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Senza aiutini

senza aiutini

di Davide Peschechera

A mente fredda. Ho voluto capire perché i due gol sono regolari e non sono stati annullati e perchè Rizzoli ha dato il rigore. Senza sottovalutare “er sistema” che ci ha consentito lo Stadium (prima che crollasse, ovvio). Passa qualche minuto e penso: “Due gol regolari, un rigore sacrosanto, due espulsioni giuste, nessun aiutino. Non è possibile, questa partita è assolutamente da ripetere. Anzi, no. Perché Bergomi a partita in corso conferma: “vince la Roma anche se perde.””.

Il problema del giuoco del calcio è che dopo molto parlare, infatti, tocca giocare. E mentre noi vinciamo sul campo, gli altri chiacchierano. Con la Roma ci si diverte sempre: negli ultimi tre anni tra campionato e Coppa Italia allo Stadium, Juventus-Roma 14-1. Nel dettaglio: Giaccherini, Del Piero, Kjaer, Vidal, Vidal, Pirlo, Marchisio, Pirlo, Vidal, Matri, Osvaldo, Giovinco, Vidal, Bonucci, Vucinic. Ricapitoliamo: 13 gol dei giocatori della Juve più due di romanisti (Osvaldo e Kjaer). Peccato che uno dei due romanisti (Kjaer) abbia fatto gol nella propria porta. Quindi aggiorniamo: le visite allo Stadium sono finora costate alla Roma 4 sconfitte, un solo gol segnato (su rigore di Osvaldo) e 14 subìti. Tutte vittorie nette e incontestabili. Continuando con questa media punti si rischia di forare il tetto dei 100 punti finali (103,44 per esattezza). Il campo racconta di una Juve stratosferica: sempre vincente in casa, con dieci successi consecutivi in campionato. La grinta famelica di Conte ha contagiato il gruppo che da qui si autoalimenta per continuare a combattere, dominare, imporsi. È un gruppo di persone che lavora con dedizione, spirito di abnegazione, con consapevolezza delle proprie debolezze e con l’umiltà dei propri punti di forza. Gli altri, anche se tecnicamente alla pari o superiori, perdono perché non hanno questi ingredienti. L’autostima del gruppo, del mister, della società, dell’ambiente tutto, ha raggiunto picchi quasi impensabili e per la medesima ragione, le ambizioni della Roma hanno subito un brusco ridimensionamento. In fondo, i giallorossi tre gol in una gara sola non li avevano ancora presi. La Roma era imbattuta e aveva subito 7 gol in 17 partite. In una ne ha presi quasi il 50%. Il mister ha la capacità di caricarmi persino dal divano. Dieci trionfi di seguito come nel 1932. Il nono successo casalingo (su altrettante partite disputate), ma soprattutto la vittoria numero 16 in campionato, su 18 gare disputate. Con 49 punti (sui 54 disponibili!) conquistati e con un +8 proprio sui giallorossi, i bianconeri hanno conquistato il platonico titolo di Campioni d’Inverno con 90 minuti d’anticipo. E per la terza stagione consecutiva. Ricapitolando: in campionato il 70,21% di vittorie dal 2011 a ora, il 23,40% di pareggi, il 6,38 di sconfitte (una sola quest’anno, quella di Firenze dopo un primo tempo stradominato). Percentuali derivate da 94 partite, 66 vinte, 22 pareggiate, 6 perse. Un raffronto con Fabio Capello, già sorpassato: per il mascellato 69,74% di trionfi, 23,68% di pareggi, 6,58 di sconfitte. Più otto e vantaggio dilatato, ingigantito. Chi è abituato a vincere ha continuato a vincere, chi si sta attrezzando per riuscirci si è sgretolato prima sotto il profilo psicologico e poi sotto quello tattico. Alla Roma sono cambiate moltissime cose, la squadra è bellissima. Una cosa però, per ora, è rimasta uguale: quando si mette male si perde la testa. Vedi De Rossi. E la faccia. Vedi Totti. Della vittoria della Juve impressiona la consapevolezza della sua forza. Della sconfitta della Roma impressiona che al primo ko è disfatta. Per mentalità e gioco la Roma è la squadra che più si “avvicina” alla Juventus tra le altre. Ma non regge le pressioni. E questo è il male. Nonostante sia tecnicamente forte. Non ci sta che la Roma perda spesso la testa a partita compromessa, compromettendo così anche le successive. Vecchio vizio.

