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Allora si puo’ vincere ad Oporto anche senza Bonucci.

 

Articolo di Alessandro Magno

 

C’è gente che è riuscita a farmi diventare un fan di Allegri. Giuro non lo sono mai stato ma quando è troppo è troppo. Forse frequento troppo i social, è il caso che mi disintossico, ma le cose che ho letto in questi due giorni sul caso Bonucci fanno sgomento. Fermo restando pochissimi che sono stati coerenti, parecchi hanno sbroccato di brutto e senza contegno. Siamo arrivati a gente che pensava che senza Bonucci avremmo perso sicuro, e che cavolo neanche questo Porto, che ci fece tutti contenti quanto lo pescammo, fosse diventato tutto una volta il Real Madrid. Alcuni si auspicavano addirittura la nostra sconfitta oggi per poter vedere il mister esonerato. Reo di esser stato troppo severo quando fino a ieri l’altro qualcuno di questi tifosi lo accusava di troppo lassismo. Follia. Allora forse è bene chiarire in primis questo episodio che lascia iterdetto pure il sottoscritto fermo restando che considero Bonucci un mio idolo. Battibecchi fra giocatori e allenatori ne sono sempre capitati in ogni dove compresi alla Juve. Da noi queste cose sono sempre state punite in modo molto deciso addirittua giovani che non stavano alle regole venivano mandati a giocare in provincia, per redenzione, è capitato a Causio come a Marocchino. Il secondo che era promettentissimo ad esempio non fu neppure piu’ richiamato. Dicevo alla Juve queste cose non sono mai state fatte passare se non sotto la gestione allegri appunto, dove c’è stato effettivamente un po di lassismo. Tempi che cambiano. Fu fatto passare ad esempio il ”cagon” di Tevez, qualche capriccio di Khedira , Mandzukic, Higuain e Dybala, mentre si fu abbastanza decisi con Vidal e Caceres che furono dati via in quanto principalmetne non conducevano una vita consona allo stile del club. Ecco se errore c’è stato, è stato in passato, lasciare che alcuni giocatori mancassero di rispetto al mister senza pagare dazio. Non con Bonucci. Leo non sappiamo se ha fatto solo quello che si è visto o c’è dell’altro avvenuto magari negli spogliatoi, tuttavia quando ci sono delle regole ci sono per tutti che tu ti chiami Bonucci o Kean, che tu giochi contro il Foggia o in Champions League, per questo se la Juventus ha preso una decisione di questo tipo alla vigilia di una partita importante avrà avuto i suoi buonissimi motivi. A meno che qualcuno non pensi che Agnelli, Nedved e Marotta siano diventati dei rincoglioniti tutto in una volta o che siano masochisti e amano soffrire togliendosi un giocatore apposta, oppure peggio che la decisione l’abbia presa allegri da sola e imposta alla società. Allegri in quanto mister poteva prendere una decisione tecnica cioè di tenere Bonucci in panchina, ovviamente non poteva e non puo’ prendere una decisione disciplinare di questo tipo da solo e chi pensa questo non conosce la Juve eppure in quanto tifoso dovrebbe. Per concludere con la ciliegina sulla torta, Conte tenne fuori diverse partite Quagliarella che uscendo dopo una sostituzione disse qualcosa che non doveva dire al suo vice Alessio e di recente ha messo fuori giustamente Diego Costa che gli era venuta voglia di andare in Cina senza sentire prima mister e società. Nessuno ne ha fatto un caso.

