Il principio della fine

Andrea Agnelli

Chi l’avrebbe mai detto che l’artefice di una rinascita gloriosa e vittoriosa che ha segnato un’epoca e ha scritto la storia .. distrugga in pochi anni quanto fatto.
La Juventus cade ad Haifa e si espone all’eliminazione in Champions e tra pochi giorni c’è il derby.
Non ho voglia di parlare della partita, perché è offensivo ed è un insulto al calcio serio, quello giocato. Il calcio che ha prodotto atleti il cui sacrificio ci ha fatto assistere a spettacoli meravigliosi, non ha nulla a che vedere con quanto visto.

No Presidente non serve vergognarsi occorre fare autocritica.
Deve essere conscio che sta guidando il principio della fine: La Juventus non esiste più.
La squadra più prestigiosa d’Italia rischia di rimanere un ricordo. Ha perso tutto .. appeal e credibilità.
La Società da lei guidata non ne fa una giusta: se vuole salvare il salvabile tolga Massimiliano Allegri di lì, Quell’uomo sta distruggendo quanto da lei fatto, cambi tutti i manager, assuma persone competenti finché in tempo, o se si tratta di un giocatore anziano che sta guidando un ammutinamento se ne liberi!

I tifosi sono esasperati e si stanno allontanando dalla squadra, i prezzi non sono giustificati, la gente fa sacrifici a pagarsi “la passione” per avere che cosa? Una sconfitta da una squadra israeliana da serie C?
È davvero ciò che vuole Presidente? Guardi in faccia la realtà: le decisioni spettano solo a lei.
Qui non c’è più nessuno, Avvocato, Dottor Umberto, Gabetti, Chiusano e Grande Stevens, nessuno ci difende. Siamo alla mercé dell’ultimo arbitro e non più in grado di produrre una squadra.
La decisione spetta a lei se fare concretamente qualcosa o voltarsi dall’altra parte.
Se decidesse per la seconda convinca l’Exor alla vendita .. conceda ai tifosi un’altra chance.

  1. Quando si scende giù, non si tocca mai il fondo.
    Bisognerebbe fare quadrato e capire cosa stia accadendo piuttosto che scagliarsi contro tizio, caio e sempronio. Se la situazione è florida tutti sono bravi, se invece non funziona bisogna cercare le cause ed una volte trovate, porre rimedio.
    Chiedere alla Exor di vendere la Juve è( uso un eufemismo Cinzia) una sciocchezza che riesco a concepire solo come uno sfogo, ed anche legittimo, dopo aver visto lo scempio di ieri sera.
    L’unica fortuna che abbiamo noi tifosi è di sapere che c’è un gruppo familiare ancora coeso intorno ad un giocattolo di casa ed anche se in questo periodo non divertente, ci stanno rimettendo un sacco di soldi. Cerchiamo di essere solidali almeno con la proprietà che credo sia la prima a non essere felice se la propria squadra perde e con lei anche una valangata di milioni, se esce dal primo turno di champions.
    Mi ripropongo di essere sereno nei giudizi e di cercare di capire se ci sono soluzioni affinchè questo score di partite diventino un ricordo, piuttosto.
    Buttare via il bambino con l’acqua sporca non è mai salutare in questi casi.
    Allegri costa troppo per essere mandato via? Non importa qualcuno che si è preso la responsabilità di pagarlo caro deve prendersi pure la stessa responsabilità per dirgli, grazie, è arrivato il tuo momento e se non te ne vai con le tue gambe, ti piglio pure a calci.
    E’ vero non tutte le responsabilità sono del tecnico, e quindi sarebbe il caso di far riposare su qualche sgabello qualche dozzina di calciatori. Nessun problema, si chiama l’under 23 e si inserisce un pò di gente nuova finche quelli sullo sgabello finiranno di buttarsi cenere sulla testa.
    Ecco come ragirei io nella situazione attuale.
    Una squadra giovane che abbia voglia di correre la si può sempre ottenere, ( il milan è un esempio lampante) perchè mangiarsi le unghia e cercarsi i gomiti con la bocca se sappiamo che non potremmo mai raggiungerli?
    Questa volta lo dico io, Halma e sangue freddo 😆

    • Xrò Antony questa volta con lo sgabello non bisogna fare lo stesso sbaglio che Allegri fece nel 2017. Sgabello sì, ma senza seduta…solo con il perno di supporto della stessa. Poi vediamo se capiscono.

