Martedì 22 gennaio 2013 Juventus-Lazio Semifinale Coppa Italia Juventus Stadium- Torino “Ecco cosa succede a non chiudere le partite”

Juventus FC v S.S. Lazio - TIM Cup

Scritto da Luna23

 

E’ pieno lo Juventus stadium in  questo gelido martedì sera di gennaio, gli Juventini ormai non possono prescindere dalla loro squadra del cuore che va sostenuta anche in un torneo secondario com’è la coppa Italia, le coreografie sono fantastiche e le telecamere indugiano sugli spettatori, i tifosi sono allegri, ridono e cantano, e canta anche lei, Donna Allegra Agnelli, mamma del nostro presidente e  soprattutto grande tifosa: appassionnata, è la prima a coinvolgersi nei cori, negli applausi, nel tripudio generale .. una presenza rassicurante la sua.

Si può dire che questa partita è stata giocata dal  63 mo in poi,  quando un gol effettuato da un imprevedibile Peluso, difensore neo acquisto, ha sbloccato un match che fino a quel momento aveva visto la Juventus tentare senza riuscirci di andare in gol. Tutto sommato la formazione delle riserve di domenica scorsa stava funzionando, ha giocato nella globalità della partita sempre bene, purtroppo ..c’è sempre un però, per una partita giocata alla grande, come contro l’Udinese sabato scorso, la successiva si chiude   senza l’happy end , nessuno dei nostri Peluso a parte, è riuscito a battere la piovra Marchetti che le ha parate come sempre tutte. Meriti  portiere a parte, l’attacco della Juventus ha le sue responsabilità:  dopo l’1 a 0, la formazione ha collezionato una serie di errori di cui 3 gol falliti a porta vuota, mettiamo anche il rigore negato su Vucinic atterrato in malo modo da Biava che Damato fa finta di non vedere,  stasera tra Vidal e Matri .. le occasioni da gol le abbiamo proprio buttate.

Peccato perchè si è giocato bene, ho visto finalmente Isla un po’ meglio delle altre volte, e non riesco a trovare difetti a nessuno se non questa tragica inconcludenza in area. E c’è ben poco da aggiungere dicendo che ci mancano le punte che sappiano interpretare e finalizzare quello che è un lavoro da grande squadra. Anche Storari ha una parte di responsabilità insieme ai difensori per il pareggio laziale. E’ “solo” la coppa Italia, ma farsi rimontare così, fa arrabbiare.

Al posto dell’allenatore  tra indisponibili, acciaccati e squalificati, Conte ha tirato fuori dal suo cilindro una squadra che mi è piaciuta lo stesso,  ha saputo contenere il pressing della Lazio  che non dimentichiamo è tra le più forti di questo attuale campionato, di contro  le sostituzioni non hanno migliorato l’assetto, nel caso specifico di De Ceglie che ha lasciato troppo libero Mauri consentendogli di segnare. Vucinic e Pogba il cui ruolo è quello di alzare il ritmo cercando di rimediare ad un match caduto in crisi,  non hanno fatto la differenza, e l’avversario nelle sue possibilità ha segnato.

Sebbene ci ritengano la squadra più forte del campionato, siamo sempre alla ricerca di un assestamento, le prestazioni sono al massimo e la volta dopo sprofondano al  minimo,  senza un perchè. Mi viene da pensare che l’impatto psicologico nel calcio sia un fattore davvero importante, e le aspettative di Conte aumentano l’ansia da prestazione.

Comunque, niente di male, andremo a Roma per vincere se si vorrà continuare, nel frattempo sabato c’è il Genoa che ci aspetta, squadra ostica che può giocarci brutti scherzi, quindi è bene tenere gli occhi aperti e non sedersi troppo sugli allori, potrebbero riservare delle spine!

 

Juventus-Lazio e il commento Rai: come ti manipolo la telecronaca

 

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Articolo di Alessandro Magno

Sulla partita di coppa Italia c’e’ poco da dire una Juve parecchio incerottata se l’e’ cavata egregiamente contro una Lazio quasi titolare a eccezione di Klose e Diaz. La partita e’ stata a senso unico e Marchetti ancora una volta e’ uscito come migliore in campo.
Questa volta non mi sento di dire che abbiamo sprecato perche’ davvero parliamo di una squadra bis. Isla e Peluso (nonostante il gol) ad esempio mi sembrano ancora molto fuori dal contesto. Il risultato di 1-1 alla fine e’  palesemente ingiusto, la Juve meritava ampiamente la vittoria, ma siccome nel calcio ha ragione chi segna, accettiamo il verdetto del campo.
Avremmo qualche cosa da ridire con i vertici federali sul fatto che Mauri giochi e non sia ancora stato giudicato, ma questa e’ storia vecchia.

E veniamo al commento Rai. Intanto del fatto che Mauri giochi sub-judice nessun accenno.
Gia’ durante la partita sembrano abbastanza orientati pro -Lazio nonostante sia una partita a senso unico dove la Lazio si e’ difesa per tutto il tempo. Non sono neppure capaci di dire chiaramente che Hernanes ha fatto una prova oscena ad esempio. Forse hanno paura che qualcuno a Roma si offenda. Mauri viene graziato un paio di volte (forse anche tre) per stop di mani volontari ma anche qui i commentatori Rai sorvolano. Non c’e’ un regolamento che parla di cartellino giallo per falli di mano di questo tipo?
Sul gol della Juve c’e’ un fallo di Peluso sul difensore. Il nostro forse e’ bravo a schiacciare prima il laziale e poi a mollarlo quando e’ in volo, fatto sta che l’arbitro non se ne avvede e convalida. In Inghilterra per una roba cosi’ ti ridono in faccia ma son sincero, in Italia se te lo fischiano ci puo’ stare.
7-8-9, 12 replay e commentatori abbastanza convinti che il gol e’ da annullare. Ci puo’ stare sono io il primo a dirlo e l’ho gia’ detto. Sul palo che prende Vidal in seguito c’e’ un intervento in scivolata del difensore che forse anticipa Vidal forse no, chissa’? Questo replay e’ la prima cosa che si perdono, non verra’ mostrato mai, nemmeno mezza volta, ne’ prima ne’ dopo ne’ durante la partita. Magari il difensore anticipa Vidal veramente ma avremmo avuto il piacere di averne conferma da qualche immagine. Piu’ avanti c’e’ un rigore grosso come un elefante su Vucinic. Anche questo mostrato velocemente un paio di volte e nessun commentatore Rai che riesce a dire che e’ rigore. Neppure che: “ci poteva stare”.

