Villar Perosa Juventus – Juve Primavera 4-1

interviste


Salve Enzo, sono sempre io Davide per il Blog di Alessandro Magno. Alessandro dice che siete troppo amici per intervistarti lui. Lo devo considerare un privilegio o una rogna?
Una corvee. Alessandro ed io siamo amici soprattutto perché condividiamo la passione per il ciclismo.
Iniziamo allora- Intervista al Ricchiuti parte seconda. Facciamo un riassunto della prima parte? O un resoconto, forse meglio del solito riassuntivo elementare? Io non vado di fretta questa volta.
L’unico riassunto che si può fare delle mie interviste è che mi piace farmi intervistare. Come tutti.
La prima intervista fu una mia idea, questa però me l’hai chiesta pubblicamente. Ti chiedo il perché anche se credo di sapere già la risposta e vediamo se corrisponde alla mia. Purtroppo devo prendere le parti del pubblico lettore.
Volevo chiarire alcune cose successe di recente.
Lo sai che la scorsa intervista non è piaciuta a tutti? Qualcuno ha insinuato che fosse stata preparata a tavolino, molto amichevolmente: ci eravamo accordati su domande e risposte, bo? Che ne pensi?
Non vado d’accordo col mettersi d’accordo. Però non ho niente contro le insinuazioni.
Non ho la presunzione di dire che, eppure, ho fatto conoscere un po’ di te . Almeno una parte del tuo modo di pensare. Sti lettori..Ora che facciamo? Chiamiamo un pm 🙂 ? Chissà che non ci faccia una requisitoria convincente sugli accordi che abbiamo preso: in fondo, questa intervista è sia voluta che cercata.
Sembri più Ricchiuti tu di me.
Quindi che si fa? Si gioca a fare il Ricchiuti oppure intervista molto accondiscendente?
Le interviste alla fine sono tutte accondiscendenti perché l’ultima parola spetta sempre all’ultima risposta dell’intervistato.
Non riesco a farti delle domande oggettive ed apatiche come dovrebbe essere e come vorrebbero gli altri, anche l’intervistatore a volte è fazioso, non posso farci nulla. Tanto non ci pubblica nessun quotidiano…
Mi dispiace per me.
Beh dai, facciamo così: città per città introduciamo gli argomenti. Andiamo a Napoli. Qui c’è tanto da parlare…
Mica tanto. E’ una città per molti versi scontata, di cui si possono dire quasi sempre le stesse cose.
Napoli è politica e giustizia messi insieme, non c’è distinzione vero?
Non c’è distinzione. E’ un unico teatro.
Ora ne diamo la prova.
De Magistris, chi è. Un adulatore o un persecutore di sogni? Non ha perso tempo per far parlare di sé… (Alessandro non vuole si parli di politica ma questa me la farà passare).
A me ricorda Peron. Evita Peron. E’ sulla buona strada per farsi impersonare da una bionda, da una Madonna.
La “Giunta militare” (come è stata rinominata) composta da Auricchio e Narducci. Il primo ha colpo l’occasione, il secondo si toglie dai casini del processo, che ne pensi?
Penso che evidentemente nell’ambito delle loro reciproche carriere più di tanto non potevano più ottenere.
La monnezza di Napoli, De Magistris ha detto che se ne occuperà subito.
Mi auguro che il neo sindaco non si occupi di nulla. Mi sentirei più al sicuro se si limitasse a fare scena.
Rimaniamo a Napoli. Andiamo al coperto perché fuori non si può stare, l’aria è irrespirabile. Forse questa è la volta buona che più di uno vada ad ascoltare e seguire il Processo di Napoli: sto Nucini cavallo di Troia chi è cosa ha combinato.
Nucini è un personaggio da film dell’orrore. Deve essere vero ciò che raccontano gli amici di Facchetti, quelli che lo difendono dandogli ora dell’ingenuo. Solo un super ingenuo poteva credere a uno come Nucini. D’altronde si vede che fare l’addetto agli arbitri non sia servito molto a Facchetti. Bastava poco, un minimo di competenza sugli arbitri, per rendersi conto di quanto Nucini fosse come arbitro inaffidabile più che perseguitato.
L’intervento dell’avv. Vitiello in difesa della Juve in qualità di parte civile: come ti è sembrato? La Juve vuole realmente interessarsi a questo processo o lo fa solo per i tifosi che tengono alla loro dignità?
La Juve s’interessa a questo processo per non interessarsi mai più di Calciopoli in futuro. Usa gli argomenti, le investigazioni, le parcelle ai consulenti pagate da Moggi per prendere le distanze da creditori e Moggi stesso. Al contempo sfrutta questa sua ritrovata vitalità difensiva come campagna abbonamenti per il nuovo stadio. Ha un atteggiamento parassita e paraculo. Da furbetti. Tipico dei ragazzini di cui la stanza dei giochi Juve è pregna. Il problema è che gli juventini rimasti sono in larga parte delle vecchie signore che non abboccano e per questioni di senescenza non le mandano più a dire. In tutto questo, Vitiello non c’entra nulla.
Andiamo a Roma. Tu ci sei già stato, vero?
Più di una volta. La città più bella del mondo.
A Roma c’è un nuovo triangolo delle bermuda, sai qual è?
No.
Andiamo per ordine alfabetico dai, tanto o l’uno o l’altro dobbiamo parlare di tutti e tre i lati:
ESPOSTO JUVE: stanno facendo un casino, ormai ne parlano tutti a ruota e a piacere: chi ha rilasciato le dichiarazioni più sensate e come andrà a finire? Agnelli ti è sembrato convincente nel discorso in occasione della presentazione delle maglie? Ha detto di pretendere rispetto dalle istituzioni…
La dichiarazione più sensata è quella di Abete quando dice con rispetto che dell’esposto non gliene frega nulla. Agnelli convincente ? Non deve convincere i tifosi. Il rispetto non lo si pretende. Lo si prende e basta.
RADIAZIONE MOGGI: eh eh, so che è l’argomento che ti sta più a cuore, la Juve avrebbe dovuto prendere le difese di Moggi? Credi nell’assoluzione da parte dell’ Alta Corte? Cosa non ti quadra di questa radiazione “ad personam”?