Partita studiata a tavolino, in allenamento. Atteggiamento Juve voluto e cercato da Conte, trasmesso e inculcato ai suoi giocatori. Tanta densità nella nostra area e ripartenze avversarie annullate. Tra il primo e il secondo tempo, però, ci sono state più intensità e meno errori da parte dei nostri e questi due cambiamenti hanno fatto la differenza. Per un tempo non avevamo mai visto la capolista giocare – in campionato – alla pari del suo avversario, persino prudente, quasi preoccupata di non prestare il fianco ai micidiali contropiedisti giallorossi. E’stato bravo Conte a preparare il match, a modellarlo sulle caratteristiche di chi aveva davanti, a frenare quando c’era da frenare, ad accelerare quando è stato possibile. Poi, una volta contenuta la furia giallorossa, non c’è più stata storia. Avesse osato, la Juve si sarebbe offerta proprio ai micidiali contropiedi giallorossi. La Roma, d’altronde, è una squadra che comunque non si sottrae a fare la partita se le si lascia spazio, ma le migliori vittorie le ha avute lasciando il pallino ad altri. Impacciati., infatti, col pallone tra i piedi: poche soluzioni offensive e reparti messo in ombra. Noi se c’è da fare la partita, la vinciamo, e siamo cinici se non la facciamo. Loro soffrono a farla con le piccole e con noi. Ma sono letali nel non farla con le grandi. E noi non glielo abbiamo concesso. Conte ha asfaltato Sassuolo e altre piccole. Garcia no. La Roma è dunque una squadra che se non ha spazi da attaccare o per allungare, perde tanto, nonostante giocatori molto tecnici. il possesso palla fine a se stesso ha messo in mostra pregi e limiti di un attacco che non ha saputo allargare le nostre maglie. Dall’altra parte, c’è stata la straordinaria capacità, maturità e duttilità della Juve di mutare atteggiamento e di vincere entrambi gli scontri diretti, col risultato di 3-0, ma giocando in due maniere diametralmente opposte. Il3-0 di oggi, infatti, è molto simile al 2-0 dello scorso anno contro il Napoli di Mazzarri allo Stadium, ma non al 3-0 di quest’anno contro il Napoli di Benitez. Da grande allenatore, quindi, Conte ha deciso per una volta di non fare la partita e da grande squadra, con umiltà, questi giocatori hanno deciso di seguire il mister e rinunciare alla solita manovra avvolgente. Tanta oculatezza nell’orchestrare le manovre offensive e squadra racchiusa in 35 metri, a muoversi mantenendo queste distanze, questo spazio, in questi pochi quanto efficaci metri quadrati, in fase difensiva. Ci sono molti modi di vincere e molti modi di perdere. E le due cose combaciano quando c’è dominio totale da parte di una sola squadra. Conte ha lavorato anche per Garcia costruendo alla perfezione la sconfitta della Roma, neanche al Bernabeu aveva lasciato così tanto spazio all’iniziativa degli avversari, sintomo che Conte intendeva vincere convincendo, questa volta, prima sul piano tattico che su quello del gioco. Il fine giustifica i mezzi e spesso, per Conte, i mezzi coincidono sempre col fine. L’input era quello di fare la Juve in fase di possesso palla, di limitare gli avversari con grande umiltà in fase di non possesso. E poi i giocatori, al di là degli schemi e delle tattiche. Tevez più di Totti. Pogba il vecchio, 20 anni pesanti e maturi come fossero 40, Pirlo il giovane, 34 anni leggeri e creativi come fossero 17. E tutti gli altri, che hanno fatto il solito, il massimo, il meglio. La Roma come un diesel nel primo tempo, la Juve come un turbo quando, alla prima occasione buona, ha ammazzato subito la partita.