  2. Mi spiace, ma piuttosto di vedere al cimitero la Juventus preferisco un altro proprietario.

    • Ti capisco bene, sono un tifoso viscerale pure io.
      Dopo una lunga ed anche litigiosa discussione con qualche amico domenica, nella partita persa contro il Milan, mi sono messo l’anima in pace e ieri vedevo la Juve con altra prospettiva.
      Dentro avrei voluto vincere a tutti i costi ma ero consapevole che non ci saremmo mai riusciti, vedendo quello sfacelo ormai irrecuperabile.
      Non credo che la squadra sia formata da brocchi allo sbaraglio o che si siano imbrocchiti d’un botto.
      Se non hai anima o chiamiamola come vogliamo “forza, voglia di vincere, occhi da tigre” in qualsiasi cosa si faccia nella vita, non vai da nessuna parte, puoi sopravvivere, ma rimarrai sempre un mediocre .
      La Juve di oggi manca di questa essenza principale, perciò serve assolutamente qualcuno che sia in grado di poter ridare il dna Juve perso per strada.
      Probabilmente uno psicologo bravo o un Del Piero o qualcuno della vecchia guardia che sappia trasmettere lo spirito giusto, oltre ad un allenatore ( magari giovane e con idee rivoluzionarie) che sappia dare entusiasmo e voglia di divertirsi ai giocatori.
      Almeno noi tifosi cerchiamo di non abbatterci e di far capire alla dirigenza che arroccarsi dietro alla difesa di Allegri oggi, è solo una perdita di tempo.

  3. Un saluto a tutti, ultimamente sapete che ho avuto cose gravi da risolvere, forse ci sono riuscito. Mi ritrovo qui a contemplare uno scempio che mai avrei voluto vedere. Troppo facile dire che da qualche anno notavo decisioni e atteggiamenti poco condivisibili da me, potete chiedere agli amici comuni con i quali ci si sentiva. Magari hanno pensato che ero esagerato, fissato, ma il gruppo di giovani marmotte mi ha dempre impensierito, nonostante gli scudetti. Notavo poca misura, molta propensione alle decisioni avventate, troppa pappa e ciccia fra i tre, cosa che esulava dal necessario rapporto normale, troppo privato mescolato col professionale. Sacro e profano situazioni personali arruffate e intersecate fra i personaggi, insomma, con preoccupazione definii giovani marmotte nonostante gli scudetti, perché pensavo alla pericolosità che intravedevo sul lungo corso. Alcuni di voi possono testimoniare. Non sono qui per dire che io lo avevo detto, avrei voluto sentirmi dire dagli amici che sono fissato e testa di cavolo. Invece fra casini miei e della Juve, mi ritrovo con un periodo terribile da affrontare. Stavolta la vedo nera. Mancano tutti i presupposti per guzrire velocemente. Sarri in confronto per me è stata una passeggiata psicologica salutare. Abbiamo visto in questi anni scudetti e cose insopportabili, ora un abisso, cose che con la Juve non sono mai successe. Vada come vada, ma ora basta.
    Saluti a tutti

  4. O È LUI O È L’ALTRO

    Se prima leggo che il Presidente sta distruggendo quello da lui fatto poi leggo che l’altro sta distruggendo quello dal presidente costruito.

    La colpa è di tutti compreso Allegri ma come dice Tranfaglia gli errori sono iniziati molto prima.