La Juve avrebbe dovuto e potuto spendere due parole in merito. Avrebbe dovuto e potuto sfiduciare Palazzi mettendogli pressione. Non ora ma in previsione della scadenza del suo mandato, dicendo no a una proroga tacita dell’incarico e sollecitando pubblicamente la procedura pubblica di assegnazione. Ho qualche remoto refolo di fiducia nell’Alta Corte. Della radiazione ad personam non mi quadra l’atteggiamento Juve: sembra un sospiro di sollievo per non dover più fronteggiare campagne mediatiche per il ritorno di Moggi oppure fronteggiare Moggi stesso alla guida di altri club con gli attuali poveri mezzi economici e umani di cui Juve dispone.
RICUSAZIONE CASORIA: ce l’abbiamo fatta, no? 3 su 3. Tutte e 3 vinte.
L’ultima volta per merito di Trofino. E’ stato decisivo. Battendo i pugni sul tavolo, perché così si vince.
Andiamo a Torino, l’intervista rilasciata da Agnelli (al termine del CDA che ha fatto registrare l’aumento di capitale), sul tema Calciopoli che impressione ti ha fatto? Ha parlato di “processo sommario” ed ha incolpato direttamente la Gazzetta per le intercettazioni fatte uscire nel 2006…
Agnelli aveva bisogno di rifare una verginità alla sua società e la Gazza aveva bisogno di sputtanarsi pur di tornare a vendere. Non è vero come dicono alcuni che i giornali per vendere debbono essere credibili, non faziosi e coerenti. I giornali per vendere debbono solo farsi comprare dal compratore di turno. I giornali sono come le belle donne. Più sono chiacchierabili più sono affascinanti. Perché la gente con l’attenuante della curiosità ama vedere come si possa cadere sempre più in basso. L’unico giornale veramente serio è quello che nessuno legge: la Gazzetta Ufficiale.
A proposito di aumento di capitale, è un bluff o è il futuro?
A me sembra che finanziare un aumento di capitale per la gestione ordinaria di debiti e scadenze prestandosi i soldi con gli interessi sia una furbata.
Come si sta muovendo la Juve sul mercato e come potrebbe muovesi?
Non si sta muovendo. Ha preso 3 parametri zero che non voleva nessuno più il terzino della Lazio che invece è buono. Come potrebbe muoversi ? Andando a riaprire la porta a Raiola dopo avergli fatto le scuse. Senza Raiola la Juve non prende top player e non vende bene nessuno dei vari Felipe Melo rimasti sul groppone.
Chi consiglieresti a Marotta? Uno per ruolo.
Thiago Silva, Hamsik. In attacco può riciclare un paio di quelli rimasti contando sul fatto che Conte è bravo specie con gli attaccanti.
Aguero! Arriva? Rossi!Arriva? Vucinic!Arriva?
Non mi piacciono né Aguero né Rossi. Vucinic ? E’ un divora goal da cardiopalma. Non serve. Tutti questi discorsi sulla seconda punta servono invece solo a smontare Quagliarella che fino a prova contraria se sta bene ha colpi da Nazionale.
Ti sarebbe piaciuto Sanchez? È stato solo un sogno o realmente un obiettivo? E Inler?
Tutti i nominativi di gente con quotazioni sopra i venti milioni sono solo utopie. Sanchez lo attendo per la conferma in un grande club in Cempions. Inler non è male ma la Juve che una tantum aveva azzeccato la strategia, parlare prima col calciatore, non aveva evidentemente i soldi per chiudere la trattativa.
Chi si sta muovendo meglio sul mercato? Che colpo metterà a segno quest’anno Raiola, quale sarà la sua prossima furbata?
Raiola non fa furbate. Quelle semmai vorrebbero farle altri. Fa la cosa migliore per tutti: fa girare i quattrini moltiplicando gli ami e moltiplicando così i pani e i pesci. E’ quella la cosa più importante: far girare il grano. Anche più importante del farlo scucire e basta. Leggo di gente contenta che Berluskoni con la multa forse dismetta il Milan. E’ una sciocchezza esserne contenti, non s’è capito niente. Ma torniamo a Raiola. Il calcio d’alto livello alla fine verte sulle giocate dei campioni. Raiola anziché riempirsi la bocca di quest’inglese fescion da Borsa Valori che piace tanto a Marotta si muove in silenzio e cercando di far combaciare tessere disparate, dall’interesse dei club a quello degli allenatori a quello dei giocatori. Marotta invece dice top player, competitors e altro broccolino del genere mandando fax a destra e manca, vantandosi di furbate che manco riesce a fare, dimostrando penuria di idee dal momento che copia il Napoli o idee confuse dal momento che passa da se non prendo Aguero allora tento con Hamsik, risultando alla fine un confuso coniglio bianco su sfondo bianco con problemi di autostima che parla come Alberto Sordi di Un americano a Roma.
GIOCATORE E SQUADRA RIVELATRICI DEL PROSSIMO CAMPIONATO, ALL’IMPRONTA.
Quagliarella, Juventus. Lo scudetto lo rivince il Milan. Tallonato dall’Inter perché Gasperini è bravo e chi più di noi Juve lo sa per quante volte ci ha fatto penare. Il Napoli s’è rafforzato ma se non vende Hamsik rischia di perdere qualcosa di più importante di un braccio di ferro presidente-procuratore.
Forse il mercato è troppo spicciolo per uno come te, poca cosa… quindi, ti piacerebbe tornar a parlare di Calciopoli?
No. Assolutamente. No.
Due aggettivi per definire Palazzi e Abete.
Come disse Ferrara di Fassino, prendono ordini come soldati e li danno come sergenti. Sono migliori come esecutori cioè che come persone.
Facciamo come le Iene: Ibra o Camoranesi? Raiola o Caliendo? Moggi o Sabatini, De Laurentiis, Pozzo, Galliani, Leonardi messi insieme?
Ibra è un gangster di città che in vita sua ha sempre avuto voglia di alzare la gamba, e la posta in palio, nel suo calcio taeken do. Per questo ha fatto carriera e se la merita tutta. Camo è un gangster da cortile che preferirebbe farsi pagare per infilare da fermo sullo spiedo le galline vive e zampettanti con un calcio piuttosto che alzare tutte le volte quella fottutissima gamba. Solo il pensiero stanca. Caliendo non m’era simpatico quando gestiva Baggio, figurarsi ora. Leonardi è bravo, Sabatini è sopravvalutato, De Laurentiis col calcio c’entra poco. Tutti questi qui, Galliani e Pozzo compresi, avrebbero bisogno ancora dei consigli di Moggi.
