Domenica 13 dicembre 2020 Genoa-Juventus ore 18 Stadio Marassi – Genova

Scritto da Cinzia Fresia

The show must go on ..

Ancora sconvolti per la scomparsa del leggendario eroe del Mondiale 1982 Paolo Rossi, il calcio  lo sport continuano, la vita continua, è quello che avrebbe voluto il Campione ed è il messaggio che ci lascia in eredità con quel sorriso contagioso e  ottimista.
Apprendo dalle notizie odierne che la casa di Paolo Rossi in Toscana è stata svaligiata durante il suo funerale, non c’è limite al peggio, il dolore che si somma ad altro dolore.

Mentre il nostro pensiero è ancora vicino a Paolo, la Juventus gioca stasera a Genova, l’obiettivo è il recupero dei punti persi in classifica,  Alvaro Morata ci sarà, la Juventus ha vinto il ricorso circa la squalifica inflitta al giocatore, ma il tecnico a quanto pare  affiancherà Dybala a Ronaldo dal primo minuto della partita.
La vittoria contro il Barcellona è un ricordo e lo scontro di oggi è con una squadra bassa classifica e la Juventus patisce questo genere di partita. Andrea Pirlo ha già’ messo le mani avanti sostenendo che la squadra è dotata di ottimi elementi abili nelle ripartenza e in velocità, situazioni che si ritrovano puntualmente quando la Juventus si trova a combattere contro una squadra il cui obiettivo è la salvezza: Pirlo è ottimista, lentamente gli infortunati stanno rientrando dall’Inter e chi ha giocato in Coppa ha recuperato.

Perciò le premesse indicano che la Juventus può gestire in tutta tranquillità.

 

 

  1. Gentilissima Cinzia…gli infortunati Pirlo non ho capito bene da dove li sta recuperando…dall”inter non credo…per quanto riguarda la notizia del furto in casa del nostro Pablito, forse, credo un cenno al Barone che ha riportato la notizia di prima mattinata andava fatto…giusto per dire.
    #finoallafine

  2. Credo che pirlo dovrebbe riconfermare la squadra scesa in campo con il barcellona per trovare un assetto stabile, potrebbe forse fare qualche cambio sugli esterni ma senza esagerare.

  3. LUCIANO MOGGI RACCONTA PAOLOROSSI

    Da fuori non si può capire quanto possa essere costellata di imprevisti la vita calcistica di un giocatore, soprattutto a livello di infortuni. Chi vi scrive ha costruito la sua carriera andando a scovare i giovani talenti in qualità di osservatore, per poi gestirli in tutte le loro esigenze per farli diventare insieme uomini ed atleti. In quest’ottica capitava di tutto: che alcuni mancassero caratterialmente, che altri non studiassero marinando la scuola. E anche che qualcuno, dotato magari di tecnica calcistica non comune, dovesse essere seguito attentamente per sopravvenute carenze fisiche. È il caso di Paolino Rossi che, venuto giovanissimo alla Juve, ho seguito come si fa con un figlio, certo della sua riuscita come uomo e come calciatore. Non mi ero sbagliato.

    Dicendolo solo a me stesso, penso di essere stato l’artefice della riuscita della sua grande carriera proprio per la mia cocciutaggine nel perseguire l’obiettivo. Lo vidi giocare, appena quindicenne, in un torneo in Abruzzo e poi lo andai a vedere nelle competizioni della sua squadra, la Cattolica Virtus di Firenze. Non ebbi mai dubbi sul suo acquisto, ma solo qualche problema nell’ambito familiare per il trasferimento a Torino, dove giocava già suo fratello che proposi di rimandare a Firenze. Inizialmente il padre oppose delle resistenze, ma poi, rassicurato dalle mie parole circa l’avvenire di Paolo, diede il suo benestare e così i due fratelli poterono scambiarsi la residenza. Paolo venne a Torino e mise in mostra tutte le sue grandi qualità.

    I GUAI ALLE GINOCCHIA
    Poi però, con l’andar del tempo, cominciarono ad affiorare in lui problemi fisici notevoli: era infatti debole nelle ginocchia per mancanza di menischi. Per questo fu difficile trovare una società che lo potesse far giocare e curare. Provai a darlo al Como con un diritto di riscatto della comproprietà, che alla fine i lariani non esercitarono. Non mi persi però di coraggio e l’occasione capitò quando GB Fabbri, allenatore del Lanerossi Vicenza, telefonò a Boniperti per chiedergli Vinicio Verza, un giocatore che lui aveva avuto a Cesena con ottimi risultati ma che io, nel frattempo, stavo trattando con il Varese di Guido Borghi, con il quale intrattenevo buoni rapporti per aver acquistato da lui Claudio Gentile. Tentai allora di forzare la mano a GB Fabbri facendogli capire che gli avrei dato Verza solo se avesse preso in prestito anche Rossi, e l’allenatore vicentino, pur di prendere Verza, accettò la proposta.

    Paolo fece la riserva per tutto il girone di andata ma poi, a seguito della morte del centravanti Vitali (in un incidente automobilistico), venne promosso titolare e con 24 reti al suo attivo iniziò la sua carriera di grande campione. Io in quel momento provai la gioia di chi si sentiva ripagato per aver creduto in qualcosa che stava prendendo corpo. In quel tempo fui chiamato dal presidente Anzalone a dirigere la Roma e Boniperti, che evidentemente non aveva molta fiducia nelle condizioni fisiche di Rossi, acquistò Virdis dal Cagliari e perse le buste con il Vicenza di Farina che si assicurò così la totale proprietà di Paolo. Ma ormai la carriera di Rossi era diventata inarrestabile e il Campionato del Mondo del 1982 in Spagna, vinto dalla nostra Nazionale, rappresentò il suggello delle doti da gran campione di Paolo che poi vinse il Pallone D’Oro.