Una Roma che sì ha cercato di giocarsela, ma è stata anche un po’ presuntuosa, visto il risultato. Ai romanisti, infatti, lasciamo la convinzione di essersela giocata alla pari. Il prepartita è cominciato con De Rossi che, qualche settimana fa, aveva affermato che: “Chi ci sta davanti in un momento particolare è stato fortunato con gli arbitri. Alcuni episodi che ci possono stare in un campionato, episodi che si pareggiano nell’arco di una stagione. E noi aspettiamo di pareggiarli“. Messaggi al sistema? Poi il Corriere dello Sport venne subito in suo aiuto e accese la sfida con le solite parole di Turone sbattute in prima pagina: “Turone accende la supersfida «La Juve ha sempre l’aiutino»”. Giornalismo degno della considerazione di cui gode all’estero. Poi Totti: “Roma più forte, vinceremo. Ma attenti, la Juve ha sempre l’aiutino”. Gli ha risposto prima Conte che, in conferenza stampa, non volendo alimentare tensioni pre-gara, interpellato su queste ultime dichiarazioni del capitano giallorosso, sull’insinuazione che “anche questa Juve riceva aiutini” ha risposto: “Ma sai, già potrei obiettare sull’ anche… Guarda, la prendo sul ridere perché è giusto che quando ci sono chiacchiere da bar, da tifosi, bisogna prenderla sul ridere e prenderla in maniera molto serena. Io dico che non ci sono delle risposte da dare a chi fa queste affermazioni. Anzi, io insegno ai calciatori, a chi lavora con me, a chi mi frequenta, che le risposte vanno date sempre sul campo, perché il campo rende giustizia sempre a tutto e a tutti. E dico che in due anni e mezzo il campo ha reso giustizia alla squadra più forte, in maniera anche molto netta e clamorosa alcune volte”. Poi Buffon, prima sul campo e poi ai microfoni, a fine gara: “Aiutino è la scusa di chi non vince mai”. L’unico aiutino che puoi avere, Francesco, e’ quello per salire sull’aereo e tornartene a casa o quello di Rizzoli che non concede recupero per evitare il quarto gol della Juve. Garcìa, poveretto, ha cercato di dare un colpo al cerchio e uno alla botte, forse perché ha capito l’ambiente nel quale si è ritrovato e, proprio in conferenza stampa, all’elenco dei precedenti Juve-Roma dei giornalisti, ha risposto: “Ma cos’è, un corso di storia?”. Ma continuiamo con la rassegna stampa. È il turno di De Sanctis: “Il sistema italiano rende i bianconeri assolutamente più forti. A partire dallo stadio, che è un grande vantaggio. Al di là del risultato, in più di noi la Juventus ha solo gli otto punti in classifica.” Lo ha detto nei giorni scorsi e lo ha ribadito a fine partita. Il Sistema di Morgan De Sanctis o, in altre salse, “Il Palazzo”, o “Il Vento del Nord”, che fa il gioco della Juventus attraverso diversi “aiutini”, che ha permesso alla Juventus la costruzione dello stadio e che implica sudditanza psicologica nei confronti dei bianconeri. Una dimostrazione? Naturalmente la debacle europea e gli arbitri che, in Europa, non subiscono sudditanza. Vedi Grafe in Real-Juve. Paolo Liguori addirittura delirante a Tikitaka, appoggia la “teoria” di De Sanctis e paragona il giallo di Chiellini del primo tempo col rosso di De Rossi e dice che su Castan il pallavolista c’è spinta e fallo. Tutto frutto del sistema, degli aiutini e della sudditanza dello Stadium, naturalmente. Due pesi e due misure di Rizzoli, insomma. Per fortuna che concludono i nostri, Bonucci e Barzagli, dicendo l’uno che “Le parole pre-gara? “Le lasciamo a loro, noi facciamo parlare il campo. Negli ultimi anni a Torino li abbiamo sempre dominati.”, e l’altro: “Ci sono state dichiarazioni che ci hanno fatto girare un po’ lo stomaco e quindi hai un po’ di carica in più quando scendi in campo. Comunque sono cose che fanno parte del calcio, nessuno si è offeso”. Eh vabbè, non sanno perdere. Però poi penso e dico, tra me e me: “Ma che m’importa, se allo stadio c’era David Trezeguet…”