    Da più parti si legge dei rivoltamenti nelle tombe (riposino in pace) quelle dell’Avvocato e del Dottore ma molti ignorano quello che Andrea Agnelli ha fatto e vinto in 11/12 anni…mi pare un terzo degli scudetti comprese le coppe nazionali escluse però le coppe europee.

    La pecca della più prestigiosa coppa o le relative coppe europee?
    Parbleau! La prima è datata 1977 dopo più di 50 di presidenza degli Agnelli.
    E poi due sole coppe dei campioni nei rimanenti 15 anni…e parlo degli anni 80 con i Platini, i Lippi e i Capello…una squadra senza rivali.

    Lo Stadium era un salotto per gente perbene…lo ridiventerà.

    Sicuramente non passeranno più di 9 anni come fu senza vincere…
    Anche perché non siamo prescritti.

  5. Da prendere tutti a calci in culo a cominciare dai calciatori.

  6. CEFERIN COLLEGATO VIA RADIO CON L’ARBITRO

    Premetto, ma non ce ne sarebbe bisogno, che la Juve merita dove si trova sia in campionato che in Champions, ma…

    Il Milan ha usufruito abbondantemente contro la Juve tutto quello che serviva per battere i bianconeri…ieri purtroppo per loro Orsato era altrove.

    Ormai si sa Cuadrado si butta e il rigore non gli è stato dato e nemmeno la punizione a centrocampo con ripartenza immediata del Maccabi sfociata poi nel secondo goal.

    Infatti l’arbitro continuava a parlare via radio e dal labbiale si capisce chiaramente che diceva : presidente ceferin, come faccio a non dare rigore a Cuadrado?
    Non lo dai, al resto ci penso io.

    Li mortacci vostra!

  7. Antony sono d’accordo con te.
    Non serve trovare il colpevole, serve fare qualcosa per uscirne.
    Finora solo parole di circostanza da A.A., le parole adesso a cosa servono? A nulla.
    Allegri rimane perchè Agnelli dovrebbe esonerare, oltre all’allenatore, anche se stesso che lo ha scelto, quindi si guarda bene dal farlo, è già in rottura con parte della famiglia a causa del suo carattere permaloso e non vuole peggiorare le cose per se’, saranno cazz* della Juve e dei suoi tifosi se Allegri adesso affossa la barca con i tifosi sopra.
    I giocatori come dice Germano sono colpevoli, però non puoi cambiare 23 persone con altrettante a inizio Ottobre, rischi di affondare molto prima della pausa di Gennaio.
    E poi i giocatori sono colpevoli, ma chi li ha voluti? Chi li ha avallati? Allegri è il responsabile di tutto questo.
    Chi ha voluto Paredes che va ai due all’ora e sembra in vacanza quando Allegri aveva già Rovella, pur inesperto, ma corre, lavora, recupera e rilancia?
    Chi si è tenuto A.Sandro e DeSciglio (ragazzi DeSciglio cos’èééé?) come terzini dando via in prestito i Pellegrini e i Cambiaso su cui la società ha investito soldi?
    Chi ha voluto il cesso a pedali argentino, fenomeno con la palla, ma in fase di pensionamento appena forza una corsetta di 15 metri come ieri sera? Dai, ma DiMaria fa’ ridere veramente, cioè tutti ti vengono addosso a pressarti ai 200 all’ora e corrono come matti, e noi invece abbiamo uno che deve andare piano sennò gli prende male alla gamba??? Oh, però è bravo bravo con la palla eh…

    Sono da prendere a calci nel qulo, però il primo è chi li ha voluti, lo stesso che ora li rinnega. E non si dimetterà mai, avido.
    Voi vedrete che dopo il ritiro nel derby col toro, in campo ci saranno sempre i soliti cessi, i Cuadrado, Bonucci, McKennie, ecc.ecc. come se tutto quanto successo non sia mai successo.
    Anche io, perso per perso, metterei in campo i giovani Antony, almeno il prossimo anno potremmo avere una piccola cosa da cui ripartire.
    Invece no, lui giocherà sempre con le sue figurine.