Ma il meglio avviene nelle interviste post partita. Intanto si va a prendere un immagine di Marchetti che ancora mima il fallo di Peluso e mi chiedo (e ci si chiede) come mai non si va a cercare Vucinic con le telecamere che magari al gioco dei mimi vuol partecipare pure lui. Prima grande manipolazione, mi vien da dire. Ho persino il sospetto che Marchetti faccia questa sceneggiata cinematografica perche’ si accorge della telecamera che lo riprende. Ormai i calciatori le sanno usare bene le telecamere e sanno riconoscere quando sono accese. Mi sbagliero? Mmmm, chissa’?

Nella disamina poi viene ribadito che la Lazio meritava il pari e anche su questo francamente c’e’ da ridire. Certo ha segnato un gol, ma farlo passare per un pari meritato mi pare toppo. C’e’ un Cerqueti addirittura raggiante come se avessero vinto. Insomma professionalita’ sotto zero.
A Petkovic viene chiesto poi chiaramente un giudizio sul gol da annullare e viene fatto rivedere altre milletrecento volte. Il mister laziale a onor del vero, evita la piangina (non s’e’ ancora italianizzato cosi’ tanto evidentemente), ma i commentatori sono dinuovo tutti concordi che il gol era da annullare.
Fanno partire la sintesi. Il rigore di Vucinic e’ completamente sparito. Esautorato. Figurati se si degnano di chiedere a Petkovic se l’ha visto?
Arriva Conte ai microfoni,  del rigore su Vucinic ancora nessuna traccia e nessuna domanda. Gli fanno vedere giustamente per la miliardesima volta il gol di Peluso.
Il mister dice che son cose che capitano in area e giustamente (dico io), reclama di rivedere il rigore su Vucinic. Ragazzi credetemi. Parole dei commentatori: “lo andiamo a cercare”. Incredibile! Se l’erano pure perso!
Dopo circa un quarto d’ora ancora questo replay non arriva, e mi  voglio complimentare di questo con l’autore del montaggio della sintesi. Poi, finalmente arriva. Alleluia! Alleluia!
Rivediamo un paio di volte, giusto un paio non di piu. Viene chiesto a Conte che cosa ne pensa. A Conte?
Il mister fa capire che e’ evidentemente rigore. Del giudizio dei commentatori Rai nulla. Nemmeno l’ombra. Nessuno si esprime a riguardo. Eppure e’ evidente.
Finisce l’intervista e si fanno altre chiacchiere fra loro, fanno ripartire un altra sintesi dove il rigore su Vucinic non viene mostrato. Comunque, non l’hanno inserito neppure in questa.
Viene da chiedersi se tutto questo e’ corretto,  se e’ giusto pagare un canone per avere un servizio cosi’ osceno. Mi chiedo se in Rai quando si guardano in faccia uno con l’altro non si vergognino neppure un poco.

Juventus – Lazio 1-1

http://www.metacafe.com/watch/yt-EQi3UjAtZ-c/

Prepartita Lazio-Juve, POG-BOOM!

FBL-ITA-CUP-JUVENTUS-AC MILAN

Articolo a firma di eldavidinho

4-0 la prima Juve di campionato senza Pirlo e Marchisio. E la mini, presunta crisi, cacciata via. La Juve gioca un’ottima gara contro l’Udinese, crea parecchio, ma nel primo tempo pecca un po’ di cinismo e fatica a sbloccare il punteggio. Poi trova la classe sfrontata di un predestinato: Paul Pogba. La Juve si rialza e vince. Di prepotenza, con forza e convinzione. vittoria netta, fortificata poi dai gol di Matri e Vucinic. Ma prima della doppietta dell’ex Manchester, i bianconeri avevano palesato gli stessi difetti di sempre: tanta corsa, tante occasioni, zero palloni buttati in rete. A volte i bianconeri sono parsi un po’ troppo leziosi, con Vidal Giaccherini e Vucinic. Solito difetto che probabilmente, nelle ultime settimane difficili, si è ingigantito parendo più evidente ma che in realtà abbiamo da sempre, con la partita che avremmo dovuto chiudere già nel primo tempo e senza un colpo di genio di rara bellezza del francese. Quello che è mancato è stata la necessaria precisione nell’ultimo passaggio e un po’ di cattiveria sotto porta. Come sempre. Solito canovaccio. Dopo le solite occasioni sprecate nel primo tempo, nel secondo l‘Udinese ha cominciato ad impensierirci, con la squadra stanca gìà alla mezzora. Ma ho visto una squadra che ha comunque reagito bene rispetto alle ultime uscite e in settimana ha lavorato bene, senza lasciarsi distrarre da voci e questioni esterne allo spogliatoio. Tuttavia, i bianconeri hanno giocato ad un ritmo molto alto lasciando pochi spazi all’Udinese. Padroni del campo, in fin dei conti. Lo ha ammesso anche il mister dell’Udinese, Guidolin, a fine partita. La chiave della partita porta il nome di Pogba. Una combinazione di tecnica, istinto, irrazionalità, talento, classe, forza e quant’altro esplosa tutta in due destri micidiali. Un pizzico di follia dettata dai 19 anni e dalla sfrontatezza che non ha mai nascosto. Spensieratezza, naturalezza, pazzia. Doppietta con due eurogol dalla distanza che hanno infuocato e surriscaldato le tribune e le curve dello Juventus Stadium. Gol da fuori area, a 100 km/h, frutto dell’invenzione dei singoli che non si vedevano da tanto tempo da queste parti. Non a caso la Juve difetta proprio nel realizzare gol da fuori area o di testa, provenienti da cross o calci d’angolo.  Sperando che denaro e ambizione non lo rovinino. Bisognerà tenere a bada le voglie del suo procuratore. Ma questo si sapeva già. Raiola va gestito e con lui bisognerà temporeggiare. Si dovrà puntare sulla volontà del giocatore di crescere ancora qui e diventare perno di questa squadra. È normale che, attualmente, Pogba non possa giocare titolare: è giovane e discontinuo, inesperto, spesso si “perde” con la squadra, come a Parma, altre volte è molle. Marchisio e Vidal no, sono indispensabili. Hanno tracciato, con Pirlo, la strada verso uno scudetto vinto da imbattuti. Non si possono sostituire da un giorno all’altro. Tutto questo senza tralasciare il fatto che, potenzialmente, ha tutte le carte in regola per poter diventare un leader. Pogba impressiona perché sa giocare a calcio e usa sempre il cervello con grande freddezza e personalità. Restare umili sarà la prossima sfida. Pogba è un diamante grezzo in cui si sfaccettano istinto, classe e genio. E poi c’è l’inedita coppia Vucinic-Matri che, per una serata, è stata davvero prolifica: due gol e 1 assist, in due, in metà tempo. Non mi sarei aspettato mai un‘intesa così prolifica da parte loro. Forse, in fatto di numeri, meglio di qualsiasi altra coppia. La Juve ha superato i problemi legati ai richiami di preparazione e ha ripreso a correre. Matri è parso tonico, il ritorno di Vucinic, finalmente lasciato in pace(in parte…) dal suo tendine d’Achille, ha fatto molto nella fluidità dell’attacco. Non si allena, ma fa un gol e un assist. Nonostante il 4-0, non bisogna sbilanciarsi troppo. Martedì abbiamo la Lazio e sarà difficilissima. Sarà un match che testerà ancora a livello fisico e mentale, a distanza di pochi giorni, questa squadra tornata a vincere, macinare gioco e convincere.