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Una lezione per tutti

 

di Alessandro Magno

Alessio: ”Non oso pensare a cosa poteva accadere se avessimo vinto noi con un rigore del genere”. Potrei non scrivere oltre, il succo di tutto Milan-juventus si racchiude qui, in questa frase di Alessio. La verità è che tanto andò Muntari al lardo che il Milan incassò il suo credito. Non ci sarebbe nulla da ridire se fosse un errore naturale come ce ne sono stati tanti, tuttavia un errore naturale non è, e mi spiego: Intanto è stato messo Rizzoli che in passato ha sempre favorito in maniera spudorata il Milan, stesso arbitro che l’anno scorso non diede un rigore solare a Marchisio in un Inter-Juventus, stesso arbitro che in queste prime partite da arbitro di area ha assegnato un paio di rigori alla Juve. Quindi se la matematica non è un opinione visto che aveva già ”favorito” la Juve dandogli rigori che fra l’altro c’erano, era chiamato a ”rimediare” al suo score. Mettiamoci poi le polemiche degli ultimi tempi lanciate dall’Inter e volte ad accusare soprattutto la Juventus in quanto usufruitrice di non so quale disegno, è il quadro è completo. Per chi non lo sapesse o se lo fosse dimenticato si chiama metodo Carraro quello che diceva agli arbitri: ”Per carità se devi sbagliare sbaglia piuttosto contro la Juve” (è in un intercettazione). Così è stato che Rizzoli al momento di fischiare il rigore era in dubbio e ci ha messo un lasso di tempo non indifferente ad assegnarlo. Il tempo necessario a pensare: ”E se fosse che c’è e non lo dò sai che casino fanno? Male che va se non c’è amen… male minore” e in effetti lo dà. Ripeto nessuna polemica da parte mia o piagnisteo per errori che possono capitare, anche macroscopici come fu quello di Muntari, tuttavia ho il brutto sospetto che questo sia indotto e di conseguenza lo denuncio. E veniamo a Muntari così chiudiamo la questione rigore. E’ bene sapere (sempre per chi non ha memoria) che il famigerato gol di Muntari fruttò alla Juventus un solo misero punticino, mentre questo rigore al Milan ne frutta tre. Come è bene sapere che in quella sfida l’arbitro sbagliò anche a sfavore della Juventus annullando ingiustamente un gol a Matri e non espellendo Mexes. Ieri la Juventus invece non ha goduto di nessun contrappeso di sorta. Va da sé che questo tormentone, come piace raccontare le cose al mondo antijuventino, non finiva mai e forse neppure finirà ora, mentre questo di ieri fra poco nessuno ne parlerà più. Devo dire mi son piaciuti molto Buffon, Bonucci, Alessio e Marotta che seppure senza portarla a giustificazione della sconfitta, in ogni tv hanno rimarcato come il rigore non ci fosse, come son cose che capitano sempre in tutti i campi e come solo esclusivamente quando capitano in favore della Juventus si alzano polveroni. Spiace che han colto il senso di tutto questo solo Collovati e Sacchi. Cesari a Mediaset e la D’Amico a Sky, sorridenti e con la faccia di quelli che ”son cose che capitano” quando le altre volte son stati i primi a rigirare il coltello nella piaga, non hanno colto o non hanno voluto e ad ogni modo sono senza giustificazioni. Cesari addirittura fa arrabbiare per come è scuro in volta quando commenta episodi a favore della Juve e come sorrideva ieri mentre diceva che il rigore non c’era.