    Ti giuro ieri sera quando ho visto Soulè puntare per un paio di volte il proprio avversario (con esiti altalenanti, vabbè, lo hanno sempre raddoppiato) diretto, ho dovuto mettermi gli occhiali per vedere meglio. Cosa? Un giocatore della Juve che punta l’avversario per superarlo in dribbling? Come fanno in Europa quelli forti? Ma è impossibile! E Allegri lo sa? Adesso lo toglie. Ti giuro non ci credevo.
    Ecco.
    Metti su qualche ragazzo (e ne abbiamo di bravi) e almeno costruiamo qualcosa per prossimo anno da cui ripartire.
    Ma questo allenatore non lo farà mai, vedrai che Fagioli (per dirne uno a caso) non scopriremo mai se è capace di stare in mezzo ai grandi o no. Certo, ce ne faremo una ragione, va bene.
    Ma come vedi, fino a che resta in sella questo qui, Antony per uscire dalla crisi non so proprio cosa potranno fare.

    • Appunto Rem,
      noi tifosi, e ancor più i giocatori sono ostaggi di un uomo che ormai ha perso anche il rispetto di se stesso.
      E gioca a testa o croce balbettando soluzioni anacronistiche come il ritiro.

      Ma come sempre il pesce puzza dalla testa.
      Ancora più colpevole chi ce lo ha messo lì, perché prima di cacciare lui dovrebbe cacciare se stesso.
      E la nave affonda sempre più negli abissi.

    • Guarda, la pensiamo allo stesso modo tranne che su una cosa: tu prenderesti a calci in culo prima l’allenatore e x secondo i giocatori. Io il contrario. Sono sempre stato “contro” i giocatori nonostante (a livello dilettantistico ovviamente) lo sono stato anch’io. Xrò ho avuto la fortuna e sfortuna di allenarmi e fare parte di squadre dove c’era giocatori che avevano anche assaporato serie C e B. Non so se tu hai mai giocato ma non ci di rende conto di cosa sono capaci certe (esperte) persone se vogliono venirti contro. Non c’è niente da fare. Tu in panchina puoi fare ciò che ti pare ma in campo “dirigono” e “decidono” loro. Vissuto, purtroppo, in prima persona.

  8. Un abbraccione aTino. Sapessi che piacere ho nel leggerti.

  9. Condivido il pensiero.
    Alla luce di tutto ciò che accade, c’è molto più di ciò che ci viene presentato.
    La Dirigenza ha paura, vittima da sterili vincoli contrattuali, l’allenatore ha smesso di essere allenatore, perdendo di credibilità agli occhi di molti, tra cui i suoi stessi calciatori.
    I giocatori non collaborano perché mancano di fiducia, mancano di una vera figura di riferimento.
    Quella stessa figura che si cerca in un personaggio cardine, ancora presente nella squadra ma è lo stesso personaggio che oggi si ritrova con le mani legate.
    Bisogna fare chiarezza, quella chiarezza che meritano i giocatori e tutte le persone che hanno sempre creduto in questa squadra.

  10. Da “L’Ultimo Uomo”
    (di Marco D’Ottavi)

    UN UOMO CHE AFFONDA…
    e trascina nel baratro una grande Storia.

    Quando Allegri dice che il calcio è semplice, in un certo senso ha ragione. È semplice, ad esempio, anche per un occhio poco allenato come il mio, capire quando una squadra non è più una squadra, ovvero quando ha perso tutti quei riferimenti minimi che rendono un insieme di calciatori professionisti qualcosa in più di un ammasso di singoli talenti. Per mettere le cose in prospettiva: la Juventus dell’anno scorso era una squadra che giocava molto male; la Juventus di quest’anno, invece, non è una squadra(…)

    Forse Allegri si è illuso di poter intervenire in maniera mistica, grazie alla sua capacità di relazionarsi con i giocatori e di trovare una soluzione in corso d’opera, perché nella sua vecchia esperienza alla Juventus andava più o meno così. Allegri provava un po’ di cose e poi tutto magicamente si aggiustava. Ma quella era un’altra Juventus, non solo più forte, ma che aveva sviluppato – per meriti della società, di Conte e dello stesso Allegri – una specie di autocontrollo automatico sulle partite (e, nei rari casi in cui veniva meno, erano dolori).

