
Paulo Dybala
Partiamo da un principio: che il calcio non è uno sport democratico e non vive di passato.
Le “gioie” durano lo spazio di una serata.
Nel calcio si dimentica in fretta soprattutto i successi, è ingiusto ma è così, la vittoria più attesa e festeggiata è sempre l’ultima.
La Juventus è crollata: la squadra di Massimiliano Allegri si è arresa davanti alla “tonica e fisica” Atalanta per un solo gol di scarto.
Lo sconcerto non riguarda solo la posizione in classifica, ma l’approccio e l’assenza della squadra in campo. La presenza psicologica e autorevole del tecnico pare non esserci.
Chi era allo stadio conferma quanto l’allenatore fosse assente, come se ciò che accadeva allo Stadium non fosse affar suo.
Gli stessi giocatori richiamati da Matthijs Deligt a malapena hanno salutato il pubblico.
Lasciando da parte il risultato, non si capisce cosa succede.
Eppure Massimiliano Allegri non è uno stupido, che piaccia o non piaccia la sua carriera è ampiamente sperimentata, ma non funziona, almeno in questa Juventus.
Il paragone con Pirlo non lascia spazio all’immaginazione.
La Juventus è un gruppo di giocatori che commettono troppi errori individuali incapace di costruire un gioco e dove il centro campo non esiste.
Ma perché succede?
Possono due anni di stop, rendere un allenatore considerato tra i più forti d’Europa, arretrato?
La Juventus è un enigma: si è data la colpa agli allenatori, tre in tre anni, a Cristiano Ronaldo colui che fagocitava la squadra e che voleva tutto per sè. Eppure nulla .. la Juventus peggiora ogni giorno di più e l’obiettivo di conquista zona champions sta diventando irraggiungibile.
Per i tifosi è un incubo, abituati a vedere la squadra ai vertici e combattere per vincere .. e a vincere ..oggi vediamo un collettivo debole inconsapevole delle proprie possibilità, slegato che perde. Il Mantra “noi siamo la Juve” non funziona più, e la dirigenza senza soldi e con un indagine su plus valenze fittizie pare non interessarsene.
L’opzione della Champions, condiziona la presenza di i giocatori i quali potrebbero andarsene.
Se il tecnico non reagisce e la presidenza si occupa d’altro, la squadra non percependo l’autorità si lascerà sempre più andare.
Il problema non è perdere .. ma la totale assenza di un piano che riguarda il futuro.
Le dichiarazioni non convincono, sono solo slogan, luoghi comuni per far stare bravi i tifosi.
E’ una brutta situazione che potrebbe compromettere investitori e sponsorizzazioni ma soprattutto l’arrivo di nuove promettenti forze. A ameno che l’obiettivo dei maggiori azionisti non voglia trasformare la Juventus in una squadretta mediocre da metà classifica che vive di ricordi ..
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