Contro la Lazio, reduce dal pareggio in campionato ottenuto sabato pomeriggio sul campo del Palermo, 4 successi, 2 pareggi e 3 sconfitte: è questo il bilancio degli incontri disputati a Torino tra Juventus e Lazio in Coppa Italia. Il primo precedente risale al 27 settembre 1942. I bianconeri vengono eliminati perdendo 2-3, nonostante per ben due volte Ventimiglia porti in vantaggio la Juve. Nel 1960 la squadra di casa accede alla finale proprio battendo sonoramente i capitolini. Un 3-0 che sa d’impresa perché dopo il primo tempo, chiuso in avanti di un gol per effetto del rigore calciato da Cervato, la ripresa vede la Juve giocare in inferiorità numerica per l’infortunio di Sivori. Ciononostante, Lojodice e Charles chiudono la sfida prima dell’ora di gioco. I bianconeri saranno poi bravissimi nel superare la Fiorentina ai tempi supplementari nella finale disputata a San Siro. Identico risultato si verifica nel 1974, con Bettega autore di una doppietta e Causio in rete per il sigillo conclusivo. Dopo uno 0-0 nel 1987 (epoca Marchesi), le due squadre si ritrovano nel 1995 nella semifinale di ritorno. La Juve si guadagna l’accesso alla finale con un 2-1: dopo l’autogol di Paulo Sousa, va in rete Marocchi e chiude i giochi un rigore trasformato da Baggio. E’ questa l’ultima edizione vinta dalla Juventus, la nona Coppa Italia messa in bacheca. Nel 1998 è di nuovo semifinale. Al Delle Alpi si gioca l’andata ed è un ex juventino, il croato Boksic, a decidere la gara. La Lazio accederà poi alla finale, che la vedrà primeggiare sul Milan. Due anni dopo, nei quarti d’andata, Zidane, Conte e Kovacevic sono implacabili in un primo tempo che rasenta la perfezione. I piani però vengono complicati dalla ripresa, dove un rigore di Ravanelli e un gol di Mancini fissano il risultato sul 3-2 e aprono prospettive nuove alla Lazio, che saprà cogliere nell’appuntamento successivo e che la vedrà, infine, conquistare la coppa. Nel 2004 la Lazio vince il trofeo proprio a Torino. I biancocelesti si presentano forti di due gol maturati all’Olimpico. Trezeguet e Del Piero riescono a pareggiare i conti, ma Corradi e Fiore firmeranno un pareggio che significa conquista della Coppa Italia. Infine, l’ultimo appuntamento è del 22 aprile 2009. Ancora una volta è a Torino che si stacca il biglietto per la finale. La Juve perde, il gol di Del Piero arriva troppo tardi, quando Zarate e Kolarov hanno già messo in cassaforte la qualificazione. Ed è questa la quarta volta (su 5 complessive) che la Lazio riuscirà ad aggiudicarsi la manifestazione dopo avere incrociato la Juventus sulla sua strada.

Capitolo formazione. Nella Lazio, da valutare la condizione di qualche giocatore: “Konko, Klose, Radu, Stankevicius, ci sono diversi dubbi. Giocherà solo chi è al 100%”. Lo ha detto Petkovic. Nella Juve, “Pirlo non ci sarà sicuramente. Marchisio dovrebbe farcela. Giovinco quasi sicuramente non ce la fa e Vucinic è da valutare bene”. C’è dunque un solo attaccante, nella Juventus, sicuro di giocare: Alessandro Matri. Con Vucinic da dosare a causa dell’infiammazione alla caviglia, Quagliarella, Giovinco e Bendner infortunati, Conte non ha alternative. Non si esclude una soluzione a sorpresa con Giaccherini o il primavera Beltrame seconda punta. Parola del mister.