    Oggi Allegri è vittima della sua presunzione. Porta avanti una battaglia che ha già perso, trascinandosi dietro la squadra e i tifosi. Una battaglia che ne ha minato anche le sue capacità comunicative, trasformando ogni intervista in un’ulteriore picconata allo stato d’animo di tutte le persone che hanno a cuore la Juventus. Dire dopo la partita col Maccabi che «quando una sfida è più difficile diventa più bella» per giustificare la sua scelta di non dimettersi (rispettabile, per carità, vista la presenza di un contratto lungo ancora due anni e mezzo) è l’ennesima conferma che ormai Allegri è un uomo che pensa solo a sé stesso e a provare un punto che ormai è anche difficile capire quale sia. E questo è l’esatto contrario di quello che dovrebbe fare un allenatore.

    Se prima poteva essere considerato un allenatore conservativo, che faceva giocare male le sue squadre, che aveva più a cuore l’equilibrio che l’armonia, oggi non si tratta più di avere uno stile di gioco spiacevole, ma di aver perso quelle capacità taumaturgiche che ti spingono fino ad allenare la Juventus. A un allenatore a questo livello viene richiesto di trattare il calcio come una scienza, anche se possiamo obiettare che non lo sia. Deve essere preparato, conoscere tutto, valutare tutto, unire insieme tantissime capacità gestionali e sportive. Mettere i giocatori in campo come se tutto questo non contasse, come se l’importante fosse «andare avanti, non indietro» o «passare la palla a quello con la maglia uguale alla mia» vuol dire non fare il proprio lavoro. E non fare il proprio lavoro per un allenatore si riverbera a cascata sulla società: lo stadio si svuota, le magliette non si vendono, i like diminuiscono, i nuovi tifosi spariscono. In poche parole entrano meno soldi. Dopo la batosta del Covid e alcune (molte) scelte sbagliate, la Juventus può permettersi di avere un dipendente che le fa perdere soldi? Che dopo alcune delle partite più brutte della storia della Juventus dice che non bisogna essere «simpatici e bellini». Allegri sa che lo sport è anche intrattenimento? Che è chiamato a valorizzare la rosa, creare un gioco, formare un’identità e attraverso queste arrivare ai risultati? Allegri lo sa che gli abbonati della Juventus pagano dai 650 ai 2700 euro, più del doppio di ogni altra squadra di Serie A? Che comprare un biglietto per lo Stadium è un salasso?

    A questo punto Allegri dovrebbe fare almeno il gesto, prendersi le sue responsabilità e vedere come reagisce il gruppo e la società, che non è certamente esente da colpe. In mancanza di confronti interni ed esterni è scontato pensare che sia ancora al suo posto solo perché guadagna troppo e ha un contratto troppo lungo, anche perché l’unica uscita a riguardo ha lasciato intendere sia così.

    Un cambiamento radicale nella gestione della Juventus, che è necessario anche solo perché il mondo va avanti e non si può restare fermi, richiede prima un’analisi dei propri errori. In un tempo abbastanza breve la società ha sperperato un capitale che sembrava non potesse esaurirsi mai. Ha sbagliato diverse scelte, di campo e fuori. Ha costruito una rosa forte sulla carta, ma piena di storture. Non è stata in grado di gestire la transizione da un gruppo a un altro, tenendosi in squadra – e strapagando – giocatori che non hanno più nulla da dare (vedi Alex Sandro, costretto a essere titolare nonostante le pessime prestazioni visto che non c’è un altro terzino sinistro) o che non si sono dimostrati abbastanza forti per le ambizioni della Juventus. Ha responsabilizzato al massimo i suoi allenatori, esonerando prima Sarri e poi Pirlo, ma ora non sta facendo lo stesso con Allegri, coprendo le spalle a un allenatore che non sta portando nulla di buono alla causa.