E veniamo alla prestazione della Juventus. Sapevamo che la Coppa ci avrebbe tolto energie e abbiamo sperato che si facesse un ampio turn over. Questo non è stato fatto sempre o e stato ridotto ai minimi termini. E’ lo stesso errore che ha portato il Napoli l’anno scorso a perdere tutti i treni. Alcuni giocatori ieri sono stati inguardabili e impresentabili. Isla mi spiace ma non mi convince, per spendere 18 milioni per questo, ragazzi davvero andiamo a comprare Peluso o facciamo giocare Padoin. Non mi interessa se si è infortunato non siamo una fatebenefratelli, recuperi e quando ha recuperato bene, giochi, altrimenti non se ne parla. Ieri ha centrato puntualmente Costant (avessi detto Garrincha) in tutti i cross effettuati. Vucinic poi è stato di un inguardabile che fa male persino a vederlo in campo fino al 90mo. Continuo a ripetere che a darci a noi questo per 15 milioni e prendere con 18 Osvaldo, l’affare l’ha fatto la Roma. Non che Vucinic sia in sé e per sé scarso, oppure che non abbia dei numeri. Il fatto è che questi numeri escono sempre più di rado che nemmeno al superenalotto. Ha un problema grosso che si chiama voglia di giocare o grinta, di cui ne è palesemente sprovvisto. Per non parlare poi della scelta di Alessio di tirare fuori Quagliarella per Giovinco. Seba è un altro inconcludente come Mirko, e messo in coppia con lui, fanno l’attacco più cazzaro che io abbia mai visto in vita mia nella Juventus. Scusate ma ho una particolare idiosincrasia per questa coppia d’attacco. Spero un giorno di sbagliarmi e vedere Giovinco e Vucinic realizzare valanghe di gol. Allora ne farò ammenda. Al momento questi due li sopporto già poco singolarmente, insieme mi iniziano a creare proprio una sorta di repulsione.

E veniamo a Quagliarella. Il gesto che ha rivolto ad Alessio è sbagliato anche se lo capisco. Comprendo che pur avendo giocato non bene , lui possa ritenersi discriminato dal fatto di uscire sempre e Vucinic (che fra l’atro a parere mio aveva giocato peggio) mai, tuttavia se come pare ha rivolto delle frasi ingiuriose al suo mister deve esser necessariamente punito e deve essere obbligato a chiedere scusa a tutta la squadra. Ora torna mister Conte e deve fare un poco di ordine nello spogliatoio, già con il Chelsea c’erano state alcune avvisaglie di questo. I giocatori devono stare al loro posto e tutti devono esser parte integrante del progetto alla stessa stregua. Figli e figliastri non ce ne devono essere. Si deve smettere di proteggere Vucinic come fosse un oracolo che non è. Anche lui si metta a disposizione della squadra e scenda dagli altarini. Inizi ad avere un atteggiamento più da giocatore della Juventus. Così come mi pare ci si sia dimenticati completamente di Pepe (che ok fin qui era infortunato) e soprattutto Giaccherini, uno che la sua parte l’anno scorso l’ha fatta alla grande. Uno che permetteva a Conte di adottare moduli diversi. Altro problema questo del 3-5-2 superblindato. Ieri si è preferito continuare alla stessa maniera tutta la partita e poi non si è vinto. Anche con la Lazio si è fatto lo stesso. Dove sono finiti quei campi di modulo da 3-5-2 a 4-3-3 e viceversa che tanto scombussolavano i nostri avversari?