Capitolo Conte anzi, direi quasi libro-Conte: cambiamo completamente pagina… ce la farà?
La Conte-mania è una buona cosa alla fine. Perché dà entusiasmo. Anche posticcio, non importa. L’ambiente Juve è depresso. Ce la farà non lo so. Va protetto. Magari alla fine toccherà proprio ai tifosi proteggerlo. Sai che strazio.
Questa è una domanda banale quanto retorica: cosa è mancato l’anno scorso alla squadra? Mentalmente e materialmente.
Mentalmente è mancato tutto. Non sapevano gestire nulla, sia nel bene che nel male. Materialmente, sono mancati diversi punti per colpa degli arbitraggi.
E all’allenatore?
A Del Neri non manca niente. Quest’anno che sta a spasso, neanche lo stipendio.
È estate e fa caldo, parliamo di argomenti più leggeri: chi vince la Coppa America? Chi avresti voluto che vincesse?
La Coppa America la vince chi non s’è abbonato a Sky per seguirla. Visti gli orari assurdi. Non ho idea su chi possa vincerla. Ripeto una mia vecchia convinzione: questi sudamericani hanno un senso solo se li si vede in contrapposizione con le squadre europee. Quando giocano tra loro, sembra un film di lesbiche. Dove è notorio che non vince nessuno perché sono così noiose da godere entrambe allo stesso modo e quindi se non vince nessuno non perde nessuno. Il calcio non è e non deve essere democrazia, tutti uguali etc. Ci deve essere il dramma, la diversità, l’ingiustizia.
La nazionale di Prandelli come sta nascendo e come si comporterà?
Quella se farà bene o farà male non se ne accorgerà nessuno. Prandelli ha questa buonissima stampa in dote per cui al termine del suo mandato potremo semplicemente dire quello che han detto a Firenze o altrove: non ci ho capito un cazzo.
Qual è il tuo piatto preferito?
Non lo so.
Raccontaci un aneddoto della tua vita.
Ho fatto scendere in campo la Marina militare della Repubblica Domenicana per venirmi a recuperare. Avevo valicato il confine di mare con la Colombia in moto d’acqua. La sera a tavola la gente non faceva che raccontare questa storia. Nel frattempo caricata di ogni più sordido particolare. Prima feci lo scettico, non poteva essere vero. Poi finalmente non ce la feci più a mentire o fingere e dissi tutta la verità. Io dissi a tutti che l’italiano era morto finita la benzina dopo aver fatto a pezzi due tiburon imbottiti di coca e feci anche una specie di orazione funebre improvvisata. Uscimmo tutti dal ristorante riconciliati con Dio e le disgrazie e il prezzo del petrolio e carichi di buoni sentimenti. Qualcuno non cantò l’inno. Ma ci andò molto vicino.
Una sola domanda di politica: che mi dici di Giuliano Ferrara? Guarda che io ti seguo in tutto eh?
Giuliano Ferrara ha perso la verginità al momento giusto. Quando faceva il confidente della Cia. Molti lo accusano per questo ed altro, dicono che fosse meglio come comunista duro e puro. Che fosse meglio quando era rispettato e tutto intero. Balle. Non hanno mai letto il Ferrara di quel periodo: un tronco d’albero. Meno male che ha avuto la fortuna di corrompersi.
Come chiameresti il nuovo stadio? Da quelle parti fanno i misteriosi, come per le maglie: sempre all’ultimo punto fanno le cose, poi non danno il tempo a noi di abituarci…
Lo chiamerei Tiramisù. Serve a quello.
Prima di concludere non posso proprio fare a meno di chiederti . La curiosità mi uccide .
‘’Fiorellino’’ ,’’ Fate schifo’’,ma cosa combini?
Scrivo quello che mi passa per la testa. Passati i bei tempi di quando dovevo aggredire la gente su commissione.
Con fiorellino ti sei tolto qualche sassolino dalla scarpa che stava li da un po’ di anni e poi hai detto buonanotte ai sognatori.
Gianfelice Facchetti non m’è simpatico, vero. Perché riconosco il dramma nel suo difendere la memoria del padre e so che essendo giovane non c’è possibilità di dialogo. Bisogna solo finire male. Riguardo l’altro pezzo, “Fate schifo” in fondo è merito di Angelini. L’ha detto lui e io ho ampliato il concetto. Sono pezzi diventati dei samizdat clandestini dopo la censura. Finiranno come i numeri telefonici o le barzellette che si scrivono sui muri dei cessi. Ovunque cioè dove la gente si diverte sul serio.
Non hai paura di querele tu?
No. Però è giusto che la gente ne abbia. Io no perché vengo da una impostazione tipo un giornale senza querele è come un generale senza medaglie. Al di là di queste minchiate però tragicamente vere, è giusto che i blog di persone normali che stanno su rete come hobby non retribuito non debbano condividere le mie rogne. Per questo coi blog ho chiuso. Per le testate on line il discorso è diverso: nell’internèt bianconero ci sono troppi avvocati e troppi dilettanti. Un controsenso per un tipo di giornalismo che vuol fare da grillo parlante. Dovrebbero prendere esempio dalla piccola ma aggressiva stampa d’opinione: ci sono più ex pregiudicati che incensurati. Chiedere il finanziamento pubblico tramite qualche onorevole, farsi srl e mettere direttore responsabile una cariatide. Così potranno scrivere quello che vogliono, stimolare pagando le migliori nuove leve, liberarsi dal legalese e fregarsene anche delle querele. Che entro certi limiti sono fisiologiche.
Antonio Corsa ?
Persona profondamente perbene.
E’ giusto paghi Ricchiuti per tutti?
Si, è giusto. Perché la responsabilità di quel che scrivo è solamente mia.
Ti leggeremo ancora e se si quando?
Su un inutile sito mio. Quando, non so.
Grazie per la pazienza e alla prossima. Chissà le nostre interviste potrebbe diventare un appuntamento a scadenza fissa?
