Mercoledi 4 gennaio 2023 Cremonese-Juventus ore 18.30 Stadio Zini – Cremona

Cremonese – Juventus

Il Mondiale è finito la sosta Natalizia anche e la Juventus riprende il Campionato recandosi per la trasferta di Cremona. E intanto Di Maria puntuale come una cambiale si infortuna.

Questo Di Maria insieme a tanti altri sta diventando una seccatura. Niente da eccepire sul mondiale .. ma alla Juventus l’infortunio è diventato un must. Non vuole restare a Torino? Vada non è colpa sua .. lo hanno quasi costretto ..

La nuova Juventus riprende il Campionato facendo finta che non sia successo niente, e con due Campioni del mondo già fermi.

L’insoddisfazione è  generale ancora prima del fischio di inizio. Non si riesce ad avere fiducia e si temono percorsi accidentati.

Vedremo come andremo a finirre.

  1. Si ricomincia? Finalmente. Mi aspetto una prima giornata con le calze della befana a sorpresa.

  2. L’ALLAMPANATO

    Di Maria lo smilzo salterà anche la partita contro l’Udinese?

    Non solo ha prolungato le vacanze post mondiale, anche a chi gliele ha permesse (era scritto nel contratto? Non lo so), sapendo della carenza di giocatori in attacco, vedi Chiesa e pure Vlahovic, un pò di pietà verso la squadra di appartenenza avrebbe fatto al caso…invece addirittura viene cancellato dalla lista dei convocati per Cremona causa infortunio alla caviglia del piede sx…i sanitari dicono nulla di grave è ma salterà forse anche l’Udinese.

    Per lo smilzo però si tratta dell’ennesimo stop dove i numeri bianconeri di Di Maria parlano di 394 minuti giocati su un potenziale di 1890… siamo arrivati alla bellezza di 9 partite saltate per infortunio…più quelle rimediate per l’espulsione contro il Monza.

  3. CEFERIN IN GONNELLA

    Evelina Christillin risponde all’intervista:
    PRESIDENTE JUVE – “Per carità, ne sarei onorata, ma non è una cosa assolutamente praticabile, in nessun modo”.

    LINEE GUIDA – “È giustissimo quello che ha fatto la proprietà, azzerando quelli che erano i problemi legati alla gestione finanziaria problematica. Anche il CdA, come avete visto, è molto snello con cinque persone di super professionisti nel campo legale-commercialistico-finanziario. Prima di tutto è giusto che la proprietà rimetta a posto i conti, è l’obiettivo primario. Per questo motivo non credo ci sarà un gran mercato, o saranno parametri zero o non si può spendere”.

    SERVE VENDERE – L’ipotesi è dunque quella di una Juventus pronta a investire sui giovani, che non è solo “una cosa positiva ma è anche una necessità. Non solo non si potrà comprare, ma temo bisognerà anche vendere”, ha proseguito il membro del consiglio FIFA per la UEFA. “Il progetto lasciato completamente nelle mani di Allegri sarà al risparmio: bisognerà fare fuoco con la legna che si ha, che è una buona legna, ancora un po’ verde, ma legna”.

    Io mi auguro che Elkann faccia un bel falò con tutta la legna secca a disposizione.

  4. GIANLUCA VIALLI

    Sono più di 28 e meno di 29 anni fa quando Vialli fece un goal su rovesciata alla sua Cremonese e a Cremona (Vialli, Baggio, Pedroni).
    Era il primo campionato con i tre punti per la vittoria, se lo aggiudicò la Juve con 73 punti distaccando la Lazio di 10 lunghezze insieme al Parma (fino al quinto posto non vedo l’altra squadra di Milano).

    Questa sera, ma non solo stasera, avrei voluto 11 Vialli in campo.
    Forza Campione vinci la tua partita.