Ho fiducia in questa Juventus è in Antonio Conte, le altre (anche quelle che ci hanno battuto) sono mediocri. Ieri sarebbe bastata una mezza Juve per fare almeno 1-1. Questo campionato lo possiamo perdere solo noi e sono convinto che con un poco di accorgimenti non lo perderemo.

articolo pubblicato anche su Juvemania.it e ladivinajuventus.it

Milan-Juventus domenica 25 novembre 2012 – Milano Stadio Meazza – “oh! Che grandi occhi che hai …per vederci meglio!”

 

di Luna23

 

Non so voi, ma io sono di umore nero, sono così arrabbiata che ho rimandato la mia disamina a questa mattina ore 5.53 per sbollire la rabbia, di fronte ad una “vittoria” quella del Milan studiata a tavolino. Il Milan e la sua proprietà può essere contenta di aver trionfato con un bel rigore regalato dall’arbitro Rizzoli, la prossima volta che ci ricapiterà questo arbitro gli regalerò un paio di occhiali che tra poco è Natale.

Fino adesso Milano  l’è un gran milan, tra Inter e Milan, le vittorie di riff o di raff sono state garantitite, e visto l’intenzione dell’ex premier di ricandidarsi in politica, quale migliore occasione per regalare una bella vittoria ai tifosi milanisti contro la Juventus che l’anno scorso li ha fatti tanto arrabbiare? La partita era destinata a finire in un pareggio, risultato più che corretto, visto che noi abbiamo giocato la peggiore delle nostre fino adesso. Abbiamo operato  peggio che si poteva, oltre all’attacco, l’inconsistenza  è arrivata  dal centro campo, le cui azioni  meglio dimenticarle, un record tra palle perse, passaggi sbagliati e azioni prevedibili. Io non sopporto una cosa: martedì scorso assistiamo ad  una Juventus che sembrava passeggiasse sulla luna, che ha battuto e bloccato niente po po di meno che la più forte d’Europa, ieri a parte El Shararawi, ci siamo fatti mettere sotto da un pool di giocatori meno che mediocri. Ma perchè?

I nostri hanno disputato un disastro di partita, chi non si è annoiato alzi la mano .. svogliati e rinunciatari, quasi consapevoli di come dovesse  andare a finire, sugli attaccanti stendiamo un velo pietoso, e  mi ha stupito il centro campo, solitamente perfetto, ieri disorientato e inefficiente, nemmeno Pirlo, espertissimo dell’ avversario  ha fatto poco o niente.

Al posto dell’allenatore Alessio mi deve spiegare perchè, ha lasciato Isla tutto un tempo e i primi dieci minuti del secondo, non solo ha fatto niente ma ha passato la palla agli avversari praticamente sempre, per non parlare di Bonucci e Vidal, distratto e poco presente. Marchisio avrò toccato si e no tre palloni, Vidal  non pervenuto, Vucinic no comment, e con una formazione così,  poco si può fare, al suo posto cosa avrei fatto? Con solo tre cambi a disposizione e metà formazione da cambiare sarebbe stata  comunque dura raggiungere una vittoria, il pareggio era il massimo a cui si poteva aspirare, obiettivo per’altro facilmente raggiungibile, avrei tolto Isla da subito, fuori ruolo e fuori forma, e forse non amalgamato con il resto della squadra, avrei tentato la carta Lichtsteiner, due dei nostri pilastri in centrocampo hanno deluso, Marchisio e Vidal, avrei tenuto piuttosto Asamoha. Il cambio Quagliarella Giovinco non ha modificato nulla, l’attacco  se non supportato da un centro campo super scivola  nell’oblio. Questa Volta Alessio ha davvero sbagliato tutto, formazione e sostituzioni, mi piacerebbe sapere perchè di queste differenze da un giorno all’altro, manco fossimo una squadretta di provincia non riusciamo a garantire continuità di gioco. Il Milan è stato tatticamente povero e di gol ne potevano ricevere anche tre bastava solo ragionare.