Chiarito che si puo’ vincere anche contro il Porto senza Bonucci e direi che con Chiellini, Barzagli, Benatia e Rugani a centrali difensivi non è che siamo messi malaccio, veniamo alla partita. E’ stata obiettivamente difficile. L’espulsione nei primi minuti di un pazzo furioso dei loro guarda caso ex inter per doppio giallo che poi era quasi un doppio rosso, alla fine non è che ci ha avvantaggiato molto. Se il Porto prima abbozzava una qualche strategia e velleità offenisva dopo l’espulsione e l’uscita di una punta, si è schierato praticamente con un 4-5 e la partita è diventata una specie di Juve – Crotone. Alla fine c’è voluta molta molta pazienza e un pizzico di fortuna che era mancata prima, quando abbiamo preso un palo e qualche pallone è uscito di poco. Una volta sbloccata come appunto una Juve – Crotone qualsiasi, fatto uno, potevano esserne fatti cento. Infatti la Juve spesso è andata vicino al terzo. Bravi i giocatori ad avere la pazienza necessaria , bravo e fortunato Allegri che ha azzeccato i cambi e qui mi sono fatto delle sane e grasse risate, perchè anche io non so se questo allenatore è stato geniale o fortunato, pero’ mi sono venute in mente le faccie di quei sciocchi che per odio verso Allegri, magari non hanno potuto nemmeno godere dei nostri gol, poveri stolti. Detto che anche io come penso molti, avrei fatto uscire Mandzukic pressocchè inesistente, al posto di un vivace seppure impreciso Cuadrado. E’ arrivato il primo gol di Pjaca e poi subito dopo quello di Alves che come attaccante lo sappiamo non si discute. Non mi sono divertito in verità del gioco. La partita non mi è piaciuta e seppure la Juve l’ha dominata in lungo e in largo non è che mi ha dato quell’impressione di poterla vincere sicuramente, anzi ho temuto per un pari beffardo fino al primo gol. Alla fine va bene così la qualificazione è praticamente in tasca e possiamo già guardare agli altri con serenità. Certo mi piacerebbe vedere una Juventus piu’ cazzuta in Europa piu’ schiacciasassi. Gli uomini ci sono chissà se prima o poi arriva pure la mentalità.

Pagelle Porto – Juventus 0-2

 

Pagelle di Alessandro Magno

Buffon 6 Al limite dell’inoperoso. Tocca qualche pallone sul giro palla e su qualhce presa alta. Un solo mezzo brivido su un colpo di testa che controlla andare al lato.

Lichtsteiner 6 Gioca la sua partita. Non disdegna mai di sovrapporsi a Cuadrado e spesso si spinge anche in area.

Barzagli 6 Si sostituisce bene a Bonucci nell’inizare l’azione e controlla egregiamente i suoi avversari. Ci vuole ben altro che gli avanti del porto per scalfire la roccia.

Chiellini 6 Piu’ intraprendente di Barzagli come è giusto che sia sorprende per i rasoterra precisi che serve spesso ad Alex Sandro e alla fine si concede un apertura di destro verso Dani Alves. Migliorato.

Alex Sandro 6,5 Sempre corsaro è con Cuadrado quello che crossa di piu’. Spesso i suoi cross sono molto pericolosi come le sue incursioni.

Pjanic 6,5 Una partita iniziata con il freno a mano tirato ma conclusa in sapiente regia. Nervoso si calma alla distanza e la sua prestazione ne giova.

Khedira 6 Molto attento tatticamente a chiudere in copertura, cerca qualche sortita fra le maglie della rete difensiva del Porto , ma centralmente è praticamente impossibile.

Cuadrado 6 Propositivo come sempre ma piu’ confusionario del solito molti passaggi sbagliati e cross non precisi ma certo non si risparmia.

Dybala 6,5 Fino al primo gol gli unici lampi di luce sono arrivati da lui e da un tiro di poco fuori di Higuain. Meritava il gol per impegno.

Mandzukic 5 Onestamente non mi è piaciuto per niente o quasi. E’ servito pochissimo davanti e qualcosina ha fatto dietro. Non brillante credevo onestamente uscisse lui e non Cuadrado.

Higuain 6,5 Soffre in queste partite in cui non ha spazi e gli arrivano pochi palloni cio’ nonostante si batte bene in area e cerca di non sprecare quel poco che gli arriva.

Pjaca 7 Entra e decide la partita e allora diamogli un bel premio con un voto alto visto che spesso ha preso insufficienze.

Dani Alvez 6,5 Lo sappiamo che come attaccante è forte.

Marchisio sv

 

Allegri 7 La vince con i cambi ma l’incubo 0-0 c’è stato ed a lungo pure. La squadra non è stata brillante come in altre occasioni anche se ha fatto sempre la partita, ma ripeto: 2 cambi e 2 gol ha ragione lui.

Juventus 6 Lenta e troppo compassata. Ha dato quasi sempre tempo al Porto di ragionare. Poco arrembante l’ha risolta negli ultimi 20 con i cambi pero’ è stata onestamente una partitaccia da guardare anche se va sottolineato il non gioco dell’avversario.