Per Juventus-Lazio, semifinale d’andata della Coppa Italia Tim Cup, è stato designato l’arbitro Antonio Damato di Barletta. Il direttore di gara pugliese trova i bianconeri per la terza volta in questa stagione dopo le gare di campionato con Napoli (2-0) e Cagliari (3-1 sul neutro di Parma). Ma Damato ritrova anche Juventus e Lazio insieme dopo il precedente di Serie A della scorsa stagione, sempre giocato allo Juventus Stadium e vinto 2-1 dalla squadra di Conte. In totale le gare sono 17 con un bilancio di 10 vittorie, due pareggi e cinque sconfitte. Negativo il computo in Coppa Italia, con due sconfitte in altrettante gare, con l’Inter nel 2010 e con la Roma nel 2011 (a segno andò però Mirko Vucinic). Allo Juventus Stadium, domani sera, gli assistenti saranno Riccardo Di Fiore e Claudio La Rocca. Il quarto uomo sarà Marco Guida. Forza Juve.

Rubrica “Attimi Di Juve” – Profilo Twitter: @eldavidinho94 / Profilo Facebook: Eldavidinho Juve 

 

Juventus – Udinese. Tutto in una settimana.

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Scritto da Alessandro Magno

Per fortuna che c’è la giustizia Divina che è più giusta di quella sportiva. Inimmaginabile un così bel filotto di risultati utili per la Juventus. Pari per Napoli, Lazio, Fiorentina, Inter, Roma . Ha vinto il Milan, però ha una distanza siderale. Abbiamo in un solo giorno recuperato quei tre punti persi in malomodo con la Samp anche se chiaramente sarebbe stato meglio avere anche quelli. La settimana era iniziata con la votazione per i vertici federali che ci ha visto completamente esclusi. Abbiamo scritto del grave errore fatto dal Presidente Andrea Agnelli nel fidarsi dei suoi carnefici e infatti così è stato. La Juventus è completamente estromessa ”dalla stanza dei bottoni” e anche Angelli se ne è lamentato, fra l’altro deriso da presidentucoli come Pulvirenti e Cairo. Nessun problema a starne fuori, anzi meglio, trovo però davvero una mossa alquanto bizzarra dichiarare che ”si è visto che si scambiavano poltrone” e poi votare Abete. Meglio, molto meglio, scheda bianca e denunciare la cosa subito. Inutile lamentarsi dopo quando ormai ti hanno fregato. Ancora più bizzarro, se vogliamo usare un eufemismo, l’atteggiamento di alcuni che hanno scritto della questione avventurandosi in congetture inventate di sana pianta, come se loro conoscessero più di altri cosa passa per la testa al nostro Presidente. Amazza che modo serio di fare giornalismo! Si sono tentati anche diversivi come andare ad attaccare ”parafulmine” Del Piero, della serie: ”Quando non c’ho ndo cazzo andare a parare ‘na bella polemica su Del Piero paga sempre”……infatti distrae. In guerra si chiama ”diversivo”. Non so con chi son in guerra certi se con Abete o con Del Piero, ma evidemente più col secondo.  La cosa di cui sono praticamente quasi certo è che Agnelli nemmeno le ha chieste queste ”gentilezze”, ma per leccare non c’è mica bisogno di esser pagati, si sa, si può fare anche per puro piacere di leccare.

E veniamo alla polemica numero 2, quella sull’ asse Napoli. Ai partenopei son stati tolti i due punti di penalizzazione e annulate le squalifiche ai proprio giocatori. Ora escludendo la Juve, di cui sono tifoso e potrei risultare di parte, mi chiedo perchè sono state penalizzate Atalanta, Siena, Torino? Perchè è stato squalificato Portanova del Bologna? Che questi giocatori e queste squadre contano meno del Napoli nel palazzo e la lotta salvezza non è interessante come quella scudetto? Evidentemente si.  Quindi poco importa di manipolare un campionato, visto che oggi il Siena rischia la B e invece negli ultimi posti ci dovrebbero essere le squadre di quei 3 gentiluomini di Zamparini, Preziosi e Cellino. Dite che vogliono provare a salvarli? Siete malpensanti! Io non lo so ma tutto può essere, ormai non mi stupisco di niente. Intanto i napolisti si son fatti riconoscere per quello che evidentemente sono (e dico napolisti e Napoli e i Napoletani non c’entrano un fico secco). Striscione contro Conte che si era detto contento del proscioglimento di Cannavaro e Grava e dei due punti restituiti al Napoli. Così si risponde a chi fa dichiarazioni cavalleresche è si comporta da gran signore. Complimenti napolisti come dice Tiziano Ferro: ” La differenza fra me e te”.

E veniamo alla partita, c’è stata pure la partita. Finalmente il campo. L’Udinese è stata completamente annichilita. Vittoria giusta , meritata, ineccepibile. Anche se … anche se c’è sempre da migliorare davanti. Il risultato non inganni, nel primo tempo ci siamo mangiati l’impossibile. La partita è stata sbloccata da un missile terra-aria, di ”polpo” Pogba, esecuzione e tiro, che con gli schemi di Conte non c’entrano un fico secco. Lo diciamo da un pezzo: ” Tiriamo di più”. Nella formazione ”originale” ci ascolta solo Marchisio, in questa, ci ha dato retta questo giovanotto di 19 anni che evidentemente un poco per indole e un poco per età, non sempre è ”inquadrato” a doppia mandata negli schemi del mister come gli altri. E falla sta pazzia  Paul, tira Pual, tira!  Non sto criticando Conte, sto solo dicendo di variare la fase d’attacco e che non sempre si può entrare in porta col pallone. Altra cosa che il mister deve capire una volta e per sempre è di rinunciare alla ”strana-coppia”. Vucinic e Giovinco non si integrano e non è un caso che la Juve ha giocato meglio nel secondo tempo con Matri. Questa non è una questione di piedi buoni, se ce li ha meglio Giovinco di Matri. E’ una questione di tempi, di spazi e di movimenti. Matri è una punta ha movimenti diversi dagli altri due che invece si pestano i piedi. Il calcio in fondo è anche un gioco semplice e non è che c’è tutto questo margine per inventare. In un attacco a due devono giocare una punta e una mezza punta non due mezze punte. Vucinic e Giovinco sono altrnativi e non complementari in questo schema.