    Pochi mesi addietro Paolo e la moglie Federica vennero a Torino per intervistarmi rievocando quei bei momenti per un docufilm che stavano girando sulla sua vita di calciatore. Ricordo la gioia di quell’incontro che ripercorreva le fasi iniziali della sua carriera, rivedo il sorriso e la felicità di Federica nel rivivere le tappe essenziali che poi hanno costituito l’asse portante della carriera di suo marito. Poi di colpo, e del tutto inaspettata, la tristezza nell’apprendere della morte. In quel momento non ho potuto che piangere al pensiero che le persone buone come Paolo non dovrebbero mai andarsene.
    E non parlo del campione, mi riferisco all’uomo.

    Buon pomeriggio

  4. ANDONIO DA LECCE

    “Siamo con l’elmetto…” dopo la vittoria di oggi contro la squadra Amica di sempre. Il Cagliari.
    Per quanto riguarda labfrase di Andonio oserei dire più con lo scolapasta in testa e non l’elmetto.

    #finoallafine

  5. Queste le formazioni ufficiali di Genoa e Juve che fra meno di un’ora scenderanno in campo al Luigi Ferraris di Genova:

    GENOA (4-4-2):
    Perin; Masiello, Goldaniga, Bani, Pellegrini; Lerager, Radovanovic, Rovella, Sturaro; Pjaca, Scamacca.
    All. Maran

    JUVENTUS (4-4-2): Szczesny; Cuardado, De Ligt, Bonucci, Alex Sandro; McKennie, Bentancur, Rabiot, Chiesa; Dybala, Cristiano Ronaldo. All. Pirlo

  6. sembrerebbe un 4-3-3 a meno che mck non faccia il lavoro che finora ha fatto ramsey

  7. Un pianto il genova non sarà il barca ma difende decisamente meglio. Continuiamo con questo fraseggio asettico fatto di tocchi e tocchetti: dybala irriconoscibile, rabiot un fantasma che gira per il campo, mck in un ruolo non suo. Si arriva lenti sulla trequarti del genoa e poi…. Dio provvederà. L’unico che punta l’uomo è chiesa.

  8. McKennie sta facendo bene, togliendo protagonismo a un Dybala che sembra fuori dagli schemi.
    Ci sta mancando l’ultimo passaggio. Una buona Juve come atteggiamento però che non riesce ad essere incisiva.
    Morata manca come sempre, perché quel ruolo lo fa solo lui.
    Non dovremmo avere problemi a vincerla, la Juve mi sembra esserci con la testa. Ma vediamo di sbloccarla subito.

  9. Primo tempo.
    Partita asfittica nella trequarti del Genoa, e Juve che non è lucida nell’ultimo tocco. Bene Mckennie, uomo ovunque. Dybala invece non pervenuto, sembra fuori dalla manovra…

  10. Un secondo tempo decisamente migliore che ci permette di vincere una partita importantissima ai fini della classifica. Mck mi piace di più nel suo ruolo di centrocampista al posto di un rabiot che mi sembra in regressione. Finalmente in gol anche dybala che nel secondo tempo ha fatto una buona prestazione.

  11. Ho visto solo gli ultimi 35 min e a parte il solito svarione difensivo sul gol loro, la squadra mi è piaciuta.

  12. Vittoria meritata. Nota negativa aver preso il pareggio immediatamente nell’unica occasione in cui il Genoa era venuto avanti.
    Squadra un po’ più viva di quella vista in partite di campionato precedenti. Però difficoltà a fare gol e creare occasioni.

  13. Solite difficoltà perché manca l’uomo dell’ultimo passaggio. Cuadrado non può mettere sempre lui le toppe.
    Ho idea che dobbiamo ancora crescere per ambire alla testa della classifica 🤔.

  14. I TROPPI PULLMAN DI GENOA

    Il comune di Genova non sapendo dove parcheggiarli li ha portati dentro al Luigi Ferraris dove Maran ha saputo posizionarli tutti nell’area di rigore.

    La Juventus ha avuto una SUPREMAZIA territoriale totale senza riuscire a trovare il buco per un’occasione da goal pulita.

    Suggerirei, al riguardo, finiti gli allenamenti rimanere un’ora almeno a provare il tiri da fuori…ogni domenica si trovano di queste difese.
    Nel secondo tempo Dybala su un passaggio(?)spizzato ma allo stesso tempo geniale di McKennie trova il goal(ne aveva veramente bisogno ritrovare il goal per gli abbraccio dei compagni quello di Pirlo in primis), poi si subiamo una rete che non si deve mai prendere.
    CR7 doppio rigore la decide, vittoria importantantissima ma per di più è strameritata.

    Buona serata

  15. Io questa sera ho visto una bella Juventus. Concordo con la disamina di Max. Sto vedendo un pó tutte le squadre di serie A e noto che contro la Juve il gioco è sempre uguale. Mai una che si gioca la partita, tutte lì ferme con il doppio pullman e ad aspettare il contropiede giusto .
    Peccato che la Juve non ne approfitti subito dopo aver fatto il primo goal. È troppo poco cinica quando le nostre avversarie sono costrette a tirare fuori la testa dal guscio per cercare di non perdere la partita.
    Mi auguro che questo canovaccio cambi, ma soprattutto che Pirlo abbia preso la rincorsa giusta per dare continuità a queste vittorie.

    • Ciao Antony, vedremo dalle prossime contro squadre più quotate (che non faranno presumibilmente barricate) quale sarà il livello di crescita di questa Juve che avevo in qualche modo auspicato e preventivato in diversi commenti qualche settimana fa.

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