Arbitro 7 Diciamo sempre che in Europa gli arbitri certi falli li fischiano e infatti questo al quarto fallo da giallo su 4 fatti, al 26mo del primo tempo manda uno dei loro sotto la doccia e in casa loro. Ineccepibile.

Una seduta dallo Juventinologo…

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Articolo di Juventinologo

 

Vi piace parlare di calcio e quindi di Juve? Non c’è niente di meglio di una seduta dallo Juventinologo: finalmente un professionista presuntuoso, saccente e per nulla umile disposto a condividere la sua esperienza(?) e la sua competenza (smisurata? Così dicono…), con voi. Non ci saranno lettini su cui stendervi né analisi di alcun genere, solo e soltanto chiacchiere genuine da bar e soprattutto da blog. Perché è anche questo il bello del calcio, è questo il bello del web. Parliamo di calcio, quindi di Juve, e chi meglio dello Juventinologo può farlo? Perché potrete fare il giro del mondo in ottanta giorni, raggiungere il centro della terra o toccare le stelle con un dito e vi assicuro che difficilmente troverete qualcuno che ne capisce di calcio più dello Juventinologo. Bene. Cominciamo. Di questi tempi, lo scorso anno, assistevamo alle cessioni di Vidal, Pirlo e Tevez; tre campioni, tre uomini squadra. Il primo è, ad oggi, ancora uno dei primi tre centrocampisti di rottura al mondo, non è stato sostituito ma ha fruttato alla Juventus un’ottima plusvalenza. La cessione di Pirlo era inevitabile, quella di Tevez frutto dell’ingenuità e dell’eccessivo buonismo di Marotta (non voleva tornare in Argentina per stare con la famiglia? Ah… e adesso?). Abbiamo visto poi partire Llorente, anche lui a zero come Tevez, altra eccesso di generosità del nostro amato dirigente sportivo. Discorso a parte per Coman: più di venti milioni incassati per un giovane dalle belle speranze desideroso di giocare esterno potevano sembrare un grosso affare. Potevano sembrare, appunto. Sono bastati un assist (bello) e un goal (molto bello) per farci tornare con i piedi per terra… e per farci uscire dalla Champions. Ma meglio lasciarci alle spalle il passato e guardare avanti e dunque, vediamo un po’ i soldi incassati come sono stati investiti. Abbiamo visto arrivare Hernanes, Alex Sandro, Lemina, Zaza, Mandzukic, Khedira, Rugani, Neto e Dybala. Ebbene, dei giocatori citati forse solo uno, per continuità e talento, è stato decisivo per i trofei della passata stagione. Sì, parlo di Dybala. Certo, non ha sostituito Tevez completamente (un campione come lui è insostituibile), ma possiamo dire che lo ha fatto al 70%. Gli altri? Hernanes è stato il vero flop della passata stagione, inutile girarci intorno: da trequartista non ha quasi mai giocato, da regista dopo un inizio da panico si è fatto trovare sempre pronto anche con discrete prestazioni ma, bisogna dirlo, non tali da giustificare la cifra pagata. Ma abbiamo fatto fare minusvalenza all’Inter, questo è l’importante… Alex Sandro grande prospetto, grande talento, ma quando si ha davanti uno come Evra che, non si sa ancora per quale motivo, pretende di essere titolare e, soprattutto, riesce ad esserlo non è facile esplodere. Soprattutto quando gli viene rinnovato il contratto anche dopo non aver spazzato quel pallone dalla propria area di rigore al novantesimo contro il Bayern… ma vabbè. Lasciamo perdere. Khedira è un grande giocatore ma ha seri problemi fisici che andrebbero trattati con altrettanta serietà. Zaza ha la dinamite in quel piede sinistro ma quest’anno è stato considerato, ancora non è chiaro per quali motivi, l’ultima ruota del carro. Mandzukic è diventato l’idolo dei tifosi: grande grinta, grande cuore, goal importanti ma pochi. Alla Juventus serviva un campione come lo era lui ai tempi del Bayern e, purtroppo, oggi non lo è più. Lemina sembra un buon prospetto ma quest’anno è stato più in infermeria che in campo. Rugani ha grossi limiti in termini di attenzione e convinzione. Al momento non è pronto per essere titolare alla Juventus. Crescerà? Speriamo. Neto è un discreto portiere ma, per un ovvio motivo di nome Gigi Buffon, il suo contributo quest’anno è stato praticamente nullo. Dimenticavo il mio preferito: Cuadrado. I suoi dribbling sono spettacolari, le sue ripartenze sono state un’arma in più. Bene, tanti saluti. Chiedere un diritto di riscatto a quanto pare era troppo. Orsù, cosa raccogliamo oggi dai semi gettati nella passata sessione? Un piccolo Argentino che è ormai una certezza. Poi? Hernanes andrà in prestito o verrà fatta minusvalenza. Lemina è stato riscattato ma non è indispensabile, non è un titolare, probabilmente se arriverà un’offerta ci lascerà. Zaza è scontento, non ha e non da garanzie, probabilmente ci lascerà anche lui. Rugani non è affidabile, resterà ma farà panchina. Khedira non è affidabile fisicamente, resterà ma starà in infermeria. Alex Sandro? Speriamo giochi di più. Mandzukic picchia, lotta, stringe i denti, recupera tanti palloni, è l’idolo dei tifosi ma in attacco serve un campione. Lui, bisogna ribadirlo, ad oggi non lo è. Su Neto, che per ovvi motivi difficilmente resterà, si spera di riuscire almeno a fare plusvalenza evitando ulteriori eccessi di generosità (ma ne abbiamo già parlato).