Comunque alla fine l’importante è che si è vinto. Domenica sera ho visto Roma-Inter dato che alla tv non c’era granchè, è son rimasto inorridito. Due squadre che praticano il peggiore calcio anni 80 altro che maestri o nuovi fenomeni. Dopo 27 minuti di gioco le squadre erano così lunghe in campo che sembrava stessero giocando i tempi supplementari. Palle buttate lunghe e giocatori a tentare iniziative solitarie e percussioni. Bello schifo davvero. Non l’ho finita di vedere, al 60mo mi son arreso. Amici mi han aggiornato poi sul risultato e su quanto fosse stato giusto in quanto l’Inter aveva fatto pena nel primo tempo mentre la Roma invece nella ripresa. Quindi un tempo di pena a uno e pari giusto! Non me ne voglia chi non è Juventino e magari mi legge, si fa per scherzare come dice Benigni. La cosa che voglio dire in conclusione è questa: la juventus davvero ha un organizzazione di gioco superiore alle sue avversarie italiane (anche il Napoli se perde Cavani per un’ influenza non arriva neppure in Europa League). Noi non dobbiamo solo crogiolarci di questo.  Il mercato offre opportunità importanti, a noi come agli altri. A memoria ricordo che siamo passati da un settimo posto a uno scudetto inserendo in squadra poi 3-4 giocatori, non spendendo neppure tantissimo. Quindi occhi aperti e mai accontentarsi, non fate giocare più insieme la strana-coppia almeno se si gioca a 2 punte e comprateci un centravanti di valore finchè il mercato è aperto. Non mi sembra di chiedere troppo.

 

Gli articoli di Alessandro Magno escono su:

ilblgodialessandromagno.it ,  Juvamania.it ,  ladivinajuventus.it , ilbianconeronews.blogspot.it

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Considerazione su Juventus-Udinese.

Squadra riposata. Sgombra anche mentalmente. C’è voluto comunque l’exploit di Pogba per sbloccarla. Pogba è la dimostrazione empirica di quanto sia produttivo lavorare col miglior manager di calciatori attualmente su piazza anziché limitarsi ai soliti amici. Qualità volendo anche a basso prezzo.

Mi spieghi perchè Agnelli ha votato Abete e cosa ha ottenuto visto che son stati eletti Beretta,  Galliani e Lotito?

Le strategie della Juve spa hanno sempre la stessa caratteristica. Sono apparentemente molto ciniche e a lungo termine. In realtà per giocare al gioco di chi comanda bisogna avere requisiti che Juve spa non ha. O non vuole avere. Esperienza, legami con la politica, con la finanza, con gli altri club. La grande stampa. Ecco dunque che Juve spa fallisce ma non a lungo termine. Fallisce subito. Ed è colpa sua. Perché non impone il tavolo ma sceglie di giocare con le regole e al tavolo degli altri. È come se io bravo a scrivere me la giocassi a judo anziché con la dialettica. E considerassi i calci in faccia che prenderei come utili per trionfare domani. Balle. Mi resterà solo l’occhio nero.

Per quale motivo non è cosiderato alterarazione del campionato  la penalizzazione di Siena, Atalanta, Torino giocatori del Bologna e mister della Juve ed è considerato alterarlo invece penalizzando il Napoli?

Ci fu un grande magnate dell’editoria americana che si vantò di aver fatto scoppiare la guerra con una campagna stampa. La risposta che mi chiedi sta sempre nella domanda che fece Stalin, “quante divisioni ha il Papa ?”. Quante divisioni ha la Juve ? Quante guerre può far scoppiare il Napoli ? Ecco.

Noi Juve, l’ho già scritto, siamo un po’ la Chiesa cattolica in Italia. La masnada di peccatori più conosciuta e diffusa in Italia. Senz’armi, però.

Sabato 19 gennaio 2013 Juventus – Udinese 4-0 Juventus stadium – Torino

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Scritto da Luna23

 

Ci voleva l’Udinese per dimostrare al mondo intero che sappiamo fare gol, e che gol! Al termine del primo tempo non immaginavo che il match finisse cosi, vi confesso che ho temuto la rimonta, , d’altronde i friulani formano una delle squadre piu’ forti del nostro campionato, organizzata e ben allenata. E’ stata travolta dalla Juventus, desiderosa di dimenticare le punizioni delle partite precedenti.

Adesso sappiamo che anche senza Pirlo, Marchisio e Asamoha, si può .. basta sapersi organizzare e soprattutto tirare in porta. Vi dirò’ che alla fine del primo tempo ero scettica, fino a quel momento avevamo sprecato come al solito le occasioni a porta semi vuota, la prima rete di Pogba, splendida ha sicuramente dato una scossa. Così bisogna tirare, forte .. dritta al cuore dell’avversario.
Ci voleva la grinta e forza di un ragazzo di 19 anni per tirare fuori l’orgoglio e recuperare la fiducia.

Ecco, al rientro ho visto una Juventus che diversa non ha perso la testa, mettendosi a ragionare ne sono usciti altri tre gol, persino Matri, che aveva sbagliato moltissimo ha realizzato una spledida rete, e mi ha fatto molto piacere rivederlo in quello che è sempre stato il suo ruolo. A partita finita, si era davvero tutti molto felici, a casa e allo stadio. A me la formazione di ieri è piaciuta moltissimo, anche senza alcuni titolari ha brillato di luce propria, e l’assenza della  “chioccia” Pirlo qualche volta fa bene, i ragazzi ritrovano il controllo della propria creatività e si ricordano di avere un cervello.

Spero che Conte abbia capito che Vucinic gioca meglio senza Giovinco, e vice versa, come abbiamo scritto in precedenza fino all’esasperazione.  Non vanno d’accordo. In campo e sono io personalmente convinta, avendo avuto diversi rimandi, anche fuori. C’è abbastanza per capirlo ed evitare che i due si auto annullino mettendo a rischio la partita. Quando Giovinco è uscito, Vucinic si è svegliato , ricamando alcuni assist importanti tra cui quello a Matri e andando persino in gol.  Ma la star di questo incontro è stata Pogba, protagonista assoluto ha il  merito di aver sbloccato il risultato con una rete formidabile .. che si è ripetuta poco dopo. Grandissimo ..