    Ora la Juventus è a un bivio: scegliere cosa vuole essere in futuro. Una scelta che va oltre l’esonero di Allegri, quanto piuttosto verso la capacità di rinnovarsi in maniera positiva. In uno sport che va sempre di più verso un approccio olistico, non esiste il campione che da solo vince le partite, o il direttore sportivo illuminato che scova i fenomeni per due spicci, ne l’allenatore che sa solo vincere, checché ne dica l’interessato. Esiste un approccio più totalizzante, che è quello usato dalle migliori società in Europa, e che al momento la Juventus non riesce a costruire. Come è successo in negativo senza quasi rendersene conto, anche il cambiamento in positivo può iniziare solo con una scintilla: una decisione forte, che scuota l’ambiente, e che riporti alla Juventus il piacere di giocare a calcio. Prima delle vittorie, mi sembra un passaggio necessario.

  11. Mi fa piacere ritrovarvi tutti. Avrei preferito farlo in un momento
    migliore ma non si può scegliere sempre.
    Vi abbraccio tutti uno a uno e, vedrete, questo momento passerà ma non a breve, e con difficoltà. Non si tratta di vittorie o di sconfitte, ma di uno stato generale allarmante. Questo preoccupa, errori ripetuti, leggerezze anche. Braisogna stare attenti, ci sono azionisti, non le emozioni di una famiglia che alle fine aggiusta e passa avanti. Un Elkan che è interessato alla Juve come io lo sono per l’ippica e un cumulo di ragioni che vanno oltre l’amore per la squadra.

    Un momento delicato.

  12. Scusatevsono in macchina. Ditate e ho pure riletto…

  13. Gioele,
    Ti rispondo qui.
    Mettiamo il caso che ci siano dei “ribelli”, per ora non se ne ha notizia, ma mettiamo che ci siano.
    L’allenatore rimane impassibile?
    Nel Barcellona di Guardiola, per fare un esempio, se il tecnico riteneva che un giocatore non avesse dato il 100% in allenamento, il campo non lo vedeva, si chiamasse come si chiamasse. Pep non ammette distrazioni né cali di concentrazione, per lui la stagione è una missione e pretende che la squadra la viva come lui. Chi non ci sta va fuori.
    Ora, nella nostra Juve, partiamo da un tecnico che qualche settimana fa dichiarava pubblicamente che gli allenamenti non gli piacciono, che preferisce la curiosità che gli genera la partita della domenica.
    Già con queste premesse si può comprendere una certa linea soft all’interno della squadra.
    Ma al di là della condizione fisica, è mai possibile che in un club come la Juve non riescano a capire se c’è qualcuno che rema contro?
    E se lo sanno non sono capaci di prendere provvedimenti?
    Non stiamo parlando della gestione Sarri, in cui il primo ad essere inviso all’allenatore era il proprio presidente. Parliamo di Allegri che ha il pieno appoggio della società.
    Se veramente c’è qualcuno che non si comporta in modo professionale non sono capaci di battere un pugno sul tavolo e prendere provvedimenti?
    Poi molti sono anche nuovi, credete che un giocatore arrivo alla Juve con l’unico obiettivo di fargli la vacca all’allenatore?
    Boh, secondo me no.
    Ma, ripeto, se realmente fosse così tra allenatore e dirigenti non sono in grado di prendere in mano la situazione?
    Ora faranno il ritiro ,vediamo cosa ne viene fuori, ma io continuo a pensare che ai giocatori non riesca di fare le cose per bene in campo, non che non le vogliano fare.

  14. Un caro saluto a Tino. Bentornato!

  15. Ciao Kris grazie

  16. Ciao Tino. Spero possa aver risolto i tuoi problemi qualunque essi siano.

  17. Ancora nessuna notizia dell’esonero? Quando arriva Prandelli? Qualcuno vicino più di noi alla società da qualcosa?

  18. Quattro minuti e il Napoli in vantaggio…non so se state vedendo la partita…ma il goal fatto da Lozano è insegnamento di Spalletti o la capacità dei due giocatori a fare la giocata?