Detto questo è importante essere obiettivi e ammetterlo: del mercato della passata stagione non raccogliamo molto. Grazie alla solidità difensiva e grazie alla pochezza delle avversarie abbiamo vinto in Italia. Perché non abbiamo vinto in Europa? Perché in Europa ci sono precise gerarchie e lasciamo perdere la storica eccezione del Chelsea di Di Matteo, in Europa serve qualità, servono i campioni. Serve chi è in grado con un lancio, con un dribbling, con una giocata, con una punizione, con un’azione solitaria o con un tiro da fuori di risolverti la partita. A tal proposito mi piace pensare che Marotta abbia fatto tesoro degli errori commessi lo scorso anno. Il campione è arrivato subito, si chiama Pjanic (e chi dice che non lo è non capisce nulla di calcio), è arrivato Benatia, che ad oggi insieme a Barzagli l’unico difensore in rosa in grado di giocare in una difesa a quattro. Sebbene non sia un amante degli acquisti a parametro zero e a stipendio smisurato, soprattutto se sono sopra i trent’anni, è arrivato il terzino destro con maggior qualità al mondo: Dany Alves. Nei prossimi giorni sarà presentato Pjaca e tra quelli citati è l’acquisto che mi intriga di più: digerito il boccone amaro della maledetta ricompra di Morata è giunto alla Juventus uno dei giovani più interessanti visti all’Europeo e tutti ci auguriamo che possa fare alla Juventus lo stesso percorso di Vidal. Detto questo, manca qualche tassello per l’attacco che, di fatto, è il reparto che l’anno scorso ha deluso di più. E’ in programma una vera e propria rivoluzione dove solo Dybala è sicuro di restare oltre al nuovo arrivato Pjaca. Gli altri? Tutti in discussione. Arriverà il top? Speriamo. Higuain? Se davvero credete che la Juventus spenderà 90 mln per lui allora siete abili sognatori. Tra l’altro, siamo sicuri li valga davvero? Bisogna essere oggettivi e non vi è niente di più oggettivo dei suoi 8 goal in 48 partite in Europa con il Real, senza contare i suoi errori sistematici nei momenti decisivi della sua carriera: palo a porta vuota contro il Lione in Champions nella stagione 2009-2010, goal sbagliato davanti al portiere al mondiale, due finali di coppa America buttate via e errore decisivo contro il Borussia, davanti al portiere, con la maglia del Napoli. Più probabile e sensato Cavani. A centrocampo bisognerà lavorare bene in uscita mandando via alcuni giocatori al momento non utili alla causa come Pereyra ed Hernanes. Forse anche Asamoah anche se tutti ci auguriamo possa tornare lo stesso dell’era Conte. In definitiva un inizio di mercato da urlo: poste le fondamenta per un’altra grande stagione in Italia e, ci auguriamo tutti, in Europa. Marotta, uno dopo l’altro, sta mettendo su i tasselli di una vera e propria fortezza… speriamo solo che con la cessione del francese non si scopra essere soltanto un castello di carta. Ma è presto per parlarne, presto per disperarsi. Per ora, godiamoci questo inizio.

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