Due parole vorrei spenderle per l’allenatore Guidolin, sinceramente rammaricato e triste per una sconfitta a suo dire evitabile. Mi ha colpito, perchè non ha tirato in ballo nessuno se non se stesso e le sue responsabilità, non ha coinvolto l’arbitro o altre perturbazioni occulte. Stava quasi piangendo, per lui era un giorno speciale era arrivato alla sua 500ma panchina e voleva fare bella figura con il suo pubblico, seppur consapevole che la Juve ha risorse e che sarebbe stato non semplice batterla, ma forse non si aspettava di prendere 4 gol, e mi ha fatto tenerezza. E’ la prima volta che mi capita di vedere un uomo deluso dai suoi uomini, che si preoccupava del pubblico e della brutta figura rimediata a Torino, gli avrei dato una “pacca” sulla spalla dicendogli ..”provaci ancora …”

Mettiamo in cassaforte un pezzettino in più, il calvario di Gennaio è a metà, ci aspettano ancora molti incontri e come sempre non possiamo sbagliare ..

Juventus – Udinese 4-0 Sintesi

http://www.metacafe.com/watch/yt-975XOFNCvds/

Prepartita Juve-Udinese, ritroviamoci.

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Articolo a firma di Eldavidinho

A Parma la Juve ha dimostrato di non passare un bel momento di forma psico-fisica. Quando però sembrava fatta dopo aver preso le misure, seppur con difficoltà, ad un Parma propositivo e combattivo che ha giocato a viso aperto, manovrando bene, sfruttano le fasce e il palleggio stretto, non abbassando mail il ritmo e ribattendo colpo su colpo, un banale errore in fase di impostazione ha regalato agli emiliani il pallone del pareggio, costringendo la Juve ad accontentarsi di un pareggio e di un solo punto nelle ultime due gare di campionato. 4 nelle ultime 4. Una partita comandata con autorità nel secondo tempo, nonostante le evidenti difficoltà e buttata per una leggerezza, l’ennesima. Conte ha ammesso di aver chiamato lui il velo a Vucinic, facendo mea culpa davanti ai microfoni da grande mister qual è e difendendo a spada tratta i giocatori ma credo che qualche colpa vada data anche a lui in questo periodo. Sta perdendo un po‘ di mano la situazione. Torneremo quelli di prima se ritroviamo soprattutto lui. Comunque, i motivi di questo “calo” sono ben altri. Gli applausi fanno piacere, ma la praticità consiglia di pensare più ai punti che ai consensi. Imballati e un po’ impacciati. Si può anche parlare di crisi di gioco. Giocate in attacco sterili e forse troppo rapide con i tocchi di prima che non permettono alla squadra di salire in modo omogeneo se si perde subito il pallone. Così ci si espone troppo a contropiedi e ripartenze avversarie che ci bucano centralmente, con i tre di difesa larghi, le mezzali aperte e gli esterni troppo alti. Talvolta non c’è equilibrio e il centrocampo sembra svuotato. Il problema, dunque, non si limita solo all’attacco(che non cerca quasi mai la profondità ma fa gioco di sponda verso troppi giocatori sulle vie esterne e mai pronti a colpire per vie centrali) ma anche all’atteggiamento in generale della squadra che comincia a sembrare, in campo, rilassata e poco preoccupata dei pericoli che potrebbero venire dagli avversari, lasciando troppi troppi spazi distrattamente. Non bisogna giudicare in base alle emotività. Ammettere che c’é qualcosa che non va, non significa essere occasionali. Significa analizzare la situazione, senza catastrofismi. Lo dico perché si è tornati a parlare di giocatori inadatti per certi palcoscenici e certe squadre, di mercato, di modulo, di Giovinco si o Giovinco no, di mancanza d’umiltà. Ma, per carità, alcune di queste cose non vanno veramente, come l’attacco(ed è anche vero che la coppia d’attacco non si può cambiare ad ogni gara altrimenti gli equilibri giusti non si trovano mai e ultimamente ne stiamo avendo la dimostrazione, per quanto l’attacco possa giocare a memoria), i tocchi a centrocampo ed infine proprio la grinta e l’umiltà che lo scorso anno ci hanno fatto vincere lo scudetto. Ma questa non è una squadra né di fenomeni, né di marziani. Si sapeva. Se non si rende al massimo, vengono fuori i limiti individuali dei giocatori e strutturali della squadra. Per un’altra distrazione abbiamo perso di mano un’altra partita. Poi si può anche tornare a parlare di mercato, di preparazione invernale dura ed influente e condizione atletica al momento precaria ma ci sono stati errori tattici evidenti. Le squadre di Conte volano in primavera, vero, e lo scorso anno tra Gennaio e Febbraio abbiamo perso tanti punti per poi dare il massimo nello sprint finale. L’assenza della catena di sinistra, Marchisio-Chiellini-Asamoah non è stata di certo positiva ed il mister, non fidandosi evidentemente di De Ceglie e Peluso, ha proposto una catena del tutto nuova con Caceres, Padoin e Pogba autori non di una partita eccezionale. L’uruguaiano si è fatto imbeccare centralmente da Sansone, il francese per le qualità che si ritrova e le possibilità atletiche di cui è dotato, dovrebbe fare molto di più. Spesso s‘accontenta. Padoin è un onesto gregario che, in momenti di difficoltà, non può essere di certo d’aiuto alla squadra. Una Juve dunque sotto ritmo, opaca, lenta e pertanto prevedibile. Con qualcosa da rivedere anche a livello tattico. È forse il momento veramente più difficile degli ultimi due anni che tutti i nostri avversari stavano aspettando. Superiamolo da grande squadra. Pensando solo a noi e non agli altri perché l’anti-Juve siamo solo noi e non possiamo prendere il sopravvento su noi stessi. C’è una brutta aria attorno alla Juve e soprattutto attorno alla sua dirigenza, dopo le assoluzioni di Cannavaro e Grava, il -2 di penalizzazione annullato al Napoli e la rielezione di Abete con un voto che è parso un plebiscito anche a causa del voto che Agnelli, inspiegabilmente dopo tutto ciò che è successo a livello di giustizia sportiva in quest’ultimo anno,  ha dato all’ancora presidente della Federcalcio. Poi da Napoli la disparità di trattamento ed i due pesi e due misure utilizzati nel giudicare stanno in piccole cose, piccole differenze. Quando a Conte fu ridotta la squalifica si parlò di regalo e Juve favorita. Oggi, invece, giustizia è stata fatta e campionato regolare. Pene severe, dicevano. Fenomeno grave e scandaloso, dicevano. Nuova Calciopoli. Dicevano. Conte unico bersaglio. Tutti gli altri assolti. Per non parlare della ridicola responsabilità oggettiva con cui si puniscono le società: se al Napoli è stata tolta la penalizzazione perché alle altre no? Con Sampdoria, Atalanta e Siena il campionato è ancora irregolare. E poi, perché Cannavaro e Grava assolti senza testimoni e Conte punito con 24 testimoni a favore? Partendo comunque dal presupposto che sia Gianello che Carobbio non sono stati ritenuti affatto credibili. Spesso sono state chieste pene eccessive e punitive mai rispettate ed assegnate dai gradi di giudizio successivi. Disparità di vedute o giustizia da rifondare? Nessuno scommetteva ma Conte “non poteva non sapere”. Però, cosa non si sa a questo punto? Il tentativo di illecito confessato da Gianello derubrificato in comportamento sleale equivale all‘illecito strutturato inventato per condannare Moggi e la sua Juve. Mi dispiace solo che ora ricomincerà lo show di De Laurentiis e la campagna pro Napoli in questo periodo difficile per noi ricomincerà. Il Napoli lo spingeranno in alto. Tipica beffa.