Domani, dimmi tu l’ora.
Davide Peschechera per IlBlogdiAlessandroMagno.it
(Alcune parole come ‘’cempions’’ e ‘’Berluskoni’’ sono state scritte in questo modo su richiesta di Enzo Ricchiuti, il Ferrara di cui si parla quando si dice di Fassino è il giornalista Giuliano Ferrara. Nota di Alessandro Magno)
Questo articolo avrebbe dovuto essere semplicemente una risposta all’articolo del mio amico AlessandroMagno riguardante Andrea Agnelli ed il punto interrogativo che pone alla fine: Andrea Agnelli è per noi l’interlocutore giusto o no? Ecco il link: http://www.ilblogdialessandromagno.it/?p=761#comments
Per mia incapacità nell’essere laconico ho composto una risposta molto molto prolissa che si è trasformata improvvisamente, in un articolo riassuntivo di ciò che Agnelli ha fatto e detto in questi ultimi giorni tanto da suscitare curiosità o sgomento con tanto di pareri e commenti a caldo in noi tifosi ed irritazione in ‘altri’.
Tanto per cominciare, credo che egli sia il nostro interlocutore giusto e lo ha dimostrato nelle ultime due interviste rilasciate: alla Gazzetta al termine del CDA che ha registrato l’aumento di capitale e alla presentazione delle nuove maglie nel nuovo stadio dove si è anche soffermato sull’esposto di Palazzi.
In entrambe le interviste è stato molto esaustivo e chiaro e non ha gettato al vento le solite frasi di retorica prive di significato e molto spicciole. Forse sul mercato bianconero avrebbe dovuto essere più chiaro ma, in fondo, questo compito spetta a Beppe Marotta. Da lui pretendiamo altro e questo altro si chiama Calciopoli: la lotta per la verità.
Alla Gazzetta ha detto chiaramente, soffermandoci solo ed esclusivamente in ambito Calciopoli, che la Juve si sarebbe mossa per la revoca dello scudetto all’Inter solo al termine del processo penale e dopo che questo avesse emesso le sentenze, chiarendo che vuole aspettare il terzo grado del giudizio penale (praticamente altri 4 o 5 anni) per agire ex articolo 39 in sede Figc. Tutto questo senza però tralasciare l’aspetto più importante: quello di ricevere risposte in tempi brevi dalla Federazione sulla questione in atto nel rispetto della giustizia affinchè essa sia uguale per tutti. Concetto ribadito ancora una volta dopo che lo ha fatto anche nei mesi precedenti, a campionato in corso. Naturalmente i tifosi hanno interpretato queste esternazioni in due modi completamente differenti: o come una perdita di tempo o come una netta presa di posizione. Per accontentare tutti, giustizialisti e garantisti, si sa, servono subito i fatti e secondo me i fatti ci sono: l’esposto inviato alla Figc oltre un anno e mezzo fa e analizzato da Palazzi qualche giorno fa è un fatto acclarato che ha comportato delle conseguenze piuttosto importanti: potremmo vederlo sotto molti aspetti (mediatico, economico, politico, d’immagine) ma le cose sono cambiate. Palazzi nell’esposto (senza soffermarci nei particolari perché per questi potrebbe esserci un altro articolo) ha ritenuto anche l’Inter colpevole di aver commesso illeciti sportivi con le telefonate di Facchetti e le ammissioni di Moratti che ne era al corrente e tutto questo grazie ad un misero esposto che, seppur con 14 mesi di ritardo, ha emesso un parere molto simile ad un verdetto, quasi fosse una pietra tombale.
Inoltre alla Gazzetta è tornato a parlare anche della Calciopoli 2006, definendo il processo “un processo sommario, istituito in tempi brevissimi, in un clima di clamore mediatico che ne condizionò l’esito. Fu proprio la Gazzetta a innescarlo rivelando le intercettazioni. La Procura federale aprì il procedimento sulla scorta di quanto aveva appreso dai giornali”. Colpo basso, e chi se lo aspettava? Accusa pubblicamente la Gazzetta. Chi altro lo avrebbe fatto volontariamente? La Gazzetta, nella domanda successiva, cerca di rimediare, accusando la Federazione di aver nascosto le intercettazioni alla Magistratura ma Agnelli rincara la dose e incolpa sia la Gazzetta che gli altri giornali di non averle trascritte tutte le intercettazioni sui loro giornali, informando male l’opinione pubblica.
Alla presentazione delle nuove maglie, invece, Agnelli ha aperto il pomeriggio con un discorso di quasi 15 minuti attenendosi ai documenti e leggendo un passo dell’esposto della Juve che si basava, all’epoca, sulla “parità di trattamento” e puntando la mira sui “comportamenti poco limpidi” dell’Inter naturalmente nell’ambito della questione dello scudetto 2006 discussa da Palazzi il giorno precedente. Ha ribadito di volere RISPETTO dalle Istituzioni esprimendo il proprio timore che si decida di non decidere, ovvero che si sorvoli sulla questione per mancanza di volontà nel tornare su un argomento vecchio ma di estrema attualità. Per passare all’azione, anche in questo caso, Agnelli ha ribadito che bisognerà attendere la decisione del Consiglio Federale del 19 Luglio. Prima di allora va solo monitorata la situazione senza emettere sentenze o commettere mosse sbagliate.
Si può continuare ad avere pareri discordanti sul Presidente che tiene sempre una linea di strategia ben precisa ma estremamente criticabile e giudicabile. Prima che s’insediasse lui uno che parlasse così non lo avevamo di certo. Anzi. Reputo Cobolli Gigli una persona a modo che sa il fatto suo e che, se non avesse effettuato il ritiro del ricorso a Tar, all’epoca, sarebbe rimasto alla Juve per tanti anni. Capacità dirigenziali ne aveva. Purtroppo bruciò, con quella mossa, quanto di buono avrebbe potuto fare. Blanc, invece, l’uno e trino e presidente ad interim è da apprezzare per il lavoro portato avanti sul nuovo stadio e per essere un ottimo contabile ma niente più. Sul piano sportivo si è dimostrato inadeguato. Non voglio giudicarlo né incompetente né incapace ma semplicemente inadeguato per il semplice fatto che il campo nel quale compete è diverso.