Il sig. Galliani, ha espresso un giudizio prima della partita, ha asserito che quest’anno siamo la squadra più forte del campionato, l’anno scorso forse no, dichiarazione che non  mi vede  d’accordo, quest’anno abbiamo dimostrato di non saper   rimontare, situazione che l’anno scorso abbiamo affrontato più volte, e attualmente non ci riusciamo. La sconfitta di ieri  resterà un mistero, quella non è la Juve, per lo meno non  quella di Conte, combattiva e soprattutto reattiva, si era sotto di un gol, bastava fare meno pasticci in area per arraffare un pareggio ed andare a casa meno scontenti e soprattutto, senza regalare tre punti all’Inter .. che giocherà stasera contro il Parma e difficilmente perderà.

Ci sta di perdere una partita anche due, ma non in questo modo ..con un gioco inadeguato persino ad  una partita all’oratorio. Bene detto questo è meglio che si sveglino alla svelta che sabato c’è il derby, altra partita “seccatura”, e il Toro sta contando i giorni, i minuti e i secondi per poterci castigare …

 

 

Milan – Juventus 1-0

http://www.metacafe.com/watch/9447541/

Conte – Un Mister quasi perfetto.

Confesso di averci pensato molto a questo articolo su Inter – Juventus. Non è facile rimanere con i piedi per terra e usare un basso profilo quando tutti intorno ci esaltano. Devo dire che sono contentissimo della vittoria come sono contento della prestazione della squadra in generale. Del Mister poi sono stato sempre innamorato, e da calciatore, e da allenatore, tanto da averne caldeggiato l’arrivo spesso e volentieri. A San Siro abbiamo vinto 2-1 ma se avessimo concretizzato di più il punteggio sarebbe potuto esser più netto . Senza contare la cecità dell’arbitro e del guardalinee sull’occasione del rigore negato a Marchisio. Bellissima la giustificazione dell’arbitro –  hai tirato – ha detto. Complimenti davvero a Rizzoli. Marchisio la prossima volta buttati, perché intestardirti a tirare scusa ? rigore non è quando c’è, ma quando uno si butta evidentemente. Normale amministrazione in questo calcio Italiano malato, dove fa scandalo che l’Inter abbia avuto contro 5 rigori in 8 partite ma non fa scandalo che la Juve capolista nello stesso numero di partite non ne abbia avuto nemmeno uno a favore.

Sulla disamina della partita devo dire che ho seguito tutto il dopo partita sulle varie televisioni, , cosa che raramente faccio e sentito e risentito interviste un po’ di tutti,  compreso del nostro Mister. La situazione per fortuna è molto chiara. Come pregi questa Juve corre più di tutti, gioca sempre ad alti ritmi, fa un pressing molto alto, un possesso di palla quasi sempre superiore all’avversario e ha trovato una quadratura nel modulo con Vidal e Marchisio a sostegno di Pirlo che risultano a volte più indispensabili dello stesso Andrea. Di contro ,  sprechiamo troppe palle-gol , si deve risolvere il problema di alcune amnesie difensive che spesso ci portano a subire gol e  concediamo ancora troppo agli avversari in fase di non possesso palla nelle occasioni in cui non riusciamo a impadronirci presto della stessa. Questi concetti sono tutti molto chiari agli addetti ai lavori e in primis a Conte e questo è incoraggiante, perché vuol dire che si sa dove intervenire per migliorare ulteriormente e diventare una squadra finalmente matura e cosciente delle proprie capacità.

C’è un solo aspetto però di cui non sono convinto ne tantomeno soddisfatto , un aspetto che nessuno ha fatto notare e sul quale voglio discutere con voi sempre nell’ambito di una critica costruttiva volta a migliorare la squadra laddove è possibile migliorarla. Vengo al dunque: Le sostituzioni.