Speriamo che queste discordie e discrepanze tra società e tifosi, col mercato ancora in un’odiosa fase di stallo e l’odio antijuventino tornato a manifestarsi e ad imbrattare i muri di Vinovo, non si tramutino sul campo e non siano trasmesse alla squadra che sabato scenderà in campo contro la compagine più in forma del campionato, l’Udinese. Mi chiedo a cosa sia servito, comunque, annullare la conferenza stampa di Conte. Però, forse, meglio così. Meno distrazioni, meno tensioni e testa al campo.

Undici punti dei 30 complessivi grazie a uno score fatto di due vittorie(contro Roma e Sampdoria), cinque pareggi(contro Siena, Torino, Bologna, Chievo, Atalanta) e tre sconfitte: è questo il bilancio attuale dell’Udinese in trasferta, dove ha registrato dati peggiori rispetto a quelli maturati al Friuli (13 gol fatti su 32, 15 gol subiti su 27). I tre stop sono nati tutti in confronti con formazioni che attualmente la precedono in classifica: Fiorentina, Napoli e Lazio.

Sono due stranieri, nell’ampia schiera di quelli a disposizione di Guidolin, i giocatori finora più utilizzati dall’allenatore. Con 19 presenze si collocano in testa il portiere serbo Zeljko Brkic e l’argentino Roberto Maximiliano Pereyra, seguiti dal brasiliano Allan con un’apparizione in meno. Il difensore Danilo è già incorso in due espulsioni (oltre a 10 cartellini gialli che ne fanno il recordman della squadra), mentre un rosso ha colpito anche Heurtaux, Lazzari e Brkic, quest’ultimo proprio nel corso della partita d’andata per fallo su Giovinco. Com’è tradizione, Antonio Di Natale è il bomber della squadra e con 14 reti è – insieme al milanista El Shaarawy – il principale inseguitore del capocannoniere Cavani. Gli altri goleador dell’Udinese sono Angella e Muriel con tre, Danilo, Pereyra e Maicosuel con due, Basta, Domizzi, Lazzari, Pasquale e Ranegie chiudono con un gol.

Ventotto vittorie, quattro pareggi e sei sconfitte: il bilancio tra Juventus e Udinese a Torino parla di una netta superiorità dei padroni di casa, non priva però di qualche importante colpo a sorpresa dei friulani, cresciuti notevolmente nell’ultimo periodo. La vittoria tipica della Juventus è di 1-0, risultato verificatosi sette volte a partire dal 1 novembre 1953, giorno del compleanno della società. In quella circostanza la gara la risolve Ricagni, mentre Boniperti fallisce sul finire la possibilità del raddoppio dal dischetto. Nel 1982 la rete nasce dalla panchina: il piccolo Giuseppe Galderisi, subentrato a Tardelli infortunatosi nel primo tempo, infila di testa Borin su un calibrato cross di Marocchino. Nel 1994 Gianluca Vialli chiude in rete un campionato poco positivo per la squadra. È questo un incontro a suo modo storico, perché termina l’epoca di Giovanni Trapattoni alla guida della Juventus. Nel 2002/03 è un cileno, Marcelo Salas, a segnare il gol decisivo all’inizio della ripresa. Nel 2005/06 il match-winner è Del Piero, bravo a deviare di sinistro un cross a mezza altezza di Zambrotta. La sfida del 2008/09 viene risolta a metà ripresa: bravo Amauri a raccogliere di prima intenzione un pallone portato avanti da una percussione di Sissoko. L’anno successivo, sotto la gestione Ferrara, si ha l’ultimo 1-0. Il gol è frutto di un’azione perfetta, con assist di Caceres e conclusione al volo di Grosso che batte in maniera implacabile il portiere Handanovic.

Conte, in occasione del match interno contro l’Udinese, spera di poter fare affidamento su Marchisio: il centrocampista bianconero è in recupero dalla contusione al ginocchio e potrebbe trovar posto in panchina. Dubbi in merito alla disponibilità di Pirlo, Vidal e Quagliarella: le loro condizioni verranno valutate nei prossimi giorni.