Teniamoci Agnelli. Per il nome che dà garanzie. Per ciò che ha detto e smosso in questi mesi. Per ciò che farà. Non abbiamo molte possibilità visto che, dopo di lui, c’è ancora una volta il vuoto. Agnelli è tra due baratri: il primo ha spazzato via i primi 5 anni di Juve post-farsopoli, il secondo potrebbe spazzare il futuro della Vecchia Signora se solo non ci fosse Agnelli che riesce ancora a tenerci a galla con l’argomento Calciopoli in attesa che i risultati sportivi tornino a darci ragione.
Per quanto possa avere le mani legate dal vero proprietario Elkann, Agnelli è libero di parlare e di dire ciò che vuole. Ha il benestare di Elkann e questo è già un passo in avanti rispetto al passato. Sino ad oggi, le parole bastano per alimentare i sogni. Con le sole parole molte persone si sono sentite colpite e tirate in causa. I fatti faranno il resto
In fondo, se in questi giorni Moratti è nervoso è soprattutto ‘colpa’ di Andrea.
Eldavidinho94
E’ da un po’ di tempo che volevo scrivere di questo argomento e sottoporlo al giudizio dei nostri lettori. Devo dire che navigando per il Web poche figure risultano cosi poco decifrabili e giudicabili come il giovane presidente della Juventus Andrea Agnelli. Per tutti gli altri personaggi del mondo Juventino, il tifoso pare avere un giudizio molto preciso, con percentuali a volte ‘’Bulgare’’, a favore o a sfavore di questo o di quello. E’ cosi per gli odiatissimi Blanc ed Elkan, o per l’amatissimo Conte. Anche Marotta non gode di molti favori, per non parlare dei vari Cobolli e Secco. Tutto questo non si evince di Andrea Agnelli. Il presidente più di ogni altro pare spaccare il tifo in varie ‘’fazioni’’. C’è chi lo reputa un ‘burattino’ nelle mani del cugino, chi lo considera invece un presidente tifoso e capace;, chi pensa reciti furbescamente una parte concordata e chi sinceramente non gli fa nessun effetto né positivo né negativo e vorrebbe che tutta la famiglia Elkan – Agnelli si togliesse dai piedi. Ovviamente questa mia curiosità nel sapere cosa veramente pensano gli Juventini di Andrea non è una curiosità fine a se stessa, ma ha un preciso scopo.
Personalmente propendo per la quarta fazione (il togliersi dai piedi), ma l’altra sera mi sono trovato ad intervenire in una trasmissione radiofonica in cui si sono affrontati vari temi e quello che ha generato maggiore ‘’scontro’’ è stato appunto l’argomento Andrea Agnelli. Il punto era se è giusto pensare a lui come al nostro principale interlocutore, soprattutto a riguardo dei processi di Calciopoli, o se noi tutti dobbiamo cercare di convincere il cugino Elkann a muoversi e a prendere in mano la situazione. Devo confessarvi che pur non essendo un grande estimatore dell’attuale presidente mi sono trovato assolutamente in minoranza, anzi direi in solitudine. Tutti i presenti (amici fra i più preparati del Web occorre dirlo) si sono schierati dalla parte di Elkann, non per amore sicuramente, ma per il fatto che riconoscono a lui lo scettro del comando ed evidentemente considerano Agnelli alla stregua di un ‘pupazzo’ che non conta niente. Chiaramente anche se in minoranza ho difeso la mia posizione argomentando cosi come adesso vi vado a spiegare. Io non credo che Andrea Agnelli non conti niente. E’ vero non è il capo, ma suo cugino John (il capo appunto) e un consiglio di amministrazione, gli han dato questo mandato per due motivi, principalmente: perché avevano fiducia nelle sue capacità e perché John Elkann non se ne voleva occupare di persona, se no mi pare ovvio, avrebbe fatto lui il presidente.
Ora è vero che un presidente che non è il proprietario non ha l’ultima voce in capitolo , ma se il proprietario lo ha messo li sarà perché vuole che faccia da tramite fra gli altri e lui. Facendo un paragone azzardato è come dire che Boniperti alla Juve non contava nient , mentre sono sicuro che Boniperti invece avesse grande margine di manovra e di indipendenza, anche se poi il ‘capo’ era Gianni Agnelli. Fra le altre cose John Elkann mi pare non abbia dimostrato mai nessuna propensione ad ascoltare la voce dei tifosi quindi mi domando come potremmo noi convincere uno che non ci ha mai ascoltato a scendere in campo al nostro fianco? Aggiungo che la scelta di Conte come nuovo allenatore è stata una scelta fortemente voluta da Andrea Agnelli,quindi dire che proprio non conta nulla mi pare eccessivo, certo possiamo discutere fino a che punto si estende la sua influenza sull’attuale assetto societario e dove invece arriva la lunga mano del cugino, ma questo è un altro discorso che neanche io mi sento di negare. In definitiva io penso che Agnelli debba essere considerato a ragione il nostro interlocutore principale e debba essere poi lui che coinvolge e convince sia il cugino, che il consiglio di amministrazione laddove ce ne fosse la necessità. Ovviamente non ho pretese di avere ragione. Il mio è solo un punto di vista personale, la situazione in casa Juve anche in questo frangente mi pare poco chiara. Devo dire onestamente che l’altra sera in radio, ognuno di noi è rimasto sulle sue posizioni non riuscendo a trovare in definitiva una linea comune , quindi sarei curioso di sentire le idee di altri tifosi su questo argomento. Grazie!
Alessandro Magno per Juvemania.it
Il Milan non ha neanche finito di festeggiare l’ultimo scudetto che tutto intorno (loro no ..sono i vincitori e la panchina è garantita) si sta scatenando il Toto-allenatore. Non solo per noi poveri Juventini, colpiti e affondati, ma per tutte le altre perdenti, ricomincia il “valzer delle panchine”, forse più che un valzer è un vero e proprio rock and roll, fatto di titoli, sproloqui e colpi di scena finali.
E pensare che, un tempo …fare allenatore era un lavoro “serio”, durava .. oggi no, stai un anno al massimo, se sei fortunato due ..che vinci che perdi. Cambiare l’allenatore è diventato un hobby, come collezionare i francobolli.