  19. Kris

    Quando parli di giocatori che sbagliano perchè con Allegri non esiste organizzazione e attribuisci le sue vittorie del quinquennio al fatto che trovò la squadra già costruita e collaudata da Conte, ti sfugge un particolare di non poca rilevanza storica, quella Juve che tu dici essersi ritrovato super organizzata da Conte, a parte Morata, era la stessa che nel 2014 con Conte fu inopinatamente eliminata ai gironi dal Galatasaray e che nel 2015 con Allegri arrivò alla finale di Berlino, e sempre a proposito di organizzazione, con il successivo passaggio al 4-2-3-1 fu proprio Allegri a ri-organizzare il gioco monocorde di Conte, una rivoluzione sistemica che permise allo stesso Allegri di sfruttare la qualità di tutti i migliori giocatori in rosa e a quella Juve di arrivare alla finale di Champions di Cardiff, vale a dire la seconda in 3 anni. Questo solo per dire che essere riuscito in quei 5 anni a riportare dopo 12 anni anni la Juve ai vertici del calcio europeo non credo che sia stato un traguardo raggiunto per caso o per fortuna e finanche senza nessuna oragnizzazione di gioco ed il massimo impegno dei giocatori.
    Qaunto poi a quello che è successo dopo il 2017, come ho già accennato in altro post serve a poco puntare il dito (come ora) contro Allegri, di sicuro non serve a capire l’origine dei problemi che si ripercuotono da anni sulla squadra, anni a cui dopo la fine di un ciclo di vittorie e l’uscita di Marotta, non è seguita una fisiologica ripartizione dei compiti all’interno del nuovo organigramma societario ma l’accentramento dei poteri in un unico ruolo, con tutte le conseguenze del caso.

    • P.S.: Aggiungo anche che fra le 2 finali (2015-2017) nel 2016 ci fu l’eliminazione beffa contro il fortissimo Bayern, fra il gol regolare annullato a Morata e l’errore in uscita di Evra che è costato il gol del pareggio dei bavaresi a tempo scaduto.

    • Gioele,
      I punti forti ed i limiti di Conte credo che li conosciamo bene tutti.
      Come spesso hanno spiegato i giocatori, soprattutto Chiellini, il maggior beneficio dell’arrivo di Allegri lo notarono sotto l’aspetto mentale. La squadra si liberò delle tensioni che trasmetteva Conte ed acquisì maggior fiducia e consapevolezza soprattutto in ambito Europeo. Ambito in cui Conte ha continuato a dimostrare limiti anche fuori dalla Juve.
      Poi a poco a poco Allegri apportò anche accorgimenti tattici che migliorarono la squadra. Ma non è la stessa cosa apportare ritocchi che costruire.
      Le esperienze dei due tecnici alla Juve e nei vari club in cui sono stati confermano che Conte dà il meglio di sé quando deve fare rialzare una squadra, ricostruirla. Mentre Allegri ha dimostrato di cavarsela meglio con squadre che hanno già una struttura ed un funzionamento. E nel 2014 si ritrova un undici fortissimo, amalgamato e già stravincente da tre anni in Italia. Un muro difensivo già costruito, un centrocampo straordinario ed un attaccante come Tévez.
      Che poi sia riuscito per tre anni a condurlo benissimo nessuno l’ha mai negato.
      Ma la realtà della Juve in cui Allegri è stato richiamato non è assolutamente quella del 2014. Questa squadra, che in realtà squadra non è, da almeno tre anni va ricostruita e secondo me non era lui la persona adatta. La realtà purtroppo conferma che non solo non si è costruito niente ma si va a peggiorare, sia dal punto di vista delle prestazioni che dei risultati.
      Nessuno mette in dubbio errori della dirigenza in questi anni, anzi. Ma uno di quegli errori secondo me è proprio l’aver richiamato Allegri. La responsabilità di quello che la squadra fa vedere in campo è del tecnico. Indipendentemente dal fatto che sia arrivato in finale di Champions qualche anno fa. C’erano altre condizioni che Allegri e dirigenza non si stanno dimostrando capaci di ricreare.