Nell’Udinese. Stop per Brkic: l’estremo difensore ha infatti rimediato un problema ad un dito della mano sinistra e verrà rimpiazzato da Padelli. Nella trasferta di Torino Guidolin dovrebbe confermare l’impiego di Muriel a supporto di capitan Di Natale, con Basta e Pasquale esterni di centrocampo. Friulani ancora privi di Benatia e Badu, in dubbio la disponibilità di Ranegie.

Per Juventus-Udinese di sabato è stato designato Luca Banti di Livorno. I bianconeri ritrovano il direttore di gara toscano poco più di due mesi dopo l’ultima volta: il successo per 6-1 di Pescara. La gara dell’Adriatico è stata la 14° in totale della Juventus con Banti, con bilancio di 10 vittorie, due pareggi e due sconfitte. Tra queste gare non ce ne sono con i bianconeri friulani. Sabato sera, allo Juventus Stadium, gli assistenti saranno Giulio Dobosz e Michel Giordano. Il quarto uomo Fabio Pietro Galloni. Gli assistenti d’area Andrea Gervasoni e Massimiliano Irrati. Forza Juve.

Rubrica “Attimi Di Juve” – Profilo Twitter: @eldavidinho94 / Profilo Facebook: Eldavidinho Juve 

 

Agnelli perchè il nostro voto ad Abete?

agnelli abete

Scritto da Alessandro Magno

Mi preme subito chiarire una cosa, il voto di Agnelli ad Abete nella sua rielezione a Presidente della Federazione nella sostanza non cambia nulla. O con il suo voto o senza,  Abete sarebbe stato comunque eletto con una percentuale bulgara. D’altronde era già di per se un’ elezione bulgara in quanto Abete era l’unico candidato, quindi o si votava per lui o per nessun altro. Abete ha vinto (contro nessuno) con il 94% dei voti, con l’assoluta unanimita di tutti i Presidenti di seria A. Quindi è assolutamente certo che tutti i club di A, compresa la Juventus, hanno dato il proprio voto e quindi il loro appoggio al Presidente uscente.

La prima cosa che mi viene da dire è che, stando così le cose, vuol dire che tutto va bene. Rallegriamocene! Il calcio italiano evidentemente è in una botte di ferro e scoppia di salute. Nemmeno Obama ha vinto con un simile plebiscito, si vede che Abete è meglio di Obama! Assodato questo, che sicuramente ai non juventini può andare benone, ciò che non mi convince per niente invece, è perchè per la juve dovrebbe essere lo stesso.

Io non capisco di strategie ”politiche” e forse è meglio così, quindi non arrivo a capire il perchè di questa eventuale strategia qualora fosse, ma se nella sostanza, il voto di Agnelli in più o in meno, non cambiava nulla, nella forma la cosa cambia eccome. Nella forma è una coltellata nella schiena a tantissimi tifosi juventini (quasi tutti). Almeno tutti quelli che hanno una memoria storica e non guardano solo avanti come i cavalli con i paraocchi. L’ennesima coltellata mi viene voglia di scrivere. Questo è uno di quei casi in cui l’abito fa il monaco, e non è normale che la Juve che dice di lottare contro la Federazione poi ne rielegge il Presidente.

Non mi pare davvero possibile come Agnelli possa sostenere questa candidatura. Abete è corresponsabile, con tutti i vertici del calcio italiano, di tutto il male che è successo alla Juventus negli ultimi anni. Abete è colui che dichiara che Moratti non agisce male quando attacca la giustizia sportiva mentre redarguisce pesantemente Agnelli o Conte quando fanno altrettanto. Abete è quello che non decide sullo scudetto di cartone ma rimanda, delega agli altri, e poi ci dice che è giusto rimanere così, senza che nessuno ha deciso. Abete è quello che non ci ha fatto mettere le stelle e anche in quell’occasione il nostro Presidente ha barattato le 3 stelle con quella scritta, a mio modo di vedere, inutile. Era meglio niente che quella scritta, ma questa è un altra storia. In quel caso poi, abbiamo ricevuto l’applauso di Abete. Che bello l’applauso di Abete! Mi ripaga di tante sofferenze! Oggi era meglio astenersi che dargli il voto. Avrebbe vinto con il 93,5% invece che con il 94 e chi se ne frega! Ma senza il voto della Juve.

A che pro serve tendere una mano a questa gente quando poi ci hanno sempre sputato dentro? Io mi rifiuto di pensare che c’è un disegno per cui aspettiamo che il tempo passi che tanto presto o tardi ci si dimentica tutto. Mi rifiuto di pensare che la richiesta danni della Juventus sia in attesa di prescrizione con il benestare della nostra stessa società, come sostiene più di qualcuno.

Si è costruita una Juventus vincente. Un grande plauso al Presidente Andrea Agnelli per questo. Ma la Juve vincente non è costruita per dimenticare il passato o mi sbaglio? Non ci state dando ”pane et circenses” apposta! Se fosse così devo iniziare a credere che la Juve vincente è un progetto della federazione stessa, proprio per dimenticare e mettere una pietra sopra il passato. Mi rifiuto di pensare che tutto questo possa esser minimamente vero. Come potrebbe d’altronde il nostro Presidente, mettere una riga sopra al passato che è la storia scritta e tracciata da suo padre? Forse i manager usano così, la sopravvivenza dell’azienda prima di tutto, costi quel che costi. Io non sono un manager e ragione da tifoso, non ho voglia di accettare ogni compromesso.

A che pro questo voto? Forse che le nostre battaglie sono tutte ormai perse e allora meglio tenere il popolino buono? Ma se è così ditecelo, nulla può farci più male di continuare a sperare inutilmente. Meglio la verità, anche se fa male. Come si può votare a favore dei propri carnefici? Ma costava così tanto lasciare una scheda bianca? Il nostro motto dice che vincere è l’unica cosa che conta. Non l’unica. La dignità conta a volte di piu’.

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