scritto da Cinzia Fresia
In questo clima di piena estate, scaldata anche dai colpi di scena che riguardano il mercato estivo della serie A, si è discussa la ricollocazione del Parma calcio, come sappiamo fallito miseramente. La cordata vincente, è stata quella formata da imprenditori capitananti dal più famoso, Guido Barilla, Presidente del gruppo omonimo, ed è qui lo stupore generale la neo introduzione di una delle poche stirpi di famiglie di industriali italiane che si erano tenuti molto a distanza da questo ambiente. In realtà, Guido Barilla davanti ai microfoni ha ammesso di volerlo fare per la sua città e per la sua gente, nonostante sportivo, ammette di non essere preparatissimo sul calcio, ma di tifare Milan e di avere una grande passione per Ibrahimovic, lo stesso, ha ricordato i momenti trascorsi con il padre Pietro estimatore di Gigi Riva, allo stadio, insieme ai suoi fratelli, e di seguire il calcio attraverso le attività sportive dei suoi figli.
Sarebbe insieme agli Agnelli, un pezzo di storia che si aggiunge, di chi ha ricostruito l’Italia nel dopo guerra, mi chiedo però, trattandosi di una persona molto schiva, lontano dai riflettori di cui si sa nulla o quasi, come si troverà, in un mondo così poco trasparente, pieno di contraddizioni, e di persone come Ferrero, Pulvirenti, ecc. ecc. che davvero hanno poco o nulla in comune con il blasonato industriale d’Italia? Eppure, lui promette di voler controllare e lavorare per un calcio pulito, stando dietro alle quinte, cercando di fidarsi di chi invece ne sa ed è pronto a ricominciare.
Ragionamento quello del Barilla che non fa una grinza, ma mi chiedo come una persona così riservata riuscirà a reggere la pensantezza di un mondo troppo inquinato, invadente e già molto compromesso da venire ripulito.
Peraltro, il Presidente del gruppo industriale era già stato preso di mira in precedenza, anzi, è caduto in una trappola ben costruita da chi l’aveva architettata.
Da tempo, i gruppi industriali hanno cominciato a rivedere i messaggi pubblicitari, la coppia convenzionale, uomo – donna non è più l’unica protagonista dei mercati, e le nuove esigenze famigliari stanno imponendo un altro genere di spot che coinvolge anche le coppie gay, e fin qui .. niente da dire, d’altronde alle multinazionali interessano i nostri soldi, quindi anche quelli dei gay.
Conosciamo gli spot pubblicitari della Barilla, legati alla famiglia tradizionale, molto fedele al matrimonio, tenuta insieme dalla donna o dalle donne quando si tratta di un nucleo allargato, unita, con tanti figli che si vuole bene, e che si riunisce a pranzo e cena davanti ad un bel piatto di pasta al pomodoro, un classico italiano molto invidiato all’estero.
La Barilla è ancora affezionata a questa immagine, Banderas che parla con le galline a parte, naturalmente.
I tempi cambiano e la strumentalizzazione pubblicitaria anche, si deve adeguare ai tempi, ma non tutte le aziende lo condividono. Comunque, il nostro re della pasta asciutta, durante una trasmissione radiofonica dichiara pubblicamente che la sua azienda riconosce come fondamento centrale della famiglia, il ruolo femminile.
E da lì ..apriti tutto, non vi dico i suoi concorrenti, andati a nozze, attacchi ovunque e da parte di tutti, dai gay e da una moltitudine di persone che ha inteso “fischi per fiaschi”. E’ evidente che il Presidente si è espresso male, ma è altresì vero che lui non ha detto che i gay non sono buoni genitori, non ha detto di essere contro gli omosessuali, nè contro ai loro diritti, ha solo espresso un’opinione personale sul concetto di famiglia, non specificando quando parlava di ruolo femminile, l’ orientamento sessuale.
Si può non essere d’accordo, anche se, vorrei sottolineare, che la posizione espressa dal Barilla sia in realtà condivisa da molti uomini gay che si guardano bene dal dirlo per non essere bruciati vivi in piazza, considerati i tempi che corrono, rimane sempre un’opinione e come tale andrebbe rispettata e non strumentalizzata o peggio distorta, un’ingenuità quella dell’industriale che ha scombussolato il mondo intero, scomodando persino il governo che stranamente in imbarazzo non sapeva che pesci prendere. Questo è un chiaro caso di attacco fine a se stesso ad una persona che ha la sola colpa di essere privilegiata, perchè in realtà è una brava persona che ha espresso pubblicamente una strategia aziendale, nonchè un’opinione privata.
Comunque, Guido Barilla più o meno da questa “boutade” ne è uscito, e oggi, vuole rimediare restituendo la dignità al Parma che ricomincerà dalla serie D.
Si vedrà come andrà a finire, se questa cordata di imprenditori, riuscirà a proporre il calcio “pulito” e a far tornare in serie A, la capitale del prosciutto e del parmigiano reggiano, nel frattempo, una persona come Barilla, potrà solo fare bene, in un ambiente dai lati sempre troppo oscuri.
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