      • Ma scusa, il tanto idolatrato Sarri che ci ha messo di suo per vincere uno scudetto con una squadra forte e consolidata come era la Juve in quegli anni?.. se poi vogliamo metterci anche che Allegri al suo primo anno portò la Juve in finale di Champions e Sarri fu eliminato agli ottavi dal Lione, mi pare che qualche differenza se non altro in termini di risultati fra i due ci sia stata. Che poi dal 2018 in avanti siano stati fatti errori strategici e programmatici da parte della società credo che nessuno possa negarlo, ma Allegri così come anche Sarri e Pirlo non ne sono stati certo i principali responsabili ma semmai gli artefici materiali dello sfascio.

        P.S.: Allegri capace di allenare solo squadre già strutturate e consolidate è un altro luogo comune da sfatare, se guardi il suo curriculum da allenatore puoi trovarci una “Panchina d’oro” nel 2008 quale miglior tecnico della terza serie italiana, un’altra Panchina d’oro nel 2010 quale miglior allenatore della precedente annata di Serie A e all’inizio del 2012 gli viene conferito prima il premio di migliore allenatore AIC e poi il Trofeo “Maestrelli”, quale miglior tecnico della precedente stagione.

      • Non è che Allegri non è capace di allenare, nel quinquennio precedente ha vinto moltissimo, più di tutti gli altri allenatori della Juve nei 5 anni in cui c’è stato lui. Però c’erano condizioni diverse e ora negli ultimi 2 anni ha fatto solo macelli.
        Prima vinceva ed eravamo tutti felici, oggi fa’ schifo e quindi penso sia normale avvicendarlo con qualcun altro, non mi pare ci sia niente di personale, prima vincevi e ottenevi risultati, ora non più e quindi amici come prima, ti sostituisco con un altro.
        Non ci sono crociate personali contro qualcuno, se fai bene, alleni tu, se fai schifo faccio allenare a un altro. Nessuna polemica, nessuna dietrologia su chi era meglio prima, su cosa hai vinto nel 2015 o nel 2017 o quali premi hai ottenuto, adesso il passato conta zero e la situazione attuale è grave e bisogna fare così prima che sia troppo tardi.
        Bisogna solo trovare un modo per transare il contratto.

        Ovviamente non lo fanno perchè, a differenza di Sarri, che stava sulle palle a A.A. e è stato trattato come una pezza da piedi (a prescindere dai risultati ottenuti), Allegri è stato scelto proprio dal suo amico A.A., quindi prima di esonerare Allegri e quindi esautorare pure se stesso che l’ha scelto, ci pensa 1 milione di volte.

        Ma trovare le colpe o addossarle tutte a uno, adesso non serve a nulla, bisogna solo risolvere la situazione. Non penso che basti andare a fare 3gg di ritiro alla continassa, ritiro da cui perlatro sono dispensati gli infortunati, per adesso fanno gruppo solo quelli sani, quelli malati faranno gruppo la prossima volta…

        A me, che notoriamente non sono un estimatore di Allegri, non interessano simpatie o antipatie verso uno o l’altro. A me sinceramente m’interessa moltissimo sapere solo questi come si allenano con Allegri durante la settimana, non lo so, fanno solo corsette e partitelle? In partita da un anno e mezzo andiamo sempre e solo ai due all’ora e con molta calma. Ma in tutte tutte le partite. Perchè? Come si allenano? Alla stessa velocità con cui giocano le partite? Che sistema sarebbe questo per ottenere qualche vittoria? A me interessa sapere solo questo, perchè spiegherebbe molte cose.
        Poi saluterei Allegri, grazie e a mai più rivederci.

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