Sono cambiati i tempi direte voi, certo avete ragione, si sa che per guadagnare certe cifre chiunque si infila e si sfila ogni maglie di qualsiasi colore, anche una canottiera se necessario a tempo di record, giurando eterno amore e sempre con la solita frase “prima stavo bene ma ora sto meglio , la xxxx è una grande squadra e faremo molto bene, la tifoseria è splendida“. Guardate le nostre dirette avversarie, loro sì che di tecnici se ne intendono e a Milano se li scambiano pure ..E la stampa va a nozze, ogni giorno c’è qualcosa da dire su chi allenerà e che cosa, su chi torna e chi parte. E’ come se, stessimo vivendo un “68 calcistico” invece della coppia aperta, c’è la squadra aperta, che offre un mare di vantaggi, ma sta a tutti bene? no, c’è chi soffre in questo traumatico evento ed è come al solito la tifoseria, ormai l’anello debole, che assiste ai cambiamenti cercando di sorridere senza deprimersi, e senza commentare possibilmente. E non si può essere non tristi nel vedere uno dei tuoi giocatori preferiti dire “sì ..sono stato in xxxxx è stato bello ma ora c’è la xxxx che è una grande squadra .. proprio quello che mi mancava” e prima dov’eri? in una squadretta di periferia? La Juventus, è sempre stata un po’ indenne da questi costumi promiscui, in pochi si sono comportati così, ma oggi a quanto pare ci siamo uniformati, a parte Alessandro Del Piero e pochi altri, che hanno percepito un certo imbarazzo a pensare di cambiare, all’ultimo minuto della loro carriera, ma gli altri prendono atto e si adattano. Spero in una cosa: che Antonio Conte si fermi, comunque andrà, resti .. Questa politica dell’allenatore usa e getta, non paga, lo abbiamo visto, sono stati più gli errori che i guadagni, io non so cosa serva alla Juve, per vincere non ci sono dentro e non posso fidarmi delle apparenze, quello che so è che l’allenatore usa e getta non ha centrato un obiettivo nemmeno per sbaglio
Oggi, si ricomincia da un punto fermo, Conte, è una persona seria, preparata ed educata, spero resti qui per molti anni, anche se non vincerà, pazienza, almeno ci saremmo affezionati ..Torneremo a voler bene a qualcuno, perchè non so voi, ma io dal dopo B, non ho avuto tempo di affezionarmi a nessuno, complici se volete anche le peggiori cose combinate che ha messo l’organico della Juventus in condizione di dover prendere provvedimenti alla velocità della luce per evitare rivolte. Sebbene necessario, non va bene.
E noi dobbiamo ricominciare da qui, dall’identità che forma un carattere.
Tanti auguri Antonio Conte!
Luna23.
Ragazzi, amici, fratelli bianconeri. Non ci credo come non ci credete voi, eppure lo han fatto. Lo scempio che non era nemmeno prevedibile è stato ancora una volta perpetrato. Non bastavano 5 anni di punizione no! Alla fine Moggi e Giraudo (e Mazzini) sono stati radiati. Gli viene impedito una volta e per sempre di ritornare nel mondo del calcio. Gli viene impedito per sempre di tornare a lavorare in un mondo dove erano e lo han dimostrato sul campo, di essere di gran lunga i migliori di tutti. Il procuratore Palazzi e tutta la FIGC teme che possano tornare, magari proprio alla Juventus di Andrea Agnelli, visto che erano uomini di suo padre, e che la Juventus possa tornare ai fasti di un tempo. Ora è chiaro, dal loro punto di vista tutto questo va evitato in ogni modo. La Juventus vincente pre-Farsopoli non deve tornare. Un proverbio dice ‘’errare è umano, ma perseverare è diabolico’’: bene, abbiamo la prova che sono diabolici. Questa radiazione è la prova che Farsopoli non è stato un errore giudiziario e nemmeno un processo svolto sull’onda di quel famoso ‘’sentimento popolare’’ di cui si parla anche nella sentenza. Se fosse stato un errore giudiziario si poteva porre rimedio. I signori della FIGC vogliono continuare a far passare il messaggio che la Juve rubava e ora il calcio è onesto.
Lo so che oggi regna lo sconforto e abbiamo tutti il morale sotto i tacchi, io stesso sto scrivendo sull’onda dell’emozione senza pensare troppo a cosa dire e cosa fare, ma ora voglio fare un invito a tutti i fratelli bianconeri a restare uniti. Il nostro Direttore chiaramente e sicuramente ricorrerà in appello e poi ci sono ancora i giudizi che la giustizia vera, quella penale e non ‘’sporchiva’’, deve dare.
Oggi più che mai non abbandoniamo Luciano Moggi, non accettiamo che buttino nella spazzatura e infanghino oltre un decennio della nostra storia. Abbiamo tenuto duro fino ad oggi, NON MOLLIAMO.
Io sono con il DIRETTORE.
Alessandro Magno per Juvemania.it
ORGANIZZIAMOCI SCRIVE AD ANDREA AGNELLI
CHI SIAMO
Caro presidente, nel corso della manifestazione, organizzata da calcio GP, lei ha auspicato una maggiore coesione del popolo bianconero e noi di “Organizziamoci “ rispondiamo: presenti!Le sue considerazioni, sull’evidente divisione dei tifosi con molteplici istanze avanzate in ordine sparso, confortano, il nostro tentativo di trasformare le singole voci in azioni unitarie e per questo, abbiamo deciso di rivolgerci direttamente a lei. Sperando che abbia avuto notizia, vista la sua attenzione per il Web, del progetto oramai noto come “Organizziamoci” che è una federazione di alcune tra le tante sigle che fanno capo ai tifosi juventini, nata per difendere il patrimonio sportivo, rappresentato dalla Juventus. Dando maggiore incisività alla battaglia su calciopoli, affiancandosi, alla società che per ragioni di opportunità non può esporsi più di tanto. E con la quale vorrebbe ricercare un dialogo, su tutti gli argomenti. Fornendo, da tifosi, un contributo anche per programmare il futuro. Di questo vogliamo parlarle con la presente lettera che, dopo quelle del 10 e 19 maggio, rappresenta la nostra terza iniziativa. Prima di addentrarci nei dettagli riteniamo, doveroso informarla di chi oggi ha sposato la causa juventina attraverso “Organizziamoci”, ma anche di chi con attenzione ne sta seguendo l’evoluzione. Al momento possiamo dire con un pizzico di orgoglio che siamo la voce di:
Juvenews, Canale Juve, Juve Central, Nobiltà Gobba, Forza Juve blog, Juvemania.it, il blog di Alessandro Magno, Io juventino.net, Cronachebianconere.blogspot.com, Calabrone37.blogspot.com, Il pallone racconta, JuventusTheBest Forum, Juve forever.net, Blog spot.com, La Divina Juventus.
