lo sconfitto non è mai bianconero”.
    Una serie di veleni e sciocchezze senza pari, anche perché, tra le tante, non sarebbe difficile ricordare l’espulsione di un portiere che la prende col petto, o il gol di un portiere avversario mentre 5 dei tuoi schiacciano il tuo rivale.

    Rimane quel giornalista del Corriere dello Sport che, in conferenza stampa, non trova il coraggio per chiedere cosa pensi Conte delle eterne lamentele interiste negli anni (tanti) delle sue vittorie, ma vuole abbassare i toni e chiede se, dopo Barcellona, non teme che anche domani si voglia “indirizzare” (sì, utilizza proprio questa espressione) la partita. Conte, dopo vent’anni di Juve, lo guarda come un matto.

    Rimangono, ovviamente, Moratti e gli ex giocatori nerazzurri che non perdono occasione per ricordare quegli “anni bui”, quel rigore, quell’altra stagione, non contenti del fatto che i cattivi abbiano effettivamente due scudetti in meno, una retrocessione in più, una penalizzazione, con conseguente cessioni (a loro!) dei migliori giocatori, mentre i buoni, grazie alla mancata emersione di altre telefonate nei tempi giusti, possono vantare in bacheca uno scudetto relativo a un campionato non oggetto di inchiesta.
    Niente, questo non conta: il rancore viene costantemente alimentato da loro (indignati, ovviamente, perché la Juve, sempre zitta pubblicamente, nella sua casa senta come suoi gli scudetti vinti sul campo: questo sì, che alimenta i peggiori veleni!)

    E rimane, ahinoi, anche l’assurda discussione sulla stella di Conte, una mini petizione online assurta a titolo da prima pagina, quando personalmente non conosco juventini che davvero si pongano seriamente la questione: Conte è la storia di questa società, e la storia non si cancella.

    Punto e a capo: nessuna questione, nessun intervento di Agnelli (che a precisa domanda, ovviamente, risponde che la questione non si pone neanche, ma si guarda bene dal prendere sul serio la presunta vicenda e tantomeno a intervenire).

    E lunga vita a inter-Juve, Rummenigge e Platini, Matthaeus e Baggio, Ronaldo e Del Piero, Djorkaeff e Zidane, Lukaku and co contro CR7.

    E che cambi, prima o poi, questo assurdo contorno, in cui chi chiede a un giocatore nato nel 1997 se è indignato per un episodio del 1998 o all’allenatore se teme che l’arbitro indirizzi la partita, lui sì, è un vero giornalista che scrive su un giornale come si deve, mica come quel tifoso fazioso che alimenta veleni con un articoletto su Juventibus in cui pretende di parlare di calcio, solo di calcio, e di una partita bellissima che hanno rovinato da troppi anni.

    #finoallafine

    • Semplicemente ….yes !!!!

    • andrea (the original)

      Max è giusto però anche lui è uno di quelli che scrive secondo la sua parrocchia.
      Usa l’ironia è vero ma io dico che se anche lui e quelli come lui scrivessero meno si starebbe ancora meglio
      La questione stella di Conte esiste tra i tifosi, negandolo perde di credibilità.
      Così come esiste l’isteria da presunti amanti traditi per cui sfotte (giustamente) gli altri quando i loro simboli vanno alla Juve.
      Se sfottesse anche gli juventini sarebbe più equo.

  40. Quando la Juve il 10 giugno 2007 torna in serie A l’Arezzo di Conte vince tre a uno sul campo del Treviso già salvo ma non riesce ad evitare la retrocessione, resta nella serie cadetta lo Spezia che vince a Torino contro la Juve e Conte spara ad alzo zero contro la sua ex squadra con queste parole:
    “C’è profonda delusione e profonda amarezza, rispetto tanto i tifosi juventini ma ho poco rispetto per la squadra. Retrocedere così fa male però mi fa capire cose che già sapevo… Nel calcio si parla tanto, tutti sono bravi a parlare, adesso sembrava che i cattivi fossero fuori e che ci fosse un calcio pulito, infatti siamo contenti tutti, evviva questo calcio pulito“.
    Non è difficile capire il senso di queste parole, il tentativo strumentale di usare i tifosi juventini contro una società appena risuscitata dalle ceneri di farsopoli, l’evidente dimostrazione dell’incoerenza di un uomo che rinnega il suo passato per correre troppo in fretta verso un futuro da affermato professionista.

    • Mah si aspettava un favorino.
      Guarda,credo che un difetto di Conte sia quello ,quando parla, di non pesare quanto dice. Questo si.

    • andrea (the original)

      Un precedente utile per descrivere questo personaggio da molto lontano.
      Ecco, questo lo avevo rimosso dalla galleria degli orrori, grazie per avermi fatto tornare la memoria.

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