  5. MIMÌ COCÒ E LA FIDUCIA

    A perchè ce l’hanno con Teresa Casoria? Eh già, perché subire in un singolo procedimento tre richieste di ricusazione e nessuna dagli imputati (una delle parti civili, due dei pm) e ritrovarsi addirittura davanti al Csm è davvero un record anche per la giustizia da record (negativi) dell’Italia repubblicana. Seguiamo la signora Calciopoli dall’avvio del processo nell’aula 216 del tribunale di Napoli e abbiamo capito che in questo procedimento e – forse – in questo sistema giudiziario è come se fosse atterrata un’aliena. La sorella del marziano di Flaiano, discesa dall’astronave duecento chilometri più a sud della mitica via Veneto. La Casoria non sapeva nulla di calcio, ma sa di diritto tanto da scrivere o assistere nella scrittura le sentenze anche dei colleghi che ora le testimoniano contro per vederla sanzionata: la censura del Csm, infatti, non è arrivata per come conduce il collegio affidatole, ma per il suo carattere. E che carattere è quello della Casoria? Brusco, talvolta sopra le righe, sorprendente. Ma giusto. Ha detto sì alle nuove intercettazioni (è questo, forse, il problema?) e quindi consentito di dimostrare che il giudizio del collega gup De Gregorio nell’abbreviato è stato quanto meno difettoso di una parte consistente della verità che Narducci («piacca o non piaccia») ignorava. Eppure, la Casoria proprio alla fine del dibattimento ha detto sì ai nove nuovi/vecchi testimoni portati dai pm: e se poi questi testi sono sfilati quasi a suicidare alcune tesi dell’accusa, la colpa non è sua.
    Eppoi le due giudici a latere: ‘sta marziana della Casoria voleva procedere in fretta e con fare maresciallesco ha fissato udienze a tamburo battente perché – l’ha ribadito in aula mille volte ­la Pandolfi e la Gualtieri, testi contro di lei al Csm, avevano chiesto il trasferimento. Hanno definito «abnorme» la scelta iniziale di far fuori le parti civili, salvo poi sapere che il voto decisivo era proprio della sua accusatrice Pandolfi, ma di abnorme in Teresa Casoria c’è la normalità: una marziana, che guarda a Calciopoli com’è ora, senza avere il cervello in pappa per quanto letto e detto nel 2006, può apparire ostile. E invece, magari, è solo giusta. Come il giudice Fiasconaro che a Roma non ha voluto vedere nessuna associazione per delinquere nella Gea, sanzionando moralmente il calcio come regno della zona grigia e del conflitto d’interesse. Come il giudice Maddalena che a Torino le telefonate (anche quelle di Facchetti) le archiviò segnalando il malcostume alla inerte Figc dell’assolto Carraro. E magari come la stessa pm Bocassini, che Nucini l’ha archiviato così bene che ora si fa fatica a capire cosa avesse detto e chi denunciato nel 2003. Ora si dirà: ma la ricusazione che si va a decidere il 20 maggio come si può evitare? Le giudici litigano tra loro, anche davanti al Csm, ma restano giudici e devono far parlare codici e prove, non le compatibilità caratteriali. Non capita lo stesso in ogni posto di lavoro? E se il problema era il condizionamento dell’incombente procedimento al Csm, beh il procedimento non è più incombente. Il problema, semmai, è un altro: magari la marziana senza conflitti d’interesse e senza tesi da difendere può scegliere di risalire sulla sua astronave. Come vorrebbero in troppi a Palazzo di Giustizia a Napoli, dove la Casoria aveva vissuto senza macchia per 30 anni.
    (memorie riposte in rubrica)

  6. Brutto primo tempo, in difficoltà contro una squadra di serie b non è una questa una Juve da primi posti, ma a posto di Locatelli (giocatore inutile) non può giocare un’altra punta visto che l’isolatissimo Milik che non ha toccato palla contro l’ultima in classifica?

  7. Giocare di più sulle fasce e lasciar Locatelli nello spogliatoio nel secondo tempo.
    Ricordarsi di calciare il pallone ogni tanto.

  8. FIIIUUUU!
    E Locatelli è rimasto in campo…boh!
    Arbitro convinto di stare in Qatar, da 4 minuti di recupero siamo arrivati a 7.

  9. 21 punti nelle ultime 7.
    0 gol subiti nelle ultimi 7.
    Per il momento va bene così.

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