Inoltre, alle iniziative di “Organizziamoci” è stato dato ampio risalto sui seguenti siti o blog:
Ju29Ro, Tutti pazzi per la Juve attraverso la trasmissione radiofonica, http://smillamagazine.com – http://www.liquida.it – http://calciototale.netsons.org – http://www.socialsport.net – http://www.parrotized.it – http://www.blogcalcio.info – http://www.wikio.it – http://oknotizie.virgilio.it – http://www.testadicalcio.com – http://www.ciaojuve.com –
ASPETTATIVE DELUSE
E’ forse superfluo rimarcare che a un anno dal suo insediamento, le attese dei tifosi juventini siano andate del tutto deluse. Abbiamo, però, la presunzione di essere tifosi razionali e, quindi, coscienti delle difficoltà che ha dovuto affrontare per una gestione precedente non proprio felice, in un contesto di crisi generale e con l’aggravante delle nuove norme imposte dall’UEFA. Pur tuttavia, sul piano sportivo è stato fatto davvero poco e non riusciamo a trovare elementi positivi in una stagione che si può, tranquillamente, definire disastrosa. Non ci aspettavamo miracoli, ma, almeno, come probabilmente anche Lei si augurava, un’inversione di tendenza. Prendiamo atto che non c’è stata e guardiamo, comunque, avanti.
LE NOSTRE “LINEE GUIDA”
Da tifosi, ovviamente, sogniamo i grandi nomi, ma come Le dicevamo stiamo con i piedi per terra e comprendiamo quanto sia difficile, oggi, portare a Torino i cosiddetti Top Player, che, in ogni caso, da soli non fanno una squadra. Auspichiamo, perciò, che prima si costruisca un telaio solido, e poi si pensi ai campioni, evitando così l’errore commesso dalle avversarie della grande Juve, che ipotizzavano di colmare il gap, acquistando il Ronaldo di turno. Sia chiaro che noi i campioni li vogliamo, ma solo se funzionali a una vera squadra, perché solo un solido assetto di partenza è il giusto viatico per tornare grandi. Questo, presumiamo fosse il vero obiettivo della scorsa stagione e da questo, occorre ripartire. Continuiamo, ad ogni modo, a fidarci di Lei, convinti che dopo un anno d’esperienza si ponga rimedio a errori evidenti anche se forse inevitabili. Non ci sembra opportuno, fare nomi e indicare, cosa si possa salvare, perché in questi casi è impossibile avere uniformità di giudizi, ma le prime mosse sembrano andare nella direzione da noi auspicata. Ed è apprezzabile che si sia cominciato, cambiando la guida tecnica che con tutte le attenuanti del caso, ha fallito per tutti gli aspetti che le competevano. L’aver optato, poi, per un giovane emergente ed entusiasta, per il suo passato bianconero, oltre le considerazioni tecniche sempre opinabili, è il segnale che da parte della società vi sia l’effettiva volontà di realizzare un progetto che duri nel tempo con la certezza che non sarà ripetuto l’errore fatto con un’altra icona bianconera come Ferrarra, abbandonata a se stessa. Vi sono comunque altri aspetti che intendiamo portare alla sua attenzione. Il primo riguarda la piaga degli infortuni cui in qualche maniera occorre porre rimedio e la preghiamo di valutare attentamente il problema, cominciando dai campi d’allenamento perché la Juventus non può permettersi di ripartire con un handicap simile. Ciò che, però, ci sta particolarmente a cuore è la difesa della dignità bianconera. Lei, spesso si è rivolto direttamente ai tifosi e di questo la ringraziamo, ma le chiederemmo, semmai, di trascurare noi, riservando la sua attenzione alla difesa della Juventus. La nostra è una squadra che ha fatto la storia del calcio italiano che oggi come in passato è presa a bersaglio, ma in più è derisa e sbeffeggiata in modo intollerabile. Della Juve oramai si approfittano: gli avversari, in campo e fuori, le istituzioni calcistiche e i media e non ci riferiamo solo a calcio poli che per una volta tralasciamo, anche se, qualcosa di più concreto, prima o poi, dovrà dirci.
Presidente la esortiamo a lasciare da parte le parole al miele per gli juventini e a esternare, invece, il risentimento del popolo juventino nei confronti dei troppi detrattori. Difenda la nostra Juve dopo le partite, quando siamo attaccati, indipendentemente dalla prestazione. Risponda a tono ai suoi colleghi presidenti che non perdono occasione per gettare fango sulla nostra squadra. Pretenda il rispetto, non favori, da chi come Figc, Lega e mezzi di comunicazione, senza di noi sarebbero costretti a chiudere bottega. Questo sarebbe il modo giusto, per farci sentire la sua vicinanza e questo, ci aspettiamo da Andrea Agnelli tifoso della Juve. Volendo adoperare un termine abbastanza abusato, quelle che le abbiamo illustrato, hanno la presunzione di essere le nostre “linee guida” che, converrà, rappresentano solo un indirizzo senza entrare nel merito di questioni che ci appassionano, ma non ci competono. Noi siamo, infatti, per il rispetto dei ruoli e siamo al fianco della Juventus. E Lei?
L’APPELLO
Presidente, non ci abbandoni e continui nel solco tracciato dall’Avvocato e dal Dottore, cui dobbiamo l’orgoglio, di esser tifosi di una squadra unica. Ci aiuti a mantenere viva la nostra passione che prima delle vittorie, chiede che sia ridata dignità ai colori bianconeri. Noi non molliamo, ma come per gli amanti che si sentono traditi, dopo un periodo di rifiuto della realtà, e tanti tentativi di riprendere il rapporto, potrebbero subentrare, la rassegnazione e il conseguente distacco.
