scritto da Cinzia Fresia
Nell’ ultima parte di questo campionato, mentre noi Juventini aspettavamo in trepidazione la conquista del quinto scudetto consecutivo, in casa Milan accadeva un “big trouble” dopo l’esonero di Mihailovic a favore di Christian Brocchi. Fin qui tutto normale, tranne che, durante l’avvicendamento dei tecnici, la sig.ra Melissa Satta, compagna del giocatore Boateng, attivo al Milan, esprime pubblicamente un parere negativo circa il lavoro svolto dall’ex allenatore della squadra in cui gioca il marito.
Iniziativa che ha irritato non poco il tecnico serbo, il quale mantenendo un certo aplomb, ha replicato sostenendo che ” sebbene non razzista, le donne non dovrebbero parlare di calcio in quanto non adatte”, frase che ha mandato su tutte le furie la nota conduttrice televisiva Paola Ferrari, la quale sdegnata reagisce apostrofando il tecnico serbo come “un cafone”. Il Mihailovic per salvarsi “in corner” cerca di riparare dicendo: ” ma non tutte le donne sono incompetenti, la D’Amico non lo è” risposta a mio parere ancora peggiorativa nei confronti della categoria, dopo di che il solito grido allo scandalo, botte e risposte, con tanto di “iene” e tapiri consegnati.
Immagino ai tempi di Boniperti fosse successa una cosa del genere in Juventus, quando il giocatore della Juve era un “sorvegliato speciale”, e le mogli vivevano in estrema riservatezza e con una serie di divieti, nessuno le conosceva, venivano fotografate raramente al fianco dei mariti, quindi era difficile riconoscerle per strada. E’ scontato dire che oggi non sia piu’ cosi, e che la moglie del calciatore sia diventato un “ruolo” riconosciuto a tutti gli effetti, per lo piu’ ornamentale ma che accresce il prestigio del professionista stesso soprattutto se la donna in questione e’un personaggio televisivo. Tornando alla vicenda Mihailovic-Satta, ritengo siano stati fatti sostanzialmente 2 errori.
Il primo dalla Satta stessa, la quale non avrebbe dovuto parlare di confidenze o questioni riguardanti i rapporti di lavoro del compagno, ma Mihailovic ha fatto di peggio dando l’unica risposta che non avrebbe dovuto dare.
Le brutte figure si sprecano, e va riconosciuto che in Italia, Il calcio vive un malessere nei confronti delle donne che “osano” giocare o esprimersi verso questo sport, lo tollera ma non lo accetta.
Confesso che non seguo le trasmissioni della domenica sera perche’ mi annoiano, ma ascoltando comunque le addette ai lavori ufficiali, giusto per farmi un’idea, ritengo che dicano tutto non dicendo nulla, esprimendo concetti semplici, spesso ripetitivi e “passando” la “palla” a qualche opinionista maschio quasi sempre ex calciatore, non che i maschi siano migliori, in fondo lo sport si somiglia e trovare cose originali da dire non è semplice per nessuno conduttori o conduttrici siano.
In realtà, il calcio ha questo mondo satellite dell’opinionismo che è molto variegato, basta seguire alcune trasmissioni di emittenti secondarie per scoprire che di gente che si autodefinisce competente di calcio c’è n’è tantissima.
E questo fa capire che questo sport fa parlare tanto, spesso anche troppo, le trasmissioni dei canali ufficiali preferiscono considerare le donne come una gradita presenza che per esigenze di copione si esprimono poco evitando di esporsi più di tanto e per i cachet percepiti fanno bene.
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Chiaramante mihajlovic ha fatto una gaffe però non è totalmente sbagliato ciò che ha detto. Ad esempio se avesse messo vome sogetto “le veline” oppure “le mogli o fidanzate dei calciatori” sarei stato abbastanza d accordo. Non credo la satta abbia grandi conoscenze calcistiche e biateng con brocchi ha giocato e onestamente non ha giocato x niente bene. Su donne in generale qui al blog dimostriamo il contrario. Oltre a scriveee Cinzia infatti abbiamo moltissime lettrici e amiche del blog
Mihailovic avrebbe dovuto o rispondere alla Satta, o stare zitto, delegando in questi casi gli addetti stampa. Bisognerebbe evitare di sollevare polveroni inutili che non servono a nulla se non a produrre pubblicità gratuita
Lo scandalo non sta nelle esternazioni due due protagonisti , ma semmai, perchè si ergono a censori dell’operato degli altri pretendendo di essere sapienti in tutto . Spesso le loro critiche sono esternazioni che lasciano vedere il tifo per i loro colori sociali di cui sono tifosi. La tolleranza non esiste più come pure il rispetto.