La prima cosa che non mi convince è che le sostituzioni di Conte mi sembrano in generale abbastanza tardive , non capisco ad esempio perché non si possa cambiare un giocatore dopo quarantacinque minuti laddove non giochi bene. Gli da sempre almeno un altro quarto d’ora di tempo aggiuntivo.  Lo ha fatto spesso con Krasic e secondo me anche con Vucinic . Ora , non ci piove , quando uno non è in giornata va tolto. Difficile e raro che dopo un primo tempo anonimo uno rientri come un leone. Sarebbe sicuramente  più opportuno toglierlo subito invece di regalare un quarto d’ora di superiorità numerica agli avversari. Vucinic ad esempio da quando gioca esterno gioca molto bene e ha fatto dei primi tempi stupendi contro Fiorentina e Inter , peccato che nelle seconde frazioni va via via spegnendosi. A mio parere  in entrambe le partite Conte lo ha fatto giocare troppo ( in entrambe è uscito a pochi minuti dal termine). Oltretutto penso sia evidente come Vucinic sia l’unico che corre a cento in una squadra dove tutti corrono a mille , quindi se cala pure di ritmo diventa proprio inguardabile. Veniamo a Pepe . Contro la Fiorentina verso un quarto d’ora dalla fine ha chiesto il cambio e tutto lo stadio si è messo ad urlare a gran voce di toglierlo. Non so se Conte non ha sentito (forse era preso dalla trance agonistica) , fatto sta che dopo cinque minuti a Simone gli son venuti i crampi, ed è dovuto uscire. Contro l’Inter a un certo punto Pepe ha chiesto di nuovo il cambio e Conte invece gli ha fatto finire la partita. Ora se Pepe continua cosi o non è a posto lui che chiede sempre il cambio quando non deve, o è più probabile che Conte lo stia spremendo oltre il dovuto e allora, l’altra volta gli sono venuti  i crampi un’altra volta può succedere che si va a stirare o a rompere . Questo un Mister lo dovrebbe tenere in seria  considerazione e farci più attenzione. Oltretutto, senza pensare al peggio, Pepe deve necessariamente rifiatare un poco se no fra tre partite è morto e gli viene quello che in gergo si dice affaticamento muscolare.

Ultima considerazione sulle sostituzioni di Conte è quella di cambiare il modulo della squadra quando si vince , è già successo nelle ultime tre partite e con il Genoa ci è andata male. Normalmente lui cambia il modulo togliendo una punta e inserendo un centrocampista o un difensore ( nelle ultime tre son entrati De Ceglie, Pazienza, Estigarribia). Questa sostituzione con cambio di modulo annesso in genere provoca un nostro arretramento sul fronte del gioco cosi che una squadra come la nostra, che fino a quel momento gioca la palla e impone il suo gioco, inizia a giocare di rimessa . Ora io non so se questa è una cosa più o meno voluta, casuale , o una mossa tattica . Magari Conte in quei frangenti vuole proprio questo e cioè che allunghiamo la squadra avversaria per poterla colpire di rimessa , con l’Inter ad esempio, anche con una punta sola le occasioni da gol per chiudere l’incontro non son mancate (Del Piero, Estigarribia), tuttavia non capisco del perché regalare palla e campo ai nostri avversari quando con il 4-4-2 continuiamo a tenerli lontani dalla nostra area.

Questo delle sostituzioni secondo me è un aspetto sul quale davvero Conte deve migliorare e lavorare, lui stesso ha detto a fine partita che dobbiamo imparare a chiudere le partite prima , se no ci saltano a tutti le coronarie. Devo dire che gli ultimi venti minuti con l’Inter sono stato davvero in ansia, perché quando hai di fronte squadre con dentro dei campioni , il golonzo ci può sempre scappare , magari su un angolo o su una mischia o su una punizione . E chiudere magari sul 2-2 una partita che potevamo vincere tranquillamente 3 o  4 -1 mi sarebbe spiaciuto davvero tanto .

 

Alessandro Magno

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