Domenica 22 maggio si è tenuta la convention Juventus ieri, oggi e domani organizzata dal settimanale Calciogp presso il centro incontri della regione Piemonte a Torino, sono intevenuti : Giancarlo Padovan, Roberto Beccantini, Gianni Balzarini, Claudio Zuliani, Enzo D’Orsi e una nutrita rappresentanza di ex giocatori della Juve, con la presenza dell avvocato Andrea Galasso, moderatore Massimo Zampini
E noi di Alessandromagno blog c’eravamo: il dibattito ha mantenuto una linea equilibrata , dove sono emersi soprattutto gli stati d’animo e lo scoramento del presente, molti i parallelismi con il passato e tanti interventi sulla questione calciopoli.
Numerose le rappresentanze dei gruppi di tifosi attivi nel mondo del web che hanno fatto sentire la propria voce, ma poi, ad un’ora dal termine ..una visita inaspettata ..viene annunciato l’arrivo del presidente Andrea Agnelli. Entrato insieme a due collaboratori si è seduto tra il pubblico e con pazienza ha ascoltato due interventi dalla platea , un contributo di Giancarlo Padovan e una testimonianza d’affetto dell’avvocato Galasso. A questo punto Zampini con una brillante battuta cede la parola al Presidente … il pubblico si alza in piedi e applaude, improvvisamente la sala prende vita, nonostante il tanto dire di quest’anno e i dolori de la stagione passata, l’emozione è crescente e così come per magia tutto viene dimenticato perchè la sua presenza in quel determinato momento riempie di luce tutta la sala.
Il dottor Agnelli ringrazia per gli applausi che simpaticamente dice di non meritare, ed inizia così il suo discorso, sintetico ma chiaro, il tono è rassicurante, Andrea Agnelli vuole tranquillizzare il pubblico dicendo che in Juventus si lavora bene e seriamente ,e che gli acquisti sono stati fatti a dovere valutando diversi aspetti e pareri, Andrea chiede pazienza e ottimismo sia per la questione calciopoli che per un ritorno competitivo in campionato e champions, si dispiace di quanto accaduto senza cercare giustificazioni ma facendo riferimento ai numerosi infortuni. Andrea Agnelli confida una preoccupazione: ritiene che l’universo dei tifosi si stia dividendo, che non sia più quel gruppo omogeneo che caratterizzava il nostro tifo, il Presidente sicuramente intuisce che i tifosi sono stanchi ed esasperati ma non ne giustifica gli atteggiamenti negativi, soffermandosi su certi cattivi comportamenti di alcuni gruppi che manifestano il loro disappunto fischiando i giocatori durante gli allenamenti, gesto che condanna e invita a non fare più, “nonostante il momento contingente come potete pensare che i ragazzi si sentano e come affrontino l’allenamento? E con quale entusiasmo?” invitando alla calma e riflessione chiede, Andrea Agnelli di sostenere la squadra, di non lasciarla sola, concedendo fiducia e garantendo da parte sua, di essere sempre presente e di lavorare per migliorare le cose.
Con questo appello Andrea Agnelli saluta e si avvia verso l’uscita, ma la gente vuole vederlo, vuole parlargli, vuole stringergli la mano, lui ha pazienza, offre sorrisi a tutti, si ferma per posare amichevolmente per qualche foto.
La convention è finita, mi allontano osservando la piccolissima folla intorno a lui , e mi rendo conto che alcune persone sebbene in un antefatto non molto felice, solo con un gesto o una parola ti fanno dimenticare tutto, dandoti tantissimo, perchè ieri chi c’era è stato felice e oggi, terminato il campionato siamo tutti un po’ più speranzosi e carichi di quell’entusiasmo perduto.
Luna23
Forse con una giornata d’anticipo abbiamo avuto l’annuncio: Delneri è stato licenziato: lo sapevamo che sarebbe accaduto era una questione di giorni e di ore, sarebbe bello stappare una bottiglia di champagne e brindare al futuro pieni di speranza, in realtà non so come si sentano gli altri tifosi ma io sono triste, perchè è stato un altro fallimento, perchè nessuno di noi voleva questo ma ciò che mi ha colpita è stata la sua indifferenza e presunzione, nessun “mi dispiace, ho sbagliato”.
Siamo d’accordo che non esiste un solo colpevole, e che in questa vicenda, tutti hannno ragione e tutti hanno torto, ma non una parola, un pentimento, un desiderio di scuse, non è venuto fuori.
Leggendo le righe dell’ultima conferenza stampa a parte i soliti ringraziamenti e le frasi di circostanza, non c’è un momento di riflessione, di senso di colpa, quasi come dire “chi non mi vuole non mi merita”, eh però gentile allenatore qualcosa non è andato nel verso giusto. Gigi Delneri è stato scelto e desiderato, mai allenatore del dopo B è stato così sostenuto, possibile che tutti abbiano sbagliato meno lui?
Considerarsi una vittima, un incompreso, è preludio della colpa, certo costa di più ammettere i propri limiti i propri errori, eppure il sig. Delneri è stato lautamente ricompensato per costruire la Juventus e gli si chiedeva poi solo un quarto posto: “la Juventus non ha tempo” da questa risposta si evince che il primo da non essere da Juve fosse proprio lui, che non aveva capito niente e che la Juve non solo non ha più tempo ma anche pazienza, era orgoglioso del gruppo? Ma quale gruppo .. non siamo mica ciechi? non capisco come giustifichi la squadra ridotta com’è, in grado di reggere al massimo un pareggio.
Con un sospiro di sollievo, ci troviamo noi tifosi di nuovo a fare i conti con qualcun’altro che se ne va sbattendo la porta “Addio Juventus crudele”, mai accaduto nella nostra storia, che ormai andrebbe accuratamente riscritta.
E’ difficile augurargli “buona fortuna” come sarebbe di buona creanza, per noi tifosi della Juve, che abbiamo avuto la fortuna di poterci affezionare ai nostri allenatori, di aver voluto bene a molti giocatori.
Meglio non parlare, meglio il silenzio, anche questa volta ci troviamo ad assistere nuovamente al solito film, nella speranza che un giorno finisca ..così per trovare un po’ di pace.
Luna23
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